Genesi

Quest Personale

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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    In un lontano passato



    Shinici.. Sono incinta..

    La donna accompagnò la frase con un sorriso tirato, sembrava spaventata da qualcosa.

    - D-davvero? Ma è fantastico amore! -

    - Dovremmo dire anche ad Akito che avrà presto un fratellino. -

    - No, per ora è meglio non dirgli niente altrimenti non si concentrerà del tutto negli allenamenti. -

    - Ma ha soltanto sette anni, sei d'accordo con gli altri Kaguya? Vuoi davvero continuare a tenerlo rinchiuso nei sotterranei? -

    - Non abbiamo scelta Kalina! Dobbiamo condividere il volere dei nostri cugini! La tirannia del Mizukage deve finire!!!-

    Per l'ennesima volta Kalina abbassò lo sguardo, con la consapevolezza della futura sorte del figlio che doveva ancora partorire.

    - ... Come lo chiameremo il nuovo arrivato? -

    - Kinoe, Kinoe Kaguya! -

    1 anno dopo



    Nei sotterranei si svolgevano i loschi affari del clan Kaguya, i loro metodi erano sporchi e ingiusti soprattutto verso i loro stessi figli. Accecati dalla rabbia e dalla vendetta volevano organizzare un colpo di stato per impossessarsi del villaggio nascosto della nebbia, una cosa da folli. Così rinchiudevano i propri figli nei sotterranei segreti, facendoli combattere tra di loro per sviluppare appieno le loro potenzialità.
    Soltanto pochissimi membri riuscivano a sbloccare la propria Kekkei Genkai, ovvero la manipolazione Ossea. E tra tutti i bambini, uno si dimostrò molto precoce nel taijutsu e cosa più impressionante, alla sola età di nove anni manifestò i segni della Shikotsumyaku, il suo nome era Akito Kaguya.
    I suoi consanguinei lo sottoponevano a duri allenamenti e a prove sempre più ardue insieme ad altri bambini, arrivarono perfino a mascherargli l'intero corpo, tatuandogli diversi tribali da guerra che indicassero il suo nome in codice per le battaglie.
    La cosa andò avanti per diversi anni, finché qualcuno disgustato dai metodi dei parenti stessi decise di opporsi. Quel qualcuno divenne prima una talpa, poi un carnefice e infine un eroe. Spifferando tutto alla MizuKage del tempo, Samui, si presero subito dei provvedimenti, il capo villaggio organizzò una squadra scelta di Anbu con a capo la ''talpa'' per fare irruzione nel luogo e incarcerare tutti gli adulti, mentre i bambini sarebbero stati affidati a diverse case famiglia. Se qualcuno dei Kaguya avesse opposto resistenza, gli Anbu avrebbero avuto il permesso di ucciderli seduta stante, ormai stavano diventando una minaccia troppo pericolosa per il paese stesso.


    Il tutto avvenne durante uno dei combattimenti di Akito, proprio mentre il ragazzo si massacrava di botte con un suo cugino un'esplosione annunciò l'arrivo delle forze dell'ordine. Tutti ninja alquanto esperti e col volto coperto da una maschera irruppero nei sotterranei, cominciando la carneficina. Convinti nei loro ideali, i Kaguya non esitarono a combattere una cruenta e feroce battaglia contro gli Anbu. Il sangue schizzava da ogni parte e la Talpa mascherata da Anbu si trasformò così in carnefice, mutilando e trafiggendo il suo stesso clan con una violenza inaudita. Lo spettacolo era terribile e Akito non appena ne ebbe la possibilità scappò via, lasciandosi tutto alle spalle e andando... Un momento, non siamo quì per parlare della storia di Akito ma bensì del suo fratello minore, Kinoei.
    Soltanto due genitori decisero di non combattere e arrendersi subito per il bene del piccolo che la madre portava in braccia. Shinici e Kalina.
    Kinoe aveva già un anno ed essendo ancora un lattante non poteva badare a se stesso, così avendo già perso il primogenito i due genitori al termine della battaglia si fecero arrestare. Non potendosi portare il bambino in cella, egli venne preso dal capo della squadra anbu, e portato direttamente alla MizuKage in persona.


    Edited by †Akito† - 6/8/2015, 16:29
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Come un ombra l'anbu saettava da un tetto all'altro tra la nebbia di Kiri, mentre la pioggia scendeva a dirotto, facendo scricchiolare le piccole tettoie in legno delle abitazioni. Ogni tanto un lampo illuminava quella notte nera come la pece, rendendola una delle più tetre e brutte notti del villaggio nascosto della nebbia. Di rado si vedevano quel genere di temporali nel paese dell'acqua, e l'incappucciato carnefice si faceva strada verso il palazzo del capo villaggio con il bebè avvolto in un panno ormai umido. Cercava di proteggerlo più che poteva dal vento e dalla pioggia, ma per quanto potesse sforzarsi il vento era contro di lui. La sua forza bruta e il suo talento non potevano di certo niente contro una potenza come la natura. Eppure era stata proprio la natura a donargli la vita, così come la sua abilità innata, la manipolazione ossea. Doveva ringraziare madre natura per la Kekkai genkai che possedeva, non tutti i Kaguya riuscivano a sbloccarla.
    Ad ogni modo, arrivò in fretta a destinazione. Le guardie all'entrata non gli chiesero neppure il nome non appena si accorsero della particolare maschera anbu con cui si mascherava il volto. A differenza degli altri suoi compatrioti, aveva ricevuto una maschera particolare da Samui in persona per il suo coraggio e il suo gesto di devozione verso il villaggio. Così una volta giunto al piano di sopra bussò alla stanza della Mizukage ed entrò senza attendere il permesso.

    - Finalmente, non ce la facevo più ad aspettarti. -

    La donna si trovava seduta sul suo tavolo con le mani congiunte, batteva continuamente il piede destro per terra per il tic di nervosismo.

    - Samui-sama, l'operazione è stata completata con successo. -

    - Ma, che hai in mano? -

    Sciolse il panno e rivelò il bambino alla Mizukage.

    - È il figlio di Kalina e Shinici Kaguya, era l'unico ''neonato'' e ho pensato di portarlo direttamente a lei. -

    - E loro? -

    - Beh, sono stati gli unici insieme ad altri quattro o cinque che si sono arresi subito, adesso si trovano nelle segrete. -

    Ella si alzò d'improvviso e prese in braccio il piccolo, gli cambiò il panno umido con una maglia asciutta e poi lo coprì fino alla testa, dondolandolo per farlo addormentare.

    - Ma sai che non posso tenerlo io, con tutto quello che ho da fare. E poi è un Kaguya, so per certo che saprai allenarlo a dovere. Con la tua preparazione e i tuoi principi, ne verrà fuori un ottima persona. -

    - No, no, no. È troppo piccolo perché possa occuparmene, non so nemmeno cambiargli il pannolino. -

    - Ahahahah!! -

    Scoppiò a ridere come un'imbranata.

    - Fosse stato più grandetto avrei potuto insegnargli qualcosa, ma non posso davvero occuparmene di lui. -

    - Vabbe, gli troveremo una famiglia allora! Invece parlami della missione, ho apprezzato tantissimo il tuo gesto Zekin, non è una cosa che avrebbero fatto tutti. -

    - È stata una guerra.. ci sono stati pochissimi arresti, tutto il resto morti. -

    - C'è stata qualche perdita dei nostri? -

    - Per fortuna no, soltanto dei feriti.. -

    - Meglio così.. Ti meriti tutta la mia gratitudine, e quella del villaggio. Da oggi sei un eroe, hai salvato molte vite sventando quella minaccia. -

    - La ringrazio.. Adesso è meglio che vada. Ho intenzione di portare il bambino ad un mio vecchio amico, lui e sua moglie non hanno figli, magari l'accettano. -

    - Ottimo, un'ultima cosa. Sei uno shinobi formidabile, nessuno quì a Kiri può batterti nel Taijutsu. Se solo avessi le spade, ti dichiarerei uno dei sette spadaccini del villaggio. -

    - Dove vuole arrivare? -

    - Si, ci hai visto giusto. Voglio che recuperi le spade, prenditi il tempo che vuoi. -

    - Le sette spadaccine sono perfino più formidabili di me, sarà un'impresa alquanto ardua. -

    - Settimane, mesi, anni. Non importa, basta che me le riporti. -

    - Agli ordini -

    E si congedò, mentre col bambino in mano si dirigeva alla sua prossima destinazione...
     
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    Nonostante fosse piena notte, l'ormai ''eroe'' non si preoccupò neppure leggermente di andare a svegliare il suo vecchio amico, la questione era abbastanza importante. La pioggia era terminata e nell'aria v'era un venticello gelido, il paese era in completo blackout. A quell'ora nessuno si aggirava per le vie intersecate del villaggio, tanto meno qualcuno si affacciava in balcone.

    TOC TOC, TOC TOC.

    Toc toc, toc toc, toc toc.

    ...

    TOC TOC, TOC TOC, TOC TOC, TOC TOC!

    Le sue nocche sbattevano violentemente sulla porta in legno, per via delle sue ossa resistentissime non provava alcun dolore fisico e questo non gli permetteva di controllare del tutto la sua forza, la porta sarebbe stata abbattuta a breve, intanto il piccolo Kinoe si svegliò e cominciò a piangere.

    Che palle che sei, non fai altro che piangere!

    Zekin sei tu?

    kamigawa apri, ti devo parlare.

    Un uomo abbastanza alto e robusto aprii la porta permettendo al Kaguya di entrare col bambino fra le braccia.

    Santo cielo.. ma lo sai che ore sono? Che ci fai con questo bambino? Vabbe.. vieni qua sediamoci.

    Kamigawa fece sedere l'Anbu vicino il tavolo al centro della stanza, successivamente si avvicinò al camino per accendere il fuoco. Il freddo filtrava nelle piccole crepe del legno di cui era costituita la casa e l'uomo assonnacchiato ne risentiva parecchio, portava un semplice pigiama e aveva la faccia di uno zombie. Che si poteva pretendere d'altronde? Era stato svegliato nel bel mezzo della notte!

    Parliamo piano, Mayako sta dormendo. Allora?

    La storia è complicata.. c'è stato un problema con gli altri Kaguya e ho trovato questo bambino. Io non posso occuparmene, non ci sto mai a casa e sono troppo impegnato con le missioni, ho pensato che dato che tu e Mayako non avete figli e questo quì ha bisogno di un padre e una madre..

    Hey hey frena. Che significa '' l'hai trovato ''?

    Sospirò.

    Sai che non posso parlare delle missione Anbu.. Devo chiederti questo grosso favore amico mio, sei l'unico di cui mi fido e io non posso occuparmene, davvero.

    L'uomo cambiò del tutto l'espressione del volto passandosi le nocche degli indici negli occhi, cercando di migliorare la sua vista assonnata per squadrarlo meglio.

    Beh.. dovrei parlarne con Mayako prima, è una cosa delicata e non posso decidere da solo..

    Va bene!!

    Dalla stanza accanto spuntò la moglie di Kamigawa con un sorriso a trentadue denti, portava una lunga vestaglia rossa e delle pantofole rosa carne. Il suo volto sembrava felice.

    Ma..yako..

    Di certo non possiamo voltarti le spalle dopo tutto quello che hai fatto per noi. Lo adottiamo, diventerà nostro figlio! Come si chiama?

    Veramente non lo so, non gli ho dato un nome.. Grazie..

    La donna prese in braccia il bambino e cominciò a dondolarlo per farlo smettere di piangere, stranamente la cosa funzionò subito e la piccola peste anziché piangere cominciò a ridere continuamente.

    Allora dovremmo sceglierlo noi Kamigawa! Ti avevo già detto che in caso di un primogenito maschio il suo nome sarebbe stato Takeshi, mi spiace ma ho già scelto io!

    Ahahah va bene May..

    Grazie a tutti e due, adesso vado.

    E così dopo aver trovato una famiglia al bambino lasciò l'abitazione dell'amico, da quel momento in poi il piccolo si sarebbe chiamato Takeshi e avrebbe ereditato il cognome del padre adottivo. Chissà come sarebbe cresciuto, se avesse saputo prima o poi la verità sulle sue origini oppure no, tutto sarebbe stato lasciato al caso..


    Poche ore dopo..


    ?!?! C'è una fonte di chakra che si sta spegnendo quì vicino.

    Come un fulmine l'Anbu si dirigette verso la foresta, avvicinandosi sempre di più a quella debole fonte che aveva percepito. A diversi metri di distanza poté notare un ragazzo con dei lunghi capelli rossi per terra e un lupo selvatico che da dietro stava cercando di aggredirlo. Agitando le mani sparò dalle dita cinque proiettili in ossa corrispondenti alle falangi delle sue mani, i proiettili viaggiarono ad una velocità talmente elevata che al contatto con le carni del lupo lo trapassarono provocandone una morte istantanea. Poi si avvicinò al ragazzo, caricandolo sulla spalla e portandolo a casa.

    E tu dovresti essere Akito..

    Fine. Questo è un evento passato come avrete ben capito, chi conosceva la storia del mio vecchio pg, Akito, potrà comprenderla bene. Chi invece non la conosce, la può comunque valutare per altri motivi :si2:
     
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