Viaggio al Monte Myoboku!!

Patto con i Rospi Yudai.

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    Era mattina presto quando, di consuetudine, mia zia si risvegliava dal dolce abbraccio infinito del sonno più profondo per andare al mercato a comprare qualche cibaria, mentre io, mi dedicavo ad attività certamente più profique. Dormire.
    Era quasi una passione la mia. L'unica cosa in grado di battere il dolce dormire era solo ed unicamente la possibilità di potermi allenare con qualcuno di forte.
    E quella mattina, sembrava proprio che sarebbe andata a finire in quel modo.
    Mia zia, tutta trafelata aprì di scatto la porta della mia stanza, facendola impattare velocemente contro il muro, cosa che provocò un gran botto che mi risvegliò dal mio dolce dormire.
    Inizialmente non appena alzai il volto dal soffice cuscino la squadrai con sguardo truce, poi capii che non era una casualità quell'evento.

    -Lavati, vestiti e vieni giù in cucina, ti aspetta qualcosa di gradiosooo!


    E in quel modo scappò via dalla mia stanza, lasciandomi esterrefatto.
    Avevo capito che si trattava di qualcosa di molto importante e che faceva piacere a mia zia, solo non riuscivo a comprendere il cosa potesse renderla così felice al punto da svegliarmi dal mio sacrosanto riposino!!
    Feci spallucce e mi calmai, alla fine non ero neanche stanco.
    In tutta la mia vita avevo raccimolato così tante ore di sonno che sinceramente non ne sentivo quasi il bisogno di dormire la notte.

    -Vabbeh, meglio alzarsi...-


    Mi alzai e cominciai a stiracchiarmi le articolazioni, dopodichè, andai in bagno e m'infilai sotto la doccia, ove aprì l'acqua fredda.
    Le piccole e congelate gocce cominciarono a cadere giù dal bocchettone, fino a bagnare il mio corpo sotto il getto d'acqua.
    Sentì ogni singolo muscolo del mio corpo irrigidirsi e rilassarsi al solo contatto con il liquido.
    Per certi versi, dovevo ammettere che l'acqua calda mi avrebbe risparmiato questa sensazione iniziale, ma non potevo farci nulla... nato e vissuto in un luogo freddo, prediligevo una doccia a temperatura ambiente.
    Ma comunque, finì la mia doccia, cominciai ad asciugarmi, a vestirmi e sistemare i capelli arruffati e annodati dall'acqua.
    Dopodichè, mi addentrai nei meandri della casa fino in cucina, dove mia zia mi aspettava impazziente.

    -Ce ne hai messo di tempo dormiglione!!-

    -Non è una cosa molto naturale lo svegliare la gente così... devi ringraziare la tua frenesia che sono sveglio. Comunque, che dovevi dirmi??-


    La donna sorrise a quelle parole e in un men che non si dica, uscì una mappa grande poco più di un foglio A4 che mi porse.
    Afferrai il foglietto e lo cominciai a leggere.

    -Perchè mi hai dato questa mappa per arrivare al... Monte Myoboku??-


    -Vedi, ci ho pensato molto prima di consegnarti questa mappa, ed oggi al mercato ho incontrato tuo fratello, che mi ha raccontato come hai cercato di catturare il finto Mukenin circa una settimana fa e di come, in fin dei conti, tu ti sia battuto abbastanza bene.
    Ed alla fine ho capito che era arrivato il momento giusto per consegnartela.-


    Non capì dove volesse andare a parare, ma doveva essere qualcosa di grosso se aveva richiesto un periodo di riflessione abbastanza lungo.
    Però... non avevo capito cosa io avessi dovuto farmene della mappa.
    Mi passai una mano fra i capelli e appoggiai i gomiti sul tavolo. Era una situazione strana, mia zia... che s'interessava a fatti inerenti a noi ninja, quando lei stessa aveva abbandonato già da molto tempo questa via.

    -Quindi cosa dovrei farmene??-

    -Un po' quel che vuoi, solo... promettimi che ci andrai. Al monte riceverai degli insegnamenti preziosi, e chi lo sa, magari anche dei compagni d'arme!-

    Feci un sorrisetto e m'infilai in tasca il foglio con le direttive da seguire per arriva il più velocemente possibile al Monte. Non sapevo cosa mi aspettava, e questo m'intrigava molto, per di più, mia zia mi aveva chiesto di andare, quindi, non potevo fare altro che...

    -Va bene, potresti prepararmi qualcosa al volo?? Parto tra dieci minuti, il tempo che preparo il tutto per il viaggio.-


    … partire.
    Mi diressi all'entrata della mia stanza e cominciai a preparare un piccolo zainetto con tutto l'occorrente per il viaggio.

    -E' pronto Yudai!-


    Mi affacciai verso il corridoio e feci una sotto specie di grugnito per far intendere di aver capito, dopodichè, dopo che mia zia mi porto il pranzo in camera, lo infilai accuratamente all'interno dello zaino. Ero pronto a partire.

    -Bene zia, spero di trovare quel che mi hai descritto...-

    -Sta tranquillo, pensa solamente a non perdere la calma troppo facilmente!!-

    -Eh??-

    -NIENTE, niente!!-


    Cominciò a spintonarmi fuori di casa, fino a quando non mi trovai sull'uscio. Beh, era il momento dei saluti.

    -Bene zia, salutami lo zio non appena tornerà dalla sua battuta di caccia infinita!!-

    -Sarà fatto!! Fa buon viaggio!!-

    Nella voce della donna sentii una leggera tristezza che non le apparteneva, però, non dovevo farci caso al momento. Dovevo andare.

    -Tornerò prima che tu te ne possa anche solamente accorgere!-

    E così, cominciai il mio viaggio.

    QUALCHE SETTIMANA DOPO...

    Non avevo idea di quanto tempo fosse passato dal momento in cui avevo lasciato Kumo, sapevo solamente che più camminavo, più la chioma degli alberi s'infittiva e più la natura cresceva rigogliosa e forte.
    Gli alberi alti quasi quanto il grattacielo più alto del mio paese e piante mai viste prima regnavano sovrane in quel luogo fuori da ogni altro sistema floreale che io avessi mai visto. Era qualcosa di magico!!
     
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    L'incontro tra l'uomo e il rospo. Questa è la tematica di oggi. Prendiamo ad esempio la scena corrente. Ci troviamo al Monte Myoboku, un paradiso terrestre, una foresta che si erge su un monte, completamente distaccata dal resto del mondo. Qui gli alberi sono più alti del normale, le loro foglie sono grandi più del palmo della mano di un uomo con le mani belle grosse e anche gli animali che vi abitano sono speciali. Zanzare lunghe quanto un alluce, scoiattoli capaci di saltare tre o quattro metri, formiche incazzate nere. Ed è qui che il nostro sguardo si posa su una creatura singolare. Un rospo molto ma molto grande, sfiora quasi i tre metri. Il suo manto, se così si può chiamare la pelle ruvidiccia di un rospo, è verde e porta un fiocco rosa dietro la schiena. I suoi occhi sono adornati da trucco pesante e il rospo, o meglio, la rospa, è tutta intenta a specchiarsi sulla superficie di un torrente che scorre tranquillo là vicino. Canticchiava a bassa voce mentre si sistemava le ciglia fine quando udì qualcosa di strano. Dei passi non rospeschi e neanche scoiattoleschi, in realtà non erano neanche formicheschi e per questo il rospo, ops, la rospa, capì che non erano animaleschi in nessun modo. Si voltò e... Meraviglia! Tra la foresta era spuntato un ragazzo umano! Sembrava uno di quei bulletti che in realtà sono solo tanto timidi. Notando il rospo, il tipo si presentò educatamente anche se profondamente stupito da quella visione che aveva dell'incredibile per lui! Il fatto era che il ragazzo era stato sfortunato, eh già. Perché tra tutti i rospi che avrebbe potuto incontrare sulla sua via, aveva avuto la sfiga di incontrare proprio quello. Non appena sentito il suo nome, gli occhi del rospo brillarono. Si lanciò su di lui con un balzo incredibile, a labbra protese e con le lacrime agli occhi per la felicità.

    Ooooooh, ma che bel maschione!!

    La faccia di Yudai non lasciava ombra di dubbio: in lui due sentimenti covalenti di terrore e disgusto stavano facendo a pugni. Il suo viso era inespressivo, a sprazzi si poteva vedere il disgusto e ad altri la paura. Che dire, non capita certo tutti i giorni di incontrare un rospo probabilmente ermafrodita (considerando il fatto avrebbe suscitato la repulsione di qualunque essere umano sia in versione donna che uomo) che ti si appiccica con tanto affetto. Il povero ragazzo si trovava in quella situazione per un unico motivo che, purtroppo per lui, non poteva controllare. Era, come dire, assai affascinante. Insomma: i capelli ribelli, gli occhi blu e la faccia da duro solo in apparenza avrebbero fatto impazzire qualunque ragazza, figuriamoci una rospa! I rospi avevano la pelle ruvida, quasi squamosa, e non avevo certo un bell'aspetto. Era ovvio che per Gamariki quel giovane straniero era un vero e proprio principe azzurro!

    Mi chiamo Gamariki, taaaanto piacere, dolcezza!

    Gli si spalmò addosso non contando che era di qualche metro più alta e di un bel po' più grossa di lui. Sembrava quasi una serpe che con le sue spire si avvolgeva su un corpo inerme che tentava disperatamente di liberarsi. Il rospo verde tentava di stringerlo tra le sue enormi braccia, avvicinando il volto del ragazzo ai suoi labbroni da rospo (pure con il rossetto sopra!) ma Yudai si opponeva categoricamente. Strano, di solito era l'umano a baciare il rospo, non il contrario! Il chunin tentò quindi di allontanare in ogni modo l'anfibio che sembrava pronto ad accoppiarsi, usando anche pugni, morsi (che schifo il sapore dei rospi) ma Gamariki sembrava sempre più presa/o dal bel giovane. Era quello il destino del povero ragazzo? Per uno scherzo della zia sarebbe morto mentre un rospo gigante tentava di dimostrargli il suo amore? Ovvio che no, accidenti! Ma le cose andarono decisamente peggio. Infatti, un nuovo rospo spuntò improvvisamente dalla foresta, fermandosi con occhi sgranati ad osservare la scena: Gamariki che veniva allontanata in malo modo dal ragazzo che non la smetteva di imprecare, visibilmente scosso. Peccato che il rospo appena arrivato fraintese ogni cosa. Saltò in avanti, avvicinandosi appena a qualche metro dai due, fissando Yudai in cagnesco. Era alto più di Gamariki e con la pelle arancione scuro.

    Disgraziato! Non solo invadi il nostro territorio ma te la prendi anche con le donn... uom... con Gamariki?!

    Era furente ma Gamariki sbuffò impettita, lasciando per un attimo andare il povero Shinobi che poté finalmente riprendere fiato. I due rospi si fissarono e quello più grosso sembrava pronto per una delle solite scenate da Drama Queen di Gamariki. E infatti...

    Ah! Le cose stanno così eh?? Prima mi rifiuti e poi non vuoi vedermi tra le braccia di un altro rospo?!

    Inutile provare a replicare nonostante fossero tutte bugie. Gamariki era convinta che tutti i rospi si contendessero la sua mano e tendeva a fraintendere ogni loro gesto, come quello. Yudai, che ascoltava manco stesse vedendo una telenovela in diretta, era senza parole. Pensare a quel rospo verde che si sbaciucchiava con altri rospi gli faceva venire il voltastomaco.

    Mi dispiace, è finita, Gamakichi. Adesso ho un nuovo innamorato! Vero, Yudai kun? ❤

    A quel punto Gamakichi strinse i denti, ingoiò amaro e decise di risolvere la situazione. Non gliene importava un fico secco delle stranezze di Gamariki e delle sue tresche amorose, ma non gli andava giù che un umano invadesse il Monte Myoboku. Sapevano tutti, in quel posto, di cosa stesse accadendo nelle terre ninja, per questo avevano applicato un regime più severo riguardo le visite degli umani. Sinceramente? Il rospo non vedeva l'ora di menar le mani.

    Ma chi ti si... Oh, vaffanrospo! E va bene, ragazzo, dovrò darti una bella lezione a quanto pare... Lama del Rospo!

    Si lanciò all'attacco in un lampo. Gamariki si spostò allarmata mentre Gamakichi estraeva la spada dietro la sua schiena e tentava di sferrare un fendente contro il povero ragazzo che aveva la colpa di essere semplicemente un bel ragazzo. Di male in peggio!

    Direi che per il carattere del tuo pg una scazzottata ci sta tutta :please: Non essere autoconclusivo ma non starò certo a fare un arbitraggio :asd: Comunque sia difenditi e attacca, il tuo intento è rispondergli per le rime senza esagerare!
     
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    Continuai a camminare in quella che non sembrava più neanche una foresta... era quasi un posto creato nella fantasia di qualche uomo intento a proporla in qualche favola per bambini. Quep posto era pazzesco!!
    Ripresi la mappa per cercare di capire dove mi potessi trovare, e mi accorsi di non essere neanche tra i punti segnati in essa.
    Io fino ad oggi avevo semplicemente vagato a vuoto!! Dovevo immaginarlo dalle parole di mia zia.

    -Sta tranquillo, pensa solamente a non perdere la calma troppo facilmente!!-

    Borbottai cercando d'imitare la sua voce... e adesso, grazie alla sua grande idea di mettermi alla prova, mi ritrovavo sperduto in una foresta dalle dimensioni quasi infinite.
    Riguardai la mappa e con uno sbuffo la strappai in quattro pezzi, facendoli ricardere al suolo. Oramai non era altro che un pezzo di carta con una mappa tutta sballata.
    Continuai a camminare, cercando una via d'uscita da quella sottospecie di labirinto di alberi e fiori mai visti, quando ad un tratto, i miei occhi scorso la meraviglia delle meraviglie.
    Animali di tutte le dimensioni scorrazzavano felici tra i cespugli, vi erano scogliattoli, formiche e rospi di tutte le dimensioni.

    -E com'è possibile che nessuno conosca questo posto?? Che poi, ci sono anche i rospi che cantano con parole uma...ne!!-

    Mi fermai un'attimo impietrito e mi avvicinai sempre più a quel rospo dal colorito verdognolo che andava in netto contrasto, secondo i miei gusti, con il colore del fiocco che aveva legato al collo.
    Rimasi allibito quando -oltre alle parole- vidi il rospo truccarsi con "maestria"... dove diamine ero andato a finire??

    -Ehmm... mi scusi, io sono Yudai Nobunaga, non è che saprebbe indicarmi la via per tornare a Kumo?? Mi sarei perso... eheh...-

    Non credevo a ciò che stavo facendo, STAVO REALMENTE CERCANDO DI PARLARE CON UN ROSPO GIGANTE!!!
    Le dimensioni di quell'ammasso di pelle viscida e leggermente squamosa era più o meno di tre metri e faceva veramente obrobbrio. Quell'affare, anzi, quell'essere era realmente rivoltante. Il mio viso non fece trasparire questo piccolo particolare, non avrei voluto che quel coso mi fosse saltato addosso, però, la mia mente era libera di fare quel che voleva... e a dirla tutta il vomito interiore e peggio di quello esteriore!!
    Il rospo, o la rospa, non saprei sinceramente, si girò verso di me con occhi che brillavano e senza neanche darmi un cenno, mi si lanciò addosso a labbra protese, con tutte le intenzioni di baciarmi.

    -Ma che diami...-


    -DIO NOOO!!!-

    -Ooooooh, ma che bel maschione!!-


    Un'ammasso di grasso, squame e viscidume mi si spiattellò sopra con tutto il suo peso, creando dentro me due sentimenti che al momento facevano a botte l'uno con l'altro per prevalere: la paura di morire sotto al peso di quell'affare e il disgusto più sentito verso il suo essere in generale.
    La repulsione che si generò in me in quel momento fu un qualcosa che non poteva essere inteso da nessuno. Anche perchè, probabilmente, nessuno aveva alcuna possibilità di eguagliare una situazione simile.

    -Mi chiamo Gamariki, taaaanto piacere, dolcezza!-

    -SI BENISSIMO, MA ORA NON UCCIDERMI COL TUO GRASSO, DIMMI COME ANDARMENE BRUTTO AMMASSO VISCIDOOO!!-


    Mi si spalmò addosso ancor più intensamente e le mie possibilità di fuga diventavano sempre più basse di secondo in secondo. Erano totalmente inutili i pugni, sembrava quasi che rimbalzassere in quella dura pelle riempita dal grasso, quindi, l'unica possibilità rimanente era il buon vecchio morso, che fu tutt'altro che "buon".
    Non solo era totalmente orripilante nell'aspetto, ma anche nel sapore!!
    Sentivo ogni secondo che passava l'ossigeno abbandonare il mio corpo.

    -No... io non voglio morire schiacciato e stuprato da un rospo gigante!!!-

    -VATTENEEE MI FAI SCHIFOO!!-


    Cercai di divincolarmi con gli ultimi bocconi di ossigeno rimanenti, quando, grazie al cielo... penso, un'altra voce s'insinuo nella "discussione".

    -Disgraziato! Non solo invadi il nostro territorio ma te la prendi anche con le donn... uom... con Gamariki?!-


    Era visibilmente furente, ma per lo meno, l'entrata in scena di questo rospo ancor più grande di questo/a "Gamariki" decretò la mia fuga dalle "spire killer" della rospa.

    -No, fammi spiega..-


    -Ah! Le cose stanno così eh?? Prima mi rifiuti e poi non vuoi vedermi tra le braccia di un altro rospo?!-


    -NON SONO UN ROSPO!!-


    Mi misi quasi a supplicare in ginocchio l'altro rospo di non credere alle parole della rospa verde, ma alla fine, mi sembrò quasi di stare seduto sul divano di casa mia a guardare la telenovela preferita da mia zia.
    Ah, che schifo!

    -Mi dispiace, è finita, Gamakichi. Adesso ho un nuovo innamorato! Vero, Yudai kun? ❤ -

    -NO, NON E' AFFATTO VERO!! MI FAI SCHIFO, E VEDO CHE FAI SCHIFO ANCHE A LUI, LASCIAMI IN PACE!-


    Penso che non gridai mai così tanto come in quel giorno, ma sembrava tutto inutile, il grande rospo dal "manto" rossastro non aveva alcun tipo d'intenzione di ascoltarmi.
    Anzi, era già arrivato al punto di fare a botte.

    -Ma chi ti si... Oh, vaffanrospo! E va bene, ragazzo, dovrò darti una bella lezione a quanto pare... Lama del Rospo!-

    Afferrò velocemente la lama dietro la sua schiena e veloce come un lampo si lanciò all'attacco contro di me mentre il rospo verde si allontanava. A quanto pareva non sarebbe andata a finire con le buone maniere.
    Allorchè, feci attraversare il mio corpo da un'intensa quantità di chakra suiton che avrebbe fatto si che il mio corpo diventasse una piccola pozzanghera d'acqua impossibile da colpire se non in raso terra.
    Se fosse andata a buon fine, una volta ripreso la mia forma desiderata avrei allungato il braccio verso il corpo del rospo e avrei messo le dita a mo di pistola.

    -Hasta la vista, Baby. GIAN!-

    E a quel punto sarebbe dovuto fuoriuscire un singolo fascio elettrico dal mio dito... forse!!
     
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    Ehmm... mi scusi, io sono Yudai Nobunaga, non è che saprebbe indicarmi la via per tornare a Kumo?? Mi sarei perso... eheh...

    Era bastata quella frase. Chiara e coincisa, educata e rispettosa, eppure totalmente fraintesa. Era stato l'inizio di tutto quell'assurdo viaggio al Monte Myoboku che il povero ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu stava affrontando. Come potevano essere state fraintese parole così innocenti? Purtroppo Gamariki è fatta a modo suo, non c'è che dire, e quello che accadde qualche minuto dopo ancora non riusciva a spiegarsi nella mente del Ninja, troppo confuso e incredulo. Cosa avrebbe potuto dire o fare il povero Yudai nel bel mezzo di quell'equivoco? Inutile per lui tentare di spiegarsi perché i fatti, interpretati a mo' di rospo, stavano contro di lui. Aveva aggredito Gamariki e, ora, minacciava anche Gamakichi. Ovvio che le cose non stavano a quel modo ma che poteva farci lui? Gamakichi s'era fissato e pensava che il ragazzo andasse punito, per questo gli intimò di allontanarsi, e quando lui rifiutò (ovvero quando il rospo ermafrodita lo stritolò con ambiguo affetto), il rospone digrignò i denti e tirò fuori la katana.

    Ma chi ti si... Oh, vaffanrospo! E va bene, ragazzo, dovrò darti una bella lezione a quanto pare... Lama del Rospo!

    La sfortuna di Yudai non sembrava dunque avere fine. Vide il rospone alto tre metri e grosso tre volte più di lui che si lanciava con la katana sguainata, pronto per suonargliele di santa ragione. Da una parte il ragazzo di Kumo pensava naturalmente a difendersi, ma dall'altra parte c'era da chiedersi perché si ritrovasse in quella situazione così assurda e inverosimile. Con una mappa finta era giunto in un luogo reale dove era stato quasi molestato sessualmente da un rospo ermafrodita e adesso un rospo incazzato nero cercava di farlo a fettine. E il bello era che non sarebbe di certo finta lì. Il giovane Shinobi aveva i riflessi pronti e nessuna intenzione di finire come maiale allo spiedo, per questo si tramutò velocemente in una pozza d'acqua. Esatto! Si sciolse evitando così di venire affettato in due! Si spostò rasoterra e, quando incredibilmente tornò alla sua forma naturale, protese il braccio, posizionando la mano a mo' di pistola. Il suo chakra si stava concentrando proprio sulla punta delle dita e non era chakra qualsiasi ma chakra... raiton! Gamariki osservava l'amato umano con occhi sbrilluccicosi mentre Gamakichi sembrava morire dalla voglia di rifilargli un calcio dove per fair play non si dovrebbe rifilare. Yudai sorrise, pronto per rilasciare il colpo.

    Hasta la vista, Baby. GIAN!

    In quel momento il raggio di raiton non partì, ma proprio per niente. Più che altro, fu colpa di un rospetto piccolino e grassottello alla guida di un bolide. Sembrava uno di quei kart per bambini e, non si sa bene per quale motivo, il rospo lo stava guidando peggio di un folle ubriacone. Indossava persino un casco nero con un teschio ubriaco disegnato sopra. Il problema non fu tanto il kart col rospo sopra ma il fatto che, perdendo il controllo, il bolide finì col passare sotto le gambe di Yudai e il casco lo preso proprio nella "zona del tesoro". Il povero Yudai era a terra, dolorante come non mai e imprecando in lingue sconosciute. Il kart si fermò e un rospo giallognolo e dalla faccia buffa si tolse il casco, tutto imbarazzato.

    Oh! Scusate... mi sembrava di aver spinto il freno...

    Si guardò intorno come si aspettasse di vedere qualcuno di indesiderato, o forse aveva paura che qualcuno gli facesse una multa o qualcosa del genere. Lanciò un'occhiata vaga a Yudai, non prendendo il suo dolore sul serio. In un angolo, Gamariki piangeva per il suo amato e Gamakichi sembrava più seccato che altro.

    Non vogliamo passare per l'assicurazione... vero?

    Disse il rospetto piccolino, facendo cadere qualche ryo accanto al Chunin, ancora steso a terra. A quel punto, passivamente, lo stesso ragazzo ascoltò per un po' la conversazione tra i rospi, mentre tentava di riprendersi dallo shock. Gamakichi ce l'aveva con il piccolo rospo che, a quanto pare, era il fratello minore. Gamariki piangeva e basta, tra l'altro con un vocione da uomo da far paura.

    Gamatatsu, possibile che te ne vai ancora in giro con quel coso?!

    Rilassati, fratello, non è mica pericoloso!

    Bugiardone! Hai visto che hai fatto al mio adorato Yudai?! Ma che comportazione è questa?!

    Solo allora Gamatatsu si voltò e prese a fissare il ragazzo di nome Yudai, accorgendosi solo in quel momento del fatto che non fosse un rospo bensì un umano.

    Oooh, e chi è? Un altro detentore del patto con noi Rospi?

    No! Lui è il mio futuro marito! Mi ha chiesto di sposarlo!

    Ma va, quel dannato ti stava solo corrompendo, possibile che non conosci gli uomini? Ti seducono e poi ti abbandonano!

    Ah sì, Gamakichi? E allora... prova a ridirlo al girino che porto in grembo!!

    Qui si andava decisamente fuori tema. La calma fu ristabilita nei minuti seguenti e l'argomento "girino e matrimonio" fu messo da parte, fortunatamente. Parlarono di Yudai, non curandosi del fatto che stesse proprio lì accanto a loro. Parlarono per un po' di che diavolo ci facesse in quel posto, giungendo a tre conclusioni diverse. Per Gamariki, era il destino che li aveva fatti incontrare; per Gamakichi, stava cercando rogne; per Gamatatsu, voleva solamente stipulare il patto con i rospi. A proposito di questo, si mise a discorrere sulla storia del patto, cominciando dai secoli più antichi con il solo intento di ammorbare fino allo sfinimento gli altri due rospi. Yudai, invece ascoltava interessato la storia del rospo. A quanto sembrava, da sempre questi Rospi del Monte Myoboku, diversi dal normale, stipulavano una sorta di "patto" con gli Shinobi umani più capaci. Era un patto di sangue ma, una volta stipulato, il legame tra umano e rospi era consolidato e non si sarebbe mai sciolto, a meno che l'umano stesse non avesse voluto. A quanto il ragazzo sentì, i rospi con il quale si stipulava il patto potevano essere richiamati in battaglia grazie ad una tecnica evocativa e, sentite un po', essi erano capaci di utilizzare le arti magiche (o meglio, solo alcuni di loro). Erano dei veri e propri alleati capaci di affiancare uno Shinobi nelle sue lotte. Yudai era sempre più interessato e scoprì ben presto, siccome Gamatatsu amava parlare e parlare e ancora parlare (peggio di un disco rotto) che l'unico modo per stipulare il patto era parlarne con Gamabunta. Gamabunta era il capo dei rospi, il più grosso e il più potente e tra i più saggi. Parlando con lui, il rospone non faceva altro che valutare il soggetto richiedente nella sua complessità, per poi accettare o meno la richiesta. Successivamente, il proprio nome, accompagnato ad un tributo di sangue, andava scritto nel rotolo speciale che veniva custodito da un certo Gama, un rospo insomma. Era davvero una faccenda interessante ma Gamakichi e Gamariki si stancarono ben presto di starla a sentire visto che la conoscevano a memoria. Tra l'altro, squadrandosi l'un l'altro, capirono che il metodo più semplice per scoprire cosa avesse in mente l'umano era proprio quello di chiedere a lui, visto che se ne stava lì ad ascoltarli. Però, Gamakichi disse, con grande saggezza, che <<siccome quel dannato aveva mentito sul presunto amore per Gamariki, allora gli avrebbero fatto incontrare Gamabunta per vedere se avrebbe avuto il coraggio di mentire davanti a quella faccia da rospone>>. Yudai ci capiva sempre meno ma fu praticamente scortato dal grande rospo rosso. Non era piacevole ma quando Gamariki si avvicinò a labbra protese per "salvarlo" il ragazzo si avvinghiò ancor di più a Gamakichi, preferendo farsi trascinare. Gamatatsu saltellava più velocemente che poteva ma era davvero piccolo rispetto agli altri, per questo, una volta arrivati in una grande radura circondata dal verde, dovettero attendere una ventina di minuti prima che l'altro li raggiungesse, stremato. A quel punto, Gamakichi gracidò forte e dal nulla, con una nuvola di vapore immensa, spuntò fuori un rospo gigantesco a dir poco! Era alto più della foresta e dal colore di un rosso scuro, molto strano, quasi vecchio. La faccia era quella di un vecchio boss e, come scoprì Yudai, anche la personalità era quella.

    Minchia guaddi?

    Ciao, papo!

    Yo. Abbiamo incontrato questo umano nella foresta.

    Si chiama Yudai Nobunaga ed è belliiiiiiiissimoooooo!!

    Vedo, vedo. E dimmi, Yudai, cosa facisti nel nostro territorio, ah? C'è qualche motivo particolare? ... C'è qualcosa che vuoi chiedere, picciotto... ?

    Padre, nella foresta lui...

    Io non ho fatto nulla! Non l'ho colpito nelle palle eh!

    State zitti, tutti e due! Avete interrotto il nostro rito d'amore!

    E presero di nuovo a litigare senza dare la possibilità al povero Yudai di spiegarsi o almeno di parlare. Gamabunta sospirò, iniziando a seccarsi. Detestava il comportamento infantile dei tre, uno peggio dell'altro! E, per di più, gli sembrava che quel povero ragazzo fosse ormai rassegnato a quella scenetta. Lo squadrò con interesse, percependone le capacità attuali e latenti. Sorrise tra se e se, pensando che non fosse niente male. Il ragazzo, maturando, avrebbe potuto raggiungere notevoli ed eccellenti risultati, sarebbe stato un candidato ideale per stipulare il patto. Ma non stava al rospo decidere, se solo il Chunin potesse parlare. Basta, il rospo gigante decise che era ora di darci un taglio con quella litigata.

    Avete scassato, oh! Zitti un po'! Yudai, spiegami tu che accadde che questi tre sono insopportabili ah!

    A te, chiedigli per il patto e tenta di convincerlo a stipularlo :sisi: Dopo il mio fai il post conclusivo e poi assegno l'exp!
     
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    Hasta la vista, Baby. GIAN!

    Il Chakra raiton era già pronto, non mi restava che rilasciarlo tutto in un'unico fascio di saette che avrebbe fatto perdere la voglia di combattere al rospone dal colorito rossastro/aranciato.
    Peccato che, appena pronunciai il nome della tecnica, fuoriuscì dalla foresta un piccolo rospetto giallo alla guida di un bolide e, ora totalmente ubriaco o non aveva le capacità per poter portare un'aggeggio di quelli.
    Feci un passetto in dietro e, nell'allargare le gambe, il rospetto mi passo in mezzo, e fin qua nessun problema.
    Il problema arrivò non appena passò anche la testa che mi si andò a scontrare, provocando un rumore sinistro, con le mie palle.
    Il dolore fu così lancinante che nel giro di neanche un secondo mi ritrovavo già a terra.
    Avevo visto la morte in faccia pochi minuti prima, ma adesso non la vedevo solo in faccia o cose così... gli tenevo la mano, le mie palle stavano tenendo le mani alla morte!!

    Oh! Scusate... mi sembrava di aver spinto il freno...

    Gliene avrei voluto gridare così tante contro, ma non ci riuscivo.
    Dalla bocca mi uscivano solo versi senza senso... magari il dolore mi stava dando alla testa.
    Ma a furia di tentare ci sarei riuscito no?? Poi il rospo si avvicinò alla mia posizione e i fece cadere accanto un paio di ryo.

    Non vogliamo passare per l'assicurazione... vero?

    -Mi... devi un paio... di palle...-


    Il dolore era udibile dal tono della voce tremolante anche per un bambino che non ne capiva nulla, ma sinceramente, quei tre rospi erano ben peggio dei bambini.
    Rimasi in disparte ancora un po', aspettando che il dolore passasse, e con i minuti, divenne sempre più lieve, fino a quasi scomparire.
    Nel mentre, i tre cominciarono a parlare.

    Gamatatsu, possibile che te ne vai ancora in giro con quel coso?!

    Rilassati, fratello, non è mica pericoloso!

    Bugiardone! Hai visto che hai fatto al mio adorato Yudai?! Ma che comportazione è questa?!


    Solo allora Gamatatsu si voltò e prese a fissare il ragazzo di nome Yudai, accorgendosi solo in quel momento del fatto che non fosse un rospo bensì un umano.

    Oooh, e chi è? Un altro detentore del patto con noi Rospi?


    No! Lui è il mio futuro marito! Mi ha chiesto di sposarlo!


    Ma va, quel dannato ti stava solo corrompendo, possibile che non conosci gli uomini? Ti seducono e poi ti abbandonano!

    Ah sì, Gamakichi? E allora... prova a ridirlo al girino che porto in grembo!!


    -Patto... con i rospi??-


    Neanche diedi conto all'ultima frase di Gamariki, oramai avevo capito che era il più cretino e senza cervello tra i tre, per di più, mi sembrava sempre più maschio ogni secondo che passava!!
    Continuarono a parlare, ed ognuno di loro si era fatto un'idea diversa su quel che realmente ero venuto a fare in quel posto, peccato che... io neanche sapevo di esser arrivato di soppiatto a casa loro!!
    Poi, il piccoletto cominciò a ripetere le varie storie che si susseguirono per vari secoli dei diversi patti e, anche se involontariamente, mi spiegò il funzionamento di esso.
    A quanto pareva, il patto era un vero e proprio accordo stipulato col sangue con i rospi i quali detenevano un rotolo sulla quale far apporre la firma col sangue. Questa patto a quel punto diveneva totalmente inscindibile tra i due, l'unico modo era la ferma volontà del "ricevente del patto" o per morte.
    Poi ad un certo punto mi persi gran parte del discorso.
    Quei tre passavano da un discorso a un'altro sensa alcun tipo di logica!!
    Comunque, ci cominciando a mettere in viaggio verso il luogo dove avrei dovuto incontrare Gamabunta e avrei dovuto spiegare cosa era realmente successo, sperando che almeno lui mi potesse credere!
    Trascorsi gran parte del viaggio avvinghiato al braccio di Gamakichi per cercare di sfuggire alle bruttissime labbra protese di Gamariki.
    Ci fermammo in una grande radura pianeggiante e dopo un leggero gracido, un'immensa nuvola esplose proprio davanti a noi, rivelando un grosso rospo scuro, più grande della foresta stessa!
    Era vestito come un boss ed il comportamente era pressochè lo stesso che si poteva dedurre dai vestiti.


    Minchia guaddi?

    Ciao, papo!


    Yo. Abbiamo incontrato questo umano nella foresta.

    Si chiama Yudai Nobunaga ed è belliiiiiiiissimoooooo!!

    Vedo, vedo. E dimmi, Yudai, cosa facisti nel nostro territorio, ah? C'è qualche motivo particolare? ... C'è qualcosa che vuoi chiedere, picciotto... ?

    Padre, nella foresta lui...

    Io non ho fatto nulla! Non l'ho colpito nelle palle eh!

    State zitti, tutti e due! Avete interrotto il nostro rito d'amore!


    -Ma non riescono a non litigare neanche per 5 minuti??-

    Chiusi gli occhi e scossi la testa. Quei tre erano una vera e propria disgrazia e probabilmente... anche Gamabunta lo sapeva.
    Infatti, sembrava infastidito dai continui litigi anche lui.
    Chissà cosa doveva significare essere il padre di tre impiastri come quelli.

    -Avete scassato, oh! Zitti un po'! Yudai, spiegami tu che accadde che questi tre sono insopportabili ah!-

    -Beh, tutto ha inizio con una mappa che mi diede mia zia un paio di settimane fa, dove vi erano delle indicazioni per procedere fino ad un monte chiamato Myoboku. Quindi, mi misi in viaggio alla ricerca di tutto ciò, ma nulla, soltanto stamane ho scoperto che la mappa non portava a nulla e che era semplicemente un falso ben fatto, difatti, so quasi per certo di essere andato per tutto il tempo nella direzione opposta ed alla fine mi son ritrovato qua. Non appena vidi Gamariki m'incuriosì e poi chiesi una possibile via per ritornare a Kumo, lei o lui non ho ancora capito, mi è saltato/a addosso e poi è arrivato Gamakichi che voleva menar le mani e poi è arrivato lui che mi ha sfracellato i così detti con una testata con il casco. E poi son finito qua. Dovrebbe essere tutto...-

    Mi fermai a guardare il volto di Gamabunta che mi parve pensieroso, ma sembrava comunque molto propenso a credermi. Speravo vivamente che fosse così, perchè se non lo fosse stato... beh, non credo che avrei avuto molte chance di batterlo.
    Ripensai di nuovo a tutto quello che accadde in quel giorno, e come per magia, mi balenò in mente la possibilità di stipulare un patto con questa stirpe di rospi guerrieri... valeva la pena di tentare.

    -Da quando ho messo piede in questa fantastica foresta ho sentito parecchie cose su di voi e sulla possibilità di stipulare un patto di sangue tra di noi, ma ci tengo a precisare che il patto non sarebbe un giovamento solo ed unicamente a me. Io non sono nè un Mukenin nè roba del genere, io sono un Ninja di Kumo che ogni giorno si rompe la schiena cercando di riuscire a trarre in salvo qualche innocente dalle grinfie di non so quale pericolo, e sinceramente, le difficoltà aumentano giorno dopo giorno e seppur abbiamo avuto un periodo di totale astinenza di missioni, ora stanno cominciando ad arrivare in continuazione.
    Anche se i Ninja di Kumo sono tanti e tutti ben preparati, facciamo fatica a stare dietro a tutte queste richieste d'aiuto, quindi, grande Gamabunta, mi farebbe l'onore di poter stipulare il patto con voi grandi rospi guerrieri in modo tale da potermi aiutare in battaglia??-


    Feci un piccolo inchino e mi rialzai.
    Qualunque fosse potuta essere la risposta non me la sarei presa a male. Sapevo bene che in fondo doveva proteggere i suoi interessi e quelli della sua famiglia, quindi, potevo solamente aspettare e sperare in un suo consenso.

    :please: mi sono svegliato da neanche mezz'ora e sono pericoloso appena sveglio... non so se ho scritto boiate :please:
     
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    Al richiamo di Gamabunta, i tre rospi cessarono all'istante di litigare. Vigeva una gerarchia tra di loro, tutti loro, e sapevano bene quanto fosse importante rispettarla. Il grande animale non a caso rappresentava al meglio il vero potere dei rospi, racchiudeva lo spirito guerriero e antico di cui era pregna l'intera razza. La sua saggezza era assai vasta anche per via della sua età avanzata, due caratteristiche seconde, forse, solo alla saggezza (e certamente la vecchiaia) di Shima e Fukasaku. Che Gamabunta fosse dunque il vero e proprio "boss" non era certo un'opinione e per questo i suoi figli (in questo caso Gamakichi e Gamatatsu) come tutti gli altri membri della "famiglia" lo rispettavano profondamente. Era meglio non scatenare le sue ire né tanto meno infastidirlo o seccarlo perché, oltre al carattere burbero di natura, c'era anche la vecchiaia a peggiorare la situazione. Gamabunta sembrava infatti uno di quei vecchietti che detestano qualsiasi cosa senza alcun motivo, per puro piacere di critica. Se lo si lasciava tranquillo era decisamente meglio convivere con la sua presenza attorno, anche perché era così grande che risultava difficile ignorarlo. Purtroppo, però, i due fratelli Gamakichi e Gamatatsu sapevano essere davvero fastidiosi con i loro litigi poiché avevano caratteri profondamente differenti e Gamakichi, il maggiore, era un po' prepotente, adorava avere ragione (somigliava al padre, insomma). Se poi tra loro si metteva di mezzo Gamariki era tutto un altro paio di maniche! Il rospo/rospa avrebbe fatto perdere le staffe persino ad un santo con la sua mania di essere sempre al centro dell'attenzione anche quando non c'entrava niente di niente. Insomma, un trio insopportabile agli occhi piccoli e scuri di Gamabunta che avrebbe preferito fumare la sua pipa in pace invece di starli a sentire. Se quella fosse stata una giornata ordinaria, il grande re dei rospi avrebbe sospirato (intercalando qualche imprecazione qua e là) per poi sparire con una nuvola di fumo, ricercando la perduta tranquillità. Ma non era un giorno normale perché, in mezzo a loro, c'era un umano. Un ragazzo giovane che diceva di chiamarsi Yudai Nobunaga; anche se in realtà a Gamabunta non aveva ancora avuto occasione di dirlo visto che era stato interrotto dai tre rospi. Il grande boss, però, lì zittì perché voleva stare a sentire il ragazzo, sembrava interessargli. Sicuramente poteva ricavare più informazioni lui con la saggezza che gli altri. Il Ninja gli sembrava avere buone potenzialità e non era malvagio, anzi, sembrava conoscere il dolore eppure non era mai stato in grado di farlo provare agli altri. Mentre i tre rospi ancora litigavano, Gamabunta perse un po' la pazienza. La sua voce tuonò come un fulmine a ciel sereno.

    Avete scassato, oh! Zitti un po'! Yudai, spiegami tu che accadde che questi tre sono insopportabili ah!

    Il ragazzo sembrava stupito e anche colpito da quel colpo di scena che, magicamente, gli permetteva una volta tanto di poter dire la sua senza il rischio di venire frainteso. I tre rospi si zittirono e i loro sguardi rospeschi viaggiarono da Gamabunta a Yudai e da Yudai di nuovo a Gamabunta.

    Beh, tutto ha inizio con una mappa che mi diede mia zia un paio di settimane fa, dove vi erano delle indicazioni per procedere fino ad un monte chiamato Myoboku. Quindi, mi misi in viaggio alla ricerca di tutto ciò, ma nulla, soltanto stamane ho scoperto che la mappa non portava a nulla e che era semplicemente un falso ben fatto, difatti, so quasi per certo di essere andato per tutto il tempo nella direzione opposta ed alla fine mi son ritrovato qua. Non appena vidi Gamariki m'incuriosì e poi chiesi una possibile via per ritornare a Kumo, lei o lui non ho ancora capito, mi è saltato/a addosso e poi è arrivato Gamakichi che voleva menar le mani e poi è arrivato lui che mi ha sfracellato i così detti con una testata con il casco. E poi son finito qua. Dovrebbe essere tutto...

    Azz...

    Sentenziò Gamabunta e i tre rospi abbassarono lo sguardo, consapevoli di aver reagito, in sequenza, in modo troppo molesto, in modo troppo avventato e in modo troppo pericoloso. Sperarono che il grande rospo non li volesse punire per bene, anche se Gamabunta parlava e parlava ma non era il tipo da fare del male agli altri, bastava un'occhiataccia e di solito tutti i bollenti spiriti si calmavano all'istante. Yudai, comunque, sembrava star rimuginando su qualcosa e, improvvisamente, trovò qualcosa da dire.

    Da quando ho messo piede in questa fantastica foresta ho sentito parecchie cose su di voi e sulla possibilità di stipulare un patto di sangue tra di noi, ma ci tengo a precisare che il patto non sarebbe un giovamento solo ed unicamente a me. Io non sono nè un Mukenin nè roba del genere, io sono un Ninja di Kumo che ogni giorno si rompe la schiena cercando di riuscire a trarre in salvo qualche innocente dalle grinfie di non so quale pericolo, e sinceramente, le difficoltà aumentano giorno dopo giorno e seppur abbiamo avuto un periodo di totale astinenza di missioni, ora stanno cominciando ad arrivare in continuazione.
    Anche se i Ninja di Kumo sono tanti e tutti ben preparati, facciamo fatica a stare dietro a tutte queste richieste d'aiuto, quindi, grande Gamabunta, mi farebbe l'onore di poter stipulare il patto con voi grandi rospi guerrieri in modo tale da potermi aiutare in battaglia??


    Gamakichi, Gamatatsu e Gamariki presero a confabulare tra loro all'improvviso, discutendo della questione. Inutile dire che il rospo giallo era strafelice perché aveva dimostrato di averci visto giusto, in un certo senso. Gamariki, da parte sua, era davvero contenta e sperava che il grande rospo accettasse in modo da poter passare molto più tempo con la sua nuova fiamma. Gamakichi sbuffava come al solito, proprio non riusciva a farsi stare simpatici gli umani. Solo due di loro si erano guadagnati la sua stima, ma era una storia lunga quella, apparteneva a centocinquanta anni prima. Tutti i pensieri nelle loro teste, però, erano silenziosi perché i loro sguardi e le loro orecchie erano in attesa del verdetto del grande rospo. Solo lui, infatti, poteva decidere se concedere il patto ad un umano o no, il come decidesse era ai più ignoto ma la saggezza del vecchio anfibio non era mai stata messa in discussione. Evidentemente egli vedeva qualcosa che a loro restava tutt'ora invisibile. Yudai si inchinò leggermente, aspettando la sua risposta, un po' agitato. Certo, non capitava tutti i giorni di poter capitare per puro caso in un Monte abitato da rospi magici e scoprire di avere la possibilità di fare di essi i propri alleati. Certo, era un ragazzo abile e che si impegnava sempre, tutto ciò che aveva se l'era guadagnato con il sudore della fronte ed era attaccato al suo villaggio più di quanto egli stesso potesse immaginare. Ma sarebbe bastato a considerarlo un ragazzo meritevole? Gamabunta, con la sua lunga pipa in bocca, ricavata da un tronco d'albero millenario, prese una bella boccata e chiuse gli occhi, meditando. La foresta era più bassa di lui, sembrava che il grande essere potesse scorgere ogni cosa. Improvvisamente, dal nulla apparvero delle nuvolette di vapore che con quel loro tipico <<puff!>> rivelarono delle figure nuove, evocate, per così dire. Questo, per Gamakichi, Gamariki e Gamatatsu poteva avere un solo significato ma, visto che per lo SHinobi era sconosciuto, egli si limitò a cercare di capire cosa stesse accadendo. Dal nulla erano apparsi altri rospi. Un gruppetto formato da un mastodontico rospo (alto quasi dieci metri) dalla pelle chiara, di quel colore misto tra verde e azzurro che, con le braccia incrociate, osservava la scena davanti a se, recando dietro la schiena ruvida due lunghe katane; un rospo più basso ma dall'aria decisamente più pericolosa, di un colore tra il rosso e il rosa scuro, come se fosse sempre "rosso di rabbia", vestito con un kimono nero; ultimo ma non ultimo, un rospo dalla stazza simile a quella di Gamakichi, di un colore simile al suo ma che, dietro la schiena, recava un rotolo che sembrava antico. Yudai lo riconobbe, capì che si trattava di Gama, il rospo che custodiva il rotolo con i nominativi di chi aveva stipulato il patto. I tre rospi, nuovi arrivati, fissavano il ragazzo, con con curiosità e chi (Gamaken, insomma) con occhiate velenose. Purtroppo, il rospo in questione aveva un pessimo ma davvero pessimo carattere. Gamabunta tossì, facendo un cenno a Gamatatsu che, sorridendo, capì. Era scortese non fare le presentazioni, così salto in avanti, accanto all'umano, indicandogli i tre.

    Allooooora! Quello alto con le katane è Gamahiro! Quello con il kimono nero e la faccia incazzosa è Gamaken e l'ultimo e Gama! Questo è Yudai Nobunaga, rospacci! Vuole fare il patto con noi, sisì!

    Pff, 'sto qua?

    mmm

    ...

    Gamaken, come al solito, non era affatto entusiasta ma non per Yudai in se, lui faceva così con chiunque. Gamahiro era un rospo tranquillo e esprimeva la sua opinione solo se necessario, quindi, in questo caso, il suo <<mmm>> stava per un "mi sta bene". Gama, invece, non parlava quasi mai, sembrava davvero muto anche se alcuni di loro dicevano di averlo sentito cantare, occasionalmente, quando se ne andava in giro per la foresta tutto solo a farsi un bel bagno nelle sorgenti termali. Ad ogni modo, Gamabunta ignorò completamente il commento di Gamaken e si apprestò a parlare. Gama gli saltò subito incontro, posizionandosi accanto a lui, doveva adorava stare. Mentre gli altri sei rospi stavano a guardare, il grande rospo prese la sua decisione, tra una boccata di pipa e l'altra.

    Dunque, Yudai, ho voluto chiamare gli altri rospi perché devi imparare a conoscerli, è molto importante, ah. Come ti disse Gamatatsu, questi qua sono Gamahiro, Gamaken e Gama. Spero che possiate andare d'accordo. Ma ti starai chiedendo il perché di questo, certo. Vedi, picciotto, ti ho osservato ed ho deciso di accettare la tua richiesta. Il patto è tuo, Yudai! Ma presta attenzione perché il reale potere della nostra ragazza ancora non è alla tua portata. Quindi, io Gaambunta, ti concedo di stipulare questo patto, però dovrai impegnarti e dimostrare a tutti noi che le palle le tieni.

    Fiuu! Meno male!

    Mi fido di te, non sembri un tipo cattivo, ah. Quindi vieni qua, avvicinati. Gama, prepara il rotolo!

    Il piccolo rospo, a confronto di Gamabunta, ubbidì all'istante, togliendosi il rotolo dalla schiena e aprendo là per terra. Incredibilmente, era quasi chilometri! Non lo aprì tutto ma quel poco che bastava per scrive un nuovo nome lasciava intuire che quella pergamena avesse qualcosa di speciale, era quasi infinita. Su di essa, l'inchiostro nero con dei nomi scritti brillava come se provenisse dal cuore del rotolo stesso, non era normale inchiostro. Accanto ad ogni nome, come poté osservare il ragazzo di Kumo, c'era un'impronta di sangue. Yudai si accovacciò davanti al rotolo mentre Gamabunta spiegava che, per stipulare il patto, era necessario mordersi il polpastrello di un dito e lasciar cadere la goccia di sangue sulla pergamena. Gli altri rospi guardavano incuriositi e, perché no, anche soddisfatti del loro nuovo compagno, tranne Gamaken che, naturalmente, se ne stava per le sue, brontolando come sempre. Prima di concludere il patto, però, il grande rospo volle spiegare al ragazzo che i rospi potevano essere evocati in qualsiasi parte del mondo si trovasse il ragazzo con una tecnica chiamata "Tecnica del Richiamo". Naturalmente, all'inizio non avrebbe potuto richiamare i rospi più potenti, come Gamabunta stesso, ade esempio, per questo gli sarebbe stato necessario migliorare le sue arti in combattimento se non quelle spirituali. Solo allora, spiegò sempre il boss, avrebbe potuto rivelare la vera forza dei rospi. Yudai sembrava aver capito e, incoraggiato dal resto dei rospi, si morse un dito, lasciando che un'unica goccia di sangue rosso cadesse sulla pergamena. Il sangue, incredibilmente, si seccò all'istante e, sopra di esso, apparve dal nulla l'inchiostro nero che, filando qua e là, scrisse "YUDAI NOBUNAGA". Il patto era concluso, il Chunin di Kumo poteva dichiararsi un nuovo utilizzatore del patto coi rospi. Gamariki tentò di sbaciucchiarlo di nuovo ma Gamakichi gli mollò un pugno in testa.. a Yudai, non alla rospa. Gamatatsu riprese il suo bolide e sfrecciò a gran velocità per la foresta, ridendo a gran voce e salutandoli tutti mentre Gaambunta faceva finta di non conoscerlo. Gamaken sparì all'improvviso, imbronciato e, una volta rimesso al suo posto il rotolo, sulla propria schiena, Gama scomparve assieme a Gamahiro. Gambunta continuava a fumare la sua pipa, squadrando il ragazzo che si massaggiava la testa, irritato. Sembrava già star legando con gli altri, pensò. Sorrise e si congedò dagli altri, sparendo con una grossa nuvola di vapore, non prima di aver raccomandato ai presenti di non fare troppo casino. Con lo svanire di Gamabunta, Gamakichi e Gamariki capirono che era giunto il momento per Yudai di tornarsene a casa. Lo riportarono nella foresta (più che altro Yudai scappò per tutto il tempo da Gamariki che gli lanciava baci a dir poco terrificanti), poi il rospo arancione lo prese per le spalle e lo voltò in una direzione precisa, un po' seccato.

    Ecco qua, la via più diretta per andartene a fare in c...

    Yudai kuuuun! Mi mancherai tantissimissimissimo!! Parola di rospa!!

    Uff, dai Gamariki, lascialo stare almeno adesso!

    Riuscì a scrollarsela di dosso ma sembrava davvero triste. Peccato che fosse una rospa e sembrasse un rospo, altrimenti il ragazzo avrebbe potuto sentirsi in colpa. Si salutarono e, nonostante tutto, Gamakichi iniziava già a trovare interessante il tipo, non nel modo in cui lo trovava interessante Gamariki, ovviamente. Mentre l'umano si allontanava, il grande rospo ridacchiò, lanciandogli un ultimo avvertimento amichevole.

    Se senti un rombo che si avvicina copriti le palle, è Gamatatsu!

    Se non era amicizia questa!

    Evento concluso, puoi aggiungerti il patto in scheda. Prendi 41, attendo exp. Ricorda il post conclusivo!


    Edited by Kerberotte - 10/7/2015, 13:04
     
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    Non appena terminai il discorso, che andava molto probabilmente contro ogni mio principio, sentì alle mie spalle i due rospi, Gamakichi, Gamatatsu e Gamariki che cominciarono a confabulare tra di loro.
    C'era chi sembrava felice, chi su di giri e chi seccato.
    Sapevo bene che avrei fatto un bel po' di fatica per farmi accettare da questi rosponi, ma era un qualcosa che avrei dovuto fare. Delle braccia in più a Kumo facevano comodo, quindi, era l'unica possibilità.
    Non mi girai a guardare i tre, continuai a guardare fisso gli occhi dell'immenso Gamabunta, probabile Re dei rospi o qualcosa del genere.
    Arrivai persino ad inchinarmi come segno di rispetto... cosa che in vita mia era stata fatta solo ed unicamente davanti al Raikage.
    Non riuscivo a capire quale sarebbe stato il verdetto del grande rospo e il fatto che se ne stessa la buono a fumare... mi stava facendo impazzire!!
    Non osai proferir parola, magari avrei potuto fare più danno che altro, però, erp veramente allo stremo.
    Il suo boccheggiare, il suo modo di starsene così calmo a gustarsi il panorama dalla grandezza della sua altezza... non so, mi sembrava quasi di star parlando con mio padre. Che poi... parlando è un modo di dire.
    Ma, improvvisamente, comparirono tante nuvole di fumo che andarono ad avvolgere tutto il circondario, per poi lasciar spazio a delle figure enormi quasi altrettanto di Gamabunta.

    -Porca buttana...-

    Uno dei primi che mi risaltò agli occhi fu il rospo alto più o meno dieci metri con un manto misto tra il verde ed il giallognolo o l'azzurro, non ne capivo molto di colori. La sua posizione non faceva trasparire ne rabbia ne nulla, solo ed unicamente un senso di superiorità verso tutto e tutti.
    Invece, proprio accanto a lui, stagliava un rospo poco più piccolo del precedente, con un manto rosso scuro e delle strisce nere che gli attraversavano il corpo. Il suo aspetto era decisamente più spaventoso.
    Ed infine, un'ultimo rospo era comparso da una delle nuvole più piccoline.
    Egli aveva le dimensioni simili a quelle di Gamakichi e anche il colore non si discostava molto, solo che al posto di un'arma, lui si portava dietro un gigantesco rotolo.
    Ed a quel punto capii, doveva trattarsi di Gama, il rospo che deteneva il grande rotolo del patto.
    Mi sentivo quasi al centro di un nuovo show televisivo... tutti mi guardavano con aria curiosa o da killer, ma non importava, sembrava quasi che ero divenuto un clan del circo.
    Forse per spezzare quella specie d'incanto, forse semplicemente per fare le presentazioni, Gamatatsu fece un paio di balzi in avanti mettendosi proprio accanto a me, dopodichè, cominciò ad indicare i rospi.

    Allooooora! Quello alto con le katane è Gamahiro! Quello con il kimono nero e la faccia incazzosa è Gamaken e l'ultimo e Gama! Questo è Yudai Nobunaga, rospacci! Vuole fare il patto con noi, sisì!


    Pff, 'sto qua?


    mmm

    ...


    EEEEhhh... piacere, anche se non sembra un piacere per voi.

    Feci un sorrisetto, non avevo altro da aggiungere. In un modo o in un'altro gli avrei fatto andare bene la mia venuta, cioè, o ma dai, avete capito.
    Adesso che le presentazioni erano terminate, era il turno di Gamabunta.

    Dunque, Yudai, ho voluto chiamare gli altri rospi perché devi imparare a conoscerli, è molto importante, ah. Come ti disse Gamatatsu, questi qua sono Gamahiro, Gamaken e Gama. Spero che possiate andare d'accordo. Ma ti starai chiedendo il perché di questo, certo. Vedi, picciotto, ti ho osservato ed ho deciso di accettare la tua richiesta. Il patto è tuo, Yudai! Ma presta attenzione perché il reale potere della nostra ragazza ancora non è alla tua portata. Quindi, io Gaambunta, ti concedo di stipulare questo patto, però dovrai impegnarti e dimostrare a tutti noi che le palle le tieni.

    Fiuu! Meno male!


    Mi fido di te, non sembri un tipo cattivo, ah. Quindi vieni qua, avvicinati. Gama, prepara il rotolo!

    Arrivo...

    Un po' titubante mi avvicinai al grande rospo, il mio unico pensiero era "e se ora perde l'equilibrio e mi casca sopra??"... non riuscivo a pensare a nient'altro.
    Comunque, il rospo che rispondeva al nome di Gama si avvicinò e si sfilò il rotolo dalla schiena, per poi cominciare a srotolarlo sul terreno come un velo.
    Era davvero infinita quella roba, per di più, ne era stata aperta solo un minuscola parte, giusto quel che bastava per poter far imprimere anche il mio nome. Incredibile!
    Mi avvicinai velocemente e mi appoggiai sulle ginocchia davanti al rotolo nel mentre Gamabunta spiegava come riuscire a stipulare un contratto con la sua razza. A quanto pare, secondo la spiegazione del rospo, sarebbe bastato fa colare sul rotolo una goccia di sangue del polpastrello e poi tutto sarebbe andato da se. Mi spiegò anche che per riuscire ad evocare i membri più potenti del suo "clan" dovevo per forza di cose migliorare la mia abilità magica, in quanto serviva e anche oggi serve, una grandissima preparazione in tale campo.
    Una volta che terminò di parlare io feci cenno con la testa per acconsentire, dopodichè, mi morsi il polpastrello dalla cominciò a sgorgare un piccolo zampilo di liquido rosso vermiglio che si andò a spalmare sul rotolo, e come per magia, il mio nome comparve dal nulla sulla tela della pergamena.
    Il patto era concluso.
    Neanche ebbi il tempo di terminare, che Gamariki tentò di saltarmi addosso come una pazza, cosa che venne bloccata solo dal pugno in capoccia di Gamakichi... solo che la testa era la mia!!

    -Ahiòòò... Ma che sei pazzo??-

    Dissi sorridendo al rospo nel mentre passava sfrecciando come un matto il piccolo rospetto giallo. Nel mentre, Gama si era già riappropriato del rotolo e scomparve assieme ad esso e Gamahiro.
    Dall'altra parte, vi era Gamabunta che continuava a boccheggiare la sua immensa pipa e dopo averci raccomandato di non far casino, scomparve, lasciando la distesa verdeggiante libera.
    A quel punto capimmo tutti che era il momento di salutarci, quindi, i due rosponi mi accompagnarono fino al punto più vicino per ritornare a Kumo. Anche se, Gamariki non sembrava molto propensa a lasciarmi andare...

    Ecco qua, la via più diretta per andartene a fare in c...

    Yudai kuuuun! Mi mancherai tantissimissimissimo!! Parola di rospa!!

    Uff, dai Gamariki, lascialo stare almeno adesso!


    Quella rospa era davvero terrificante... sembrava in tutto e per tutto un maschiaccio di prima categoria!!
    Ma si questo ci si tornerà sicuramente in futuro. Ci salutammo tutti felici, vabbeh, chi più chi meno e mentre mi allontanavo dal posto, Gamakichi cercò di darmi un'ultimo consiglio.

    Se senti un rombo che si avvicina copriti le palle, è Gamatatsu!

    -Grazie dell'avvertimento!!-


    Dissi sorridendo. Alla fine non era male stare con questi rospi!

    Scusa il ritardo e scusa il post, ma ho qualche problemino a concentrarmi e a guardare per troppo tempo il monitor, quindi, questo è il massimo che son riuscito a fare :asd:
     
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7 replies since 5/7/2015, 14:37   136 views
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