Riorganizzazione

PQ Sarakube Kazamura

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    La battaglia era finita, la vittoria – se così si poteva chiamarla- aveva arriso e ma e al villaggio. Il problema adesso era che il villaggio era sotto il dominio di Zero. Dominio concessogli dagli abitanti, ma pur sempre dominio.

    Mi stavo aggirando tra i civili insieme ad altri ninja medici sopravvissuti, curando tutti quelli che potevo. Molti non avevano la forza per arrivare all’ospedale e quindi facevo il possibile per aiutarli. Quelli che avevano le gambe abbastanza salde o qualcuno che potesse portarlo all’ospedale non avevano bisogno della mia assistenza.

    Vidi sul bordo della strada un’anziana signora che si teneva la gamba, mormorando aiuto. Mi avvicinai e le poggiai la mano sulla spalla.

    Non si preoccupi signora, ci penso io.

    Passai le mani sulla gamba. Era una semplice frattura. Normale, considerando la debolezza della ossa. Potevo curarla, ma un osso rotto ci avrebbe messo tempo a guarire, anche con le arti mediche. Ciò nonostante, feci quello che potevo. Evocai il mio amico Ryujii e intanto usai il Palmo Mistico per lenire il dolore dell’anziana. Quando finii ordinai a Ryujii di avvolgere la gamba con un po’ del suo rotolo e poi ci piazzai sopra un sigillo che avrebbe dovuto renderlo l’equivalente di una gessatura… almeno fin quando il sigillo durava.

    Questo l’aiuterà, ma non durerà per sempre. Ce la fa ad alzarsi? Deve andare all’ospedale.

    La signora borbottò un ringraziamento ma non sembrava in grado di alzarsi. Avrei voluto aiutarla ma non c’erano tante altre persone che avevano bisogno di aiuto. Non potevo perdere troppo tempo con lei.

    Per fortuna la decisione mi fu evitata quando un gruppetto di tre ninja atterrarono vicino a me. Il più anziano corse verso la donna.

    Mamma! Esclamò, afferrandola.

    Deve andare in ospedale. Lo informai. Ha la gamba rotta e non posso curargliela in poco tempo.

    Il ninja annuì e scappò via velocissimo, lasciando indietro i suoi compagni. I quali, dopo avermi osservato per un secondo, cominciarono a fissarmi con sguardo truce.

    Tu non eri fuori.

    Per un attimo valutai se era il caso di dargli corda oppure no, poi decisi che non valeva la pena. No, ero dentro. A proteggere la gente. Adesso lasciatemi stare, devo andare a curare altre persone.

    I due si fecero avanti minacciosi, ma non ebbero il tempo di fare alcun che. Poco distante, un uomo sulla quarantina con una pancia prominente si fece avanti, apostrofandoli.

    Lasciatelo stare! Ha combattuto contro il capo dei nemici per salvarci!

    In breve, attratte dalle urla, altre persone si fecero avanti.

    Si, lasciatelo stare!

    Almeno lui era qui mentre voi eravate fuori!

    Come vi permettete!


    E io, ignorato nel mezzo del casino, mi limitai a scivolare tra la folla e sparire. Un movimento a destra, uno a sinistra, un po' di Tecnica del Mimetismo, e mi avevano ormai perso di vista. Ma prima di fermarmi e guardarmi indietro feci almeno un paio di isolati.

    La situazione a Konoha stava diventando difficile. L'attacco aveva distrutto l'ordine della città, e un nuovo ordine doveva ancora formarsi. Non avevo ancora capito che accidenti volesse fare Zero e come volesse impedire alla città di sprofondare nel caos. Forse non aveva nessun piano. Forse dovevamo essere noi a trovare una soluzione.

    Scuotendo la testa, continuai il mio giro. C'erano ancora feriti da aiutare. Ma dopo aver svoltato un angolo, mi trovai a fissare una schiena che mi era familiare...

    Continua.
     
    .
  2. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    Maestro?

    Era proprio lui. Stava assistendo un pover’uomo incastrato sotto le macerie di una casa. Si girò mentre stava spostando una trave di legno massiccio spessa quanto la mia gamba. L’uomo intrappolato diede un gemito e rapidamente lo afferrai sotto le ascelle e lo trascinai via, in mezzo alla strada, dove non poteva essere ferito. Il maestro lasciò la trave mentre io facevo una prima diagnosi.

    Mmm… un paio di costole incrinate. Forse una lieve emorragia interna. Niente che non si possa aggiustare. Siete stato fortunato, poteva andarvi molto peggio.

    L’uomo emise un altro gemito. Evidentemente non la pensava come me. Poco male. Canalizzai il chakra medico nelle mani e gli sistemai le costole con la sinistra. La destra era impegnata a mandare filamenti di chakra curativo all’interno del corpo. L’emorragia doveva essere nella zona intestinale, ma non riuscivo a trovarla con precisione. Nel dubbio, scaricai ondate di chakra rigenerante nel sistema dell’uomo. Qualsiasi ferita potesse avere sarebbe stata guarita in un attimo. E infatti, poco dopo, smise di lamentarsi e si rilassò, accasciandosi sulla strada.

    Smisi di curarlo e lo trascinai in piedi. Dovresti essere a posto, ma fatti dare una controllata quando questo casino sarà passato. Potresti avere qualcosa che non sono riuscito a trovare.

    L’uomo, impaurito ma felice di essere tornato praticamente nuovo, annuì e si allontanò, probabilmente diretto verso la sua casa… o quello che ne restava. Io, intanto, avevo una conversazione da fare.

    Sarakube, sei vivo! Non ci posso credere. Eri fuori? Oppure eri dentro? Cos’è successo?

    Io sospirai, preparandomi per spiegare, ma all’ultimo momento decisi di condensare il più possibile. Ero dentro. La città è stata attaccata. Ho affrontato il capo dei Mukenin, un certo Stroke. Io e un Senju siamo quasi riusciti ad avere la meglio, ma all’ultimo ci ha fregati. Per fortuna Zero e la sua armata di mostri ci hanno salvato, oppure adesso non potrei guarire nessuno.

    Il maestro mi fissò per un attimo, pensieroso, come se stesse rimuginando su qualcosa. Sei diventato forte, Sarakube.

    Non abbastanza, a quanto pare. Risposi, cercando qualcun altro da aiutare. Ma nei paraggi non c’era nessuno.

    Nessuno sarebbe stato abbastanza forte per questo. Non da solo. È per questo che ci riuniamo in un Villaggio.

    Annuii a quelle parole. Del resto, se non avessero eretto una barriera, i mukenin non sarebbe riusciti a prendere il villaggio. Come avevo previsto, il loro piano era stato sventato, anche se non come immaginavo. Poco male, alla fine l’importante era che se ne fossero andati.

    Feci per andarmene quando un ninja apparve improvvisamente davanti a noi. Era uno di quelli che mi avevano guardato male prima. Lo ignorai, però le sue parole mi bloccarono.

    Ti ho trovato. Devi venire subito. Tutti i Jonin si stanno riunendo per decidere cosa fare.

    E detto questo sparì. Era venuto per il maestro, non per me. In realtà, pareva non essersi minimamente accorto della mia presenza. Beh, meglio per me. L'ultima cosa che volevo era ritrovarmi invischiato in un qualche tipo di incomprensione con i Jonin. Feci per girare i tacchi e andarmene da un'altra parte, ma il maestro mi afferrò il braccio.

    Vieni con me, Sarakube.

    Io lo guardai, interdetto. Ma io non sono un Jonin.

    Vieni lo stesso. Hai il diritto di sapere cosa vogliamo fare. te lo sei guadagnato.

    Rimasi immobile per mezzo secondo, cercando di capire se mi stesse prendendo in giro, ma pareva terribilmente serio. Così feci un cenno d’assenso. Il maestro partì e io gli andai dietro. Pareva terribilmente serio. Che cosa avrebbe portato quell'incontro, una parvenza di ordine o un nuovo caos?

    Continua...
     
    .
  3. Shapechanger
        Like  
     
    .

    User deleted


    Non ci volle molto prima di arrivare al luogo dell’incontro. A quanto pareva, una ventina di Jonin si era riunita in quello che un tempo era un edificio adiacente al palazzo dell’Hokage. Molti salutarono il maestro quando arrivò. Molti mi guardarono perplessi, ma poi lasciarono perdere. Tra la folla scorsi il padre di Raikimi. Tutti sembravano aspettare qualcosa. Però non sapevo cosa. Ma non era il caso di fare domande, sembravano tutti nervosi. Ovviamente, avevano tutti una buona ragione per farlo. In fondo, il villaggio era appena stato quasi distrutto.

    Aspettammo. Passarono minuti. Arrivarono un altro paio di ninja, poi per altri lunghi minuti non successe nulla. Alla fine, una mezza dozzina di ninja apparvero. Uno era quello che ci aveva mandato a chiamare.

    Sembra che ci siamo tutti. Disse uno dei ninja lì presenti, un tizio alto e pieno di cicatrici che se non ricordavo male era un Nara. Allora, la situazione è questa. Noi siamo i jonin che non hanno abbandonato Konoha. Alcuni l’hanno fatto perché hanno una famiglia. Altri per proteggere il Villaggio a ogni costo. Forse alcuni pensano che l’idea di Zero potrebbe funzionare. Oppure un misto delle tre cose. Non ha realmente importanza. Il problema fondamentale è che Konoha è nel caos. Zero ha detto che sarà la scudo contro le minacce esterne, ma chi penserà alle minacce interne? La sua idea di autogoverno finirà molto male se qualcuno non tiene a bada le masse. Cosa succederà se qualcuno decide che vuole prendersi qualcosa? Chi lo fermrà? In un mondo ideale quella persona capirà di essere nel torto, ma questo non è il mondo reale. Abbiamo bisogno di un deterrente, qualcosa che impedisca alle persone di andare troppo oltre. Anche se quelle persone sono altri ninja.

    Il discorso aveva un suo senso, e io mi fidavo della rinomata capacità tattica dei Nara. Quel tizio sicuramente aveva riflettuto a lungo sul problema.

    La soluzione è estremamente semplice. Riprese, come per smentire i miei pensieri. Il deterrente siamo noi. Se sarà necessario, Zero ci difenderà dai nemici al di fuori delle mura, quindi se sarà necessario che noi difendiamo Konoha dai nemici interni. Dobbiamo far sapere alla popolazione che noi siamo ancora qui per loro e che niente è cambiato da questo punto di vista. Noi siamo ancora qui per proteggerli. E che se qualcuno minaccia la pace del villaggio, sia dentro che fuori, allora dovrà vedersela con noi.

    Certo, alcune cose dovranno cambiare. Non possiamo agire secondo i vecchi schemi. Ma sapremo adattarci e riusciremo a risollevare Konoha. Noi siamo ancora shinobi della Foglia. Proteggeremo il villaggio da chiunque lo minacci. Se necessario, anche da coloro che si dichiarano suoi protettori.


    Molti Jonin a quel punto si guardarono, leggermente in ansia. Pensavano a Zero, ovviamente, ma non era il solo a ricadere in quella definizione.

    Dobbiamo restare uniti. Solo così ce la faremo. Potremmo essere l’unica possibilità del villaggio. Allora, lo farete? Sarete i guardiani che sorvegliano Konoha dall’ombra?

    Ci fu un attimo di silenzio, poi il maestro fece le spallucce. Non mi sembra che ci sia nulla di diverso dal solito. Io ci sto.

    Uno a uno, tutti i Jonin di Konoha annuirono. Era il primo passo. Il primo passo verso la ricostruzione. Io rimasi in silenzio. In effetti, non capivo ancora benissimo cosa ci facevo lì in mezzo. Fu allora che il Nara parve accorgersi della mia presenza.

    E tu chi sei?

    Feci per rispondere, ma fui anticipato dal maestro. Lui è Sarakube. Sono sicuro che hai già sentito questo nome.

    Il Nara corrugò leggermente la fronte, come per ricordare. Sarakube Kazamura? Quello che ha sigillato il Tasso?

    Esatto. Poco fa, Sarakube ha combattuto strenuamente contro il capo dei mukenin che hanno assalito il villaggio, riuscendo perfino a metterlo in ginocchio. Molte persone si sono salvate grazie a lui.

    Improvvisamente l’attenzione si focalizzò su di me e cominciai a sudare freddo. Non ero abituato ad avere su di me l’attenzione di così tante persone e la cosa non mi piaceva. Preferivo decisamente il rinfrescante abbraccio dell'anonimato.

    Per un istante, il Nara parve riflettere su qualcosa. Poi annuì, probabilmente a se stesso. Capisco. Quindi, Sarakube, sei dei nostri?

    Che domanda era? Certo. Non sarei qui altrimenti.

    Il Nara annuì di nuovo, come se avesse appena sentito quello che voleva sentire. Molto bene. Benvenuto nel gruppo.

    Oh. Il Jonin non si stava riferendo alla difesa del villaggio. Tutt’altro.

    Fine. A meno di ordini contrari questa potrebbe essere considerata la mia promozione a Jonin. Però aspetto che Zero si faccia vivo prima di esserne sicuro :please:
     
    .
  4. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    58 :si2: fai attenzione che c'è stata un pò di confusione con i dialoghi.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    14,533

    Status
    Offline
    Commento non per modificare l'assegnazione dell'exp, ma per metterti in guardia.
    Ho dato solo un monito pubblico nell'assenza di regole: distruggerò qualunque forma di organizzazione, se ovviamente scoperta. Sappi che stai andando incontro a una possibile morte, soltanto questo.
    D'altronde non ne capisco il motivo: se hai accettato di restare evidentemente era per discostarti dai sistemi degli altri villaggi.
     
    .
4 replies since 22/6/2015, 17:37   110 views
  Share  
.