Tela Nera

P.q. Nabune Muzai

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Haruy
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Parlato
    "Pensato"
    Mamma
    Papà
    Kuroda

    Più in fretta Nabune, più in fretta! - odiavo il suono di quel bastone che scandiva un ritmo che io non sarei mai riuscita a raggiungere

    Papà, ma non ce la faccio!

    ...

    Lo sguardo di mio padre era sempre imbronciato quando seguiva i miei allenamenti. Venni superata da Yume, che si voltò facendomi una smorfia antipatica "E' mai possibile che io debba farmi battere da un marmocchio?"

    Yume...io!

    Il bastone emise un rumore più forte - Nabune! Concentrati! - il mio sguardò torno su mio padre, era ancora più arrabbiato e sembrava stanco di dover correggere i miei soliti atteggiamenti, come diceva sempre: "Ti lasci sempre distrarre, per questo non sarai mai una buona ninja.". Distolsi lo sguardo da quegli occhi delusi e tornai a concentrami su ciò che avevo davanti, era arrivato il momento di scalare la parete di quindici metri. I miei fratelli non avevano mai avuto problemi a completare quell'esercizio, ma per me quella era una cosa impossibile, il mio allenamento si bloccava sempre davanti quel gigantesco muro di tavole scure con una corda che lo divideva perfettamente a metà. Mio padre era convinto che l'allenamento fisico fosse la parte più importante per la crescita di un buon ninja, proprio per questo su di me aveva completamente perso le speranze.

    I miei fratelli mi precedevano come al solito, li osservavo con ammirazione ed un po' di invidia mentre si avvicinavano a quell'ostacolo per me insormontabile. A capo della corsa c'era sempre Daichi, era di sicuro il più veloce a scalare quel muro, ma...stavolta ci era passato attraverso

    Yume, hai visto cos.. - mi voltai verso il mio fratellino, sperando di trovarlo sorpreso tanto quanto me, ma lui si portò le mani sulle guance imitando la mia smorfia di terrore ed attraversò la parete, lasciandosi alle spalle una risata che mi fece venire un brivido lungo la schiena.

    Mi voltai verso mio padre per avere spiegazioni almeno da lui, ma era sparito in modo ancora più strano rispetto agli altri due. Ero sola, quella sensazione era così familiare, a volte riuscivo a percepirla anche in presenza della mia famiglia, ma qualcosa era cambiato...

    Papà... - Tutto ciò che mi circondava stava lentamente sparendo, ingoiato dall'oscurità, chiazze di petrolio che divoravano il prato, la mia casa, il vicinato e persino il cielo stava inziando a sparire piano piano. L'unica cosa che continuava a rimanere nitida ed immobile davanti a me era quella dannata parete di legno.

    Nabune, impegnati di più! impegnati di più - impegnati di più Nabune - Nabune - Impegnati!- le macchie facevano da amplificatori alla voce di mio padre, che continuava a ripetere le stesse cose come un disco rotto

    Non ci sono mai riuscita papà!

    Nabune, impegnati di più! impegnati di più - impegnati di più Nabune - Nabune - Impegnati! - mi tappai le orecchie sbattendo con le spalle su quella dannata parete, le macchie nere erano a pochi metri dai miei piedi, cercai di raggomitolarmi a terra mentre un pianto disperato iniziava a riempire la mia gola

    Papààààààà! - quella roba nera era arrivata ai miei piedi, era appiccicosa, sembrava davvero petrolio. Istintivamente tentai di alzarmi, ma persi l'equilibrio e proprio mentre stavo per dare una facciata contro il legno, il muro sparì davanti ai miei occhi, lasciando dietro di lui una scena stupenda e dal sapore di famiglia.

    La mia casa in un tranquillo pomeriggio di primavera: mio padre e Yume facevano finta di prendersi a pugni in giardino, si divertivano tanto, Daichi li osservava ridendo a crepapelle seduto su uno degli scalini d'ingresso, mentre la mamma era in cucina.

    Mi soffermai proprio su quest'ultima, la mamma era l'unica che in un modo o nell'altro tentava di tirarmi su di morale, anche se litigavamo sempre. I tratti gentili andavano in contrasto con il suo naso a punta, rappresentava quella parte di carattere "spigoloso" contro cui io andavo sempre a sbattere. Il suo profilo era illuminato dal sole mentre continuava ad affettare qualcosa che ,la cornice della finestra da cui la osservavo, non mi permetteva di sapere.

    Nabuneeee, vieni a darmi una mano con la cena!

    Arrivo subito mamma! - la mia voce proveniva dall'interno della casa - "Come sarebbe?...Mamma! Non sono io!" - tentai di urlare con tutte le mie forze ma non uscì neanche il suono di una lettera dalle mie labbra. Intanto l'avanzata di quella roba nera non si era mai fermata, intrappolandomi fino alle ginocchia.

    Dalle scale, scese una sagoma nera "Lui...lui..!" era uno dei tizi che aveva ucciso la mia intera famiglia

    Eccomi mamma, cosa devo fare? - aveva la mia voce

    Comincia a sbucciare queste verdure e poi apparecchia la tavola, quando hai finito torna da me così mi aiuti a finire di preparare questo, e...Nabune...vedi di non combinare pasticci come al solito..

    La mamma aggiungeva sempre quella frase ogni volta che mi dava qualcosa da fare, era uno dei motivi per cui litigavamo più spesso, lei non si fidava affatto di me - Certo mamma, tranquilla... - Non avrei mai risposto in quel modo, probabilmente mi sarei arrabbiata dicendole che se mi aveva chiamata solo per farmi la ramanzina poteva benissimo finire di preparare da sola. Quei pensieri mi fecero innervosire a tal punto che per un attimo pensai che forse era stato meglio rimanere da sola...

    "Ma che diavolo sto pensando?... - la sagoma nera prese il coltello ed iniziò ad avvicinarsi alle spalle di mia madre "Non è vero! non lo penso davvero! Mi sento dannatamente sola da quando non ci siete...ti prego non farlo!" - tentai di liberarmi le gambe in tutti i modi, ma il risultato fu che anche le mie mani rimasero attaccate a quella viscida oscurità. Non avendo più nessun arto a disposizione, ed avendo perso la voce, caddi con il mento a terra costretta a guardare quella scena senza poter fare nulla, se non piangere.

    La sagoma si voltò verso di me, i suoi occhi erano verdi - "Cosa..?" - più si avvicinava alla luce del sole che accarezzava il volto di mia madre, più la sua forma cambiava: la sua statura si stava riducendo a vista d'occhio ed un bagliore rossiccio mi tolse quasi il respiro...

    "Cosa stai facendo...Nabune..?" - il mio doppio si voltò verso di me, facendomi il sorriso inquietante - Quello che desideri - mia madre si voltò e io le infilai il coltello in gola, senza nessuna esitazione.

    Sgranai gli occhi "No...non era questo quello che volevo..."

    Ne sei proprio sicura? - la mia copia assassina mi osservava incuriosita, come faceva ad essere curiosa dopo quello che aveva appena fatto?!

    Una musica cominciò a risuonare dalla camera di Daichi

    "La sua canzone preferita..."

    L'oscurità mi aveva completamente avvolta, riuscivo a respirare a malapena, gli occhi erano l'unica parte del mio corpo che ancora non ne era stata intaccata, forse perchè quella roba voleva continuassi a vedere. La mia gemella cattiva iniziò a canticchiare quel motivetto mentre ,ancora imbrattata di sangue, iniziò a saltellare fuori da casa - "Cosa vuoi fare adesso? Non fare del male agli altri..ti prego..." - anche solo pensare era faticoso, quella roba nera mi comprimeva la gabbia toracica come nella morsa di un serpente affamato

    Come Nabu non ricordi?... Il "Signore delle Marionette" è qui con voi. - mentre la mia copia parlava la sua voce cambiò in quella di Kuroda - "Lui non farebbe mai nulla di.."

    Le fiamme divamparono su tutta la casa, quasi a ritmo di musica, mentre la voce di Kuroda riecheggiava accompagnata dalle urla dei miei familiari che bruciavano vivi mescolate a quelle del pubblico in delirio

    So che molti di voi vorrebbero continuare a sentirci per tutta la sera, ma purtroppo è ora di levare le tende. - dalle fiamme spuntò il ragazzo dagli occhi smeraldo, con il suo haori rosso che quasi si confondeva con il fuoco che aveva alle spalle.

    "Kuroda...Questo non sei tu, la mia copia vuole confondermi..." l'oscurità mi avvolse completamente mentre il pubblico aveva iniziato a calpestarmi non curandosi minimamente di me.

    Edited by Haruy - 7/9/2015, 15:39
     
    .
  2. Haruy
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Parlato
    Pensato
    Papà
    Mamma
    Kuroda
    Shinku

    Il nero era tutto ciò che mi circondava, smisi di respirare, per un attimo raggiunsi la pace e tutto il frastuono che mi circondava piombò in un silenzio tanto rilassante quanto inquietate. Rimasi sola con i miei pensieri... e la cosa mi spaventava di più della situazione precedente.

    "Cosa diavolo sta succedendo? Cos'è questa roba nera che mi avvolge? Perchè l'altra me stessa mi ha ucciso mia madre? - quel pensiero ne generò altri che non facevano altro che peggiorare quella situazione - "Perchè ha detto che stava facendo quello che desideravo..? L'ho desiderato davvero per un attimo, ma..no...non avrei mai ucciso mia madre, o..o la mia famiglia..."

    Mi lasciai affogare di nuovo nel buio, in tutta la vita probabilmente quelli erano stati i momenti più rilassanti e "belli" che avessi mai vissuto. I miei pensieri si ammutolirono per un po', ma non è così che funziona la mia testa, nulla può finire in qualcosa di "vuoto". Quel buio, tutto quel nero, non era altro che una tela infinita per i miei dubbi, le mie paure e tutto ciò che la mia immaginazione potesse realizzare "Ho sempre avuto paura del buio..."

    Dinanzi a me cominciarono a formarsi delle fiamme, che però non risplendevano della luce calda che caratterizza il fuoco, l'oscurità ne assorbiva la brillantezza ed il tepore. Si muovevano in un modo innaturale, e piano piano presero la forma della mia casa, in tutto quel silenzio la mia immaginazione non faceva che unire insieme le ultime immagini ed i suoni che avevo visto e sentito.

    Nabune! Concentrati!

    Impegnati di più! impegnati di più



    Non combinare pasticci come al solito



    Impegnati di più Nabune



    Quello che desideri

    Come Nabu non ricordi?



    Tutte quelle parole sembravano quasi fondersi insieme, creando una voce mostruosa che non apparteneva a nessuno dei miei familiari. Mi sentivo inghiottire dalla paura e dai sensi di colpa - "Io non volevo finisse così..." - Ti lasci sempre distrarre - "Cosa intendi dire papà? Quella notte... io ero lì..". - Impegnati di più Nabune - Non combinare pasticci come al solito - "Cosa volete da me?! Non potete scaricarmi la colpa come sempre! Siete sempre stati voi a dirmi che non ero in grado di fare determinate cose e che sono sempre stata d'impiccio!"

    Impegnati di più Nabune - "Basta! Lasciatemi in pace!" - chiusi gli occhi ma le immagini non scomparvero così come le voci, mi portai le mani sulle orecchie e tentai in tutti i modi di pensare ad altro - "Ormai non c'è più nulla che io possa fare...lo capite?!"

    Come Nabu non ricordi? - Quello che derideri - Non ricordi?

    "Quello che desidero? Ma che diavolo state dicendo?! BASTA! SPARITE DALLA MIA VITA!"

    Mi chiedo anche cosa ci faccia una ragazza come te al mio spettacolo, dico, li hai visti gli altri?

    "Kuroda...?" - aprii gli occhi, ero nel camerino del marionettista di Suna - "Come, perchè sono qui..?" - il ragazzo era immobile davanti a me, come se fosse un filmato messo in pausa

    Kuroda...ma che cosa sta...

    Mi chiedo anche cosa ci faccia una ragazza come te al mio spettacolo, dico, li hai visti gli altri?

    Kuroda...ti prego, voglio andarmene da qui

    Dimmi Nabune, dove vuoi portarmi?

    Kuroda ripeteva le frasi che ci eravamo detti durante il nostro incontro, come se un bravo cinematografo facesse dei tagli tra una scena e l'altra e le unisse tra loro creandone un unico filmato. Non avevo idea di cosa stesse succedendo, ma almeno c'era Kuroda lì con me e non lo avrei lasciato andare via come era successo con la mia famiglia.

    Gli occhi smeraldo continuavano a fissarmi, sembrava davvero il ragazzo che avevo conosciuto mesi fa, aveva persino lo stesso sorriso strafottente

    Vieni Kuroda...andiamo via... - cercai di prendergli la mano, ma il buio inghiottì sia me che il mio compagno "No, non di nuovo..." - l'oscurità durò davvero per poco, due tronchi ardevano rispettivamente uno difronte all'altro

    Arrivati. Vuoi riposarti o preferisci passare subito all'azione?

    Non voglio combattere con te Kuroda...

    Prego Nabune, iniziamo con ciò che preferisci.

    No Kuroda, io...non voglio! - davanti a me apparve il cavaliere che il ninja di Suna aveva invocato per tagliare a metà l'albero che illuminava il campo di battaglia - C...Cosa? - ripetè gli stessi movimenti che aveva fatto per tagliare quel tronco, ma stavolta l'attacco era rivolto a me.

    Non sapendo cosa fare portai gli avambracci davanti la faccia e chiusi gli occhi. Quando quella lama scintillante toccò la mia pelle, si sentii un tintinnio, come quando il metallo si scontra con qualcosa di duro.

    Vuoi essere mia amica? - "C..COSA?"

    Vuoi essere mia amica?

    Ma...Kuro

    Vuoi essere mia amica? - Gli smeraldi continuavano a guardarmi ripetendo sempre lo stesso percorso, che era accompaganto sempre dalla stessa frase - Vuoi essere mia amica?

    Cercai di muovermi verso di lui, ma mi resi conto con ero diventata un sasso, proprio come era successo durante l'allenamento, ma questa volta non era la tecnica della trasformazione, non sentivo più nessuno dei miei arti ed il mio corpo era troppo pesante perchè io potessi muovermi. Non riuscivo neanche a spiegarmi come fosse possibile che riuscissi a sentire e vedere il ragazzo dallo haori rosso, eppure riuscii a rispondergli

    Si...voglio essere tua amica. - il ragazzo mi rivolse un sorriso gentile, uno dei tanti che mi aveva fatto durante quell'incontro, e poi il fumo iniziò ad invadere il mio intero campo visivo e ad avvolgere Kuroda

    Non andartene via anche tu! - man mano che Kuroda spariva, il mio corpo riprendeva le sue sembianze originali. Quando il fumo divenne talmente denso da non riuscire a farmi vedere neanche ad un palmo di mano, potei finalmente cominciare a muovermi. Cominciai a correre verso il centro della cortina, con gli occhi che mi lacrimavano sia per colpa del fumo sia per paura di aver perso un'altra persona su cui poter contare

    Kuroda! - nonostante corressi, sembrava rimanessi sempre ferma nello stesso punto

    Questa è la Tecnica della Cortina Fumogena, unita alla tua tecnica sonora dovrebbe divenire una bomba

    Dove sei?

    Immagina di apparire alle spalle dell'avversario per farlo spaventare! - mi sentii toccare - BUH! - mi spaventai, ma allo stesso tempo ero felice, Kuroda si era avvicinato così gli afferai la mano

    Kuroda... - sentii qualcosa di viscido tra la il palmo della mia mano ed il dorso di quella di Kuroda, mi voltai ad osservarle - "S..Sangue?!" - staccai immediatamente la mano da quella che avevo sulla spalla e mi voltai.

    Quello che desideri - Quello che - desideri - desideri - che desideri - la ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi, continuava a guardarmi con un sorriso che mostrava tutti i denti, con il viso ed i vestiti imbrattati di sangue. La sua voce era quasi robotica, continuava a ripetermi quella frase dal primo momento in cui ci eravamo incontrate.

    Cosa diavolo vuoi da me?

    Non ricordi? - Come Nabu non ricordi? - Non ricordi - Nabu? - Non - ricordi?

    Venni colta dalla rabbia e tentai di afferrarla, ma questa si tramutò immediatamente nello stesso fumo che ci circondava "Lasciami in pace..."

    Questa è la Tecnica degli Aghi Volanti Perforanti

    Una pioggia di aghi cominciò ad arrivare dall'alto, quelle punte affilate tagliavano l'aria producendo dei suoni acuti che nell'insieme potevano quasi sembrare una melodia, o peggio, una risata. Li sentii entrare nella carne, provocandomi un dolore quasi insopportabile, venni praticamente inchiodata a terra, gli aghi mi avevano ferito tutto il corpo ad eccezione delle parti vitali.

    La nebbia si dissipò velocemente, come con una folata di vento, dopotutto era in quel modo che il Kuroda reale l'aveva fatta sparire, e dietro tutta quella nebbia riapparvero quei lucenti occhi verdi

    Mi dispiace Nabune, ma è meglio che vada al momento. Magari tornerò in futuro o chissà, ma capisco che la mia presenza non sia più richiesta.

    Non è vero Kuroda! Non andartene!

    E' meglio che vada al momento

    Kuroda!

    Magari tornerò

    Tentai di alzarmi per corrergli dietro e fermarlo, ma non feci altro che lacerare maggiormente la mia pelle provocandomi un dolore che il mio corpo, o la mia mente, non riuscì a sostenere. Svenni. Il regno dell'oscurità tornò a fare da sovrano.

    Non dirmi che anche a te piacciono le stelle Nabucki?

    "Shinku..?"
     
    .
  3. Haruy
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Parlato
    Pensato
    Shinku
    Papà
    Utagai
    Nozomi

    Ovviamente te lo farò vedere per poi andare via, non ho in mente nulla di sconcio, come detto non sono un maniaco eheh

    Il dolore provato poco prima era svanito di colpo, aprii gli occhi e davanti a me ritrovai ritrovai il sorriso imbarazzato ed i capelli spettinati di colui che era riuscito a sopportarmi nella notte più stramba e divertente della mia vita.

    Shinkucki... - mi guardai intorno, era tutto come quella volta, c'era: la coperta, il mio zaino, i libri sconci e persino Yamino. Ma anche Shinku, dopo quella frase, rimase immobile come aveva fatto Kuroda poco prima di lui, stavolta però non avevo intenzione di rovinare tutto, qualcosa mi stava dando l'occasione di rivivere uno dei miei ricordi più belli, così decisi di stare al gioco.

    Che peccato, però! Pensa la mia idea di questa sera era proprio quella di incontrare un maniaco con cui fare cose sconce! Ahahahahahahah - se non sbaglio avevo detto qualcosa del genere

    Questo è il posto, spero che ti piaccia - il ricordo era andato avanti veloce, nonostante io stessi cercando di riviverlo senza perderne neanche un particolare.

    "Perchè siamo già qui..?" - Kiri era sotto di noi, coperta da una leggera nebbiolina. Eravamo già saliti sull'albero, e Shinku era a pochi rami di distanza da me, guardava incantato le stelle

    Sai, da piccolo passavo molto tempo in cima a questo albero a guardare le stelle, mia nonna diceva che le persone che ci vogliono bene continuano a vegliare su di noi sotto forma di stelle. - si voltò per l'ennesima volta verso di me - "Com'è che lo avevo definito quando ci eravamo incontrati...?" - lo guardai negli occhi anche io mentre le lacrime mi rigavano il viso, stavolta non avevo nessuna vergogna, ormai ero certa che tutto quello che stavo vivendo non fosse reale

    Sei una creatura piuttosto carina, vero...Shinkucki?

    Il sorriso di Shinku rimase immutato, come in una fotografia. Aveva i capelli illuminati dalla luna e le guance leggermente arrossate, eravamo parecchio in imbarazzo quella sera, ma ci siamo divertiti tanto...o meglio "Ti sei divertito anche tu, vero Shinku..?"

    Volevo avere quella risposta, così mi sporsi dal ramo per cercare di toccare il mio amico, ma persi l'equilibrio e caddi. Nella discesa mi graffiai in diversi punti, non tentai neanche di fare resistenza, avevo come la sensazione che qualcosa sarebbe andato peggio.

    Sai Nabucki, io in realtà non so cosa sia effettivamente l'amicizia, ma se tu sei in grado di farmelo capire, credo che sarà qualcosa di meraviglioso essere tuo amico!

    Shinku...sei sicuro che... - superai il banco di nebbia che avrebbe dovuto dividere i rami più alti dell'albero dalle sue radici, ma proprio quando mi aspettavo di raggiungere il suolo, la nebbia svanì. Diedi un forte colpo con la schiena, pensavo di cadere sull'erba ed invece mi ritrovai all'interno di un vicolo

    "Cos'è questa puzza..?"

    Quando questa storia sarà finita andremo a guardare le stelle insieme un'altra volta

    Sgranai gli occhi - "No, non queste parole!"

    Non and...! - la mia voce decise di nuovo di abbandonarmi, mi voltai cercando di alzarmi, ma l'oscurità aveva già pensato ad inchiodarmi a terra.

    "Fermati ti prego, fermati, fermati, fermati, non farlo, fermati!" - Shinkucki si stava già dirigendo di corsa verso il sole psicopatico - "NO! non di nuovo!" - usai tutte le mie forze per alzarmi, stavolta non mi importava di nulla, tirai con tutte le mie forze per liberarmi da quella presa. La melma nera mi aveva intrappolato completamente il piede sinistro e tutte e quattro le dita della mano destra.

    "Non mi importa più nulla ormai..." - tirai la mano e sentii tutte le ossa delle dita rompersi, una per volta -"Stavolta...non mi importa più nulla!" - tirai ancora e la presa dell'oscurità si fece più ferrea, al punto tale che arrivò a disinsegrarle completamente - " STUPIDO POSTO! STUPIDA GEMELLA! E STUPIDA OSCURITA'! SEI CADUTA NELLA MIA TRAPPOLA" - non avevo più le dita ma la mia mano era libera - Stavolta... - iniziai a fare lo stesso con la caviglia, che non tardò a rompersi - Stavolta! Non perderò contro di te! - anche il mio piede venne divorato dall'oscurità, ma almeno ora ero libera.

    Mi alzai in piedi, o meglio "sul piede", il pavimento si colorò di un rosso vivo e quella visione, unita al dolore lancinante, stava quasi per farmi perdere i sensi. Ma non avevo tempo per ragionare su ciò che stavo facendo, quella roba nera stava tornando all'attacco, così, trascinando una gamba, iniziai a correre più velocemente possibile.

    Shin...! - il mio amico era vicinissimo all'essere che ci aveva quasi uccisi - Ku...! - ma qualcosa fece interrompere la mia corsa - cki...

    Il gobbo si tolse la maschera svelando il suo volto - "Cosa..?" - delle codine ondulate e rossicce si snodarono sulla veste scura che ricopriva quell'essere - "Cosa vuol dire tutto questo..?"

    Dev-i impegn-ar-ti di più Na-Bu-Ne! AHAHAHAHAHAHAHAHHAAHAHAHAHAH

    "Di nuovo tu!" - ripresi a correre, ma Shinku stava già saltando contro di lei - "NON FARLO SHINKUCKI!"

    Non ricordi? - la mia gemella cattiva, estrasse qualcosa da sotto il mantello - "N..No...Nozomi?!" - feci giusto in tempo a capire che quella era la mia spada, quando vidi Shinku venirne trafitto e rimanere accasciato su di essa.

    Che cosa hai fatto?!

    Non ricordi? Nabune?

    "SHINKU NON E' MORTO, LUI SI E' SALVATO QUEL GIORNO! ME LO HA DETTO UTAGAI!"

    Ne sei sicura?

    Un'onda di oscurità mi arrivo alle spalle, togliendomi il respiro per qualche secondo ed impedendomi di vedere qualsiasi cosa stesse accadendo. Sentii qualcuno avvicinarsi

    Ne sei sic-u-ra Nabu-ne? - sentii qualcosa trapassarmi lo stomaco

    "Perchè mi fai soffrire..?"

    Que-ll-o ch-e d-e-side-ri. - smisi di respistare, per l'ennesima volta e mi lasciai inghiottire dall'oscurità...

    ----------------------------------------------------------------------------



    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

    *tonf*

    Ai! Questo fa più male di quelle di prima...

    Hai finito di urlare?

    Aprii gli occhi di scatto e mi portai le braccia davanti lo stomaco, per difendermi

    Nozomi! Non farlo! Quella non sono io!

    ....

    No! Anche tu rimarrai bloccata come gli altri?! NOZOMI! ALMENTO TU DEVI REAGIRE!

    ....Sei veramente....un caso disperato.

    Brava Nozomi! Almeno tu non ti sei lasciata ingannare dalla mia copia! Ora, prepariamoci a combattere.

    Feci non poca fatica ad alzarmi, dopotutto mi ero ripresa da poco da..."l'incidente" nella missione con Shinku. Cercai di non pensarci troppo, la mia gemella sarebbe arrivata da un momento all'altro

    Nabune...cosa stai facend...

    Tentai di sollevare la mia spada - Ma com'è possibile?! Lei ci è riuscita!

    MA LEI CHI?!

    La mia gemella cattiva! Li sta massacrando tutti...

    Ma...

    E poi c'era quella roba nera... - il mio sguardo si fece vuoto - Quella roba nera...che....che...

    Sentii dei passi dietro la porta che poco dopo si aprii lentamente, probabilmente la persona che stava per entrare aveva paura di qualcosa o di qualcuno

    Cosa deve accadere ancora?!

    Ma quindi sei sveglia!

    Utagai...anche tu? No...non ce la farei a vedere morire anche te... - abbassai lo sguardo

    Morire?! Guarda che quella che stava per morire sei tu! Hai dormito per giorni... mi stavi facendo.... - si passò una mano nel pizzetto, penso che fosse in imbarazzo

    Dormito..? - il mio corpo era ancora completamente fasciato - Quindi...tutta quella roba era...solamente un sogno..?

    A cosa ti riferisc...

    "Oh merda! Ma qui c'è ancora Nozomi!"

    Perchè tu sei qui?!

    Beh perchè tu vivi da sola...quindi io sono stato incaricato di tenerti d'occhio durante la convalescenza...e quindi...

    Ora sto bene! - mi avvicinai a lui un po' barcollante - Visto? Posso cavarmela benissimo da sola. ti ringrazio tantissimo per esserti preso cura di me mentre ero incosciente eccetera eccetera...ma ora vorrei cambiarmi e fare tutte quelle cosa che...mmmm....che ogni ragazza fa di solito! - lo spinsi fuori dalla mia stanza - Verrò a trovarti appena starò meglio! Grazie di tutto Utagai! - in un lampo lo costrinsi ad uscire da casa e gli chiusi la porta in faccia - "Sono salva...!"

    Dopo quegli incubi orribili, l'arrivo di Utagai e soprattutto tutti quei giorni passati in quelle bende ed a dormire, decisi di farmi una bella doccia. Entrai in bagno ed aprii l'acqua calda, che arrivò pochi istanti dopo, cominciando a creare una leggera nebbiolina di vapore acqueo - "Dovrei tornare a Kiri...chissà come sta Shinkucki..." - iniziai a sbendarmi lentamente, il medico aveva fatto davvero un attimo lavoro, non avevo neanche una cicatrice.

    Una volta finito, mi guardai allo specchio, avevo le punte delle codine tutte bruciacchiate. Quel piccolo dettaglio mi fece tornare in mente il dolore che avevo provato quando ero avvolta dalle fiamme, ma soprattutto tutto ciò che era successo e che avevo combinato. Arrossii difronte alla mia immagine riflessa e mi sembrò di vederla sorridere - "Che diavolo!?" - a quanto pare quell'incubo mi aveva segnata più di quanto pensassi, vedere la mia immagine era diventato qualcosa di terrificante, riuscivo ancora a sentire la filastrocca che la mia sosia pazzoide mi aveva ripetuto per tutto il tempo.

    Presi le forbici e mi sciolsi i capelli, in realtà adoravo portare le codine, ma dovevo fare qualcosa che riuscire a superare quella paura. Mi tagliai le ciocche bruciacchiate e mi gettai sotto la doccia, ci rimasi per parecchio tempo, fu davvero rilassante.

    Dato che avevo dormito per tutto quel tempo, quella notte non riuscii a prendere sonno, anche perchè avevo paura di fare altri incubi, così uscii in giardino e la passai a guardare le stelle

    "Penso di aver bisogno di rivedere i miei amici...ma...non riuscirei mai a tornare a Kiri, almeno non ora...non so neanche se Shinku avrà voglia di rivedermi. Credo che andrò a Suna... Kuroda mi aveva detto di passare a salutarlo se mai fossi andata da quelle parti...ho proprio bisogno di allontanarmi un po' da casa mia..."

    toradora-kushieda
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
     
    .
3 replies since 7/9/2015, 10:18   89 views
  Share  
.