Il dado è tratto

P.Q Yuki Shirasu

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    L'arrivo a Konoha fu abbastanza traumatico, il ricordo che avevo di quel villaggio era totalmente diverso da come si presentava in quel momento, era stato quasi completamente raso al suolo. Non osavo immaginare le perdite militari che potevano aver subito in seguito all'attacco, i bambini rimasti orfani, le famiglie spezzate. E pensare che mia sorella doveva essersi trovata in mezzo a tutto quel trambusto quando era cominciato, stentavo a credere che si fosse salvata anche se mio cugino me ne aveva data la certezza.
    Le opere di ricostruzione erano già iniziate, tutti si davano da fare senza sosta, molti erano gli shinobi di altri villaggi impegnati negli aiuti.


    - Per me è ora di andare, non trattenetevi troppo...non è sicuro qui -

    Detto ciò Ryu sparì all'istante in una nuvola di fumo, lasciando me e una Moe pensierosa da sole, in mezzo a quella mezza desolazione.
    Dovevo trovare mia sorella per accertarmi delle sue condizioni, e poi ripartire il prima possibile per Kumo, il viaggio sarebbe stato lungo e prima partivamo, prima saremmo arrivati. Avrei inziato a cercare a casa sua ovviamente, sempre che non fosse stata distrutta anche quella, cosa che era molto probabile, ma da qualche parte dovevo pur cominciare a cercare. Chiesi un pò in giro, ma nessuno sapeva nulla, oppure erano troppo indaffarati per darmi retta, ricevetti parecchie risposte seccate ma anche qualche consiglio gentile da parte di qualcuno.


    - Fossi in te guarderei all'accademia, so che un gruppo di genin è stato assegnato lì per le opere di ricostruzione...magari lì puoi trovare la persona che cerchi -

    mi disse un signore anziano impegnato a portare da mangiare ad alcuni dei tanti ricostruttori. Lo ringrazia e mi diressi immediatamente all'accademia, sperando di trovare Yumi. E così fu, notai subito i lunghi capelli viola della mia sorellina.



    sorrideva mentre parlava con un ragazzo che aveva più o meno la sua età, e mi fece piuttosto strano vederla così felice. Era vero che probabilmente aveva avuto tutto il tempo di metabolizzare la morte dei genitori, e che anche io dopo qualche giorno ero tornata alla vita di tutti i giorni quando morirono i miei, ma ciò che trovai bizzarro era che non l'avevo mai vista così felice prima di quel momento. Era vero che la conoscevo poco e avevo avuto rare occasioni per incontrarla, ma il fatto di trovarla così sorridente mi tolse un peso di dosso.

    - Andiamo -

    - Cosa?! non la vuoi salutare? chissà quando ppotrai rivederla la prossima volta... -

    - Guardala come è felice, non voglio farle rivivere i brutti momenti che ha passato nell'ultimo periodo...a me basta sapere che stia bene -

    e detto ciò mi voltai diretta verso l'uscita del villaggio, e Moe non disse altro per tentare di convincermi, si limitò a seguirmi in silenzio. Sapevo che aveva qualcosa che non andava, ma non riuscivo a capire cosa.
    Il cammino verso Kumo fu molto lungo come al solito, la maggior parte del tempo lo passammo in silenzio, fino a quando non arrivammo all'altezza delle pianure del paese del fulmine. Il sole era calato e fummo costrette ad accamparci anche se non mancava molto.


    - Si puo sapere cosa hai? -

    Ci fu un lungo periodo di silenzio prima che Moe mi rispondesse, durante il quale il suo sguardo rimase fisso nel vuoto, come fosse totalmente vittima di un conflitto interiore che non le dava pace.

    - Non mi sento più parte di Kumo, non lo sento più il mio villaggio...perorare la causa dell'organizzazione mi fa sentire bene, so che faccio qualcosa perché è giusto farla, ho uno scopo. Al villaggio faccio quello che mi viene detto di fare, senza discutere, giusto o sbagliato che sia -

    Fece una breve pausa, poi riprese a parlare

    - Non ho più nessuno per cui rimanere al villaggio, se non te...mi sento più a mio agio quando sono fuori in missione, piuttosto che tra le mura di casa mia. Non è una bella cosa, non so per quanto resterò ancora a Kumo. Sai, inizio a capire perché tutti gli altri lo hanno fatto, tuo fratello compreso. -

    Moe era la mia migliore amica, l'unica vera amica che mi era rimasta all'interno del villaggio, se se ne fosse andata via lei io non avrei avuto più motivo per restare, l'unica cosa a trattanermi dal darle ragione era la mia forte motivazione a diventare raikage, per sperare di poter cambiare le cose. Io non potevo di certo mettermi a combattere con lei per impedirle di farlo, ognuno fa le proprie scelte e vive con le conseguenze che esse portano, io non avrei portato la mia migliore amica di fronte al raikage per farla incarcerare a vita.

    - Quindi intendi unirti ad Ōrora? Ryuu ed Akemi che dicono? -

    - E' stata Akemi a chiedermi se volessi unirmi a loro, e mi ha chiesto di dirlo anche a te... -
     
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  2. Sele_
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    Non è che non ci avessi mai fatto un pensiero, anzi, più di una volta mi ero chiesta cosa stessi facendo ancora al villaggio della nuvola. Però non volevo andarmene subito, volevo almeno provare a cambiare le cose dall'interno, diventando raikage avrei potuto impedire la formazione di questi governi ombra, che gestivano le fila del paese da dietro le quinte come marionettisti. D'altro canto l'idea di unirmi all'organizzazione insieme a tutti gli altri mi piaceva molto, ero combattuta sul da farsi, ma ero sicura che non era ancora arrivato il momento per me di andarmene.

    - Ringrazia Akemi da parte mia, dille che ci penserò -

    Tanto già avevo un ruolo anche se non particolarmente attivo nell'organizzazione, due volte su due ero stata fondamentale per l'eliminazioni dei bersagli. In realtà c'era un ostacolo fondamentale che mi impediva di prendere una decisione a mente lucida, ed era mio fratello. Da quando aveva incontrato il suo vero padre sembrava cambiato, era diventata un'altra persona, e dava l'impressione di odiarmi anche se non mi capacitavo del motivo visto che avevamo sempre avuto un ottimo rapporto io e lui.
    Il fuoco scoppiettava e il silenzio tra me e Moe si protrasse a lungo, non ero più nemmeno sicura di ciò che facevo. Mi sentivo così in dovere di ottenere giustizia tramite mezzi legali che mi rifiutavo di fare quello che realmente volevo fare, e non andava bene.


    - Fai cio che ritieni più giusto per te Yuki, non pensare ad altro...Se credi che il tuo futuro sia con l'organizzazione allora vieni con me.
    Non voglio metterti fretta, semplicemente mi dispiace che tu debba rimanere sola al villaggio, per cosa poi? Sappiamo bene entrambe che non hai più nulla che ti leghi ancora a Kumo, e che è da tempo che pensavi di unirti ad Ōrora
    -

    - SI hai ragione...mi serve ancora un pò di tempo però, è una cosa che non voglio fare per l'eccitazione del momento, deve essere una decisione ponderata e di cui sono assolutamente sicura -

    Improvvisamente avvertì qualcuno correre verso di noi, era da solo e quando mi voltai per capire chi fosse vidi un volto familiare, Atsushi. Che cosa ci faceva lì? forse al villaggio avevano scoperto qualcosa, forse eravamo in pericolo. Ma come era possibile?

    - Eccovi finalmente, dovete immediatamente spiegarmi cosa è successo...sono con una squadra di Anbu, hanno richiesto la mia presenza per le mie doti sensoriali...ci siamo divisi e ho detto loro che li avrei avvertiti quando vi avessi trovate, però voglio prima che mi spieghiate perché un'intera squadra formata per proteggere degli obbiettivi sensibili è stata richiamata da quegli stessi obbiettivi, e non ha fatto più ritorno? contando che le persone di cui stiamo parlando erano scortate da voi ne dovete necessariamente sapere qualcosa, e spero non sia successa una cosa simile all'ultima volta -

    Atsushi sapeva tutto dell'organizzazione, e durante l'utlima loro missione era presente anche lui.
    Io mi fidavo di lui, e sapevo che non avrebbe mai detto nulla, ma in quel caso decisi di mentire anche per il suo bene, meno cose avesse saputo meglio era per lui.


    - Noi abbiamo lasciato il mercante a Konoha, le guardie possono testimoniarlo...stava bene quando lo abbiamo mollato lì -

    Atsushi mi guardò aggrottando le sopracciglia.

    - Sai che grazie alle mi doti sensoriali sono in grado di capire se qualcuno mente vero? -

    Era una cosa alla quale non avevo pensato, e fu abbastanza imbarazzante.

    - Ok mettiamola così...un tizio con il suo aspetto è arrivato a Konoha e molte persone possono testimoniarlo -

    Non volevo aggiungere altro e non ce ne fu bisogno, perché Atsushi capì al volo e sembrò anche abbastanza consolato.

    - Ok almeno siete coperte da quel punto di vista...gli anbu con me non troveranno tracce di quanto è successo vero? -

    - Ci hanno pensato gli altri a pulire, credo siano bravi in questo -

    Atsushi era un ragazzo giovane e altrettanto dotato, aveva scalato la gerarchia nel villaggio con una velocità impressionante. Quando lo conobbi era un Chunin, ed ora era un Jonin ma collaborava con le squadre Anbu. Era un pò bizzaro a prima vista, ma aveva dato dimostrazione di meritarsi la mia fiducia più di una volta, ed era la seconda persona a cui tenevo di più all'interno del villaggio.

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    - Comunque abbiamo un bel problema, poi vi spiegherò...ora avverto gli altri della situazione e poi vi raggiungo e parliamo, le cose sono un precipitate -
     
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  3. Sele_
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    Mi voltai verso Moe e non la vidi tranquilla, aveva preso una decisione riguardante una questione delicata e immediatamente dopo saltavano fuori dei problemi, anche io ero agitata quindi figuriamoci. Dopotutto avevo commesso alto tradimento e se lo si fosse venuto a scoprire sarei stata in guai grossi.
    Eravamo omrai in piena notte, gli unici rumori in lontananza erano quelli provocati dagli animali e insetti notturni sparsi per la pianura e per il bosco adiacente.


    - Eccomi! dobbiamo andarcene, gli anbu hanno detto che verificheranno la vostra storia, ma intanto sbrighiamoci a tornare al villaggio che devo parlarvi -

    Atsushi tornò di corse, esattamente come se ne era andato. Ci fece strada in direzione del villaggio, non aveva voluto aspettare che sorgesse il sole come eravamo solite fare io e Moe, ma viste le sue enormi doti sensoriali non c'era bisogno di tali precauzioni, ogni minaccia nel giro di kilometri sarebbe stato individuato prima di raggiungerci.

    - Allora il punto è questo...sospettano di me, e anche di voi due, li ho sentiti parlare prima di partire. Non hanno prove per accusarvi di qualcosa, per ora le loro sono solo supposizioni, quindi se volete un consiglio andatevene, lontano dal villaggio il più possibile, è solo questione di tempo prima che capiscano il vostro gioco. -

    - Dici a noi, ma te cosa farai? sospettano anche di te hai detto -

    - Per ora gli sono troppo utile, non mi faranno nulla fino a quando non avranno la certezza che ho qualcosa a che fare con tutta questa faccenda...voi potete andare insieme a quie vostri amici, lì sarete deciamente al sicuro, io non avrei comunque un posto dove fuggire, e la vita del mukenin solitario non fa per me -

    - All'organizzazione uno con le tue doti servirebbe di sicuro, vai con Moe e senti che ti dicono, garantiamo noi per te -

    - Che significa vai con Moe, te che intenzioni hai? -

    Nonostante la minaccia imminente ero ancora intenzionata ad allungare la mia permanenza al villaggio per un pò, avevo in mente di aspettare prima di andarmene, dovevo prima fare delle cose, e nel frattempo avrei potuto aiutare l'organizzazione dall'interno come avevo fatto fino a quel momento.

    - Io vi raggiungerò, promesso, ma prima ho delle cose da fare...datemi qualche giorno, non ci vorrà molto -

    - Va bene, ma stai attenta a come ti muovi...noi ti aspetteremo, non tardare -

    Mi disse sorridendo, e io ricambiai a mia volta il sorriso.

    - Comunque adesso andiamo al villaggio tutti insieme, io e Moe andremo via questa sera...se dovessi tornare da sola la cosa potrebbe crearti qualche problema -

    Ero spaventata all'idea di passare i giorni a seguire senza nessun contatto "amico" all'interno del villaggio, sarei stata completamente sola, avrei dovuto sbrigare tutte le faccende in fretta e poi andarmene via da lì, così da poter raggiungere gli altri e unirmi all'organizzazione. A pensarci bene a Kumo c'erano ancora i miei zii, ma loro non contavano visto che mi incolpavano per la presunta morte di Ryuu, loro figlio, e per questo mi odiavano.
    Giungemmo al villaggio senza complicazioni, e una volta varcati i cancelli andammo tutti a casa mia, se Moe e Atsushi fossero andati via quella sera avrei voluto salutarli almeno, anche se di lì a pochi giorni li avrei raggiunti anche io.
    Il clima di tensione si era leggermente allentato mentre eravamo in casa, ci eravamo seduti tutti e tre sul divano a ridere e a scherzare, a ricordare tutte le missioni fatte insieme, a parlare del più e del meno. Fu un momento abbastanza piacevole, una cosa di cui avevo assolutamente bisogno. Ero serena ed anche Atsushi e Moe lo erano.


    - Noi dobbiamo andare, è meglio che ce ne andiamo adesso, prima che sorga il sole -

    Abbracciai sia Moe che Atsushi, sapevo che sarebbe andato tutto bene ma ero comunque preoccupata per loro.

    - State attenti, ci vediamo nei prossimi giorni -

    Ci salutammo all'ingresso di casa mia, ma li guardai allontanarsi fino a quando mi fu possibile, non potevo seguirli fino al cancello per evitare che qualcuno mi vedesse e mi collegasse al loro tradimento. Mi limitai a vederli sparire per le vie di Kumo dal tetto di casa, e dopo diversi minuti in cui non potevo far altro che sperare che andasse tutto bene, rientrai per andarmi a riposare, ne avevo bisogno visto i progetti che avevo in mente per i giorni a venire.

     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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