Allegretto in fa maggiore

Accademia Onghe Rikooda

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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Oto's Ninja
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    Come di consuetudine, il ciclo accademico di Otogakure finì con l'ultima lezione. Gli studenti si salutarono tra di loro e si diedero appuntamento al consueto esame Genin, che rappresentava il gradino di lancio per la propria carriera da Ninja. Valide motivazioni si crearono nel corso di quell'infarinatura, soprattutto molteplici idee sul perché uno studente abbia deciso di intraprendere questa strada. Servire il proprio paese, migliorarsi, conoscere il mondo. Diverse idee, diverse personalità. Ancora una volta venne assegnato a Serj Terkan, uno dei migliori Sensei accademici dell'intero paese, con molteplici anni d'esperienza sulle spalle. Se ne stava lì nella stanza dell'esame fissando le molteplici facce nuove che avrebbero sostenuto il suo esame. Ed era un bene che fossero facce nuove, in quanto eventuali studenti che avrebbe potuto tenere nel corso degli anni accademici avrebbero potuto convincerlo ad attuare un esame meno ferreo di quanto avesse in mente. Picchiettava le dita sulla cattedra in legno, seguendo un ritmo blues molto cadenzato, che accompagnava fischiettando. Forse era solo un modo per alleviare la tensione, fatto sta che ripeteva questo medesimo motivetto ogni volta che doveva valutare qualcuno. Fissò gli studenti negli occhi, uno ad uno, cercando di far penetrare il proprio carattere scontroso, scorbutico e pretenzioso. La prima prova si sarebbe svolta da lì a pochi minuti e sarebbe stata una prova scritta. Si schiarì la voce con un colpo di tosse e si alzò dalla cattedra sulla quale era seduto comodamente.

    Buongiorno. Sono Serj Tankan ed oggi valuterò le vostre capacità. Sarò io a decidere se potete iniziare la vostra carriera da Shinobi - o Kunoichi - ad Oto. La prima prova è semplice, una domanda aperta. Sbizzarritevi.


    Aveva appositamente lasciato dei fogli ed una matita ben appuntita sui banchi dei ragazzi, una ventina in tutto. Aveva ben pianificato tutto. Soffriva di disturbi ossessivi convulsivi, poverino. E da anni ripeteva sempre le stesse metodologie d'esame. Si voltò, prese il gessetto bianco ed iniziò a scrivere sulla lavagna kanji che si rivelarono una frase.

    CITAZIONE

    Perché Otogakure è definito il villaggio dei campi di riso?


    Giocava sempre sulla storia. Ogni sua domanda era riferita alla storia di un qualcosa, magari questa volta della nomenclatura di Oto piuttosto che le domande sul sommo Orochimaru, suo riferimento. Tranne che per il fatto che fosse più che un bastardo. Si risedette sulla cattedra e fece roteare il gessetto sulla cattedra mediante l'utilizzo di una tecnica Fuuton. Si voltò poi con un sorriso scarno.

    Appena il gessetto smetterà di roteare su se stesso, dovrete alzarvi in fila e consegnare il foglio. Buona fortuna.

    In cuor suo sapeva che quel movimento rotatorio sarebbe durato una manciata di minuti. Ed era quello il bello. Avrebbe valutato solo le risposte migliori.


    Benvenuto nella tua accademia :rosa:

    Ti ho lasciato carta bianca sul tuo "arrivo in classe", se si può definire così. Fai uscire la personalità del personaggio (non ho messo il tempo atmosferico apposta, volevo lasciarti carta bianca), sono sicuro che uscirà un buon post. Limitati a rispondere alla domanda scritta ed a consegnarmela, poi al resto ci penso io.

    :selmo:
     
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