I risultati di una caccia troppo ambiziosa

PQ e riabilitazione

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    I cacciatori più infantili tendono sempre a sopravvalutarsi più del dovuto, andando a cacciare prede più grosse di loro e rischiando di trasformare una battuta di caccia in una tragedia. I due chunin ebbero la sfortuna di cadere, volenti o nolenti, in quella stessa umiliante situazione, impegnati ora in una lotta all'ultimo sangue.
    Avvertendo una leggera pressione sulla punta delle dita, il giovane Yuki stava sfruttando la grande potenzialità della sua abilità innata per tentare di trafiggere a morte il suo avversario. Riusciva ad avvertire la debole resistenza dei tessuti adiposi mentre questi tentavano di impedire invano il proseguimento delle due letali lance di ghiaccio che il mukenin aveva esitato nell'estrarre immediatamente dalla sua schiena, peccando di ignoranza o forse di superbia. Del vento cominciò ad agitarsi improvvisamente intorno alla mano del mukenin, assumendo pochi istanti dopo la forma di un piccolo tornado. Sarebbe stato pronto a scagliarlo contro il suo giovane avversario, se non fosse che proprio un attimo prima una figura apparve tra i due contendenti. Aveva le spalle enormi, e i capelli grigissimi, lo stesso uomo che aveva mandato i due chunin, Shinichi e Prompto, alla caccia di Kore: il responsabile della caserma. Con un movimento velocissimo afferrò il volto di Jason, proiettandolo alle sue spalle e scagliandolo così contro il suo stesso compagno Kore. Uno sguardo glaciale si posò sul ragazzo dai capelli scuri. Esso lo ricambiò, stupefatto da una tale dimostrazione di abilità tale da mettere fuori gioco, con praticamente nessuna fatica, il mukenin che era riuscito a sopravvivere ad una delle tecniche più forti di Shinichi.

    Merda. Sono arrivato tardi. Tu, aiuta il tuo amico. Stanno arrivando i soccorsi.

    Disse riferendosi a Prompto. Con il respiro reso lento e doloroso dalla punta di ghiaccio che gli trafiggeva il fianco e i numerosi tagli infertigli da Kore, il ragazzo poté avvertire l'amico afferrargli il braccio e portarlo intorno al suo collo per aiutarlo a sorreggersi. Nel mentre Kore e Jason, visibilmente scossi sia dalle ferite riportate che dall'apparizione dello shinobi, decisero di no rischiare oltre, e un veloce vento li investì, facendoli scomparire non prima di aver pronunciato l'ultima frase ad effetto.

    Ci vendicheremo.

    Shinichi si morse il labbro, mentre l'amico lo accompagnava dalla squadra medica appena arrivata.

    Ti chiedo scusa, ho perso di nuovo il controllo e ho agito impulsivamente. Fossi stato più scaltro non ci sarebbero sfuggiti. Tu come stai?

    Non avevo idea su cosa scrivere, io odio le infermerie :sob: Per ora mi fermo qui, tanto ho altri due post per descrivere tutte le cure. Seguo le tue direttive Dan :sisi:
     
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    Schizzi di sangue zampillavano nell'aria, tracciando parabole eterogenee in forma e concavità, accompagnati da rumori sinistri e ambigui di ossa rotte e articolazioni lussate, spazzate via dalle loro confortevoli sedi anatomiche per perdersi nel disastro dei tessuti circostanti.
    Aria , Fulmine ed Impulsi - virtuosa sintesi dei due singoli elementi - erano gli strumenti di tortura del Kiriano, le esageratamente numerose braccia di Kore le vittime designate di quel confronto che lo aveva visto sempre in svantaggio, cinque passi indietro, costretto a rincorrere con tutte le proprie forze, al fine di non essere travolto dallo scorrere spietato degli eventi.
    Quella specie di secrezione sfruttata per la genesi delle sue lame sembrava averlo in parte protetto, assorbendo parte della letalità del Fuuton, intento a voler tranciare ma limitato a contundere: alcuni degli arti del Mukenin, troppo pochi, sfortunatamente, disegnavano traiettorie strane, innaturali, eppure l'uomo pareva tutt'altro che sul punto di spezzarsi e di arrendersi e infatti, annebbiato dalla sua solita animalesca collera, era sul punto di lanciarsi contro di lui, quando una figura familiare, seppur non riconoscibile, si frappose fra i due.
    Prompto spalancò gli occhi, l'impulso che il suo radar aveva captato da tempo era finalmente giunto, ed un misto di ansia e timore lo pervase, dato l'aspetto erculeo dell'uomo che, nonostante i capelli raccolti in un codino svelassero impietosamente l'età avanzata della figura, pareva tutto fuorché un avversario alla sua portata.
    Un semplice e fulmineo pugno, gli bastò semplicemente quello per costringere Kore a sputare sangue e ad inginocchiarsi inerme, un rapidissimo e poderoso colpo che gli mozzò il fiato e spazzò via tutti i suoi dubbi e tutte le sue titubanze: il quinto invitato alla festa era, fortunatamente, loro alleato e sebbene non gli avesse rivolto la parola né uno sguardo, Prompto riuscì infine a riconoscere nel loro salvatore il Generale che li aveva dispiegati per quella missione, quella stessa mattina.

    Fiu, siamo salvi..

    La sagoma del superiore si perse nell'aria, a stento il Sonar riuscì a seguire il rapido movimento che lo portò in prossimità del Chuunin alleato, e in una frazione di secondo vide il biondo austero e fluttuante sfrecciare nell'aria, per impattare contro il suolo rovinando dolorosamente sull'aracnoide.
    La semplicità con cui aveva sconfitto i due criminali era qualcosa di ammirevole e disarmante al contempo, la forza dell'uomo non poteva essere che spunto di ammirazione ma anche motivo di sconforto, un schiaffo in pieno volto, la prova tangibile di quanto entrambi fossero all'inizio della loro strada e che forse non erano minimamente i talenti che si ritenevano di essere, che lo ammettessero in maniera cosciente o meno.
    Con lo sguardo perso in questa tetra epifania, il ragazzo cercò Shinichi, avendo la conferma visiva di quanto gli aveva detto poco prima: lo afferrò per un braccio, facendosi carico di parte del suo peso, stando attento a non toccare o sbattere contro lo sperone di ghiaccio conficcato nel suo addome.
    Non era una bella ferita, non serviva essere medici per valutarne la serietà.
    Era taciturno, aveva scordato dove si trovava, aveva perso interesse per Kore o Jason, per la licenza e, di questo se ne vergognava, di Shinichi stesso: tutti i suoi pensieri erano focalizzati su se stesso, sui suoi grossi limiti, sulla forza che gli mancava, riflettendo se avesse la stoffa per fare quel mestiere, per eccellere in quel campo.

    Ti chiedo scusa, ho perso di nuovo il controllo e ho agito impulsivamente. Fossi stato più scaltro non ci sarebbero sfuggiti. Tu come stai?

    Penso che avrei dovuto pensarci due volte prima di...
    ...tentare di spacciarmi per un vero ninja.


    Le parole del giovane amico rimbombarono nelle sue orecchie, facendo riemergere le emozioni che aveva dovuto sopprimere a causa del combattimento: lo lasciò andare bruscamente, non preoccupandosi che potesse accadere, dunque si mise di fronte a lui, fissandolo con aria seria, grave, quindi lo colpì in testa con un pugno, non risparmiandosi di certo a causa delle sue ferite.

    Penso che avrei dovuto pensarci due volte prima di tentare di spacciarmi per un vero ninja?!
    Non voglio più sentire queste puttanate, non da te.. E' chiaro?


    Prompto si bloccò, non sapendo cosa aspettarsi da lui, come avrebbe potuto reagire: forse aveva esagerato, forse aveva superato qualche limite invalicabile, però ricordava troppo bene la sensazione di smarrimento e di panico avevano suscitato quelle parole, quell'esplicita dichiarazione di resa e di sconfitta, che lo avrebbe portato a morte certa.

    Mi hai fatto spaventare...
    Io sto bene, un po' di graffi, un po' di fiato corto ma me la sono vista peggio.. Te? Che ti ha fatto Kore?
    Guarda, poco più avanti ci sta il team Medico, stanno allestendo una tenda per le cure, ce la fai a camminare fin lì? Così ci facciamo riattoppare tutti sti buchi..


    Rioffrì la spalla al compagno, dunque si sarebbero rincamminati verso l'avamposto medico.


    Sono stato autoconclusivo sul pugno, se è un problema modifico
    Scusa il ritardo.


    Edited by ¬Dan - 4/6/2017, 18:47
     
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    Shinichi si affidò totalmente al supporto di Prompto, solo per sentirsi lasciare andare di colpo, rischiando di cadere e peggiorare la ferita. Senza neanche lasciargli il tempo di chiedere, Prompto si posizionò davanti a lui, silenzioso, e con sguardo severo. Poi fu un attimo, e il giovane dai capelli biondi sferrò un pugno sulla testa di Shinichi; un pugno carico di tutte le emozioni, di tutta la frustrazione accumulata nel corso del combattimento. Il ragazzo Yuki cadde all'indietro, attutendo la caduta con le mani.

    Penso che avrei dovuto pensarci due volte prima di tentare di spacciarmi per un vero ninja?!
    Non voglio più sentire queste puttanate, non da te.. E' chiaro?


    Shinichi rimase completamente spiazzato udendo le parole che egli stesso aveva pronunciato solo qualche minuto prima, mentre si lasciava andare al sentimento della rassegnazione. Come un vortice, esso lo aveva intrappolato, risucchiando in un attimo tutta la sua grinta, tutto il suo spirito di competizione e la sua vitalità. Lo stava lasciando lì, mentre il vento assassino si avvicinava sempre di più, in quel momento che avrebbe fatto la differenza tra la vita e la morte. La avrebbe avuta vinta, se non fosse stato per quel miracolo, forse.

    Mi hai fatto spaventare...
    Io sto bene, un po' di graffi, un po' di fiato corto ma me la sono vista peggio.. Te? Che ti ha fatto Kore?
    Guarda, poco più avanti ci sta il team Medico, stanno allestendo una tenda per le cure, ce la fai a camminare fin lì? Così ci facciamo riattoppare tutti sti buchi..


    Mi dispiace, non accadrà più.

    Disse, tenendo lo sguardo distolto per affievolire leggermente la grande vergogna che stava provando nel suo cuore. A quel punto afferrò la mano di Prompto, il quale gli rioffrì il sicuro appoggio della sua spalla, rimettendolo in piedi.

    Kore... penso di aver provato una di quelle esperienze che si ricordano per tutta la vita, ovviamente non in senso positivo.

    Mentre procedevano a passo lento verso il piccolo avamposto che i ninja medici avevano messo su in modo improvvisato per fornire le prime cure fondamentali ai due, Shinichi raccontò all'amico quello che era successo nello scantinato del mukenin. Omise i dettagli delle sue emozioni, limitandosi soltanto a dirgli cosa Kore avesse fatto passare al suo fisico, e di come lo aveva reso impotente sopprimendogli il suo stesso chakra. Per ultimo, egli scavò negli ultimi ricordi, che però apparivano sfuocati e ai quali il solo ripensarci gli generava un fastidioso mal di testa, riuscendo però a ricordarsi di quello strano simbolo inciso ripetutamente sulle pareti della casa in svariati e macabri modi.
    Terminato il suo racconto, approfittò di quegli ultimi momenti per avanzare una richiesta al compagno.

    I dettagli di quello che mi è successo con Kore... e quello che ti ho detto alla trasmittente... potrebbero rimanere tra noi, per favore?

    Due medici, incappucciati e con una maschera in volto, vennero incontro ai due non appena si trovarono abbastanza vicini al campo. La loro divisa bianca si sporcò di sangue non appena Shinichi venne preso da loro in custodia. Prima di separarsi, Shinichi, sorretto ormai dal medico, trasse fuori dal taschino la trasmittente wireless, riconsegnandola al legittimo proprietario.

    Toh...

    Prompto venne dunque assistito da un terzo medico mentre Shinichi fu condotto su un piccolo lettino medico da campo. Il ghiaccio era ancora ben conficcato nel suo addome, e i medici si adoperarono subito al meglio per estrarlo e poter così fasciare la ferita, se non fosse che il ragazzo non avesse nessuna intenzione di collaborare. Infatti, appena uno dei due sfiorò leggermente la ferita, ecco che Shinichi si lasciò andare ad una scena che in un attimo demolì in pieno tutto il suo orgoglio.

    AHIA! Nonononono, fermi! Ho bisogno di un attimo... devo- AHI AHI AHi AHi!

    Con le lacrime agli occhi, passò i successivi attimi a dimenarsi e a frignare come un bambino, rendendo impossibile, di fatto, il lavoro di cura dei medici.
     
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    Mi dispiace, non accadrà più.

    Lo sguardo di Prompto si fece progressivamente meno severo, fino a riprendere i consueti caratteri di spensieratezza ed ingenuità: non era di certo un tipo che amava serbare rancore e il suo amico sembrava decisamente provato da tutta quella esperienza, proprio come lo era Prompto, sebbene questi pareva aver metabolizzato l'intera vicenda in maniera meno traumatica, forse per il suo carattere o semplicemente per il fatto di essere qualche anno più grande.
    Il giovane rivolse all'amico un sorriso contagioso, quindi si rioffrì come appoggio e sostegno, offerta accettata dallo Yuki, che sembrava difficilmente in grado di poter badare a se stesso in completa autonomia, a causa del dolore generato dallo spuntone di ghiaccio infilzato nel suo addome: rivoli di sangue si facevano strada nello spazio fra il ghiaccio e la pelle lesionata, il calore dei suoi fluidi corporei non sembrava intaccare la solidità dell'artefatto di fattura dello Yuki, che sembrava pagare lo scotto della propria potenza e della letalità del proprio Justu.

    Kore... penso di aver provato una di quelle esperienze che si ricordano per tutta la vita, ovviamente non in senso positivo.

    Quelle parole fecero da cappello a tutto un resoconto parecchio inquietante e, pare il caso di dire, agghiacciante, raccontandogli di come lo avesse torturato psicologicamente e fisicamente, inibendogli con chissà quale droga o Tecnica di percepire il proprio Chakra, rendendolo completamente succube delle sue sevizie, che probabilmente si sarebbero fatte sempre più cruente e morbose se non fosse arrivato Prompto a guastargli la festa.
    Concluse dunque con i dettagli della sua liberazione e di come, fuggendo da quel luogo fetido e insalubre, si era imbattutto in una serie di simboli particolari, dipinti sui muri e sulle porte di quel dedalo oscuro, e che probabilmente costituiva l'elemento comunque fra Kore e Jason, forse il simbolo di una setta che avevano contribuito a portare alla luce e che forse, in futuro, avrebbero contribuito a distruggere.

    I dettagli di quello che mi è successo con Kore... e quello che ti ho detto alla trasmittente... potrebbero rimanere tra noi, per favore?

    Certo Shi.. Da brividi, comunque.. Non so cosa avrei fatto io al tuo posto.. fortuna che sono arrivato in tempo ehehe.. Per quanto riguarda quel simbolo.. tienilo bene a mente, disegnatelo su un braccio se serve.. Temo non sarà l'ultima volta che lo vedremo, speriamo solamente di essere abbastanza forti da poter gestire quei due, in futuro.. Hai visto quel vecchio?! Assurdo, ha dato un pugno a Kore talmente forte da mandarlo KO, in una pozza del suo sangue.. E io che pensavo fosse solo un vecchio oramai troppo stanco per andare sul campo..

    I due si separarono presto, le postazioni dedicate alle cure dei due erano ben differenti, come diversa era l'entità dei danni dei due Ninja: il giovane medico vestitio di un particolare camice "da campo" ordinò al Chuunin di spogliarsi in modo da poter esaminare il suo torace ed il suo addome ferito dalle varie schegge di ghiaccio scagliategli contro dall'uomo tornado.
    Si trattava di semplici tagli e lacerazioni, nulla che un po' di disinfettante e qualche cerotto non avrebbe risolto; l'unica ferita un po' più seria era localizzata alla sua spalla, ma anche in quel caso qualche punto di sutura fu sufficiente a sistemarla.

    AHIA! Nonononono, fermi! Ho bisogno di un attimo... devo- AHI AHI AHi AHi!

    Urla di dolore e paura risuonarono per la palude di Kore, sorprendendo i due chirurghi incaricati del caso: tutta la compostezza del Kiriano si persero nel vento, lasciando spazio alla primaria natura del soldato, ovvero il suo essere un tredicenne alle prese con qualcosa che normalmente sarebbe dovuto essere fatto in anestesia totale ma che, per mancanza di risorse e per necessità, doveva essere fatto in anestesia locale.

    La prego, Shinichi-Kun, stia più fermo possibile, dobbiamo estrarre questo pezzo di ghiaccio prima che mandi in necrosi tutti i tessuti circostanti.. Non siamo attrezzati per anestetizzarla, non credevamo la condizione fosse così seria, dovremmo improvvisare qui, sul momento..
    Ehi voi due, avete fatto? Ci serve una mano!


    Il primo chirurgo si rivolse a Prompto e all'addetto alle sue cure, chiamandoli a rapporto in modo da fare affidamento sulle loro mani, sospettando che ne avrebbero certamente avuto bisogno: i due indossarono delle tute sterili, quindi si collocarono due per lato, impugnando gli strumenti del mestieri, tutti tranne Prompto.

    Shinichi-kun, adesso dovremmo estrarre lo sperone.. Non sappiamo quali danni possa aver provocato, eseguiremo degli esami in contemporanea all'intervento chirurgico.. L'abbiamo sedata ma sentità dolore.. parecchio..
    Prompto-Kun, deve tenerlo quanto più fermo possibile.. Spero tu abbia lo stomaco forte.. se deve vomitare, la prego di non farlo sul paziente.. Siete pronti?



    Toh, dato che è più una PQ che una vera e propria infermeria gestita, hai carta bianca sul descrivere l'intervento.
    Ti ho dato un po' di spunti, no? Descrivi quindi la rimozione, eventuali esami strumentali intraoperatori per vedere quali danni interni hai, magari descrivi un'arteria rotta, una perforazione di un'ansa intestinale.. Cose così.
    Finisci il post con la conclusione dell'intervento
     
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    Con il busto scoperto, Shinichi poté osservare chiaramente il rosso del suo sangue sgorgare verso il lettino da campo, bagnando le coperte. Sollevando leggermente la testa riusciva anche ad intravedere leggermente il frammento di ghiaccio conficcato nella carne, a riempire la ferita che aveva osato infliggere al suo stesso creatore. Il medico non sembrava molto contento dei piagnistei del ragazzo, tanto che all'ennesimo tentativo di rimandare l'inevitabile cercò con le buone di convircerlo a collaborare.

    La prego, Shinichi-Kun, stia più fermo possibile, dobbiamo estrarre questo pezzo di ghiaccio prima che mandi in necrosi tutti i tessuti circostanti.. Non siamo attrezzati per anestetizzarla, non credevamo la condizione fosse così seria, dovremmo improvvisare qui, sul momento..
    Ehi voi due, avete fatto? Ci serve una mano!


    Alla chiamata del dottore risposero l'altro medico e Prompto, che in quel lasso di tempo in cui Shinichi non aveva ancora nemmeno permesso al medico di sfiorarlo, era già stato medicato e fasciato a dovere. I due si posizionarono in posizione strategica intorno al lettino del ragazzo, uno alla sua destra e l'altro alla sinistra. Il primo medico afferrò una specie di grande pinza, e la puntò subito contro il fianco del paziente.

    Co-cosa ci deve fare con quello?!

    Shinichi-kun, adesso dovremmo estrarre lo sperone.. Non sappiamo quali danni possa aver provocato, eseguiremo degli esami in contemporanea all'intervento chirurgico.. L'abbiamo sedata ma sentità dolore.. parecchio..
    Prompto-Kun, deve tenerlo quanto più fermo possibile.. Spero tu abbia lo stomaco forte.. se deve vomitare, la prego di non farlo sul paziente.. Siete pronti?


    EH?! Ma lei è matto da legare! Sto-sto-sto benissimo, non c'è alcun bisogno! EHI!

    Sia l'altro medico che Prompto si avventarono su di lui per tenerlo fermo da quel suo continuo agitarsi, così che quella lagna potesse finire. Shinichi però non sembrava intenzionato a demordere, anzi cominciò ad agitarsi ancora più di prima.

    NOOOO! Fa male! Aspetti, aspetti, ASPETTI! Mi è venuta un'idea... lo facc- AAAAAH!

    E lo fece eccome. Nei suoi capricci bambineschi, assunse il controllo sul quel frammento di ghiaccio, che data la forza del controllo si estrasse di colpo, seguito da uno schizzo di sangue. La pressione provata al fianco sparì subito, lasciando però spazio ad un dolore almeno il doppio più intenso. Il ragazzo però incredibilmente smise di fare i capricci, lasciandosi andare ad un respiro affannoso appoggiando la testa al cuscino.

    Beh, quanto meno ha risolto lei il problema, anche se ora sicuramente ci metterà molto più tempo a guarire... Su, bendiamolo e occupiamoci anche delle altre ferite.

    Senza più dire mezza parola il ragazzo lasciò incredibilmente che i medici compiessero il loro lavoro, probabilmente a causa della gran quantità di sangue che aveva perso più che ad un suo improvviso desiderio di collaborare. Sollevando leggermente il corpo, i medici applicarono una bella fasciatura alla ferita al fianco dopo averla accuratamente pulita e disinfettata, e lo stesso fecero con le ferite da taglio, sostituendo però alla garza sterile dei cerotti molto simili. Completamente medicato, Shinichi non fece altro che abbandonarsi ad un meritato sonno profondo.

    Non ne capisco il motivo, ma ogni volta che ho a che fare con le infermerie faccio una fatica incredibile a postare. Scusami per i post scarni, e grazie per avermi supportato sia nella caccia che nell'infermeria!
     
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    La situazione si era fatta decisamente problematica, più di quanto gli esperti del settore si erano immaginati, figurarsi per un Chuunin fresco di promozione quale era Prompto: forse era colpa della loro sconsideratezza o forse le informazioni giunte non erano del tutto accurate, fatto sta che il suo status era passato rapidamente da potenziale cacciatore di taglie, a vittima malmenata da un essere raccapricciante dalle innumerevoli braccia, per cambiare ulteriormente, fermandosi a quello di giovane tirocinante in chirurgia, con la possibilità di lavarsi per assistere ed aiutare in un intervento di emergenza, nel mezzo della palude.
    Un sogno, per un aspirante medico; un incubo per un non addetto ai lavori.
    I quattro, bardati di armatura sterile, avevano ricoperto Shinichi con vari telini di altrettanta proprietà, cercando di prevenire ulteriori contaminazioni batteriche, oltre che grossolane patacche di fango insalubre: come automi in un'industria ben progettata, i tre si muovevano in completa sinergia, allestendo il campo operatorio e avvicinando i vari attrezzi del mestiere, alcuni dei quali fecero sgranare gli occhi tanto a Shinichi quanto a Prompto, che viveva tutta quella situazione con una carica emotiva non dissimile da quella del giovane compagno, sebbene ad un livello inferiore, dato che non era lui quello sotto i ferri.

    Co-cosa ci deve fare con quello?!

    Il primo operatore aveva afferrato una pinza di notevoli dimensioni, la cui funzione pareva più che ovvia, e la domanda di Shinichi non era altro che l'espressione dello stato di panico in cui si trovava, condizione che il dottore non riuscì in alcun modo ad attenuare, nonostante il suo parlargli in maniera calma e rassicurante, come il suo addestramento medico gli aveva insegnato a fare, nonostante la situazione critica.

    EH?! Ma lei è matto da legare! Sto-sto-sto benissimo, non c'è alcun bisogno! EHI!

    Sta un po' fermo Shi! Devo riprenderti a pugni, di fronte a tutti?

    NOOOO! Fa male! Aspetti, aspetti, ASPETTI! Mi è venuta un'idea... lo facc- AAAAAH!

    No, non lo faccia!

    E invece l'ha fatto.. erhh

    Lo sperone di ghiaccio levitò dalla lesione in addome dello Yuki, sospinto in alto in parte dalla crio-cinesi del ragazzo come anche dall'imponente getto di sangue che schizzò fuori dal suo corpo, sorprendendo i chirurghi più giovani, che si scostarono per non essere investiti dal fluido, mentre il veterano fiondò la mano sinistra nella cavità artificiale, rallentando la copiosa emorragia addominale.

    Pensate di aiutarmi, prima o poi? Prompto-kun, tienilo fermo, a qualunque costo. Shinichi-kun.. stia fermo!
    Beh, quanto meno ha risolto lei il problema, anche se ora sicuramente ci metterà molto più tempo a guarire... Su, bendiamolo e occupiamoci anche delle altre ferite.


    Prompto non riuscì a vedere molto dell'intervento, quindi non ebbe mai modo di capire quali lesioni interne avesse riportato l'amico, - effettivamente non desiderava poi conoscere i dettagli dell'intervento - ma sospettò che non fosse nulla di grave o complicato, dato che il tutto non durò poi molto, il tempo di suturare qualche cosa dentro la pancia dell'amico, disinfettare il tutto con una generosa doccia di soluzione iodata, prima di poter apporre i lembi cutanei l'uno contro l'alto, al fine di garantirne a corretta ed estetica guarigione.
    Lo stress provocato dall'intervento fece infine il suo effetto, facendo crollare il ragazzo in un sonno profondo così rapidamente che probabilmente non riuscì a sentire l'altro schernirlo sul fatto che anche lui si sarebbe ritrovato una cicatrice sull'addome, né i dottori istruire Prompto sul post-operatorio e su ciò cui avrebbero dovuto prestare attenzione per evitare delle complicanze, prima fra tutte la riapertura dei punti.
    Detto questo lui ed il ragazzo, trasportato su una barella, vennero scortati su un convoglio che, prima via terra poi via mare, li avrebbe condotti a casa, ponendo la parola fine alla loro prima avventura come cacciatori di taglie.


    Finito!
    Tranquillo, diciamo che le infermerie si prestano a pochi spunti, anzi noi abbiamo pure fatto una cosa un po' meno classica, però il risultato non è dissimile.
    Prenditi 44 exp. La dai tu a me? Sennò rimango in attesa
     
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    46 per te! Chiudo io.
     
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