Mulinelli nella sabbia

Incarico Yang Xiao Long

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    CITAZIONE
    Yang Xiao Long,
    a seguito del tuo successo nella caccia al Dolaclacs, abbiamo deciso di assegnarti un incarico più delicato. Da qualche tempo si registrano misteriose sparizioni di bestiame, soprattutto cammelli, nelle zone sabbiose a sud vicino al confine con il Paese del Vento. Due giorni fa un mercante suniano ha assistito in diretta al suo cammello che veniva risucchiato insieme a tutta la merce da un mulinello di sabbia creatosi all'improvviso sotto l'animale, ed è venuto a lamentarsi chiedendo un cospicuo risarcimento. Dalla modalità della sparizione tutto lascia pensare ad un enorme verme della sabbia. Vogliamo tu vada ad indagare ed uccida il verme, lasciando la sua carcassa come risarcimento per il mercante.
    Dirigiti all'uscita sud del villaggio e prosegui per due kilometri fino alla prima oasi; lì troverai un cacciatore di nome Evan che ti aiuterà nel tuo incarico.
    Buona fortuna,

    Consiglio degli anziani

    #Kote
    Procediamo con calma, per ora descrivi come hai ricevuto la lettera ed il viaggio verso l'oasi.
     
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  2. Kote
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    •Chapter I
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -

    - Yang Xiao Long, giusto? -

    - Si sono io. -

    - Questa è per te. -

    - Graz... ehi! -

    Esclamai piuttosto imbronciata quando, di ritorno da uno dei campi di coltivazione a nord est del villaggio, uno strano tizio tutto muscoli e con la crapa pelata comparve improvvisamente sulla mia strada ed una volta accertatosi chi io fossi mi consegnasse una lettera senza darmi modo di rispondere. Improvvisamente così come era apparso, cioè sbucando dal terreno come se fosse parte integrante dello stesso, si dileguò. Sicuramente doveva essere un qualche guerriero della speranza in quanto una roba del genere non poteva farla chi non era in grado di usare le arti magiche; per non parlare della vistosa e sofisticata protesi in sostituzione della mano destra con la quale mi porse la missiva.
    Lasciando perdere lo strano soggetto e portando la mia attenzione sulla busta notai una cosa piuttosto familiare che immediatamente mi fece capire di cosa si trattasse: il sigillo impresso sulla lettera stava a significare che doveva essere stata mandata dal consiglio degli anziani. Che fosse un incarico?

    *Vediamo cosa dice...*

    Facendo letteralmente a brandelli la busta di carta estrassi avidamente il suo contenuto in modo da poterlo leggere. Tra il badare alla casa, gli allenamenti, le battute di caccia e l'aiuto che davo ad i campi di coltivazione ne avevo di cose da fare tutti i giorni, ciononostante ogni qual volta venivo chiamata per dare una mano ai miei concittadini una scarica di adrenalina ed un intenso sentimento di gioia riempiva il mio petto. L'essere accettata dalla comunità venendo considerata addirittura una persona su cui contare per risolvere problemi ed aiutare il prossimo era una delle cose più belle che potessi desiderare.
    Una volta finito di leggere la lettera uno spontaneo grande sorriso si dipinse sul mio volto. Stringendo forte il pezzo di carta fra le mani e guardando il caldo e alto sole nel cielo il fatto che l'ultimo incarico portato a termine mi avesse messo in mostra agli occhi degli anziani non poteva che riempirmi di orgoglio.
    Con lo zaino in spalla mi diressi verso casa correndo come una forsennata in modo da preparare tutto l'occorrente per il giorno seguente dove mi sarei diretta all'oasi designata. Ormai mancavao appena un paio d'ore al tramonto e mio padre doveva rincasare per tanto la cosa migliore era riposarmi e partire l'indomani mattina.

    [...]


    Con la lettera il mano e tutto il mio equipaggiamento in modo che una volta al cospetto di questo misterioso verme della sabbia potessi affrontarlo dando il massimo, salutai mio padre che ancora stava facendo colazione e con il sole alle spalle che faceva capolino all'orizzonte mi diressi a passo svelto verso la zona sud del villaggio.
    L'aria fresca e la quasi totalità di nuvole nello sconfinato cielo sopra al Paese della Speranza stavano a significare una possibile giornata di sole per tanto come mia consuetudine decisi di vestirmi come al solito in maniera piuttosto leggera. L'unica cosa che portai con me in una piccola sacca, oltre ad un pò di provviste, era una grossa cappa con cappuccio di colore colore beige. Il clima di Ishivar era rinomato per essere molto mutevole ed anche se la giornata si preannunciava calda e soleggiata le probabilità di un'improvviso temporale c'erano sempre. Per non parlare che dovendomi dirigere al confine con il Paese del Vento anche se il tempo non fosse mutatao dovevo in ogni caso pararmi da un sicuro sole cuocente. A differenza dei miei conpaesani la mia carnagione era molto chiara e questo non mi permetteva di addentrarmi in territori come quelli senza qualcosa con cui proteggermi dai raggi solari.
    Una volta fuori dal villaggio, consultando la bussola, mi incamminai verso sud. Per fortuna il sole ancora non era molto alto ed anche se più mi allontanavo dal centro abitato più la temperatura saliva, ancora non vi era alcun bisogno di indossare la cappa.
    Più metri macinavo, più, come consuetudine, il rosso suolo terroso e roccioso sotto ad i miei piedi si schiariva mischiandosi a sabbia. I rinsecchiti alberi e le grosse e scure protuberanze rocciose venivano sostituite da grosse palme e macigni di roccia più chiara. Ancora ero ben lontana dal deserto, ma considerando la mutazione graduale del territorio stavo andando nella direzione giusta. Per tanto quando intravidi in lontananza un piccolo agglomerato di grosse palme ed un rinfrescante odore di acqua non mi sorpresi che poteva essere l'oasi designata.


    •Updates

    - Yang -


    Stato Fisico: illesa
    Stato Psicologico: elettrizzata
    Resistenza Yang: 150/150
    Stamina Yang: 300/300
    -
    Resistenza Protesi: 200/200
    Stamina Protesi: 200/200

    Azioni:
    -

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    -

    NOTE: //
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    Che bei posti le oasi, così ricche di vegetazione e di acqua, la migliore meta che qualsiasi viaggiatore nel deserto potesse mai desiderare. Insomma, sono come dei piccoli paradisi custoditi gelosamente dalle sabbie e dal sole del deserto, tanto che chi era così fortunato da trovarne una lungo il suo cammino poteva anche avere la fortuna di gustare il buon latte ed il buon cocco che cresceva sulle alte palme, oppure semplicemente farsi una bella dormita coccolato dall'umidità e riparato dal sole cocente.
    Ormai però era ben nota l'ubicazione di quasi tutte le oasi, ed in particolare quella a cui Yang stava per arrivare era l'ultima prima del confine con il Paese del Vento, una meta quasi obbligatoria per ogni viaggiatore che volesse arrivare ad Ishivar da sud o che fosse semplicemente di passaggio.
    Il paesaggio non era diverso da qualunque altro: vegetazione molto ricca che si estendeva per un'area di due o tre ettari di terra per poi essere interrotta bruscamente dalla sabbia, alte palme disposte ad una distanza di un paio di metri l'una dall'altra, ed un piccolo laghetto che rendeva possibile la sopravvivenza della vita in quel posto arido e inospitale. Le prime cose che saltavano immediatamente all'occhio erano però le numerose tende disposte qua e là, ricoprenti quasi tutta la superficie dell'oasi, e le numerose persone che vagavano in giro, quasi come se si trattasse di un campo profughi; e in effetti forse era proprio quella la definizione giusta. Un grandissimo numero di cammelli se ne stavano poi tutti accucciati vicino all'acqua, masticando quello che avevano mangiato poco prima. Con aria incurante, guardavano la ragazza mettere il primo piede sull'erba, così come fecero subito i presenti, tutti vestiti con abiti tipici dei viaggiatori del deserto, ragion per cui era molto difficile distinguerli in volto.
    Repentinamente un uomo piuttosto basso e occhialuto, vestito con una tunica biancastra ed un turbante sulla testa, corse subito incontro a Yang, fermandosi a pochi metri e cominciando ad ansimare.

    - Tu devi essere Yang Xiao Long, giusto? Anf... Menomale, io mi chiamo Badul, sono il responsabile dell'oasi per conto di Ishivar, anf... Seguimi per favore, così potrò spiegarti la situazione. -

    L'uomo dalla pelle scura e gli occhi rossastri invitò la ragazza a seguirlo, passando in mezzo alle numerose tende. Man mano che avanzava, Yang veniva catturata sempre di più da sguardi indiscreti e pieni di disapprovazione da parte di tutti coloro che incrociava. Poteva sentirli borbottare tra loro delle frasi non molto cordiali nei suoi confronti e in quelli di Ishivar stessa.

    - Ma guarda, ci hanno mandato una ragazzina... complimenti! -
    - Che ti aspettavi da quegli idioti di Ishivar? -
    - Pff, a questo punto potevo andarci io contro il mostro! -
    - L'avevo detto io che dovevamo rivolgerci a Suna! -
    - Sicuramente il mostro lo hanno sguinzagliato loro contro di noi e adesso vogliono far finta di fare qualcosa, pezzenti! -


    Badul nel mentre cercava in tutti i modi di calmare la ragazza e non darle modo di scatenare inutili risse.

    -Ti prego, non farci caso. Questi sono tutti mercanti del Paese del Vento rimasti bloccati qui a causa del mostro. Oddio, in realtà non avrebbero problemi ad andarsene dato che quella bestiolina è molto ghiotta di cammelli e sembra ignorare gli umani, semplicemente non vogliono lasciare incustodita la loro merce. Aah, non capirò mai gli uomini così ghiotti di denaro... è completamente inutile anche cercare di farli ragionare. -

    Condusse poi la ragazza davanti a numerosissimi cammelli intenti ad abbeverarsi nel laghetto dell'oasi.

    - Per quello che sappiamo il mostro non ama l'acqua e nemmeno la terra, i cammelli sono al sicuro solo qui dentro l'oasi, perché se provassero a mettere piede sulla sabbia proseguirebbero per massimo un paio di kilometri prima di venir risucchiati nel terreno e sparire. -

    Il viaggio dei due terminò davanti ad un tendone più grande degli altri, con all'interno un sacco a pelo e un piccolo tavolo di pietra. Su di esso erano posizionate alcune ciotole di riso con dei pezzettini di carne sopra, oltre ad una brocca piena d'acqua ed un piccolo bicchiere.

    - Mi sono preso la libertà di prepararti qualcosa da mangiare, non è molto ma spero ti possa far tornare in forze e ti piaccia. Purtroppo per cominciare l'incarico dovrai aspettare il ritorno di Evan andato in perlustrazione, manderò qualcuno a chiamarti appena arriverà! Per favore nel mentre stai lontana dai mercanti e non provocare liti inutili! -

    Lascio a te le descrizioni più dettagliate. Puoi fare quello che vuoi nell'attesa, l'importante è che mangi e ti riposi per recuperare le forze! A te!
     
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  4. Kote
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    •Chapter II
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -

    Erano trascorse poco più di 2 ore da quando ero uscita dal villaggio, eppure non appena misi piede nella fitta e verdeggiante vegetazione che ricopriva il perimetro dell'osasi mi sentii riavere. Poteva essere una cosa un pò fuori dal comune dalle mie parti, ma a differenza dei miei compaesani non è che amassi molto habitat desertici e martellati costantemente da un secco sole cocente nonostante la maggior parte del paese fosse costituito proprio da questo genere di ambienti. Il tipo di posto a me più congeniale e dove mi sentivo davvero a mio agio era quello ricco di una fiorente flora ed una fauna piena di vita; un pò come il piccolo angolo di paradiso dove ero finita.

    *Se non fosse per le dimensioni più ridotte e la totale assenza di anfibi sembrerebbe simile alla zona sud-est del Monte Myoboku*

    Pensai con fare divertito osservando il particolare tipo di vegetazione stile tropicano che potevo notare tutto intorno a me.
    Più mi addentravo all'interno, più la vegetazione si faceva fitta ed imponente notando tra l'altro le grosse palme ricche di noci di cocco sulla loro sommità. A giudicare dalle loro dimensioni ed il bell'aspetto che avevano dovevano essere senz'altro molto succulenti e considerando quanto era difficile riuscire a trovare delle palme da cocco così promettenti il desiderio di scalarle e farmi una grossa scorpacciata si faceva sentire parecchio. A desistermi dalla cosa, però, fu l'improvviso brusio che percepii da dietro un grosso cespuglio.
    Incuriosita lo oltrepassai incombendo in quello che sembrava a tutti gli effetti un accampamento improvvisato: ovunque potessi guardare vi erano tende di vario colore e genere, abitate da insolite persone completamente coperte dalla testa ad i piedi. Un abbigliamento piuttosto inusuale tra la mia gente e che non mi permetteva di vederli per bene in volto, ma prestando più attenzione e collegando il cervello capii che dovevano trattarsi dei mercanti provenienti dal Paese del Vento. Era la prima volta che ne vedevo così tanti ed era innegabile l'imbarazzo che provavo nell'essere piombata così all'improvviso in mezzo a loro. Imbarazzo che, per fortuna, fu presto smorzato dall'arrivo di un buffo signore dai tipici tratti ischivariani di nome Badul. Sembrava un tipo particolarmente alla mano e dalla buona ospitalità, per cui contraccambiai il suo buon gesto nel miglior modo che potessi fare.

    - Sì sono io. Molto lieta di fare la sua conoscenza signor Badul! -

    Risposi con un cordiale sorriso senza fare tanti complimenti e seguendolo verso il centro dell'osasi.
    Come avevo detto il ritrovarmi in un posto del genere non poteva che essere una cosa positiva per me, ma purtroppo più mi facevo largo tra le tende di quei mercanti più mi resi conto che sarebbe stata una giornata decisamente lunga e pesante. Il problema non era il posto, ma quegli insopportabili mercanti che ci si erano accampati.
    Più avanzavo, più venivo investita da commentini alquanto fuori luogo ed ignoranti conditi dal tipico sguardo di disapprovazione e ribrezzo. Atteggiamento che in passato avevo avuto modo di conoscere fin troppo bene e che mi fece capire la vera natura di quelle terribili persone. Finchè si trattava di semplice ostilità nei miei confronti potevo anche sopportare la cosa e lasciar perdere, ma non appena udii le affermazioni di un tizio riguardante il fatto che la storia del mostro fosse tutta opera di Ishivar mi scattò il nervo e non ci vidi più dalla rabbia.

    *Che cazzo ha detto quello?! Ora lo pesto di BOTTE!

    Bloccandomi di colpo con uno sguardo infuriato e le mani strette a pugno mi girai nella sua direzione. Digrignando i denti e pronta a fargli rimangiare quello che aveva appena detto feci per avvicinarmi a lui, ma il provvidenziale intervendo del buon Badul mi impedì di dare sfogo ai miei sentimenti. In effetti non era proprio il caso di lasciarsi prendere da certe provocazioni ed anche se per me era davvero difficile sopportare una situazione del genere, per il benessere di Badul stesso e della mia gente decisi di stare zitta e non combinare casini. Rappresentavo il mio paese e se avessi dato di matto avrei messo in cattiva luce la mia gente.

    *Che seccatura...*

    Arrivati nei pressi del centro dell'accampamento potei osservare il grosso laghetto pieno di cammelli intenti ad abbeverarsi e riposare. Subito Badul mi spiegò come mai il mostro del deserto non li attaccava mentre si trovavano all'interno dell'oasi ed inconsciamente ripensai al salvataggio delle pecore in compagnia di Bontemaru. Quel tipo era davvero strano, ma in una situazione come questa sarebbe stato davvero utile avere come compagno uno in grado di dialogare con gli animali.
    Giunti a destinazione il resposabile dell'oasi mi disse che fino a quando non sarebbe ritornato un certo Evan, uscito per una perlustrazione, non dovevo muovermi dalla tenda in cui ci trovavamo e nel mentre avrei potuto riposarmi e rifocillarmi con quello che c'era.
    Un pò seccata dal fatto di dovermene rimanere con le mani in mano in mezzo a quella marmaglia di avidi ed ignobili mercanti avrei tanto voluto dirgli di no andandomene immediatamente alla ricerca del vermone per conto mio, ma considerando l'ospitalità che quell'uomo aveva mostrano nei miei confronti sarebbe stato una mancana di rispetto fare ciò. Fu per questo che accolsi la sua richiesta cercando di sopportare la spiacevole situazione in cui ero finita.

    - La rigrazio mille dell'ospitalità Signor Badul! Cercherò di trattenermi e non combinare casini, glielo prometto. -

    Gli dissi con un piccolo inchino della testa in segno di ringraziamento, prima di iniziare a mangiare ed aspettare l'arrivo di questo Evan.


    •Updates

    - Yang -


    Stato Fisico: illesa
    Stato Psicologico: tesa
    Resistenza Yang: 150/150
    Stamina Yang: 300/300
    -
    Resistenza Protesi: 200/200
    Stamina Protesi: 200/200

    Azioni:
    -

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    -

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    Un bel pasto dopo una lunga camminata era proprio ciò che ci voleva per l'aspirante killer di mostri dai capelli gialli, la quale aveva completamente recuperato le energie e eliminato la fatica con un breve riposo.
    Passarono alcune ore ed il sole aveva già oltrepassato di molto lo zenith, lasciando che il freddo della notte che si avvicinava prendesse pian piano sempre più il sopravvento sul caldo insopportabile che era possibile avvertire durante gran parte della giornata. Nell'oasi, il brusco cambio di temperatura tra giorno e notte tipico di tutti i deserti, era mitigato dall'acqua, che, assorbendo il calore durante il giorno, lo rilasciava pian piano per tutta la notte, per la gioia delle piante e dei presenti.
    Badul controllava incessantemente che nessuno si avvicinasse all'alloggio momentaneo di Yang, probabilmente temeva per l'incolumità di quei mercanti o semplicemente non amava le risse, fatto sta che gli antipatici della situazione se la presero proprio con lui piuttosto che con la bionda. Erano in tre, molto alti, robusti e a petto nudo, con indosso solo dei pantaloni molto larghi ma stretti alla vita, in testa portavano un turbante che lasciava intravedere solo gli sguardi furenti, coprendo invece tutto il resto del volto; ai fianchi portavano delle grosse sciabole e alcune borracce destinate a contenere l'acqua. Uno dopo l'altro si posizionarono davanti al minuto ishivariano, il quale stava approfittando della momentanea calma per fare un riposino vicino al tendone che ospitava la sentinella. Ovviamente da quella posizione Yang avrebbe potuto sentire tutto e anche vedere grazie ad una fessura nella tenda, ma poco sarebbe importato in ogni caso ai tre colossi, probabilmente mercenari.

    - Allora? Perché non l'hai ancora mandata?! -

    Alla loro vista e sentendo quelle parole, il povero Badul cominciò a balbettare e ad essere pervaso dalla paura.

    - M-m-ma il cacciatore non è ancora rientrato, n-n-non è sicuro che si avventuri da sola ora che sta per farsi buio, ab-b-biate pazienza per favore! -

    - E credi che ce ne freghi qualcosa, nanetto? Abbiamo questioni importanti da sbrigare e ci servono i cammelli, quindi adesso dovrai pensarci tu! -

    - Esatto, non vogliamo che qualcuno appicchi un incendio in questa bella oasi, sarebbe uno spreco, non pensi capo? -

    - AH AH, hai proprio ragione! AH AH AH! -

    Mentre i tre se ne andavano Badul entrò velocemente all'interno della tenda di Yang.

    - Scusa, l'intrusione ma ci sono novità... -

    Si interruppe bruscamente non appena capì che la ragazza era già al corrente di tutto, cancellando di fatto seduta stante la bugia che aveva intenzione di riferire per far in modo che partisse.

    - Ah, hai sentito tutto, vero? Scusami ma non riesco proprio a farmi rispettare come responsabile dell'oasi, non ho il carisma di un guerriero e la mia statura non mi aiuta. -

    Il poveretto strinse i pugni con l'espressione di rabbia, non contro i tre pseudo bulli, piuttosto contro se stesso, contro la sua impotenza.

    - Ti prego, quei tre minacciano di distruggere l'oasi se non farai qualcosa. Non vorrei mai chiedertelo ma vogliono tu parta alla ricerca del mostro nel deserto, sarà pericoloso ma è l'unico modo per mettere fine a questa ridicola situazione e salvare questo piccolo lembo di terra sul quale sono nato! -

    Adesso ti pongo davanti ad una scelta che influenzerà il successivo andamento della missione, cioè potrebbe renderla più facile o più difficile, dipende tutto da te. :soso:
    Le scelte sono:
    1) andare alla ricerca del mostro nel deserto sebbene sia pomeriggio inoltrato e potrebbe fare buio da un momento all'altro;
    2) andare a parlare con i tre tipi; (:please:)
    3) non fare nulla e asepttare il rientro del cacciatore del quale non si hanno ancora notizie.


    Edited by ¬Nagi - 6/6/2016, 23:46
     
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  6. Kote
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    •Chapter III
    •Legenda Narrato
    *Pensato*
    - Parlato -

    Come si dice... il mondo è vario perchè è bello. Una delle meraviglie di questo mondo è che è abitato da così tante persone le une diverse dalle altre: usi, costumi, usanze, tradizioni, religioni, tecnologia... ogni luogo ha la sua storia con i suoi abitanti ed ognuno di questi fa parte di un'etnia, società o più semplicemente un gruppo con delle loro caratteristiche peculiarità. Alcuni possono assomigliare ad altri, ma c'è sempre una diversità ed una delle cose che mi spinse a diventare una guerriera della speranza era aver la possibilità di viaggiare per apprendere queste diversità ed ampliare le mie conoscenze. Il problema, però, è che quando incombevo in gente come quei 3 loschi ceffi che stavano importunando il buon Badul rimpiangevo l'essermi allontanata dalla mia terra. Fosse stato per me non mi sarei fatta tanti scrupoli nell'uscire dalla tenda da cui stavo assistendo furtivamente alla discussione che si teneva tra l'indifeso ishivariano e quei tizzi tutto muscoli e poco cervello per suonargliele di santa ragione, ma ripensando a quanto lo stesso Badul mi aveva detto prima non potevo permettermi di comportarmi in maniera così infantile. Il non essere una brava lingua dotata di una buona parlatina mi rendeva incapace di zittirli senza scatenare il putiferio finendo per avere le mani legate.

    *Maledetti pezzi di sterco fumante! Se solo potessi avere 5 minuti da sola con quei tizzi senza aver qualcuno nei paraggi...*

    Pensai infuriata come non mai cercando di trattenere la rabbia iniziando a mangiarmi freneticamente le unghie della mano sinistra.
    L'essermi isolata dal resto della gente rinchiusa in quella tenda mi aveva permesso di rilassarmi un poco gustando del buon cibo, ma non appena la voce grossa di quei tizzi a petto nudo attirò la mia attenzione fu impossibile per me starne fuori e non curiosare.
    Gira che ti rigira l'unico modo che mi veniva in mente per impedire che quei tre mettessero in atto il ricatto fatto a Badul era che alzassi il mio sedere e che mi mettessi alla ricerca del verme da sola. Personalmente lo avrei fatto più che volentieri se ciò avesse messo fine a tutto questo e l'ishivariano, una volta rientrato nella tenda, pareva aver compreso che fosse l'unica cosa da fare; anche se forse non la migliore.

    - Non si preoccupi signor Badul, sono capace di badare a me stessa. Avrei preferito sapere qualcosa da questo Evan sul mostro, ma ho pure io i miei mezzi per andare in cerca di mostri, eheh... -

    Dissi con fare sereno e sicuro di me sfoggiando un grosso sorrisetto malizioso facendogli capire che nonostante tutto non mi sarei tirata indietro. L'idea era cercare di tranquillizzare Badul visto il suo pessimo stato emotivo, ma come mia consuetudine finii per pavoneggiarmi dando peso alle mie parole evocando davanti a me un piccolo compagno che mi avrebbe permesso di scovare qualche indizio grazie al suo infallibile fiuto: Kōsuke.
    Come sua consuetudine il rospetto se ne rimaneva in silenzio in attesa di una mia spiegazione che non tardò ad arrivare mentre, salutando Badul, uscii dalla tenda in direzione del laghetto. Se volevo iniziare a mettermi sulle tracce del mostro prima che si facesse buio non dovevo perdere altro tempo e la prima idea che mi venne in mente era far analizzare a Kōsuke l'odore dei cammelli appostati in quel luogo così da cercare qualche traccia una volta usciti dall'oasi. Era un'ipotesi un pò azzardata, ma da qualche parte dovevo pur cominciare non avendo nulla in mano e visto che questo generei di animali era il piatto preferito del vermone probabilmente seguendo la loro scia avrei potuto trovare qualche traccia o, se ero abbastanza fortunata, il mostro stesso.
    Nel mentre lasciavo l'oasi in compagnia di Kōsuke, però, stetti ben attenta a cercare di rintracciare quei tre che avevano minacciato Badul sussurrando a voce bassa al rospetto di ricordarsi il loro odore. Se tutto fosse finito per il meglio e fossi riuscita a sconfiggere il mostro ritornando sana e salva all'oasi a quel punto nulla mi avrebbe impedito di mettere in riga quei tizzi sbeffeggiandoli davanti a tutti. Non volevo fare chi sa che, ma non potevo fargliela passare liscia!


    •Updates

    - Yang -


    Stato Fisico: illesa
    Stato Psicologico: tesa
    Resistenza Yang: 150/150
    Stamina Yang: 300/300
    -
    Resistenza Protesi: 200/200
    Stamina Protesi: 200-20= 180/200

    Azioni:
    - Evocazione Kōsuke [-20 Stm Protesi]

    Bonus/Malus/Alterazioni:
    -


    - Kōsuke -


    Stato Fisico: illeso
    Resistenza: 350/350
    Stamina Yang: 150/150

    Azioni:
    -

    NOTE: //
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    Di Yang si poteva dire tutto, ma di certo nessuno poteva negare che avesse fegato, tanto da decidere di avventurarsi nel deserto senza nessuna idea di dove andare, a poche ore dal tramonto, lasciandosi guidare solo dal fiuto di un piccolo rospo. Un'idea da pazzi? Forse sì, forse no, saranno i fatti a dirlo. Quello che è certo era che la ragazza stava rischiando la sua stessa vita per aiutare un suo compaesano, un gesto davvero nobile, che il povero e piccolo Badul non avrebbe dimenticato.
    I tre loschi ceffi avevano allestito il loro accampamento nella parte orientale dell'oasi, accaparrandosi molto più spazio del necessario e costringendo alcune persone ad accamparsi sulla sabbia. Possedevano un totale di cinque cammelli, i quali se ne stavano ben distanti dagli altri, vicino ad un bel po' di roba chiusa in dei grossi sacchi. Appena scorsero la ragazza partire sghignazzarono, salutandola con le mani come per augurarle di essere mangiata dal mostro.
    Yang uscì dall'oasi seguita dal rospo, il cui fiuto avrebbe dovuto condurla sulla buona strada. Peccato però che l'odore dei cammelli fosse fin troppo forte in quella zona, ragion per cui occorreva allontanarsi molto per permettere al rospo di captare qualcosa. I due avrebbero camminato a lungo, fino a quando un debolissimo odore sarebbe giunto alle sensibili narici del rospo: un leggero odore di putrefazione. Aguzzando la vista era possibile scorgere degli oggetti bianchi spuntare qua e là tra la sabbia, che a prima vista non si poteva capire cosa fossero, essendo tutto e per tutto simili a sassi. Tirandone fuori uno qualsiasi, l'odore di putrefazione avrebbe invaso l'aria, portando chiunque alla conclusione che si trattasse di ossa, le quali apparivano bianche e pulite nelle parti esposte al sole, mentre erano completamente ricoperte di una sostanza verde e maleodorante sulle parti sotto la sabbia. Qualunque cosa fosse stava decomponendo velocemente la carne rimasta e sarebbe stato meglio non toccarla per nessuna ragione.
    Le ossa proseguivano in una direzione precisa: se ne trovavano dei mucchietti ogni qualche centinaio di metri. Seguendole per circa tre kilometri, si arrivava ad una zona sempre sabbiosa ma con dei grandi massi qui e là, che le donavano un aspetto molto particolare. Il silenzio del deserto era sostituito dai battiti di ali degli avvoltoi che numerosi infestavano quella zona. Non emanavano altri rumori, e una volta atterrati se ne stavano appollaiati sulle cime dei massi, ad osservare i visitatori inaspettati, soprattutto il piccolo rospo che con il suo colore non faceva altro che alimentare ancora di più il loro appetito.
     
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6 replies since 24/5/2016, 14:03   108 views
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