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Splende il sole nel cielo di Ishivar, un sole bollente che scalda gli animi del popolo della speranza, allietando le solite attività quotidiane che gli abitanti delle baracche sono soliti svolgere per il bene comune. Ognuno ha il suo bel da fare nel brullo e selvaggio scenario del profondo ovest del mondo, i pastori pascolano il bestiame nelle poche zone ancora non consumate dall’aridità, i contadini si sforzano di tirare fuori qualcosa dalla secca terra in cui sono piantate le poche coltivazioni che ancora sopravvivono in quella zona, le donne non intente in altre faccende provvedono alla casa, pulendo e cucinando per gli uomini della famiglia intenti a spaccarsi la schiena nei pesanti lavori che continuamente ne riempiono le giornate. Gli unici a non fare niente di produttivo sono i bambini, intenti a giocare e godersi i loro anni di gioventù prima che la vita venga a riscuotere anche il loro sudore. Questi si ritrovano in massa, condividendo il loro tempo libero in attività divertenti e leggere, come il gioco con la palla, detto futibol, in cui due squadre si sfidano cercando di portare la palla in meta, passandosela e correndo. Sebbene queste due siano le uniche semplici regole del gioco per l’appunto detto di squadra, c’è qualcuno che sembra non aver compreso a pieno lo spirito del gioco, nonostante gli ormai anche troppi anni passati giocare. Già perché c’è un intruso tra i giovanissimi, un babbeo grosso almeno il triplo degli altri che a discapito dell’età biologica si diverte ancora a passare il tempo in queste sciocche attività ricreative per bambinetti, gli stessi con cui condivide il quoziente intellettivo.
Ed ecco che avanza, ne mette a terra un paio, poi ancora tre gli si attaccano addosso ma niente, il nostro campione è troppo forte e WOOOOOOO, MEEEEETAAAAA!! UH! UH! UH! UH! Chi è il più forte? Chi è!!?? Wauaaaauaauuu
Adesso basta Bontemaru, facci giocare in pace, sei troppo grosso!! Uffa!!!
Già, vattene via, culone!
Ababa bubi, biaaa!!
Il gruppo sembra ormai aver deciso di far fuori il nostro amico, il quale dopo aver provato ripetutamente a far cambiare idea ai suoi amichetti, è costretto a lasciarli giocare in pace per conto loro. È triste il povero Bon, dispiaciuto per esser stato scaricato da quei nanerottoli, ma per fortuna dopo poco la sua stupidità gli suggerisce che ciò è causato solo dalla loro invidia perché lui è il più forte, e di colpo l’allegria ritorna.
Quelle mezze calzette…. Non mi batteranno mai, ehehehe….
E così prende la strada di casa, è in giro già da un po e la fame sta iniziando a farsi sentire, è quasi ora della merenda così il nostro amico mangione accelera il passo per arrivare prima possibile all’appuntamento col cibo. Purtroppo per lui quando giunge alla sua dimora non può concedersi il meritato pasto, poiché c’è qualcos altro che lo sta aspettando, qualcosa di impegnativo e inaspettato, la combinazione peggiore per il nostro scansafatiche preferito, il quale esordisce il suo arrivo con la solita sobrietà.
MAMMAAAAA FAMEEEEE! Fame fame fame fameeee!!
Appena entrato si fionda in cucina, è l’ora della merenda e solitamente la donna di casa è ai fornelli a preparare dei magnifici spuntini per tutti i familiari, quelli intenti a lavorare, e quelli a cazzeggiare. E invece non c’è, la cucina è vuota e nell’aria manca il classico odore di qualcosa di squisito, una grande mancanza che sconforta il fragile cuoricino di Bon. Poi una voce dalla sala.
Booontyyy, tesorino, vieni un attimo qui nella sala…. C’è una persona che ha bisogno del tuo aiuto…
E infatti, seduta sul divano di fronte alla signora Rengu c’è una bellissima per quanto anziana signora, la quale sorride al ragazzone non appena questo fa il suo ingresso nella scena, facendolo arrossire non poco.
La signora Ciabaku deve partire per un viaggio e le serve qualcuno che badi al suo micione per tutto il tempo della sua assenza
Te ne sarei molto grata! Sai il mio caro Junz non sa stare senza di me, mi è accanto da anni e non ci siamo mai separati, ma questa volta non posso proprio portarmelo dietro… sarà solo per un paio di giorni, che ne dici?
Bongo non può proprio rifiutare davanti a una richiesta del genere, espressa con tutta la gentilezza del mondo da una splendida signora, senza contare che passare del tempo con gli animali è uno dei suoi passatempi preferiti, motivo che lo spinge ad accettare volentieri l’incarico, non sapendo delle spiacevoli sorprese a cui sta andando incontro.... -
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E così il buon tontolone si accolla questo nuovo impegno, portando le sue pesanti chiappe a casa della signora Ciabaku il giorno seguente di prima mattina, dopo un abbondante colazione a base di latte, molto latte, senza dubbio troppo latte. La casa è una splendida abitazione in stile villetta preistorica situata poco fuori la zona affollata di capanne, un piccolo gioiellino architettonico che l’ormai defunto marito della signora si è guadagnato in una vita di duro lavoro come mercante. La bella proprietaria ed unica inquilina dell’abitazione è sull’uscio ad aspettare il suo cat-sitter, già pronta per la partenza, con un fiocco legato in testa ed un cesto pieno di deliziosi dolciumi coperto con un lenzuolo che però non impedisce al profumino di diffondersi nell’aria e giungere fino alle sensibili narici del nostro ragazzone.
Oh Bontemaru, in perfetto orario. Benissimo, la casa è tutta tua per due giorni, non c’è bisogno che tu pulisca o ti sforzi di fare qualcosa, mi basta che lasci tutto più o meno come è ora e badi al mio caro Junz. A proposito, potrebbe essere un po scontroso all’inizio ma non preoccuparti, è un coccolone. Allora au revoir, e grazie ancora…
Grazie a lei signora Ciabaku, non mi capiterà certo mai più di vivere in una casa così bella, eheh! E buon viaggio!
…ah, ti ho lasciato qualche dolcetto sul tavolo della cucina.
Non c’è notizia più bella per nostro goloso preferito, il quale è al colmo della gioia e pregusta già la dolcezza dei capolavori della pasticcera. Già perché la signora, sebbene abbia sempre potuto vivere di rendita e campare sulle spalle del marito, si è sempre data da fare alimentando la sua passione per la pasticceria con un impegno continuo, che le è valso un’esperienza decennale e una maestria senza paragoni. I suoi dolci sono un istituzione, e sebbene ella riesca a soddisfare solo le richieste dei suoi amici più cari, si dice che assaggiare una sua creazione sia uno dei piaceri più grossi della vita di un ishivariano. E così, quando la padrona è ormai lontana all’orizzonte, Bongo si fionda in casa. L’ingresso è ampio, spazioso, non c’è molta roba se non l’essenziale, un appendiabiti e un piccolo porta scarpe ai lati e un grazioso tappeto in mezzo. Bongo si toglie i sandali puzzolenti e si avvia verso la sala, dove sul divano si sta spaparazzando il micio Junz. Lo si vede dondolare la coda giù da una spalliera, è una coda piuttosto lunga per un gatto ma probabilmente deve trattarsi di una qualche specie rara. Così Bontemaru prova un primo approccio, rivolgendosi a lui dolcemente.
Ehilà, micetto…
ROAR ARH! (CHI È?)
Deve avere qualche problema alle corde vocali, questo è quel che pensa Bon, sperando di non sbagliarsi perché quello che ha appena sentito è senza dubbio un vero e proprio ruggito, di quelli che spaventano. Così il nostro amico con aria vistosamente preoccupata aggira la poltrona, trovando Junz steso che se la gode a non far niente, con aria decisamente un po troppo felina. Alla faccia del micione…SPOILER (clicca per visualizzare)
Oh cacchio ma tu sei una tigre, non un miciooooo!!
GRRR AAAARRRH ROAAAAR(Già, e tu non sei una gentile badante, e questo mi fa arrabbiareEE)
Oh, no, aspetta, resta comoda
GRR?(Comod-A?)
…viaaaaaaaa!!. -
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Le cose non iniziano affatto per il meglio, il grosso micione non sembra aver preso bene la presenza del suo nuovo temporaneo coinquilino, costringendo il povero diavolo a rifugiarsi in cucina e sbarrare la porta per non venir aggredito e probabilmente sbranato.
Fiuuu, per un pelo…oh, i dolcetti
Sembrerebbe la svolta, al vedere quei capolavori di perfezione estetica e gustosa gli occhi di Bongo si illuminano , ma nonostante ciò la cosa è solo un miraggio di felicità, le cose infatti continuano ad andare piuttosto male, specialmente pochi secondi dopo, quando passando per la porta di servizio la tigre prende alla spalle il povero affamato, bussandogli con la zampa sulla spalla come nelle più simpatiche sit com. Bongo si volta ignaro di tutto e salta letteralmente in aria, facendo volare il prezioso dolcetto che teneva in mano al suolo, e poi sotto un mobile, perso per sempre.
NOOOO, IL DOLCETTO NOOOOO!!
ROOOOOOOAAAAAARRRRRR!!! (NOOOO, IL DOLCETTO NOOOOO!!)
Entrambi si gettano al suolo, mulinando le zampe cercando di infilarle il più possibile sotto il mobile a muro di puro legno d’acero, un monolite che non riuscirebbe a spostare nemmeno una squadra di operai. Ma il dolcetto è troppo in la, già preda di un esercito di formiche giganti che ne stanno sbriciolando la forma e trasportando alla tana. Giornata fortunata per le piccole.
Woooo, tortaaaaaa! Stasera stappiamo la boccia ragazze!
SIIIII!!!
Che strana storia… in ogni caso i due rimasti a secco, si arrendono, ritrovandosi entrambi sconsolati al suolo a pensare a quella dolcezza ormai svanita. E li succede il fatto che ne farà due amici per la pelle. Già, propri così.
ROOOOAAAR GRRR ROAAAR! (Era la mia unica occasione di mangiare quelle prelibatezze…la cara signora non me li fa mangiare perché dice che mi fanno male visto che sono carnivoro, ma a me piacerebbero tanto!
Vuoi dire che non hai mai mangiato quelle prelibatezze??? Porcaccia, e devi viverci ogni giorno affianco, odorare il loro magnifico odore, ssaporarli col naso senza poterli assaggiare… poverino… senti la signora me ne ha lasciato un altro, se vuoi facciamo a metà….
Gli occhi del tigrone si illuminano di gioia, Bongo divide a metà un minitortino al cioccolato dall’aspetto regale ed imbocca l’animale lentamente, facendogli godere ogni istante del magico momento che non vivrà probabilmente mai più. Sembra la scena di un film d’amore, e quella splendida unione fa si che i due seguenti giorni trascorrano al meglio, fino al ritorno della padrona di casa, la quale al contrario di ogni pronostico ritrova tutto come aveva lasciato.
Grazie mille Bontemaru, hai fatto proprio un buon lavoro col mio micione. Ti chiamerò di certo ancora quando e se avrò bisogno. Alla prossima allora!
Può contare su di me, signora. Arrivederci quindi! E ciao Junz!
ROAR ROAAAAR ROOAAAR!!(Ciao Bongo, spero tornerai a trovarmi!!)CITAZIONEFine. -
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Up . -
Kote.
User deleted
SPOILER (clicca per visualizzare)
ma che coccoloso il micione. 34.
La badante sbadata |
