Io odio le fiamme illusorie!

Cure mediche Nabune Muzai

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  1. Haruy
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    Presto, Questa ragazzina ha ustioni su tutto il corpo ed è svenuta per il dolore! - disse il Jonin che portava Nabune sulle spalle, lo scontro con il gobbo ammantanto l'aveva ridotta piuttosto male.

    Portate qui un lettino, subito. - l'infermiere aveva un'aria fredda e fin troppo professionale

    La ringrazio per aver portato qui la paziente Signor...

    Guze.

    Bene, Signor Guze, può accomodarsi in sala d'attesa, una volta finito la manderemo a chiamare. - l'infermiere chiuse la cartella e si voltò mostrando un sorriso gentile ma tirato. Guze fece cenno di si con il capo e le loro strade si divisero.

    --------------------------------------------------------------



    Ripresi i sensi - SHINCKUCKI! NO! - provai a mettermi seduta, provocandomi un dolore che quasi mi faceva perdere di nuovo i sensi - NO! QUEL DANNATO GOBBO! IL SOLE PSICOPATICO! IL PROPRIETARIO DELLA CRISTALLERIA! -
    caddi di nuovo sulla schiena tra urla di dolore, ero circodanta da persone in camice bianco che tentavano di tenermi ferma

    Cosa volete da me?! Chi cavolo siete?! SIETE ALLEATI DI QUELLO STORPIO CON LA LANERNA!? LASCIATEMI IN PACE! - cercai di dimenarmi in tutti modi dalla presa di quelle che dovevano essere almeno tre persone, avevo lasciato Shinku da solo contro quel coso, se fosse morto non me lo sarei mai perdonato.

    Venni presa da una tristezza incredibile- "Shinku non poteva essere morto, non per colpa mia, non un'altra persona per colpa mia..." - ripensai alla scena in cui veniva scaraventato a terra dall'essere con la lanterna e persi tutte le forze, "schiacciata" dalla presa di tutti quelle persone in bianco.

    Dov'è Shincucki... - dissi con un filo di voce - Dov'è...dov'è il mio amico? - rivolsi il mio sguardo pieno di lacrime verso tutte quelle persone - Dov'è....SHINKUCKI?!

    urlai con tutto il fiato che mi era rimasto, mentre la presa di quelle persone mi provocava un dolore atroce su tutte quelle ustioni - LASCIATEMI! Non posso lasciare che muoia anche lui! - il dolore mi costrinse a rimanere ferma - Non può morire anche lui per colpa mia... - mi lasciai andare su quel lettino mentre mi trasportavano chissà dove

    "E' tutta colpa mia Shinkucki..."
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
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    Sbraitava. Lanciava parole senza senso, parole che non erano di peso per i medici, capitava spesso che i pazienti dessero di matto. C'erano sempre quegli individui che piangevano invocando qualcuno, persone che si affidano agli altri o che semplicemente si preoccupato per loro, persone che se non avessero fatto un minimo errore non si troverebbero lì. Capitava spesso l'uomo che per non aver messo bene un chiodo, scivolava sul pavimento e finiva per cavarsi un occhio, quello che metteva il veleno per topi nel luogo sbagliato. Così come capitava spesso quell'individuo che finiva in preda alle fiamme per difendere un Anbu assassino o semplicemente un compagno, errori tattici li chiamerebbe qualcuno. Capitava spesso che qualcuno finisse per urlare e dovesse essere fermato per evitare che creasse panico. Ed è per questo che con un ammirevole sangue freddo, un ago fu lanciato verso il collo di una frenetica Nabune che fu messa facilmente a riposo.
    Capitava spesso.


    -Parla troppo.-

    L'uomo che le aveva lanciato lo spiedo, stava camminando tranquillamente accanto alla barella che era trainata di corsa da quattro uomini, riusciva tuttavia a tenere testa alla loro andatura con tranquillità. Il volto era completamente coperto dalla maschera da chirurgo, trasparivano solo gli occhi gialli, dai tratti affilati come rasoi.
    Sazoi alzò il braccio, l'indice puntò verso una porta e nessuno disse nulla, il rumore delle ruote e delle gambe riempivano il corridoio, la barella svoltò a destra entrando in una stanza dal soffitto illuminato fievolmente.


    -Ha solo delle bruciature?-

    Uno degli infermieri alzò la voce per potersi far sentire chiaramente dall'uomo.

    -Si Sazoi, potrebbero esserci delle ferite minori, ma da quello che mi è stato riferito sono solo bruciature.-

    L'uomo scrutò il corpo della ragazza, gli occhi si muovevano velocemente e osservavano la scura pelle malconcia e strappata dalle carni, semrava un lavoro facile.
    Capitava spesso.
     
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  3. Haruy
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    Sentii qualcosa sul collo, come una puntura di zanzara, e subito dopo venni colta da un sonno fortissimo - "No...non posso abbandonare di nuovo Shinku..." - ma il buio tornò un'altra volta.

    Quando ripresi conoscenza mi ritrovai in una stanza con una luce fioca ed un uomo che parlava con un tono di voce piuttosto alto. Ero ancora intontita dalla puntura precendete, e del discorso capii ben poco

    Sazoi.... ferite minori...ma...bruciature.

    Non riuscivo ancora a muovermi, avevo la sensazione che i miei arti fossero di piombo, l'unica cosa di cui continuavo ad avere il controllo era la vista. Ruotavo gli occhi a destra e sinistra scrutando tutte le persone che mi circondavano, riconobbi i volti di coloro che mi avevano trattenuta su quel dannato lettino ma in mezzo a loro ce n'era uno particolarmente terrificante: indossava una maschera da chirurgo che lasciava intravedere solo degli occhi gialli dai tratti quasi felini.

    Mi stava fissando già da troppo tempo - "Che vuole questo qua?" - cercai di aggrottare le sopracciglia e mi sforzai con tutta me stessa di dire qualcosa ma senza riuscirci.

    Quello sguardo così attento mosse la mia curiosità, che come sempre mi diede la forza di spingermi oltre le mie possibilità. Sollevai leggermente la testa e mi sforzai di guardare il resto del corpo che pian piano stava riprendendo sensibilità e con essa stava tornando il dolore.
    Lo spettacolo che mi trovai davanti fu qualcosa di orrendo: la mia pelle si era quasi "fusa" con i miei vestiti, aveva un colorito nerastro che veniva interrotto solamente da alcuni tratti color rosso vivo, in cui la pelle aveva ceduto, lacerandosi.

    "Ma...ma..." - mi accasciai di nuovo sul lettino - "...Ho fallito di nuovo...scusa papà..." - ero l'ultima speranza per la mia famiglia e in una delle mie prime missioni da Genin avevo combinato un disastro simile. La mia divisa ormai era bella che andata e non sapevo nemmeno se la mia pelle sarebbe tornata come quella di una volta, ci mancava solo che oltre la mia ciccia fossi stata costretta a portare in giro delle cicatrici orribili.

    "La divisa della mia famiglia...non mi sta rimanendo più nulla di loro..." - a quel pensiero mi tornò in mente un altro oggetto prezioso che avevo preso l'abitudine di portare in giro - "La collana di Kuroda! NO! Non posso aver perso anche quella" - comandai al mio braccio di arrivare fino al petto, ma quest'ultimo non obbedì ai comandi, così in preda al panico tentai di fare la cosa che forse il mio corpo sarebbe riuscito a gestire meglio: parlare.

    L..La...Cowl...Colw...COLLANA! - per fortuna quella parola mi uscì decentemente dalla bocca, sperai che quelle persone potessero dirmi qualcosa a riguardo, dopotutto se dovevano farmi qualcosa o addirittura uccidermi non gli sarebbe costato niente darmi almeno quella informazione.

    "Ma aspetta un secondo...se posso parlare..."

    SHINKU! SHINKU! do..Do...DOvWw...DOV'E'!? - di Kuroda avrei perso solo una collana "riciclata", ma se l'ultima scena che avevo visto in quel vicolo fosse finita male, di Shinku non avrei neanche più potuto sentirne la voce...
     
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    La ragazza stava ancora parlando, c'era qualcosa che non andava per il verso giusto, decisamente. Gli infermieri furono stupiti da quella reazione, non potevano aspettarsi che la genin riprendesse coscienza all'improvviso e Sazoi non poteva immaginare di fallire nell'anestetizzare quella kunoichi, era possibile avesse sbagliato visto che si muoveva come un'indemoniata, ma era comunque la prima volta. Un affronto che non scalfiva minimamente il medico, egli aveva infatti tentato di metterla a nanna per evitare si potesse far male da sola. Essendo la prima volta, fu assalito da un leggero alone di panico, non era abituato a vedere un paziente resistere al suo trattamento, così come non poteva sapere quello che sarebbe successo se avesse tentato lo stesso una seconda volta, che il narcotico avesse potuto ucciderla a causa delle forti dosi a cui sarebbe stata esposta? Urgeva una soluzione in tempi brevi.

    -Tenetela ferma e cominciate col trattamento.-

    Gli infermieri annuirono, stringendo la presa sugli arti di Nabune e facendo defluire il Chakra sulle mani. Con uno scatto fulmineo, Sazoi, saltò accanto a Nabune premendo sulle tempie con i pollici, ed il resto che quella ragazza avrebbe visto sarebbe stato il buio, buio duraturo almeno cinque orette visto che era svenuta e parecchio esausta. Il medico avrebbe trovato un modo per scusarsi del brusco trattamento adottato.
    Frattanto i medici stavano infondendo l'usuale chakra verdognolo negli arti della ragazza, la pelle si apriva come carta e veniva rimpiazzata quasi immediatamente, Nabune assunse l'aspetto di un tizzone rovente, pelle che continuava a cambiare in accordo con la necessità. Una volta che Saozi si accorse che la ragazza era effettivamente addormentata, poté tirare un sospiro di sollievo, l'operazione sarebbe andata a buon fine e senza altre interruzioni.


    -Perfetto, possiamo dare inizio alle danze.-

    Sazoi si unì alle tante mani, brillando di un verde acceso che le circondò la testa immediatamente. Il Chakra la avvolse completamente come se fosse al centro di un camino, ed avrebbe continuato per un po' di tempo, quello necessario alla sua rigenerazione.
    L'operazione durò qualche ora, tre circa, Nabune era stata fasciata completamente, posta su un lettino in qualche stanza sperduta. La stanza presentava una finestrella dalla quale traspariva qualche raro fascio di luce, mitigato dai banchi di nebbia che infestavano il villaggio che prendeva il nome dai medesimi. Per quanto le mura fossero spoglie e bianche, la sensazione di vuoto delle mura era notevolmente alleviata dai corridoi della struttura. Il lettino di Nabune era circondato da delle tendine di un verde opaco, che non oscurava completamente la vista ma creava delle ombre lungo la superficie.
    Essendo di buon cuore, Sazoi aspettò che si svegliasse, per poter rispondere alle sue domande, ovviamente per farlo aveva cercato il Jounin che l'aveva portata all'infermeria, un lavoro per niente facile in un villaggio grande quanto Kiri. Accanto a lui stava un vassoio con del thé e dei biscotti, che avrebbe gentilmente a Nabune una volta svegliata, un atto di gentilezza per farsi perdonare dal brusco trattamento, ed una collana. La collana era stata presa direttamente da Nabune ed era stata tolta dal suo collo una volta accertatisi che non costituiva un pericolo per la sua salute e non inficiasse la buona riuscita dell'operazione.


    Edited by LordScorpio - 25/8/2015, 01:44
     
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  5. Haruy
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    A quanto pare quei tizi non avevano intenzione di dirmi nulla e ricominciarono a tenermi ferma sul lettino - "Perchè non vogliono dirmi dov'è Shinku?! Allora è morto davvero?!" - se avessi avuto la forza necessaria avrei tentato di prenderli a calci, ma tra: l'intorpidimento, le ferite e quei tizi che non mi lasciavano in pace, era praticamente impossibile.

    -Tenetela ferma e cominciate col trattamento.-

    Il tizio mascherato doveva essere il capo della combriccola, gli altri eseguirono i suoi ordini come dei bravi soldatini. Senti le loro mani stringersi maggiormente contro i miei arti bruciacchiati, facendomi non poco male

    AI! Io wi amwazzo maledvwe..! - il dolore mi teneva bloccata ed una fiovole luce verde ricoprì il mio corpo "Non posso ancora morire! Non posso!" - ero davvero esausta, ma se ci fosse stata qualche possibilità di salvare Shinku non avrei permesso a quei tizi di tenermi bloccata lì - "Però...questa luce verde è quasi piacevole..." - con quel mio ultimo pensiero vidi materializzarsi vicino a me il tizio mascherato che inizio a premermi i pollici contro le tempie - "Non vorrà mica aprirmi la test.." - il buio era tornato a fare capolino.

    ------------------------------------------------



    Mi svegliai parecchie ore dopo, stavolta fu una fatica immane anche tentare di aprire gli occhi - "Sono...ancora viva..?" - le mie palmpebre si aprirono lentamente lasciando scoperti gli occhi ormai troppo abituati all'oscurità, infatti, appena la luce sfiorò le mie pupille fui costretta a chiuderli nuovamente. Ripetei la stessa cosa per un paio di volte, cercando di aprire prima un occhio e poi l'altro, ed alla fine riuscii nel mio intento.

    Una luce lieve si rifletteva da una finestra su delle tendine verde opaco che circondavano il lettino a cui ero stata affidata, dietro quelle tende potevo vedere un via vai di ombre, ognuna ad un ritmo diverso, accompagnate da una sinfonia di voci che arrivavano alle mie orecchie con parole incomprensibili.

    "Ma dove sono..?" - lentamente cercai di voltarmi, il dolore delle ferite non era più acuto come prima - "Ma come?" - mentre cercavo di darmi una spiegazione il mio naso catturò un odore familiare, di cui io andavo pazza

    Biscotti! - se c'era qualcos'altro che poteva farmi fare cose assurde oltre la curiosità, quella era sicuramente la fame. Mi voltai in direzione di quel profumino delizioso e mi ritrovai ad incrociare lo sguardo con due uomini che mi osservavano con aria gentile. Riconobbi uno dei due grazie agli occhi gialli che brillavano come pagliuzze dorate alla luce del sole, senza maschera non faceva poi così tanta paura, mentre l'altro doveva essere un ninja della Nebbia perchè aveva il coprifonte bel stretto sulla testa.

    A quel punto mi resi conto dei problemi che avevo provocato: le tendine verdi, l'uomo con la maschera da chirurgo, tutti i tizi in camice bianco...ero in ospedale. Portai il mio sguardo su me stessa, ero completamente fasciata, ecco perchè le ferite non facevano più male come prima.

    Arrossii, per fortuna quella reazione non fu visibile agli occhi dei due grazie alle fasce che mi ricoprivano il viso, lasciando liberi solo occhi e bocca - Chiedo scusa...non mi ero ero resa conto che... - sospirai, era così imbarazzante, non potevo credere di aver fatto tutta quella scenata mentre tentavano di curarmi - Comunque la ringrazio Dottore...

    Il ninja seduto accanto a lui prese la parola

    Come ti chiami ragazzina?

    Sono Nabune Muzai, spero di non aver causato troppi problemi anche a lei sensei...

    Ah no! Fortunatamente eri svenuta mentre ti portavo qui ahahahahah...

    Ah...ehehehe - "Per fortuna davvero...ma aspetta..." - Sensei quindi lei ha visto anche Shinku?! Come sta?! E' ancora vivo? - il mio sguardo si riempì di tristezza, volevo avere quella risposta dall'inizio di quel calvario, ma allo stesso tempo avevo paura potesse essere qualcosa di irreparabile.

    Shinku? E' per lui che hai fatto passare tutti quei guai al medico? Cavolo! Devi tenerci parecchio... - mi fece uno sguardo ammiccante, se fosse stata una situazione normale probabilmente mi sarei sentita talmente in imbarazzo da scappare via, ma in quel momento mi interessava solo sapere se Shinku stesse bene, per questo la mia espressione preoccupata non venne minimanente intaccata da quella battutina

    Mh...si lui sta bene tranquilla - mi sorrise - Aveva solo un graffietto sulla guancia, ma probabilmente non lascerà neanche una cicatrice.

    tirai un sospiro di sollievo anche se dentro di me sentivo la responsabilità del fallimento di quella missione, ed anche se Shinku si era fatto solo graffietto, era stato comunque per colpa mia

    Capisco...menomale - non riuscii a camuffare la tristezza, nonostante fossi abituata a farlo, probabilmente il sensei se ne accorse e si sentì in dovere di dire qualcosa per tirarmi su di morale

    Anche lui mi ha chiesto di te prima che ti portassi qui, sembrava davvero preoccupato... - in realtà quella consapevolezza non fece che aggravare il mio stato emotivo, oltre che a fargli far male lo avevo anche fatto preoccupare - "dopo questa cosa dubito vorrà continuare ad essere mio amico" - mi sentivo veramente uno straccio - "E pensare che mi aveva chiesto di mostrargli cosa fosse la vera amicizia..."

    Il sensei era in difficoltà, credo fosse convinto che quelle parole avrebbero funzionato, ma avendo ricevuto l'effetto contrario si voltò verso il medico in cerca di aiuto. La porta si aprì di scatto salvando entrambi quegli uomini dalla situazione imbarazzante

    Nabune! Che diavolo ti è successo?!

    riconobbi quella voce, nonostante non fossi abituata a sentirla con quel tono preouccuapato

    Utagai..?

    il ragazzo si avvicinò al lettino a passi ampi e veloci - Te lo avevo detto che non dovevamo venire fino a qui! Guarda come sei ridotta...cosa hai combinato? Hai dato fuoco al negozio?

    Rimasi in silenzio, quelle parole mi ferirono notevolmente, non sapevo cosa rispondere così evitai solo di incrociare il suo sguardo

    Il ragazzo posò una mano sul letto - Forse limitarti a distruggere tutti quei cristalli non era abbastanza per te, non è vero Nabbona? ahahahah - la sua risata mi spinse a guardarlo, a modo suo il mio accompagnatore stava cercando di tirarmi su di morale e ci era riuscito, facendo apparire sul mio volto un leggero sorriso

    Almeno non sono una scansafatiche come te! Saresti dovuto venire a soccorermi tu e invece chissà dov'eri...sicuramente ad importunare qualche altra povera ragazza... - "Beccati questa Utagai!" - gli rivolsi un sorriso maligno, ma lui no sembrò turbato da quella mia affermazione, anzi, fece qualcosa di completamente insaspettato

    Hai ragione Nabu... - mi posò delicatamente una mano sulla testa, piegandosi leggermente in avanti per guardarmi negli occhi - Non avrei dovuto lasciarti da sola, ti chiedo scusa... - rimasi allibita, il suo sguardo era terribilmente serio, ma proprio mentre stavo per replicare a quelle sue parole - Ti chiedo scusa per aver pensato per un solo istante che ci fosse un po' di cervello in quella tua testolina vuota. - mi posò la mano chiusa sulla testa a mo' di pugno.

    MA...MA!

    Niente Ma, stupida nanerottola. Mi hanno anche raccontato di cosa hai combinato in ospedale - si voltò verso i due uomini vicino a me - Vi chiedo scusa signori, questa ragazzina deve ancora imparare a gestirsi, a dirla tutta non sono ancora certo di come abbia fatto a superare l'esame da Genin... - mi guardò ridendo e lo stesso fecedo gli altri due

    UTAGAI! - mi posò un dito sulla bocca per farmi stare zitta

    Ora non dovrete più preoccuparvi di lei, la riporto a casa. - senza neanche lasciarmi il tempo di replicare mi prese di peso dal letto, facendomi salire sulla sua schiena a mo di zainetto

    MA..Ma Utagaii! - era imbarazzante, sapevo avrebbe fatto qualche battutaccia

    Aaaaaah! Sei pesante per essere una nana, maledetta Nabbune! - "Ecco lo sapevo"

    Aspetta prima di andare voglio uno di quei biscottiiii! - feci uno strano movimento cercando di avvicinarmi a quelle delizie, facendo quasi perdere l'equilibrio al mio compagno

    Ferma! Col cavolo che mangi ancora, sei già abbastanza pesante di tuo! - guardai il vassoio, notando qualcosa di molto importante per me - La mia collana! - Utagai se ne stava già andando

    Utagai devo prender...

    Grazie per l'aiuto signori, siete stati veramente gentili e pazienti con questa rimbecillita. - Utagai fece forza sulle braccia per farmi tornare in posizione sulla sua schiena

    Maaaaa! - il medico fece uno scatto arrivando alle mie spalle e facendomi scivolare la collana sul collo senza che Utagai se ne accorgesse, era molto più gentile di quanto credessi

    Grazie...spero di tornare presto a Kiri e magari tornerò a farvi visita, ma da sana, possibilmente!

    I due uomini ci salutarono tra le risa ed io ed il mio Special Jonin uscimmo da quella struttura.

    Sei davvero una stupida Nabune...

    Sempai...io...

    Sta zitta e dormi, ci aspetta un lungo viaggio. - appoggiai la testa sulla sua schiena e mi lasciai andare in un sonno profondo ,mentre attraversavamo la nebbia, in viaggio verso casa.

    Edited by Haruy - 25/8/2015, 21:53
     
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    Haruy può pigliare 32 exp :si2:
     
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