I Peperoncini di Nonna Adele!

per 3/4 Genin/Studenti!

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    Hisashi Kaguya




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    Parlato
    Pensato
    Gadao


    Dopo aver riposto accuratamente il kimono sul lucido pavimento, Hisashi seguì Gadao fuori dalla struttura. Non era difficile accorgersi come quest'ultimo lo seguisse con gli occhi, girandosi di tanto in tanto impaziente di parlare. La tentazione lo vinse, ed esplose in una raffica di domande, era molto loquace, contrariamente a quanto Hisashi avesse immaginato. Una breve presentazione non bastò, e Gadao si dilungò ben oltre le false speranze del giovane genin.
    Sai? La nonna quando siamo in pausa mi racconta le storie dei ninja, e poi mi racconta anche quelle dei suoi predecessori e del nonno, e delle cose che fanno mamma e papà quando non sono con noi! Sai che mamma è un medico e papà è una spia? Sisi, però non dirlo in giro!
    E tu che cosa sei? Che cosa sai fare? Sei un ninja?
    Com'è il tuo villaggio? E la gente che ci vive?

    Hisashi si ritrovò spiazzato da quell'immensa mole di parole, ma tentando di mantenere la calma, rispose concisamente.
    Io..sono un genin, essendomi appena diplomato mi vengono assegnate per lo più missioni semplici.
    Le parole uscivano a fatica, e il ninja fu immediatamente più felice quando vide che erano arrivati ad un grande orto.
    Gadao improvvisò un gesto teatrale, e con l'intero braccio indicò lo spazio recintato. Al suo interno numerosi peperoncini multicolore aspettavano di essere raccolti.
    Uhm..non vorrei sbagliarmi ma questi sono del tutto differenti da quelli che abbiamo notato nelle piantagioni dietro l'azienda...e lo spazio, anche quello è infinitamente più picolo..
    Senza chiederlo, il dubbio gli fu subito esplicato dal piccolo ragazzino.
    Questi sono i peperoncini speciali della Nonna! Sono sia dolci che piccanti, sia aciduli che salati! Sono buoni perchè piacciono a tutti! E ne abbiamo pochi proprio perchè costano tantissimo e solo pochissima gente li compra, sì sì! E' una ricetta della nonna, lei è brava a fare dare i bacini alle piante!
    Osservava l'area intorno a lui con un sorriso spensierato, non nascondendo un certo senso di orgoglio personale. Pur non essendo sua, la piantagione era motivo di soddisfazione.
    Bene, sarà meglio iniziare subito..
    Improvvisamente l'espressione sul suo volto mutò gradualmente, mentre fissava un preciso punto nella rete. Hisashi si volse verso la stessa direzione, notando un grande buco, capace di far passare una persona a carponi, e del pelo nerastro. I due si guardarono per qualche secondo dritti negli occhi, prima di essere spiazzati di soppiatto da un soffocato ululato.
    E' qui !
    Dietro di loro, un coyote dai denti digrignati li attendeva. Il corpo scarno, le costole ben in vista e la bava che colava copiosamente dalle fauci evidenziarono l'enorme fame che aveva.
    Stai indietro !
    Non ci fu tempo per agire, e Hisashi fu anticipato dal coyote, che con uno slancio energico si fiondo dritto in direzione di Gadao.
    Con una rapida contromossa il genin si interpose fra i due.
    Devo allontanarlo il più possibile..
    Si semidistese, e la sua gamba si articolò rapidamente in quello che sembrava un potente calcio.
    Proviamo con questo!
    Osservò il corpo del coyote alzarsi in tutta la sua impotenza. Quell'esile corpo faceva ribrezzo. Non aveva avuto nemmeno il tempo di provare paura, tanto era stata veloce la contromossa. Attese il principio della sua discesa, per lanciare un kunai dritto verso la sua zampa posteriore.
    Rallenterò i suoi movimenti...
    Saltò, raggiungendolo a mezz'aria.
    E lo tramortirò..
    Un rapido pugno gli fu sferrato nell'addome.
    Bisogna rendere i suoi movimenti impacciati.
    Atterrò a qualche metro di distanza, attendendo che l'animale facesse lo stesso, in seguito lo avrebbe colpito con un ulteriore taijutsu.

    Attacchi:
    -Alzata della foglia ( Difesa )
    -Lancio un kunai.
    -Attacco Semplice
    -Raffica della foglia

    Stamina :50/50
    Resistenza : 200 - 12 =188


     
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    Il momento delle separazioni era arrivato, il secondo della giornata. La nonna aveva dettati le indicazioni e un attimo dopo i tre genin seguivano i loro supervisori. Atshushi guardò le spalle della kunoichi allontanarsi mentre seguiva allegra la nonna Adele. Strana. E' davvero strana. rimuginò mentre la gola si rallegrava delle preziosi sorsate d’acqua.
    Scambiò uno sguardo d'assenso con Hisashi e si lasciarono guidare dai due fratelli: il piccolo kiriano sarebbe andato con Keiro, il maggiore; l'altro kiriano, quello grande e grosso, sarebbe uscito dalla fabbrica accompagnato da Gadao, il minore.
    Atshushi, dunque, continuò il suo tour nella fabbrica del piccante. L'odore era acre e pungente, tanto da fargli bruciare le narici e la gola. Suo malgrado, scoprì che strofinarsi il naso era inutile. Più camminavano, addentrandosi nell'impianto, più l'odore diventava intenso. Sorpassarono tritatrici elettriche, grossi marchingegni con spatole che mescolavano poltiglia rossa e altre a cui non avrebbe saputo attribuire una definizione tutte funzionanti sotto l'occhio vigile degli impiegati in camice bianco. Infine, arrivarono in un reparto diverso dai precedenti. Una zaffata di caldo investì il volto del giovane genin, lasciandolo senza fiato. Gli occhi lacrimarono e le narici ardevano non appena le esalazioni di quattro grossi calderoni fuligginosi lo investirono.
    Poggiavano, grossi e pesanti, ciascuno su un rispettivo fornello largo abbastanza da poterci piante un albero nel mezzo. Dal gorgoglio era chiaro che il loro contenuto bollisse e dai gas lacrimogeni era anche ovvio cosa ci fosse all'interno. Per averne la certezza sarebbe bastato salire le scalette che portavano alla passerella che permetteva di monitorare l'interno degli enormi bollitori.
    Lavorare lì non sarebbe stato come lo aveva previsto: aveva scampato il sole, ma era passato soltanto dalla padella alla brace.
    Atshushi era incerto sul da farsi, Adele aveva parlato di una pressa per la salsa, la stava cercando con lo sguardo quando Keiro ruppe il silenzio.
    -Com'è essere un ninja?- Domanda con innocenza, rendendosi subito conto dell'ambiguità e della banalità della domanda. -Dico...- si affrettò ad aggiungere. Cosa ti insegnano in accademia? Cosa fanno i tuoi genitori?
    La domanda lasciò Atshushi inibito. Sia perchè, apparentemente, non c'era nesso logico per saltare da una domanda sull'accademia ai genitori di chi la frequenta, ma soprattutto perchè aveva toccato un argomento davvero delicato per il giovane naufrago. Cosa facevano i suoi genitori? Si rese conto che anche Keiro sembrava essere a disagio e cercò qualcosa da dire.
    -Essere un ninj....a- cerco di argomentare mentre una goccia di sudore dalla tempia scendeva lungo lo zigomo destro. -Essere un ninja è strano. Prendi me, Mi è stata assegnata una missione che mi porta a lavorare in una fabbrica di peperoncini. Credo che niente di ciò che abbia imparato in accademia possa essermi utile oggi. Rimase sorpreso di come era riuscito a evitare la domanda pericolosa, ma sapeva che dopo questa inaspettata dimostrazione di eloquenza, Keiro lo avrebbe incalzato con altre domande. Però, nell' aria calda e pungete al ribollio dei calderoni si accompagnò un *Crah, Crah* indefinito. Il genin lesso la crescente apprensione che deformò l'espressione di Keiro.
    -Dannazione!- Esclamò, mentre una piccola squadriglia di zampettanti esseri verdi avanzavano verso i calderoni incuranti del calore che emanavano. Rane? Come ci sono arrivate fin quì?
    Dalla reazione di Keiro sembravano essere un grosso problema.
    -Per mescolare questa salsa ci vuole una settimana! Urlò disperato e andò con un'altra colorita esclamazione fino a quando non si riscosse e indicò una botola in un angolo.
    "Buttarle lì? Basterà prenderle o lasciare che si arrostiscano contro la fiamma dei fornelloni. Tuttavia, le ranocchie si dimostrano preparate e puntarono verso le scale che salivano sulla passerella. Da lì, probabilmente, si sarebbero tuffate nei calderoni.
    Con ogni probabilità sarebbero morte all'istante, ma avrebbero contaminato la salsa. A peggiorare la situazione erano i tubi che emergevano da ciascun bollitore e si incontravano sospesi su di essi: questi dovevano far sì che i contenuti di tutti e quattro i calderoni si mischiassero in continuazione quindi bastava inquinarne uno per intaccarli tutti.
    Doveva agire rapidamente.
    A Kiri, forse per l'umidità, ne aveva viste molte di rane e rospi. Ma le rane erano pur sempre rane e per quanto si muovessero veloci, non potevano competere con le agili gambe di un ragazzo. Quel vantaggio sarebbe stato vanificato dal fatto che fossero davvero difficili da afferrare. Si chiese come avrebbe reagito Keiro se le ranocchie fossero morte prima di causare il danno irreparabile.
    Ormai erano a pochi metri dalle scalette, mentre i 2 giovani erano impotenti mentre assistevano alla loro marcia, quando uno strano verso le investì frontalmente, seguito da altri gridi ambigui. Era Atshushi a farli, con l'apposita tecnica dell'eco che aveva imparato e che non pensava avrebbe mai dovuto usare contro degli animali indifesi. Comunque, sfruttando l'effetto disorientante che avrebbe dovuto sortire sulle quattro ranocchie, cacciò da dietro la schiena quattro shuriken. Prese la mira e li scagliò contro le saltellanti gracchiatrici. “Spero non se la prenda troppa per questa improvvisazione”



    Azioni:
    Tecnica dell'eco in prossimità delle scalette che portano alla passerella
    Lancio di quattro shuriken, uno per rana
     
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    Ed insomma, i nostri giovani si misero d'impegno per non fallire quella -seppur semplice- missione, ma partiamo dalla giovane e piccola Nabu, che riuscì ad intrappolare le ranocchie e finalmente bloccare il pericolo, continuando ad aiutare la signora come meglio poteva. Beh, in fin dei conti era quello il suo mestiere in quel momento, doveva farlo bene.
    Due delle ranocchie stavano nel vaso, ma ecco che... *gulp* e *glup* altre due ranocchie vennero fuori dalle piscine, altre due, ed una delle due aveva addirittura uno di quei peperoncini in bocca.

    OH BUON DIO! SE SI MANGIA QUEL COSO ESPLODE E ME LI CONTAMINA. STO PER SVENIRAH.

    Sbrigati Nabune!
    Per quanto riguardava Hisashi, invece, il giovane si prodigò al massimo per proteggere il piccolino, tanto che subito riuscì a colpire quel coyote con un potente calcione, tramortendolo in seguito con una serie di colpi ben assestati. Insomma, era bravo, non c'era che dire, anche se il piccolino era molto molto spaventato e sembrava come essere paralizzato dalla paura.

    E-EHI LA'!
    Lì c'è il combustibile per i macchinari, se lo rompe dovremo buttare tutti i peperoncini!


    Urlò di nuovo il piccoletto, indicando un altro coyote che si stava proprio lanciando verso uno dei serbatoi a circa 5 metri dal bimbo e dal ragazzo con le fauci ben in vista, pronto a mordere. Ovviamente il giovane avrebbe avuto davvero pochissimo tempo, ma a quanto pareva era l'ultimo animale rimasto e nessun'altro pareva essercene all'orizzonte.

    Per quanto riguarda Atsushi invece, a quanto pare la sua strategia funzionò, almeno in parte, dato che le rane furono completamente disorientate da quell'azione, cominciando a saltare nella direzione sì, totalmente opposta, ma in maniera così confusa e sconnessa da evitare tutti gli shuriken del ragazzo ed anzi saltargli completamente addosso, due in faccia e una per ogni mano. Semplici rane, no?
    No. A quanto pare il ragazzò avrebbe potuto cominciare a sentire un pizzicore crescente mano a mano che le ranocchie si muovevano sul suo volto, ed ovviamente il pizzicore si sarebbe trasformato presto in bruciore se non avesse fatto subito qualcosa!

    A voi :si2:




    Edited by Kashi - 1/10/2015, 15:51
     
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    Il jutsu di Atshushi funzionò alla grande e le rane, spaventate dai suoni gutturali trasmessi dal flusso di chakra del ragazzo, rinunciarono a salire la passerella metallica e presero a saltellare disorientate. Tuttavia la mira del kiriano si rilevò pessima e riuscì a mancare tutte e quattro.
    "Dannazione" Digrignò i denti per la frustrazione e cercò di elaborare un nuovo piano, ma prima che vi riuscisse le quattro ranocchie puntarono verso di lui. Erano verde smeraldo e con zampette agili e di un vivo rosso. "Ma che..." Inaspettatamente gli animali gli si scagliarono contro. Fu un'evoluzione della situazione talmente imprevisto che Atshushi non ebbe tempo di evitarle in alcun modo. Gli si attaccarono come sanguisughe su mani e facce.
    Urlò spaventato e sorpreso. Al tatto erano fredde, umide e viscide. Provò a scrollarsele di dosso, ma queste non mollarono la presa, anzi sembrarono stringerla ancor di più. D'un tratto la pelle a contatto con le rane cominciò a prudere, avrebbe voluto grattarla, ma aveva le mani occupate. Il banale prurito si trasformò ben presto in un fastidioso bruciore. Provò ad agitare le bracce, a strofinarle l'una contro l'altra, ma queste non si staccavano. Non poteva nemmeno estrarre un kunai e colpirle. Quattro ranocchie lo avevano messe nel sacco.
    Poi ripensò al kunai. Se ricopro un kunai con il mio chakra, perchè non potrei far lo stesso con queste bestiacce?
    Chiuse gli occhi cercando di ignorare il dolore urticante. Lasciò che il chakra fuoriuscisse dai pori sulle sue mani e cercò di usarlo per circondare le ranocchie che aveva sulle mani . A quel punto avrebbe trasformato la natura del proprio chakra per fulminarle. Agendo così, avrebbe avuto le mani libere per estrarre un kunai e fare lo stesso servizio a quelle che aveva sul volto, usando il kunai come tramite. Modellare il chakra usando i pori facciali era sicuramente più difficile, quindi preferì non rischiare.




    Krocut ha ancora il computer indisponibile quindi sarà impossibilitato a postare fino a quando non provvederà


    Edited by tisy16 - 3/10/2015, 16:50
     
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    Hisashi Kaguya




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    L'animale stramazzò al suolo, non prima di aver rumorosamente guaito dal dolore a mezz'aria. Hisashi non l'aveva ucciso, non era quello il suo intento, ma i colpi assestati non l'avrebbero fatto alzare per un po'.
    "C'è mancato poco, qualche istante di esitazione e per quel ragazzino sarebbe stata la fine"
    Il neo genin volse lo sguardo verso il suo giovane accompagnatore, l'irrazionalità dell'evento e la velocità con la quale si era manifestato l'avevano profondamente scosso, facendolo sembrare quasi pietrificato.
    -Hey, Gadao! Tutt...-
    E-EHI LA'!
    Lì c'è il combustibile per i macchinari, se lo rompe dovremo buttare tutti i peperoncini!

    Hisashi non ebbe nemmeno il tempo di parlare, subito Gadao fu allarmato da qualcosa e, velocemente, indicò con il dito un punto poco lontano da loro.
    -Dannazione!-
    Un secondo coyote, poco più grande del primo, ringhiava a pochi metri di distanza, minacciando una piccola cisterna adibita alla raccolta dei peperoncini.
    Frugando nel portakunai, il genin estrasse un kunai e lo lanciò in direzione dell'animale con l'intento di allontanarlo. In seguito, avrebbe iniziato a correre velocemente verso il bersaglio, sferrando una potente serie di calci con l'intento di tramortirlo.


    Attacchi:
    -Lancio un kunai.
    -Attacco Semplice (serie di calci)


    Stamina :50/50
    Resistenza :188-2=186




    Mi scuso per il tremendo ritardo
     
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    Ritiro gli up, Haruy posterà nei prossimi giorni. Ti prego di attenderla Kashi
     
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  7. Haruy
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    Ero riuscita ad intrappolare quelle due ranocchie e per quanto fosse una mansione piuttosto semplice, per me fu una soddisfazione indescrivibile, probabilmente perchè ci tenevo a riuscire ad aiutare quella simpatica nonnina. Tirai un sospiro si sollievo e dopo essermi assicurata che i due animali non potessero avere via di fuga e mi rivolsi di nuovo all'anziana signora, volevo rendermi utile come potevo

    Posso aiutarti in altro nonnin... - non potei finire quella frase che la vecchina cambiò espressione gettando un urlo raccapricciantemente divertente

    OH BUON DIO! SE SI MANGIA QUEL COSO ESPLODE E ME LI CONTAMINA. STO PER SVENIRAH. -indicava la vasca di peperoncini e mentre lo faceva iniziò a barcollare. Di istinto feci un balzo verso di lei per acchiapparla ed evitare potesse farsi del male

    Stai tranquilla nonnina, ci penso io! - la adagiai delicatamente a terra lasciandole il tempo di riprendersi da quello spavento e mi voltai verso la vasca, erano apparse altre due rane e stavolta una delle due aveva tra le fauci uno dei preziosi peperonicini - "Ma che razza di rane sono queste?! Non ne avevo mai vista nessuna che si interessasse a della roba piccante!" - dovevo fargli sputare quel piccolo e grassoccio diamante del piccante - "Ma perchè proprio dei peperoncini?! Non potreste interessarvi ad un cibo più consono per delle rane?! Tipo...che ne so...DELLE MOSCHE?!" - mi si illuminò lo sguardo, da quello stupido pensiero mi era venuta in mente un'idea geniale.

    Un'esperta di cibi e prelibatezze come me sapeva che, per combattere la voglia di mangiare qualcosa che ci piace, bisogna utilizzare qualcosa di ancora più succulento!

    Quelle rane dovevano avere qualcosa a che fare con quelle che ora si trovavano sotto il vaso, data la loro ossessione per i peperoncini, così pensai di poterle attirare in una trappola molto simile: presi un contenitore e lo avvicinai al mio campo di azione. Composi di nuovo i sigilli per la tecnica della trasformazione, dopotutto non ne avevo molte altre tra cui scegliere, e presi le sembianze di una grossa e succulenta mosca, o almeno speravo fosse così agli occhi di quelle due ranocchie. Cercai di attirare la loro attenzione ronzandogli attorno, evitando però di avvicinarmi troppo, nonostante avessi le sembianze di un insetto tanto veloce le mie capacità fisiche erano quelle che erano.

    Speravo che con quella tecnica sarei riuscita e portare l'attenzione dei due animali su di me e a far mollare la presa su quel peperoncino - "Oggi mi sto trasformando in tutte cose schifose! Lo faccio solo per te nonnina!" - se il mio piano avesse funzionato le avrei portate il più vicino possibile a quel contenitore e non appena avessero cercato di acchiapparmi mi sarei sostituita con esso, cercando di farglielo capitare esettamente sopra ed intrapporarle.

    "Spero vivamente voi siate imparentate con le rane precedenti e che caschiate nella mia trappola, smettetela di spaventare la nonnina!"

    Scusatemi tanto per il ritardo :cry: cercherò di non farvi aspettare più così tanto
     
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    Bon, che gran casciara, oserei dire! Ma partiamo in ordine, quindi la prima è Nabune! La giovane riuscì a trasformarsi in una grossa e grassa - e succulenta, direi - moscona gigante, e non appena tutti i ranocchi l'ebbero presa di mira subito si girarono verso di lei, leccandosi i baffetti inesistenti. E che dire, insomma, forse la sua idea fu abbastanza geniale, dato che questi si fermarono e cominciarono lentamente a saltellare verso di lei.
    E salta, salta, e vedi che tutte quante le ranocchie finirono dritte nella trappola di Nabune, che riuscì ad intrappolarle e poi ritornò subito umana, forse per l'effetto della stanchezza o forse per chissà per quale altro motivo. La vecchina, da parte sua, sembrò decisamente molto più sollevata dalla questione e subito si avvicinò al contenitore con un grosso rotolo di nastro adesivo tirato fuori da non si sa dove, e probabilmente nessuno voleva saperlo.
    Sigillò con forza il contenitore, almeno prima di buttarsi addosso alla ragazza ed abbracciarla con una forza inaudita per una vecchina, ricoprendendola di bacetti che lasciarono il segno del rossetto rosso su tutte le guance della giovane genin. E sì, insomma, cos'è che stavano facendo prima? Ah sì, scegliendo peperoncini... e beh, avrebbero continuato, si suppone!

    Atsushi, comunque, anche lui riuscì a compiere con prodezza le sue azioni, se di prodezza si poteva parlare in quel caso, dato che in realtà doveva solo difendere se stesso da delle rane orticanti e fastidiose che gli avevano fatto comparire un paio di bolle e rossori su tutto il volto ed anche sulle mani, qualcosa che non avrebbe fatto molto male, ma che comunque avrebbe dato parecchio fastidio al nostro giovane.
    Nel frattempo, comunque, il giovane che era accompagnato dal genin si prodigò a spargere lì in giro una specie di liquido particolare che pareva diffondere nell'aria un forte odore di alcool, ma che sembrava addirittura dare fastidio alle rane moribonde che, ormai staccatesi dal ragazzo, stavano consumando i loro ultimi istanti di vita fra bruciature e probabilmente atroci agonie, porette, manco ad esser nate moscerini.

    Hisashi riuscì anche lui nella sua offensiva ed abbattè anche l'altro coyote, e nel frattempo anche un paio di operai si avvicinarono ed accorsero in soccorso del bambino che praticamente urlava dall'orrore e dalla paura, anche se il giovane si era ben preso cura di quei due, e quindi agli operai non rimase che portare via quelle due pseudo-carcasse per lasciarle nelle foreste lì vicine, sicuri che difficilmente avrebbero rimesso piede lì dopo quella lezione.
    Sì, insomma, stessa cosa per lui per quanto riguarda il lavoro, avrebbero dovuto continuare a fare quello che avrebbero dovuto fare dal principio, e questo almeno per un'oretta, dopo la quale tutti e tre i ragazzi si sarebbero ritrovati nello stesso atrio iniziale, tutti insieme, e se quindi avessero svolto il loro lavoro con correttezza sarebbe stato un bel pollicione in su per tutti e tre, con tanto di abbracci della vecchietta per Nabune e ringraziamenti più moderati per gli altri, e tutto questo compreso di paga e messaggio per i Kage. Bravi, ragazzi!

    In segreto, invece, la vecchina avrebbe consegnato a Nabune una piccola boccetta ed un foglietto con su scritta una ricetta... ed i suoi utilizzi.

    Haruy: 35+18: 53
    Tisy: 33+18: 51
    Krokut: 33+18: 51

    Tutti poi prendete 300 Ryo di taglia e 600 Ryo di ricompensa, potrete aggiungervi exp e ricompense solo DOPO che avrete fatto il post finale, in cui dovete descrivere che finalmente fate il lavoro che vi avevano richiesto di fare e potete aggiungerci tutti i dettagli che volete, infine descrivete che ricevete la ricompensa e tornate a casa!
    Missione finita!

    Io piglio anche 51.

    Questo è l'oggetto che riceverà Haruy, perché mi è piaciuta particolarmente in questa missione:
    CITAZIONE
    Elisir Peperoncino + Ricetta [Potrà ricrearlo con la ricetta ogni volta che vorrà]
    Particolare elisir a base di peperoncini mescolati grazie all'uso del chakra, acqua e succo concentrato e riscaldato di semi di peperoncino che, dopo aver riposato ed essere stato mescolato grazie all'uso del blando chakra fornisce un bonus "scottante" a qualsiasi jutsu eseguito con l'ausilio della bocca, rendendolo quindi bollente e quindi molto più efficace del normale.
    Effetti: - Si potrà ingerire solo una volta per evento e durerà per 2 turni completi [Attacco + Difesa]
    - Assumere l'elisir conta come un'azione di supporto
    - I jutsu eseguiti con la bocca e quindi "bollenti" avranno un bonus di +15 sul danno ed infliggeranno bruciature lievi [5 Danni a turno, cumulabili max 3 volte]
     
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  9. Haruy
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    Ce l'abbiamo fatta nonnin - non feci in tempo ad esultare che l'anziana signora tirò fuori un grosso rotolo di nastro adesivo da...ehm...vabeh lasciamo perdere. Fatto sta che ci ero riuscita, anche queste altre due rane erano state mette K.O. dalla mia strampalata idea!

    Il peperoncino è in salvo e..e...e ora... - rimasi imbambolata ad osservare la nonna che riempiva di nastro adesivo il contenitore in cui avevo intrappolato i due animaletti saltellanti - "L'allergia alle rane deve essere qualcosa di davvero terribile..." - mi resi conto che erano già passati diversi minuti da quando stavo guardando a bocca aperta quel susseguirsi di scene, così mossi velocemente la testa a destra e a sinistra, come un cagnolino che dopo essersi fatto il bagno tenta di sgrullare via dalla sua pelliccia tutto il bagnato, e cercai di rendermi utile

    Lascia che sia io a finire nonnina

    le feci un sorriso gentile, mi piace davvero tanto rendermi utile e quella signora era riuscita a farmi avere quella sensazione per tutta la giornata. Feci per prenderle il nastro dalle mani, ma la sua reazione fu qualcosa di inaspettato, mi abbracciò, eccome se lo fece! Quasi non riuscivo a respirare - "Aiutooooooo!" - mi scappò una risatina, mi sarei lasciata uccidere con molto piacere da quella morsa d'affetto - Ti voglio bene nonnina! - non riuscii a trattenere quella frase, era stato come un impulso oppure la tenevo dentro da prima e quell'abbraccio vigoroso mi fece uscire fuori le parole come quando si preme sulla sacca di una cornamusa per farla suonare.

    Quel pensiero mi fece immaginare la nonnina in kilt mentre si esibiva in qualche strana danza scozzese - "Ne sarebbe capace con tutta questa forza!" - mi venne di nuovo da ridere e per risposta ricevetti una scarica di baci sulle guance - Ahahahahahahah nonnina! Le prometto che tornerò a trovarla! - ricambiai tutto il suo affetto stringendola a mia volta e dandole un bacino ogni volta che me ne lasciava la possibilità.

    Dopo diversi minuti di coccole e sbaciucchiamenti decidemmo che era arrivato il momento di svolgere il reale lavoro per cui ero stata chiamata: selezionare tutti quei meravigliosi peperoncini per fare in modo che la produzione non si rallentasse. Ci munimmo di due sgabelli trovati in un angolo della stanza, naturalmente con la seduta rossa in tinta con il resto dell'azienda e a quel punto anche con la mia faccia, dato che era piena di segni rossi lasciati dagli innumerevoli baci della nonnina, che non poteva non avere un rossetto scarlatto che richiamasse il colore dei suoi preziosi peperoncini. Ad ogni modo, dopo esserci "accomodate" cominciammo quel lavoro apparentemente noioso, selezionare i peperoncini richiedeva molta pazienza e delle buone capacità di osservazione. Fortunatamente avevo entrambe queste capacità, mi è sempre piaciuto fare cose minuziose e soprattutto osservare i dettagli di qualsiasi cosa, senza contare che in compagnia della nonnina il tempo passò talmente veloce che avrei quasi preferito lavorare per un giorno in più.

    Credo fosse passata più di un'ora e alla fine riuscimmo a selezionare buona parte del contenuto delle due immense vasche. Avevamo le mani arrossate e gli occhi arrossati dal piccante e dalle risate. La aiutai a rimettere a posto ed a pulire la stanza da tutti i peperoncini che avevamo scartato e poi mi accompagnò nell'atrio iniziale, in cui potei rivedere i miei compagni di viaggio, non sapevo se provare per l'ennesima volta ad avere un contatto con loro o se limitarmi a salutarli in modo freddo e distaccato. Nel fare quella scelta iniziai a squadrarli da sopra a sotto - "Bha...non ho ancora provato a comportarmi come loro, magari se faccio la seria riuscirò a farli sentire più a loro agio?...Proviamo" - mi munii della faccia più seria che io potessi fare e dissi - Allora ci vediamo. - normalmente avrei sorriso, ma in quel caso preferii evitare, provai a fare tipo un cenno con il capo, qualcosa che ricordasse vagamente un saluto militare, ma la cosa non sembrò funzionare.

    I due ragazzi mi guardavano in un modo ancora più strano del solito, come se avessi qualcosa in faccia - "Ma aspetta..." - mi passai un dito sulla guancia e - "Ho ancora la faccia tutta sporca di rossetto!" - in quel momento mi resi conto della figuraccia che avevo fatto, l'ennessima con questi due tizi - Beh....ecco.... - stavo cercando di dare una spiegazione logica alle mie azioni quando venni di nuovo trascinata via dalla nonnina. Che riprese ad abbracciarmi e sbaciucchiarmi, impiastricciandomi ancora di più le guance - "Yeeeeeeeee" - rimasi come un fantoccio con la faccia da ebete tra le sue braccia, a me non importava niente di farmi sporcare da tutti quei baci, essere ricoperta di affetto mi faceva toccare il cielo con un dito!

    La abbracciai a mia volta - Grazie di tutto nonnina! Mi raccomando si prenda cura di lei e per qualsiasi cosa potrà sempre contare su di me! Grazie davvero - la strinsi forte, mi dispiaceva tantissimo lasciarla, sapevo che non ci saremmo rivisite per un po' di tempo. Ero abbastanza distante da casa e fino a quando non fossi salita di grado non sarei potuta uscire da villaggio da sola.

    Mi mancherai tanto! - affogai il viso sul suo petto per godermi al meglio gli ultimi istanti insieme, ma all'improvviso la nonnina si fece seria e con un velocissimo gesto della mano mi infilò qualcosa nello zaino, mi disse che non mi sarei dovuta preoccupare e che avrei trovato tutte le informazioni necessarie insieme al suo piccolo regalo, ma che sarebbe dovuto essere il nostro segreto.
    La guardai estrerrefatta e mi limitai ad annuire con la testa mentre continuavamo ad abbracciarci, non avrei mai voluto che i gli altri due genin si accorgessero della cosa.

    Dopo esserci salutate per bene - circa 10 minuti di smancerie - ritornai dai miei compagni con un sorriso smagliante, ormai la figuraccia l'avevo fatta quindi non avevo più niente da perdere

    Atsushi - feci un leggero inchino - Hisashi - ripetei lo stesso gesto - Abbiamo passato poco tempo insieme e probabilmente non vi ho fatto neanche una così buona impressione, però sono felice di avervi incontrati nella mia prima missione. Spero ci rivedremo e magari riusciremo a scambiare qualche parola in più - gli feci l'occhiolino

    NABBUNEEEE! - da lontano vidi la figura di Utagai, mi stava salutando con la mano - "Che puntualità!" - rivolsi l'ennesimo sorriso ai due ragazzi e li salutai con un cenno della mano - Ci vediamo! - corsi verso il mio accompagnatore, era ora di tornare a casa.
     
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    Fortunatamente andò tutto come Atshushi sperava. Le rane persero la preso e stramazzarono al suono galvanizzate lasciando virulenti segni scarlatti laddove avevano urticato la pelle del genin.
    D'istinto prese a sfregarsi le mani una contro l'altra, poi se le passò sul viso e massaggiò con veemenza. Era una sensazione davvero sgradevole. Bruciavano e prudevano, ma non era vero e proprio dolore ciò significava che era soltanto più difficile abituarsi a quelle brutte escoriazioni. Nel frattempo Keiro stava spargendo il contenuto acre di un'ampolletta tutt'intorno i grossi calderoni.
    -Cos'è quella roba?- chiese senza staccare le mani dalla faccia.
    Soddisfatti i dubbi del kiriano, era arrivato il momento di svolgere il compito che lo aveva portato lì, nel cuore di una gigantesca impresa produttrice di peperoncini e suoi derivati.
    Atshushi doveva supportare Keiro nella gestione della pressa per la salsa piccante: facile a dirsi, noioso a farsi. Stettero per un'ora buona a scaricare ceste di peperoncini in un macchinario che, appunto, li pressava fino a ridurgli in poltiglia. A quel punto dovevano spostare il prodotto triturato fin sopra uno dei quattro calderoni, usando la scaletta che stava per portare le rane a un caldo bagno piccante.
    Atshushi cercò di capire come funzionassero quei vari macchinari, o, perlomeno, a cosa servissero. Keiro, sembrò quasi felice di dargli spiegazioni. Anzi, finiva sempre con aggiungere fin troppi dettagli, come se andasse particolarmente orgoglioso del lavoro che stavano facendo. "Un giorno sarà lui a gestire quest'impresa, ne sono certo"
    Non era un lavoro piacevole: ripetitivo, monotono e fastidioso. I peperoncini, infatti, riempivano la sala di un olezzo acre e urticanti. Così, ben presto, Atshushi non soltanto doveva grattare via il prurito lasciato dalle rane, ma cominciò anche a sfregarsi gli occhi arrossati e lacrimanti.
    Così quando Keiro annunciò che i peperonicni erano finiti (almeno per il momento) il ragazzo d'oltreoceano ne fu oltremodo rallegrato. Percorso a ritroso il tragitto che li aveva al cospetto di quei grossi calderoni che sarebbero rimasti incandescenti a bollire salsa rossa per tutta la notte.
    Lì dove Atshushi si era separato dai suoi compagni, là li rincontrò. Hisashi, con il viso teso e l'elegante kimono; Nabune con una bizzarra espressione stampata in faccia. Sembrava volesse apparire seria, senza quei sorrisetti o quelle smorfie che la caratterizzavano. Tuttavia avendo la faccia sporca di innumerevoli macchie rosse, ottenne l'effetto contrario.
    La visione di quella ragazza che ostentava serietà, imbrattata com'era, smosse una vena comica in Atshushi che sghignazzò divertito.
    Ella, però, non dava l'impressione di voler sembrare divertente, anzi! Parve specchiarsi nei volti dei dui kiriani e prese subito a pulirsi il viso, suscitando ancora più divertimento nel giovane genin. Persino Hisashi sembrava allegro davanti a quel siparietto.
    Comunque, la nonna Adele tirò in disparte Nabune che tornò poco dopo ancora più rossa in viso. "Ma che hanno combinato quelle due"
    La kunoichi di Kumo fece gesti d'ossequio ad entrambi e con sorprendente formalità prese congedo. Atshushi non riuscì a risponderle, spiazzato com'era.
    I due kiriani lasciarono lo stabilimento e si avviarono verso l'incrocio dove Itomi li aveva lasciati.
    -Non so tu- disse Atshushi, mentre si grattava un'escoriazione sullo zigomo destro. -Ma questa missione non mi è piaciuta.- Non sono diventato un ninja per fare preparare salse. Spero davvero che sia un caso a parte.- Sospirò insoddisfatto. -Tu che ne pensi?-
    -Che ne dici di allenarci insieme? Non dico ora, ma quando saremo tornati a Kiri. Potremmo migliorare molto facendo pratica insieme.-


     
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    Hisashi Kaguya




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    Anche il secondo coyote rimase a terra, tramortito dalla serie di colpi. Hisashi avvertì il sodore grondante dalla sua fronte coperta e toccando gli ispidi capelli bagnati asciugò il capo gocciolante per il sole e per lo sforzo fisico. I tempi di reazioni erano stati buonissimi e solo ad azione conclusa fu possibile per il genin udire le urla di paura del piccolo Gadao e i passi di due uomini che correvano in lontananza. Lo chiamavano a gran voce, cercando di tranquilizzarlo.
    Hisashi si avvicinò al bambino e gli pose una mano sul capo. -Tranquillo non c'è motivo di preoccuparsi, è finita...- Sebbene avesse tentato di rassicurarlo, la sua stessa voce era tremante e le parole venivano a fatica sputate fuori con la forza macchinosa della volontà. Si era preso un gran bello spavento anche lui, ma aveva compreso in pieno cosa significasse andare in missione.
    I due uomini si assicurarono che il piccolo Gadao non avesse ferite e, raccolti i corpi dei due animali, si affrettarono a riportarli nel bosco. Mentre li osservava allontanarsi, Hisashi volse lo sguardo verso il suo compagno e con un pacca sulla spalla tentò di rincuorarlo.
    -Hei! Meglio che ci mettiamo a lavoro, altrimenti tutti questi peperoncini non riusciremo a raccoglierli mai.-
    Gadao annuì timidamente e, poco dopo, i due si misero al lavoro.
    Raccogliere i peperoncini era un lavoro faticoso e quel sole cocente non aiutava di certo. In compenso, il nipote della proprietaria appariva sempre meno scosso, e in poco tempo recuperò la sua parlantina, distribuendo informazioni sui peperonci a destra e a manca.
    A lavoro terminato erano 5 i sacchi riempiti che Hisashi riportò dentro con gran foga. "Oh, gli altri sono già quì"
    Raccolse il kimono da terra e se lo rimise con un elegante gesto. L'anziona proprietaria aveva un grande sorriso stampato in volto e anneundo li osservava soddisfatta.
    Dopo i convenevoli e dopo aver salutato Nabune, i due kiriani si rimisero in cammino, verso il punto designato per l'incontro con Itomi.
    Atshushi era visibilmente stanco, tuttavia durante il viaggio non si sdegnò di parlare.
    -Sì. Mi sembra un'ottima idea, credo proprio che servirà ad entrambi.-
    I suoi pensieri non potevano non toranre sui due coyote, non fosse stato allenato, ora non sarebbe lì.
     
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