Il terrore della solitudine

Infermieria Dan

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline

    CITAZIONE
    .. io ho il terrore della solitudine..

    Le risuonavano nella testa quelle parole come un'eco che si disperde tra quattro mura bianche e spoglie, senza uscire. Risuonava nonostante fosse impossibile per lei restare viva in quel posto. Non l'abbandonavano, dandole un senso di malessere persino in quel luogo, laddove tutti i male andavano curati. La stanza d'ospedale non era spoglia nè metteva tristezza, forse perché il tizio nel lettino accanto stava ricevendo delle visite. Era un uomo vecchio, con la flebo che spuntava dalla mano e l'aria felice. No, non era felice di stare male ma quello che sembrava il suo nipotino stava cercando di aggrapparsi alle coperte per salire sopra assieme a lui. Lo sguardo assente di Mokou osservava la scena in silenzio. I genitori del bambino ridevano, la vecchina seduta accanto al letto stringeva la mano del vecchio. Lui era felice. Sembrava avrebbe potuto saltare giù da quel giaciglio da un momento all'altro. Ah, le tornarono in mente le parole del biondino. Ecco, quel vecchio non era solo. Probabilmente, quando non c'era l'orario delle visite, se ne stava triste a leggere qualcosa, in silenzio. Invece quelle persone l'avevano trasformato.
    Perché esiste la paura di restare soli?
    Mokou voltò lo sguardo, stendendosi meglio sulla sedia bianca, accanto all'altro letto. Si stiracchiò silenziosamente, socchiudendo gli occhi per qualche secondo. Aveva l'aria sbattuta ma si era già ripresa, pensare che era arrivata fin lì con le sue gambe. Trasportandosi fino all'accademia un bel peso morto. Ora stava meglio però, giusto il viso era un po' sporco di fuliggine, appena un taglietto sulla guancia sinistra. Osservò il ragazzo ancora dormiente, adagiato sotto le lenzuola, avvolto in un pigiama bianco, fornito dall'ospedale. La pelle non era più bruciacchiata, le pustole e le chiazze di sangue erano sparite come per magia. Ancora una volta, la squadra medica del Villaggio della Foglia si era rivelata all'altezza della situazione. Le ustioni sul corpo di Prompto erano state sanate e la pelle reidratata nel giro di poche ore. Restava solo di aspettare che l'effetto dell'anestesia scemasse, il che sarebbe dovuto avvenire a momenti. E Mokou? Era lì ma nemmeno a chiederglielo avrebbe saputo dire il perché. Ma avrebbe ben presto dovuto dare spiegazioni al ragazzo. Del resto stava aspettando si riprendesse. Nervosamente, la kunoichi lanciò un'occhiata fuori dalla finestra, poggiando il gomito della destra sulla propria gamba e chinandosi in avanti per permettere a mento di reggersi sul palmo della mano. Incitava silenziosamente l'altro a svegliarsi. Avevano ancora un conto in sospeso.

    Visto che possiamo, facciamo qualcosa di diverso invece della solita roba :sisi:


    Edited by Kerberotte - 4/6/2017, 18:39
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Hekisui's Ninja
    Posts
    1,177

    Status
    Anonymous
    ~ Il Terrore Della Solitudine
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Altri


    Era tutto scuro intorno al giovane Kiriano, le tenebre erano così fitte che questi non riusciva a scorgere nemmeno le singole parti del suo corpo, se non tramite l'immaginazione e la propriocezione, funzioni cognitive capaci di proiettare nello spazio quelle parti mancanti, quegli arti fantasma di cui percepiva chiaramente la presenza, sebbene la sua senso-percezione principale vacillava a riconoscere.
    Si guardò intorno, ma non riusciva a vedere nulla diverso da quell'angosciante color china, capace di privarlo di ogni punto di riferimento, facendolo sentire smarrito e solo.
    Che fosse un'altra illusione, tipo quella dei ratti che aveva messo KO il Chuunin?
    Difficile a dirsi, anche perché le sue conoscenze circa le arti Illusorie erano di poco superiori a quelle di un qualsiasi diplomato all'Accademia, non si era mai applicato in questa tipologia di arte, forse perché non aveva mai mostrato grande interesse o talento nel loro utilizzo, carenza che però aveva decretato la fine del suo scontro con Gekikara, e non a suo favore.

    Ehilààà?!

    La sua bocca si mosse, sentì chiaramente l'articolazione temporomandibolare fare il suo ingrato lavoro, mossa dai vari e complessi fusi muscolari inseriti sulle rugosità delle massicce ossa, ma nessun suono uscì dalla sua gola, né un sospiro né il lieve ansimare secondario a chissà quale problema alle sue corde vocali.
    Era completamente afono, o peggio, percepiva il suo collo e il movimento delle sue singole strutture ma era come se la sua gola fosse un mero tubo vuoto, senza traccia di corde vocali o tutte quelle altre propaggini necessarie per la fonazione.
    Le mani afferrarono istintivamente il collo, ma la sensazione che derivò dal gesto non fu quella aspettata, le sue mani potevano avvertire un ostacolo solido, il procedere nello spazio dei suoi arti venne bloccato da un qualcosa di poco definito che avrebbe dovuto essere il suo collo ma che le sensazioni percepite sembravano contraddire.
    Il panico cominciò a farsi strada, almeno le sue sensazioni erano ancora autentiche e genuine: una serie di vibrazioni e di impulsi lo pervasero, una sensazione familiare e al contempo inedita lo avvolsero stordendolo: picchi di Impulsi balenavano nella sua testa, manifestandosi come input luminosi, acustici o una fusione di entrambe, in qualcosa di difficilmente descrivibile se non osservato in prima persona, testimoni del fenomeno mistico.
    Questi fasci di luce pulsante illuminavano l'oscurità intorno a lui, baluginando in maniera intermittente e muovendosi in maniera erratica ed innaturale; i suoi si sovrapponevano talvolta in armonia, talvolta in qualcosa di cacofonico che feriva le sue orecchie, disturbava il suo udito.

    Ah, almeno ci vedo e ci sento..

    Ancora una volta, le parole si stamparono nella sua mente, non trovando però l'anatomico passaggio verso la sua gola, segno che la situazione sul quel versante non stava, purtroppo, ancora migliorando.
    Nel frattempo la moltitudine di quegli sprazzi di energia continuava ad aumentare, insidiando il Chuunin fino ad accerchiarlo, quasi a non lasciargli alcuna via di fuga, fino a che un potente Impulso lo colpì in pieno.

    Ahhhh

    Prompto si sollevò da letto, l'aria vistosamente turbata, e l'ambiente che avrebbe visto intorno a lui non lo avrebbe certamente aiutato a calmarsi: a parte l'ambiente ospedaliero che, si sa, non è mai foriero di serenità e tranquillità, la cosa strana è che tutte le varie apparecchiature elettroniche atte a monitorare i suoi parametri vitali e quelli del suo coinquilino erano fumanti, gli schermi lcd infranti e con ancora dei fusibili e dei cavi che lanciavano scintille nella stanza, gli ultimi attimi di vita prima che le stesse esalassero il loro ultimo respiro.
    Si guardò intorno e vide Gekikara appollaiata su una sedia, accanto al suo letto.

    Che cosa hai fatto?

    Gli venne spontaneo pensare che quella fosse opera sua, sebbene fosse difficile pensare ad un motivo valido per quegli atti di mero vandalismo. Probabilmente lei gli avrebbe raccontato la realtà dei fatti, descrivendo come dal suo agitarsi fosse scaturito tutto quel macello, del quale avrebbe dovuto rispondere, probabilmente, a breve.

    Sei rimasta qui tutto il tempo?


    Edited by ¬Dan - 10/6/2017, 23:28
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    Da quanto tempo era lì? Qualche ora più o meno se non si contava il viaggio per arrivarci e le rotture di scatole una volta arrivata. Un sacco di domande alle quali Mokou non aveva potuto o voluto rispondere. Ora Prompto stava bene ma la kunoichi era ugualmente rimasta al suo capezzale, annoiandosi per la maggior parte del tempo. Insomma, il minimo senso di colpa provato non le impediva di trovare divertente starsene buttata su una sedia a pensare al nulla. L'infermeria che l'aveva accompagnata era stata chiara: qualche ora e si sarebbe svegliato. Dando per buono ciò, il momento opportuno sarebbe dovuto essere a momenti.. e invece no. Dal ragazzo dai capelli biondi neanche un cenno.

    - Che palle.. -

    Borbottò, distogliendo lo sguardo. Di nuovo si posò distrattamente sulla famigliola felice del letto accanto. Ma non durò troppo. Come detto, il corpo del ragazzo era immobile, tanto che, se non fosse stato per il moto lento dell'alzarsi e l'abbassarsi del suo petto, sarebbe sembrato morto. Ma ebbe un sussulto improvviso. Il volto di Mokou si spostò allora in sua direzione, fissandolo come in attesa del risveglio. Lo incitava con lo sguardo ma qualcosa andò storto. Il corpo si muoveva appena ma qualcosa venne fuori da lui. La ragazza sapeva più o meno di cosa stesse parlando, dato che, parecchie ore prima, aveva avuto modo di affrontare quell'abilità innata faccia a faccia.

    "Impulsi?!"

    Eh già. Improvvisamente accadde tutto insieme e la ragazza si accovacciò velocemente accanto alla sedia per evitare di venire colpita. Quel pazzo stava emettendo impulsi a tutto spiano! Senza accorgersi del casino che stava combinando! I pazienti del letto vicino urlarono, stringendosi gli uni agli altri. Ma nessuno, neanche Mokou, potè evitare che, d'improvviso, tutte le apparecchiature elettroniche saltassero in aria. Prima non funzionarono, come disturbati da quelle onde, puoi gli schermi si spaccarono. E poi tornò la calma. Si potevano sentire i passi concitati delle infermiere e gli infermieri che si precipitavano per mettere apposto quel disastro. Mokou si tirò su, confusa e anche sinistramente scossa dalla situazione. Forse scossa era la parola giusta. Come se nulla fosse, però, tornò a sedersi sulla sedia accanto a letto. È proprio allora che Prompto si tirò su a sedere come nulla fosse. La ragazza lo guardò allibita, un po' irritata. Guarda il casino che aveva combinato! Ora gli infermieri si apprestavano ad arieggiare la stanza che puzzava di fusibili bruciati. E quale fu la prima reazione del ragazzo nel vedere quel macello? Dare la colpa alla kunoichi.

    Che cosa hai fatto?

    - Io?! TU semmai! -

    Rimbeccò l'altra, sbuffando. Effettivamente non le importava più di tanto di quel casino. Persino lei riusciva a capire che si trattava ovviamente di un incidente. Lanciò infatti un'occhiata al corpo sanitario ma la voce del ragazzo la costrinse a voltarsi in sua direzione. L'espressione dapprima accigliata avrebbe avuto motivo di mutare, anche se leggermente.

    Sei rimasta qui tutto il tempo?

    Che domanda scomoda! Con la solita espressione diffidente, Mokou non poté evitare di mettere su un broncio imbarazzato. Seppur di pochissimo, le guance altrimenti candide come la neve per via dell'albinismo, si colorarono di un rosa molto tenue. Solo per qualche secondo, il tempo per la ragazza di distogliere lo sguardo con un moto pronunciato del volto.

    - E che avrei dovuto fare? Mpfh, piuttosto ringraziami che ho perso del tempo prezioso! -

    Tornò a fissare il ragazzo dagli occhi chiari con lo stesso sguardo diffidente, seppur questo non risultò più infastidito o accigliato. L'espressione imbronciata se n'era andata, lasciando la tipica smorfia da attaccabrighe pronta a lamentarsi di qualsiasi cosa. Il broncio ci stava sempre, persino allora.

    - Vedi di riprenderti, ho le chiappe poggiate qui sopra da ore, voglio andarmene. -

    Sospirò stancamente, borbottando verso il ragazzo. Era quello il suo modo di fare. Anche se avrebbe voluto comportarsi diversamente, chiedergli cosa intendesse con quella frase o perché aveva insistito così tanto con quella trappola.. non ne era capace. Non in quel frangente. Era molto più facile per lei fingere che tutto ciò non la toccasse.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Hekisui's Ninja
    Posts
    1,177

    Status
    Anonymous
    ~ Il Terrore Della Solitudine
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Altri

    L'urlo liberatorio che riportò Prompto alla coscienza fu sì liberatorio da quella prigionia dell'oblio, ma lo condusse in un ambiente distopico e perfetto per un film ambientato in un mondo post-apocalittico, magari a seguito di una guerra nucleare o per il risveglio di zombie affamati di carne umana.
    Tutti i monitor della stanza erano in fumo, lapilli e scintille ancora si dipartivano dai cavi elettrici sguainati e andati in corto circuito, frammenti di vetro incandescente erano in terra, annerendo le pulite mattonelle color acquamarina di quello che doveva essere l'Ospedale della Foglia, a meno che non avesse dormito per veramente molto tempo e Gekikara non avesse voluto portarlo a fare una gita fuori porta.
    Lo sguardo spaventato del vecchio, suo coinquilino, e della sua famiglia era la chiara fotografia di quello che era successo lì, qualcosa di paranormale, che poi tanto strano non poteva essere, dato che quel mondo era abitato dai Ninja e quelle che loro chiamavano Tecniche non erano altro che dannati incantesimi e sortilegi magici in altri continenti, o magari in altri mondi o dimensioni.
    Ma tornando sul pianeta Terra, la Fogliosa che lo aveva ridotto al ricovero, sebbene anche lei non doveva essersela passata benissimo, dato come l'aveva conciata, era sulla sedia, il suo sguardo livido e la sua classica smorfia pronta ad attaccare briga con tutto e tutti.

    Io?! TU semmai!

    La reazione della giovane non tardò ad arrivare, accompagnata dal suo sonoro sbuffare: naturalmente quell'incidente doveva essere per lei una seccatura, come anche il costringersi a rimanere al suo capezzale, e dunque era così in tensione che anche la minima imprudenza l'avrebbe fatta scattare, con tutto ciò che ne sarebbe conseguito.
    Prompto si guardò intorno, e vide sostanzialmente come solamente le apparecchiature elettroniche o alimentate da quel tipo di energie, comprese lampadine e luci, fossero le vittime di quell'impietoso assalto, il resto dell'arredo non riportava alcun danno, se non secondario allo scoppio di vetri e al propagarsi di frammenti infiammati.
    Risolvere quell'equazione non era dunque difficile, lui sapeva bene quanto i suoi Impulsi potessero essere ostili a quel tipo di attrezzatura e ricollegando quanto accaduto a quella strana sensazione di prigionia che aveva vissuto, un incubo causato dai farmaci sedativi, non fu difficile capire che fosse lui l'artefice del disastro.

    Ah si, in effetti potrebbe essere colpa dei miei Impulsi. Colpa mia, mi spiace, ahahaha. Con che cosa mi avete addormentato, quel cocktail era una bomba! Ahahaha

    Sdrammatizzò la situazione, come era solito fare, era forse la sua arma più affilata, sebbene non avesse effetto contro tutti i nemici, quella accanto a lui ne era il lampante esempio, lei era il suo Yang, il suo opposto, e come tale esisteva fra di loro quella relazione ambivalente che entrambi stavano cominciando ad imparare a conoscere. Se poi l'avrebbero apprezzata o disdegnata, era ancora da vedere, anche se i segnali verso la prima possibilità si facevano sempre più incoraggianti: capire il perché della sua permanenza costituiva un mistero ben più intricato rispetto a quello dei danni alle attrezzature mediche, e non appena il Chuunin le chiese se lo avesse aspettato per tutto il tempo, lei arrossì lievemente, ma a sufficienza per far evidenziare sulle sue gote pallide un colore roseo, quasi umano.

    E che avrei dovuto fare? Mpfh, piuttosto ringraziami che ho perso del tempo prezioso!

    Eh non ti arrabbiare, era giusto per sapere.. koff koff.. Non trattarmi male, sono convalescente!

    I magistrali colpi di tosse che inscenò gli avrebbero potuto tranquillamente valere un premio di recitazione, dato che effettivamente si sentiva completamente in forze: la cute delle sue braccia, quelle maggiormente colpite dalle fiamme, erano completamente tornate alla normalità, non sentiva più dolore e sinceramente non avvertiva alcun altro fastidio, forse l'odore acre della plastica bruciata lo nauseava un po', ma nulla dal punto di vista clinico. E forse era proprio questo quello che si aspettava la ragazza, dato che quell'attesa sembrava averla snervata a sufficienza e non vedeva l'ora di lasciare quel luogo.

    Sto ben, sto bene! Possiamo anche andarcene, non so se devo firmare qualcosa all'uscita, a meno che non abbia falsificato qualcosa solamente per accelerare i tempi..
    Comunque, per quanto mi costi ammetterlo, hai vinto tu e devo onorare la parola data, dunque parla.. Ma mi piacerebbe sapere perché sei rimasta con me tutto il tempo, e non dire solamente per la scommessa, perché avresti potuto facilmente rintracciarmi, prima della mia partenza. E' per qualcosa che ho detto o fatto?


    Il Chuunin si riparò dietro l'anta dell'armadietto, spogliandosi dell'abito ospedaliero e indossando i suoi consueti abiti, quindi prese le sue bisacce, buttando un occhio dentro e controllando che fosse tutto in ordine, dunque, sventolando ampiamente la mano in aria salutò la famigliola al capezzale del proprio familiare, quindi si avviò verso l'uscita, facendo un cenno a Gekikara


    Ci siamo, che mi tocca fare? :sigh:

    PS:L'onomatopea per la tosse è koff, non ne avevo idea.. Sto ancora decidendo se mi piace o mi fa schifo :si2:
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    La ragazza alzò un sopracciglio alla battuta altrui. Non era il tipo da barzellette e, anche per questo, evitò non solo di ridere ma di scomporsi in generale. Proprio come se non avesse sentito nulla di nulla. Purtroppo però, non poté non sentire la domanda che il biondino le rivolse, nè tentare di mascherare l'imbarazzo della propria risposta. Quel genere di domande non le sopportava, ma, a causa del suo carattere, finiva con il confondere e l'incuriosire le persone quando faceva qualcosa di inusuale. Era come se quelle domande se le attirasse da sola, per quanto non fosse sua intenzione. Per di più, in quel frangente non avrebbe saputo spiegare a Prompto perché effettivamente avesse deciso di aiutarlo, portandolo fin lì, e aspettandolo per di più. Non lo sapeva bene neanche lei ma era stato a causa di quelle parole. Questo riusciva a capirlo. Eppure la risposta che ne tirò fuori non fu delle migliori e voltò lo sguardo, arrossendo più che lievemente. Sicuramente Prompto notò la cosa ma fu così gentile da non commentare e di questo, seppur silenziosamente, Gekikara gliene fu grata.

    Eh non ti arrabbiare, era giusto per sapere.. koff koff.. Non trattarmi male, sono convalescente!

    Un paio di colpi di tosse e Mokou si voltò nuovamente verso il ragazzo. Sbuffò leggermente, invero sembrava più tranquilla. Non aveva mai veramente temuto per la vita del biondino, però sembrava che le sue parole l'avessero scossa più di quanto si aspettasse. C'era qualcosa di simile tra di loro, seppur le differenze fossero palesi, limpide come un cielo estivo. Era a causa di quell'unica similitudine che Mokou si era avvicinata a lui, portandolo in quel posto e maledicendo la noia mentre attendeva si riprendesse. Ma ora stava bene, non c'erano più dubbi.

    Sto ben, sto bene! Possiamo anche andarcene, non so se devo firmare qualcosa all'uscita, a meno che non abbia falsificato qualcosa solamente per accelerare i tempi..

    La ragazza fece spallucce, osservando come il biondino si alzasse dal letto, ritirandosi dietro un paravento improvvisato dalle ante dell'armadio. Di certo quei vestiti tutti bianchi da ospedale nessuno avrebbe voluto tenerseli. Mokou distolse quindi lo sguardo, restando comunque seduta al suo posto. Invero, le gambe cominciavano a farle male.

    - Devi firmare tu all'ingresso, boh. -

    Con un sospiro, le mani della ragazza si poggiarono sulle proprie coscie. I flessori delle caviglie, inaspettatamente corti nonostante l'altezza della ragazza, le permisero di flettere le ginocchia ed alzarsi. Prima lasciavano quel posto meglio era. Mentre si rivestiva, Prompto diede la prova di essere tornato perfettamente in forze, in quanto il ricordo del loro incontro sembrò mostrarsi vivido nella sua memoria.

    Comunque, per quanto mi costi ammetterlo, hai vinto tu e devo onorare la parola data, dunque parla.. Ma mi piacerebbe sapere perché sei rimasta con me tutto il tempo, e non dire solamente per la scommessa, perché avresti potuto facilmente rintracciarmi, prima della mia partenza. E' per qualcosa che ho detto o fatto?

    La ragazza strinse le labbra, abbassando lo sguardo con aria imbronciata. Nuovamente, sembrò che le guance pallidissime si tingessero lievemente di un rosa tenue. In quel momento non aveva la minima idea di cosa volesse dal ragazzo, e, chiedendoselo, si rese conto di non volere nulla da lui. Tuttavia i ruoli si invertirono improvvisamente e fu proprio Mokou a dover dare spiegazioni, nonostasse non fosse abituata ad esternazioni del genere. Gli occhi scarlatti seguirono Prompto fuori dalla stanza, raggiungendolo a passi veloci. Era così alta che le bastava poco per coprire la distanza. Non un'occhiata alla famigliola, vicina di letto di Prompto. Il corridoio dell'ospedale in cui si ritrovarono non era perfettamente vuoto, proprio perché era giorno di visite. Qualcuno lanciò ai due qualche occhiata ma l'albina ignorò la cosa. Squadrò invece lo shinobi dagli occhi chiari con la stessa aria problematica. I suoi occhi scarlatti fecero per incontrare quelli chiari di lui giusto per un istante, prima di spostarsi altrove.

    - E' che prima hai detto una balla. Hai detto che non è vero.. che due shinobi non si comprendano quando lottano. Però.. -

    La voce era bassa ma mostrava una sfumatura non solo decisamente femminile, quanto imbarazzata. Difatti il broncio sul suo viso era un sintomo di disagio, seppur nessuno la stesse costringendo a spiegarsi. Voleva farlo, stava tentando di aprirsi con il ragazzo. Nonostante guardasse di lato con gli occhi scarlatti.

    - Neanche io ho i genitori. Ho una nonna e una sorella adottive. Sono sicura che mi vogliano bene però non lo so.. credo che l'affetto dei genitori sia diverso perché quando provo a pensarci mi sento sola anche io.. -

    Arrossì poco di più, portandosi la mano destra alla nuca, imbarazzata.

    - Quindi un po' capisco come ti senti. -

    Ammise, emettendo un lieve sospiro. Cercò in toto di recuperare il suo solito aspetto da bulla, infilandosi le mani in tasca e prendendo a camminare verso l'uscita. Era un posto bello grande quello e, per loro fortuna, c'erano indicazioni dappertutto. E si trovavano solo al primo piano, per cui avrebbero raggiunto l'uscita con un paio di rampe di scale. Restò in silenzio per tutto il resto del tempo, silenziosamente soddisfatta di quelle sue parole. Era stato più difficile e liberatorio del previsto. Non poteva non essere di buonumore a quel punto, seppur nulla della sua espressione cambiò. Perennemente imbronciata e scontrosa.

    - Ah, la scommessa. -

    Se ne ricordò poco dopo, ora che erano finalmente giunti all'entrata. C'erano un infinità di persone accomodate su così tante sedie che sembrava di stare ad un congresso. Attendevano pazientemente (chi più e chi meno) che il numeretto che avevano con se apparisse sui monitor giganti, per indirizzarli ad uno dei tanti sportelli. Ce n'era uno speciale, libero, che serviva proprio a Prompto per firmare prima di andarsene. Una semplice liberatoria, a quanto pare. Fu proprio allora che la ragazza se ne ricordò, scuotendo velocemente la testa.

    - Non voglio niente.. per ora. Un giorno mi verrà in mente qualcosa. -

    Proferì semplicemente, lanciando poi un'occhiata verso il biondino. Voleva semplicemente sondare una sua reazione ma, nel caso i loro occhi si fossero incontrati. Mokou sarebbe arrossita di nuovo, rigirandosi dall'altra parte. Era difficile per davvero, per una come lei. Si fermò allo sportello, lasciando spazio al ragazzo, per permettergli di firmare. Da lì, sarebbe avvenuta la loro separazione. Entrambi avevano da fare anche se, a differenza di come l'aveva inizialmente pensata.. non era stata una perdita di tempo.
    Sarebbe finita così per il momento. Mokou e Prompto si sarebbero salutati e ognuno sarebbe tornato sulla sua strada, ai propri affetti e alle proprie ambizioni. Se il destino avesse voluto, si sarebbero rincontrati. E Mokou si sarebbe ricordata di lui, questa volta.

    Possiamo anche chiuderla qui, è andata bene alla fine :sagh: Altrimenti continuiamo altre 3 post per approfondire la questione :asd:

    Koff fa schifo, sei un cialtrone. -300 exp
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Hekisui's Ninja
    Posts
    1,177

    Status
    Anonymous
    ~ Il Terrore Della Solitudine
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Altri

    Prompto abbandonò le vesti da paziente, indossando nuovamente i suoi soliti abiti, quelli che usava quotidianamente sia sul campo che quando era in licenza, non avendo poi questa grande scelta, nel suo guardaroba.
    La Fogliosa lo attendeva poco più in là, sospesa in un limbo di impazienza ma anche interesse per il Kiriano, che nonostante la sconfitta sembrava aver in qualche modo trionfato, incrinando la dura corazza della giovane, armatura e protezione tirata su per chissà quale motivo e che la costringeva a comportarsi in quel modo burbero e poco amichevole.

    Devi firmare tu all'ingresso, boh

    La voce di Gekikara arrivò alle sue orecchie, mentre lui con un ultimo sforzo indossava lo smanicato nero e, emergendo dall'anonimato dell'armadietto, il suo gilet, rigorosamente nero.
    Il Chuunin imboccò l'uscita della stanza, accedendo in corsia, ricordando a se stesso e ammettendo la propria sconfitta per mano dell'avversaria, dunque chiedendole quale fosse la posta in palio, quale prezzo avrebbe dovuto pagare per non essere stato capace di sconfiggerla.
    Nuovamente, la ragazza sembrò essere turbata dalla domanda, tanto da abbassare la testa ma non a sufficienza per nascondere le gote lievemente arrossate.
    La giovane raggiunse velocemente il ragazzo, il quale percorreva il lungo corridoio dell'ospedale districandosi fra famigliari preoccupati ed infermiere affaccendate: lo sguardo di lei era ancora basso, ostinata nel non voler incrociare lo sguardo con l'altro, fintanto che fu proprio lei a volgersi verso di lui, che in qualche modo captò l'intenzione e ricambiò il fugace sguardo, subito ritirato dalla ragazza.

    E' che prima hai detto una balla. Hai detto che non è vero.. che due shinobi non si comprendano quando lottano. Però..
    Neanche io ho i genitori. Ho una nonna e una sorella adottive. Sono sicura che mi vogliano bene però non lo so.. credo che l'affetto dei genitori sia diverso perché quando provo a pensarci mi sento sola anche io..
    Quindi un po' capisco come ti senti.


    Ah.. mi spiace non lo sapevo.. Ma tu non sei sola, come hai detto, hai una nonna e una sorella.. Io non ho nemmeno quelli, ho vissuto in un orfanotrofio.. Per questo mi sono circondato di persone e di amici, nel Kirigakure.. perderli o separami da loro sarebbe insopportabile..

    Fece una pausa, in modo da conferire il giusto peso alle parole appena dette, oltre che per guadagnare il giusto tempo per scegliere le prossime, dato che aveva lasciato il suo pensiero in sospeso: d'altronde, sebbene fosse un tipo loquace ed espansivo, per quanto riguardava argomenti frivoli e scherzi di ogni sorta, l'introspezione non era il suo punto forte, e il riconoscersi in quei pensieri ed addirittura rivelarli alla oramai non tanto sconosciuta, lo metteva in condizioni di estrema vulnerabilità, in uno stato ben peggiore rispetto a quanto il Genjustu di qualche ora prima lo avesse imprigionato e, a tutti gli effetti, sconfitto.

    Ah, la scommessa.

    Mugugnò la giovane, le parole costrette da quell'espressione perennemente imbronciata: il fulcro su cui si era articolata la loro sfida, il perno su cui quel rapporto aveva preso forma e, auspicabilmente, avrebbe continuato a svilupparsi ed accrescersi erano passati incredibilmente in secondo piano, tant'è che la Fogliosa sembrò ricordarsene solamente alla fine del tragitto, quando oramai il Chuunin aveva firmato la semplice liberatoria che permetteva lui di lasciare l'ospedale e quindi di dedicarsi alle proprie attività.

    Non voglio niente.. per ora. Un giorno mi verrà in mente qualcosa.

    Ah..

    Il verso di delusione si plasmò spontaneamente a livello delle sue corde vocali, emergendo carico di quell'emozione: il giovane era pronto a tutto, era addirittura desideroso di conoscere la natura della richiesta, perchè in questo modo la loro relazione sarebbe potuta continuare, almeno per un altro po' e poi forse un qualcos'altro le avrebbe dato qualche altra ora di vita.
    E invece quella storia era giunta al termine, almeno per quel momento, e l'epilogo avrebbe avuto luogo nell'ampio e rigoglioso cortile antistante l'entrata dell'ospedale.
    Il Chuunin si voltò verso la ragazza, quindi infilò la mano nella saccoccia appena alla sua cinta, alla ricerca del suo strumento più prezioso, ovvero la sua macchina fotografica, lo strumento che, in effetti, li aveva messi per la prima volta in contatto, sebbene quella volta, nell'ex-Paese della Neve, il soggetto della foto - Gekikara - non si era dimostrata particolarmente propensa.
    Afferrato il gadget con due mani, obiettivo rivolto verso se stesso, Prompto immortalò la propria immagine sorridente, e la "magia" contenuta all'interno dell'apparecchio impresse su carta quello sguardo tanto differente da quello della Fogliosa.
    Con una penna, sul retro, il giovane annotò il suo indirizzo.

    Tieni, così saprai dove trovarmi per riscuotere il tuo premio.. O se ti trovassi nei guai per "quella storia" e ti servisse aiuto..
    Alla fine penso che la solitudine sia qualcosa di sciocco, non credi? Siamo talmente tanti, in queste Terre, che mi pare impossibile non riuscire a legare con qualcuno.. a patto di mettersi realmente in gioco.
    Io ci sto provando.. e tu?
    Alla prossima.. mi devi una rivincita!


    Fine :si2: Scusa il ritardo :rosa:


    Edited by ¬Dan - 17/7/2017, 14:01
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Il massimo per entrambi direi :soso:
     
    .
6 replies since 4/6/2017, 14:47   181 views
  Share  
.