Advanced Member
- Group
- Member
- Posts
- 1,940
- Location
- Catania
- Status
- Offline
|
|
In una delle solite mattinate uggiose di Kumo, mentre della pioggerellina cadeva al suolo e rinfrescava l'aria, il giovane Hakum era già all'opera per migliorarsi. Era appena riuscito ad accaparrarsi l'accettazione all'interno dei ranghi ninja, ma non gli bastava, voleva a tutti i costi migliorarsi, sia per via della "sfida" che gli era stata lanciata dal Jonin esaminatore, sia perchè voleva essere in grado di adempiere al meglio delle sue possibilità all'incarico che gli era stato assegnato. Oramai era un ninja, non poteva più crogiolarsi sugli allori. Aveva scelto la sua strada e doveva essere in grado di portarla avanti. Poco fuori la sua abitazione, addentrandosi verso le montagnette rocciose che caratterizzano Kumo, il giovani aveva trovato un posto nel quale poter allenarsi senza che nessuna presenza lo potesse infastidire. Era il suo piccolo angolo di paradiso... o inferno. Ricordiamoci che al ragazzo, comunque, non piaceva allenarsi. Pugni, calci, tecniche fondamentali ninja e concentrazione per un miglior impasto del chakra. Per il momento, queste erano le sue uniche preoccupazioni. Doveva solamente migliorare in quei settori, così che chiunque potesse rendersi conto che avrebbe potuto farcela senza l'aiuto di nessuno. Ma, per un motivo o per un'altro, non era in grado di portarsi avanti. Era ancora giovane e sicuramente non in grado di darsi un regime di lavoro in grado di farlo diventare più conscio delle sue capacità e limiti. Aveva bisogno di un Sensei. Mentre rimuginava su questi aspetti, cercò di tirare un calcio a vuoto appoggiando tutto il proprio peso sul piede sinistro. Il terreno scivoloso e friabile, però, non gli permise di mantenere l'equilibrio, facendolo scivolare in terra come un frutto troppo maturo.
-Fanculo!!-
Il fiatone che accompagnò le sue parole era la riprova di quanto impegno ci stesse mettendo all'interno del proprio allenamento, ma come detto prima, non bastava assolutamente. La frustrazione cominciò ad assalirlo, tanto che i pugni a terra furono l'unica cosa che in quel momento riusciva a tranquillizzarlo.
-Perche!!? PERCHE'?!-
Le nocche doloranti e sanguinanti riversavano il liquido vermiglio sul terreno. Sempre più liquido ad ogni pugno. Fino a quando, per via del dolore, i suoi pugni cessarono e la sua solita tranquillità lo colse in pieno, facendolo tornare il solito ragazzo di sempre. Fu a quel punto che voltandosi, riuscì ad intravedere un volto che lo scrutava con attenzione, quasi stesse aspettando la fine dello sfogo del ragazzo. I due si guardarono a lungo negli occhi, senza proferire parola, con il solo rumore della pioggia in sottofondo. L'uomo, inizialmente appoggiato con le spalle ad una roccia, vi si distaccò, incamminandosi verso il ragazzo.
-Non credo che quest'atteggiamento ti possa aiutare... è solo autodistruttivo.-
-Potrai anche aver ragione, ma credo che chiunque abbia dei momenti di rabbia...-
Una risatina sommessa fu l'unica risposta che ricevette dal tizio, il quale, superò Hakum senza neanche più rivolgergli lo sguardo, continuando per la sua strada, ma, fermandosi per un'ultimo consiglio.
-Se vuoi migliorarti, concentrati su cosa realmente sei in grado di fare e su quale arte preferisci specializzarti.-
Detto ciò, scomparì nel nulla, senza lasciar traccia. Il ragazzo cominciò a girarsi in torno, per cercare di capire dove potesse essere finito il signore, ma nulla, sembrava essersi volatilizzato. Un sorrisetto gli comparve in viso e senza neanche accorgersene, si accasciò a terra perdendo i sensi.
Naturalmente continua
|
|