Bibliotecarie Mestruate

P.q. Nabune & Aya

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  1. Haruy
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    "Noiaaaaaa...!" - sospirai pesantemente e misi le mani nelle tasche dei pantaloni, erano i miei preferiti: larghi, comodi e blu scuro. Potrei dirvi che li avevo scelti con cura quella mattina, ma la verità è che mi ero svegliata di luna storta e quindi ho pensato bene di indossare qualcosa che non potesse far peggiorare ulteriormente il mio umore. A dirla tutta non avrei dovuto avere nulla da ridire su quella giornata, c'era un cielo di un azzurro leggero, che sembrava quasi accarezzare i tetti rocciosi delle case, accompagnato dai caldi raggi del sole che si scontravano con l'aria pungente tipica del Paese del Fulmine. Era il clima in cui mi trovavo più a mio agio perchè mi permetteva di indossare uno dei capi d'abbigliamento che preferivo: Le Felpe!

    Oggi ne avevo scelta una Rossa che aveva al centro il disegno di un draghetto cicciottoso che mangiava una ciambella, la adoravo! Senza contare che era anche munita di due fantastici pon pon che si trovavano alla fine dei laccetti che venivano fuori dal cappuccio. La chiamavo "La Felpa del pensiero" perchè mi divertivo ad usare quelle due palline di lana come antistress e il fatto che fosse così calda mi aiutava moltissimo a pensare quando mi ritrovavo al freddo nelle mie notti solitarie.

    Ma non c'era niente da fare, nonostante il clima fosse perfetto ed indossassi i miei capi preferiti, non ce la facevo proprio a trovare il lato positivo in quella giornata. Se dovessi darvi una motivazione precisa del mio malumore non saprei da dove cominciare, era una delle mie solite gionate sfigate con la differenza che era venuto a mancare uno dei pilastri su cui ruota la mia intera esistenza...ma cominciamo dal principio.

    ----- Quella Mattina -----



    Mi ero "alzata" cadendo su un lato, rimanendo incastrata tra il letto ed il muro. Fino a qui non ci sarebbe dovuto essere nulla di particolamente strano, ma già sono goffa e poco agile di mio e uscire da "quella situazione" sarebbe stato uno sforzo non indifferente...figuriamoci se poi le lenzuola e le coperte decidono di fare comunella ed intrappolarmi in una presa mortale!
    Comunque... ci vollero almeno quindici minuti prima che riuscissi a venire fuori da quella trappola e per farlo dovetti cedere alle lenzuola i miei pantaloni come vittime sacrificali, ma ero una sacrificio che sono stata contenta di fare pur di farla franca.

    Senza dare troppo peso a quell'evento mi infilai le ciabatte per scendere al piano di sotto a fare colazione... e fu proprio da quel momento che tutto cominciò ad andare male. Suonarono alla porta, una cosa piuttosto rara in casa Muzai da quanto la mia intera famiglia era stata assassinata, ma sapevo che era il postino visto che da un po' di tempo a questa parte aveva preso "l'abitudine" di venire a farmi visita quasi tutte le mattine. Credo che fosse stato incaricato, da qualche mio vicino, di controllare i miei movimenti o comunque che io non combinassi guai, tipo dando fuoco alla casa.

    Mi avviai tranquillamente verso la porta, non mi vergognavo di farmi vedere in pigiama, tanto il tipo ci era abituato


    Buongiorno... - seguì uno sbadiglio con tanto di stiracchiamento, era scontato lui non avesse nessuna lettera per me, ed ogni mattina se ne usciva dicendo "Buongiorno Nabune! Ero passato per vedere come te la passavi, hai bisogno di qualcosa?", ma quella mattina quella frase stava tardando un po' troppo ad arrivare.

    Mi stropicciai gli occhi e lo guardai inclinando leggermente di lato la testa -
    Signor Retāzu...? - il tizio divenne completamente rosso e mi liquidò con un inchino e scappando via a gambe levate - "Già non è piacevole doversi far controllare da un perfetto sconosciuto, figuriamoci se quest'ultimo comincia pure a fare il difficile..." - sbuffai scocciata e me ne tornai in casa.

    Confidavo nell'unico momento che avrebbe potuto risollevarmi la giornata: La colazione.

    Saltellai fino al frigo, e feci per aprirlo -
    VUOTO?!

    Sgranai gli occhi e provai ad aprire e chiudere la porta diverse volte - Vuoto?! Com'è possibile che sia vuoto?! Io non dimentico mai di fare la spesa, è impossibile che sia successa una cosa simile! - mi portai le mani tra i capelli, sembrava mi avessero appena comunicato che il villaggio fosse stato attaccato dai Mukenin e non ci fossero speranze - A cosa diavolo stavo pensando per non essere andata a comprarmi da mangiare?! - mentre finivo di pronunciare quella frase ricordai: il torneo, Shinku, Kuroda e tutto ciò che mi era accaduto in quell'ultimo periodo mi avevano lasciata in stato vegetativo per diverse settimane. La notte, oltre ai miei soliti incubi riguardanti la morte della mia famiglia, se ne era aggiunto uno nuovo. Rivivevo in continuazione la scena in cui stavo uccidendo Shinkucki durante il torneo, con la differenza che nel sogno lo facevo davvero. Per questo mi capitava molto spesso di svegliarmi durante la notte e, non riuscendo più a prendere sonno, fare una grande scorta di cibo e andarmene in giardino a guardare le stelle.

    "Shinku..." - un brivido mi attraversò la schiena, ma quella sensazione di paura venne interrotta da un nuovo pensiero - "Aveva un buon profumo..." - stavo ricordando il momento in cui eravamo molto vicini prima di combattere - "Chissà cosa sarebbe successo se io..." - arrossii pesantemente e feci uno scatto sbattendo la testa contro un ripiano del frigo -
    Ai! - quella botta mi fu d'aiuto, ma a cosa mi mettevo a pensare?

    Vorrà dire che andrò a fare colazione dalla signora Kaori... - mi massaggiai la testa mentre salivo le scale per arrivare in camera mia, stavo tentando di scacciare quello stupido pensiero dalla testa, ma non riuscivo a togliermi il sorrisino da ebete dalla faccia. Per fortuna, o forse sarebbe meglio dire per sfortuna, ci pensò il destino a farmi tornare in me. Mi ero trovata i vestiti senza nessun problema, ma quando arrivò il momento di mettermi i pantaloni riuscii finalmente a capire perchè il postino era scappato in quel modo - Il...il...il... - voltai lo sguardo verso il letto, avevo dovuto sacrificare i pantaloni del mio pigiama, quindi si. Avevo aperto la porta in mutande.

    MA CHE RAZZA DI GIORNATA E' MAI QUESTAAAAA?!? - tirai per aria qualsiasi cosa mi trovai sotto mano e mi lanciai sul letto, affogando la faccia nel cuscino - Ora dovrò seppellirmi, nel buco più profondo e sperduto di Kumo... - seguì un lamento - Ma che dico? Neanche di Kumo! Dovrò andare a seppellirmi ai confini del mondo!...porca di quella miseriaccia ladra...già me lo immagino che va a riferire l'accaduto a quella spocchiosa della signora Tsugeguchi... - mi alzai in piedi facendo il verso alla mia vicina - "Oh quella Muzai, non ne combina una giusta... uhuhu. Addirittura approfittare della gentilezza del Signor Retāzu... - presi a calci il cuscino - Stupida vecchia! Perchè non pensi un po' ai cazz... - il brontolio del mio stomaco mi interruppe e così mi trovai nella situazione che vi stavo descrivendo all'inizio.

    Ah no, quasi dimenticavo, oggi è domenica...la signora Kaori ha il negozio chiuso, quindi sto vagabondando da un paio di orette in cerca di un posto in cui sentirmi al sicuro e con lo stomaco che brontola più che mai.


    ----------------------------------------



    Che giornataccia...io davvero... prima le coperte, poi il postino, poi le mie mutande! *ROWNR* Alla mia colazione non voglio neanche pensarci... - mi sistemai meglio il cappuccio e continuai a camminare a testa bassa e con le mani in tasca - Se mi fossi ricordata che oggi era il giorno libero della signora Kaori non sarei mai uscita! - stavo facendo la strada al contrario, cercando di tornare a casa rimanendo nell'anonimato. Chissà quanto tempo ci avrebbe messo la signora Tsugeguchi a spargere in giro la voce che sono una poco di buono - Figurati cosa me ne frega a me del postino... - diedi un calcio ad un sassolino che mi "intralciava" il cammino e in quel momento sentii qualcosa di strano - Nabucki... - alzai lo sguardo - Shinku..? - mi guardai intorno - Shinkucki? Dove sei?! - il mio sguardò si fermò sull'unico edificio presente nella zona.

    La biblioteca sovrastava il villaggio, distinguendosi dal resto delle case rocciose grazie alle tegole rosse che ne componevano il tetto. Essendo un posto tanto imponente era stato collocato in mezzo a due gigantesche pareti rocciose, alla vista di un turista poteva apparire come un edificio piccolo e quasi "schiacciato" tra la roccia. La verità è che, l'edificio che si trovava tra quelle due rocce, non era altro che l'entrata della biblioteca. Tutti quei preziosi volumi erano contenuti nei corridoio scavati accuratamente nella pietra dai migliori costruttori di Kumo.

    Entrai di corsa e urlando -
    SHINKUUUUU! - sbraitavo come una pazza... e potete ben immaginare la reazione tipica della bibliotecaria, che già mi odiava dal primo giorno in cui ci eravamo incontrate. Cominciò a farmi cenno con la mano di rimanere in silenzio e per la prima volta si alzò dalla sedia della gigantesca scrivania dietro la quale l'avevo sempre vista, una parte di me era quasi convinta avesse le radici visto che non si riusciva mai a vedere più della metà del suo corpo.

    Silenzio Nabune, silenzio! - mi disse mantenendo sempre un tono di voce basso, ma allo stesso tempo deciso - Mi dica dov'è Shinku! - la tizia mi prese dalle spalle, facendomi fare una giravolta e spingedomi verso l'uscita - MI DICA DOV'E'! L'ho sentito chiaramente, mi stava chiamando! E questo è l'unico posto in cui sarebbe potuto entrare. - mi voltai verso di lei facendo forza sui piedi e cercando di fermare quella camminata involontaria - Nabune se hai bisogno di qualche tecnica ti basta dirmelo, non capisco il perchè di tutta questa scenata. Questa biblioteca non riesce mai a trovare pace quando varchi quella porta. - sbuffò scocciata, quelle sue parole mi ferirono più di quanto potessi immaginare e ciò non fece altro che far degenerare completamente la situazione - Ah no?! Mi dispiace sa! Magari avrei avuto un approccio diverso con questo posto se lei non si comportasse sempre come se avesse il ciclo! - risposi affannata mentre cominciavo ad avanzare di nuovo verso il bancone - Non ha fatto altro che ammonirmi dal primo giorno! Sempre a farmi "shhh, shhh" MA CHE CAZZO! - ok, stavo degenerando, e a quanto pare la bibliotecaria se ne rese conto e mi rispose a tono - Forse dovresti imparare a comportarti Signorina Muzai - iniziò ad avanzare verso di me costringedomi ad indietreggiare in direzione dell'uscita - Prima di fare queste ramanzine alle persone che conoscono il loro ruolo e la buona educazione, dovresti essere certa che TU sia nel giusto, sei davvero convinta che la prima volta che ti sei presentata alla mia scrivania tu lo abbia fatto nel modo giusto? "Merda...non pensavo che la tizia avesse questo carattere" - indietreggiai più velocemente, stavo quasi pensando di darmela a gambe quando...

    *BOOM*

    A te Roby :wub:
     
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  2. Rõbs
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    Pensato
    Parlato Aya
    Parlato Kei




    Partire per mille avventure!
    Nuovi sapori, nuovi paesaggi, nuove persone!
    Nella teoria è tutto bellissimo, emozionante, avvincente e fantastico.
    Nella pratica non ho la più pallida idea di dove andare, sono qui che studio la cartina da questa mattina e non sono ancora arrivata ad una decisione. Tenendo presente che ci ho messo almeno un'ora per capire dove si trova Ame, direi che me la sto cavando alla grande!

    Ho la testa che mi scoppia e se continuo così l'unico viaggio che farò sarà al pronto soccorso. Mi alzo dalla sedia ed esco per schiarirmi le idee. Apro la porta, inizio a incamminarmi verso la strada sterrata e dopo circa dieci minuti mi ritrovo sotto la pioggia battente con le idee, e non solo, completamente fradice. Vago per il villaggio osservando le persone lavorare, camminare e condurre tranquillamente la loro vita sotto la pioggia come se il loro stato naturale fosse essere perennemente bagnati. Ame il villaggio degli Uomini-Rana.
    Vagabondo lungo le strade del villaggio, arrivo all'accademia dei ninja, luogo di mille ricordi che vorrei tantissimo dimenticare, mi perdo come da prassi fra le stradine dell'accademia che continuo a sostenere essere state fatte senza alcuna logica se non quella di spaesare e confondere, riesco finalmente a trovare l'uscita e visto che ha smesso di piovere mi dirigo verso il mercato centrale.

    Cammino ma in realtà non vedo nulla, sono totalmente in trance; non sto facendo profondi e importanti riflessioni sulla mia vita o sull'umanità in generale, non sto pensando al mio avvenire o alla mia famiglia o all'essere diventata un ninja, non sto pensando affatto.
    Nulla. Vuoto. Sono una saracinesca abbassata.
    Vedo tutto ciò che mi capita davanti agli occhi passivamente, ma non osservo nulla.
    Cammino e basta.
    Non sto a perdere tempo riflettendo su come mi sento e perchè, cammino e basta.
    E' la sensazione più bella e brutta mai provata.
    Bella perchè sono letteralmente senza pensieri e questo rende tutto più leggero e semplice.
    Brutta perchè mi sento come se stessi fuori dal mio corpo, come se fossi svuotata di tutto.
    Metto un piede davanti l'altro, sposto il peso e continuo a camminare.
    Cammino e stranamente non provo nemmeno stanchezza, anche se nel profondo so che tornata a casa mi pentirò di aver percorso tutta questa strada.

    Un piede dopo l'altro, riesco a sentire il terreno sterrato sotto i piedi, la ghiaia e poi l'inizio delle pietre che ricoprono lo stradone dove si tiene il mercato centrale. Pietre lisce e grandi, scivolose a causa della pioggia. Giro fra le bancarelle di frutta e verdura, arrivo alla fine dello stradone e imbocco una stradina secondaria, cammino come una mummia o come penso cammini una mummia e alla fine mi ritrovo di nuovo davanti l'accademia che a quanto pare continua a perseguitarmi nonostante l'abbia finita. Ma non tutto il male viene per nuocere, mi avvio verso il centro informazioni dell'accademia per chiedere cosa mi serve per poter partire e scoprire nuovi orizzonti. Cammino, cammino, sospetto di essermi persa non foss'altro perchè non so dove sia il centro informazioni e dove sia io al momento rispetto al centro informazioni, alla fine vedo un edificio e piena di speranze ci entro.
    No, non è il centro informazioni. E' un enorme sgabuzzino, credo.

    Ok, mi riposerò qualche minuto e poi riprenderò la mia ricerca, anche questa potrebbe essere considerata un'avventura, se fosse un libro si intitolerebbe "Il Centro Informazioni Inesistente e La Ragazza Mummia". Mi siedo a terra e concedo una tregua ai miei poveri piedi e alle mie povere gambe, mentre sono stesa a contemplare vecchie sedie e banchi accatastati, pezzi di legno ammassati su un lato, chiodi arrugginiti e lavagne fatte a pezzi.
    Sento un rumore. Un rumore che proviene da dentro la stanza.

    Ok. questa non è una lezione accademica.
    Brutto ratto dove sei che ti ammazzo? O comunque ti spavento a morte?


    Balzo in piedi, sull'attenti. Le orecchie attente ad ogni rumore, gli occhi vigili al minimo spostamento di polvere, la pelle d'oca per il terrore e il ribrezzo di quello che mi aspetta.
    Un altro rumore. Si avvicina.

    Ok, sono pronta!

    < Cavolo! Cavolo! CAVOLO!>

    Cosa? Il ratto parla? La nostra lingua?


    < Dove cavolo sta quel cavolo di borsello? CAVOLO!>

    Il ratto porta un borsello? A cui sembrerebbe tenere molto.


    Un altro rumore assordante di bachi che vengono spostati con inesistente delicatezza e mi ritrovo davanti un uomo sulla quarantina che sta guardando attentamente a terra.
    Io rimango immobile a fissarlo. Lui si piega per cercare sotto i banchi rotti qualcosa, suppongo il borsello. Sospira, io invece sono ancora sotto shock e non emetto un fiato ma mi limito a fissarlo con gli occhi sbarrati.

    Lui alza lo sguardo pensieroso e urla!
    Io salto in aria e urlo.
    Ci ritroviamo a fissarci e a urlarci contro.

    < Chi cavolo sei tu? > mi spunta addosso, insieme a qualche goccia di saliva, con voce terrorizzata e adirata.

    < Io sono io. Chi sei tu e cosa ci fai qui? > rispondo io. Non ho intenzione di dire il mio nome ad uno sconosciuto che sarebbe dovuto essere un ratto mostruoso e si è rivelato un quarant'enne senza borsello.

    < Ragazzina cosa ci fai qui? Non sono ammessi gli studenti! E perchè diavolo te ne stavi immobile nella penombra con la faccia spiritata e pallida come un maledetto zombie?> mi risputa addosso condito anche questa volta della sua saliva.

    La potenza della sua saliva è impressionante per riuscire ad arrivare fino a me!
    Con nonchalance mi sposto di qualche passo, inutilmente visto che lui decide di avvicinarsi.

    < Non sono un'alunna, ho finito l'accademia. Sono una ninja! E stavo cercando il centro informazioni! > replico con tutta la dignità possibile cercando di sembrare un ninja più credibile e temibile di quanto non sia.

    < Ragazzina sei un ninja? AHAHAHAH.. Non dire cavolate! Dov'è la tua fascia? >
    Eccola di nuovo la cara pioggia salivosa, mi era mancata!

    La ingoierà mai ogni tanto, invece di sputarla?

    Prendo la mano, la metto in tasca ed estraggo la mia fascia per dimostragli la mia credibilità.

    < Cavolo! E' vero! Il livello si è proprio abbassato per essere riuscita a diventare ninja uno zombie come te!> La sua voce sprezzante m'infastidisce parecchio e non solo perchè è accompagnata dall'enfasi della sua saliva.

    < Mi puoi indicare il Centro Informazioni?> gli chiedo, ignorando il suo commento gratuito e offensivo.

    < Che vuoi sapere? Chiedi pure, sono praticamente io il centro informazioni visto che lavoro qui dentro da vent'anni.> mi risponde, e noto come il suo volto si sia deformato in una smorfia di disappunto.

    < Vorrei partire, andare via da Ame e quindi vorrei sapere come posso fare > rispondo e nel frattempo mi sposto di qualche passo cercando di non stare sotto il mirino della sua bocca-sputa-saliva.
    Lui mi guarda, sorride divertito e mi chiede dove stavo pensando di andare. La domanda mi prende in contro piede, non l'ho ancora deciso e non pensavo mi avrebbero chiesto dove volevo andare.

    Cosa cavolo gliene importa a loro? Cioè a lui?

    < Non l'ho ancora deciso! Ma in un luogo caldo!>
    rispondo di getto.

    < Tu non puoi andare proprio da nessuna parte. Sei una Genin, ti serve un accompagnatore esperto. Ahahahahah... Pensavi di poter prendere e partire? Ahahahah..> Ride.

    Ride divertito dalla mia ingenuità. Io di tutta risposta mi imbroncio perchè non ho idea di dove trovare un accompagnatore e visto che le sue risate non si esauriscono in un lasso di tempo sopportabile, la rabbia inizia ad infervorarmi.
    Senza rendermene conto mi concentro intensamente ed eseguo i sigilli per la tecnica della trasformazione e divento un Pitbull rabbioso che inizia a ringhiargli contro.
    Sgrana gli occhi e sussulta. Poi prende un pezzo di legno e me lo lancia contro.

    < Siamo permalosetti, eh?> mi risponde seccato.

    < Almeno io non sto cercando un patetico borsello in un deposito sporco e abbandonato!> ribatto ancora innervosita.

    < Visto che hai tante energie che sprechi trasformandoti nei momenti meno indicati, se mi trovi il mio borsello allora potrai partire con me!>
    mi guarda con aria di sfida.

    < E dove andresti? Ma poi non hai detto che ho bisogno di un accompagnatore?> gli domando sospetta.

    < Sarò io il tuo accompagnatore genio di ragazza! Sono un ninja e lavoro all'accademia. In oltre devo andare a Kumo, un villaggio lontano la qui dove fa decisamente più caldo. Tutto questo se trovi il mio borsello da viaggio. > Risponde con un viso d'angelo che non mi preannuncia nulla di buono, però se è vero quello che dice potrei fare il mio primo viaggio e finalmente scoprire il mondo, anche se dovrò sopportare lui. Mi faccio spiegare com'è fatto questo benedetto borsello e inizio a cercarlo.

    Polvere, ragnatele, scarafaggi e altri insetti ripugnanti mi fanno compagnia durante la mia ricerca. Più volte sono tentata di lasciar perdere, ma quel suo modo sprezzante di considerarmi una buona a nulla e il mio orgoglio ferito non me lo permettono!
    L'edificio è di tre piani. Un edificio di tre piani usato per accatastare roba vecchia, il senso di tutto questo è un mistero. Fatto sta che impiego quattro lunghi e sudici giorni per trovare il suo borsello nero a strisce rosse con ricamate le quattro barre che simboleggiano Ame.

    Il borsello era al terzo piano, ficcato sotto la gamba di un banco sul quale erano stati impilati altri banchi, il tutto ricoperto da chili e chili di polvere.
    Finalmente vincitrice vado dal ninja quarant'enne di cui ignoro ancora il nome e gli mostro l'amato oggetto perduto. Lui mi guarda senza lasciare trapelare la minima traccia di stupore o ammirazione per essere riuscita in questa assurda impresa, mi guarda di sfuggita e poi osserva per qualche secondo il borsello nella mia mano che io brandisco come un trofeo.

    < Bene. Possiamo andare.> mi dice in tono piatto e inesptressivo, come se mi avesse detto "ci vediamo domani".

    < Tutto qui? Ho il tuo agognato borsello! > gli faccio notare, parlando con lo stesso tono che adotterei con uno stupido. Insomma non era la reazione che mi aspettavo.

    < Lo vedo. Domani partiamo alle cinque. Ci vediamo davanti la possente quercia e il borsello puoi darmelo tranquillamente domani, dopo che l'avrai pulito.> detto questo di gira e se ne va.

    Io sono sconcertata! Non è modo di reagire, l'idea di fare un viaggio con questa compagnia mi terrorizza di più dell'idea di non sapere cosa ci aspetta fuori dal villaggio.
    Quasi spero che piova, almeno in quel caso sarei preparata!
    Come se qualcuno mi avesse ascoltata, oggi piove. Sono le cinque in punto, sono davanti la quercia possente e ho sonno. Che motivo c'era di partire a quest'ora non mi è chiaro, visto anche il ritardo del mio accompagnatore sospetto che se ne sia uscito con questo orario assurdo solo per fare scena. Finalmente arriva, senza pronunciare una parola allunga la mano e io gli consegno il borsello. Si siede e inizia a sistemare nel borsello, con sacra lentezza e precisione, una serie di oggetti a cui non pongo attenzione; dopo mezz'ora quando ha finito di fare i suoi comodi si alza in piedi e inizia a camminare. Io logicamente lo seguo.
    Questo è il grandioso inizio del mio primo, fantastico e avventuroso viaggio. Spero che chi abbia inventato il detto "il buongiorno si vede dal mattino" si sbagliasse di grosso!
    Camminiamo in silenzio sotto la pioggia battente.
    Camminiamo, stiamo zitti e piove per tutto il giorno. Ecco un modo esaustivo per riassumere questa fantastica giornata.
    Non vedo nulla se non la pioggia, non mi godo assolutamente nulla. Non è come nei libri, o nelle mie aspettative.
    Non è nemmeno come nelle mie peggiori aspettative.
    E' noioso, stancante e noioso e stancante e potrei continuare così all'infinito.
    Riesco a mantenere il silenzio concentrandomi sul panorama che con il passare del tempo e dei chilometri inizia a cambiare, anche la pioggia inizia a diminuire e man mano che passano i giorni inizia a scarseggiare.

    Oggi c'è un bellissimo solo e un cielo azzurro, non riesco a smettere di guardare il cielo e forse tutta questa luce bellissima mi trasmette un'energia diversa che mi fa trovare il coraggio di iniziare a parlare.

    < Insomma tu come ti chiami? > domando con la voce un po rauca, a causa dei gironi di silenzio forzato.

    < Mi chiamo Kei, Aya> mi risponde con tono piatto.

    < Come fai a sapere il mio nome?> domando shockata da questa rivelazione.

    < Pensavi che avrei intrapreso un viaggio lungo con una perfetta sconosciuta? Il primo giorno che ti ho incontrata ho chiesto informazioni in giro. Non è prudente intrattenersi con gli sconosciuti, non te l'hanno mai detto i tuoi genitori?> ha pure l'aria divertita il simpaticone.
    Mi rabbuisco e non proferisco parola. Con questo finisce tutto il mio buon umore e perdo tutta la voglia di chiacchierare.

    Alla fine arriviamo in questo benedetto villaggio di nome Kumo che a giudicare dai miei piedi si trova dall'altro lato del pianeta.
    Sono distrutta! Non so più da quanti giorni camminiamo e penso sia meglio che non lo sappia o non avrò il coraggio di tornare indietro. Arriviamo in questo villaggio dove ci accoglie un bellissimo sole caldo che riesce sempre a mettermi di buon umore, il mio compagno di viaggio mi dice che deve fare delle commissioni e ci saremmo ritrovati in piazza a fine giornata.

    Sentirò molto la tua mancanza, ora il silenzio opprimente della solitudine mi schiaccerà viva! Ti prego torna presto con la tua parlantina!

    Liberata dal simpaticone, mi butto a terra per riposare. Sono distrutta e stanca, ho bisogno di acqua e un luogo fresco. Mi ritrovo a guardarmi in giro in cerca di qualcosa di familiare ma è tutto così diverso che inizio a sospettare sia stata un'orribile idea quella di fare questo stupido e insensato viaggio con un perfetto sconosciuto introverso e antipatico.
    Entro nel panico, inizio a vagabondare travolta per la prima volta dalla consapevolezza di quello che ho fatto.

    Mi trovo in un villaggio sconosciuto! Non so nemmeno dove siamo! E' tutto diverso! Sono sola in un luogo che non conosco e non so dove andare e non conosco nessuno!

    Se avessi l'asma questo sarebbe il momento perfetto per avere un attacco d'asma.
    Ma non ho l'asma e quindi l'unica cosa che faccio è respirare affannosamente mentre cammino per le strade come una pazza con la testa che mi gira sempre di più.

    Non piove. L'aria è secca. Perchè l'aria è secca? Perchè non piove? Dov'è la pioggia?

    Quando penso di stare per svenire, leggo un'insegna: Biblioteca

    Sì, sì, sì, Sì! Quello che mi ci vuole! LIBRI!

    Mi avvio verso la libreria come se fosse la mia oasi nel deserto, spingo la pesante porta ed entro.
    La prima cosa che sento è il fresco sulla pelle, inspiro e sento l'odore di libri che impregna l'aria viziata.

    Oh si... mmm... libri.


    Apro gli occhi, ma mi rendo conto che avevo già gli occhi aperti, allora perchè non vedo nulla? SONO DIVENTATA CIECA???

    Cerco di calmarmi, ma per fortuna in pochi secondi riacquisto la vista e non capisco cosa possa essere successo, che stregonerie fanno in questo villaggio?

    Mi guardo introno e vedendo tutti quei libri mi sento a casa, non è troppo diversa dalla biblioteca di Ame. I libri sono uguali ovunque e finalmente posso stare un po a casa. Mentre cerco di rilassarmi sento qualcuno parlare ad un tono di voce alto e fastidioso.

    In questo villaggio non sanno che in biblioteca è preferibile il silenzio per lasciare che tutti possano leggere in pace? Che razza di persone ci sono in questo posto?

    Mentre mi giro infastidita verso l'origine di questo baccano, BOOM! Qualcosa mi travolge.
    Non qualcosa, qualcuno. La fonte di quella voce alta e fastidiosa.
    E' una ragazza.
    A quanto pare è una ragazza cretina se non sa che in biblioteca si fa silenzio!

    La osservo, è un tipo strano o forse sono tutti così in questo posto. La ragazza ha dei buffi capelli rossi spettinati e un'altrettanto buffa felpa rossa con un draghetto che mangia una ciambella.

    Perfetto! Segui l'esempio della tua felpa ed eclissati in qualche pasticceria a strafocare ciambelle! Qui c'è gente che cerca di superare un attacco di panico!

    Cerco di mantenere la calma, faccio un respiro profondo ma nonostante tutto la voce mi esce secca e infastidita

    < Fai più attenzione e per favore parla a bassa voce, è una biblioteca> scandisco la parola biblioteca cercando di farle capire che è un luogo quasi di culto del quale avere rispetto, ma non so se la ragazza sia capace di comprendere tutto questo.

    Forse ha lo stesso quoziente intellettivo del draghetto. Molto Probabile.


    Scusa il ritardo Vane :(
     
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  3. Haruy
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    Ero andata ad "inciampare" proprio sulla classica quattrocchi secchiona che passa le sue giornate in biblioteca, come se in un posto del genere non ci fosse già da "divertirsi" abbastanza. Per me era una fatica il solo doverci passare per imparare nuove tecniche, figuriamoci se mi sarebbe mai venuto in mente di andarci a trascorre dei "fantastici e polverosi pomeriggi" in mezzo ai libri.

    La tipa sembrava essere la figlia della bibliotecaria. Aveva questi giganteschi occhiali che sembravano essere l'unico tratto distintivo su quel viso, aveva dei lineamenti talmente comuni che avrei potuto scambiarla per almeno altre cinque/dieci Kumiane - "Faccio bene a non frequentare questo posto, non voglio che la mia faccia possa diventare tipo la sua..." - i suoi capelli erano ordinati e raccolti in due trecce nere, vedendoli sentii l'istinto di sapere in che stato pietoso potessero essere i miei...dato che avevo passato tutta la mattina con il cappuccio e non sono mai stata particolamente brava a domare la mia chioma. Mi passai una mano fra le ciocche rosse che rimase incagliata a metà del tragitto - "Perfetto...come al solito sono un completo disastro! Si saranno intrecciati ed arruffati tutti...non ho speranza di sistemarli con le mani, ho bisogno di un pettine!" - in tutto ciò la "figlia della bibliotecaria" continuava a fissami con aria di sufficienza -"Come se tu fossi meglio di me solo perchè leggi questa roba ammuffita" - eravamo rimaste a fissarci in un silenzio tombale per almeno dieci minuti e nonostante ci fossimo scontrate nessuna aveva ancora proferito parola o chiesto scusa.

    Era evidente che io e lei non avessimo assolutamente nulla in comune e probabilmente nessuna delle due aveva voglia di capire se questa supposizione fosse fondata. Dato che ero stata io quella a finirgli a dosso, decisi che era il caso di porgerle le mie scuse, così da potermela svignare senza dovermi subire una combo di sviolinate dalle due isteriche lettrici.

    Mi schiarii la voce con due colpetti di tosse -
    Beh...scus..

    < Fai più attenzione e per favore parla a bassa voce, è una biblioteca>

    "Ecco cosa si ottiene ad essere educate!" - strinsi i pugni, non sono un'amante della violenza ma quelle due insieme erano insopportabili - "Non vorrai metterti al loro livello Nabu? Tu sei meglio di queste due mestruate perenni. Respira e fai la tua parte..." - feci un respiro profondo tenendo lo sguardo fisso sulla ragazza ed accumulai tutte le mie energie per cercare di dire qualcosa che trasparisse gentilezza

    Si infatti proprio per quest...

    Ecco chi sa come si rispettano le regole! - la bibliotecaria mi interruppe - "MA VAFFANCULO!" - sentivo il desiderio di urlare e prenderle a librate in faccia, ma la mia esperienza in figure di merda giocò a mio favore facendomi mantenere la calma e quindi un basso profilo.

    Benvenuta! - la bibliotecaria sembrava estasiata dall'avere una "cliente" tanto nella norma -Ti chiedo scusa se la discussione tra me e... - mi rivolse uno sguardo assassino - questa ragazzina..ti abbia recato disturbo in qualche modo. Purtroppo non tutti sanno come comportarsi in determinati luoghi - continuava a fissarmi mentre parlava con la ragazza, dicendo cattiverie gratuite su di me, neanche mi conoscesse da chissà quanti anni! - "Ti chiedo scusa se non sono una persona che sa vivere solo tenendo il naso in mezzo alle pagine di, vecchi e PUZZOLENTI, libri!" - rimasi immobile, se avessi mosso anche un solo muscolo avrei rischiato di far del male a qualcuno.

    Dato che non ti ho mai vista da queste parti e che la tua prima volta qui è stata rovinata da questo spiacevole evento, vorrei offrirti un "regalo di scuse"... - "E certo! Povera piccola ragazza occhialuta, chissà quale fantastica avventura o ricerca importantissima è stata interrotta a causa di una semplice litigata!" - sbuffai facendo attenzione a non darlo a vedere.

    La bibliotecaria aveva gli occhi che brillavano dalla felicità di aver incontrato una sua simile ed ormai non mi degnava neanche di uno sguardo - "A qualcosa sei servita giovane quattrocchi! E' il momento di darsela a gambe!" - iniziai ad indietreggiare lentamente, mantenedo lo sguardo fisso sulle due -
    Con questo coupon hai diritto a scegliere un libro qualsiasi, a parte quelli delle tecniche ninja, e poterlo tenere senza nessun obbligo di riconsegna. Non lasciarti ingannare dall'apparenza "scarna" di questa biblioteca, in realtà abbiamo una quantità di volumi da far girare la testa! - i miei passi "felpati" mi avevano portata vicino alla porta, ormai ce l'avevo fatta, l'unica cosa che mi separava dalla libertà e dall'aria fresca era il gigantesco portone di legno che avevo alle spalle.

    Posai una mano sulla maniglia e la tirai delicatamente, ma la porta non accennava ad aprirsi - "probabilmente ci sto mettendo troppa delicatezza per una porta tanto mastodontica" - mi guardai alle spalle, le due tipe non si erano accorte di nulla, quindi riprovai con più energia...ma non cambiò niente. Feci altri tentativi e la situazione finale fu: me, attaccata con entrambe le mani alla maniglia, che tiravo con tutta la mia forza mentre urlavo -
    BRUTTA STREGA! TU E TUA FIGLIA PENSATE DAVVERO DI POTERMI TENERE RINCHIUSA QUI DENTRO PER TUTTA LA VITA!?

    Potrei invetare una balla dicendovi che la bibliotecaria mi aveva davvero rinchiusa lì dentro, perchè era una dei ninja che aveva assassinato la mia famiglia e voleva conoscere il segreto dei Muzai...ma, voglio essere onesta e vi dirò la verità. Dopo aver urlato come un'ossessa, notai un piccolo cartellino bianco, posto proprio sopra la maniglia...con scritto: Spingere. Già.

    Una volta presa coscienza della mia stupidità, spinsi la porta con un dito, che si aprì emettendo un leggero cigolio. Mi voltai verso le due tipe facendo un grosso e falsissimo sorriso ed esordii dicendo -
    Beh...direi che per me...è arrivato il momento di andare... - nel pronunciare quella frase mossi un passo verso l'esterno, ma proprio in quel momento

    Lei non andrà da nessuna parte signorina Muzai. - la voce della bibliotecaria era di una calma raggelante, compose un qualche sigillo e dal gigantesco portone di legno uscirono dei rami che mi afferrarono, riportandomi al suo cospetto - Lei oggi rimarrà qui, fino a quando lo deciderò io... - non provai neanche a dimenarmi, ero pietrificata dalla paura. Questa volta l'avevo combinata davvero grossa quindi decisi di rimanere in silenzio, perchè si sa, quando apro bocca combino solo guai.

    Dopo essersi assicurata di avermi spaventata abbastanza e che non avrei più tentato di scappare, i rami che mi tenevano imprigionata si sciolsero, tornando a far pare del portone - "Non so se avere più paura del fatto che dovrò rimanere qui dentro per chissà quanto tempo...o del fatto che la bibliotecaria sappia usare certe tecniche..." - i pensieri viaggiavano silenziosi nella mia mente, mentre lo sguardo della donna si posava per l'ennesima volta sull'altra ragazza


    Ascolta...vorrei chiederti un favore - il suo sguardo si fece dolce e quasi sconsolato - Io non riesco proprio a far capire a Nabune cosa significhi venire in biblioteca..ed il perchè un libro possa essere tanto importate
    - sospirò - Voi dovreste avere più o meno la stessa età, forse tu riusciresti a farla ragionare... te lo chiedo per il bene di questo posto, non posso bandirla dalla biblioteca perchè è una ninja e deve avere libero accesso al settore delle tecniche, ma non posso continuare a sopportare questo suo atteggiamento. - la guardò negli occhi con uno sguardo che smosse persino il mio cuore colmo di odio nei suoi cofronti - Ti prego, cerca di insegnarle qualcosa tu. Se lo farai ti prometto che ogni volta che verrai in questa biblioteca potrai avere un libro da riportare a casa che diventerà tuo..e... raddoppio anche la mia offerta precedente - rovistò nella tasca tirando fuori un biglietto simile a quello che la ragazza teneva già tra le mani - Oggi potrai sceglierne addirittura due! Ma ti prego...aiutami...

    Non pensavo sarei mai riuscita a farlo, ma il mio senso di colpa cominciò a fare capolino, così decisi di aiutare la bibliotecaria e non lasciare il beneficio della scelta alla ragazza - Andiamo - misi le mani in tasca e mi avviai verso il primo dei grandi saloni di cui la biblioteca disponeva - Non saprò nulla di lettura e di rispetto delle regole ma conosco questo posto, ti aiuterò a trovare ciò che cerchi... - voltai l'angolo ed aspettai che arrivasse la mia "compagna", volevo dirle alcune cose senza che la bibliotecaria stesse tra i piedi.

    Se fosse arrivata, prima di farla entrare nel corridoio chilometrico composto da scaffali di roccia stracolmi di libri, l'avrei fermata sussurrandole queste parole -
    So di non piacerti, se devo essere sincera neanche tu mi stai molto simpatica, ma odio creare problemi alle persone e per quanto io e la bibliotecaria non abbiamo buoni rapporti non voglio che si cacci nei guai per colpa del mio..."carattere". - avrei cercato il suo sguardo fissando i miei occhi nei suoi - Per la richiesta che ti ha fatto, sei libera di scegliere cosa fare. Non è necessario tu mi insegni nulla, se sei d'accordo possiamo passare un po' di tempo in giro per i vari scaffali a cercare due libri che possano interessarti e poi tornare da lei, fingendo che sia andato tutto alla grande e che siamo amiche. Tanto qui dentro ci metto piede di rado e quel poco di intelligenza di cui dispongo mi ha fatto capire che mi basterà stare in silenzio per far felice la vecchia strega. - presi una piccola pausa, al pensiero di star facendo una cosa del genere per una persona così acida sentii come una spina conficcarmisi nel petto - Quindi se sei d'accordo possiamo anche evitare di parlare, facciamo finta sia una specie di "lavoro" - le porsi la mano - Ma tanto vale presentarci. Io sono Nabune Muzai, come penso avrai sentito... e sono una Genin di Kumo...piacere di conoscerti. - rimasi in quella posizione sperando che avrebbe ricambiato il saluto, non so se avrei retto ad un ulteriore sgarbo da parte sua.
     
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  4. Rõbs
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    Ha la faccia da cartone animato, mi domando se non lo sia davvero.

    La ragazza mi guarda fisso stringendo i pugni e gli occhi, penso che voglia in qualche modo incutere timore ma i capelli arruffati, la faccia da cartone e il draghetto che ha sulla felpa giocano a suo sfavore. Continua a fissarmi e la cosa inizia ad infastidirmi parecchio, faccio un respiro profondo per cercare di calmarmi e passare avanti, ma la bibliotecaria mi blocca iniziandomi a parlare.
    < Ecco chi sa come si rispettano le regole! > mi dice con un tono di voce talmente gentile da spazzare via tutto il cattivo umore provocato dalla ragazza-cartone.
    < Benvenuta! Ti chiedo scusa se la discussione tra me e questa ragazzina ti abbia recato disturbo in qualche modo. Purtroppo non tutti sanno come comportarsi in determinati luoghi. Dato che non ti ho mai vista da queste parti e che la tua prima volta qui è stata rovinata da questo spiacevole evento, vorrei offrirti un regalo di scuse. > mi dice la bibliotecaria con una voce gentilissima e nell'osservarla noto come il suo viso e sopratutto il suo sguardo siano dolci. Le sorrido estasiata da questo trattamento e non posso non pensare a quella scorbutica bibliotecaria che abbiamo ad Ame. La ragazza-cartone si meriterebbe di sorbirsi la nostra orribile vecchia-ansiosa che mette ogni volta a dura prova la mia voglia di leggere!
    Ad un tratto la mia mente si focalizza su un dettaglio che le mie orecchie hann fatto riguonare nel mio cervello: "regalo di scuse".

    Regalo di scuse. Regalo. REGALO!!! Adoro questa ragazzina se grazia a lei avrò un regalo!

    < Con questo coupon hai diritto a scegliere un libro qualsiasi, a parte quelli delle tecniche ninja, e poterlo tenere senza nessun obbligo di riconsegna. Non lasciarti ingannare dall'apparenza "scarna" di questa biblioteca, in realtà abbiamo una quantità di volumi da far girare la testa! > continua la dolcissima signora.
    Io rimango a bocca aperta dallo stupore e arrosisco per l'imbarazzo, non mi era mai capitato di incontrare una persona tanto gentile < la ringrazio tantissimo, ma non posso accettare un regalo del genere. Lei è fin troppo gentile! > le rispondo, sentendomi in colpa di dover avere un premio per non aver fatto assolutamente nulla, anche se mi sarebbe piaciuto un sacco accettare un libro gratuito a mia scelta. La bibliotecaria mi risponde con gli occhi luccicanti < Insisto! Bisogna premiare l'educazione e le passioni giuste > mi risponde facendo l'occhiolino. Io sorrido complice e ormai ho spazzato via tutto il buon senso e l'educazione che mi è stata insegnata: accetto il suo regalo felicissima. Iniziamo a parlare sui vari generi letterari e scopro che è una persona oltre che dolce anche competente, con una conoscenza sia dei classici che delle novità da ammirare, ma proprio quando lei inizia a consigliarmi qualche libro particolare che veniamo interrotte dalla ragazza di prima.
    Mi ero completamente dimenticata della sua presenza. Non veniamo interrotte solo noi, ma l'intera biblioteca se non addirittura l'intero isolato perchè urla come una pazza
    < BRUTTA STREGA! TU E TUA FIGLIA PENSATE DAVVERO DI POTERMI TENERE RINCHIUSA QUI DENTRO PER TUTTA LA VITA!? > La osserviamo tutti mentre attaccata come una scimmia tira la porta della biblioteca paonazza in viso.

    Ma che problemi ha questa tizia?


    Ad un tratto si stacca dalla porta e con lo sguardo smarrito da criceto nota (penso per la prima volta) il cartello sulla porta con scritto SPINGERE. Leggo sul suo volto il palese sconcerto e la rassegnazione alla figura non molto meritevole che ha fatto. Si ferma per qualche secondo come a voler recuperare la propria dignità e poi con un dito spinge la porta. Ammetto che osservandola inizia ad essermi simpatica, la sua aria da cartone animato e il suo vivere praticamente su un altro pianeta la rendono simpatica e divertente, dopo aver superato il primo momento di sconcerto.

    Se solo smettesse di urlare ogni dannatissimo istante!

    < Beh...direi che per me...è arrivato il momento di andare... >
    pronuncia con evidente imbarazzo e scarsissima nonchalance.
    Ammetto che anch'io vorrei volatilizzarmi dopo una figura del genere. Bisogna ammettere che ha consapevolezza delle cavolate che fa, quando è ormai troppo tardi, ma comunque un minimo di consapevolezza ce l'ha. Bisogna apprezzare le piccole cose a volte.

    < Lei non andrà da nessuna parte signorina Muzai. Lei oggi rimarrà qui, fino a quando lo deciderò io... > la voce che usce fuori dalla bocca della bibliotecaria non è dolce e gentile come lo è stato fino a questo momento, ma raggelante. Una voce fredda, autoritaria, minacciosa e di una calma terrificante. Ma se la voce mi ha provocato un brivido lungo la schiena, quello che sto osservando è decisamente ancora più terrificante! Dei rami che sono spuntai da non so dove hanno preso progioniera la ragazza-cartone.
    Sono enormi. RAMI ENORMI! E si muovono! Mi sembra di stare in un libro di Harry Potter!

    Ok, la ragazza non si è comportata in maniera consona ed è fastidiosa e fuori luogo, ma perchè renderla prigioniera di sinistri rami viventi di dubbia provenienza? Perchè non lasciarla andare?

    Sono immobile che fisso la povera ragazza vittima di questa pazza. Una pazza gentilissima e dolcissima,ma pur sempre pazza!

    Forse soffre di bipolarismo! Ma in questo caso dovrebbe farsi curare!!!

    Sono completamente sbiancata e ho paura anche di respirare, forse dovrei darmela a gambe anch'io seguendo l'esempio della ragazza. Mentre sto prendendo in considegnazione l'idea di scappare, mi rendo conto che la pazza sta parlando con me.

    OH MIO DIO! SPERIAMO TENGA QUEI RAMI LONTANI DA ME! In questo dannatissimo paese sono tutti fuori di testa? Del resto ho seguito un esemplare di ninja quarant'enne embrema di simpatia, che mi potevo aspettare?

    Mentre sta per venirmi un attacco isterico, noto come il volto della bibliotecaria sia di una dolcezza infinita e gli occhi sono tristi, quasi sconfitti. Il tono di voce è tornato ad essere gentile. Vederla così mi rasserena e riesco a concentrarmi su quello che dice.

    < ... Voi dovreste avere più o meno la stessa età, forse tu riusciresti a farla ragionare... te lo chiedo per il bene di questo posto, non posso bandirla dalla biblioteca perchè è una ninja e deve avere libero accesso al settore delle tecniche, ma non posso continuare a sopportare questo suo atteggiamento. Ti prego, cerca di insegnarle qualcosa tu. Se lo farai ti prometto che ogni volta che verrai in questa biblioteca potrai avere un libro da riportare a casa che diventerà tuo.. e ... raddoppio anche la mia offerta precedente. Oggi potrai sceglierne addirittura due! Ma ti prego...aiutami...>
    Il suo sguardo e la sua voce sono imploranti e non riesco a non dispiacermi per lei. Sembra davvero disperata. Del resto non penso sia facile avere a che fare con un soggetto del genere. La fisso tentennante.

    Se lei e il suo lato mostruoso non sono riusciti a scalfire il suo buon senso, come potrei farlo io? Però guardala, una signora così gentile messa in crisi da un cartone animato in carne ed ossa! E poi parliamo di due libri gratis! DUE! E non dimentichiamoci che non so come potrebbe reagire ad un rifiuto, ha comuqnue un lato oscuro da non sottovalutare. Bene, sono incastrata! Non posso dire di no alla bibliorecaria con la sindrome del dottor Jekyll e mister Hyde, ma non ho intenzione di passare una giornata intere a fare da babysitter all'urlatrice!

    Mentre sto per accettare a malincuore, interviene la ragazza che forse mossa da compassione accetta al posto mio la proposta della bibliotecaria e si propone di farmi da cicerone. La cosa mi fa un po ridere, perchè non riesco a immaginarla mentre gira per gli scaffali in cerca di qualche lettura, ma trovo molto dolce il suo gesto e poi imbronciata com'è sembra ancora di più un cartone animato. Lei si avvia dentro la biblioteca e io la seguo scambiando un sorriso d'intesa con la bibliotecaria.
    Voltiamo l'angolo e inizia a farmi un sermone su quanto ci stiamo antipatiche a vicenda e su come lei non vuole creare problemi a nessuno. Bla bla bla... Alla fine propone di cercare i miei due libri e far finta che abbia capito come ci si comporti in una biblioteca.

    Se stava zitta era meglio! Cos'è questa parata da vittima sacrificale? Prima si comporta da idiota e poi non vuole creare problemi? E tutta questa scenata che mi fa ora? Mi iniziava a stare pure simpatica, se solo non avesse dato fiato alla bocca.


    Mi porge la mano e si presenta. Il cartone ha anche un nome da cartone, il che mio malgrado me la rende ancora più simpatica. Io fisso la mano per qualche secondo, già che stiamo in ballo, balliamo. Le stringo la mano con vigore e mi presento. < Sono Aya Shiawase. Sono una Genin di Ame e visto che dobbiamo passare del tempo insieme, tanto vale parlare! Per una volta che lo puoi fare con il consenso della bibliotecaria, approfittane. E non è che ti devo insegnare grandi cose sull'arte di stare in biblioteca, devi semplicemente parlare a bassa voce, non andare a sbattere contro le persone e spingere il portone per uscire. Puoi segnartelo su un pezzo di carta se pensi di non ricordare tutto! > non riesco a non ridacchiare, sopratutto per la sua faccia da cartone animato che cambia man mano che parlo.
    Mi giro e inizio a camminare leggendo i vari cartelli con scritti i generi letterari e di tanto in tanto mi volto per assicurarmi che mi stia seguendo.
    < Hai un draghetto sulla felpa, quindi penso che potrebbero piacerti i libri fantacy. Io leggo un po di tutto ma direi di andare nel reparto fantacy dove mentre cerchiamo uno dei miei due libri gratuiti, potremmo trovare qualcosa che ti incuriosisca > le dico, cercando di parlare con il tono più cordiale possibile. Spero non se la sia presa per la mia battuta di prima sulle regole della biblioteca, forse sono stata troppo indelicata a scherzate su una figuraccia ancora fresca.
    Mentre ci avviamo alla sezione fantacy la osservo, non ho mai incontrato un soggetto simile, ad Ame le ragazze o in genere le persone sono più... come dire... seriose. Ha il dono della goffaggine, si vede da come cammina, quasi voglia trascinare il mondo con se, per non parlare del suo volto e dei suoi capelli. E' così tenera e paffuta che vorresti portartela a casa e coccolartela come si fa con un cucciolotto trovato per strada, almeno ti fa quasto effetto finchè non inizia ad urlare o a professare uno dei suoi discorsi vittimistici, a quel punto ti ispira la stessa violenza che ti provoca un piccione quando riesce a mangiare dal tuo panino mentre sei distratto! Si, quel misto di violenza e fastidio che creano una rabbia micidiale.
    Non posso credere che anche lei sia una Genin, forse ha ragione Kei quando dice che il livello si è abbassato se sono passati due soggetti come me e lei. Lei oltre ad essere goffa non ha il modo di fare dei ninja, tutta la loro solennità altezzosa e antipatica, e io in realtà non sono un ninja vista la mia scarsa agilità e il fatto che non ho praticamente nulla in comune con i ninja. Forse Nabume nasconde un lato crudele e terrificante proprio come la bibliotecaria, forse è una caratteristica degli abitanti di Kumo. La cosa mi mette i brividi. Almeno il mio sensei lo vedi subito quanto sia sclerato, non è subdolo come loro.

    Stiamo camminando da dieci minuti a zonzo per i corridoi di questa enorme biblioteca, e inizio a dubitare sulla capacità di Nabume di sapersi districare fra gli scaffali di questo posto.
    < Lo conosci davvero questo posto o l'hai detto prima giusto per fare scena? Perchè ho come la sensazione che stiamo girando in tonto... sbaglio o è la terza volta che passiamo dal reparto di "Saggistica straniera"? > le chiedo cercando di controllare il mio tono di voce divertita dalla sua ennesima figuraccia. Se riesco a controllare la voce, non posso dire lo stesso del volto.

    Speriamo non ricominci ad urlare come una pazza per la mia battuta, perchè altrimenti le lancio davvero qualche libro in testa!

    Continuiamo a camminare e finalmente intravedo su uno scaffale a una decina di metri da noi una copertina fantacy! Mi sento come un cieco che finalmente vede la luce! Alzo il passo taltemte tanto che praticamente inizio a correre finchè non arrivo allo scaffale, alzo lo sguardo e vedo il cartello: Letteratura Fantacy

    Fianlmente!

    Prendo in mano il libro e inizio a sfogliarlo, il mio ultimo romanzo letto. Mi viene quasi da piangere nello sfogliare e leggere quelle parole così familiari. Finalmente qualcosa che mi fa sentire a casa. Poi ho come una scossa, mi giro di scatto verso Nabune e le dico come spiritata < Non si corre in biblioteca! Questa era un'eccezione!> mi rigiro senza nemmeno controllare se abbia recepito il messaggio e mi immergo nelle accoglienti atmosfere del romanzo.
    Non so quanto tempo sia passato, mi ritrovo ad avere le lacrime agli occhi dalla malinconia e decido di smetterla! Chiudo di colpo il libro e lo rimetto a posto, mi asciugo le lacrime e inizio a guardare con attenzione i vari titoli degli scaffali. Ad un tratto mi ricordo di Nabune e mi giro sperando stia ancora al mio finaco. No, non c'è.

    Cavolo! Dove si sarà cacciata? Speriamo non combini casini che poi la bibliotecaria intrappola me in mezzo ai rami! Guarda te in che situazione mi sono cacciata!

    Inizio a cercarla e per fortuna la trovo seduta ad una delle sedie del tavolo. Mi avvicino pensando a come coinvolgerla. Quando ormai sono davanti a lei mi schiarisco la voce e le dico < allora... ehm... cosa ti piace in genere? Draghi? Guerre? Storie sdolcinate? Amori tormentati? Casi irrisolti? Devi farmi capire qualcosa dei tuoi gusti se vuoi che ti consigli qualcosa. Oppure guarda in giro e se vedi una copertina che ti colpisce... prendi il libro e inizia a leggerlo! Già che sei qui puoi provarci.> La osservo e mi rendo conto che devo fare meglio di così, del resto non mi sembra molto intenzionata a leggere e io non ho idea di come tenerla occupata mentre io leggo! Sono venuta qui a posta, per leggere e rilassarmi! Come faccio con questa? Ok riprovo.
    < Tu quanti anni hai? La bibliotecaria ha accennato al fatto che abbiamo probabilmente la stessa età. Io 14 e sono diventata Genin da poco> le dico sedendomi accanto a lei e parlando a bassa voce.

    Spero che seguirà il mio esempio e non inizierà ad urlare o non si catapulterà dalla sedia con una piroetta mortale!

    Vedo che mi sta ascoltando e allora continuo. Del resto se riesco a farci amicizia potrei capire i suoi gusti e potrei riuscire a coinvolgerla di più. < Come mai hai deciso di diventare Genin? Non mi sembri un tipo da combattimento all'ultimo sangue! Io sono stata costretta da mio padre per una folle storia centenaria. Ma sono contenta di essere diventata Genin per poter viaggiare, questo è il primo viaggio che faccio.> le dico cercando sempre di usare un tono di voce amichevole e gentile, ma in realtà questa "chiacchierata" mi ha già distrutto. Non è normale per me parlare con le persone, ad Ame io tendo a stare in silenzio e a leggere i miei romanzi. Persino a lezione non ho interagito molto, diciamo il necessario, diciamo che dicevo "buongiorno" e "buonasera". Non dico che non mi piaccia parlare, ma mi è difficile interagire con gli sconosciuti, sopratutto se con la sconosciuta del caso sono partita con il piede sbagliato. E poi non so come fare per farmela amica, io non ho amici!
    Spero soltanto che si decida ad interagire per rendere questa situazione meno imbarazzante di quanto sia al momento!
     
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  5. Haruy
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    < Sono Aya Shiawase. Sono una Genin di Ame e visto che dobbiamo passare del tempo insieme, tanto vale parlare! Per una volta che lo puoi fare con il consenso della bibliotecaria, approfittane. E non è che ti devo insegnare grandi cose sull'arte di stare in biblioteca, devi semplicemente parlare a bassa voce, non andare a sbattere contro le persone e spingere il portone per uscire. Puoi segnartelo su un pezzo di carta se pensi di non ricordare tutto! > Prese la mia mano e la strinse con un certo vigore - "Wow...non mi sarei mai aspettata una reazione del genere" - non riuscì a trattenere l'espressione da beota compiaciuta, mi faceva strano pensare quella ragazza avesse avuto una reazione del genere... anche se la sua ultima frase mi aveva leggermente infastidita - "Non sono idiota! Semplicemente questi posti mi annoiano." - glielo avrei voluto urlare in faccia, ma non avevo intenzione di riportare la situazione nello stato precedente. Non sono brava a stare in silenzio quindi tanto valeva stare al suo gioco e poi sembrava riuscissi a farla ridere grazie alle mie espressioni facciali incontrollate.

    Senza neanche lasciarmi il tempo di riprendermi, la ragazzina occhialuta cominciò a guardarsi in giro, probabilmente alla ricerca dei suoi due libri gratuiti - "Deve frequentare spesso le biblioteche...sembra riuscire ad orientarsi alla perfezione, per fortuna! Mi sono proposta di fare da guida ma oltre al settore "tecniche ninja" non saprei dove mettere mano..." - la seguivo a piccoli passetti, lasciando sempre una certa distanza tra noi. Non avrei mai voluto che si rendesse conto del mio disagio a girovagare in mezzo a tutti quegli scaffali di pietra e stracolmi di libri.


    < Hai un draghetto sulla felpa, quindi penso che potrebbero piacerti i libri fantasy. Io leggo un po' di tutto ma direi di andare nel reparto fantasy dove mentre cerchiamo uno dei miei due libri gratuiti, potremmo trovare qualcosa che ti incuriosisca >
    "Reparto fantasy?" - senza volerlo mi guardo la felpa, sorridendo a quel draghetto cicciottello che divorava la sua ciambella, mi rivedevo molto in lui ed effettivamente la tizia ci aveva preso. Ho sempre adorato le cose fantasy e con i miei fratelli passavo molto tempo a giocare a videogiochi di quel genere, senza contare che adoravo disegnare animali mitologici o rendere "fantasy" tutto ciò che mi circondava - "Non sapevo neanche che scrivessero libri su questo genere...".

    Rialzo lo sguardo verso Aya, era ferma lì a fissarmi e probabilmente ad aspettare che le facessi strada verso il settore appena citato - "Merda.." - deglutisco nel modo più silenzioso possibile e a passi lenti ed incerti mi porto davanti a lei, facendo finta di conoscere la strada -
    E' difficile che un libro mi incuriosisca...però non voglio essere scettica! - le rivolgo un sorriso e mi avvio verso un corridoio completamente a caso.

    "Biografie, Saggi e cronache....Giallo...Epica...Romanzi storici..." - a leggere quei cartelli mi girava la testa - "Quanti libri esitono?! Cosa sono tutti questi generi! ODIO QUESTO POSTO! Ma non posso darlo a vedere ad Aya...boh...proviamo a girare verso Saggistica straniera..." - erano già più di dieci minuti che portavo a zonzo quella povera ragazza, in un posto a me completamente sconosciuto. Una parte di me era fortemente sorpresa dal fatto che nonostante tutto, continuasse a seguirmi senza dire nulla, ma una ragazza attenta come lei non avrebbe lasciato passare questo genere di atteggiamento ancora per molto... e infatti


    < Lo conosci davvero questo posto o l'hai detto prima giusto per fare scena? Perchè ho come la sensazione che stiamo girando in tonto... sbaglio o è la terza volta che passiamo dal reparto di "Saggistica straniera"? >

    "Ecco sono fregata ormai.." - mi volto verso di lei mentre formulo una scusa plausibile, ma nonostante la sua voce sembrasse piuttosto seria non si poteva dire altrettanto del suo volto. Sembrava essere al limite prima di scoppiare a ridere, la cosa mi metteva in imbarazzo ma allo stesso tempo non potei fare a meno di assumere la sua stessa espressione, così decido di dirle semplicemente la verità - Beh, che ti devo dire? Beccata! - mi lascio andare ad una risata non troppo rumorosa e mi porto le mani dietro la testa distogliendo lo sguardo dal suo ed ondeggiando leggermenete con il busto - Non volevo far arrabbiare ulteriormente la bibliotecaria e poi non sapevo se avresti accettato la sua offerta, quindi... era l'unico modo per essere sicura che mi avessi seguita - ci facciamo una mezza risata entrambe, dopodichè Aya si fa avanti, cominciando a leggere i cartelli e cercando di trovare la direzione giusta.

    Camminammo per un altro po' di tempo, stando quasi in silezio, dato che non volevo distrarre la ragazza dai giganteschi occhiali mentre cercava di orientarsi in quel labirinto di pagine polverose. Ad un certo punto il suo sguardo sembra illuminarsi, neanche avesse trovato il sacro graal comincia ad aumentare il passo fino ad arrivare ad una folle corsa - "Si emoziona davvero così tanto per un libro?" - la guardo con la testa leggermente piegata su un lato mentre le corro dietro.

    Pochi secondi dopo arriviamo davanti a questo scaffale alto una decina di metri con su un cartello con scritto: "Letteratura Fantasy" - "Ah ecco... - mi volto verso di lei -
    A quanto pare siam... - mi blocco a metà della frase perchè Aya sta tipo...amoreggiando con un libro? Sta lì che lo sfoglia con gli occhi lucidi, come se avesse appena rivisto suo fratello scomparso anni orsono

    Ehm... - mi avvicino lentamente, ero incuriosita da cosa ci fosse scritto su quelle pagine da farla emozionare tanto. Ma non faccio in tempo a fare un passo che la pazza si volta verso di me

    < Non si corre in biblioteca! Questa era un'eccezione!> - quelle parole gli uscirono come un urlo soffocato, devo ammettere che quella reazione fu abbastanza raccapricciante. Sgrano gli occhi e faccio cenno si di con la testa, anche se dubito che lei abbia visto o recepito la mia risposta, perchè si era voltata di nuovo verso quelle pagine ingiallite continuando a leggere come fosse posseduta.

    "Quanto cavolo legge questa tizia..?" - ero rimasta ad osservarla per almeno tre quarti d'ora e dire che mi stavo annoiando era un eufemismo. La fissai attentamente, il suo viso era veramente simile a quello di tante altre persone, non aveva nulla di particolare... se non quei giganteschi occhiali che ogni tanto le scendevano dal naso e lei era costretta a tirarsi su con una mano, con un gesto abbastanza scocciato. Probabilmente perchè la costringevano ad interrompere la sua lettura.

    Sbuffai per la trentestima volta, ormai non ne potevo davvero più così mi guardai intorno e decisi che tanto valeva farsi un giro in mezzo a tutti quegli scaffali. La guardai e sussurrai leggermente - Aya...io vado a farmi un giro, mi sto annoiando troppo.. - inutile dire che lei non si smosse di un millimetro, così alzai le spalle e mi voltai alla ricerca di qualcosa da fare.

    Mi ritrovai davanti a queste gigantesche torri di libri e lo sconforto cominciò a fare capolino nel mio cuore - "Esattamente cos'è che dovrei fare adesso..?" - mi grattai la testa sospirando e mi incamminai cominciando a leggere i titoli dei vari volumi che mi passavano davanti agli occhi, non ce ne fu neanche uno che attirò la mia attenzione. Anzi, probabilmente qualcuno ce n'era pure, ma guadando la mole di pagine che mi sarei dovuta leggere ero tipo...scappata via!
    Passarono almeno altri trenta minuti e di Aya non si vedeva ancora traccia, così in balia della noia, decisi che la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di sedersi in uno di quei giganteschi tavoli che si trovavano di tanto in tanto in mezzo agli scaffali. Scelsi quello più vicino al posto in cui avevo lasciato la mi compagna a leggere, presi posto ed appoggiai la fronte sul legno freddo.


    Menomale che aveva detto che avremmo parlato eccetera eccetera... - sbadigliai - In questo posto ci si annoia di più di quando Nozomi inizia a farmi le sue ramanzine... - sentii le palpebre pesanti, gli occhi mi si chiusero in automatico e crollai a dormire senza neanche rendermente conto.

    < prendi il libro e inizia a leggerlo! Già che sei qui puoi provarci.> - la voce di Aya mi sveglia di soprassalto, sgrano gli occhi e mi riporto in posizione eretta sulla sedia. Ho la vista ancora appannata, ma cerco di non darlo a vedere se non fosse che credo di aver capito solo l'1% delle parole che mi ha appena detto - Eeeehm... - mi stropiccio gli occhi sperando che mettere a fuoco la sua faccia possa aiutarmi ad uscirmene da questa brutta situazione, ma per fortuna la ragazza decide di tirarmi fuori dai guai

    < Tu quanti anni hai? La bibliotecaria ha accennato al fatto che abbiamo probabilmente la stessa età. Io 14 e sono diventata Genin da poco> mi chiede a bassa voce, accomodandosi nella sedia vicino alla mia.

    Mi imbarazzo un pochino al pensiero che avvicinandosi tanto a me avrebbe potuto notare gli occhi ancora arrossati dal sonno, così mi sistemo la frangia facendo in modo che ne copra almeno metà, ma lasciandomi la possibilità di vedere chiaramente ciò che ho intorno e schiarendomi la voce con un colpetto di tosse le rispondo imitando il suo tono di voce -
    Io ne ho compiuti quindici da poco e sono Genin da un po'...non che le mie esperienze si possano definire..."positive"... - per un attimo il mio sguardo si incupisce e mi torna in mente il perchè ero entrata in quel posto quella mattina - "Shinku...chissà come sta ora..." - sospiro leggermente e riporto lo sguardo su Aya, che sembra in vena di fare conversazione.

    < Come mai hai deciso di diventare Genin? Non mi sembri un tipo da combattimento all'ultimo sangue! Io sono stata costretta da mio padre per una folle storia centenaria. Ma sono contenta di essere diventata Genin per poter viaggiare, questo è il primo viaggio che faccio.>

    A quella domanda non posso fare altro che sorridere, mi aveva riportato alla mente il mio scontro con Ban e la risposta che ero riuscita a trovare proprio in quella occasione, così decido di risponderle allo stesso modo - Hai ragione, non sono una tipa da combattimento all'ultimo sangue, anzi a dirla tutta non mi è mai piaciuto combattere. - mi tocco la pancia facendola suonare con un tamburo - e penso che il mio fisico sia perfettamente d'accordo - lascio che un sorriso si accenda sul mio viso mentre rido leggermente - In parte posso capirti per la storia di tuo padre, anche il mio avrebbe voluto che io diventassi una ninja - il mio sguardo divenne leggermente malinconico - Ma non sono mai riuscita a soddisfare le sue aspettative... - sospirai - Per questo mi sono creata una mio personalissimo "credo ninja"... - mi schiarii la voce e mi alzai in piedi cercando di assumere l'aria più dignitosa e solenne che potessi avere e chiudendo gli occhi, esclamai - Non voglio essere una ninja che combatte che dimostrare le sue capacità... voglio essere una ninja che aiuta chi ne ha bisogno sfruttandole al meglio! - riaprii lentamente un occhio e guardai Aya che aveva una faccia assurda, e non riuscii a trattenere le risate - Ahahahah! Lo so, può sembrare una cosa strana. Ma credo che non ci possa essere altro modo per diventare una buona ninja per me... - mi passai un dito sotto il naso continuando a sorridere - Per quanto riguarda i viaggi sono d'accordo con te! E' davvero bellissimo conoscere persone nuove e visitare nuovi posti. Io fino ad ora ho visitato già diversi villaggi...sono stata a: Suna, Kiri e Kusa. Quella che ho preferito è stata Kusa, ha un paesaggio sommerso dal verde ed un clima non troppo caldo...non sono un'amante del caldo... - presi fiato - Per questo motivo Suna non è stata per niente facile da raggiungere! Non so se lo sai ma quel villaggio si trova nel deserto! Capisci? DE-SER-TO! - mi tirai leggermente il collo della felpa sentendo una vampata di calore raggiungermi il viso - Ricordo ancora la gola secca e la pelle che bruciava! Non so quando ritroverò il coraggio di tornare in quel posto....Kiri, invece, è un villaggio particolare...non se ne riesce ad apprezzare la bellezza perchè è quasi sempre coperto dalla nebbia, a meno che non si va in qualche posto sovraelevato... - un sorrisino da ebete apparse sul mio viso - Tipo quello dove mi aveva portato Shinkucki la prima volta... - presi il colletto della maglia e me lo portai fino al naso mentre un leggero rossore faceva capolino sulle mie guance - "Che diavolo sto facendo!? Torna in te Nabu!" - feci un colpo di tosse accompagnandolo ad una risata piuttosto rumorosa e distolsi lo sguardo da Aya - Ma lasciamo perdere! Eheheheh - rimisi la felpa al suo posto ed intrecciai le mani posandole sul tavolo - Mi piacerebbe ascoltare la storia centenaria di cui mi accennavi prima...e dato che questo è il tuo primo viaggio, dopo che avrai scelto i tuoi due libri e se vorrai, potrei portarti a fare un giro per Kumo. - le sorrisi - E ti assicuro che questa volta non lo sto dicendo solo per fare bella figura! - cercai di rassicurarla e sperai con tutta me stessa che si lasciasse distrarre da queste semplici frasi, non ero certa che sarei riuscita ad affrontare il discorso "Shinku"...soprattutto con una perfetta sconosciuta!
     
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4 replies since 3/1/2016, 14:50   142 views
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