[Caccia] Il cattivone fuggitivo!

per Dorian Ashford

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    Dato che la missione che Revan sta facendo con Kerbe è congelata, l'Ubiquità gli permette di partecipare a questa caccia :si2:


    "Non si può mai stare tranquilli! MAI!
    Non si sa come ma questo bandito si è infiltrato nel nostro piccolo Villaggio al confine con il paese della Pioggia ed ha rapito i nostri due bambini. Sono piccini, due gemellini maschi di sei anni con dei riccioli d'oro e occhi verdi. Fortunatamente mio marito è riuscito a pigliare una foto di sfuggita di quell'uomo, ed ecco la nostra richiesta."



    La richiesta sembra essere un po' vecchiotta, ma negli Uffici hanno dovuto comprendere e fare ricerche prima di cercare di capire chi fosse il criminale. Solo dopo quattro giorni ecco che viene fuori il manifesto.

    CITAZIONE

    W4JqCcO
    Descrizione: In passato ha rapito altri bambini, tutti morti dopo una settimana, a seconda delle ispezioni.
    Agisce nella zona nei Dintorni di Ame, nelle grotte vicino alle cascate, o almeno lì è avvenuto il ritrovamento delle vittime.
    Vivo o Morto.


    Decidi tu se farti consegnare il manifesto oppure recuperarlo da solo. Poi parti :si2:


    Edited by Kashi - 25/2/2016, 15:32
     
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    Dorian Ashford Scheda


    Strappai il manifesto dalla parete e mi diressi rapidamente verso il cancello Nord del villaggio, il più vicino alla mia prossima destinazione.
    Mentre camminavo, riflettei sul motivo per il quale un uomo dovrebbe rapire dei bambini, esseri innocenti come quelli non dovrebbero mai essere toccati, ed infatti erano l'unica cosa che non avrei mai sacrificato a Jashin, o almeno questo è quello che immaginavo.
    Se quell'uomo era un pedofilo, allora la mia furia si sarebbe spinta molto più in la di quello che un normale rapitore di bambini mi avrebbe causato, ma questo lo avrei scoperto presto, poichè i miei piedi si spingevano molto veloci verso il cancello, che a quest'ora è quasi disabitato.
    Una volta giunto al cancello, notai per terra delle impronte umane abbastanza ben definite, il fango era abbastanza secco poichè oggi non aveva piovuto, mi inginocchiai per osservarle meglio, toccandole anche con le mani.

    Stivali da uomo, forse ci siamo..

    Mi rialzai e cominciai a seguire le impronte, che si inoltravano per una strada sterrata abbastanza distante da quella battuta che conduce al confine con il Paese del Fuoco.
    Le imprinte erano singole e non c'erano segni di trascinamento, questo significa che o non si trattava delle impronte della persona che stavo cercando, oppure teneva in collo i bambini così da non fargli lasciare impronte che potessero far sospettare qualcosa ad i ninja di Ame, ma nel mio cuore mi sentivo che era lui, quel grosso piede dava l'idea di avere a che fare con un grosso individuo, un pò tozzo e con le spalle larghe, come quello del manifesto.
    Il manifesto riportava la dicitura "vivo o morto", ma non prendiamoci in giro, quel tizio non avrebbe visto il tramonto, sia perchè sui bambini ero totalmente intransigente, sia perchè Jahsin necessitava di sangue quest'oggi, e la luna, stanotte, sarebbe stata rossa.
    Dopo una buona mezz'ora le orme si interompettero a causa dell'erba, ma da quella posizione potevo chiaramente sentire la cascata che tuonava fragorosamente, era a pochi passi da me, dietro un pezzo di foresta.
    Mi inoltrai nella foresta, cominciando a fare attenzione a qualsiasi movimento sospetto o rumore, per quanto lieve possibile, c'era la possibilità che il mukenin sapesse che qualcuno era sulle sue tracce e fosse pronto con un imboscata, ma così non fu, e dopo pochi minuti mi ritrovai davanti ad un lago di circa 20 metri, con una parete di roccia alta circa 30, e duna cascata che rimbombava dal suo punto più alto fino nel lago, producendo un rumore davvero forte a quella distanza, che mi impediva di percepire bene i rumori intorno a me, quello era il posto, adesso dovevo solo trovarlo.


    Signore? Che ci fai qui?

    Una voce dietro di me attrasse la mia attenzione, era una voce dolce, di tono basso, la voce di un bambino.
    Mi girai di scatto spalancando gli occhi, ma non c'era nulla, non c'era nessuno, solo un cespuglio che si mosse per pochi istanti, non dandomi nemmeno il tempo di andare a controllare.
    Pensai che la mia mente mi avesse giocato un brutto scherzo, ma mi ricredetti quando, dopo pochi secondi, un altra voce mi costrinse a girarmi nuovamente, questa volta in direzione della cascata.


    Signore dove guardi?

    Questa volta fui più svelto, ma tutto ciò che vidi fu un ombra sparire sotto il pelo dell'acqua. nei pressi del punto in cui la cascata si infrange nel lago.
    Sembrava la voce del bambino di prima, ero nel posto giusto questo era certo, dovevo seguire quell'ombra, forse mi avrebbe portato alla tana del ricercato, ma poteva anche essere una trappola, ma era un rischio da correre, non avevo idea di dove potesse trovarsi il mukenin, ma quel bambino forse si.
    Entrai lentamente nel lago, l'acqua era gelida, ed in un attimo mi immersi totalmente, mi sarei diretto sotto la cascata, forse dietro di essa c'era un cunicolo o qualcosa di utile per trovare il bambino sparito, dopo tutto se si era immerso nel lago lo aveva fatto per un motivo.


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    Edited by Revan - 13/3/2016, 19:40
     
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    A quanto pare non tutti quanti sono spaventati dai rapitori e dai Mukenin, ed anche fra le infide mura della Pioggia c'è probabilmente qualcuno che ancora ci tiene a mantenere l'ordine: che sia per motivi personali o per senso di giustizia nessuno lo sa, fatto sta che il caro Dorian si piglia quel manifesto e comincia ad avvicinarsi verso le Cascate, nonostante nessuna delle forze di ricognizione della Pioggia abbia mai trovato nessuno lì.
    Una volta arrivato fuori dal cancello, tutta via, il giovane potrà tranquillamente notare delle orme abbastanza grandi di stivali stampate sul terreno, nonostante siano leggermente consumate dalla pioggia precedente. Fortunatamente ora non piove. Comunque sia, Dorian non dovrebbe avere nessun problema a seguire quelle impronte per circa una trentina di minuti prima di arrivare in una piccola zona boschiva.
    Il rumore della cascata è inconfondibile, e basterà che il giovane si intrufoli un po' di più in quella macchia per poter arrivare ad una grossa parete rocciosa che blocca la strada. Lo separa dalla parete un laghetto largo e lungo una ventina di metri, ed una cascata che corre lungo la parete alta almeno trenta metri, imponente e rumorosa. E' mattina, quindi il ragazzo non dovrebbe avere problemi di alcun tipo.

    Signore? Che ci fai qui?

    La voce di un bambino provenire alle sue spalle, ma appena il giovane si volta ecco che nulla c'è dietro di lui, se non un cespuglio che si muove per qualche istante, prima che qualcos'altro interrompa l'attenzione del giovane e lo costringa nuovamente a girarsi.

    Signore dove guardi?

    Ed in caso, Dorian potrà chiaramente vedere qualcosa di indefinito, quasi un'ombra, sparire sotto la superficie dell'acqua increspata dopo un tuffo, seguendo per pochissimo i suoi movimenti verso il fondo. Purtroppo quel lago è scuro, e l'acqua increspata non permette al seguace di Jashin di poter vedere cosa ci sia, effettivamente, lì sotto.
     
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    Strappai il manifesto dalla parete e mi diressi rapidamente verso il cancello Nord del villaggio, il più vicino alla mia prossima destinazione.
    Mentre camminavo, riflettei sul motivo per il quale un uomo dovrebbe rapire dei bambini, esseri innocenti come quelli non dovrebbero mai essere toccati, ed infatti erano l'unica cosa che non avrei mai sacrificato a Jashin, o almeno questo è quello che immaginavo.
    Se quell'uomo era un pedofilo, allora la mia furia si sarebbe spinta molto più in la di quello che un normale rapitore di bambini mi avrebbe causato, ma questo lo avrei scoperto presto, poichè i miei piedi si spingevano molto veloci verso il cancello, che a quest'ora è quasi disabitato.
    Una volta giunto al cancello, notai per terra delle impronte umane abbastanza ben definite, il fango era abbastanza secco poichè oggi non aveva piovuto, mi inginocchiai per osservarle meglio, toccandole anche con le mani.

    Stivali da uomo, forse ci siamo..

    Mi rialzai e cominciai a seguire le impronte, che si inoltravano per una strada sterrata abbastanza distante da quella battuta che conduce al confine con il Paese del Fuoco.
    Le imprinte erano singole e non c'erano segni di trascinamento, questo significa che o non si trattava delle impronte della persona che stavo cercando, oppure teneva in collo i bambini così da non fargli lasciare impronte che potessero far sospettare qualcosa ad i ninja di Ame, ma nel mio cuore mi sentivo che era lui, quel grosso piede dava l'idea di avere a che fare con un grosso individuo, un pò tozzo e con le spalle larghe, come quello del manifesto.
    Il manifesto riportava la dicitura "vivo o morto", ma non prendiamoci in giro, quel tizio non avrebbe visto il tramonto, sia perchè sui bambini ero totalmente intransigente, sia perchè Jahsin necessitava di sangue quest'oggi, e la luna, stanotte, sarebbe stata rossa.
    Dopo una buona mezz'ora le orme si interompettero a causa dell'erba, ma da quella posizione potevo chiaramente sentire la cascata che tuonava fragorosamente, era a pochi passi da me, dietro un pezzo di foresta.
    Mi inoltrai nella foresta, cominciando a fare attenzione a qualsiasi movimento sospetto o rumore, per quanto lieve possibile, c'era la possibilità che il mukenin sapesse che qualcuno era sulle sue tracce e fosse pronto con un imboscata, ma così non fu, e dopo pochi minuti mi ritrovai davanti ad un lago di circa 20 metri, con una parete di roccia alta circa 30, e duna cascata che rimbombava dal suo punto più alto fino nel lago, producendo un rumore davvero forte a quella distanza, che mi impediva di percepire bene i rumori intorno a me, quello era il posto, adesso dovevo solo trovarlo.


    Signore? Che ci fai qui?

    Una voce dietro di me attrasse la mia attenzione, era una voce dolce, di tono basso, la voce di un bambino.
    Mi girai di scatto spalancando gli occhi, ma non c'era nulla, non c'era nessuno, solo un cespuglio che si mosse per pochi istanti, non dandomi nemmeno il tempo di andare a controllare.
    Pensai che la mia mente mi avesse giocato un brutto scherzo, ma mi ricredetti quando, dopo pochi secondi, un altra voce mi costrinse a girarmi nuovamente, questa volta in direzione della cascata.


    Signore dove guardi?

    Questa volta fui più svelto, ma tutto ciò che vidi fu un ombra sparire sotto il pelo dell'acqua. nei pressi del punto in cui la cascata si infrange nel lago.
    Sembrava la voce del bambino di prima, ero nel posto giusto questo era certo, dovevo seguire quell'ombra, forse mi avrebbe portato alla tana del ricercato, ma poteva anche essere una trappola, ma era un rischio da correre, non avevo idea di dove potesse trovarsi il mukenin, ma quel bambino forse si.
    Entrai lentamente nel lago, l'acqua era gelida, ed in un attimo mi immersi totalmente, mi sarei diretto sotto la cascata, forse dietro di essa c'era un cunicolo o qualcosa di utile per trovare il bambino sparito, dopo tutto se si era immerso nel lago lo aveva fatto per un motivo.


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    Edited by Revan - 13/3/2016, 20:03
     
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    E così come l'ombra parve scomparire sotto il pelo dell'acqua, anche il nostro Dorian decise che forse era la cosa giusta da fare. L'acqua gli sarebbe sembrata gelida al tocco, ma nulla di impossibile da sopportare. In fin dei conti il nostro giovane era un immortale, un po' di freddo non aveva mai ucciso nessuno (o forse sì), ma immaginate uno che per benedizione divina la morte non la vedeva neanche da lontano.
    Sicuramente, più a fondo andava e meno la luce in quel luogo riusciva ad arrivarci, eppure lì intorno delle strane piante riflettenti parevano rifrangere i fotoni tutti intorno, permettendo al ragazzo di vedere come si stesse addentrando in una sorta di tunnel verticale, sottomarino e pieno di quelle strane piantine. Ogni tanto anche qualche pesciolino schizzava da un lato all'altro delle pareti, rifugiandosi nella flora.
    Ed ecco che, arrivato quasi a metà del percorso, il nostro giovane si sarebbe sentito tirare leggermente prima le braccia, e poi le caviglie, ed infine anche avvolgere il collo. Si sarebbe sentito bloccare in maniera assurda, e poi tirare come se volessero strapparlo, come se fosse un foglietto di carta fra le mani di un piccolo bambino. Non sarebbe riuscito a liberarsi dalle alghe.

    E' quello che lui fa a noi signore, prima ci spezza l'anima, e poi...

    Sì, successe proprio quello che avreste potuto immaginare. Quelle alghe gli tranciarono il corpo completamente in due all'altezza della vescica, strappando via dal busto del ragazzo il bacino e le sue gambe, che vennero immediatamente avvolte ed assorbite dalla parete e da quelle alghe, scomparendo come nel nulla, come se fosse la cosa più normale del mondo.
    Lui sarebbe rimasto lì per qualche secondo ancora, bloccato, senza la metà inferiore del suo corpo, mentre l'acqua intorno a lui si colorava di rosso, del suo sangue. Eppure nessun budello e niente venne strappato via da quel corpo, e tutto questo proprio grazie a quelle alghe, che si andarono ad avvinghiare alla carne viva, ai visceri, prendendo la forma di quella che era stata la sua parte inferiore.
    Inutile dirlo, adesso lo Jashinista avrebbe sentito dolore. Un dolore IMMENSO per un paio di secondi, prima che questo passasse. E non un dolore che i masochisti come i jashinisti potrebbero amare. Un dolore odioso, fastidioso.

    E poi ci spezza in due il corpo. Uccidilo, uccidilo e riavrai quello che ti spetta.

    Ovviamente la locandina parlava chiaro: vivo o morto, ed a quanto pare quelle voci fanciullesche e spettrali, il loro assalitore lo volevano morto. Comunque fosse tutto sarebbe poi diventato nero, nero come la pece. I suoni ovattati per qualche istante.
    Boom.
    Poi di nuovo la luce ed una stanza: Dorian aveva perso coscienza, si sarebbe trovato su una sponda di pietra, con ancora la metà inferiore del corpo in acqua. E sì, c'erano due dettagli: davanti a lui una grossa stanza di pietra di almeno 10 metri di diametro con un corridoio largo proprio davanti a lui e... La sua parte inferiore del corpo, movibile ma... fatta completamente di alghe.

    :tada!:

    Hai un bonus sugli spostamenti in acqua di +20, enjoy :si2: Decidi che fare, ma è un post ancora descrittivo descrivimi tutto. In particolare il dolore :si2:


    Edited by Kashi - 18/3/2016, 17:23
     
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    Dorian Ashford Scheda


    Il mio corpo si immerse nel lago, l'acqua era gelida a causa delle temperature esterne ma non ci feci troppo casa, ero abituato alla sensazione dell'acqua fredda sulla pelle.
    Il rumore della cascata, da limpido e chiaro com'era quando mi trovavo in superficie, diveniva sempre più ovattato e distante , man mano che mi addentravo in profondità nelle gelide acqua del lago.
    Fortunatamente ero vestito in modo leggero ed il kimono non rappresentava minimamente un intralcio al nuoto, il peso maggiore era dato dalla katana che portavo sulla schiena, ma i miei piedi battevano senza problemi e le mie braccia erano come remi, mentre mi addentravo in una specie di tunnel verticale giù nell'abisso, dove la luce sarebbe stata più flebile.

    Quella voce, quell'ombra...non può essere scomparsa nel nulla..forse c'è un sistema di gallerie o di grotte, questo potrebbe significare perchè il ricercato non è mai stato trovato all'esterno della cascata..

    Pensai mentre mi addestravo sempre di più in profondità, ad ogni metro che percorrevo in verticale avvertivo la pressione nei miei timpani, non ero mai stato in grado di compensare adeguatamente, e le orecchie mi procuravano dolore, ed anche se sono sempre stato abituato al dolore, quello a livello nervoso e quello causato dai denti sono dolori che nemmeno io sopportavo, tant'erano fastidiosi, meglio una pugnalata che un mal di denti, è quel tipo di dolore che ti colpisce e che dura pochi istanti, e per quanto forte possa essere, non è logorante come un dolore continuo.
    Man mano che scendevo, l'acqua si faceva sempre più fredda, la luce invece pareva essersi stabilizzata ad un certo livello, questo grazie a delle alghe che, probabilmente grazie alla loro capacità riflettente, illuminavano la grotta e mi permettevano di non andare a sbattere contro i muri, il mio udito non aveva effetto sott'acqua poichè il suono viaggia più lentamente in mezzo ai liquidi, e la sua qualità è meno ottimale e definibile a quelle profondità.
    Le orecchie cominciavano a fare davvero male, tant'è che consideravo l'idea di dover tornare in superficie, un bambino non poteva aver trattenuto il respiro fino a questa profondità, era già difficile per me, figuriamoci per lui.
    Stavo quasi per desistere, quando un pesciolino che mi schizza davanti mi fa perdere per un attimo la concentrazione, e quando spostai il mio sguardo per vedere dove stava andando, ebbi la sensazione che qualcuno mi stesse tirando le braccia, poi per le caviglie, ed in fine il collo, mi prese il panico.
    Sentivo come se qualcuno mi stesse tirando per le gambe e per le braccia contemporaneamente, sentivo i miei muscoli tirarsi, cominciai ad agitarmi smodatamente, consumando rapidamente ossigeno, ero quasi al limite.
    Forse per la mancanza di ossigeno al cervello, ma sentii una voce, la stessa voce che avevo udito in superficie, una voce di bambino..

    E' quello che lui fa a noi signore, prima ci spezza l'anima, e poi...

    D'un tratto, i miei occhi si spalancarono, fissarono la nuda pietra sopra di me, la vista si appannò, cominciai a vedere quelle indefinibili lucette che si vedono prima di perdere i sensi, poi, il dolore.
    Un dolore che non ricordavo di aver mai provato prima in vita mia, un dolore talmente forte da farmi spalancare la bocca e inalare acqua, l'ossigeno scomparve dai miei polmoni, sostituito dall'acqua.
    Non riuscii nemmeno a capire cosa fosse successo, ero paralizzato, disteso per lungo in balia dell'acqua, il dolore mi attanagliava, se solo avessi potuto urlare lo avrei fatto..non avevo mai percepito nulla di simile, un dolore sconosciuto, la mia mente cercò di capire da dove provenisse..proveniva dalle mie gambe..

    E poi ci spezza in due il corpo. Uccidilo, uccidilo e riavrai quello che ti spetta.

    Quando provai a muoverle però, esse non risposero, non riuscivo a percepire nessun movimento muscolare sotto il mio petto, non avevo nemmeno la forza di girare la testa, non avevo più ossigeno, e me ne resi conto quando i miei occhi si chiusero, l'ultima cosa che sentii era una dolce e flebile voce, quella di un bambino, poi, il sipario si chiuse, nero.. e per un momento..un solo momento, il pensiero della morte mi sfiorò la mente.
    Rimasi svenuto per un indefinibile quantità di ore, forse di giorni, ma quando riaprii gli occhi mi trovai fuori dall'acqua, su una sponda di roccia fredda e bagnata, doveva essere la fine del tunnel nel quale mi ero immerso, gettai lo sguardo immediatamente verso le mie gambe, quello che vidi mi fece trasalire.
    Non avevo più le gambe, ne un pene, tutto ciò che si trovava sotto la vita era stato staccato di netto, adesso c'erano solamente quelle alche lucide che popolavano la zona, riuscivo addirittura a muoverle, ma che diavolo di posto era?
    Lo spavento fu tanto, mi tirai fuori dall'acqua e cominciai ad andare nel panico, chi non lo avrebbe fatto?
    Cominciaia a guardarmi a destra e a sinistra per cercare quella voce infantile che mi aveva guidato qui, ma nulla, la caverna era vuota.
    Rimasi fermo qualche secondo per prendere coscienza di quello che riucordavo

    "Uccidilo e riavrai quello che ti spetta"

    Questo aveva detto la voce, era stato quel bastardo a ridurmi così allora.
    La rabbia mi montò in un istante, il "vivo o morto" sul manifesto ormai era solo una formalità.
    Una volta gettatomi in acqua mi accorsi che i miei movimenti erano molto, molto più fluidi e controllabili, ero una specie di sirenetto, forse la cosa mi sarebbe tornata utile se il combattimento fosse stato in acqua.
    Uscii nuovamente dal'acqua e, una volta presa coscienza dell'ambiente intorno a me, proseguii diritto, verso una stanza in pietra che, probabilmente, conteneva il proseguimento delle caverne.



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    Ed effettivamente il giovane non parve sbagliarsi, decisamente no. Il corridoio non era per nulla illuminato, anche se i riflessi dovuti a delle piccole superfici cristalline sulle pareti permettevano quantomeno di notare i contorni delle cose e quel passaggio obbligato in avanti, che ad un certo punto svoltava a destra, e poi a sinistra, e poi ancora a destra. Insomma, sembrava quasi non finire mai, nonostante comuque continuasse.
    Eppure, il giovane avrebbe potuto notare come man mano che continuava la luce pareva aumentare, fino a quando, su un ultimo rettilineo di circa una decina di metri, ecco che comparve una luce in fondo al tunne - no, non stava morendo - oltre la quale apertura si vedeva chiaramente una grossa grotta composta interamente di cristalli scuri, tendenti al nero, che ovviamente in corrispondenza di quell'uscita erano decisamente più corposi.

    Ma come sei cccarrrrina.

    Una voce gutturale rimbombò fino alle orecchie del nostro Dorian, anche se in quel punto era più un eco che altro. Se fosse arrivato ad entrare nella grotta, quindi, eco che avrebbe potuto tranquillamente vedere tutto quel luogo: una grossa stanza circolare col diametro di almeno trenta metri, piena di gabbie di cristallo - almeno 10 - dentro la quale ci sono 4 bambini e 5 bambine. Una è completamente vuota. Sono disposte proprio di fronte a lui, sulla parete, sollevate di circa due metri da terra.
    Alla destra di Dorian, invece, c'è un tizio con una tuba nera ed un grosso soprabito nero che gli cade lungo i piedi, e davanti a lui una piccola bambinetta bionda e con le treccine, con i vestiti quasi totalmente strappati ed anche un bel po' di pelle scoperta. Poverina, sembra piangere e singhiozzare come non mai, tanto che il moccio gli cola dal naso manco fosse una cascata. L'uomo, adesso, semplicemente l'afferra per entrambe le braccia e la spinge sul muro, tenendola ferma.

    Allora, da dove comincio?

    E si lecca le labbra.

    A te cosa fare :si2:
     
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