Alla ricerca del Tetsucabra!

Yudai Nobunaga - Yuka Satetsu

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    Essere una Shinobi non era mai stato così avventuroso come allora. Ricordo bene le partenze improvvise per posti lontani e solitari, armata soltanto della mia voglia di scoprire nuovi orizzonti e accompagnata dalle amiche di una vita. E così andavamo in lungo e in largo per posti inesplorati alla ricerca di creature fantastiche e pericolose. Era una vera pacchia ed ero davvero felice che quel giorno fosse arrivato, perché avrebbe scandito una nuova entusiasmante avventura! Certo, ora che ci pensavo bene tutte le mie precedenti avventure non erano andate lisce come l'olio, avevamo tutte rischiato le penne più di una volta. L'ultimo viaggio era stato il più traumatizzante, non tanto per noi quanto per Miriel, la ricercatrice che, ormai, si era arresa al fatto che eravamo sempre noi ad accompagnarla in giro per portare avanti i suoi studi. Ecco, l'ultima volta se l'era vista davvero brutta la poverina e l'avevamo salvata per un pelo, anzi, per un colpo di fortuna. Probabilmente sarebbe morta se non fosse stato per il caso divino. Ad ogni modo, l'importante era che fosse tornata a casa sana e salva. E oggi, su sua richiesta, si ripartiva di nuovo! Questo era lo spirito giusto! Si era lasciata alle spalle il passato capendo che la complicità che ci legava era la cosa più importante.

    NOO! IO NON CI PARTO PIÙ CON VOI!!

    ... Forse no. Forse era arrivata ad una conclusione del tutto diversa.

    Ma non rompere e muoviti, Miriel.

    Dai cazzo! Abbiamo da fare!

    Ragazze... forse non è questo il giusto approccio...

    Come al solito, Sakuya e Momo dovevano fare le bulle del ghetto. La povera ricercatrice si era attaccata ad un palo e non voleva proprio lasciarlo andare, neanche mentre le due ragazze la tiravano per i piedi, alzandola parallelamente al terreno. Mi chiesi per l'ennesima volta che razza di gente frequentassi. Il problema di oggi era il seguente: nuova avventura da intraprendere e Miriel che si rifiutava di partire con noi. Peccato che solo il nostro gruppo era disponibile per la partenza e questo Miriel lo sapeva bene. Eppure, era rimasta traumatizzata dall'ultima volta e tutte le altre, Ino mi aveva detto che la poverina piangeva al solo nominare i loro nomi. Da una parte la capivo: quelle due sapevano essere tremende. Ma in quella situazione non poteva semplicemente lasciar perdere, si trattava di una missione dopotutto, non una semplice scampagnata. Così, ordinai a Sakuya e Mom di lasciare andare Miriel. Loro la lasciarono e la giovane cadde a faccia in giù con un tonfo. Che amarezza. La aiutai a rialzarsi ma non sembrava ancora convinta. Discutemmo per quasi dieci minuti perché Miriel non voleva saperne di farsi accompagnare da quelle due, nonostante le spiegai che, attualmente, solo il team Kitsune poteva accompagnarla. Quello che la frenava dal lasciar perdere tutto era che la creatura che doveva studiare si faceva vedere solo con quella particolare stagione, ergo, per lei era un'occasione imperdibile o rimandabile al prossimo anno, cosa da escludere a detta sua. C'era scritto tutto nella missiva che ci aveva consegnato Maria, la piccola suora che, nonostante avesse tipo dieci anni, era già Jonin. Come non lo so ma non ho mai voluto indagare sulla faccenda.

    Io... non ci voglio stare con quelle due! Fanno paura!!

    Mi sussurrò all'orecchio Miriel, con le lacrime agli occhi. Alzai lo sguardo su Sakuya e Momo. La prima si stava togliendo qualcosa dai denti con un kunai, l'altra prendeva a testate il palo al quale si era aggrappata la ricercatrice, piegandolo con la forza della sua testa vuota. Sì, facevano decisamente paura. Ma le conoscevo da anni e sapevo bene che avevano un gran cuore nonostante l'apparenza. Se solo Miriel avesse dato loro una possibilità, probabilmente avrebbe cambiato idea sul proprio conto.

    Va tutto bene, Miriel, ci sono io con te. Ti prometto che non ti accadrà nulla di male... questa volta.

    Yuka... dici davvero?? Non permetterai che mi succeda nulla, vero?

    Te lo prometto! Ti proteggerò personalmente!

    Oh! Yuka!

    Ci abbracciammo mentre il vento scompigliava i nostri capelli e le campane risuonavano in lontananza. Il suo corpo caldo premuto contro il mio faceva sentire così... normale. Niente, mi piacevano i ragazzi, ma di brutto. Ad ogni modo, finalmente la questione era risolta e la partenza ci attendeva! Sakuya stava ancora guardandoci confusa mentre Momo applaudiva con l'espressione più seria che avesse. Era proprio strana quella là. Ognuna di noi aveva il proprio zainetto con dentro le provviste per il viaggio e, nel caso della ricercatrice, documenti, provette e utensili strani. Ah, tranne me naturalmente perché mi ero scordata di nuovo la roba. Come sempre. Ma che importa quando c'è di mezzo l'avventura?
    Così, tutte e quattro, ci dirigemmo verso la porta est del villaggio, pronte per sorvolare il deserto e arrivare a Kumo, il Paese del Fulmine. Al confine del villaggio, i nostri lasciapassare furono sufficienti per permetterci di mettere piede nel deserto, che in quel periodo era quasi sempre scosso da folate di vento incredibili, c'era così tanto fresco che si formavano delle vere e proprie tempeste di sabbia, sopratutto durante le ore notturne, quando la temperatura scendeva. Nonostante ciò, il sole era sempre lì, imperterrito a rompere le scatole con i suoi raggi cocenti. Tutte e quattro, ci fermammo per un secondo, individuando la direzione giusta che era, ovviamente, proprio davanti a noi. Come sempre, avremmo attraversato il deserto in volo per guadagnare tempo e per non incappare in strane allucinazione per via del caldo. Così, Sakuya ed io creammo due nuvole di sabbia e, caricandoci sopra Momo e Miriel, ci levammo alte in cielo, sfrecciando a grande velocità mentre ci rilassavamo un po'. Mi sdraiai accanto a Miriel, seduta, che controllava i suoi appunti. Si sistemò gli occhiali sottili sul naso lungo, scrutando le sua scrittura, piccola e tutta arricciata, quasi indecifrabile ad occhio nudo. Sembrava pensierosa e, notando il mio sguardo interrogativo, mi spiegò che la creatura che dovevamo cacciare era molto pericolosa e c'erano assai pochi informazioni su di essa. I pochi che erano sopravvissuti al suo incontro davano ricostruzioni contrastanti tra loro e solo pochi punti coincidevano, fortunatamente il luogo e la stagione del suo incontro era uno di questi. Zone montuose ad altitudini elevate e solo in primavera, questo era il periodo degli avvistamenti della creatura di cui, per quanto Miriel me lo ripetesse, non riuscivo a ricordare il nome. Così, lasciai la ragazza ai suoi libri e gli appunti mentre mi voltavo per guardare cosa stessero facendo Sakuya e Momo. La bionda dormiva sodo con il sedere per aria; la mora scrutava l'orizzonte con la cartina in mano, controllando la nostra posizione. Era un peperino ma Sakuya era davvero un ottimo capitano e sapeva essere seria nel momento del bisogno. Viaggiammo fino a sera, superando il Paese del Fuoco e accampandoci nel bel mezzo della foresta, fuori dai suoi confini. Secondo le indicazioni della mappa, se ci fossimo svegliate all'alba e avremmo usato ancora le nuvole di sabbia, saremmo arrivate a destinazione nel primo pomeriggio, affermazione che ci rinfrancava. Nel bel mezzo della foresta, cercammo un luogo tranquillo e piantammo la tenda, grande abbastanza per tutte e quattro. I grilli cantavano e la sera oscurava la foresta, illuminata solamente dal fuoco che avevamo accesso. Vi sedevamo intorno, avvolte in coperte non troppo pesanti, mentre facevamo arrostire salsicce infilzate in bastoni trovati in giro. L'atmosfera era tranquilla e, per la prima volta durante i nostri viaggi, Miriel sembrò finalmente rilassarsi e godersi appieno la serata. C'era una tranquillità indescrivibile e una calma quasi idilliaca. Tutte e quattro andavamo d'accordo, non c'erano stati litigi, pestaggi e morti per tutta la sera, anzi, scherzammo tra di noi, raccontandoci qualche storiella per passare il tempo. Fu solo dopo qualche ora che decidemmo di chiuderci dentro la tenda e, finalmente riposare. Ognuna prese posto nel suo futon e chiudemmo gli occhi quasi subito, tranne me, ovviamente, che non potevo. Ci ero abituata ma quella sera desiderai tanto potermi riposare, mi sembrava un vero peccato non poter condividere il sonno con le altre.

    "Se solo potessi dormire... sarebbe davvero perfetto..."

    Pensai stancamente, prima di chiudere gli occhi e far finta di venire cullata tra le braccia di Morfeo.

    [...]


    Cacchio, ma fa freddo! Fanculo all'aria!

    Che palle! Maledette montagne! Vi ammazzo tutte!

    Si lamentavano Sakuya e Momo con il fiato che rimaneva loro. Non replicai perché a me non restava affatto. Era il primo pomeriggio appena cominciato e, come da previsioni, eravamo finalmente giunte a Kumo. In quel preciso momento, stavamo seguendo un sentiero ripidissimo che era in salita e spariva tra le montagne, come un passo, che ci stava togliendo tutte le energie. Miriel si fermava a riposare ogni tre per due perché la poverina non era abituata a tutta quella fatica e a dire la verità, neanche noi. Così ci fermammo nel bel mezzo della salita, posando a terra i nostri corpi stanchi ma ci alzammo subito perché le rocce dure facevano male. Iniziavo a detestare quel posto. Sfinite, bevemmo un po' d'acqua dalle nostre borracce, finché Miiel sembrò cadere preda di una specie di allucinazione. Improvvisamente strabuzzò gli occhi sentendo uno strano verso che colse di sorpresa anche noi, era parecchio lontano.

    E' lui! Ommioddio è lui!! Dobbiamo correre! PRENDETELO!!

    Con non so quali energie, si precipitò per la salita, percorrendola tutta a gran velocità senza battere ciglio! Sakuya e Momo, stupite, le corsero dietro e chi rimase sola come un cane? La sottoscritta, naturalmente. Urlai loro di aspettarmi ma erano già andate e il mio passo era davvero lento e stanco, manco quello di un bradipo. Ansimando, percorsi la ripida salita ma le tre ragazze erano sparite da un pezzo dalla mia vista e non mi avevano neanche aspettata, accidenti! Chissà se davvero quel rumore apparteneva alla creatura da cacciare, se così stavano le cose era un guaio non trovarmi lì con loro, avrebbero potuto avere bisogno del mio aiuto. Mi feci forza e iniziai a correre finché non giunsi in cima... trovandomi ad un bivio. Qualcuno mi stava lanciando qualche macumba probabilmente. Sospirando, urlai per richiamare l'attenzione delle altre ma la mia voce risuonò senza eco e mi ritrovai definitivamente sola. Una strada conduceva in alto a destra, l'altra in alto a sinistra. Mi morsi le labbra e seguii l'istinto, andando a sinistra.
    Ovviamente avevo preso la strada sbagliata.
    Salii fino a che non giunsi in un vicolo cieco. Insomma, dove diavolo ero?! Un grande spiazzo di roccia, circondato da montagne, dove c'era una grande rientranza nella parete di fronte a me, sembrava una grotta di chissà quale animale. Ero approdata in quel posto sbagliando strada e non avevo idea di come tornare indietro. Mi accorsi che c'era un'altra strada, quindi, che conduceva verso il basso, dalla parte opposta a quella da cui ero arrivata. Forse percorrendola sarei arrivata da qualche parte, ma mi accorsi che non ero sola. Eccome se non lo ero. Un ragazzo, infatti, se ne stava là in mezzo come se niente fosse, fissando chissà cosa. In silenzio, lo scrutai finché non riuscii a vederlo in faccia e.. arrossii come al solito. Ma questa volta a buon ragione perché lo sconosciuto era esattamente il mio tipo, semmai ne avessi avuto uno ideale. Sembrava più grande di me ma il suo volto era giovanile e dai bei lineamenti, nonostante sembrasse quasi incavolato. I capelli erano scurissimi e spettinati, le sopracciglia corrucciate e scure mettevano in risalto gli occhi blu. Sì, sarebbe stato il perfetto principe azzurro. Ma non lo era. Anzi, aveva l'aria davvero antipatica. Anche il modo in cui era vestito... sembrava un teppista di borgata! Sì, sì, sì, quello la era un poco di buono sicuramente, mi metteva i brividi! Mi ricordava troppo i ragazzini dei tempi dell'accademia che mi prendevano in giro perché non avevo le tette! Purtroppo, si girò e i nostri occhi si incontrarono. Sobbalzando, feci istintivamente un passo indietro e, diavolo, non mi ricordai di trovarmi sul ciglio di un precipizio. Non avrei mai fatto in tempo a tirarmi su ma quel ragazzo dai capelli scuri mi aveva già afferrata, prima ancora che me ne accorgessi. Con il cuore che batteva forte per la sorpresa, mi ritrovai stretta tra le sue braccia, con gli occhi puntati sui miei. Arrossi e distolsi lo sguardo, impacciata. Ritirai immediatamente tutte le false accuse contro lo straniero, mi aveva appena salvato la vita!

    "Forse... questo è il tipico ragazzo difficile ma dal cuore tenero che ruba il cuore della fanciulla al primo incontro...?"

    Che lo metti a fare il reggiseno se hai la retromarcia?

    Lo fissai seria, poi incredula, poi di nuovo seria. Avevo sentito male, di certo. Mi resi allor conto che, nel riprendermi, la maglietta si era bassata e il mio reggiseno era ben visibile, purtroppo. Avvampai all'istante, guardandolo stupita. Quel sorrisetto da bulletto non lasciava altri dubbi. Altro che principe azzurro, quel tipo era un cafone pervertito!

    C-come ti permetti, eh? Guarda che ti affosso, maniaco!

    * GWRUOOOOUUUH ! ! ! *



    Ci fermammo tutti e due, dimenticando ogni cosa, con due facce atterrite. Ci voltammo all'unisono verso la grotta che, come scoprimmo, era abitata da una creatura mostruosa. Miriel si era sbagliata, la creatura l'avevo trovata io, purtroppo!
     
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    -Ma perchè rompete le palle??-

    -Dai Yudai, non pensare a quello che ti diciamo sempre!! Questa volta è reale!!-

    -Cosa?? Che un fantomatico mostro vivi proprio tra le nostre montagne e che nessuno, ansi, soltanto voi avete visto??-


    -Hemm... si!!-

    E come sempre avevo tra i piedi qualche rompiballe che aveva una voglia assurda di raccontarmi idiozie pur di farsi prendere a calci nel culo fino ai paesi vicini.
    Già, ero quasi una calamita per i bulletti ed i cretinetti che volevano in qualche modo trarmi in inganno, quasi come se fossi realmente un richiamo, e anche questa volta la situazione non era da meno.
    Ishumo, Ikumo ed Aruko avevano voglia di rompere le palle con una delle loro solite storielle.
    Non potevo considerarli amici, che di fatto, non ne avevo neanche uno, però li potevo considerare dei conoscenti che mi stavano molto sulle palle. Cosa che non mi sforzavo minimamente di nascondere.

    -Mettiamo che io ci creda a questa storia. dove dovremmo dirigerci per trovare quest'animale così pericoloso??-

    I ragazzi, prontamente, uscirono in contemporanea la mappa del nostro paese, come se sapessero già che avrei creduto a tutta la storiella... stolti.

    -AAAllora, dobbiamo percorrere tutto l'arco montuoso nelle zone più alte, così avremo più possibilità di avvistarlo. Delle storie dicono che solo in questo periodo il mostro esca allo scoperto, quindi, non abbiamo tempo da perdere!!-

    -Si, e queste storie chi le avrebbe propagate??

    I ragazzi sgranarono gli occhi come degli imbecilli. Seriamente avrebbero pensato che non mi sarei preoccupato delle fonti??

    -Lasciate stare... va bene, verrò.-

    Ikumo e Aruko cominciarono a saltellare con le mani unite, come due frocetti, mentre a Ishumo gli si illuminarono gli occhi, quasi gli si stessero formando delle stelline.
    Erano tre idioti, ma per quanto innegabile, avevano delle menti contorte e, la maggior parte delle volte che richiedevano uno di questi favori o cose di questo genere, mi finiva sempre per rimanere nella merda. Alle volte anche nel vero senso della parola!
    Comunque, per quanto non avessi voglia di farmi prendere per il culo, dovevo ammettere che uno strappo alla solita vita quotidiana mi avrebbe fatto ben più che bene.

    -Vi spacco il culo se avete in mente di fare qualche stronzata!-


    Una gocciolina di sudore cadde dalle loro fronti, che divennero madide di sudore di colpo. Ero rinomato al mio villaggio per gli insoliti "trattamenti" che donavo volentieri a chi mi rompeva troppo le palle, quindi, uomo avvisato mezzo salvato. Anche se non si poteva proprio parlare di uomini.
    Comunque, l'inizio del viaggio sarebbe avvenuto l'indomani mattina, quindi, presi tutto e me tornai a casa dai miei zii. Purtroppo, secondo il loro punto di vista, le dieci di sera era un'orario inaccettabile...

    -Ramanzina in arrivo... cazzo.-


    Infilai la chiave all'interno del tamburo della serratura della porta, ascoltando ogni singolo pistone che si rialzava al contatto con la chiave, provocando un tonfo micidiale all'interno dei miei padiglioni auricolari.
    Sentivo perfettamente i passi veloci e inciabattati di mia zia all'interno della casa... correva avanti e indietro per tutta la sua grandezza. Brutto segno. Non appena rigirai la chiave all'interno della serratura, sentì un'attimo di silenzio, altro brutto segno. Aprì la porta lentamente e non appena mi affacciai vidi una scopa che mi si spiaccico in faccia facendomi ribaltare all'indietro, seguito da delle imprecazioni di mia zia.

    -TI HO DETTO CHE NON TI DEVI RITIRARE COSI' TARDI!! E SE TI SUCCEDEVA QUALCOSA??-


    Alle volte penso che mia zia avesse dei picchi di Alzheimer che le facevano dimenticare di cosa mi occupavo ogni giorno. ERO UN NINJA CAZZO!

    -Zia... SMETTILA DI TIRARMI SEMPRE QUESTA MALEDETTISSIMA SCOPA PUZZOLENTE CON LA QUALE SCOPI ANCHE LA CACCA DEI CANI!! PORCA MISERIA!!-

    Sgranò gli occhi e la faccia le cominciò a ribollire divenendo sempre più rossa... porca miseria, l'avevo fatta incazzare.
    Cominciò a lanciarmi tutto quello che le capitava mentre scappavo verso la mia stanza. Unica fonte di salvezza per me, in quel momento.
    Rischiai più volte di beccarmi qualche vaso in faccia, ma fortunatamente, riuscì ad evitarli per un soffio, riuscendo -infine- a rinchiudermi nella mia stanza, barricandomi al suo interno.
    Quella donna era buona e cara, ma se la si faceva incazzare... beh, erano guai!

    -Me la sono vista veramente brutta... questa non me la farà passare tanto facilmente!-

    Ma alla fine, in un modo o in un'altro, dovevo riuscire a far allentare le redini alla donna. Con il lavoro che svolgevo, non potevo avere un coprifuoco e una sentinella che cercava sempre di tenermi sott'occhio.
    Comunque, mi andai a coricare quasi subito, in modo tale che la mattina mi sarei potuto svegliare presto per poter cominciare la ricerca con quei tre idioti.


    [...]



    -Ce ne avete messo di tempo... mammolette.-


    I tre arrivarono con il fiatone e totalmente madidi di sudore, pur essendoci un bel freschetto frizzante che mi inebriava le alte cime di Kumo.
    Però, non persero tempo in chiacchere, ansi, continuarono a camminare, sorpassandomi e scortandomi in contemporanea verso un'altura dove vi era una sottospecie di rientranza nella montagna, ma, non era molto profonda, quindi, doveva sicuramente esserci qualcosa dietro.

    -Ne ero sicuro...-


    Caricai un po' di chakra verso il dito e mettendola di fronte a me a mo di pistola, sparai un raggio laser che sgretolò in mille pezzi la rientranza dove mi avevano portato e, proprio come pensavo, al suo interno vi erano Ishikumo e Aistor, gli altri due cretini del gruppo, che cominciarono a gridare e scappare con le lacrime agli occhi. E dire che li avevo anche avvertiti.
    Anche se alla fine... non avevano fatto un granchè, quindi, avrei potuto sorvolare, ma avrei preferito che non si ripetesse, quindi, mi girai verso i tre con uno sguardo omicida.

    -Vi consiglio di scappare.-


    Ma, incredibilmente, Aruko si fiondò su di me, spintonandomi. Non risposi, mi feci spingere via, con la sicurezza che il mio piede affossasse nelle pietre poco dietro. Beh, di affossare affossai.
    Purtroppo, le roccie sulla quale mi appoggiai si sgretolarono, facendo si che il mio corpo cominciasse a ruzzolare giù dalla montagna.
    Atterrai una decina di metri più sotto, proprio di sedere, che ne risentì parecchio, ma sempre meglio della testa... quella era già andata in precedenza, magari sarei anche peggiorato.

    -Brutti stronzi... giuro che vi ammazzo... aaaiiihhh il culo!!!-

    Mi rialzai un po' dolorante, solo per accorgermi di essere finito all'interno di un vicolo cieco totalmente circondato da delle alte montagne, all'interno del quale mi era una rientranza dalle dimensioni modeste.
    Non sapevo perchè o per cosa, ma sentivo quasi come dei piccoli ruggiti sommessi provenire dalla grotta, miste a delle folate di vento caldo e freddo. Non sapevo dove ero finito, ma al suo interno vi era sicuramente un'animale.
    Continuai a fissarla per qualche secondo, quando mi accorso che poco distante da me, una ragazza dai capelli bianchi come il latti mi stava osservando dietro una roccia.
    Mi girai di scatto con uno sguardo duro, che andò immediatamente a cozzare con lo sguardo della ragazza.
    Ebbi solo il tempo di pensare che era carina, che la ragazza fece un passo un po' troppo affrettato all'indietro e, senza il mio soccorso, sarebbe finita divorata dal burrone che le si prostrava ai piedi.
    Quindi, mi gettai quasi d'istinto verso la ragazza, riuscendo ad afferrarla subito prima della caduta verso il baratro. La strinsi tra le braccia, portandola poco più lontano dal precipizio, senza però mai staccarle gli occhi di dosso. Quella era una gran bella ragazza, senza alcun ombra di dubbio!!
    Ma, il mio carattere che prediliggeva l'essere schietti si mise in mezzo... cazzo.

    -Che lo metti a fare il reggiseno se hai la retromarcia?-

    La maglietta della ragazza si era abbassata, lasciando totalmente visibile il reggiseno della ragazza, e... lei non prese tanto bene il mio commento.

    -C-come ti permetti, eh? Guarda che ti affosso, maniaco!-


    Cercai di spiegare, quando ad un tratto, qualcos'altro mi surclasso sul tono di voce.

    * GWRUOOOOUUUH ! ! ! *



    E una gigantesca creatura fuoriuscì dalla grotta, puntandoci come fossimo delle prede.
     
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    Quel ruggito mi fece rabbrividire ad una velocità sconcertante. Era stato il mio stomaco? No, ovviamente no. Era stato il ragazzo la cui maleducazione sembrava essere il suo punto di forza? A giudicare dall'espressione che mise su direi proprio di no. Ancora stretti, pallidi e sudati, ci voltammo in direzione dell'entrata della grotta, che scoprimmo essere una tana, altro che. Ne venne fuori qualcosa di gigantesco, non credevo ai miei occhi! Come ultimo ricordo, mi vennero in mente le parole di Miriel mentre viaggiavamo verso Kumo. Stava proprio parlando della creatura che stavamo cercando, quella bugiardona.

    *Ma no, ragazze! È pericoloso solo perché si spaventa facilmente, in realtà è una creatura mansueta e taaaanto carina!!*

    Mansueta?! Carina?! Avevo davanti un mostro enorme e corazzato, con due fauci da fare invidia a un Leviatano e quella spostata di Miriel aveva tentato di ingannarci facendo passare quel demonio a quattro zampe per una simpatica creaturina del bosco?!

    * GWRUOOOOUUUH ! ! ! *


    Che ti venga la pellaccia, erano tutte balle!!

    La creatura ci fisso maligna, sembrava pronta a divorarci in un sol boccone. Seguiva ogni nostro minimo movimento, seguendoci con i piccoli occhi azzurri e umidicci. Le scaglie della sua corazza brillavano al sole e le sue zanne sembravano più grosse di un pony, per quanto non avessi idea delle misure di un pony non avendone mai visto uno. Mi sembrava comunque un paragone carino da fare. L'aria sembrava non soffiare più, l'emozione era troppa per muoversi o ragionare in alcun modo. Persino uno Shinobi, dinnanzi ad una creatura imponente e minacciosa come quella, non poteva far altro che impallidire. Il tipo con i capelli color ossidiana mi teneva ancora stretta tra le braccia e anche io lo stringevo a me. Sembrava una di quelle scene romantiche, peccato che con l'avvicinarsi del mostro ci sfidammo ad una silenziosa gara, cercando di spingere l'altro verso la creatura per metterci in salvo. Il contrario di una coppia di innamorati. Pallidi come non mai, non potevamo far altro che fissare a bocca aperta il mostro, lanciando qualche imprecazione in silenzio, qua e là, sperando se ne andasse. Naturalmente non aveva la minima intenzione di andarsene. Balbettando, scoprii che era rassicurante avere qualcuno con cui rischiare la pelle, anche se si trattava di un bulletto.

    T-tu sai che diavolo è quel coso?

    Riuscii a chiedergli mentre diventavo color verde vomito. Il tipo non sembrava messo meglio di me, e grazie tante: chi si aspetterebbe di trovarsi davanti un coso del genere senza motivo?! La bestiaccia se ne stava immobile e tesa ma si vedeva chiaramente che ascoltava ogni cosa. Girava di scatto la testa, piegandola a destra e a sinistra mentre la mandibola si apriva poco poco. Sembrava un cane, solo che di solito i cani ti leccano la faccia, non ti sbranano... o forse sì? Ora che ci pensavo bene, una volta Ino era stata morsa da un cane, o forse era Momo. Il cane, intendo. Scossi la testa mentre, in tacito accordo, il ragazzo ed io accorciavamo la distanza tra noi, con il cuore in gola. Il mostro ci fissava e ad ogni passo la fifa aumentava. Solo quando fummo abbastanza vicini, il tipo mi spiegò che doveva chiamarsi Tetsucabra o roba del genere. Notai che cercò di mantenere la sua voce inalterata seppur una sfumatura di panico mi fosse arrivata alle orecchie. Cosa potevamo fare? Se avesse provato ad attaccarci si sarebbe messa male.

    F-forse ci lascia in pace se non ci muoviamo...

    Sussurrai al ragazzo che sembrava d'accordo. Secondo lui anche la nostra voce poteva attirarlo ed ero d'accordo. Dovevamo muoversi il meno possibile ed essere silenziosi. Se tutto fosse andato bene, ci avrebbe scambiato per due cespugli e si sarebbe rintanato là dove abita lui. Il grande animale sembrò calmarsi: smise di girare la testa di qua e di là e ci sperai come una matta che se ne andasse.

    "Coraggio, bestiaccia! Gira i tacchi e vaffancuore!"

    Poi chiuse gli occhi e aprì la bocca. Trattenemmo il fiato, in attesa.

    *PROOOOOT!*


    Ne aveva appena sparata una.

    SCHIFOSO! VUOI MORIRE PER CASO?!

    Ormai avevo una reazione involontaria alle puzzette, tutta colpa di Momo. Lo urlai e anche il Tetsucoso, offeso, mi urlò addosso. Mi fissò con sguardo malvagio e divenni pallida. L'avevo appena fatta grossa (molto più di quel coso). Mi voltai cercando aiuto nel ragazzo. Era un bulletto da quartiere ma sembrava apposto alla fine. Si era avvicinato a me, mi aveva anche salvata, sicuramente mi avrebbe aiutata a tirarci fuori da quel casino. Invece no, era sparito. Lo vidi che si allontanava di corsa approfittando della situazione.

    Minchione! Torna qui!
    Tetsucabra



    Troppo tardi: la bestia rana/cane/uccello/mascellone saltò nella mia direzione. Lanciai un urlo e cominciai a correre di qua e di là con gli occhi lucidi, imprecando a destra e a manca. Sentivo quel coso che mi seguiva balzo dopo balzo, facendo tremare tutto il terreno ogni santa volta. Caso volle che inciampai (perché prima o poi sarebbe comunque successo), finendo con sedere per aria. La gonna mi si alzò e finii col fare una delle mie naturalissime e sempre divertenti figure di cacca. Sperai che il tipo non mi stesse guardando ma, con la fortuna che mi ritrovavo, probabilmente non era andata così. Il Tetsucabra si abbassò di scatto, puntando proprio il mio sedere. Aprì le fauci e le richiuse nell'esatto istante in cui mi rialzai e ripartii con la corsa. Purtroppo, le brutte notizie non vengono mai da sole. Probabilmente il karma doveva farmela pagare per qualcosa, per cui le fauci della bestia non presero me e la mia bellissima pelle, ma il mio vestito. Un pezzo unico, leggerlo, casual ma carino al contempo. Quando mi ritrovai in biancheria fu l'inferno. Il Tetsucabra si mangiò i miei vestiti in un boccone e continuò a puntarmi. Correvo coprendomi il petto e a intervalli regolari tutto il resto, rossa come un peperone e assolutamente ridicola con solo gli stivali e la biancheria indosso.

    Stupido fanservice!

    Imprecai da sola. Continuavo a correre come una trottola impazzita finché il ragazzo dai capelli neri non entrò nella mia traiettoria. Si accese una lampadina nella mia testa. Tutti sapevano(?) che i ragazzi diventano improvvisamente disponibili e gentili quando hanno una ragazza carina davanti, no? Se poi la ragazza era anche mezza ben venga! Mi precipitai da lui, convinta di poterlo raggirare mentalmente e farmi salvare senza muovere un muscolo. Ce l'avrei anche fatta se non fosse stato per la mia faccia. Nella mia immensa immaginazione, pensavo a me come adorabile in lacrime, semi svestita mentre chiedevo aiuto con voce tenera. La realtà era un po' diversa. Dovevo aver messo su un'espressione da psicopatica perché non appena il ragazzo mi guardò si spaventò ancora di più. Lo rincorsi finché non fu spalle al muro. Ridacchiai, doveva essere una risata davvero agghiacciante perché il povero divenne blu.

    "Ci siamo! Ora la mia frase ad effetto! Qualcosa come: Kyaa! Ho paura, salvami ti prego!"

    Corri ancora più veloce di me e ti uccido.

    Non andava affatto bene. Un ruggito mi fece venire la pelle d'oca e anche io finii spalle al muro. Tutti e due tremavamo come foglie, tentando di offrirci a vicenda al mostro nei modi più disparati.

    Prendi lui! Non vedi che è più grosso? Ha più ciccia! Io sono magra, ti mangi solo le ossa, eh!

    Il Tetsucabra alitò. Non era l'alito che ci si aspetta da un mostro. Cioè, sapeva ovviamente di morte e distruzione, ma era verde e fece subito effetto. Il ragazzo quasi svenne e anche io ebbi improvvisamente sonno. Solo con un grande sforzo riuscii a tentare la fuga. A destra non potevo, a sinistra c'era il tipo, dietro di me c'era il muro e davanti la belva. Ovviamente, gli balzai sopra la testa, come la peggiore delle idiote. Pensai fosse facile, invece il cattivo di turno cominciò a dimenarsi come un ossesso, ruggendo forte, così tanto da svegliare il ragazzo che era rimasto a terra, illeso.

    "E ti pareva"

    Ehi! Dammi una mano! Non posso reggermi e coprirmi tutto assieme!

    Era chiaramente una delle mie giornante no.

    scusa il ritardo <3
     
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    Allo scoccare degli attimi che si susseguirono dopo l'imponente ruggito, cercai la creatura che avesse potuto crearlo, senza però riuscire a comprenderlo.
    Rimasi spiazzato da quel che era successo, in quanto non avevo mai sentito parlare di un'animale in grado di produrre un cotale suono e, proprio per questo, mi voltai un po' in tutte le direzioni.
    Nel voltarmi incontrai lo sguardo della ragazzina dai capelli argentati, avevo tutta l'intenzione di capire se avesse una qualche minima idea su cosa potesse essere stato, ma nulla, anche lei non sapeva cosa aspettarsi.
    Non ci muovemmo neanche di un millimetro dalla posizione in cui ci trovavamo e, quasi attratti da un non si sa che, ci voltammo entrambi verso l'entrata della grotta, dalla quale si cominciarono a percepire dei passi cadenzati che venivano scanditi da degli sbuffi d'aria.
    Non mi ci volle molto a capire che -molto probabilmente- la creatura che aveva provocato il ruggito di prima stava venendo fuori, ed infatti, il profilo della bestia cominciò a farsi sempre più presente in mezzo al buio, rivelandoci dopo pochi secondi il suo vero aspetto.
    Era un essere che possedeva delle fauci davvero gigantesche, contornate da delle grosse zanne che si richiudevano a tenaglia una volta chiusa la bocca.
    Il corpo si presentava impostato e totalmente corazzato da delle spesse scaglie, quasi come quelle di drago... non che avessi mai visto un drago in vita mia.

    GWRUOOOOUUUH ! ! ! *



    Che ti venga la pellaccia, erano tutte balle!!


    Le parole della ragazza non ebbero alcun effetto su di me, non tanto perchè non pensavo parlasse con me, ma tanto perchè pensavo stesse solamente delirando mentre l'animale ci squadrava quasi volesse arrivare fino alla nostra anima, ma probabilmente stava semplicemente pensando che eravamo dei bei bocconcini succosi e, non avevamo neanche modo di allontanarci da quella situazione. Ovunque ci spostassimo, anche solo se per pochi centimetri, gli occhi del coso ci seguivano senza lasciarci alcun scampo.
    Seppur fossimo due shinobi, non potevamo molto di fronte alla prorompente forza di madre natura.
    Probabilmente per paura o per non si sa cos'altro, la forza sembrava scomparsa. Forse era scappata via per la paura... almeno lei poteva.
    Io e la ragazza ci stringemmo ancor di più nell'abbraccio, ma non tanto per tenerezza o per dire “almeno non muoio solo”, in realta, ci stavamo semplicemente sfidando silenziosamente a spingerci contro l'animale, proprio per far mangiare l'altro e non se stessi.
    E vabbeh, in un modo o in un'altro dovevamo salvarci la pelle no?
    Ma, anche se cercavamo di farci ammazzare a vicenda, cercavamo comunque di parlare, quasi a voler sviare ogni pensiero o colpa di quello che avremmo fatto poco dopo.

    T-tu sai che diavolo è quel coso?

    No, non lo so, però, il suo alito puzza da morire... penso che se non mi mangia, muoio comunque...


    Ci avvicinammo alla bestia, cercando un punto cieco dalla quale poter cominciare la nostra fuga, ma nulla, ovunque ci spostavamo, il suo sguardo ci perseguitava.
    Cercai di ripensare a tutte le storie e alle voci che giravano giù al villaggio e che mi avevano raccontato anche i miei amici, e alla fine riuscii a ricordare il nome del coso che ci trovavamo davanti.

    Ora ricordo, è un Tetsucabra... almeno credo!!

    F-forse ci lascia in pace se non ci muoviamo...


    Guarda, non credo funzioni così, ma se vuoi, tu prova pure...

    Ci fermammo qualche secondo sul posto e la creatura sembrò semplicemente calmarsi, arrivò persino a chiudere gli occhi, cosa che mi fece pensare che il pericolo era passato, ma la creatura non pensava nella stessa lunghezza d'onda mia... sfortunatamente...

    *PROOOOOT!*



    Brutto bastardo, hai scorreggiato!!

    Schifoso!! Vuoi morire per caso?!


    L'argentea l'aveva combinata grossa... il Tetsucabra si mise a gridare verso di lei, quasi come se si fosse offeso per quel che la ragazza gli aveva detto.
    Almeno io non gli avevo chiesto se voleva morire!!
    Quindi, siccome io non avevo colpe per quel che stava succedendo, approfittai della situazione per scappare a gambe levate. Che se la vedesse lei contro quella creatura schifosa e puzzolente.

    Minchione! Torna qui!

    NON CI PENSO PROPRIO... L'HAI FATTA INCAZZARE PER BENE!


    Il rumore di un grosso balzò risuonò nelle mie orecchie. Era partito all'attacco.
    Io nel frattempo mi ero allontanato abbastanza per godermi lo spettacolo da lontano, spettacolo che di secondo in secondo diventava sempre più divertente.
    Ma, a quanto pareva, le urla della ragazza non bastarono al Karma, che, a quanto pareva, voleva punirla per bene, difatti, fece un capitombolo cascando di sedere e la creatura tentò di addentare la sua morbida carne, ma, l'unica cosa che riuscì ad afferrare fu il suo piccolo vestitino, divorandolo in un sol boccone.
    Beh, a quanto pareva, la situazione si faceva sempre più interessante!!

    DAI BELLA, CORRI, CORRIII!!! HHAHAHAH

    Stupido fanservice!


    Non penso parlasse con me con quella frase, anche perchè non avevo la minima idea di cosa fosse un fanservice.
    Ma comunque, forse non mi stavo comportando come si dovrebbe comportare un uomo nei confronti di una ragazza, ma non riuscivo ad andare ad aiutarla, mi stavo divertendo troppo!!
    Ad un certo punto però, la ragazza cominciò a correre verso di me, inseguita da quel coso.
    L'unica cosa che mi venne in mente in quel momento fu semplicemente ricominciare a correre. Non avevo intenzione di farmi ammazzare per una ragazza che era una shinobi, quindi, che si salvasse quel bel culetto da sola!

    Non ti avvicinare!!!

    Corri ancora più veloce di me e ti uccido.


    Un ruggito ci fece voltare entrambi verso la direzione del Tetsucabra, facendoci imboccare una via senza uscita... dannazione a lui e alla sua specie.

    Prendi lui! Non vedi che è più grosso? Ha più ciccia! Io sono magra, ti mangi solo le ossa, eh!

    Sarà anche vero, ma lei ha i muscoli meno rigidi, io sono troppo duro!! eh?? Che ne dici??


    Una poderosa alitata al profumo di fogna che non veniva spurgata da decenni si diresse verso le mie narici, facendomi venire i coniati di vomito e facendomi inginocchiare per via del fetore.
    Gli occhi mi cominciarono a lacrimare e tossii il più possibile, cercando di far andare via quella terribile “tossina” dai miei polmoni. Quel coso era una macchina della morte!!

    Porca buttana... ma siamo seri?!

    Ehi! Dammi una mano! Non posso reggermi e coprirmi tutto assieme!

    Rialzai la testa e trovai l'argentea sopra la testa della creatura... ma che diamine era successo?!

    Ma come ci sei finita la sopra???!!!

    E un ennesimo urlo mi perforò i timpani. Adesso mi ero veramente stufato!!

    BASTA BRUTTA MERDACCIA DI UNA CREATURA!!


    Allungai la mano verso il suo petto e uno dopo l'altro, gli sparai tre raggi laser che lo avrebbero dovuto stendere... mi aveva realmente rotto i coglioni.

    Dai, non è passato molto tempo :please:
     
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    Non so con precisione quante persone potessero aver cavalcato un Tetsucabra ed essere in grado di raccontarlo, forse davvero poche. Io poi, come al mio solito, mi ero spinta oltre. Stavo cavalcando un Tetsucabra in mutande. Usando le mani meramente per coprirmi roba che comunque la mia biancheria riusciva a coprire anche da sola, osservavo il teppista dai capelli neri continuare a scappare via da me come se nulla fosse, abbandonandomi al mio destino. In realtà non sapeva che mi trovassi lassù, ma lo scoprì pochi secondi più tardi, quando la bestia si fermò per osservalo, famelica, e lui si voltò.

    Ma come ci sei finita la sopra???!!!
    Ma che te ne frega?! Aiutami e basta!!

    Gli urlai disperata e il mostro mi seguì, ringhiando così potentemente che mi sentii vibrare ogni cosa, e non nel senso buono del termine. Questa volta sarebbe stato difficile sfuggirgli, era molto vicino al ragazzo dai capelli scuri. Cosa avrei dovuto fare? Dovevo fermarlo immediatamente! Ma prima che potessi anche solo provarci, l'altro sembrò darci un taglio. E io osservavo la scena, in silenzio.

    BASTA BRUTTA MERDACCIA DI UNA CREATURA!!

    Alzò il braccio verso il vasto e enorme petto della bestia chiamata Tetsucabra. E boom. Morto. Con un ringhio che si spense poco dopo, il corpo della gigantesca creatura si accasciò lentamente al suolo e io scivolai giù dalla groppa, elegantemente. Fissai senza battere ciglio il ragazzo e lui fece lo stesso. Rimanemmo così qualche secondo.

    E NON POTEVI FARLO PRIMA?!

    Quello era il mio strano modo di ringraziarlo! Ad ogni modo raccolsi sconsolata ciò che rimaneva dei miei vestiti, cercando di mettermeli addosso. Sembravo Tarzan al femminile, vestita di stracci. Il ragazzo, invece, sembra piuttosto tranquillo, non era uno facile da spaventare ma, da quel che sapevo, era un requisito indispensabile per un teppista, quello. In ogni caso mi aveva salvata, glielo dovevo!

    Comunque grazie. Sei stato carino a salvarmi! Anche prima, ecco!

    Ecco, e adesso arrossivo di nuovo perché la paura era scomparsa e la me di sempre era tornata a farsi sentire. Non potevo farci nulla, quel tipo era seriamente carino! Decisamente il mio tipo, che tra parantesi non ho mai avuto.

    Mi chiamo Yuka Satetsu, sono una Shinobi di Suna! Sei un Ninja anche tu, vero?

    Esclamai, sorridendogli. Il motivo non lo sapevo ma mi sarei volentieri fatta un'altro giro di Tetsucabra per stare ancora un po' con il ragazzo, ma, purtroppo, in quel momento delle voci scostumate e ben poco femminili raggiunsero entrambi. E mi vergognai come una ladra, ovviamente.

    YUKAAAAAAAAAA!!!
    OOOH! MA DOVE CAZZO SEI?! VAFFANCULO TI SFONDO NANA DI MERDA!!
    YUKARIN NON LASCIARMI SOLA CON QUESTE DUE TE LO PREGO!
    DAJE! FORZA M'PO!

    La sagra delle scaricatrici di porto. Che schifo. Cercai di ridere a squarciagola per coprire un po' quei rumori molesti, risultando disturbante a mia volta.

    AHAAHAHA! Forse è meglio che vada! Ci sono delle persone che mi cercano!

    Evitai di chiamarle "amiche" per orgoglio personale. E avevo il terrore che mi vedessero con il ragazzo e iniziassero a rompere le scatole come al solito. E il momento dei saluti fu più imbarazzante di solito. Come si fa a dire ad uno sconosciuto che prima ti prende in giro e poi ti salva la vita che hai voglia di rivederlo? Non si dice, ecco risolto il problema.


    Allora... ci vediamo in giro! Eheh.

    Più rossa di qualsiasi cosa rosso, lo salutai con un sorriso timido e un cenno della mano, come una poppante. Mamma mia che vergogna! E ci separammo, ecco tutto. Finiva la mia fantastica avventura con un mostro che non volevo incontrare e un tipo che spero di incontrare il prima possibile. Le mie amiche, comunque, furono felici di rivedermi, più di tutte Miriel. Poi mi presero in giro per i vestiti e perché puzzavo di fogna. Ci dirigemmo verso il centro abitato, per tornare a casa, quando mi venne in mente una cosa.

    Oh, Miriel! Alla fine ho trovato l'animale che cercavi! Penso siate andate dalla parte sbagliata!
    Eh? Ma che dici? Invece l'abbiamo trovato eccome! Guarda!

    Tirò fuori dalla gabbietta quella che sembrava una grossa sanguisuga nera come la pece. Stava scherzando, vero?

    E QUEL COSO fa un ruggito del genere?!
    GROOOOOOOOOOOOOOOOOOWH!
    Minchia.
    Non è bellissimo? Il mio piccolo Schiopodo Sparacoda!

    E io che ricordavo Tetsucabra. Ho sempre avuto una pessima memoria per i nomi. Sospirai, osservando il cielo. Alla fine quella stupidissima ricerca aveva dato i suoi frutti, giusto? Anche se erano stati del tutto inaspettati.

    Finita. Ci abbiamo messo quasi un anno, voglio che sia messo a verbale.
     
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    I tre laser viaggiorono veloci verso il corpo della creatura, colpendola e perforandola a morte.
    Probabilmente ero riuscito a colpire uno dei suoi punti vitali, infatti, essa riuscì solamentea produrre un verso dolorante che scemava di attimo in attimo, fino a spegnersi del tutto, per cadere infine esanime a terra.
    La sua vita aveva trovato un brusco stop.

    E NON POTEVI FARLO PRIMA?!

    MA IO MI STAVO DIVERTENDO!! MA CHE VUOI?!


    Gridai, però mi misi a ridere subito dopo. Ripensai ancora al modo di correre della ragazza mentre cercava di coprirsi le vergogne e di non farsi affettare/triturare/macellare dalla creatura che aveva una gran voglia di usare le sue ossa come stuzzicadenti.
    Quella scena mi sarebbe rimasta impressa a fuoco nella mente!!

    Ma che stai facendo?!

    La ragazza stava cominciando a raccogliere i resti dei suoi poveri vestiti... ma, non capiva che tanto non sarebbe cambiato un granchè?? Sarebbe comunque rimasta praticamente nuda, quindi, mi sfilai velocemente la maglietta e gliela porsi. Ero più alto della ragazza, quindi, anche solo la maglietta gli sarebbe bastata... un vestitino improvvisato.

    Mi dispiace solo che sia smanicata e non ti possa tenere più al caldo. Ah, ti consiglio di accettarla... non mi sembri di queste parti e ti assicuro che può fare veramente freddo qua, quindi, accettala. Io ci sono abituato!!

    Le dissi sorridendole. Non l'avrei ammesso con nessuno al mondo, ma quella ragazza era davvero carina e, molto probabilmente mi sarebbe piaciuto passare altro tempo con lei. Magari in una situazione leggermente diversa, però, questo non contava.

    Comunque grazie. Sei stato carino a salvarmi! Anche prima, ecco!

    Non credere che sia così sprovveduto da lasciare una giovine pulzella alle prese con una bestiaccia di quelle!!


    E feci un inchino mentre facevo la mia faccia diventava sempre più un culo di gallina. Che smorfie del cazzo che mi uscivano fuori.

    Comunque, non credere che io non l'abbia capito... sei molto forte, molto probabilmente... sei molto più forte di me. Solo che non ti piace dare sfoggio delle tue capacità.


    La ragazza arrossì e io la guardai fisso negli occhi, mentre lei cercava di fuggire dagli sguardi indesiderati... no, desiderati?? Bah, che cambiava??

    Certo che sei strana eh?! Fino a due secondi fa mi dicevi che mi avresti ucciso se avrei corso più veloce di te e ora arrossisci per uno sguardo?? Eheh, so di essere bellissimo, ma non credi di esagerare??


    Una battuta un po' scontata in queste situazioni, ma non sapevo realmente cosa dire.

    Mi chiamo Yuka Satetsu, sono una Shinobi di Suna! Sei un Ninja anche tu, vero?


    Sfortunatamente si... sinceramente avrei preferito un qualsiasi altro lavoro, ma ormai è tardi. Il mio destino è stato marchiato quando ancora ero dentro la pancia di mia madre. Comunque, mi chiamo Yudai Nobunaga!


    Seppur la ragazza stava sorridendo, io non riuscivo a ricambiare. Si, mi piaceva essere abbastanza forte, mi piaceva riuscire a proteggermi da solo, ma... non ero in grado di affermare che il lavoro che svolgevo mi piaceva. Ero semplicemente il frutto di un'ambizione, ambizione che i miei genitori capirono che non sarebbe mai potuta essere esaudita da me, ma solo da mio fratello.
    E proprio mentre volevo chiedere alla ragazza se avesse tempo per un caffè o per qualcosa da mangiare, delle voci di qualche ragazza bifolca si fece largo tra le montagne ed i picchi di Kumo.

    YUKAAAAAAAAAA!!!
    OOOH! MA DOVE CAZZO SEI?! VAFFANCULO TI SFONDO NANA DI MERDA!!
    YUKARIN NON LASCIARMI SOLA CON QUESTE DUE TE LO PREGO!
    DAJE! FORZA M'PO!


    Pooooorca miseria, io non sono una persona che parla bene, ma a questi livello penso di non esserci mai arrivato!!

    Ero totalmente sconvolto da cosa delle ragazze potessero far uscire dalle loro bocche. Obbrobbrio.

    AHAAHAHA! Forse è meglio che vada! Ci sono delle persone che mi cercano!

    E' inutile che ridi a squarcia gola, ormai ho sentito hahahha!

    La ragazza si girò dal lato dove le voci si erano propagate, e cominciò a camminare abbastanza velocemente. Avrei voluto guardarle ancora quegli occhi blu, ma... dovevo ammettere che la mia maglietta gli calzava proprio bene nel fondo schiena!!

    Alla faccia!!

    Allora... ci vediamo in giro! Eheh.

    E probabilmente si accorse che le stavo guardando il sedere, perchè si girò proprio mentre era nel pieno della visione. Eh, che termini... del cazzo.

    Eh?? Ah?? SI, si... ci vediamo... in giro!

    La salutai con un sorriso ed un cenno della mano e la guardai mentre andava via correndo.
    Forse, ma dico forse ah, quella ragazza faceva per me!!

    Fine :asd: quasi un anno, ma fine :asd:
     
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    Come pq è stata un pochino breve ma non mi è dispiaciuta affatto!
    Kerberotte prende il Max - 2, Anyone Max - 4.
    Purtroppo Any nei tuoi post ci sono alcuni errori che ti hanno fatto perdere qualche punto, nulla di grave però, la prossima volta starai più attento :sisi:
     
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6 replies since 24/5/2015, 20:57   204 views
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