Verità

PQ Sarakube Kazamura

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    Con la fine della, se così di poteva chiamarla, assemblea dei Jonin, tutti quanti andarono per la propria strada. Tuttavia, c’era qualcuno con cui volevo parlare prima di dedicarmi ad altro. Una persona che forse sapeva qualcosa.

    Maestro, devo andare. Ci vediamo presto.

    Il maestro si limitò a farmi un cenno del capo. Prima di perderlo di vista, lo raggiunsi.

    Abeku, non pensavo che saresti rimasto a Konoha.

    Il padre di Raikimi si voltò a fissarmi. Qualcuno doveva pur rimanere.

    Feci un mezzo sorriso. Più o meno quello che pensavo anche io. Come sta Yutora?

    Bene, per quanto ne so. Raikimi l’ha portata con se a Oto. Non è una combattente, non poteva restare. A proposito, non ti potrò mai ringraziare abbastanza per aver convinto mia figlia ad andarsene. Come facevi a sapere che sarebbe successo qualcosa?

    Quando ho saputo che Zero si era fatto catturare ho avuto subito il sospetto che qualcosa non andava. La paranoia ha fatto il resto.

    L’Anbu annuì. Capisco. Ma perché Oto e non Suna? Sono loro i nostri alleati più fidati.

    Io mi grattai la nuca, incerto su cosa dire. Conosco il Takage. Gli ho fatto un favore una volta.

    Abeku sollevò un sopracciglio. Hai amicizie interessanti, per essere così giovane.

    La vita tiene poco conto di cose come l’età, temo.

    Giusto. Cosa vuoi, Sarakube? Non credo che tu sia qui solo per chiedermi come sta mia moglie.

    Mi fermai prima di continuare. In precedenza, avevo evitato di parlare con Abeku di quella particolare questione per paura che la cosa potesse rovinare la relazione con Raikimi. Ma dopo tutto quello che era successo, e con Raikimi distante, non avevo più motivo di temere.

    Quando ci siamo conosciuti, hai riconosciuto il mio cognome.

    La reazione dell’Anbu fu istantanea e rivelatrice. Il suo volto si tinse di amara rassegnazione, gli occhi divennero tristi. Allora sai.

    No, Abeku. Quello che ho so è che tu hai qualcosa da nascondere e l’immagine di un coprifronte di Konoha sugli assassini della mia famiglia. Anbu di Konoha.

    L’uomo non rispose. Si limitò a tenere basso lo sguardo, come se avesse paura di incrociare i miei occhi.

    Dimmi la verità Abeku. Sono stati gli Anbu di Konoha?

    Sempre tenendo gli occhi bassi, lui rispose. Si.

    Per un attimo mi ero aspettato di provare una rabbia feroce, terribile, tale da permettermi radere al suolo tutto il villaggio. Ma non successe nulla del genere. La rabbia non arrivò. Solo la soddisfazione di essere giunto alla fine del viaggio.

    Hai partecipato all'attacco?

    Abeku scosse la testa. No, Sarakube. Al contrario. Ero incaricato di svolgere le indagini successive all’attacco.

    Questa rivelazione mi colse di sopresa. Cosa intendi dire?

    Abeku mi guardò con aria addolorata. Meglio se troviamo un posto dove sederci. Sarà una cosa lunga.

    Continua...
     
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  2. Shapechanger
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    Abeku mi condusse in un posto, quello che una volta doveva essere un bar o qualcosa del genere. Ora invece c’era solo un edificio mezzo demolito. Entrammo ugualmente e riuscimmo perfino a trovare un tavolo con delle sedie imbottite che non fossero completamente distrutte.
    Abeku si sedette, congiunse le mani e ci appoggiò sopra la fronte, chiudendo gli occhi. Rimase così per qualche secondo. Forse per riflettere, o forse per trovare il coraggio. Senza muoversi da quella posizione, iniziò a raccontare.

    Temevo che questo giorno sarebbe venuto. La morte della tua famiglia è una vergogna che ricade su tutta Konoha e su di me in particolare. Da quando sei entrato in casa mia…

    Fece una pausa, e io rimasi in silenzio, in attesa.

    Otto anni fa, un pomeriggio d’estate, l’Hokage Nube andò dalla squadra Anbu e diede l’ordine di attaccare la tua famiglia. Fornì prove che stavano aiutando mukenin della Foglia e che complottavano contro il Villaggio.

    Questo non è possibile. Avevo solo dieci anni all’epoca, ma mi sarei accorto se una cosa fosse avvenuta.

    Non c'era rabbia nel mio tono. Solo semplice constatazione.

    Abeku si tirò su per guardarmi. Lasciami finire, per favore.

    Mi rimangia le parole che stavo per dire e annuii, invitandolo a continuare.

    Come ho detto, fornì le prove. Gli Anbu non avevano bisogno d’altro. Partirono in cinque, tornarono in due. Anche presa alla sprovvista e con solo due membri nel pieno delle forze, la tua famiglia si rivelò essere un osso duro da abbattere. Il rapporto dichiarò che tutti i membri erano stati eliminati e, siccome non sapevamo la composizione del nucleo familiare, nessuno indagò oltre. Sono felice di sapere che sei riuscito a salvarti. Come hai fatto?

    Mi ero nascosto sotto il pavimento del salotto.

    Abeku corrugò la fronte. Non ha senso. C’era un ninja sensoriale nella squadra. Avrebbe dovuto percepirti. A meno che…

    A meno che cosa?

    A meno che i tuoi genitori non ti abbiano protetto con un jutsu di qualche genere.

    Sgranai gli occhi. E’ possibile fare una cosa del genere?

    In teoria si, ma non ho mai sentito parlare di una tecnica simile. Ma è l’unica spiegazione possibile. In qualche modo i tuoi genitori devono aver percepito l’arrivo della squadra Anbu e hanno soppresso il tuo chakra. Secondo il rapporto, il ninja sensoria è stato il primo a cadere. Devono averlo eliminato per evitare che ti rilevasse una volta che il jutsu si fosse esaurito.

    Io rimasi immobile. Nessuno dei miei genitori aveva imposto su di me alcuna tecnica. Come avevano fatto?

    Abeku mi lasciò riflettere per un po’, poi continuò. Ad ogni modo, non è questo il punto. Il punto è che, al ritorno, gli Anbu fecero rapporto all’Hokage. E qui inizia la parte più strana della questione.

    Cioè?

    L’Hokage Nube negò di aver mai dato l’ordine.

    Continua...
     
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  3. Shapechanger
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    Cominciano ad esserci troppe cose che non hanno senso in questa storia.

    Tutta la faccenda era diventata assurda. L’Hokage prima da l’ordine presentando prove, poi nega di averlo fatto. Che senso aveva? Era l’Hokage e aveva le prove. Perché avrebbe dovuto negare di aver ordinato lo sterminio di una famiglia esterna al villaggio. Un buon 99% della popolazione ninja nemmeno sapeva dell’esistenza del mio clan. Ma anche se l’avesse saputo… far passare la cosa sotto silenzio era così difficile.

    Abeku annuì. Si, lo pensò anche l’Hokage. Nube pretese di vedere le prove e si fece spiegare per filo e per segno cosa era successo. Quando gli Anbu superstiti ebbero finito, era furioso. Mi mandò a chiamare.

    Per fare cosa?

    Per indagare. Voleva che verificassi le prove e scoprissi chi era che aveva ingannato gli Anbu, impersonandolo.

    Aspetta, com’è possibile che qualcuno possa impersonale l’Hokage? Anche con la tecnica della Trasformazione non si può imitare al 100% una persona.

    E’ possibile fidati. Esiste una tecnica, una tecnica proibita, che fa esattamente questo. Permette di copiare aspetto, odore e impronta del chakra di una persone. A quel punto, basta essere dei brai imitatori per ingannare il prossimo.

    Il mio cervello era in panne. Mi stai dicendo che qualcuno ha impersonato l’Hokage allo scopo di far assassinare la mia famiglia?

    Abeku annuì. Purtroppo si. E la cosa peggiore è che non sono riuscito a scoprire che è stato.L’unica cosa che sono riuscito a verificare è che le prove erano contraffatte. Questo non fa altro che confermare che il movente dell’attacco non era la difesa del villaggio. Qualcuno ha creato prove false per far fare a Konoha il lavoro sporco. Poi si è dileguato senza lasciare traccia.

    Rimasi a lungo in silenzio, a fissare il tavolo. Ero convinto di essere arrivato alla fine. Di aver finalmente capito chi era stato e perché l’avesse fatto. Ma non era così.

    Ci deve essere qualcosa che possa aiutarci a capire chi è stato. Non posso credere che non c’è nemmeno una traccia.

    Abeku riflettè. Non ci sono indizi, Sarakube. L’unica cosa che posso ipotizzare è questa: per impersonare l’Hokage e poi sparire senza lasciare tracce, il nemico doveva avere una tecnica spaziotemporale oppure, molto più semplicemente, faceva parte del villaggio. Ma i motivi per cui dovrebbe averlo fatto continuano a essere misteriosi. La tua famiglia non ha mai fatto male a nessuno. Era in pace con tutti i villaggi ninja, anche se in realtà una buona parte di questi neanche sapevano che esisteva. Erano ninja mercenari, ma… non mi viene in mente nessuno che potrebbe avercela con loro. Non più di quanto potrebbero avercela con chiunque altro.

    E allora perché?

    Paura, forse. Qualcuno che conosce le leggende dei Kazamura. Quando indagavo ne ho sentito parlare. Leggende di dragoni grandi come bijuu, poteri inarrestabili. Storie antiche, comunque. Non il genere di conoscenza che si trova in biblioteca.

    Mi alzai. Ho bisogno di tempo per riflettere su questa storia.

    Abeku annuì. Si, anche io.

    Si alzò a sua volta. Sai, quando le indagini fallirono, cercai di dimenticarmi questa faccenda. E quando sentii mormorare il tuo nome, tra colleghi, pensai che fosse solo una coincidenza. Ma quando ti ho visto, non ho più potuto ignorarla. Mi ha ossessionato per tutto questo tempo. Adesso, insieme, forse possiamo trovare la soluzione a questo enigma.

    Guardai l’uomo che avevo di fronte con un rispetto nuovo. Tesi la mano. Grazie, Abeku.

    Dopo un attimo di esitazione, l’Anbu afferrò la mia mano e strinse. Figurati, Sarakube. E’ il minimo.

     
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    All'inizio confesso ero titubante sulla faccenda. Appena ho letto Nube e mandante di omicidio, mi si è alzato il sopracciglio, ma poi fortunatamente hai risolto la cosa parlando del camuffamento e del fatto che non era stato effettivamente lui.
    E la cosa mi sta abbastanza bene. Non voglio in alcun modo inficiare sulle vostre storie, ma devo tener conto e ammonirvi nel caso citiate comportamenti di personaggi alti come l'hokage in persona. Questo per evitare che si creino situazioni discordanti con quello che è il carattere dei personaggi stessi.
    Comunque d'ora in avanti cercherò di gestire il più possibile Konoha a 360*, sempre se potrò. Specialmente veglierò su te ed Akito, e vi pregherei in caso di aiutarmi on-gdr con determinate cose.
    Detto questo voglio aggiungere una cosa: col commento che vi ho fatto alla missione (riferimento casuale al "schifo al cazzo") non intendevo che non avete saputo postare, e nello specifico non mi riferivo nè alla forma nè alla sostanza dei post. E' giusto per chiarire: tu ed Akito non siete in grado (a parer mio) di interessarvi ed immergervi nelle missioni. Spesso e volentieri è colpa del master della missione, ma ho capito con le vostre quest e con un commento di Ans, che di fatto voi funzionate con le robe personali. E vi capisco benissimo, dato che io stesso funziono più quando sono solo che con gli altri.
    Quindi, se posso permettermi di darti un consiglio: tu hai il problema contrario di Kerbe, ovvero pensi in senso minimalista alla sostanza delle cose, piuttosto che all'empatia con personaggi ed eventi. Continua su questa strada se il tuo obbiettivo è analogo alla visione di un libro che parla in modo distaccato di una vicenda, quasi in funzione didascalica; tuttavia, se vuoi convivere meglio dentro una community di "scrittori", ti direi di soffermarti più sui dettagli tipici dei "giapponesi". Leggiti un paio di post di Kerbe se ti interessa la cosa, ma sii consapevole che a lei ho detto che è troppo su quel tipo :asd: Insomma, metti nel pentolone un pò di lei e un pò di te. In tal modo stai pur certo che crescerei. Altrimenti facci pure addio babbei con la manina e vai per la tua strada :please:
     
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3 replies since 25/6/2015, 10:56   66 views
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