Gli elementi per essere un Ninja

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    In una delle solite mattinate uggiose di Kumo, mentre della pioggerellina cadeva al suolo e rinfrescava l'aria, il giovane Hakum era già all'opera per migliorarsi.
    Era appena riuscito ad accaparrarsi l'accettazione all'interno dei ranghi ninja, ma non gli bastava, voleva a tutti i costi migliorarsi, sia per via della "sfida" che gli era stata lanciata dal Jonin esaminatore, sia perchè voleva essere in grado di adempiere al meglio delle sue possibilità all'incarico che gli era stato assegnato.
    Oramai era un ninja, non poteva più crogiolarsi sugli allori. Aveva scelto la sua strada e doveva essere in grado di portarla avanti.
    Poco fuori la sua abitazione, addentrandosi verso le montagnette rocciose che caratterizzano Kumo, il giovani aveva trovato un posto nel quale poter allenarsi senza che nessuna presenza lo potesse infastidire. Era il suo piccolo angolo di paradiso... o inferno. Ricordiamoci che al ragazzo, comunque, non piaceva allenarsi.
    Pugni, calci, tecniche fondamentali ninja e concentrazione per un miglior impasto del chakra. Per il momento, queste erano le sue uniche preoccupazioni. Doveva solamente migliorare in quei settori, così che chiunque potesse rendersi conto che avrebbe potuto farcela senza l'aiuto di nessuno.
    Ma, per un motivo o per un'altro, non era in grado di portarsi avanti. Era ancora giovane e sicuramente non in grado di darsi un regime di lavoro in grado di farlo diventare più conscio delle sue capacità e limiti. Aveva bisogno di un Sensei.
    Mentre rimuginava su questi aspetti, cercò di tirare un calcio a vuoto appoggiando tutto il proprio peso sul piede sinistro. Il terreno scivoloso e friabile, però, non gli permise di mantenere l'equilibrio, facendolo scivolare in terra come un frutto troppo maturo.

    -Fanculo!!-

    Il fiatone che accompagnò le sue parole era la riprova di quanto impegno ci stesse mettendo all'interno del proprio allenamento, ma come detto prima, non bastava assolutamente.
    La frustrazione cominciò ad assalirlo, tanto che i pugni a terra furono l'unica cosa che in quel momento riusciva a tranquillizzarlo.

    -Perche!!? PERCHE'?!-

    Le nocche doloranti e sanguinanti riversavano il liquido vermiglio sul terreno. Sempre più liquido ad ogni pugno. Fino a quando, per via del dolore, i suoi pugni cessarono e la sua solita tranquillità lo colse in pieno, facendolo tornare il solito ragazzo di sempre.
    Fu a quel punto che voltandosi, riuscì ad intravedere un volto che lo scrutava con attenzione, quasi stesse aspettando la fine dello sfogo del ragazzo.
    I due si guardarono a lungo negli occhi, senza proferire parola, con il solo rumore della pioggia in sottofondo.
    L'uomo, inizialmente appoggiato con le spalle ad una roccia, vi si distaccò, incamminandosi verso il ragazzo.

    -Non credo che quest'atteggiamento ti possa aiutare... è solo autodistruttivo.-

    -Potrai anche aver ragione, ma credo che chiunque abbia dei momenti di rabbia...-

    Una risatina sommessa fu l'unica risposta che ricevette dal tizio, il quale, superò Hakum senza neanche più rivolgergli lo sguardo, continuando per la sua strada, ma, fermandosi per un'ultimo consiglio.

    -Se vuoi migliorarti, concentrati su cosa realmente sei in grado di fare e su quale arte preferisci specializzarti.-

    Detto ciò, scomparì nel nulla, senza lasciar traccia.
    Il ragazzo cominciò a girarsi in torno, per cercare di capire dove potesse essere finito il signore, ma nulla, sembrava essersi volatilizzato.
    Un sorrisetto gli comparve in viso e senza neanche accorgersene, si accasciò a terra perdendo i sensi.

    Naturalmente continua :please:
     
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    La pioggia che impattava contro il corpo indolensito del ragazzo, fece si che si svegliasse dal sonno in cui era caduto. Non sapeva quanto tempo fosse passato, anche per via della poca luce che penetrava dalle nuvole. Probabilmente, comunque, era già pomeriggio inoltrato quando tornò a svegliarsi.

    -MMH? Oh, finalmente ti sei svegliato...-

    L'uomo con la quale aveva parlato fino a qualche secondo prima di svenire era di nuovo accanto a se, con in mano una bottiglietta di sakè e come vestiario un semplice impermeabile nero che non faceva vedere nulla di quel che portava sotto. Del volto, l'unica cosa che si riusciva a notare erano gli occhi... così gialli da sembrare quasi finti.

    -Perchè, aspetta qualcosa da me?-

    -Si...-


    La fronte del ragazzo si agrottò quasi istantaneamente e uno sguardo inquisitorio gli balenò in volto. Sapeva di non aver mai incontrato quell'uomo in vita sua, se non qualche presumibile ora prima, quindi, che cosa poteva mai volere da lui?

    -E cosa vuole?-

    Un pugno abbastanza veloce e potente si andò a scontrare contro lo mascella del ragazzo, sbalzandolo un mezzo metro da terra. Volò in aria come una piccola pallina e si schiantò in terra ancor più duramente di quanto non avesse fatto prima. Cercò di rialzarsi in piedi, cadendo però nuovamente in ginocchio. Era una situazione nuova per lui e il non sapere come comportarsi, non aiutava.

    -MA CHE SEI SCEMO!? CHE VUOI DA ME?!-


    L'uomo, che rimase seduto per tutto il tempo, se ne uscì con un semplice scrollo di spalle e si tolse il cappuccio, rivelando, finalmente, il suo volto.
    Era un normalissimo volto da signore più o meno di mezza età, capelli grigio cenere, occhi gialli e qualche ruga ogni tanto.

    -Non sei pronto per affrontare un combattimento... facciamo così, t'insegnerò qualcosa, poi, più avanti, tornerò ad infastidirti...-

    -Se volevi solo allenarti potevi anche dirlo senza fare tutte queste storie!!-

    -Ho visto che sei una schiappa già stamane, ma speravo che sarei ruscito a cavarne qualcosa.-


    Finito di parlare, si tirò su in piedi e si avvicinò al ragazzo, lentamente. Hakum, per istinto, indietreggiò.

    -Perchè non hai un sensei?-

    La domanda dell'uomo interrupe pure la camminata verso il ragazzo, il quale, non capiva per quale motivo fosse così interessato a lui anche dopo aver visto che non sarebbe stato in grado d'intraprendere uno scontro con l'uomo.

    -Perchè non me ne è stato assegnato nessuno...-

    -Sbagliato, imbecille... da dove credi che io venga?-

    -Non hai detto che volevi solo allenarti?-

    -Non credi che non stia su come scusa?-


    In effetti aveva ragione... non avrebbe avuto senso che un uomo con tali capacità volesse fare un allenamento contro un genin fresco fresco di diploma. L'uomo s'infilò una mano in tasca e uscì dei foglietti di normalissima carta, almeno apparentemente e, li porse al ragazzo.

    -Scopriamo che tipologia di chakra possiedi eh? Che ne dici?-
     
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