Più acqua alle Calde Acque

Allenamento per il chakra Suiton

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  1. Koharu
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    “Parlato”
    (Pensato)
    Descritto

    “Monaco Kudo”

    Scheda Shizuka


    L’esame per diventare genin era ormai passato, un ostacolo superato ma molti altri si sarebbero posti lungo la strada di Shizuka. Ora era il momento di scoprire quale fosse la sua affinità elementale. Trovò un messaggio lasciato a casa che recava scritto

    “Presentati domani al tempio alle 8:00.
    Non tardare.
    Monaco Kudo”

    (Chissà cosa vorrà. Magari è una missione!) si disse nella testa. Un sacco di emozioni si fecero largo in lei, curiosità, ansia per l’attesa, gioia di avere forse un incarico, preoccupazione di non poterne essere all’altezza … così trascorse la giornata interrogandosi su cosa potesse volere il monaco Kudo da lei.

    La mattina dopo si alzò e dopo essersi preparata, salutò i genitori e corse al tempio. Memore dei ritardatari dell’esame avvenuto poco tempo prima, non volle assolutamente essere in ritardo, tanto da giungere con mezz’ora d’anticipo quant’era la sua agitazione. Il tempo per lei trascorse con una lentezza che sembravano ore ma alla fine, il monaco uscì dal tempio. Indossava un kimono nero con i bordi rossi, delle strette fasce gli coprivano il petto e le braccia. La testa calva e gli occhi leggermente allungati guizzavano lungo lo spiazzo antistante l’edificio vedendo la figura di una ragazza cominciando a dirigersi verso di lei.



    “Buongiorno Shizuka. Puntuale come sempre.” disse il monaco pacatamente e con estrema indifferenza, come se avesse dato per scontato la puntualità della ragazza.

    “Buongiorno a voi, Monaco Kudo.” ricambiando il saluto del religioso accompagnato dalla solita leggera inclinazione del busto in avanti. Il monaco, fece cenno a Shizuka di seguirlo sul retro del tempio dove c’era un maggiore spazio dedito agli allenamenti. (Di sicuro non deve affidarmi una missione se siamo qui. Chissà di che si tratta.) D’un tratto l’uomo si fermò.

    “Ti hanno insegnato come impastare il chakra, come usarlo ma sei ancora lontana dall’esere chiamata un’esperta ed abile utilizzatrice del chakra.” fece una breve pausa “Sai cos’è la manipolazione del chakra?” chiese poi secco il monaco senza tanti giri di parole. Era diventata da poco genin e non sapeva di cosa stesse parlando il suo istruttore, scuotendo così il capo in senso di diniego.

    “Parlerò col monaco Hanzo più tardi di questo. ” non sembrava contento della risposta ricevuta. Kudo era noto per non essere amante delle lezioni teoriche specie ai novellini. Aveva accettato di fare quella lezione convinto di non dover svolgere la parte teorica alla ragazza.

    “Dunque, il chakra come sai è l’energia che utilizziamo per eseguire i jutsu, siano essi magici, illusori, fisici, di sigillo e così via. ” si schiarì la voce per poi continuare “Come tutte le forme di energia può essere manipolata> ed alterata . La prima vuol dire che si può modificare la forma al chakra, la seconda che puoi cambiarne le proprietà. So bene che mille parole sono molto meno efficaci di una dimostrazione pratica. ” andando a posizionarsi di fronte ad un manichino. Alzò il pugno destro ed un alone azzurro lo circondò “Come vedi il mio pugno e circondato da chakra diciamo normale, in questo modo esso potenzia l’efficacia del colpo” ruotando rapidamente sul posto sferrando poi un pugno al manichino passandolo da parte a parte. Ritrasse il pugno e lo rimise nella stessa posizione di prima. Stavolta esso venne circondato da delle fiamme “Adesso ho fatto la stessa cosa di prima, ma come vedi non ho semplice energia attorno al mio pugno, ma fiamme. Ciò che stai vedendo si chiama alterazione del chakra, ho dato le proprietà del fuoco al mio chakra ” ricolpendo nuovamente il manichino che stavolta volò sbruciacchiato a diversi metri da loro. “ La manipolazione invece vuol dire cambiare o dare forma al chakra, come sto per mostrarti ” si girò verso un secondo manichino, portò le mani al petto ed eseguì dei sigilli che Shizuka non riuscì a vedere per la rapidità ed un getto di fuoco uscì dalla bocca del sensei. Il manichino divenne una torcia. La ragazza rimase affascinata da quella dimostrazione molto chiara nella sua semplicità.

    “Se hai capito quello che ti ho spiegato, puoi farmi un esempio?” posando lo sguardo sulla ragazza non curandosi della piccola pira. Le persone poco attente o lente lo innervosivano quasi quanto le lezioni teoriche ai novellini, circolavano storie di come il monaco avesse cacciato uno studente da una sua lezione scagliandogli contro degli shuriken solo per non aver capito la sua spiegazione.

    Ora era il turno di Shizuka di non entrare anche lei in quelle storie come una genin incenerita per non aver capito qualcosa. Prese qualche attimo prima di rispondere alla domanda. “Se paragonassimo il chakra all’argilla, modellarla equivarrebbe alla manipolazione, mentre i diversi tipi di argilla all’alterazione.” rispose al maestro.

    L’uomo assottigliò lo sguardo sulla ragazza “A quanto pare sei stata attenta. Bene. Ora procediamo al motivo per cui sei qui stamattina. ” infilando la mano destra nella manica sinistra estraendo un foglietto di carta per porgerlo poi alla ragazza la quale lo prese osservandolo. “L’alterazione del chakra si ottiene con l’allenamento e l’esperienza ma ognuno di noi è predisposto naturalmente ad uno, o più in alcuni casi, di essi. Esistono cinque alterazioni possibili, una per elemento: Fuoco, Aria, Fulmine, Terra ed Acqua. In alcuni casi è possibile mischiarle per ottenere diversi elementi, ma non sono qui per parlarti di questo. Limitiamoci solo alle cinque base. Il foglio che ora hai in mano reagisce al chakra che una persona infonde in esso, indicando a quale elemento sia affine. Adesso immetti il tuo chakra nel foglio e vediamo come reagisce.”

    Shizuka non se lo fece ripetere due volte. Impastò del chakra che tramite il sistema circolatorio lo indirizzò verso i punti di fuga presenti sui polpastrelli della mano destra. Lentamente il foglietto cominciò a bagnarsi dal punto dove la ragazza lo teneva. Ogni nuovo insegnamento la rendeva sempre più curiosa di imparare o saper fare altro. Il monaco sorrise lievemente.

    “Davvero ilare. Il tuo elemento è l’acqua, l’opposto del mio.” Shizuka non sapeva se preoccuparsi o meno a quell’affermazione ma per sua fortuna, non dovette temere alcunchè.

    “Bene, ora cominciamo l’allenamento. Come impastare il chakra lo sai, adesso devi imparare ad infondergli le proprietà dell’acqua. Per farlo dovrai concentrarti su come sia l’acqua; mutevole, umida, liquida, scorrevole, fluida e far si che il chakra che stai impastando acquisisca queste proprietà. Non mi aspetto che tu ci riesca alla prima occasione e nemmeno nelle dieci successive. Come ti ho detto richiede tempo ed esperienza. Ora prova a fare ciò che ti ho detto convogliando il chakra nel palmo della tua mano.” attendendo poi il fare della ragazza.

    “Farò del mio meglio Kudo Sensei” Shizuka provò a fare come detto dal maestro poco prima. Richiamò l’energia mentale e quella fisica che cominciarono a ruotare dentro il suo ventre. Provò ad immaginare un fiume, di come esso scorresse cercando allo stesso modo di rifare una corrente con il suo chakra. Lo inviò sul palmo della mano destra ma non uscì l’elemento.

    “Riprova” disse ilo monaco con tono quasi intimidatorio.

    Nuovamente la fanciulla richiamò le due energie facendole mischiare e pensando stavolta ad un lago. Una grossa massa di acqua, immobile, liquida, limpida cercando di dare questa consistenza al chakra che si stava impastando. Nuovamente indirizzò quell’energia sul palmo della sua mano. Il chakra assunse un colore vagamente diverso ma non era ancora sufficiente.

    Susseguirono diversi altri tentativi ma con risultati più o meno vaghi al secondo. Il sensei stava cominciando a perdere la pazienza. “Si può sapere a cosa pensi quando stai alterando il chakra? ” il tono era un po’ spazientito e lo sguardo non dei più amichevoli. “Sembravi quasi promettente per come avevi capito all’inizio della spiegazione. Devo ricredermi.” Di certo le parole di Kudo non erano le più rassicuranti ed incoraggianti, ma è così che facevano i monaci Jashinisti o forse solo lui a quei livelli.

    “Mi dia un’ultima opportunità.” chiese Shizuka all’insegnate il quale, prese sul serio le sue parole facendo scivolare un kunai da sotto la manica destra. “E sia. Avrai la tua ultima opportunità. ” disse con un ghigno sul volto.

    Shizuka stavolta non poteva sbagliare mettendosi nei guai da sola. Davvero una brutta scelta di parole. Anche se affaticata da quasi ormai tre ore di tentativi doveva fare meglio di tutti i tentativi effettuati prima.

    Richiamò forse per l’ultima volta le due energie, fisica e mentale. Ripensò alle parole del monaco dette ore prima. (Come l’acqua. Liquida, fluida, bagnata, mobile, informe.) Si immaginò per l’appunto della semplice e pura acqua grezza senza movimenti, forme, confinamenti o concetti di sorta associati ad essa. Solo acqua. Le due energie si mischiarono tra loro assumendo la consistenza e le proprietà pensate da Shizuka. LA giovane sentì come un liquido scorrerle dentro e dal palmo della mano uscì una discreta quantità di acqua che dapprima si spanse sul palmo della fanciulla per poi gocciolare a terra. Il monaco fece un’espressione tra il contento ed il dispiaciuto; forse voleva davvero ucciderla pregustandosi il sangue sparso per la piazza.

    “A quanto pare Jashin non vuole ancora il tuo sangue. ” disse rimettendo l’arma nel suo nascondiglio. “Finalmente abbiamo concluso l’addestramento. Non dimenticare mai come hai fatto a dare quelle caratteristiche al tuo chakra. In questo modo potrai utilizzare i jutsu suiton. Che Jashin sia con te giovane Shizuka”

    Non capì bene se il monaco fosse intenzionato ad ucciderla o meno davvero, fatto sta che fù contenta di essere riuscita ad alterare il chakra. “Che sia anche con voi monaco Kudo.”

    Azioni: -

    Resistenza: 150
    Stamina: 200
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Allenamento superato, sei stato bravo!
     
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