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Inferno
Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui
" Portava l'inferno in terra. Le fiamme si agitavano vibranti di primitiva violenza e animate dall'atavico desiderio di distruggere qualsiasi cosa con cui entrassero in contatto. Un esempio confortevole di naturale equità. Anche la pioggia sembrava impazzita, evaporando impotente ben prima di potersi schiantare al suolo. Era uno spettacolo spaventoso e magnifico. Ero solo un ragazzo, ma non riuscivo a smettere di guardarlo e bramare lo stesso potere. Il potere di mio padre.
Avevo sempre saputo che mio padre era stato un grande shinobi durante l'ultima guerra, ma non avevo mai capito ne perché avesse smesso, ne il motivo per cui non ne parlasse mai. Ad un certo punto credevo che fosse per gli orrori che aveva visto. Realizzai soltanto in seguito che era per gli orrori che aveva commesso."
Il figlio osservava con occhi accesi di delirante entusiasmo il padre ed il suo controllo sul Katon. Una sfera fiammeggiante illuminava il cielo del primo mattino come un secondo sole, ma piu' vicino ed infinitamente piu' caldo.
La pioggerella leggera che bagnava il resto di Ame, stava lontana dal luogo del loro addestramento, timorosa, lasciando posto ad un aria umida che si attaccava in cerca di salvezza ai vestiti, ai capelli ed ai loro volti.
<< Tuo nonno e suo padre prima di lui erano maestri nell'arte del fuoco, tu non sarai diverso. >>
Il tono intransigente che non lasciava scampo a dubbi o incertezze in quelle poche parole, pronunciate come una profezia certa, prima di porgere al figlio la carta che avrebbe confermato quello che lui gia sapeva. Muada non avrebbe spezzato la tradizione.
Il giovane Tateyama raccolse il foglietto. Era ruvido al tatto, con tante venature quasi impercettibili alla vista. Sapeva cosa fare, era gia' stato istruito al riguardo, eppure le severe aspettative del genitore, il suo sguardo inclemente, proprio come il fuoco che caratterizzava il suo chakra, lo rendevano nervoso ed esitante. Strinse leggermente il pugno come per aiutare il suo spirito a far confluire il chakra nella mano, non che ce ne fosse reale bisogno a quel punto del suo addestramento. Aveva un controllo non comune per un semplice genin, ma quel semplice gesto, quasi scaramantico, coadiuvava la sua concentrazione.
Gli occhi neri e profondi si accesero di soddisfazione e di riflesso, quando la carta comincio' a bruciare, contorcendosi su se stessa, consumandosi.
Lo sguardo incantato si sposto sulla figura del padre cercando il suo, ma egli aveva gia' voltato le spalle.
<< Molto bene, cominceremo con le tecniche di base del "nostro" elemento domani. >>
<< Si, padre. >>
Non disse altro, tornando a guardare la cenere che gli macchiava il palmo della mano...
InfernoSblocco chakra elementare |
