Il Triangolo No!

Per Kerbe e Shane!

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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Uscii dalla capanna con un espressione malinconica e abbastanza triste. Ricordare quell'episodio non era piacevole, e guardare quelle persone afflitte mi creava un vuoto incolmabile. I cari di Goru non si erano ancora ripresi dalla sua morte, nonostante fossero passati mesi e mesi dopo la tragedia. E come biasimarli? Era un omone buono e semplice, ben voluto e amato da tutto il paese. La sua morte scosse l'intero villaggio, erano sempre i migliori ad andare via. Mi è dispiaciuto moltissimo non poter fare nulla per salvarlo, ma essendo impegnato a combattere su un altro fronte, a quei tempi, non avrei mai pensato potesse accadere una cosa del genere.
    Andavo a trovare i parenti di Goru di tanto in tanto, portavo fiori alla sua tomba e dei regali per i suoi nipotini. Non l'avevo conosciuto bene come Gekikara, ma la cosa non fermò comunque il dispiacere.
    Mi ritrovai dunque a camminare per le vie del villaggio. Ishivar non era un paese felice e sorridente come tutti gli altri. Tutti gli abitanti erano storpi, aiutati da parti meccaniche al posto di qualche arto. Loro ci avevano fatto l'abitudine, ma vederli in quel modo provocava una sorte di tristezza. Era in momenti come quelli che mi rendevo conto di quanto fossi fortunato ad essere sano e in salute.

    Continuai a camminare fino ad arrivare al confine col continente occidentale, una terra sopita ed esplorata da pochi. Essendo sovrappensiero mi fissai a seguire un paio di tracce poco visibili sul terreno in terra battuta. Il vento le cancellava poco a poco ma stranamente il suo soffio andava scemando via via col tempo.
    Quelle non erano terre sicure per giovani avventurieri. Ero armato fino ai denti e sicuro delle mie abilità, ma non potevo immaginare fino a dove mi avrebbe portato questa mia sicurezza. Il primo pensiero alla vista di quelle lande desolate andava ai mukenin. La feccia della società che poteva muoversi in quei campi con facilità e discrezione, poiché privi di controlli. E a proposito di traditori, la mia mente si concentrò sulla figura di Mokou Houraisan, alias Gekikara. La ragazza con cui feci squadra per ben due missioni, tra cui quella con Goru. Venni a conoscenza del suo passaggio a Mukenin, dichiarata da Konoha come traditrice di livello C. Restai abbastanza scettico e perplesso da quella rivelazione, cosa le era successo? Perché avrebbe intrapreso un percorso simile? La ricordavo come una ragazza abbastanza irascibile, si, ma non avrei mai immaginato arrivasse a tanto. La delusione e l'amarezza mi restarono sullo stomaco per diversi giorni, ma cosa avrei potuto farci io?
    Intranto quelle tracce mi avevano portato abbastanza lontano dal confine di Ishivar, ero solo e sperduto in un piccolo spiazzo, costituito da un grosso masso e qualche albero. Le impronte si fermavano a quel tratto e io mi sedetti sulla roccia. Erano più o meno le dieci del mattino, in breve avrei tracciato una mappa e fatto il punto della situazione. Ancora non mi rendevo conto di che cosa ci facessi in un posto come quello.

    Takeshi Morachi
    Inutile fare post chilometrici e noiosi :soso:


    Edited by _Akito - 12/10/2017, 19:02
     
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    Aprii gli occhi, svegliato da un lontano ululare.

    Un lupo?

    Mi domandai, rialzandomi in fretta da terra. Riposi in fretta il sacco a pelo nello zaino, sorridendo alle prime luci del giorno. L'alba bussava alle porte della notte in quel momento, accogliendomi in una centrifuga di luci e colori. L'arancione si mischiava all'ombra, al nero ed al blu, insieme ai toni di giallo. In quel limbo fantasioso, sfumante di tempesta e di quiete, mi cominciai a muovere a gran velocità. Volevo raggiungere quel lupo. Viaggiavo oramai da circa una settimana, senza una vera e propria meta. Come avevo preannunciato a Gendo, nei tre mesi di tempo che c'eravamo dati per il nostro scontro, avrei ricercato i guai. E poi, dall'allenamento portato a termine con Myaki, sentivo molta più sicurezza nei miei mezzi. Avevo imparato a governare il mio potere, le mie doti, diventando un avversario pericoloso. Lo stesso Myaki era rimasto sorpreso, definendomi un avversario sicuramente imprevedibile. Volevo non dare punti di riferimento a chi trovavo di fronte. Uomo o bestie, entrambe le razze dovevano temere il confronto con uno come me. Volevo arrivare a poter fronteggiare ogni tipologia di scontro al meglio. Ma per farlo dovevo sicuramente continuare a buttarmi nella mischia. Non che avessi sperimentato chissà quali pericoli a dire il vero, ma sentivo di essere pronto a farlo.
    Percorsi il breve tratto di strada che, furbescamente, avevo cercato la notte prima. In quel momento cercavo un riparo per dormire, quindi mi allontanai dalla strada principale. Che ora dovevo riprendere. Volevo provare a catturare quel lupo. Addestrarlo se ci fossi riuscito.
    Iniziai, quindi, una corsa affannosa, verso un ululare lontano, quasi lamentoso. Sembrava bizzarro, molto poco incoraggiante, ma non potevo tirarmi indietro. Sarebbe stato fin troppo facile con un cane, un coniglio od un gatto. Un animale selvatico avrebbe potuto mettermi alla prova.
    Inoltre i lupi mi avevano sempre affascinato. Li reputavo estremamente belli ed eleganti, rapidi e pericolosi. Volevo averne uno. Stava balenando nella mia testa, da giorni a dire il vero, questa bella idea di voler trovare specie di animali sempre più particolari. Addestrarli e farli divenire valenti aiutanti.

    Sarebbe bello avere una specie di profumo per attirare ogni animale..

    Mi ripetei, come usavo fare in quei giorni. Pensavo, infatti, che un profumo capace di attirare gli animali mi avrebbe permesso di vedere le specie più forti e fameliche. Coloro che erano in cima alla catena alimentare, in cima alla piramide di fauna che abitava quei luoghi. Al mio ritorno al villaggio avrei iniziato uno studio apposito. Me l'ero ripromesso.
    Percorsi il sentiero scosceso, arrivando ai margini di un boschetto. Nel frattempo, un'ora era passata. L'ululato non smetteva, iniziai dunque a distinguerne il tono malinconico e triste. Qualcosa era accaduto al lupo. Avanzai, facendomi strada tra gli alberi e le radici.
    Dopo circa mezz'ora di cammino lo vidi: un lupo che mi osservava a distanza di sicurezza.

    jpg

    Rimanemmo per qualche istante ad osservarci, finché quest'ultimo sembrò disinteressarsi completamente a me. Ululò un'altra volta, sconsolato. Mi avvicinai, quindi, con attenzione e cura. Mi accorsi che, alle sue spalle, un lupo risiedeva in uno stato pietoso. Sanguinava vistosamente, ferito, forse, da un morso.

    Cos'è accaduto?

    Domandai con fermezza. Il lupo, preso alla sprovvista, strabuzzò gli occhi, osservandomi con un'espressione a metà tra lo spaventato e l'incuriosito.

    P-Parli?

    Annuii, avvicinandomi sempre più.

    Avevo sentito di qualcosa di simile, ma non credevo di incontrarlo con i miei occhi!

    Vengo in pace. Sono un medico, nel mondo degli umani.

    Ormai non c'è più niente da fare. E' già morto.

    Cosa l'ha ucciso?

    Una creatura che vaga per queste terre. E' estremamente aggressiva e sembra uccida per divertimento. Il mio piccolo branco è stato decimato. Io sono l'ultimo in vita.

    Mi dispiace tanto.

    Risposi, abbassando il capo. Ero sinceramente dispiaciuto per quel lupo. Perdere dei compagni non dev'essere mai una bella esperienza. Perciò mi unii al cordoglio, arrivando nei pressi della carcassa per seppellirla. Creai una piccola pala al posto della mano, scavando con rapidità. Il lupo, nel frattempo, continuava ad osservarmi incuriosito.

    Tu non sei un umano comune.

    Sentenziò. No, di certo non lo ero.

    No, tra gli uomini uno su dieci, solamente nel mio villaggio, è come me.

    Risposi, chiudendo la fossa e riportando la mano allo stato originale. Avevo imparato veramente a controllarlo ormai.

    Perché non ti aggreghi a me? In queste zone non troverai altro che morte! Ti prometto che scoveremo la bestia che ha ucciso i tuoi compagni, non oggi però. E' una settimana che sono in viaggio e la stanchezza incomincia a farsi sentire. Che ne dici? Saremo compagni, non sarò il tuo padrone.


    Sì, voglio usare l'enfasi animale per cercare di acquisire il lupo di cui ho narrato. Ciò dovrebbe essere un qualcosa di veramente semplice, visto che il Senninka possiede la capacità di parlare con gli animali.
    Inoltre vorrei utilizzarlo come mezzo narrativo per trovare Kerbe ed Akito. Pensavo a questa cosa: ovvero il lupo che mi rivela che ci sono due umani a poca distanza da dove ci troviamo. Magari, per rendere il tutto più scorrevole, se uno staffer mi contatta dicendomi se l'enfasi animale è andata a buon fine modifico, dicendo che mi avvicino alla zona rimanendo nascosto. Siamo comunque in terre disabitate :tada!:
     
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    Gli stivali neri alzavano spruzzi di polvere e terra che si disperdevano in aria al passare del vento. Il caldo era quasi insopportabile sotto quella cappa, lunga fino alle ginocchia e scura come non mai. Era enorme, così tanto che la katana legata al fianco spariva sotto di essa. La sua sagoma svaniva nel nulla. Le gambe erano fasciate da pantaloni neri. Una fascia bianca era stretta attorno al ginocchio sinistro. Una medesima saliva più in alto, fasciando la coscia destra. Il gigantesco rotolo era la nota più strana di quella sagoma in nero, quello come i lunghissimi capelli bianchi che spuntavano da sotto un cappuccio così largo e tirato da nascondere il viso. Il rotolo se ne stava legato dietro l'osso sacro, in orizzontale, così grande da fare quasi impressione. Guardandolo, chiunque avrebbe potuto chiedersi a cosa diamine servisse un rotolo così ingombrante. Il caldo del sole rendeva il tutto ancor più cocente, ma l'albina non aveva intenzione di rallentare la sua marcia. Era certa di poter camminare indisturbata per quel tratto, nonostante avesse effettuato una deviazione piuttosto importante, verso il confine. Aveva studiato abbastanza la strada da percorrere per raggiungere il porto che, ormai, riusciva a riconoscere persino quei dettagli che aveva osservato con attenzione sulla mappa. Prendeva precauzioni: ogni tanto, ad intervalli regolari, utilizzava una tecnica che aveva imparato per l'occasione, alla ricerca di fonti di chakra nelle vicinanze. Secondo i suoi programmi, sarebbe dovuto andare tutto liscio come l'olio, invece..

    Mmh.

    La mano sinistra batté una volta sul mantello nero, chiuso su davanti, ripulendosi dalla terra. Una fonte di chakra era stasta individuata più avanti, in uno spazio abbastanza vasto. In modo guardingo, Mokou vi si avvicinò, misurando bene i propri passi. Ma la figura che incontrò in lontananza la fece arrestare per un attimo. Poca esitazione e, con qualche passo, si avvicinò ad una decina di metri dal ragazzo dai capelli grigi, seduto sulla roccia. Sembrava star contemplando una mappa.

    Non può essere un caso incontrarti qui.

    Esordì la ragazza, a voce mediamente alta. Il cappuccio le nascondeva il volto ma, per chiunque la conoscesse abbastanza, i lunghissimi capelli bianchi e i fiocchi rossi che sporadicamente li abbellivano, erano inconfondibili.
    Restò a distanza la ragazza, in attesa. Le braccia vennero nascoste sotto la cappa e, sotto di essa, gli occhi erano in grado di fissare il suo ex compagno di squadra senza troppe difficoltà. Credeva fermamente nelle proprie parole: doveva esserci un motivo che nulla aveva a che fare con la casualità se aveva incontrato il ragazzo proprio lì, proprio in quel momento.

    Mokou Houraisan

    Shane, va benissimo il tuo post! Puoi muoverti tranquillamente con il lupo grazie all'enfasi animale e puoi anche ottenerlo come compagno se vuoi :soso:
     
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    Con un lungo arbusto avevo appena finito di creare per terra una specie di mappa, ricostruendo il punto ove mi trovavo. Allontanandomi da Ishivar verso est avevo varcato i confini del continente occidentale e mi trovavo proprio in qualche terra sperduta al mondo. All'orizzonte non si poteva scorgere nessuna città e le impronte che avevo seguito fino a quel punto si erano smaterializzate. La cosa migliore da fare in quel momento era ripercorrere la strada già fatta e tornare nel paese della speranza, prendere il primo treno e tornare a casa. Non potevo continuare a perdere tempo in quel modo, il villaggio avrebbe potuto aver bisogno di me, specialmente dopo il recente attacco all'esame chunin.
    Ma non sarebbe stata una giornata normale se non fosse accaduto un imprevisto, no?
    Il mio udito fu più vigile della mia vista e il rumore delle scarpe che calpestavano la terra con velocità era ormai inconfondibile. Qualcuno si stava avvicinando e non presagiva nulla di buono. La mia espressione cambiò e la serietà e la freddezza si impadronirono del mio volto. La mano destra scivolò sull'esla della spada ossea, afferrandola senza però estrarla dal fodero.
    I sospetti di una minaccia si fecero più concreti quando finalmente riuscì a vedere la figura che si stava avvicinando. Un tizio incappucciato e vestito di nero, con un grosso rotolo legato al fondo schiena.
    Restai seduto per non dare l'impressione che avessi paura. Finché l'uomo non si avvicinò, mantenendo una distanza di più o meno dieci metri.


    Non può essere un caso incontrarti qui.

    L'idea che mi trovassi di fronte ad un mukenin, sembrava concreta ormai. Cosa avrei dovuto fare? Era la prima volta che mi capitava una situazione del genere. Scappare? Combatterlo e portarlo in gabbia per giustizia? Lasciarlo passare indisturbato?
    Prima di passare ad una conclusione affrettata, sarebbe stato meglio conoscere le intenzioni avverse.
    Ma poi fu come se improvvisamente un ricordo tornò alla base.
    Quella voce, quei capelli albini e quei fiocchi!


    G-Gekikara?!

    Colui che si era rivelato essere una ragazza, non sembrò sorpresa dal nome con cui la chiamai.

    C-che ci fai qui?

    Una grandissima quantità di idee e informazioni balenarono nella mia mente in un secondo. Mi trovavo di fronte a Mokou Houraisan, mia ex compagna di squadra e neo mukenin di grado C. Dalle voci che mi arrivarono era diventata pericolosa e aveva ucciso una decina di persone durante la sua fuga. Avrebbe provato ad uccidere anche me in quel momento?

    Ho saputo del tuo tradimento a Konoha. Ma magari la loro versione è esagerata.. Che mi dici tu? Che è successo?

    Restai calmo e composto nella mia posizione, osservandola con discrezione per non mettergli pressione. Era impossibile non notare il grande rotolo che si portava dietro.

    E quel rotolo? Cos'è? Che stai combinando?

    Dopo diversi secondi riuscii ad udire qualcos'altro.

    Chi sta arrivando? Ti sei portata dietro qualcuno?
    Ovviamente non posso far altro che farti domande, poiché non conoscendo le risposte sono un po' bloccato. L'ultimo tratto invece è riferito a shane col lupo che si avvicina :sisi:
     
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    Rimasi in attesa, non rompendo il contatto con gli occhi dell'animale.

    D'accordo. Ormai queste lande per me non significano più nulla. Ed un lupo abituato a vivere in branco non se la cava facile senza i propri compagni. Diventeremo compagni allora.

    Sentenziò, avvicinandosi ed allungando una zampa. La presi, allungando anche la mia mano. Una stretta di mano piuttosto atipica se qualcuno avesse osservato la scena, ma sicuramente intensa per quanto mi riguardasse.

    Hai un nome??

    Ulrich...

    Bene, Ulrich, io sono Minoru. D'ora in avanti saremo compagni di squadra. Sappi però che tra noi d'ora in avanti non ci saranno segreti, potrai vivere in casa mia ma gli spostamenti fuori porta non potranno esserci. Non ora almeno. So che forse abituarti alla vita cittadina sarà difficile e cercherò di uscire spesso dalle zone urbane per permetterti di non avere un taglio netto con la tua vecchia vita.

    Conclusi. Il lupo annuii, per poi rispondere a sua volta.

    Queste condizioni mi vanno bene. Diciamo che dovremo imparare a fidarci l'uno dell'altro, a conoscerci, quindi sono condizioni sensate a mio parere.

    Ora, credo sia giusto mostrarti cosa mi rende unico anche tra i ninja.... Preparati.

    Dissi, iniziando a radunare il chakra. Inspirai, chiudendo gli occhi per un istante. Un abbraccio caldo, soffice, mi avvolse, inebriandomi l'animo. Il corpo iniziò a vibrare, dandomi la sensazione di esplodere da un momento all'altro. Riaprii gli occhi, buttando fuori l'aria.

    Questo... E' il gene Senninka. Ci sono altri come me, pochi. Questo stato fisico, mi dona un potere estremamente pericoloso ed un particolare desiderio di.. Beh... Morte. E' un potere diabolico, che fa perdere il senno in certe occasioni. Per questo, quando attiverò questa forma, non dovrai combattere, anzi dovrai allontanarti in fretta da me. In questo momento non siamo nel bel mezzo di un combattimento e riesco a mantenere la calma grazie alle mie capacità di controllare il chakra, ma non sarebbe così in una situazione realistica. Detto questo...

    Feci fuoriuscire l'energia naturale in un istante, tornando alla normalità.

    Anche questa condizione mi va bene. Riuscirai mai ad annullare questa tendenza emotiva?

    E' possibile. C'è chi riesce a far ciò. Spero di arrivarci il prima possibile. Sarebbe un traguardo importante.

    Conclusi, osservando il mio compagno. Per un istante ci fissammo in silenzio, finché...

    Devo dirti una cosa, Minoru.

    Alzai un sopracciglio, come usavo fare spesso, rispondendo con uno sguardo interlocutorio.

    C'è qualcuno non poco lontano da qui. In uno spiazzo a veramente pochi metri. Sono due figure e stanno per incontrarsi.

    Riesci ad udire se stanno parlando?

    Come ho detto stanno per incontrarsi. Una delle due è ferma in un punto dello spiazzo, mentre l'altra figura si avvicina neanche troppo in fretta. Non credo siano a conoscenza della posizione dell'altro, credo sia un incontro casuale.

    A seguito di tali rivelazioni rimasi per qualche istante in difficoltà, incapace di capire come agire. Avvicinarsi?

    E se sono due mukenin?

    Pensai, concentrandomi bene sulla situazione. Probabilmente, spostandoci, se fossero stati in grado di captare la nostra presenza, ci avrebbero comunque individuato.

    Credi che possano averci individuato?

    Non credo, sicuramente il mio ululare non ha celato la mia presenza. Direi che possiamo avvicinarci senza dare troppo nell'occhio, non gli daremo motivo di attaccarci.

    Va bene Ulrich. Fai strada.

    E così, senza farselo ripetere due volte, Ulrich si incamminò, conducendomi attraverso gli alberi alle sue spalle. Camminammo per circa cinque minuti, per poi rallentare improvvisamente. Si voltò, visto che ero alle sue spalle, sbattendo gli occhi ed annuendo. Eravamo piuttosto vicini.

    Pss, cosa dicono?

    Bisbigliai.

    Uno è un maschio e sembra, dal tono della voce, un po' spaventato. L'altra è una donna. Ha tradito una certa Konoha.

    !!!

    A stento trattenni un improvvisa tosse, causata forse da quella notizia così infausta. Il lupo, ovviamente, non poteva conoscere ogni villaggio Ninja del continente, ma la notizia non poteva di certo passare in secondo piano alle mie orecchie. Diavolo, un mukenin. Non si stavano mettendo affatto bene le cose.

    Sembra che abbia un rotolo. Ed il maschio sembra essersi accorto della nostra presenza.

    Troppo tardi. Se fosse stato anche lui un mukenin? Mi avrebbero catturato ed ucciso? Non restava altra scelta che rivelarsi e sperare nella buona sorte.

    Ulrich ti propongo di rivelarci alla coppia. Male che vada, chiederò che tu possa andartene via.
    Che ti ho appena incontrato e che il tuo branco è stato ucciso. Sarei sicuramente io la fonte di interesse per loro.
    La donna, se ho ben capito, è un ninja traditore, cioè una criminale ricercata. La faccenda è piuttosto delicata.
    Andiamo.


    Sentenziai, prendendo il posto di Ulrich come "capo-fila". Avanzai in mezzo agli ultimi arbusti che mi separavano. Giunsi ai piedi della piccola radura, dove potei osservare un masso piuttosto grande, ma nient'altro. Il Sole, che splendeva più allegro che mai, mi oscurava la visuale intorno, rendendomi incapace di distinguere le due figure. Avevo entrambe le braccia alzate, in segno di non avere intenzioni ostili.

    Non so chi voi siate, ma sono capitato qui per caso per cercare questo lupo. Se non avete intenzioni ostili ditelo, altrimenti risparmiate almeno il lupo. Quanto a me, per dimostrarvi che non sono una spia o un cacciatore di taglie, mi presento: sono Minoru da Oto.


    Forse troppo dialogo e poco narrato, ma alla fine dovevo raccontare dei momenti della durata di pochi minuti, quindi mi sembrava più realistico farlo così!
     
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    Non aveva mai immaginato quella scena, eppure la reazione di Takeshi non la prese in contropiede. Semmai vi avesse pensato, Mokou l'avrebbe immaginata proprio in quel modo, per questo non si stupì. Finalmente, l'albina si scoperchiò il volto dal cappuccio. Subito una cascata di capelli bianchissimi si riversarono attorno a lei. Il suo sguardo scarlatto non abbandonò quello del grigio, senza rispondere alla sua domanda. Nessuno doveva sapere quali erano gli affari che la spingevano a lasciare il nascondiglio segreto di Fury. Il volto restò impassibile davanti allo sgomento dell'exp compagno di missione che, com'era prevedibile, aveva invece molte domande da porle.

    Ho saputo del tuo tradimento a Konoha. Ma magari la loro versione è esagerata.. Che mi dici tu? Che è successo?

    Me ne sono andata di mia spontanea volontà. Konoha non mi ha mai voluta. Ho deciso di vivere per me stessa, lontana da chi ha cercato sempre di chiudermi in una gabbia. Se fossi stato al mio posto non mi biasimeresti, adesso.

    E quel rotolo? Cos'è? Che stai combinando?

    Questo?

    Voltò di poco la testa, osservando con la coda dell'occhio il grosso rotolo di stoffa, che spuntava dal suo fianco.

    E' solo un rotolo vuoto. Sai, ho allargato il mio repertorio.

    Al ragazzo probabilmente sfuggì un sorrisetto impertinente, che l'albina non riuscì proprio a reprimere. Superba com'era, non poteva evitare di sorridere dei propri miglioramenti. Avrebbe volentieri domandato a Takeshi cosa ci facessi lui lì, invece, dato la pericolosità della zona, ma fu anticipata da un improvviso cambio d'espressione del ragazzo. Al suo commento, la ragazza portò la mano all'elsa della katana, guardandosi attorno. Da sotto il mantello largo, quel movimento era praticamente invisibile. E per davvero il duo era stato raggiunto da qualcuno. Gekikara lo osservò, indecisa se ricacciarsi il cappuccio sulla testa. Esitò per un secondo, prima di lasciar perdere. Si trattava di un ragazzotto alto e massiccio, dai capelli chiari e l'aria burbera. Avanzò verso di loro con le braccia protese verso l'alto, sicché la ragazza fece scivolare via la mano da sopra l'elsa della spada. Dietro di lui, un lupo di come se ne vedevano di solito in zone selvagge come quelle.

    Non so chi voi siate, ma sono capitato qui per caso per cercare questo lupo. Se non avete intenzioni ostili ditelo, altrimenti risparmiate almeno il lupo. Quanto a me, per dimostrarvi che non sono una spia o un cacciatore di taglie, mi presento: sono Minoru da Oto.

    Mpf, che io abbia intenzioni ostili o no dipende da te, Minoru da Oto. Se dovessi anche solo mentire, il tuo lupo sarebbe l'ultimo a doversi preoccupare della propria salute.

    Tono tagliente e sguardo indagatore verso l'altro. Gli occhi di Mokou si muovevano velocemente da Minoru a Takeshi. Su quest ultimo si posarono, infine. Il corpo coperto dal manto scuro si mosse di poco in sua direzione.

    Spero che tu non voglia fermarmi, Takeshi. Ho un affare da portare a termine e zero voglia di tornare sui miei passi. Non sono più la ragazza che hai conosciuto. Adesso ho un obbiettivo e non ho intenzione di perdere tempo con chiunque voglia provare a fermarmi. Che vuoi fare?

    Domandò tagliando corto. Sembrava quasi sfidarlo con lo sguardo, schernirlo con l'accenno di ghigno storto che comparve sul labbro superiore. La presenza di Minoru, seppur non percepita come pericolosa, l'aveva messa in guardia. L'ansia di star perdere tempo, collegata al fatto che non solo Konoha era sulle sue tracce, cambiarono repentinamente il suo umore. Era sempre stata una ragazza irascibile e lunatica, parecchio sensibile. Si era mostrata pacata, invece adesso già le formicolavano gli arti per colpa dell'adrenalina. Di nuovo osservò prima Takeshi, poi Minoru, più volte. Non era così lontana da entrambi, poteva tenerli sotto tiro semplicemente spostando di poco la testa. Sembrava quasi in attesa di quel momento.
    Si rese conto che sembrava passata un'eternità dall'ultima volta che aveva sopraffatto un avversario.
     
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    Minoru da Oto.. Un nome mai sentito fino a quel momento. Non sembrava pericoloso, ma il mio sguardo rimase continuamente freddo e distaccato alla sua figura, come se la sua presenza mi avesse disturbato, interrompendo il dialogo tra me e Mokou.
    Dietro lui v'era un lupo di medie dimensioni, nulla che potesse preoccuparmi più di tanto. Più che altro non essendo ostile in quel momento passava sicuramente in secondo piano.
    Come nei minuti addietro, rimasi seduto sulla grossa roccia a braccia conserte, osservando tutta la scena da una posizione comoda e a distanza di sicurezza.
    Gekikara fu abbastanza chiara e concisa con il tizio di Oto, rivelandosi arrogante e presuntuosa come sempre. Credeva di avere tutto il mondo in pugno e che nessuno sarebbe mai riuscito a fermarla. Sembrava convinta delle sue parole e la scelta che mi diede fu semplice per lei da emanare.
    Combattere o mettersi da parte.
    Il mio battito rimase regolare, il respiro lento e lo sguardo fisso sui suoi occhi scarlatti. Lei continuava a guardarsi intorno, come se si sentisse minacciata dalla presenza di noi due shinobi del lato opposto al suo. In quel momento noi rappresentavamo i buoni e lei la cattiva. Noi la giustizia e lei la criminalità.
    All'improvviso una moltitudine di immagini si accavallarono nella mia mente come dei flashback chiari e istantanei. Dalla missione al paese dell'ex neve a quella ad Ishivar, con la morte di Goru.
    Sospirai.


    Beh.. Chi sarei io per giudicarti? Ti ho conosciuto quel poco che basta per capire che sotto quel velo di rabbia e irascibilità si nasconde una persona di tutt'altra natura. Hai difeso i tuoi compagni in battaglia, hai condiviso lacrime e sangue con loro..
    Non sei ciò che gli altri pensano di te.


    L'espressione del suo volto, convinta di potermi sopraffare da un momento all'altro non mi toccò neanche di striscio. I miei pensieri e i miei sentimenti benevoli verso quella ragazza che consideravo come una sorta di sorella minore, avevano costruito una specie di muro alle sue beffe. L'avevo notato nella missione ad Ishivar e lo stavo notando anche in quel momento, ove la stavo vedendo intraprendere una strada diversa dalla mia.

    Io rispetto le tue decisioni. Non ho motivi né voglia di fermarti adesso, anche perché immagino di doverti uccidere per farlo.
    Sei testarda almeno quanto me, quindi.. Non mi intrometterò per questa volta, in segno dei vecchi tempi..


    Il mio istinto mi dava l'impressione di doverla difendere in qualche modo, anche se probabilmente non aveva bisogno di protezione da altri. Forse l'unica protezione di cui aveva bisogno era quella da se stessa.
    Perciò gli diedi l'unica cosa che lei ambiva in quel momento, ciò che fremeva per avere.


    Invece ho sentito parlare molto del particolare doujutsu che possiedi, sembra che tu abbia fatto molti progressi dall'ultima volta che ci siamo visti. Che ne dici di mostrarmelo? Magari potremmo vedere chi dei due è andato più avanti in questi mesi..

    Scesi dal masso e tornai in posizione eretta, di fronte Mokou. Poi mi rivolsi al ninja di Oto, ruotando leggermente la testa verso di lui.

    E tu Minoru? Che vuoi fare?

    La tensione era palpabile e conoscendo il tipo, Gekikara avrebbe sicuramente accettato il confronto. Avrei dovuto dimostrargli che non ero un avversario da prendere sotto gamba e mi sarei impegnato al massimo per riuscire nell'intento.
    Ultimo giro di post e la contiamo come PQ!
     
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    Di certo non mi sarei mai aspettato che, delle due figure, quella femminile potesse essere quella più temibile. Non riuscii a darmi un perché, ma non vedevo, almeno al tempo, le donne molto adatte ad uno scontro fisico. Ovviamente era un pensiero idiota e pressapochista, che scacciai quasi subito. La ragazza sembrava sapere il fatto suo a giudicare dalla sicurezza con cui si esprimeva.

    Mpf, che io abbia intenzioni ostili o no dipende da te, Minoru da Oto. Se dovessi anche solo mentire, il tuo lupo sarebbe l'ultimo a doversi preoccupare della propria salute.

    Quella vaga minaccia, immediatamente, mi mise subito sulla difensiva. Ulrich ringhiò quasi subito, percependo forse la mio cambio emotivo pressoché immediato. Però, come arrivò, se ne andò. Respirai profondamente, per poi fare segno al lupo al mio fianco di mantenere la calma. Non doveva aver compreso la nostra conversazione, ma a giudicare dalle espressioni della mukenin deve aver capito il fare minaccioso con cui si era rivolta a me.

    Non ho intenzioni ostili. Volevo semplicemente reclutare un nuovo compagno per queste terre. Se vuoi batterti, basta chiederlo. Non mi piacciono questi giochetti fatti di provocazioni.

    Però, non accennai minimamente a mettermi in guardia. Anzi, rimasi in attesa. Ascoltai le parole dell'altro ragazzo. Dovevano essersi conosciuti in missione, non che la cosa mi interessasse. Sembrava quasi stessi studiando i due con fare accademico, squadrandoli, soppesando le capacità di uno e dell'altra. Erano entrambi più giovani. Poi, come destato dal mio studio silenzioso, venni chiamato in causa.

    Non conosco il tuo livello, né il tuo... Takeshi? Posso chiamarti così?

    Domandai. La ragazza lo aveva chiamato così, quindi mi adattai alla circostanza.

    Ma sono un Chunin non così esperto nel combattimento. Quindi, se volete battervi voglio che mi assicuriate di non lasciarmi qui in fin di vita in caso delle mie capacità più limitate. Tu, Takeshi, sei un chunin come me? Quindi, come collega, ti assicuro che se dovessi aver problemi in un luogo simile cercherei di rimetterti in sesto. Sono un apprendista medico. Per te invece.... Traditrice... Perdonami, ma non conosco il tuo nome e non so come apostrofarti se non così. Non volevo farlo sembrare un dispregiativo. Non va contro i miei valori morali il curare te, poiché, sinceramente, non mi hai fatto nulla di male. Non so perché non sei più un ninja del tuo villaggio, ma non sta a me giudicarti ma al tuo villaggio. Quindi, nel caso dovessi riscontrare qualche ferita, mi offrirei di curarti in quanto futuro medico.

    Proseguii, prendendo fiato.

    Ovviamente, Takeshi, non dovrai far parola di quel che ho detto. Anzi, credo sia meglio far finta di non aver mai incontrato questa ragazza se, come hai detto, è una ninja traditrice.

    Detto questo, abbassai la zip della tuta superiore, sfoggiando una semplice maglia bianca. Mi osservai il braccio destro, notando quanto fosse vistoso l'amplificatore sonoro in quella brutta uniforme. Le braccia nude cozzavano parecchio con lo strumento che avevo impiantato nel braccia. Anche i fori, a dire il vero, non erano il massimo dell'estetica, ma erano sicuramente meno vistosi. Mi chinai verso Ulrich, accarezzandogli il capo.

    In questo caso devo chiederti di metterti in disparte. Non servirebbe a nulla affrontare questi due in un'amichevole. Se lo riterrai opportuno potrai intervenire, siamo compagni, ma ti prego di non farlo. Devo capire fin dove posso arrivare da solo. E sappi che, se sfodererò quel che hai visto prima, dovrai allontanarti un minimo dalla zona circostante. Intesi?

    Il lupo annuii, indietreggiando e sedendosi comodamente sulle zampe posteriori.

    Bene! Per quanto mi riguarda possiamo cominciare. Non so voi, ma io non combatto da molto.
    Per ora utilizzerò solamente le mie abilità ordinarie.


    Annunciai, sfoderando la katana che probabilmente doveva essere ben in vista. Non volevo mostrare le mie capacità complete fin da subito, poiché temevo di non riuscire a controllarle al meglio. Inoltre volevo un allenamento tranquillo, un allenamento, non uno scontro mortale.

    Se le cose si mettessero male, però...

    Pensai, restando piuttosto calmo. Non ero e non volevo fare la figura dello sprovveduto.

    In teoria non dovreste capire cosa dico al lupo. Vedetelo come un semplice ringhiare verso il mio compagno magari!
     
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    Attimi di pausa e il sospiro di Takeshi a rompere il soffio del vento, come un ululato lontano.

    Beh.. Chi sarei io per giudicarti? Ti ho conosciuto quel poco che basta per capire che sotto quel velo di rabbia e irascibilità si nasconde una persona di tutt'altra natura. Hai difeso i tuoi compagni in battaglia, hai condiviso lacrime e sangue con loro..
    Non sei ciò che gli altri pensano di te.


    ...

    Mokou distolse lo sguardo, senza ribattere. Storse leggermente la bocca, come non del tutto convinta di quelle parole. Ma percepiva un fondo di verità. Forse il ricordo di lei che aveva conservato Takeshi, era molto più genuino dell'immagine che, fino a quel momento, le persone si erano fatte di lei. Non si poteva certo biasimarle, però. Takeshi, in ogni caso, non aveva intenzione di fermare la ragazza come lei aveva quasi sperato. Le propose invece di combattere contro di lui, in maniera "amichevole", se la parola significasse qualcosa per l'albina. Lei si accigliò, serrando di poco le labbra. Le guance pallide si tinsero di un vago rosa alle parole altrui. Quindi anche il grigio sapeva dello Sharingan.. a quanto pare le informazioni di Yamashita non erano rimaste a lungo al villaggio. La constatazione di quel pensiero innervosì la ragazza, che però non rispose. Attese invece la risposta di Minoru, il giovane accompagnato dal lupo, di Oto. Takeshi aveva proposto di combattere anche a lui.

    "Mpf, vuole una cosa amichevole sul serio. Non credo abbia paura di me."

    Per qualche motivo, Gekikara aveva la sensazione che lottare contro Takeshi.. non sarebbe stato granché. Il ragazzo non le dava l'idea di poter fare sul serio contro di lei. O contro una ragazza. Era uno di quei tipi fin troppo riguardosi nei confronti delle ragazze. Il tipo di cosa che non le piaceva affatto. Non ebbe comunque modo di stare lì a rimurginarci su, incuriosita dalle parole di Minoru.

    Ma sono un Chunin non così esperto nel combattimento. Quindi, se volete battervi voglio che mi assicuriate di non lasciarmi qui in fin di vita in caso delle mie capacità più limitate. Tu, Takeshi, sei un chunin come me? Quindi, come collega, ti assicuro che se dovessi aver problemi in un luogo simile cercherei di rimetterti in sesto. Sono un apprendista medico. Per te invece.... Traditrice... Perdonami, ma non conosco il tuo nome e non so come apostrofarti se non così. Non volevo farlo sembrare un dispregiativo.

    Gekikara.

    Fu la risposta secca della ragazza, che rivolse appena un'occhiata al ragazzone. Spazientita voltò lo sguardo verso Takeshi, tentando di intercettarne il volto, per rivoltare gli occhi al cielo in un'espressione annoiata. Si voltò nuovamente verso il chunin di Oto solo quando si rivolse nuovamente a lei.

    Non va contro i miei valori morali il curare te, poiché, sinceramente, non mi hai fatto nulla di male. Non so perché non sei più un ninja del tuo villaggio, ma non sta a me giudicarti ma al tuo villaggio. Quindi, nel caso dovessi riscontrare qualche ferita, mi offrirei di curarti in quanto futuro medico.

    So badare da sola a me stessa. Non credo finirò qui, in fin di vita. Ma anche se fosse, non sarebbe un problema, per me.

    Rivolse una frecciatina al ragazzo, sorridendo appena, in modo impertinente. Il labbro superiore si incurvò appena, solo a sinistra, in un ghigno appena accennato. Era il tipo che provocava gli altri, seppur avesse perso con l'andazzo degli eventi quel suo fare da attaccabrighe. Ora sembrava più una tizia pericolosa e instabile, non più una ragazzina con un assurdo disprezzo per le regole. In ogni caso, Minoru si preparò allo scontro e così fece anche Mokou. Si scrocchiò solamente il collo, piegando appena le ginocchia, per poi ristenderle. Lanciò appena un'occhiata a Takeshi, molto più interessata a Minoru, questa volta: la incuriosivano gli apparecchi che sembravano incastonati nelle sue braccia. E il modo in cui ringhiò al suo cane la stupì per un attimo. Ridacchiò, scuotendo appena la testa, come se avesse appena visto qualcosa di fin troppo strambo per darci peso. Gekikara poteva dirsi parecchio sicura di sé, tanto che neanche si liberò del lungo manto che la ricopriva. Si trovava a circa cinque metri da entrambi i suoi avversari. Non aveva paura ma era eccitata all'idea di scaricare un po' di stress accumulato. E non aveva intenzione di fare del male a nessuno dei due shinobi. Non sul serio. Non per ora.

    Mpfh. Forza, su. Fatemi vedere che sapete fare.

    Esclamò improvvisamente, unendo i palmi da sotto il manto. Utilizzò il sigillo della Pecora, cominciando a concentrarsi per impastare il chakra dentro di lei. Spostò qundi lo sguardo verso Takeshi, osservandolo seriamente.

    Se vuoi vedere fino a dove mi sono spinta, dovrai dimostrarmi che ne vale la pena, Takeshi.

    In attesa, si guardò attorno. Era arrivato il momento di mostrare a se stessa e agli altri che non era più la Mokou Houraisan di Konoha. Ormai viveva e lottava solo per se stessa.

    Da qui cominciamo l'allenamento. L'arbitro dovrebbe cortesemente (o qualcuno per lui) valutare questi post come fossero una pq. Non la spostiamo per comodità!
    Ovviamente l'attacco è vostro, decidetevi i turni come vi pare, così poi mi difendo :soso:
     
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    Potete prendervi 46 tutti e tre. E siccome sono gentile vi arbitro anche
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Come previsto Gekikara accettò il confronto e con sorpresa lo fece anche Minoru, il ragazzo proveniente da Oto. La condizione che stabilì il ragazzo fu proprio l'unica clausola che non avevo mai rispetto involontariamente. Molte volte i miei allenamenti si erano trasformati in veri campi da battaglia ove lo sconfitto si vedeva costretto ad un ricovero ospedaliero. Sperai solo che quel giorno non sarei arrivato a quel punto, anche se la vedevo dura con Mokou. Né lei né io ci arrendevamo facilmente, quanto al tipo del suono.. l'avrei scoperto tra non molto.
    Si era creata una situazione abbastanza inusuale per me. Tre individui pronti a confrontarsi in un allenamento triangolare, un tutti contro tutti, almeno fino a quel momento.
    Gekikara ci osservava con attenzione, non lasciandosi sfuggire nessun particolare mentre il ragazzone aveva già sfoderato la katana.
    Sarebbe stato utile un confronto con le spade, giusto per vedere se avevo fatto progressi con quel tipo di armi bianche ma non era quello lo scopo di quel preciso scontro. Mi vedevo costretto a fronteggiare due nemici contemporaneamente, situazione mai affrontata prima d'ora.
    La mia mente cominciò a formulare una strategia d'attacco mentre lentamente mi alzavo in piedi.
    Avevo proposto io l'allenamento, quindi toccava a me aprire le danze.
    I miei avversari erano entrambi nel mio campo visivo, Mokou di fronte, ad una distanza di sette, otto metri, Minoru invece era sulla destra, leggermente più distante. Avrei cominciato creando un diversivo per l'albina, giusto per tenerla impegnata qualche secondo. Il tempo che mi serviva per testare le abilità fisiche dell'Otiano.


    E allora cominciamo a ballare!

    Il chakra era già in formicolio nelle mie mani. Concentrai il suo utilizzo per modellare ed esternare leggermente le falangi della mia mano destra. Dalla distanza i nemici non avrebbero potuto notare le piccole protuberanze bianche finché non le avrei lanciate. E quel lancio lo effettuai subito dopo l'esternazione. Tentai di effettuare uno schiaffo girato verso l'esterno, muovendo tutto il braccio con velocità e decisione. Le cinque falangette avrebbero così viaggiato a mezz'aria proprio come degli shuriken, verso Gekikara. Dopodiché composi il sigillo della tigre e il mio corpo cominciò ad irradiarsi di chakra. Lo scatto che tentai di potenziare con la tecnica del corpo sfarfallante era per raggiungere in brevissimo tempo Minoru e disarmarlo prima che potesse rendersene conto. Infatti una volta davanti avrei provato ad afferrargli il polso ove impugnava la katana, e l'avrei girato fino a fargli cadere l'arma per terra. Cercai anche di stonarlo con una ginocchiata improvvisa allo stomaco e dopo aver visto la sua reazione rivolsi nuovamente l'attenzione sull'albina. Era lei il reale obiettivo, ma per cominciare avrei provato un approccio semplice e spontaneo. Nuovamente composi il sigillo della tigre e come un fulmine cercai di catapultarmi su di lei col gomito destro ben teso verso il suo stomaco, facendo uso del braccio restante per rincalzare la dose e aumentare la potenza del colpo.

    Konoha Kaiganshō!!!
    Azioni Effettuate:
    - Proiettili Digitali verso Mokou
    - Tecnica del corpo sfarfallante + Presa per disarmare Minoru (+8 Corpo Sfarfallante)
    - Ginocchiata su Minoru (+ 10 Stile Cavalletta)
    - Tecnica del corpo sfarfallante + Roccia Demolitrice di konoha verso Mokou (+8 Corpo Sfarfallante, +15 Wushu)

    Resistenza: 500-1-1-18= 480
    Chakra: 400-18= 382
     
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    Se me lo avessero detto, sinceramente, non avrei scommesso un ryo all'idea di ingaggiare uno scontro amichevole nelle terre selvagge. Per di più contro un mukenin. La ragazza sembrava costantemente in guardia, all'erta, forse per via dello status che ricopriva. Poveretta, non doveva essere di certo una vita facile. Comunque sia, tutto sembrava volgere per uno scontro amichevole e sicuramente interessante. Entrambi gli avversari sembravano sapere il fatto loro, ma non mi sentivo di certo in difficoltà. Anzi, tutt'altro. Carico a molla com'ero, volevo soltanto mettermi alla prova e, magari, far capire a quei due che gli shinobi di Oto non vanno presi alla leggera.

    Va bene, Gekikara.

    Annuii, mettendomi anch'io in posizione di difesa. Brandivo la katana con tranquillità, attendendo una qualsiasi mossa da parte dei due. Ulrich doveva osservare lo scontro alle mie spalle, guardingo.
    Poi, di colpo, Takeshi si mosse. Puntò la mano aperta verso la ragazza, con le dita protese verso di essa. Cosa avrebbe fatto? Rimasi anch'io in attesa, aspettandomi un attacco a sorpresa, forse. Sicuramente per entrambi ero quello da sottovalutare. Sia per mia stessa ammissione, che per la fiducia nei loro mezzi. Già conoscendosi, sicuramente erano più interessati ad un confronto personale. Ma non volevo essere di certo da meno. Volevo stupire, portare alto lo stendardo di Oto. Perciò strinsi con forza l'elsa della spada, per poi accorgermi che dalla mano del giovane erano partiti degli oggetti! O meglio, un qualcosa di bianco era stato sparato da essa! Non avevo ben individuato da cosa provenisse il colpo, ma doveva trattarsi di un qualcosa lanciato dalla mano del giovane. Il ragazzo aveva però già cambiato bersaglio. Improvvisamente me lo ritrovai troppo, troppo vicino.

    Troppo veloce...

    Mi dissi, mentre, spiazzato com'ero, rimasi immobile. In men che non si dica mi ritrovai imprigionato in una leva articolare al polso, che faceva pressione anche sulla spalla. Si era mosso ad una velocità per me irraggiungibile nello stato in cui ero. Non avevo attivato il Senninka, il ché fu un grave errore. Perciò, senza perdermi in altri pensieri, immediatamente rilasciai l'energia naturale accumulata. La trasformazione avvenne in un breve istante, segno che oramai l'avevo padroneggiata più che a dovere. Non volevo però mantenerla stabile, giusto il tempo di liberarmi dalla presa nemica. La katana, nel frattempo, non mi era di alcun aiuto, quindi assecondai il movimento del ninja, lasciandola cadere al tappeto. Puntavo alla trasformazione per deconcentrare l'avversario che, probabilmente, non si sarebbe aspettato una mutazione così improvvisa e radicale.
    Vidi arrivare un colpo, poi, una ginocchiata. Non potevo subire già da subito un attacco simile, per di più all'addome, zona spesso molto sensibile, quindi puntai subito ad allontanare il mio rivale. Quest'ultimo, forse riponendo troppa fiducia nelle proprie capacità, mi aveva lasciato libero un braccio. Il ché bastava ed avanzava per quel che avevo in mente di fare.
    Non appena vidi il ginocchio del giovane partire, diretto verso il mio addome, non persi altro tempo prezioso. Ruotai la mano libera, cercando di posizionarla proprio nella zona in cui sarebbe arrivato il colpo. Ma, prima ancora di ciò, avrei puntato a respingere l'attacco avversario sfruttando l'Onda Superiore Tagliente. Tramite il foro posto nel palmo nella mano sinistra avrei fatto partire un colpo d'aria compressa capace di respingere la ginocchiata e sbalzare via il giovane. A prescindere dall'esito, avrei sciolto la trasformazione, per celare ancora le mie sembianze. Forse Gekikara, impegnata da quello strano colpo, non si sarebbe accorta di nulla. Non volevo svelare ancora tutte le mie carte, ovviamente, ma non erano avversari alla mia portata in condizioni normali. Me n'ero accorto con la facilità con cui Takeshi si era avvicinato a me. A malapena ero riuscito a seguire il movimento. Segno, quindi, che non ero all'altezza di quel ragazzo, senza utilizzare il Senninka. Inoltre, dalle reazioni del giovane precedenti, Gekikara doveva essere addirittura più pericolosa. Quindi, l'idea di non utilizzare il Senninka si andò subito a far benedire. Infondo prima o poi avrei dovuto testare quel che avevo appreso negli ultimi mesi. E di certo Gendo Ikari non poteva essere il mio vero e proprio test. Volevo affrontare avversari in grado di tirare fuori il meglio da me e forse li avevo trovati.

    Ho fatto un post in cui ho permesso a Takeshi di imprigionarmi, non so se va bene. Spero di sì.
    Azioni:
    -Attivazione Senninka (i parametri sono in scheda).
    -Zankukyokuha, utilizzata con un solo palmo in risposta alla ginocchiata e finalizzata a liberarmi dalla presa dell'avversario. (Jutsu ad una sola mano +10, Sforzo Extra +10)
    -Disattivazione Senninka.

    Resistenza: 300
    Stamina: 300-10-25=265

    n.b. Nello stato Senninka i danni vengono calcolati con Potenza Magica e Forza Fisica pieni, senza alcuna divisione. L'Onda si calcola: Controllo Chakra + Ninjutsu/2 + Agilità/2

     
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    Quando sia Minoru che Takeshi acconsentirono a scontrarsi in quel triangolo non previsto, Mokou sorrise impercettibilmente. Fu il grigio a dare il via alle danze e la ragazza non poté che farsi trovare pronta. Il chakra correttemente impastato dopo aver tentato di eseguire il sigillo della Pecora, poco prima dell'inizio effettivo, lo sguardo attento e i muscoli in tensione. Non si mosse di un centimetro, osservando con tanto di occhi il Kaguya. Era lui a starsi muovendo, per il momento poteva permettersi di occuparsi di Minoru più tardi. Poco più tardi, si intende. Con attenzione seguì i movimenti del grigio, adattandoli alla sua memoria come un gesto per scagliare qualcosa contro di lei. Conosceva il ragazzo, seppur avesse in passato solo inutito quanto il suo stile di combattimento si basasse principalmente sul corpo a corpo. Quindi per lei era più che logico che Takeshi tentasse di attaccarla in quel modo. Anche se un attacco a distanza di solito serviva per "allontanare" il bersaglio.

    Mmh.

    Gli lasciò fare la sua mossa, scoprendo cinque piccoli oggetti viaggiare in sua direzione. La giovane albina ebbe un attimo solamente di titubanza, non riuscendo a capire cosa fossero effettivamente queli strani oggetti. Per forma e dimensioni le erano nuovi. Eppure decise di reagire come avrebbe fatto vedendosi lanciare contro degli shuriken o dei kunai. Il più rapidamente possibile, Mokou tentò di richiamare il suo chakra, distribuendolo lungo tutti i punti di fuga del corpo. Avrebbe tentato di farlo fuoriuscire non come semplice chakra puro, ma concentrandosi per combinare a quel flusso il proprio chakra elementale. Quello del fulmine. Il risultato sarebbe allora stato un flusso di saette azzurrine che avrebbero ricoperto il corpo della giovane, proteggendola come un'armatura. Il Flusso del Mille Falchi sarebbe servito per tentare di deviare quelle strane armi lanciate da Takeshi, respingendole lontana da lei. Questione di attimi, dato l'arma scagliata, ma la giovane dagli occhi scarlatti non avrebbe sciolto la tecnica, voltandosi completamente verso gli altri due, ancora ricoperta dalle saette del Mille Falchi. Takeshi non aveva tentato di attaccarla di nuovo, come se infatti avesse voluto semplicemente allontanarla per concentrarsi su Minoru. E la Mukenin si voltò infatti proprio verso i due, osservando incuriosita il loro probabile scontro ravvicinato.

    Avete intenzione di lasciarmi fuori, eh?

    Sbraitò lei, accennando un ghigno del labbro superiore. Gli occhi si assottigliarono e, di rimando, le spalel si incurvarono in avanti, facendo sembrare la ragazza una specie di avvoltoio proteso verso di loro, nonostante la distanza.

    Sono io quella di cui dovreste preoccuparvi!

    Esclamò minacciosa, sorridendo di nuovo. E non era affatto un sorriso amichevole o femminile. Un ghigno che sembrava trasudare impazienza di combattere per davvero.
    Quasi esaudendo il suo desiderio,Takeshi le si scagliò addosso. I movimenti di lui erano rapidi, lo sguardo deciso e la sua mira probabilmente perfetta. Sapeva dove colpirla, per questo Mokou lo sfidò con lo sguardo, tentando di concentrarsi ancor di più per mantenere il Flusso attivo, credendo fermamente di poter respingere Takeshi. Non si mosse neanche, sfidando con un ghigno da sbruffona il ragazzo. Proprio da lei.

    Ho editato perché ho omesso l'ultimo attacco di Takeshi. Ho avuto il benestare di tutti e tre per farlo

    Scusate il ritardo :/

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Flusso del MilleFalchi

    Stamina:
    [550] -35 --> [515]

    Resistenza:
    [300]

    Note:
    dovrei fare in tempo a vedere cosa succede tra Minoru e Takeshi, ma non essendone sicura ho lasciato vago :si2:
    Semmai al prossimo post narro di conseguenza.
    PS: Nagi, per i turni fai tu! Per ora siamo tutti contro tutti, vedi tu :asd:


    Edited by Kerberotte - 8/11/2017, 10:18
     
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    Responso nr. 1


    Attacco Takeshi:
    - Proiettili Digitali: 120+25+53+8+7+20= 233 riesce ma viene contrastato
    - Tecnica del corpo sfarfallante + Presa per disarmare Minoru riesce per mancata difesa
    - Ginocchiata su Minoru 120+105+10+7+11= 253 riesce per supremazia combattiva
    - Tecnica del corpo sfarfallante + Roccia Demolitrice di konoha: 120+105+9+8+15+11= 268 riesce, ma viene interrotto dal flusso dei MilleFalchi


    Difesa Mokou:
    - Flusso del MilleFalchi: 160+130+...= 290+ riesce per supremazia combattiva

    Difesa Minoru:
    - Attivazione Senninka riesce a prescindere D100= 100 [BERSERK MODE]
    -Zankukyokuha fallisce per il berserk
    - Azione decisa dal master: Cannone di chakra (20 chakra): 150+50+7+7= 214 fallisce per inferiorità combattiva
    -Disattivazione Senninka fallisce per il berserk


    Danni:
    Takeshi: [60+78+8] = 146-[0,25*146] = 109
    Mokou: //
    Minoru: [33+10+4] = 47

    Narrazione Turno:
    Lontano, nelle terre senza padrone, tre individui si trovano a fronteggiarsi: due shinobi e una mukenin, per l'esattezza. Tutti e tre possessori di abilità tanto rare quanto straordinarie e temibili, dopo un breve dialogo si preparano all'azione. Il primo, un tale Takeshi, discendente del clan Kaguya, sfodera subito la sua micidiale abilità innata sparando letteralmente le sue falangi dalle punta delle dita, in direzione di una ragazza dai capelli bianchi. Mokou, questo il suo nome, non sembrò preoccuparsi affatto dell'attacco del kiriano, e emettendo un forte flusso elettrico dai suoi punti di fuga contrasta efficacemente quell'offensiva senza riportare alcun danno. Takeshi a quel punto rivolge la sua attenzione a Minoru, di Oto, disarmandolo della sua katana con estrema maestria. Ma in quel momento successe qualcosa... Minoru subì una repentina metamorfosi fisica che gli fece assumere le sembianze di un mostro dalla pelle scura, con zanne, artigli e due corna sulla testa, ma privandolo allo stesso tempo della ragione. Senza nemmeno pensarci, sul suo braccio si manifestano vari buchi, dai quali comincia subito a fuoriuscire un intenso flusso di chakra che manca di poco Takeshi a causa della sua velocità e della ginocchiata in pieno stomaco subita dal mostro. Allontanatosi da Minoru, Takeshi finisce, forse nel tentativo di attaccarla, direttamente contro il flusso elettrico di Mokou, che lo allontana di sei metri.

    Situazione Finale:
    Mokou e Minoru alle distanze iniziali, mentre Takeshi si trova a circa sei metri da entrambi. Minoru è in berserk senninka, perciò ha perso completamente il lume della ragione. L'attacco sta a lui.

    Commenti Arbitro:
    @Shane, avevi una possibilità su dieci e ti esce 100 dal dado... non ho parole :asd: (ti allego lo screen sotto!). Adesso dovrai ruolare le azioni che decido io, perciò ti manderò un mp dopo aver chiesto chiarimenti sulla situazione a Fury :soso: Ci divertiremo



    Edited by ¬Nagi - 8/11/2017, 15:35
     
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    Tutto accadde troppo, troppo in fretta. Quel ragazzo, forse, non conosceva a cosa sarebbe andato incontro. Ma chi poteva esserne a conoscenza? Oto si guarda bene dal divulgare i suoi segreti, le sue peculiarità, le sue armi segrete.
    Speravo, in cuor mio, di riuscire a mantenere la ragione. Fiducioso dei miei mezzi, del mio auto-controllo, avevo sottovalutato il gene maledetto che portavo in corpo. Il demone prese subito il sopravvento. L'adrenalina forse doveva essere troppa. E la follia si impadronì di me.




    Loose

    Finalmente libero! Non posso desiderare di meglio! Libero per di più in una zona così desolata e selvaggia, libero di sfogare tutto il mio odio. Quella patetica gomitata mi aveva permesso di prendere il sopravvento.

    AAAAAAAAAHHHHHH!

    Grido, forse insieme al vero Minoru. Immediatamente sento un improvviso calore, così piacevole, da inebriarmi completamente. Il chakra confluisce in me come mai prima d'ora, fuoriuscendo da qualche foro, irradiandomi di luce blu.

    COME DIAVOLO POSSO RESISTERE A TALE DOLCEZZA!? DEVO AVERNE DI PIU'!

    Penso. Perciò, senza troppi convenevoli, mi armo di cannone. Sì, proprio di cannone, punto quel ragazzo. La ragazza può anche aspettare, il mio obiettivo è quel idiota che mi ha disarmato. Il colpo, purtroppo, lo manca, ma non demordo. No, non posso demordere. Devo portare a termine il lavoro che mi sono assegnato.

    AHAHAHAHHAAHAHAH! TU SARAI IL MIO CIBO!

    Finalmente sono pronto. Tutto è chiaro tutto ha un senso. Devo prenderlo, farlo mio, assaggiarne l'essenza fino a prosciugargli l'anima se necessario. E' questo il mio lavoro.

    MUORI!

    Punto entrambe le braccia, utilizzando quei fori che tanto piacciono a Minoru. Ho poco tempo, so di averne molto poco. Non posso perderlo a crogiolarmi di essere tornato su, di essere emerso dall'ombra, io: il VERO Minoru. Sì, sì, perché io sono quello vero. Non quell'imitazione. Io sono quello vero, quello che merita di operare sul mondo. L'ambizione è troppa per rimanere sepolta, lo sa anche lui, quel codardo. La mia ambizione, la sua, sono, è, qualcosa di enorme. Non può rimanere sepolta. Ed io la tiro fuori, la rendo vera, la rendo concreta con le azioni. Non sono cattivo, sono soltanto un povero mostro Insomma, chi ha mai visto un mostro buono e tranquillo? Voglio soltanto il sangue, affermarmi sugli altri. Prendermi tutto quel che mi spetta. E chi lo fa di nascosto, chi lo fa con mille facce, non è forse un mostro peggio di me? Nono, non sono di certo io il mostro qui e lo dimostrerò. Sono sano di mente quanto gli altri.
    Richiamo con rabbia il chakra, in quantità enorme, facendolo confluire verso i palmi. L'aria dovrà fuoriuscire in fretta, sparando un'onda letale.
    Però, di certo, non posso starmene buono. Devo continuare. Respiro, iniziando a richiamare il chakra sulla schiena.

    STO VENENDO A PRENDERTI!!

    Grido, senza alcuna remora. Forse sono gli ultimi secondi di libertà se il bastardo rinsavisce. Non posso sprecarli in silenzio. Voglio gridare al mondo, a quei due, tutta la mia rabbia e la mia ambizione. Li divorerò grazie ad essa.
    Il Jet Booster si deve formare con rapidità con rapidità senza ulteriori perdite di tempo. Il sangue, il chakra, di quel giovane mi attraggono ogni secondo di più.
    Mi lancerei con velocità contro il giovane prima con i propulsori, poi dandomi un'ulteriore spinta con i fori.

    Voglio impalarlo come si deve...

    Mi dico, osservandolo con un folle sorriso. Come un proiettile sarei piombato su di lui, incornandolo all'addome.
    Il tutto per debilitarlo al meglio. L'obiettivo vero, sarebbe stato quello di imprigionarlo. L'avrei immobilizzato senza difficoltà con entrambe le braccia, per poi pungerlo. E pungerlo... E PUNGERLO! INFILARE L'AGO SEMPRE PIU' A FONDO, FINO A PROSCIUGARGLI OGNI PARTICELLA!

    DAMMI TUTTO QUELLO CHE HAI!!! ORAAAAA!

    Avrei esclamato, in preda all'estasi.
    Infondo cos'è che sono? Io sono un buono. Sì, sì, sono un buono. Sto dalla parte del giusto. Io non mi sotraggo alla natura, alla mia natura, io torno ad essa e come rappresentante della natura travolgo tutti, indistintamente. Io sono il giusto, l'essenza della giustizia, che ogni tanto riemerge dal buio della società. Non sono io il pazzo, siete voi che vi sottraete a voi stessi. Meritate di essere impalati, meritate che il vostro sangue sgorghi sulle mie corna,
    fino a tirare fuori dal vostro corpo ogni organo, ogni fluido, ogni emozione dal vostro subconscio.
    Non sono di certo un comune mostro, pivelli.


    Non so quanto il filosofeggiare nello stato berserk sia giusto, nel narrato, ma ci ho provato. Non è semplice scrivere col pg in questo stato, poiché rende tutte le possibili descrizioni e spunti narrativi, impressioni,
    pensieri, ridotti all'osso per via della follia incorsa al suo stato d'animo. Vedili, Nagi, tra le descrizioni delle azioni,
    come dei deliri privi di senno. Ho cambiato tipo di narratore per sottolineare la differenza tra Minoru "normale"
    e Minoru in forma "Berserk". Non è stato facile scrivere lo stesso post con due narrazione. Ragazzi, a prescindere da quel che accadrà ora, sappiate che sono solo un esecutore in questo frangente :asd:

    Resistenza: 403 - 50 -2= 351
    Stamina: 430-20 (cannoni di chakra usati prima) -20-31-35= 325

    Azioni:
    - Onda Superiore Tagliente
    - Supporto: Jet Booster + Onda Superiore Tagliente (spesa punti chakra 31 totali, consultare tecnica e Fori in armeria)
    - Incornata con entrambi i corni e sforzo extra max (+20)
    - Utilizzo Catena per immobilizzare Takeshi
    - Assorbimento Cellulare Rigenerativo

    p.s. Ho scalato la stamina facendola partire da 430 per via dei cannoni di chakra poiché, credo, che l'onda superiore tagliente non sia mai stata lanciata, quindi la spesa credo non vada conteggiata ?


    Edited by ShaneH - 10/11/2017, 12:15
     
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23 replies since 11/10/2017, 17:32   714 views
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