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La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.
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La battaglia nel deserto fu cruciale, quel leviatano era stato un avversario abbastanza duro quanto pericoloso. Se non fosse stato così non ci saremmo trovati tutti all'ospedale del vento. Mentre mi trasportavano con la navetta verso il luogo di cura avevo ancora impresse nelle mente le immagini dello scontro. Una piccola barca contro un gigante mostro, un'impresa impossibile a prima vista. E certe volte è proprio nelle piccole cose che risiede il potere più grande. Quei cannoni e quelle balestre sprigionavano una potenza immensa, per non parlare della mega trivella chiamata Draginator! Un vero e proprio arsenale letale. Fu un vero peccato che tutto è stato distrutto nella battaglia, ma almeno eravamo ancora vivi, chi più chi meno. Non potevamo sperare di non uscire senza ferite da un incontro del genere, ma la ragazza Inohana sembrava proprio in fin di vita. Dubitavo arrivasse all'ospedale sveglia, e infatti dopo pochi minuti perse i sensi. Ma fortunatamente prima che il suo cuore si fermasse del tutto restavano ancora due orette, abbastanza da farla arrivare in infermeria e farle ricevere le cure necessarie.
Anche io ero messo malconcio, seduto e appoggiato su una parete della navetta, con un paletto di legno conficcato nello stomaco, abbastanza profondo da non permettermi un intervento autonomo. Adesso si che comprendevo i miei nemici quando li attaccavo col mio mokuton, era molto doloroso. Non avrei mai immaginato di dovermi ferire con la mia stessa arte, era il colmo dei colmi.
Ma alla fine, dopo tutto quel casino eravamo riusciti a sconfiggerlo e quindi a metterlo al tappeto. Lo lasciammo lì, accanto alla colonna di roccia da cui eravamo precipitati.
Il viaggio di ritorno durò una quarantina di minuti, ero già stato a Suna, il villaggio non fu nulla di nuovo per me. Mi piaceva però l'ingresso particolare che aveva, uno stretto passaggio tra due enormi pareti rocciose. Il capitano Ichigo mi aiutò a raggiungere l'ospedale mentre Ban aiutò Inohana, portandola in braccio. Una volta entrati dentro prendemmo strade diverse, le mie condizioni erano molto diverse da quelle di Inohana perciò dovevamo raggiungere reparti diversi.
Grazie Ichigo, puoi andare, posso fare da solo adesso.
No no no. Certo che no! Vieni quì, siediti un secondo. Ti chiamo un amico mio!
La ragazza andò dritto e svoltò nel successivo corridoio, non passarono neanche trenta secondi quando le sue voci si sentirono in tutta la struttura:
Kurodaaaaaaaaaaa!!!
Questa è proprio pazza....
Sbagliando S'imparaPer Lord |