Chi ben comincia è a metà dell'opera

Accademia Lancelot Ishikawa

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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Gli esami Chunin aleggiavano nell'aria. Le prove erano nel vivo dell'azione, includendo spettatori da ogni dove. I Kage erano in prima fila e l'arena di Kirikagure ospitava più persone di quanto si potesse immaginare. Ma mentre molti si divertivano agli esami internazionali, altri si preparavano per una prova di egual importanza seppur meno impegnativa. Ad Iwa i ragazzi dell'accademia stavano per affrontare l'esame che avrebbe dato inizio alla propria carriera shinobi, ovvero il tanto agognato esame Genin.
    Il villaggio era quasi deserto, tutti erano fuori per assistere allo spettacolo del paese della nebbia.
    Il cielo era limpido e il venticello fresco dava una piacevole sensazione ai pochi mercanti intenti ad aprire i loro negozi. Meno piacevole era per chi dovesse già combattere con l'ansia nel proprio stomaco. L'accademia si presentava come quella di tutti i giorni, sicuramente più vuota del solito. V'era soltanto qualche addetto alle pulizie che con umiltà si guadagnava il pane, un uomo al banco informazioni e i vari esaminatori delle classi.
    L'esame era prefissato per le otto in punto e mancava solo qualche minuto affinché l'orario scoccasse. I ragazzi non erano molti in realtà, ad Iwa in quel periodo era raro vedere qualche ragazzo intento a voler diventare un ninja.
    Non appena la campanella suonò gli studenti potettero varcare le soglie della scuola che li aveva ospitati per anni, giungendo fino alle porte della classe che avevano abitato fino a quel giorno. Il fatto di continuare ad abitarla o di lasciarla per sempre dipendeva solo da loro stessi. Davanti la porta chiusa in legno avrebbero potuto notare un foglio con inscritto il numero della classe. Dopo qualche secondo una voce proveniente dall'altro lato della porta ruppe il silenzio:


    Che entri il primo.

    Nessun ordine in particolare. I più coraggiosi si sarebbero dovuti fare avanti.
    Chiunque avesse varcato la soglia della porta avrebbe potuto notare uno Shinobi sulla quarantina, con dei lunghi capelli castani che quasi arrivavano alla vita. Occhi fini del medesimo colore e una carnagione mulatta. L'esaminatore si presentava di corporatura media e con un giubbotto chunin sopra un vestiario semplice. Se ne stava appoggiato davanti la cattedra, con le braccia conserte. Il suo sguardo incrociò quello del Genin prima di proseguire con la prima domanda:


    E allora? Dimmi con sincerità.. perché dovremmo prenderti nell'esercito? Come pensi di aiutare il paese della terra?
     
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    La notte è stata un continuo susseguirsi di immagini fugaci ed informi per Lance. Un misto di inquietudine, odio e ardore rimangono vividi in lui al suo risveglio. Mentre apre gli occhi svanisce l'ultima immagine di cui ha ricordo: una grande roccia spezzata in due, ma non del tutto. L'immagine svanisce in un bagliore di luce ed il suo ricordo va a mischiarsi con l'ammasso confuso che si sta ritirando nei meandri più profondi della mente, dove vanno a finire tutti i sogni.
    Una finestra semi-aperta è la prima cosa che vede appena apre gli occhi, tendine verdi il primo dettaglio su cui si concentra. Poi lo sguardo passa fuori dalla finestra a contemplare il cielo azzurro e screziato di grigio.
    La fresca brezza mattutina autunnale lo aiuta a destarsi subito.
    Lui non ha bisogno di sveglie, decide appena prima di mettersi sotto le coperte a che ora svegliarsi e, magia, il giorno dopo si svegliava sempre e comunque cinque minuti prima dell'orario scelto. Ogni singola volta senza eccezioni.

    "Devi fissarti ancora molto su questo dettaglio?"

    Lasciami narrare a me e tu fai il tuo dovere di PG, non dovresti neanche avere la facoltà di interagire con me, ora muoviti a lavarti e vestirti.
    Stavo dicendo, Lancelot si alzò dal letto stiracchiandosi. Prese un asciugamano, e andò in bagno a lavarsi.

    "Non potevi iniziare a narrare da quando ero già pronto?"

    Lancelot è appena uscito di casa dopo un'abbondante colazione va bene così? Niente obiezioni, bene. Almeno fammi dire cosa indossi o vuoi andare in giro nudo?

    "Maglione bianco e jeans e i soliti sandali da ninja che indossano tutti"

    Vai narra tu

    "Ok.
    Lancelot non stava percorrendo la strada da casa a scuola quel giorno, no, quella era la strada che l'avrebbe portato al futuro. L'esame Genin, il primo passo per diventare uno Shinobi. Quel giorno quella strada era"

    BASTA, d'accordo non male l'idea della strada ma ora finiamola qua.
    Che confusione, ora scrivo al presente che mi hai fatto perdere tutto ciò che mi ero preparato.

    In spalla uno zaino scolastico contenente alcuni materiali, ma la cosa a cui più tiene il ragazzo è il quaderno su cui annota ogni idea o spunto che gli viene in mente.
    Ferma il suo cammino innanzi alla porta dell'accademia, emette un sospiro per scaricare un po' di tensione ed apre la porta ma, prima di poter entrare

    Ciao Lance!

    "Sei un bastardo"

    Kato, che piacere

    "mi faccio bocciare bastardo così impari"

    Lance non sopporta Kato, un tipetto bassettino appiccicoso che parla senza sosta.

    "Il classico che quando ti fa una domanda si risponde da solo, mi mette un nervoso"

    Allora, sei riuscito a dormire? Io non ho chiuso occhio finche non sono crollato verso le tre. Poi però mi sono risvegliato perchè ero tormentato dall'ansia di questo esame.
    Tu hai studiato tutto oppure ti sei concentrato solo su qualche capitolo? Io ero così indeciso su cosa ripassare che non ho fatto nulla per un'ora e quando alla fine ho scelto indovina cosa ho scelto? Musica che non è neanche in esame.
    Tu sei riuscito a fare colazione? io non ho toccato cibo, ho ancora lo stomaco tutto sotto-sopra.


    "Stanotte infesterò i tuoi sogni maledetto!"

    I due entrano così assieme e si dirigono verso un gruppetto di altri studenti, momentanea salvezza per Lancelot dal chiacchierone Kato. La scuola sembra stranamente vuota e silenziosa, così come il resto della città.
    Un evento di scala mondiale è da poco cominciato a Kiri: l'esame dei Chunin.
    Ninja da tutti i paesi sono andati nel Paese dell'acqua, o come Genin partecipanti, o come maestri Jonin, o come semplici spettatori, e ben pochi sono rimasti nei propri villaggi a guardia di essi.
    Ma non solo i ninja, anche tantissimi cittadini comuni, chi ha potuto permetterselo, si sono recati in massa al Villaggio della Nebbia per assistere al grande evento.

    "Papà è rimasto qua ma si è preso carico di molte missioni, già me lo sento, completare le missioni è il dovere di uno shinobi, non di certo andare a vedere dei ragazzini a cui spuntano i primi peli scazzottarsi. Ai miei tempi a quell'età eravamo sempre in guardia"

    Giunta l'ora prefissata il gruppetto di studenti si sposta, al suono della campanella, verso l'aulta che li ha ospitati per gran parte della loro vita fino a quel momento. Lance è l'unico a non star ripassando freneticamente tutte le formule per calcolare le traiettorie degli shuriken o i sigilli delle mani o la storia degli shinobi. Lui è intento a scrivere e scarabocchiare sul suo quaderno. Solo poche parole allavolta contornate da lunghe pause in cui osserva i suoi compagni di classe.
    D'improvviso si apre la porta della loro classe, la numero 3, ed una voce bassa e calma arriva al gruppo di studenti che si congela.

    Che entri il primo.

    Lance chiude il suo quaderno dopo aver appuntato un'ultima parola e lo mette in cartella. I suoi amici si guardano tutti per capire chi sembra più preparato.
    Un sorrisetto si arriccia sul volto di Lance, Di certo lui non è il più pronto, ma sa di poter strappare in qualche modo una sufficienza in tutte le prove.
    Si stacca dal gruppetto di ragazzi, che lo guardano con sollievo e si rimettono tutti freneticamente a ripassare, sapendo di avere ancora un po' di tempo datogli dal loro compagno coraggioso. entra, attraversa l'aula incrociando lo sguardo del sensei, e non lo distoglie finche non arriva alla sedia ed al banco posizionati di fronte alla cattedra per l'esaminato. Uno sguardo vuoto va al resto dell'aula vuota, per poi tornare agli occhi castani del maestro.

    Buongiorno Sensei

    E allora? Dimmi con sincerità... perchè dovremmo prenderti nell'esercito? Come pensi di aiutare il Paese della Terra?

    "A questa domanda ci penso io!"

    Intendo scrivere un libro!

    Di tutte le risposte che potevi dare questa è sicuramente la peggiore. Potevi dire percorrere la via di mio padre, banale ma sempre efficace, per proteggere la mia famiglia, per qualsiasi altro motivo.

    "Fammi finire"

    Voglio scrivere un libro come ha fatto in passato il Grande Jiraya, Al momento sono solo un ragazzo senza scopi o ambizioni, ma ho iniziato a raccogliere idee per scrivere un libro sugli shinobi, e credo che diventarlo sia il modo migliore per scriverlo.
    Penso che i libri siano un modo fantastico per esprimere la propria anima, sia leggendoli sia scrivendoli. Questa è la mia risposta.


    Siamo rovinati

    Provo questa cosa nuova di interagire direttamente col mio personaggio. In vari anime o manga o fumetti e opere varie ci sono personaggi con tale facoltà.
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    La risposta del giovane studente spiazzò del tutto il sensei, facendogli sbarrare gli occhi. Il ragazzo intendeva fare una cosa insolita, un libro non era una cosa a cui tutti gli shinobi ambivano. L'esaminatore lo osservò per qualche secondo, captandone l'espressione e il modo di fare. Sembrava più che serio.

    Non aiuteresti in nessun modo il nostro villaggio in quel modo. Mi dispiace, ma non penso che tu sia adatto a diventare uno shinobi della roccia.. Noi ninja viviamo, combattiamo e moriamo per Iwakagure. Il nostro scopo è quello di difendere il villaggio e il suo popolo, non di scrivere libri o di giocare. Diventare Ninja non è un gioco, signor..

    Fece come per indicare il nome del ragazzo che lui non conosceva. Poi girò su se stesso e tornò dietro la cattedra, sedendosi sulla sua comoda sedia. Aprì il registro e cominciò a scorrere i nomi, cercando quello che il candidato aveva appena pronunciato. Cercò dei dati su di lui, qualcosa che gli facesse comprendere il suo fare negli anni precedenti all'accademia.

    Dunque..

    Appoggiò i gomiti sopra il tavolo della cattedra e incrociò le dita a mo di sigillo del serpente.

    Apprezzò la tua sincerità, ma quello che vuoi fare tu trascende dall'essere uno Shinobi. È solo un hobby, se così si può definire. Diventare Genin significa cominciare a lavorare per i principi che ti ho già detto prima. In ogni caso, prima di emanare l'ultima sentenza, voglio vederti nell'uso del chakra e delle arti magiche. Quindi, fammi vedere ciò che sai fare.

    Era l'ultima occasione, doveva sfruttarla al meglio se voleva superare quel maledetto esame.

    Non penso tu abbia bisogno di indicazioni :sisi: Al solito, non essere autoconclusivo nel caso facessi qualche tecnica.
     
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    Nonostante la grossa sparata, nonostante le parole dell'esaminatore e nonostante i miei avvertimenti, Lance rimane con faccia seria e fiduciosa.
    Non riesce più a stare seduto composto, troppo tempo rimane li seduto su quella sedia ad osservare il boia scorrere la lista dei condannati.
    Il giovane studente non sembra minimamente preoccupato del modo in cui ha compromesso anni ed anni di studio con una sola affermazione.

    "Hey bastardo, so che stavi scrivendo ridicola e poi l'hai cancellata, e poi questa è la MIA storia, farò ciò che voglio, non ciò che vuoi tu, mio padre, questo tizio o chiunque altro."

    Fa come vuoi.
    Si passa una mano nei capelli e scosta un po' la frangia, attendendo che l'esaminatore continui il suo discorso sull'essere shinobi e bla bla bla.

    Noi ninja viviamo, combattiamo e moriamo per Iwakagure. Il nostro scopo è quello di difendere il villaggio e il suo popolo, non di scrivere libri o di giocare. Diventare Ninja non è un gioco, signor..
    Dunque..
    Apprezzò la tua sincerità, ma quello che vuoi fare tu trascende dall'essere uno Shinobi. È solo un hobby, se così si può definire. Diventare Genin significa cominciare a lavorare per i principi che ti ho già detto prima. In ogni caso, prima di emanare l'ultima sentenza, voglio vederti nell'uso del chakra e delle arti magiche. Quindi, fammi vedere ciò che sai fare.


    Lance ascolta le parole dell'esaminatore con la dovuta attenzione, ma il suo corpo inizia a ribellarsi a quella situazione di costrizione. La schiena inizia a farsi pesante e ad inarcarsi, le chiappe scivolano lentamente sempre più verso il bordo della sedia. Un colpetto di gamba al terreno e si rimette in posizione dritta e scomoda.

    Forse ha ragione sensei, scrivere un libro non è la giusta aspirazione per uno Shinobi. Eppure questa è la mia motivazione attuale. Io non volevo diventare un Ninja, ero e sono completamente svogliato, ma da quando ho avuto questa idea, mi sono interessato alle lezioni, alle tecniche ninja, alle missioni.
    Imparare e raccogliere informazioni per poi rielaborarle ed agire, questo cos'è ciò che fa un ninja in missione? No è quello che fa uno scrittore.


    Fa una pausa al suo discorsetto per aggiungere un po' di enfasi al discorso

    Inoltre. . . a me non importa assolutamente nulla di venire bocciato, e ripetere un anno.
    Ci avete dato la possibilità di entrare in ordine sparso, e sa perchè io sono entrato per primo?


    Un sorriso si fa largo sul volto di Lance, un sorriso un po' strano in effetti.

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    "Cane, Cinghiale, Pecora, Cane, Cinghiale, Pecora, Cane, Cinghiale, Pecora!"

    Lance si alza di scatto dalla sedia allontanandola con veemenza. Inizia a comporre i sigilli con gran velocità e precisione, con le mani è sempre stato bravo.

    "Cambia subito quella frase è troppo equivoca"

    Il suo sistema circolatorio si attiva e rilascia in maniera rapida Chakra con brevi pause, ogni volta esso agisce sul suo corpo mutando, seppur in maniera apparente, la struttura fisica del suo corpo. Capelli, altezza, perfino il sesso agli occhi degli altri cambieranno.
    Il rapido calo del Chakra il ragazzo leggermente spossato, ma il suo corpo subisce un'innumerevole quantità di trasformazioni. Ragazzi e ragazze tutti diversi, ma ciascuno con uno sguardo determinato di chi ha qualcosa da proteggere ed uno scopo nella vita.
    Mentre la carrellata di trasformazioni continua, il giovane inizia a parlare.

    Io sto proteggendo tutti loro, il futuro della Roccia! Kyuubei, asuma, Yamashita, Midoriko, perfino Kato, loro diventeranno le salde rocce su cui si ergerà il nostro futuro.
    Offrendomi per primo gli ho dato del tempo per ripassare, per sciogliere la tensione ed il nervosismo. Questo si chiama lavoro di squadra, che se non sbaglio è una delle caratteristiche fondamentali per un Ninja.
    Lo so perchè è scritto in un libro!


    Quando Lance torna al suo aspetto normale va a recuperare la sedia e ci si lascia cadere sopra. Il sorriso sul suo volto scompare e prende a giochicchiare con un ciuffo di capelli con la mano sinistra.
     
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    Il giovane Lance era molto convinto delle proprie ambizioni e delle proprie abilità. Parlava e rispondeva al sensei con la sicurezza di avere le giuste motivazioni e le giuste cause. Si alzò in piedi lanciando uno sguardo di sfida al maestro, che restò seduto. Poi cominciò a comporre dei sigilli. Il maestro riconobbe subito la sequenza della trasformazione e restò a guardare, ma ciò che ne venne fuori, furono soltanto parole al vento. Parlò di proteggere i propri compagni, di essersi fatto avanti per dare più tempo a loro. I giovani sarebbero stati il futuro del paese e quello era vero. I secondi passarono e la trasformazione non andò in porto. A volte l'eccessiva sicurezza non era un bene. Probabilmente neanche il ragazzo si aspettava di fallire. Si focalizzò così tanto sul discorso che neanche si accorse della ''cilecca''.
    L'esaminatore fu colpito in parte, ovvero per le parole che avevano sicuramente sostituito quelle precedenti e insoddisfacenti. D'altra parte rimase deluso.


    Ahi.....

    Il chunin sbuffò svogliatamente. Poi aprì il cassetto della cattedra e prese uno dei tanti coprifronti che v'erano dentro.

    Non ho intenzione di darti questo coprifronte ora come ora, Lancelot Ishikawa.

    Il tono si fece più serio mentre si alzava in piedi, con l'oggetto simbolico ancora tra le mani.

    Quindi ti boccio... Ma! E ribadisco, ma! Ti do l'ultima possibilità.

    Si lego il coprifronte all'addome, con la placca metallica rivolta verso l'esterno. Poi uscì dal precedente cassetto una piccola sveglia con tanto di orologio.

    Dovrai affrontarmi. Il tuo obiettivo sarà riuscire a toccare il coprifronte, anche solo con un dito. Hai quindici minuti di tempo. In caso contrario potrai tornare l'anno prossimo.

    Puntò il timer e spostò la cattedra. La stanza quasi vuota era abbastanza grande e spaziosa da permettere lo scontro, sempre se scontro si poteva definire. Adesso lo studente doveva guadagnarsi la prova in un modo diverso, cioè in quello più complesso. Se non addirittura impossibile.
    E meno male che ti avevo scritto ''ricordati di non essere autoconclusivo''. Hai fatto tutto il contrario.
    Più che altro perché sei un vecchissimo player e dovresti sapere queste cose basilari. Non mi aspettavo quest'errore. E vabbe, vorrà dire che allungheremo i tempi e daremo una bella rinfrescata a tutto! Attacca pure.
    È un combattimento a tutti gli effetti. Hai a disposizione le tre tecniche accademiche. Il resto vien da te.
     
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    Lancelot, mosso dai più buoni propositi, si dimostra in linea con la sua condotta scolastica durante tutti gli anni della sua formazione. Una nube di fumo avvolge il giovane esaminando e, al suo diradarsi, non accade nulla.

    "Dannazione, credevo di esserci riuscito questa volta, cavolo, almeno ho preso un po’ di tempo per gli altri."

    Le parole dell’esaminatore suonano molto familiari al giovanotto, che tuttavia non pare troppo dispiaciuto del risultato, in fondo, non è ciò che vuole diventare un Ninja.
    Quel che più gli preme ora è riuscire a far si che i suoi amici affrontino il loro esame con la certezza di venir promossi e, sicuramente, dopo una prova così pietosa, l’esaminatore dovrebbe sentirsi più incline a promuovere studenti che riescono a fare almeno due copie o una trasformazione vagamente rassomigliante.

    Sa, a me non frega niente della promozione, però c’è una cosa che non mi va giù proprio, non capisco in cosa ho sbagliato.
    Ma forse è proprio questo il motivo per cui non sarò uno shinobi.


    L’espressione di Lance si fa più cupa ed accigliata mentre l’esaminatore gli propone una nuova sfida, una seconda chance: se riuscisse a toccare il coprifronte del ninja, diventerebbe suo.
    Una sfida è qualcosa a cui il giovane non riesce proprio a resistere, se qualcuno lo sfida lui tira fuori praticamente un’altra persona dal profondo del suo essere, affronta la sfida, qualunque essa sia, come se ci fosse in gioco la sua vita, e, a sfida terminata, vinta o persa, torna in se dopo qualche istante di, come dire, black-out.

    Sfida accettata vecchio!

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    Sfida accettata!

    Lo sguardo dello studente cambia nell’istante in cui pronuncia la parola vecchio.
    La pupilla si dilata come a voler cogliere il maggior numero di dettagli visivi possibile, le orecchie vibrano, pronte a captare qualsiasi rumore anomalo.
    La mano destra scatta dietro la schiena mentre la sinistra si porta leggermente in avanti, già pronta alla mossa successiva. L’istinto di combattimento di Lance si è risvegliato, e si fermerà solo a sfida terminata.
    Come dicevo, la mano destra scatta all’indietro ed afferra saldamente una sbarra dello schienale della sedia su cui era seduto fino a poco fa. Una rapida torsione del busto e, potenziata dalla spalla e fatta esplodere dal braccio, la sua energia si concentra nel lancio della sedia che indirizza male di proposito, poichè si tratta di un diversivo.
    Lance vede la traiettoria della sedia puntare il busto dell’esaminatore, ma deviare subito verso destra, in modo da mancarlo ed evitare che egli si muova.
    Non sta a guardare il volo effettivo della sedia, non sa che fine fa, ma vuole fidarsi del suo istinto combattivo, sa che è la mossa giusta.
    La mano sinistra è già pronta e la destra, dopo il lancio della sedia, si ricongiunge subito alla sua gemella per comporre i sigilli necessari ad una delle tre tecniche che hanno studiato in questi anni di accademia.

    "La fase più importante di questa tecnica è la suddivisione in parti uguali del chakra, ma devo concentrarmi di più sulla successiva, mi basta anche solo il fumo del fallimento!"

    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo!

    Una nube di fumo avvolge Lance, che non sta nemmeno a guardare se e quante copie sono uscite, Il suo scopo è solo quello di creare una cortina fumogena per mascherare la sua prossima e decisiva mossa. Compie infatti rapidamente i sigilli necessari alla tecnica della sostituzione, rilascia il chakra in maniera rapida, ma graduale, senza eccessi e, al diradarsi della nube, chissà.
    Il piano di Lancelot-combattivo è quello di sostituirsi alla sedia lanciata qualche attimo prima, in teoria, nel momento in cui passa alla sinistra del Ninja.
    La moltiplicazione, che riesca o meno, serve solo a creare del fumo giusto l’istante per mascherare la sostituzione. Al suo diradarsi, se tutto va secondo i piani, l’esaminatore avrebbe dovuto vedere la sedia li al suo posto originale, forse circondata da qualche immagine illusoria di Lance che, secondo il suo piano istintivo, dovrebbe ora trovarsi alla sinistra del ninja con la mano che va rapida a cercare di afferrare, o quanto meno sfiorare, il coprifronte oggetto della sfida, piazzato sull'addome del Ninja.

    Scheda

    Energia:50-1-1=48/50
    Chakra:50-5-5=40/50

    Azioni:

    Lancio della sedia
    Tecnica della moltiplicazione del Corpo (per creare la nube e mascherare i sigilli della tecnica successiva)
    Tecnica della sostituzione (con la sedia)
    Tentativo di presa del coprifronte

    Ps: Ho proprio bisogno di un bel ripasso :asd:
     
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    L'ardua prova era cominciata e il giovane Lancelot non perse tempo ad ingegnarsi un piano. Di certo non poteva fare molto con quello che aveva, senza le giuste tecniche era difficile creare una buona strategia, ma l'astuzia e l'ingegno potevano fare la differenza in qualsiasi situazione. Seppur l'avversario fosse qualcosa di impossibile da battere per lo studente, egli non si arrese. Uno shinobi forgiato da anni ed anni di esperienza sul campo, missioni pericolose e compiti ben al di sopra della norma. Un uomo che non poteva essere battuto da un semplice studente, avrebbe suscitato la resa di tutti gli alunni anche al solo pensiero di affrontarlo, ma non per Lancelot a quanto parve. Nonostante le sue parole volessero affermare una cosa con prepotenza, i fatti dimostravano ben altro. Quella promozione il giovane l'ambiva con tutto se stesso, ma non riusciva ad ammetterlo. Il sensei questo l'aveva già capito ma non era molto convinto su quel ragazzo. Non gli suscitava nulla di che, ma non voleva neanche sbagliarsi. Per questo aveva bisogno di vederlo in azione, l'impegno dimostrato in quella prova sarebbe stato determinante per il maestro.
    Egli vide il ragazzo afferrare la sedia alle proprie spalle e lanciarla alla sinistra del reale bersaglio. Non aveva fatto centro, ed un sorrisetto comparve sul volto del moro dai capelli lunghi. Aveva già capito tutto ma lasciò fare ugualmente. La tecnica della moltiplicazione riempì di fumo la stanza e la vista venne momentaneamente a mancare, ma non per il sensei ovviamente. Riusciva a localizzare abbastanza bene la posizione del suo avversario, e riuscii anche a scorgere le figure illusorie che finalmente era riuscito a creare. Cinque cloni erano al posto del reale Lancelot. Quest'ultimo, sostituendosi con la sedia precedentemente creata, si gettò a testa bassa sul maestro, cercando di coglierlo alla sprovvista.
    Il moro non perse altro tempo, afferrò l'avambraccio del giovane ed eseguì una piroetta su stesso, lanciando il giovane al termine della stessa, verso la sedia usata come esca.


    Non avevo detto che non ti avrei toccato, vero?

    Lancelot non poté far altro che volare via, impattando sulla sedia fino a romperne lo schienale. Aveva ricevuto una bella botta, ma nulla di grave. Il fumo nel frattempo si era diradato completamente, rivelando le copie che l'Ishikawa era riuscito a creare.
    Il sensei diede uno sguardo al timer che aveva piazzato sulla cattedra. Erano già passati cinque minuti e il tempo sembrava passare più velocemente del previsto.


    Magari il libro che hai intenzione di scrivere potrebbe cominciare proprio da questo giorno. Sempre se dovessi uscirne vittorioso...
    Ricevi 15 danni.
    Attacca di nuovo :sisi:
     
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    "Peroca, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente!" *POP*
    Una nuvoletta di fumo avvolge la sedie, dalla quale sbuca rapido l'avambraccio dello studente, diretto rapido verso l'oggetto della sfida. Ma il Ninja si muove più rapido di quanto può immaginarsi il ragazzino, una differenza che farebbe impallidire anche un albino, battuta pessima ma non mi viene in mente nulla di meglio, al momento.

    "A me viene in mente, PORCA TR"

    Ed il giovane viene afferrato con un rapidissimo, semplice, elegante ed efficace movimento dall'uomo, e rispedito al mittente come se nulla fosse. Lance ripensa agli allenamenti con suo padre, un Jonin, e solo ora si rende conto di quanto si sia trattenuto con lui. Probabilmente nemmeno il Ninja che ora si trova dinnanzi a lui sta facendo seriamente, è solo un modo come un altro per fargli capire quanto sia piccolo rispetto ad un vero Ninja.
    Lance si rotola qualche istante, liberandosi dei detriti della sedia, prima di rialzarsi. Il fianco destro gli duole per l'impatto col terreno e la testa per quello con la sedia.

    "Che male, non è qualcuno che posso battere, ed anche se lo prendo di sorpresa, è abbastanza forte da riuscire a vanificare ogni mio tentativo. Non posso fare altro che tendergli una qualche trappola, ma devo recitare bene"

    Magari il libro che hai intenzione di scrivere potrebbe cominciare proprio da questo giorno. Sempre se dovessi uscirne vittorioso...

    Lance si da una raddrizzata, chiude qualche istante gli occhi, per poi riaprirli, facendo sparire il suo sguardo da sfida quasi completamente. Guarda fisso in volto l'uomo, cercando di cogliervi ogni minimo dettaglio dei suoi pensieri o delle sue reazioni al suo comportamento, il giovane sa di non poter abbandonare la cautela.
    Distoglie lo sguardo e si da una veloce ripulita ai vestiti, pieni della polvere sollevata dallo schianto.

    E' evidente che voi siete superiore a me in ogni aspetto, forza, velocità, riflessi, esperienza. Non capisco nemmeno perchè dovrei mai paragonarmi a voi.

    Comincia ad avanzare, lentamente. Lo sguardo torna a fissarsi sul volto del Ninja di fronte a lui.
    Stira le braccia, per dar sollievo ad i muscoli indolenziti, poi è la volta del collo. Ma non ferma la sua avanzata, ne la sua voglia di parlare.

    Ma ho capito, io non potrò mai essere uno shinobi come voi, a me non piace molto agire, ne parlare troppo. Preferisco starmene sulle mie a riflettere e rimuginare, ma come ho già detto tengo a quei ragazzi, e prenderò tutto il tempo possibile per loro, siano essi solo quindici minuti, e mi racconteranno le loro storie per il mio libro.
    Certo, non sarà come viverle di persona, ma credo in loro.
    Ora, se permettete, raduno le mie cose ed aspetto che finiscano i quindici minuti come meglio credo.


    Lucky Number!

    Lance si sforza come non mai di sopprimere il suo istinto della sfida, e lo fa per la sfida stessa.
    Si ferma di fianco al suo zaino, lo afferra e comincia a ributtarvi dentro tutte le cose che erano uscite. Libri scolastici, rotoli, calamai e penne, strumenti di misurazione e chi più ne ha, più ne metta.
    Poi, dopo una rapida occhiata in direzione del maestro, si avvicina per raccogliere il quaderno e, dopo un'altra rapida occhiata al maestro, rimette tutto in cartella.
    Si avvicina spedito al maestro, i due sono ora a circa un metro, ed inizia a parlare nuovamente.

    Grazie di tutto sensei! Se ho preso tutto vado.

    Un profondo inchino che dura pochi secondo, ma un'infinità nella mente del giovane, in cui il tempo riprende a scorrere normale, mutando come un fulmine.

    "Ora!"

    La mano sinistra di Lance scatta rapida in avanti, verso il coprifronte sull'addome del sensei dai lunghi capelli.
    Tuttavia, segue un movimento innaturale, e la traiettoria della mano devia di scatto. Probabilmente Lance si aspetta nuovamente un tentativo di blocco del braccio seguito dal suo volo ed ha ideato in fretta e furia questa strategia: fingere di arrendersi. Ed ora un altra finta, ma da qui in poi, è tutto un tentativo del giovane, che muove il suo corpo e spera di riuscire a coglierlo in fallo. Difatti la mano sinistra, con cui ha finto di voler prendere il coprifronte, va rapida verso il terreno per creare un appoggio stabile. Il resto del corpo segue il movimento e lo intensifica, fino a scaricare tutto il suo peso in un calcio, un colpo diretto verso la testo dell'esaminatore.

    92155146_large_l_and_capoeira_9_by_myrrha_silveniad4etm4h

    Quasi dimenticavo il coprifronte!
    Forse non sarò uno shinobi ma non mi tirerò mai indietro da una sfida accettata!


    Allo stesso tempo la mano destra si muove rapida per tentare di afferrare veramente il coprifronte. In tutto questo, la borsa gettata da Lance nel momento dell'attacco, non ha ancora toccato terra. Interi minuti passati a recitare la resa, per poi decidere tutto in pochi battiti di ali di un colibrì.
    Il giovane non riesce e non vuole, soprattutto, guardare l'esito delle sue azioni, preferisce attendere di sentire l'acciaio e la stoffa del coprifronte, o il freddo e duro pavimento.
    Per ora sente solo la gamba destra salire rapidissima, e la mano muoversi fluida e decisa.

    scheda
    Energia:48-15(danni)-1-1-1=30/50
    Chakra:40/50
    Azioni:
    -Finta presa del coprifronte (mano sinistra)
    -Calcio al volto
    -Tentativo di presa del coprifronte (mano destra)
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Il ragazzo, messo sotto pressione dal sensei, riuscì ad elaborare e ad eseguire ogni suo pensiero. Come quando un animale alle strette tira fuori le zanne e si difende con tutta la foga possibile. L'adrenalina sfociata dalla paura poteva essere pericolosa se non controllata, ma ciò che muoveva l'istinto di quel giovane non era paura, ma la sfida. La voglia tremenda di battersi e vincere quella prova. Il maestro riusciva a leggere nei suoi occhi le fiamme divamparsi, come a voler distruggere tutto pur di raggiungere l'intento. Ma proprio quando ciò sembrava all'apice, tutto si spense di colpo.
    Lancelot riprese a confabulare parole sui suoi compagni, del fatto che facesse tutto ciò per prendere altro tempo per loro. Il suo sguardo si abbassò e lui stesso dichiarò la resa.


    Quindi ti arrendi così? Alla prima difficoltà?

    L'Ishikawa sembrava serio nella sua decisione, tanto che cominciò a raccogliere le sue cose per riporle nello zaino. Ogni tanto un'occhiata veniva lanciata al maestro, come se si aspettasse qualcosa. La sua testa in quel momento doveva essere un insieme infinito di pensieri contrastanti. Ancora non era chiaro se voleva o meno prendersi quella dannata promozione.
    Si avvicinò al sensei ed emulò un inchino, mentre quest'ultimo tornò a braccia conserte per congedarlo. Fu proprio in quel momento che accadde l'inaspettato. Qualcosa che il moro non poté prevedere grazie alle sue abilità. Lo studente fintò un colpo alla cinta e si chinò per sferrare un calcio al volto del suo avversario.
    Gli occhi del maestro si sbarrarono e le pupille presero a diradarsi. Ebbe giusto il tempo di frapporre il suo avambraccio tra la gamba e il volto per non ricevere una batosta assai vergognante per uno della sua età. Non si aspettava che quel ragazzo fosse così strano da attuare un piano del genere. Aveva quasi preso il coprifronte, le sue dita sfiorarono il metallo prima che quest'ultimo si spostasse di quarantacinque gradi alla sua sinistra, grazie alla rotazione del busto del maestro.


    Non c'è proprio da fidarsi di te, eh? Vorrà dire che sfrutteremo il resto del tempo a modo mio!

    Il moro non perse altro tempo in chiacchiere e passò all'azione. Questa volta era lui ad avere l'iniziativa e Lancelot era nei guai. L'uomo tentò di sferrare una sberla alla nuca del giovane con l'intento di farlo chinare in avanti. Dopodiché si abbassò alle sue spalle e unendo gli indici provò una tecnica poco piacevole da ricevere.

    Sennen Goroshi!!!!

    Il bersaglio del suo colpo era proprio l'ano del giovane. Che brutta figura...
    Azioni:
    - Sberla alla nuca
    - Dolore Millenario

    Bel post king, ultime battute, forza! Difenditi e ricorda di non essere autoconclusivo!
     
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    Tutto procede come previsto: il maestro viene colto di sorpresa dalla recita del giovane e, grazie alle sue manovre, riesce a portare un colpo senza che il ninja lo blocchi sul nascere. Quel calcio avrebbe messo a dura prova qualsiasi suo compagno di classe, lasciandolo stordito e vacillante per qualche istante, ma Lance si trova di fronte ad un Vero Ninja della Roccia. Quest'ultimo, con estrema semplicità, para il calcio con l'avambraccio, tutto come previsto dal giovane.

    "E' fatta, ci sono quasi"

    Ma proprio mentre questi pensieri prendono forma, mentre sente un formicolio sulla punta delle dita, ecco che arriva un lieve spostamento d'aria. Il Sensei ha effettuato una banale schivata, ma con un tempismo, una rapidità ed una precisione che non lasciano presagire nulla di buono.

    Non c'è proprio da fidarsi di te, eh? Vorrà dire che sfrutteremo il resto del tempo a modo mio!

    Lance si rimette in piedi più in fretta che può, ma fa appena in tempo a vedere il braccio del maestro muoversi, rapido e letale.
    Istintivamente irrigidisce i muscoli del corpo, per cercare di minimizzare l'inevitabile danno che gli causerà un coppino di tale intensità.
    Tuttavia non resta con le mani in mano, anzi coi piedi. Già, la diabolica testolina di Lance ha trovato il modo perfetto per raggiungere quel coprifronte, ma gli avrebbe fatto male, più male di quanto lui non creda ora.

    Non ho mai detto che mi arrendevo, ho detto che avrei preso le mie cose prima di andarmene ed intendo ancora farlo, costi quel che costi!

    La punta del piede sinistro di Lancelot va ad agganciarsi al tallone del suo sandalo-ninja, un rapido scatto ed è pronto ad agire, basta solo un'apertura.

    Sennen Goroshi!!!!

    "Ci siamo! aspetta, Sennen che?"

    Le mani del sensei, ora alle spalle di Lance, si uniscono a formare il sigillo della pecora, o qualcosa di molto simile. Lance avverte un brivido corrergli lungo la schiena, come un segnale di pericolo. Lo scappellotto l'ha fatto chinare in avanti e, per vedere l'avversario, deve guardare sotto alle proprie gambe. Ed ecco l'apertura che cercava, beh non proprio, ma va bene così.
    Non appena vede il corpo del maestro scattare, rapido ed inesorabile verso il suo obiettivo, Lancelot scaglia il sandalo all'indietro, mirando proprio al coprifronte tanto ambito. Il suo tentativo è quindi quello di far passare il sandalo proprio sotto alle braccia del maestro, che si allungano cercando il suo povero ano, per poi colpire il coprifronte sull'addome del molestatore.
    Questo è il piano finale del ragazzo, farsi attaccare per poter attuare il lancio mentre il sensei ha le mani "impegnate".

    Energia: 30-1=29/50
    Chakra:40/50
    Azioni:
    -Parata-muscolare in contrasto al coppino
    -Lancio del sandalo contro il coprifronte mentre subisce il dolore millenario

    Nota: non sono sicuro di quest'ultima mossa, per me non è un'azione offensiva, ma visto che sono in dubbio, quale luogo migliore dell'accademia per togliermelo :asd:
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Lo schiaffo in realtà non fu forte, e a dirla tutta non fece neppure male. Il sensei aveva giocato sulla velocità per far sembrare quel colpo chissà che cosa, e invece si rivelò una semplice spinta, atta ad abbassare la parte superiore del corpo avversario. Stessa storia per il dolore millenario, la tecnica più odiata dagli studenti. Si mosse più prevedibile del solito, più lentamente, ma fu stupito nuovamente da quello studente che anziché schivare o deviare la tecnica, sacrificò il suo corpo per qualcosa di più grande. Il suo sandalo venne lanciato sull'addome del maestro, impattando sulla lamina metallica del coprifronte fino a farla cadere per terra. Il lancio non ebbe la forza necessaria per far slegare del tutto il trofeo, era stato il maestro invece a stringerlo molto debolmente alla vita, e se non l'avesse colpito Lancelot, si sarebbe slegato ugualmente dopo qualche secondo.
    Lo studente venne spedito a qualche metro più avanti a seguito del colpo all'ano, e il timer suonò proprio in quell'istante.


    *DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!*



    Tsk! Che faccia tosta però! E bravo Lancelot, ce l'hai fatta al contrario di ogni aspettativa.

    Raccolse il coprifronte dal pavimento e lo porse al giovane.

    Auguri e benvenuto tra le forze di Iwa. Ricordati di onorare il tuo paese sopra ogni altra cosa.

    Il ragazzo aveva sicuramente delle potenzialità, ma la sua mente e il suo animo dovevano ancora crescere e maturare. Era riuscito a diventare uno shinobi della roccia ma l'esaminatore non riusciva ancora a mandare giù il discorso del libro, infatti non perse tempo a congedarlo e a cercare di scacciare via i pensieri.

    Forza, esci e chiama il prossimo volontario.
    Post finale e ti assegno l'exp. Sembrava impossibile.... ma ce l'abbiamo fatta!
     
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    Lance era spacciato, la sua virilità sta per essere profanata, la sua gioventù rovinata in un solo terribile istante.
    I suoi occhi, tuttavia, si fissano sul sandalo che, lanciato un attimo prima, tiene una traiettoria bassa e retta. Passa sotto alle braccia dell'esaminatore, sfiorandole e si schianta, per quanto un sandalo possa schiantarsi, contro l'oggetto luccicante. Il premio tanto ambito, l'oggetto della sfida in cui è impegnato: il coprifronte della roccia.
    Un sorriso, strano, anomalo e maligno gli si dipinge sul volto, le pupille dilatate come se sia in qualche stato di eccitamento da strane droghe. Qualcosa di demoniaco si impossessa del volto di Lancelot, nell'istante in cui il coprifronte, colpito dal suo sandalo, comincia a cadere verso il terreno.

    "Sfida ultimata!"

    Ma in quell'esatto istante, qualcosa di terribile accade: la tanto antica quanto terribile tecnica del Dolore Millenario si abbatte su di lui, ed il sorriso svanisce per sempre, un cambio di espressione tanto rapido quanto impressionante
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    Fortunatamente per tutti, in quel momento succede la magia. Appena ultimata la sfida, il giovane va come in black out per qualche secondo. Quando riapre gli occhi si ritrova sdraiato sul pavimento, col culo dolorante e senza un sandalo. Nonchè pieno di lividi.

    "Che sta cosa non esca da questa stanza, chiaro? O ti uccido nel sonno!"

    Non è colpa mia

    Tsk! Che faccia tosta però! E bravo Lancelot, ce l'hai fatta al contrario di ogni aspettativa.

    Il non più giovane si rialza con qualche acciacco, si volta verso il suo esaminatore ed accetta dalle sue mani il coprifronte. Tuttavia rimane fermo, come ipnotizzato, o scosso, traumatizzato è la parola giusta.

    Auguri e benvenuto tra le forze di Iwa. Ricordati di onorare il tuo paese sopra ogni altra cosa.

    Sono promosso? Allora muori vecchio pervertito!

    Forza, esci e chiama il prossimo volontario.

    Gli risponde seccato, per sbolognarlo. Lance prende la sua cartella, ancora a terra a pochi metri da li, e se ne va, lanciando un'ultima minacciosa occhiata all'uomo.
    Esce sbattendo la porta, incavolato come non mai, e solo quando vede i suoi compagni guardarlo, con un misto di paura ed angoscia, che si ricorda di stringere in mano il coprifronte del suo villaggio. Solo ora realizza di essere il primo della classe, ad essere diventato un Ninja della Roccia.

    Allora, Lance, com'è andata? sembri un po' malconcio

    A porgere la domanda è Kyuubei, il migliore della classe, nonchè grande amico del neo-genin.
    Non sapendo cosa rispondere, non volendo rispondere, l'unica cosa che fa è alzare il braccio sinistro che tiene il coprifronte, fra le urla di gioia e di trionfo generali. E, sempre solo ora, si ricorda di aver lasciato il sandalo in aula, ma non vuole guastare il clima positivo che si è creato rientrando in quell'aula, così...

    Pss, Kyu, non è che recuperi il mio sandalo quando tocca a te? Comunque, passerai di sicuro!

    Fine, mi piace l'accademia fatta così, è stato divertente, grazie :chuppro:
     
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    Ti becchi 24 exp per la prima parte perché hai fatto tanti errori, e 30 nella seconda poiché ti sei ripreso! Io attendo exp!
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    prendi pure 46x2 :selmo:
     
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