Gli Illuminati

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

    Group
    Member
    Posts
    8,002

    Status
    Offline
    Uno Shinobi sfrecciò per le vie del villaggio della foglia ad una velocità inaudita, stava cercando qualcuno, qualcuno che si doveva sbrigare a chiamare. Si fiondò davanti la porta del Capitano Nonubu come un razzo, tutto sudato e col fiatone. Cominciò a bussare con una forza talmente alta che in breve avrebbe distrutto la porta.

    Capitano! Capitano!

    Fortunatamente Nonubu non tardò ad aprire.

    Deve venire subito al palazzo dell'Hokage, i consiglieri devono parlarle! È una questione urgente, si sbrighi!




    Finalmente sei arrivato.

    I due consiglieri, marito e moglie, erano seduti al posto del capo villaggio. Gli altri anziani invece stavano svolgendo altri compiti. La loro numerosità gli permetteva di occuparsi di più faccende contemporaneamente, nominare diversi consiglieri si era rivelata una mossa efficace.

    Non c'è tempo per i convenevoli, caro, va direttamente al punto.

    Giusto.
    Da qualche mese sembra essersi formata una specie di organizzazione, una banda o qualcosa del genere. Si fanno chiamare ''Umarekawatta'', i Rinati. Rapiscono Shinobi da ogni villaggio e non li portano più indietro. Non sappiamo con precisione perché, o come ci riescano. Tutti gli Shinobi che hanno già preso avevano una diversa abilità innata. Hanno operato a Kumo, Kiri, Suna, Kusa, Taki, Oto. E Oggi, quì a Konoha. Pensavamo che non ci riuscissero con le nostre guardie, e invece..


    Abbassò lo sguardo, afflitto dall'accaduto.

    Il ninja in questione è Shiroe Senju, una persona che come te riesce ad usare il Mokuton.

    Sospirò.

    Come avrai già capito, mi preoccupa la Kekkai Genkai del ragazzo, se riuscissero a svilupparlo e ad usarlo dalla loro parte, la cosa potrebbe diventare abbastanza problematica. È ora di intervenire e tu devi fermarli.
    Sei abbastanza abile da cavartela da solo, col tuo potere e il tuo sottoposto dovresti farcela.

    Intervenne la moglie.

    DEVI farcela, non ammettiamo il fallimento!

    Già.. Altre informazione dovrai cercartele da solo. Non abbiamo idea di dove sia la loro base, però.. l'unico posto dove ancora non hanno colpito è Iwa, il villaggio della roccia. Probabilmente sarà il loro prossimo bersaglio.

    È tutto, puoi andare!
    Ho usato il vecchio pg di Kote come vittima, penso non ci siano problemi. Puoi dirigerti dove vuoi, ascoltare il consiglio e andare a Iwa oppure fai in un altro villaggio che non ho nominato. Fai tu.


    Edited by †Akito† - 2/4/2015, 19:13
     
    .
  2. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Era sera inoltrata, e camminavo senza fretta tra le abitazioni, diretto a casa. Tenevo le mani nelle tasche e le spalle leggermente tese per far si che la sciarpa mi schermasse la pelle fin sotto al mento. Era inverno, faceva freddo, lo testimoniavano le nuvolette di condensa che spiravano dalle mie narici. I meteorologi avevano previsto nevicate nelle settimane successive. Un fenomeno raro per il clima sempre mite del Paese del Fuoco. Era quasi come se la neve dovesse giungere per dare degna decorazione ad un evento imminente. Come se stesse per accadere qualcosa di importante al Villaggio. E qualcosa sarebbe di certo accaduto di lì a poco, se non mi avessero fatto incontrare il Mukenin. Era da giorni che cercavo di accedere alle prigioni ma da quando ve l'avevo rinchiuso, mi era stato vietato ogni accesso, cosa mai accaduta dal momento in cui ero stato nominato Capitano della Foglia. In un modo o nell'altro l'avrei incontrato perchè se l'avevo portato a Konoha, era proprio per poterlo vedere ancora una volta, e saldare i conti in sospeso.
    Qualcosa di grosso sarebbe accaduto, lo si sentiva nell'aria. Potevo vederlo alzando lo sguardo sulle vie laterali che mi sfilavano accanto, sul cielo plumbeo e su quel grande palazzo che troneggiava in lontananza: la sede del Consiglio di Konoha, Signori Reggenti in assenza di un nuovo Hokage. Ero un combattente ed un uomo di medicina. Il raziocinio faceva parte della mia natura. Pensare razionalmente. Ma per me era altrettanto importante affidarsi alle sensazioni, ai presentimenti. Anche senza fondamento empirico, potevano essere prove altrettanto affidabili. Bastava imparare ad ascoltare... Se ero arrivato dov'ero, lo dovevo soprattutto al mio istinto, piuttosto che alla mia ragione.
    Fu con questi pensieri che ingannai la maggior parte del tempo che mi ci volle per raggiungere il mio appartamento. Girai l'ultimo angolo e puntai lo sguardo sul pianerottolo che dava direttamente sulla via. C'era qualcuno, un giovane dal fisico flessuoso che percuoteva ripetutamente la porta di casa mia.

    Capitano! Capitano! ...

    Gridava contro lo spioncino, senza ricevere alcuna risposta. Io avanzai come se nulla fosse, finché non giunsi alle sue spalle. Mi posizionai affianco a lui, appoggiato alla sua spalla. Mentre allungavo la chiave verso la serratura, questo trasalì voltandosi verso di me ed affrettandosi a prendere le distanze. Dovevo averlo spaventato non poco, perché nel silenzio più totale mi osservò con occhi sbarrati mentre entravo in casa. Lasciai la porta aperta e mi diressi verso il frigorifero, da cui trassi una pila di tramezzini che divorai voracemente. Il tizio finalmente si ricordò del pianeta in cui viveva e, senza azzardarsi a varcare la soglia di casa mia, gridò dal pianerottolo:

    Deve venire subito al palazzo dell'Hokage, i consiglieri devono parlarle! È una questione urgente, si sbrighi!

    Si... ugh... arrivo...

    Risposi con la bocca talmente piena che per poco non mi si slogava la mandibola. Ma l'urgenza propinata dal messaggero non mi toccò minimamente. Nonostante fossi stato io a catturare Sefiro Mitarashi ed avessi chiesto una sola, semplice cosa in cambio, il Consiglio non si era fatto scrupoli a mandarmi a casa. Che aspettassero quindi. Certo, se si trattava di Zero le cose erano ben diverse, ma accettavo il rischio.
    Continuai a masticare osservando lo Shinobi sulla soglia, sudato ed ansimante per la folle corsa. Pareva sul punto di crollare, forse perchè messo sotto pressione dal fatto che mela stavo prendendo parecchio comoda. Sollevai quindi una mano, rassicurandolo sul fatto che avrebbe aspettato ancora un po'. Solo quando ebbi mandato giù quel sano nutrimento, seguito da un buon gallone di latte, richiusi il frigoriferi ed uscii di casa, chiudendomi la porta alle spalle. Presi a camminare diretto verso il palazzo dell'Hokage, ignorando il messaggero che mi stava alle calcagna...



    Finalmente sei arrivato.

    Risposi all'ovvia affermazione del vegliardo con un cenno del capo, scostandomi poi i capelli dal viso. Ogni volta che mi trovavo difronte ai membri del Consiglio, un senso di repulsione si impadroniva di me. Ma cominciai ad imparare come fare per contenerlo al meglio. Nasconderlo, si trattava solo di questo. Perchè cancellarlo era impossibile. Come potevo non provare disprezzo per quei vecchi rammolliti, assuefatti dal potere a tal punto da pensare di poter risolvere tutto con qualche cessione quali ricompense in denaro, promozioni ed altri fasulli ringraziamenti?

    Non c'è tempo per i convenevoli, caro, va direttamente al punto.

    Giusto.
    Da qualche mese sembra essersi formata una specie di organizzazione, una banda o qualcosa del genere. Si fanno chiamare ''Umarekawatta'', i Rinati. Rapiscono Shinobi da ogni villaggio e non li portano più indietro. Non sappiamo con precisione perché, o come ci riescano. Tutti gli Shinobi che hanno già preso avevano una diversa abilità innata. Hanno operato a Kumo, Kiri, Suna, Kusa, Taki, Oto. E Oggi, quì a Konoha. Pensavamo che non ci riuscissero con le nostre guardie, e invece..


    Interessante. Devono essere davvero ben organizzati se riescono a rapire Shinobi da ogni Villaggio. Konoha è debole sotto il vostro controllo, ma gli altri Villaggi non lo sono...

    Dissi più fra me e me che rivolto ai due Consiglieri. E, sempre mormorando con lo sguardo puntato altrove, continuai:

    Stanno facendo scorta di poteri genetici, ehm? Hm, chissà qual'è il loro scopo.

    La mia mente fu attraversata da un flusso di immagini, ognuna rappresentante una diversa ipotesi sulle possibili intenzioni dei cosiddetti "Rinati". Seguì un profondo brivido di eccitazione; non potevo negare che persino io, più e più volte, avevo fantasticato sui possibili esperimenti che avrei potuto compierei con le conoscenze mediche sempre più approfondite che stavo acquisendo. Oramai potevo definirmi un medico esperto, ma i rami della medicina che ancora non avevo esplorato erano parecchi, il mio sapere poteva ampliarsi a dismisura. Ed un giorno, forse...

    Il ninja in questione è Shiroe Senju, una persona che come te riesce ad usare il Mokuton.

    La notizia non toccò affatto le corde emotive che chiunque si sarebbe aspettato. Non provavo alcuna solidarietà nei confronti dei membri del famoso clan Senju. D'altronde non si erano mai preoccupati di me, o almeno non fin quando la mia maestria nell'arte del legno non era diventata di pubblico dominio. Che il rapito di Konoha fosse un Senju, non mi importava. Ciò che provai, invece, fu un certo compiacimento: ero onorato che i Rinati avessero scelto un utilizzatore del Mokuton. Il discorso sarebbe stato diverso se si fosse trattato di Kiroachi. Ma quel Shiroe era uno qualsiasi, non avevo mai sentito parlare di lui. O forse qualcuno me l'aveva nominato; non ricordavo bene, ma il nome non mi era del tutto nuovo...

    Un gran perccato, già.

    Dissi annuendo in un espressione di cordoglio palesemente falsa. Tanto i due vecchi erano talmente presi da se stessi, che sarei dovuto scoppiare a ridere per far loro intendere quanto la cosa non fosse significativa per me.

    Come avrai già capito, mi preoccupa la Kekkai Genkai del ragazzo, se riuscissero a svilupparlo e ad usarlo dalla loro parte, la cosa potrebbe diventare abbastanza problematica. È ora di intervenire e tu devi fermarli.
    Sei abbastanza abile da cavartela da solo, col tuo potere e il tuo sottoposto dovresti farcela.


    Quindi verrà anche Hanzo... bene. La scelta doveva spettare a me, ma sarebbe stupido rifiutare un aiuto simile per una questione d'orgoglio.

    DEVI farcela, non ammettiamo il fallimento!

    Già.. Altre informazione dovrai cercartele da solo. Non abbiamo idea di dove sia la loro base, però.. l'unico posto dove ancora non hanno colpito è Iwa, il villaggio della roccia. Probabilmente sarà il loro prossimo bersaglio.

    È tutto, puoi andare!


    Ricevuto.

    Risposi mettendomi sull'attenti, formalità dovuta al cospetto di un superiore di tale levatura. Quindi mi voltai ed uscii dall'ufficio. Ad attendermi fuori dalla porta c'era Hanzo, e ne fui felice; mi risparmiava la seccatura di doverlo andare a chiamare.

    Se non ti hanno già informato, lo farò io durante il viaggio. Destinazione Villaggio della Roccia, andiamo.

    Sissignore!


    Non sapevo se dover già ruolare il viaggio e l'arrivo oppure no, ma in ogni caso non l'avrei fatto per lasciarmi qualcosa da scrivere nel prossimo post.
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

    Group
    Member
    Posts
    8,002

    Status
    Offline
    I Rinati, un gruppo di persone totalmente sconosciute e con uno scopo di altrettanta maniera. Cosa volevano? Perché raccoglievano le abilità genetiche? Si preparavano a qualcosa? O semplicemente volevano diventare più forti?
    Una minaccia che poteva rivelarsi fatale se sottovalutata. Da molto tempo le organizzazioni criminali non si facevano sentire così vicine ai villaggi, potevano ricordare seppur vagamente, la vecchia Akatsuki, l'organizzazione alba che raccoglieva i cercoteri e mosse i passi verso la quarta guerra mondiale Ninja. Già, i Rinati dovevano essere fermati e non c'erano dubbi su questo, qualunque fosse stato il loro obiettivo.
    Nonubu ìnvece varcò le soglie del villaggio della foglia e col suo fedele compagno si avviò per il villaggio della roccia, Iwa. Il viaggio fu piuttosto tranquillo e ormai il Capitano doveva essere abituato a camminare per due o tre giorni di fila, il paese della terra non era di certo dietro casa!
    Giunto a destinazione trovò.. nulla. La normalità più assoluta di un villaggio che sembrava stare divinamente. I bambini giocavano per le strade, i mercanti vendevano la propria merce e i ristoranti erano pieni zeppi di gente che continuava a pranzare nonostante il tardo orario per quel genere di pasto.
    L'aria montagnola rendeva il villaggio un posto piacevole per svagarsi, era come trovarsi in un paesino nuovo, come quando un cittadino di domenica con la propria famiglia va a visitare un paese mai visto prima sopra una montagna. Qualcosa di singolare e antico, ma allo stesso tempo all'avanguardia. Il Capitano non potette non notare un grosso edificio proprio nei pressi della zona più viva del villaggio, l'insegna luminosa e lampeggiante era visibile a chilometri di distanza, ma tu guarda, c'era pure un casinò!
    Ovviamente la pignoleria dello TsuchiKage non faceva mancare i ninja nelle postazioni di guardia, soprattutto alle porte. Ma tutto sommato fu una giornata tranquilla, si perché per quanto poteva sforzarsi Nonubu, non poteva trovare né indizi né inforazioni, nessuno sembrava conoscere questa organizzazione e si trovò a pernottare in uno dei tanti alberghi senza nemmeno rendersene conto.


    Il giorno Seguente


    Proprio come il giorno precedente, la mattinata prese a scorrere tranquilla, il sole illuminava tutto il paese e le voci dei venditori ambulanti svegliavano le genti. Soltanto verso le 12:00 successe qualcosa, sopra uno dei tanti monti su cui si allenavano spesso i Genin del villaggio. Sceglievano quella zona proprio perché era isolata e potevano darsele di santa ragione senza il disturbo di nessuna autorità. Era fuori dalla zona abitata, priva infatti di guardie pronte a difenderle perché in effetti, non v'erano abbastanza Shinobi per ispezionare costantemente ogni montagna del continente.

    BOOOM! BOOOM! BOOOM!



    Chiunque avrebbe notato quel continium di esplosioni che persisteva sul pizzo di una montagna. Due Chunin della roccia schizzarono via, dirigendosi sul posto per controllare. Nonubu fece lo stesso.

    Sul posto trovarono due persone, uno era uno Shinobi di Iwa, probabilmente un Chunin e l'altro era.. un tizio misterioso, incappucciato e vestito di nero, il volto era nascosto nell'ombra del cappuccio.

    2zrkzdk


    Stavano combattendo, o almeno, avevano appena terminato. Il Chunin di Iwa si trovava in ginocchio, malmenato e pieno di graffi, sangue e tagli sparsi su tutto il corpo. L'altro tizio invece sembrava illeso, in piedi e con due lastre di cristallo ai lati conficcate sul terreno. Il terreno sembrava distrutto e pieno di crateri, lo scontro era stato abbastanza accesso.
    I due ninja che avevano preceduto Nonubu non ebbero nemmeno il tempo di andare a soccorrere il compaesano che una pioggia di Shuriken di cristallo li investì, uccidendoli sul colpo. Lo stesso trattamento fu riservato al capitano al suo sottoposto, gli Shuriken stavano arrivando..

    Il Giorno che arrivi non succede niente, sei libero di passare la giornata come più ti aggrada, puoi anche giocare al casinò, vincendo soldi (Se sei fortunato). Hai carta bianca, inventati ciò che vuoi, l'unica regola del casinò è che punti un tot di Ryo (Anche tutti) con la probabilità di vincerne il doppio. Quindi se punti 50, puoi vincerne 100. In base alle tue giocate lancerò i dadi e secondo delle probabilità deciderò se vincerai o perderai :asd: Ovviamente non sei obbligato né ad andare al casinò né a giocare, come ho detto hai carta bianca, infine devi solo difenderti dall'attacco :si2:
     
    .
  4. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Pensato Nonubu
    Parlato Nonubu
    Parlato Hanzo


    Quindi non hanno ancora ucciso nessuno...

    Acuta osservazione quella di Hanzo, perché finché non si macchiavano del reato di omicidio, non potevano essere trattati come assassini. Ciò implicava, per esempio, che non potevo ingaggiar uno scontro, dovendo piuttosto aspettare che fossero loro a fare la prima mossa, perchè nulla indicava che usassero la forza per catturare le loro prede. Meno si conosce del proprio obbiettivo, più è complicato trattarlo.

    Già.

    Risposi annuendo mentre lanciavo un'ultima occhiata a Konoha, che spariva alle mie spalle tra le fronde degli alberi. Avanzavamo a gran velocità, uno di fianco all'altro, distanziandoci e riavvicinandoci come due palle che rimbalzano, mentre balzavamo a zig-zag da un ramo all'altro.

    Perchè hai scelto Iwa? C'erano molti altri Villaggi non ancora attaccati.

    Mi è stata indicata dai Consiglieri, ed a ragione. Fin'ora i Rinati hanno attaccato solo i Villaggi più importanti, probabilmente per andare a colpo sicuro. Lì infatti è molto più facile scovare un portatore di innata, perchè tendono a riunirsi in Clan e basta chiedere informazioni ad un qualsiasi passante per capire dove risiedono. Tu nei sei un esempio, vieni da una parte di Konoha dove vivono praticamente solo gli Hyuga. I piccoli Villaggi Ninja invece sono una mescolanza di geni, perchè spesso chi ci vive viene da un Villaggio maggiore, che ha abbandonato in cerca di una vita tranquilla, probabilmente in età di pensionamento, età in cui difficilmente faranno figli. Ma succede soprattutto il contrario, infatti i giovani nati e cresciuti nei piccoli Villaggi, appena raggiunta un'età adeguata, si spostano in quelli più grandi in cerca di un futuro. Tutto ciò invece nei Grandi Villaggi non accade, lì c'è tutto ciò di cui un abitante ha bisogno, ed è quindi portato a nascere, crescere, procreare e morire nello stesso Villaggio. Stessa cosa per la prole.


    Gli occhi dall'iride appena accennata di Hanzo, si volsero verso di me come per indagare più approfonditamente la risposta che avrei offerto alla sua considerazione:

    Ne sai parecchio, sembra che l'argomento ti interessi molto...

    Non potevo negare a me stesso che fosse effettivamente così, ma potevo negarlo tranquillamente al mio sottoposto.

    In realtà basta pensarci un attimo ed il resto vien da se.

    Tsk.


    Il resto del viaggio proseguì senza ulteriore interloquire, se non per lo stretto necessario. Entrambi rispecchiavamo il tipo di persona che odia parlare del nulla e scambiare chiacchiere superflue, e preferivamo far vagare la nostra mente in considerazioni personali da non esprimere a voce. Macinammo chilometri senza tregua, direzione Nord-Ovest, giungendo al confine con la Foglia verso sera. Ma decidemmo di accamparci solo a notte inoltrata. Accesi un fuoco con imbarazzante facilità, mentre con altrettanta semplicità Hanzo si procurava un cinghiale selvatico, opportunamente decapitato con il più silenzioso dei colpi di Zambatou. Dormimmo solo alcune ore, giusto per dare il tempo al cervello di riordinare le idee. Poi nuovamente in marcia finché non ci ritrovammo al cospetto dell'entrata del Villaggio della Roccia.

    FL7uu3L


    Forse per la luna mattutina, forse per il breve sonno, forse perchè ero fatto così, ma avevo passato la mattinata con l'animo turbato da un certo fastidio. Proveniva dal fatto che con ogni probabilità quel viaggio sarebbe stato un buco nell'acqua totale, e che ne avrei dovuti compiere parecchi prima di raggiungere l'obbiettivo. Ma se non altro la vista del Villaggio mi allietò non poco. La sua architettura era infatti tra le più particolari: abitazioni cilindriche che imitavano la forma dei picchi rocciosi su cui erano costruite, come a volerne formare un'estensione naturale. E a collegare le varie case separate da profonde gole, v'erano stretti ponti di corda e legno, di certo scomodi per la vita di tutti i giorni, ma comunque affascinanti e estremamente efficienti dal punto di vista bellico. A troneggiare sull'intero Villaggio, come al solito, il mastodontico palazzo del Kage.
    Era da poco passato il mezzogiorno, ma la cena della notte precedente non era stata sufficiente a placare del tutto la mia fame, quindi decisi che prima di ogni altra cosa sarei andato a rifocillarmi.
    Non eravamo gli unici ad attraversare le porte di Iwa. C'erano individui di ogni genere che andavano e venivano dal Villaggio. Per lo più mercanti, a giudicare dai carretti, ma anche qualche straniero in viaggio turistico. La nazione pareva non aver sofferto particolarmente la Grande Guerra, ma forse ero i miei occhi a non vedere, abituati oramai alla povertà dopo due anni di carestia, sopravvivenza ed arranchi per le vie della Foglia. In ogni caso i controlli non erano nemmeno lontanamente serrati come quello di Konoha che, oltre ad essere allerta, custodiva persino Zero. Ma notai comunque gli sguardi delle numerose sentinelle scrutare ogni singolo individuo, persino noi. Ma il coprifronte in bella vista bastò ad evitare qualsiasi domanda.
    A conferma dell'idea che mi ero fatto, ci fu la vitalità che incontrai nel centro del Villaggio. Tra le urla giocose dei bambini, i richiami dei venditori e le chiacchiere dei passanti, a pensare al passato conflitto ci si sentiva fuori posto. Passai addirittura difronte ad un casinò aperto in pieno giorno, con le sue insegne luminescenti e la musica intrigante che proveniva dall'interno. Ma sorpassai il luogo accennando solo una lieve smorfia di disgusto. La mia vita era un susseguirsi di rischi continui, non avevo motivo di essere io la causa di ulteriori azzardi donando il mio denaro al caso. Quelli non erano posti per me, ma piuttosto per individui tanto passivi da dover rischiare di perdere il risultato del loro lavoro, il salario, per poter provare una minima ebrezza. Assolutamente patetico...
    Mi imbucai piuttosto in un piccolo locale ove i cuochi cucinavano difronte alla clientela, presi posto accanto ad Hanzo e divorammo qualche ciotola di cibo nutriente. Notai qualche sguardo puntato su di noi, e non erano sguardi curiosi, ma occhiate astiose. Non abbastanza, però, da suscitare quei fastidiosi commentini sussurrati alle spalle di chi, comunque, sente. Intuivo il significato di ciò: lavoratori che sgobbavano duramente, la cui paga veniva diminuita in nome della solidarietà verso i Villaggi alleati in difficoltà. Per farla breve, il governo prendeva soldi dai loro salari e li spediva a Konoha e ad Ame per "aiutare", o meglio, per mantenere una falsa pace destinata presto a saltare. Dal mio punto di vista era una cosa piuttosto ovvia, ma dal lor doveva essere tutt'altro.
    Qualcosa mi sfiorò il gomito. Ruotai il capo a sinistra accorgendomi che chi mi sedeva accanto era uno Shinobi del posto. Ma a giudicare dalle movenze scomposte e dall'odore che emanava, doveva essere fuori servizio ed intento a prendersi una sbronza, cosa parecchio triste vista l'ora. Ma quel che vidi io invece fu un occasione d'oro per ottenere le migliori informazioni. Feci cenno al cameriere che mi portò due bicchierini di buon sakè cristallino. Spostando il braccio su bancone, ne feci scivolare uno fino all'uomo che mi sedeva accanto, posizionandoglielo proprio sotto il naso. Questo abbasso lo sguardo, gli si illuminarono gli occhi e si volse verso di me sorridendo. Contraccambiai, e ringrazia che da quella posizione il tizio non potesse vedere le cicatrici da ustione che mi deturpavano metà volto, altrimenti dubito che sarebbe stato propenso ad attaccar bottone.

    Questo lo offro io. Mi pare proprio che tu ne abbia bisogno, e sono sempre felice di aiutare un collega.

    Continuo nel prossimo post. L'ho diviso in due perchè non volevo creare un immenso papiro. Sono l'unico partecipante quindi non dovrebbero esserci problemi.
     
    .
  5. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Pensato Nonubu
    Parlato Nonubu
    Parlato alcolizzato


    Oh... oh... ma... grazie, grazie davvero, signor...

    Niente "signor", chiamami Nonubu...


    Dissi, ringraziando ancora una volta che non fosse già così marcio da biascicare le parole.

    ...Ve la passate bene da queste parti.

    Diciamo così... E' dalla guerra che tutti i problemi sembrano spariti. La guerra... l'hai vista te, la guerra?

    Si, ma ho avuto la fortuna di stare nelle retrovie. Sai, sono un Ninja medico.

    Eh ehe, eh. Forse se anch'io, da giovane, avessi dedicato il mio tempo più agli studi che agli allenamenti, ora potrei direi di esser stato nelle retrovie. Quei... quei d-demoni... i Bijuu. Dicono che non possano essere uccisi, che l'unico modo per tenerli a bada sia quello di sigillarli nelle persone. Ci credi?! Ci sono persone, tra di noi, che girano con un demone rinchiuso dentro, e noi magari le salutiamo ogni giorno, magari le incontriamo al bar. Chessò, anche in questo momento potrei avercene uno proprio difronte.


    Si agitò, esterrefatto e gesticolando come a figurare un volto umano a pochi centimetri dal suo. Io annuii, fingendo di condividere il suo punto di vista.

    Che mondo malato quello in cui viviamo...

    Dissi buttando giù il mio drink.

    Puoi dirlo forte, amico!

    Replicò lui imitandomi. Me l'ero lavorato meglio del previsto, ce l'avevo già in pugno. L'alcool... nettare dei miracoli. Un altro cenno ed il secondo bicchierino comparve sul bancone difronte all'alcolizzato, che apprezzò molto. Decisi che era il momento di arrivare al punto, ma dovevo essere cauto. Non potevo rivelare che stavo indagando ad Iwa per conto della Foglia, non sarebbe affatto piaciuto alle autorità.

    Ho parlato con un certo Hanzo, uno delle mura a Sud, non so se lo conosci. "Da domani turni doppi" mi ha detto. C'entrava un qualche... un rapimento credo... i Rinati, una cosa del genere. Tu...?

    Rapimento? No, devi aver capito male. Lo saprei se ci fosse stato. Qualche bisticcio tra mercanti, e questo ciò con cui abbiamo sempre a che fare. Ed allo Tsuchikage non piace. Ci aveva avvertito che avrebbe intensificato i turni... dannazione! No... no... non pensiamoci, questo giro lo off...

    Si interruppe, perchè mi ero alzato, e con me Hanzo, quello vero. Avevo sentito abbastanza, a quanto pareva Iwa sarebbe stato effettivamente un buco nell'acqua. Mi voltai e mi diressi all'uscita.

    Ehi Nonubu, d-dove...? Non mi hai chiesto come mi chiamo...

    Giunse la voce alle mie spalle, ma non me ne curai minimamente. Mi aspettava un altro lungo viaggio, dovevo controllare gli altri Villaggi. Ma decisi comunque di rimanere fino al pomeriggio successivo. Volevo dare un'altra possibilità alla Terra. Passai la giornata girando per le vie e chiedendo ulteriori informazioni, ma niente. Il giorno dopo trascorsi la mattinata allo stesso modo, mentre Hanzo chiedeva dall'altra parte del Villaggio. Decisi infine che ne avevo abbastanza, e mi diressi al punto di incontro che avevo concordato con il mio compagno, per attenderlo in vista dell'imminente partenza.
    Poi ci furono i boati. Conoscevo bene quei suoni, un profondo rombare che pareva provenir dai recessi della Terra. Erano inconfondibili. Suoni che richiamavano quelli della guerra passata, ed assieme ad essi le immagini, le tracce tattili e quelle olfattive. Tutte sensazioni che non si dimenticano. Di certo c'era una battaglia in corso lassù, dove il rumore aveva portato il mio sguardo. Mi chiesi immediatamente se si trattasse dei Rinati, scartando a prescindere l'idea che a causare quei tuoni fossero i soliti novizi intenti ad allenarsi al di fuori del Villaggio, come ce n'erano in ogni nazione: non avrebbero ma potuto causare un fragore di quella portata. Ma l'ipotesi che proprio in quel momento si stesse attuando un rapimento da parte dell'organizzazione criminale mi sembrava altrettanto assurda. Dalle poche informazioni che avevo, i Rinati mi erano parsi come una setta estremamente efficiente, tanto da essere capace di agire in qualsiasi Villaggio, anche nei più sicuri, senza lasciare traccia di se. Ed ora quello, uno sgarro capace di chiamare in pochi minuti tutte le forze armate di Iwa. Certo, poteva trattarsi del primo passo falso, l'errore che per fortunata coincidenza cadeva esattamente mentre io mi trovavo nel Villaggio. Ma l'esperienza mi aveva insegnato a non credere nelle coincidenze. Quindi scattai in direzione dei boati non con la determinazione di chi è stato baciato dalla fortuna, ma con concentrazione di chi si aspetta di tutto.

    Può essere una trappola, un'esca... Devo essere prudente.

    Affianco a me c'erano altri due Shinobi della Roccia, ma mancava purtroppo l'unico di cui mi potessi fidare, Hanzo. Sicuramente mi avrebbe raggiunto il prima possibile; a lui ed alla sua vista non sfuggiva nulla. Fluttuai come un falco a caccia, balzando in linea retta di tetto in tetto, il più rapidamente possibile, per poi lasciarmi alle spalle le abitazioni e macinare terreno roccioso. Il mio volto deturpato era ora ben visibile per via dello spostamento d'aria che ritraeva le ciocche di capelli, e su di esso era riconoscibile uno sguardo tra i più penetranti. Quella storia non mi piaceva. Avrei preferito di gran lunga prendermi dell'altro tempo per scovare indizi ed infine colpire io, di mia iniziativa, l'organizzazione dritta al cuore. Ed invece dovevo combatterli proprio mentre colpivano loro, in mezzo alla gente, senza sapere nulla sul loro conto e con i rischio di venir raggirato. Infatti, quando giunsi sul posto, il primo pensiero a balenare nella mia mente fu:

    E' uno solo. I membri di un organizzazione non agiscono in solitaria. Dove solo gli altri?!

    La situazione che mi ritrovai difronte, di per se, non era nulla di disastroso: un individuo dalle fattezze ben celate aveva ridotto piuttosto male un soldato di Iwa, ed attorno a loro si riconoscevano i chiari segni di un combattimento furioso. Ma era proprio ciò a turbarmi. Non mi aspettavo un singolo individuo, non mi aspettavo di arrivare in tempo, non mi aspettavo l'occasione di catturare uno dei Rinati. Eravamo in tre, presto sarebbero giunti i rinforzi, e lui era solo. Tutto... troppo... semplice... La cosa non mi convinceva affatto.
    I miei occhi puntavano dritti sullo sconosciuto incappucciato ancor prima di raggiungerlo, e cercavano di farsi un'idea sulla natura di quelle due curiose formazioni cristalline che lo circondavano. Sembrava un materiale amorfo, l'aspetto era traslucido e parzialmente trasparente, dal colore rosato. Dettagli di poco conto, se confrontati con quegli spigoli taglienti come rasoi, ed era proprio quest'ultima caratteristica che la mia mente da combattente assimilò al meglio. Ancora non avevo incontrato qualcuno capace di sfruttare un simile materiale, e dovevo essere cauto, questo è certo.
    Ero un Jounin oramai, ma chiunque mi conoscesse anche minimamente sapeva che i metodi del tipico Shinobi non mi si addicevano. Ed infatti non avevo nessuna intenzione di dar la possibilità allo sconosciuto di arrendersi con qualche frase intimidatoria del tipo "Resistere è inutile, non puoi competere". Avrei invece attaccato per primo, senza alcun preannuncio. Peccato che lui fu addirittura più svelto di me. Senza compiere il minimo movimento, se non un'impercettibile torsione del capo verso di noi, scagliò due gruppi distinti di piccoli oggetti luccicanti che parvero comparire dal nulla. Ci colse tutti di sorpresa, anche se fortunatamente non erano diretti verso di me. I due Chunnin colpiti ai miei fianchi esplosero in una nuvola rossa, venendo scaraventati alcuni metri indietro, senza rialzarsi dal lago di sangue in cui si erano fermati. Morti.

    Cazzo!

    Non era il dispiacere nei loro confronti a farmi inveire, ma rabbia verso di me. Avevo rischiato stupidamente la vita, salvato solo dalla sorte, come fossi in un casinò. Mi ero ripromesso di non commettere errori simili in passato, e non potevo perdonarmi di aver deluso me stesso. Ma avevo una seconda possibilità, perché il bastardo stava riserbando un attacco anche a me. Composi un singolo sigillo e divaricai le braccia, puntando le dita delle mani socchiuse verso i cadaveri dei due Shinobi appena trucidati. Li raggiunsi con il mio chakra, per poi insinuarlo nei loro corpi inanimati ed avvolgerne il cuore. Come una sorta di vera e propria rianimazione, feci si che i loro cuori riprendessero a battere ed irrorare di sangue le membra. Comandai quindi che scattassero difronte a me, per farmi da scudo umano.

    cj6gWGA




    Finalmente, è la prima volta che riesco ad usare sta tecnica in un evento. Probabilmente è la prima volta che viene usata in assoluto :asd:



    Nonubu Senju
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 1000-10-3= 987/1000
    Azioni:
    - Tecnica dell’Anima Morta per controllare i cadaveri dei due chunnin ed usarli come scudo.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

    Group
    Member
    Posts
    8,002

    Status
    Offline
    I shuriken di cristallo si conficcarono nuovamente sui corpi dei Ninja della roccia, morti e rianimati dalla subdola tecnica di Nonubu. Usò i due corpi come scudo, e seppur la cosa non piacque al Chunin in ginocchio, non era il momento di perdersi in sentimentalismi, v'era un vero e proprio nemico da affrontare.

    Ahi ahi ahi, un cane di Konoha.

    La voce squillante dell'uomo misterioso richiamò ulteriormente l'attenzione, mentre con una mano alzava una fialetta con un liquido rosso, sembrava sangue.

    O meglio, un gatto.

    Bastardooo!!! Pugno Polverizzanteee!

    Il Chunin si fiondò sul nemico con le ultime forze rimaste in corpo, caricò il pugno e sferrò un colpo a palmo aperto verso l'anonimo avversario. La manata rilasciò una devastante onda d'urto da cui deflagrò una potentissima esplosione a forma di cubo. Il boato smosse tutti i presenti, facendo volare via i due corpi animati con l'anima morta e anche Nonubu, se non si fosse retto a qualcosa istantaneamente. Qulasiasi cosa a contatto con quella tecnica sarebbe saltata in aria, e infatti fu così. Delle minuscole schegge di cristallo del tutto innocue cominciarono a piovere dal cielo. Una grossa parete di cristallo era esplosa in mille pezzi e quello era il risultato. Ma dov'era il nemico? Era esploso anche lui?
    No, ovvio che no, troppo facile. Sbucò sul limite di un precipizio in alto, con altri due tizi vestiti in egual modo. I tre membri, conoscevano il segreto del Capitano ed erano anche consapevoli del fatto che da soli non avrebbero potuto ucciderlo, cosa restava da fare quindi?

    Mancato! Ahah mi dispiace.

    Con lo stesso tempismo in cui sbucarono i compagni del tizio, Hanzo raggiunse il suo Capitano e il ragazzo del Bakuton si accasciò al suolo, privo di energie.

    Andiamocene coglione!

    Lo rimproverò uno dei due compagni.

    Uhg si, ci si vede!

    E così scapparono via, o meglio, cominciarono a correre per allontanarsi il più possibile dagli Shinobi.
    E Nonubu? Quanto era veloce con le gambe?


    È sorprendente la particolarità del Bakuton.

    Sta zitto e pensa a correre, è scontato che ci inseguano.

    Infatti, dividiamoci, la fialetta la tiene il più forte.

    Ognuno prese quindi una direzione diversa..

    Uno va verso Oto, uno verso le aree disabitate oltre Suna e l'altro verso Ame. Se sei fortunato capiti quello con la fialetta e quindi loro non entrano in possesso anche del Bakuton :si2:
    Sono già distanti 30 metri e valgono le regole dell'inseguimento. Ovviamente non puoi inseguirli tutti e tre a meno che non hai la Kage bushin, o mandi Hanzo da un altro. Ricordati però che non sono tizi da prendere alla leggera e il tuo sottoposto potrebbe anche morire e perdere gli occhi :sisi:
    Se hai dubbi o dimentico qualcosa contattami pure.
     
    .
  7. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    I due ragazzi cadaveri che mi fecero da scudo avrebbero avuto tutto il tempo di protestare una volta che ci saremmo incontrato all'aldilà. Per il momento godei solamente della breve scarica di adrenalina nel vede che fui abbastanza svelto da evitare l'attacco. Il sangue esplose ancora una volta, difronte a me, quando le schegge di cristallo resero i due corpi una poltiglia informe di pelle rosea ed interiora cremisi. La sola idea che ciò potesse accadere al mio corpo avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene a chiunque, ma non a me. Mi ero abituato da tempo ad ignorare simili premonizioni ed a pensare al presente, a concentrarmi sul pericolo che avevo difronte, piuttosto che su quello appena scampato.
    Interruppi il controllo dei defunti, che ricaddero al suolo come marionette a cui sono stati tranciati di netto i fili, e potei quindi tornare a guardare dritto verso il mio avversario. Le vesti che lo coprivano da capo a piedi non mi permettevano di riconoscere ciò che provava, ma dalla sua voce parve abbastanza chiaro:

    Ahi ahi ahi, un cane di Konoha.

    Pareva divertito dal mio arrivo, più che allarmato. Potevo capire il suo sentimento; alcuni individui guardano al pericolo come fonte di emozioni stupefacenti e più il pericolo è maggiore, più ne godono. Potevo quasi riconoscermi in un simile profilo, ma io nel contempo potevo vantare una certa tenacia combattiva, mentre lui... era ancora da vedere. Sta di fatto che alzò una fialetta colma di sangue, come a confermare le ovvie ipotesi che mi ero fatto sul suo conto. Però la cosa mi lasciò con un disgustoso retrogusto di perplessità sul palato. Se si accontentavano di prelevare il sangue dei soggetti, con il probabile intendo di sintetizzarne il DNA, per poi sparire, a che pro rapire le vittime? Ciò comportava una serie di complicazioni che avrebbero evitato. Dedussi che l'avessero fatto per non lasciare traccie ed agire indisturbati per il maggior tempo possibile. Ma ora i giochi erano terminati.

    O meglio, un gatto...

    Colsi immediatamente il messaggio. Sapevano esattamente chi avevano difronte. A quanto pareva, la mia fama aveva cominciato a precedermi. Poco male, le carte in gioco rimanevano le stesse.
    Poi ci fu il grido furioso di un martoriato giovane che però aveva ancora qualcosa da dare al mondo. Si scagliò verso lo sconosciuto caricando il pugno, formando un suggestivo quadro di pura disperazione. Ma l superiorità dell'altro era palese. Ciò che non mi ero aspettato, però, era la detonazione immediatamente successiva. Fu relativamente potente, e da quella distanza dovetti schermarmi incrociando le braccia difronte al volto per evitare di ferirmi con l'ondata di detriti che mi raggiungeva. Fui trascinato in dietro per alcuni metri, ma riuscii a mantenere l'equilibrio. Avevo però, inevitabilmente, perso di vista l'avversario. Di lui restava solo una delicata pioggerellina di piccoli frammenti cristallini, che rilucevano d'un rosa intenso. Mi chiesi dove diamine fosse Hanzo, mi sarebbe stato dannatamente utile in quella situazione. Feci scattare lo sguardo a destra ed a manca.

    Mancato! Ahah mi dispiace.

    Feci correre lo sguardo in direzione del richiamo, individuando immediatamente tre figure in alto, sul bordo di un costone, nere come la pece in contrasto con il sole basso sull'orizzonte. Fortunatamente accanto a me comparve il mio compagno.

    Ma dov'eri finito?!

    Un grugnito di risposta, ed entrambi tornammo a porre tutta la nostra attenzione sugli individui.

    Andiamocene coglione!

    Uhg si, ci si vede!


    E sparirono oltre al bordo. All'unisono, io e Hanzo ci fiondammo all'inseguimento del gruppo, balzando sulla parete rocciosa e scalandola come fosse orizzontale, per poi scavalcare il costone. Stavano correndo tutti nella stessa direzione, ma erano dannatamente rapidi. Poi, di comune accordo, scattarono in tre direzioni diverse. Uno dei tre aveva la fialetta, anche se non era di primaria importanza scoprire chi; il mio compito era fermare l'intera organizzazione, non di impedire che ottenessero l'ennesima innata. Ma individuare il soggetto con la fialetta era comunque un punto di partenza, perchè è probabile che solo lui fosse diretto alla "tana".
    Hanzo mi stava giusto guardando, in attesa di ordini. Mi volsi verso di lui incrociando i suoi occhi perlacei e dissi:

    Uno di loro dovrebbe avere una fiala contenente del sangue. Sai cosa fare.

    Lui annuì e...

    Byakugan!

    ybfcqe6


    I suoi occhi rilucerono per un istante, e furono contornati da una corona di vene rigonfie che pompavano sangue e chakra in quei particolari organi visivi. Fece scattare le pupille pallide sui tre individui e, dopo un istante di titubanza, ne indicò uno dicendo:

    Quello!

    Mi fidavo delle sue capacità, la sua abilità oculare era l'arma migliore che potesse esistere in casi come quelli. Quindi, senza esitare, composi una rapida serie di sigilli ed un ammasso d'acqua mi circondò, assumendo le sembianze di uno squalo, mentre Hanzo stimolava le proprie sinapsi per mezzo di scariche elettriche. Scattammo così, uno affianco all'altro, io trasportato dalla Tecnica dello Squalo Proiettile, lui dall'Armatura Raito.


    Perdona il finale frettoloso. Per la cosa di Hanzo mi sono basato su questi due effetti del Byakugan:
    - Vista In Linea Retta Fino ad 10 Kilometri
    - Visione Attraverso oggetti Spessi fino a 10 metri
    Ma ho lasciato l'incertezza, sta a te decidere se è una mossa efficace oppure no. Se non lo è, scegli te un tizio da inseguire al posto mio.

    Ah mi ero dimenticato di dirti che l'idea del casinò l'ho apprezzata, ma la psicologia del mio PG è quella che è, non avrebbe mai scommesso dei soldi alle macchinette o alle roulette :asd: Però ti consiglio di riproporla in qualche altro evento :soso:



    Nonubu Senju
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 987-18= 969/1000
    Azioni:
    - Tecnica dello Squalo proiettile
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

    Group
    Member
    Posts
    8,002

    Status
    Offline
    Il Byakugan di Hanzo era decisamente eccezionale. Gli permetteva di avere una vista fuori dal comune, migliore di qualsiasi altro essere vivente del mondo. Vedeva attraverso gli oggetti e anche ad una distanza di dieci chilometri, insomma, era fenomenale. Chi non avrebbe voluto avere i suoi occhi?
    Proprio per questo Nonubu doveva stare attento, il suo sottoposto poteva diventare l'ennesimo obiettivo dell'organizzazione e avere anche questo potere dalla loro parte non era di certo un bene.
    Tornando ai tre fuggitivi, precisamente Marluxia, Demyx e Xion, si rivelarono molto veloci a correre e anche se i due inseguitori lo erano leggermente di più, non gli era possibile acciuffarli tutti e tre insieme. Al massimo potevano dividersi, braccandone due anziché uno. Ma quanto sarebbe convenuto non conoscendo le potenzialità degli avversari?
    Fortunatamente per loro scelsero di restare insieme e braccarono il tizio chiamato a loro insaputa Marluxia. Grazie alla velocità che acquistarono dalle tecniche non gli ci volle molto per raggiungere la preda e arrivato ad un certo punto, il fuggitivo poteva fare una cosa sola.
    Compose il sigillo del cavallo, poi si fermò di colpo sopra il ramo di un albero, si girò e batté violentementi i palmi uno contro l'altro a mò di preghiera.

    Kōmu no Jutsu...

    Prese ad espellere dalla bocca una nube nebbiosa che in breve si propagò in tutta l'area circostante, sciogliendo qualsiasi cosa con cui entrasse a contatto. Fu perfino costretto a scendere dal ramo su cui era sospeso.

    Dunque mi toccherà farvi il culo.. Mi chiamo Marluxia, il piacere è tutto mio.

    maxresdefault

    Si tolse il cappuccio, rivelando il suo viso e i suoi capelli rosei.

    Ho accelerato il processo di inseguimento perché sarebbero stati due o tre post corti e monotoni. Penso che per te non dovrebbe essere un problema. Puoi attaccare, sta attento all'acido.
    È bello poter usare tutte le innate esistenti :asd:
     
    .
  9. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Pensato Nonubu
    Parlato Nonubu
    Parlato Hanzo


    E' veloce...

    Pensai, mantenendo costantemente lo sguardo agganciato alla preda. Nonostante io e lo Hyuga stessimo facendo affidamento all'arte magica per muoverci più rapidamente, lo sconosciuto continuava a farci assaggiare la sua polvere. Scattava di ramo in ramo con incredibile rapidità, ma a poco a poco la sua figura mi appariva gradualmente sempre più nitida e grande, segno che lo stavamo raggiungendo. Sfrecciavo sotto forma di squalo con folle velocità, facendo slalom tra i tronchi della foresta e lasciandomi una scia di polvere alle spalle. Hanzo intanto scintillava tra le fronde, ugualmente veloce grazie al suo portentoso elemento elettrico.
    Il tutto pareva una copia dell'ultima volta: scovare l'obbiettivo, intraprendere un breve inseguimento ed infine affrontare il nemico. Se l'avessi ridotto all'impotenza, l'avrei interrogato, ed a quel punto di certo avrei provato una sensazione di Déjà Vu perchè l'intera situazione sarebbe stata una replica perfetta del mio precedente incarico. Provai irritazione... ma non potevo farci nulla. Probabilmente era quella la vita da Shinobi. Un costante ripetersi degli stessi eventi, finché un giorno avviene qualcosa di diverto, qualcosa di straordinario nella monotona linea temporale, qualcosa che ti stronca. Ironia della sorte, quando ottieni infine ciò che vuoi, questa cosa ti uccide.

    SIGNORE, S'E' FERMATO!

    Gridò Hanzo verso di me, per superare l'ululato del vento causato dalle alte velocità.

    DIVIDIAMOCI!

    Replicai, e lui confermò annuendo. La preda si era appena fermata su un tronco, e noi facemmo come concordato, deviando la nostra traiettoria in due direzioni opposte per poter chiudere l'avversario in una morsa dai due lati. Ma prima che potemmo raggiungere le posizioni stabilite, lo sconosciuto si voltò e fece schioccare i palmi delle mani e pronunciando...

    Kōmu no Jutsu...

    ...gonfiò il petto espellendo una cortina fumogena.

    Vuole depistarci... eppure dovrebbe aver riconosciuto il Dōjutsu di Hanzo, sa che è inutile.

    Inizialmente non seppi se credere nell'inezia del nemico o nella mia incapacità di decifrare quella sua ultima mossa. Mi fu tutto chiaro pochi istanti dopo, quando vidi le foglie degli alberi appassire in pochi istanti e cadere ancor prima d'essere investite da quel banco di nebbia che avanzava nella foresta in ogni direzione. Potevo intravedere le figure tenebrose segli alberi inghiottiti, cadere come fossero state abbattute a colpi d'accetta. Quello non era semplice fumo o nebbia, quella sostanza stava letteralmente divorando ogni cosa sul suo cammino. Intuii quindi che le sue intenzioni non erano più quelle di seminarci, e con ogni probabilità non lo erano mai state. Voleva combattere! Non mi sarei certo tirato indietro. D'altronde in una certa misura l'avevo previsto.
    Decisi nell'immediato come avrei agito: mi sottrassi immediatamente alla copertura dello Squalo Proiettile, lasciando che procedesse da solo in direzione del nemico, compiendo di fatto il suo vero scopo. Intanto in invertii la marcia e balzai indietro tentanto di allontanarmi dalle grinfie corrosive della bruma, e facendolo indossai con un movimento fluido la maschera respiratoria, non avevo nessuna intenzione di introdurre nei miei polmoni quella robaccia.

    Dunque mi toccherà farvi il culo.. Mi chiamo Marluxia, il piacere è tutto mio.

    L'unico pensiero che si costruì nella mia mente all'udire quelle parole, fu:

    Tutti uguali... siete tutti uguali. E come tali, fate sempre la stessa, identica, fine...

    Accompagnato da un profondo senso di disgusto verso quell'individuo. Un disgusto che non aveva nulla a che fare con il fatto che ci trovavamo ai due lati opposti del sistema, lui un fuorilegge ed io un'arma nelle mani della legge. Il mio disprezzo era dovuto a quell'individuo come persona, alla sua essenza. Lui e la sua specie, che comprendeva la stragrande maggioranza degli esseri umani, era... vuota, inetta, priva di personalità, l'uno una copia dell'altro. Non potei evitare che una smorfia di ripugnanza mi deformasse il volto sotto la maschera. Nel contempo però accoglievo quell'emozione, perchè sapevo mi avrebbe aiutato, anzi, che avrebbe agevolato ciò che dovevo fare. Attaccare!
    Per prima cosa avrei dovuto accorciare le distanze, e ciò comportava che mi lanciassi dritto nella bruma corrosiva. L'idea certo non mi allettava, ma le mie capacità mi permettevano di fare questo ed altro.

    In'yu Shometsu!

    La mia voce risuonò deformata dal congegno respiratorio, e parve quasi che nulla accadesse. Ma subito dopo, quando mi fiondai nella nebbia, l'effetto fu palese: con la stessa rapidità con cui l'acido aggrediva la mia cute, la tecnica ne rigenerava le cellule, espellendo quelle morte sotto forma di una leggera scia di polvere ad accompagnarmi. Il risultato era un certo dolore sopportabile, ma l'annullamento totale di qualsiasi complicazione fisica.
    Quando raggiunsi la distanza giusta, ciò che feci fu evocare un grosso ammasso d'acqua sopra la testa del tale, facendogliela precipitare addosso per poter sfruttare quell'istante di scombussolamento e catturarlo:

    Doton Ninjutsu, Ganban Kyū.

    Con quella tecnica potevo scegliere un qualsiasi punto sul suolo e generarvi un centro di massa capace di attirare a se tutto il substrato circostante, inghiottendo massi e sradicando alberi dal suolo. Se tutto andava secondo i piani, quel tizio dai capelli rosa si sarebbe ritrovato dieci centimetri sotto terra, costretto in una prigione di terra ed impossibilitato persino a prendere fiato. L'avrei cotto a puntino, per poi tirarlo fuori dalla sua bara e cibarmi di tutte le informazioni utili in suo possesso.


    La distruzione del male in anticipo avrei anche potuto evitarla, è più il chakra che spendo che non la resistenza che recupero. Ma ci stava, fa figo perchè pare fatta apposta per questa situazione.



    Nonubu Senju
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 969-60-10-35= 864/1000
    Azioni:
    - Uscire dallo Squalo Proiettile e direzionarlo contro il nemico
    - Indietreggiare indossando la maschera respiratoria
    - Lanciarsi nella bruma attivando la Distruzione del Male in Anticipo
    - Muraglia Tempestosa sul nemico
    - Tecnica dell'Aspirazione per seppellirlo, testa compresa




    Hanzo Hyuga
    Resistenza: 800/800
    Chakra: 310/400
    Azioni:
    - Portarsi fuori dal perimetro della bruma
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

    Group
    Member
    Posts
    8,002

    Status
    Offline
    Nonubu era un tipo di poche parole, infatti non arrivò nessuna risposta alla provocazione del giovane, che invece si aspettava una controbattuta. Questi tizi misteriosi si sentivano incredibilmente sicuri delle proprie capacità, tanto da prendersi gioco anche di un Ninja che gli risultava impossibile sconfiggere. Erano sicuramente abbastanza strani, ma molto devoti al loro codice e al loro comandante.
    Marluxia con l'attacco della bruma pensava di averli già in pugno, il suo acido poteva corrodere qualsiasi cosa, persino un Bijuu. Perciò una volta circondato dalla cortina acida fece il banale errore di abbassare la guardia, nonostante la sua esperienza in battaglia non fosse poca. Ciò che ne risultò fu uno squalo proiettile acquatico dritto in faccia, capace di farlo ruzzolare per quattro o cinque metri per terra.
    Mentre il Senju era già entrato nella bruma mettendo in pratica la sua conoscenza nel campo medico. La distruzione del male in anticipo gli permetteva di risanare la sua pelle corrosa dall'acido mentre la maschera respiratoria gli garantiva l'immunità nell'apparato respiratorio. Insomma, Marluxia aveva finalmente incontrato qualcuno che poteva tenere testa al suo acido e la cosa gli avrebbe causato non pochi problemi.
    E proprio mentre quest'ultimo stava per rialzarsi, un secondo agglomerato d'acqua comparve in caduta qualche metro sopra la sua testa, ma questa volta la reazione fu istantanea. La sua abilità nelle arti marziali era tanto quanto quella nelle arti magiche, quindi captato il pericolo balzò via, facendo perno sulle ginocchia per uno slancio repentino. E non gli fu possibile fermarsi poiché non appena i suoi piedi toccarono il nuovo punto d'appoggio un buco prese a decomporsi sul suolo. Stessa storia, ripeté il balzo precedente ma questa volta ancor prima d'atterrare venne attratto dall'incredibile forza di gravità che convergeva in quel punto. In quel momento le arti fisiche non potevano far nulla, la sua forza non gli permetteva di resistere e non poté far altro che ricorrere al Ninjutsu, indi si girò verso il punto d'attrazione e aprendo la bocca sparò una forte corrente di Fuuton in grado di catapultarlo via per il contraccolpo col terreno.
    Guarda caso, forse per fortuna o forse per abilità, Marluxia atterrò proprio vicino ad Hanzo, il sottoposto del capitano. Il suo Byakugan attirò subito l'attenzione del nemico e questo doveva essere ovvio, evidentemente non avevano ancora ottenuto quell'arte oculare.
    Li separavano dieci metri, nei primi cinque l'acido era padrone del luogo, nei successivi invece la nebbia non era presente. Il fautore della tecnica preferì restare dentro la sua creazione e con la composizione del sigillo del coniglio il Mukenin modificò la composizione della terra sotto i piedi del detentore del doujutsu, creando una palude fangosa con l'intento di intrappolargli gli arti inferiori. Sapeva che i membri di quel clan erano dei combattenti del corpo a corpo, e come un vecchio saggio che conosce i segreti più oscuri del mondo, aveva delle informazioni su tutti i tipi di innate del pianeta. Questo avvantaggiava non solo lui, ma anche tutta l'organizzazione.
    Dopo la palude infernale si girò nuovamente verso il Capitano e sussurrò:

    Doton Soseijutsu: Shishi Dojō..

    Zombi cadaverici senza una precisa forma dettata dalla fisica sbucarono fuori dal suolo, estraendo dal terreno prima un braccio, con tanto di mano giallastra e schifosa, e successivamente si tirarono fuori con tutto il corpo rivelando la loro innumerevole quantità. Sembravano una centinaia, se non un migliaio. Continuavano ad uscire dalle profondità della terra, uno dopo l'altro. Dirigendosi simultaneamente verso il loro obiettivo, Nonubu Senju.
    In questo modo il giovane dai capelli rosei poteva riconcentrarsi sullo Hyuga e infatti, caricò il petto e gli sputò contro due palle di acido concentrato, in grado di scioglierlo come un cubetto di ghiaccio sopra un fuoco da 1000 gradi.

    Azioni Effettuate:
    - Palude infernale su Hanzo
    - Tecnica della Resurrezione Terrestre: Cadaveri del Suolo su Nonubu
    - Proiettili di Acido X2 su Hanzo

    Resistenza: ??
    Chakra: ??

    Tu per la nebbia del turno precedente dovresti perdere 50 di resistenza, ma la recuperi con il jutsu medico, indi nada. Scusa il ritardo ma non avevo davvero visto che avessi postato, sei libero di avvisarmi per mp ogni volta che pensi non abbia visto. Detto questo difenditi pure.
    Ps: I tuoi vestiti e la maschera non dovrebbero sciogliersi anche?
     
    .
  11. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Cosa aveva intenzione di fare quel Mukenin da quattro soldi? A quanto pareva mi aveva riconosciuto fin dal primo istante e sapeva quindi di cosa ero capace. Non aveva speranze di uscire vittorioso da quello scontro, lo sapevo io e lo sapeva lui. Era già tutto scritto: a breve avrei prevalso, costringendolo poi a parlare, con la tortura se necessario, e senza risparmiarmi dall'ucciderlo. Non aveva senso perdersi in combattimento di cui tutti conoscevano già l'esito.
    Per il momento, però, mi teneva testa, agevolato dal fatto che finché non si dimostrava una vera minaccia, mi sarei astenuto dal giocare i miei assi nelle maniche. Riuscì a sfuggire al mio tentativo di intrappolarlo, ma non ne ero sorpreso. D'altronde se fosse bastato così poco per fermarlo, avrei probabilmente delegato l'intera faccenda al mio sottoposto, decisamente sufficiente a gestire una minaccia di così bassa portata. Ma non era andata così, ed ora mi trovavo a dover affrontare un certo grattacapo, perché il fuorilegge si era abilmente proiettato nei pressi di Hanzo. Da quella distanza, e per giunta ancora protetto dalla sua nube corrosiva, poteva attaccarlo senza che il mio compagno avesse molte possibilità di anticiparlo raggiungendolo, o di allontanarsi, cosa che però, conoscendolo, non si sarebbe mai azzardato a fare. Quindi senza pensarci due volte mi lanciai in loro direzione per intervenire al più presto.
    Come prevedibile, la prima mossa del tizio dal nome osceno fu quella di bloccare sul posto il mio sottoposto, ed optò per un Jutsu che conoscevo. Ma prima che potessi portarlo via di lì, si voltò verso di me sussurrando:

    Doton Soseijutsu: Shishi Dojō..

    Questo invece mi era del tutto sconosciuto, ma ne potei immediatamente constatare gli effetti. Un'orda di creature immonde prese a risorgere tra gli alberi, avanzando verso di me con cadaverica lentezza. La quantità era immensa, un corposo plotone con l'unico scopo di uccidermi. Ma non avevo tempo di occuparmi di ognuno di loro. Posi le mani al suolo e replicai con:

    Doton Ninjutsu, Daichidōkaku!

    Feci sprofondare un appezzamento di terra sufficientemente ampio da contenere tutte gli esseri dell'oltretomba, compresi quelli che avrebbero continuato a sgorgare dal suolo, mandandoli parecchie decine di metri sotto il livello del terreno, dove non potevano essermi d'intralcio.
    Mentre in sottofondo vidi Hanzo tentare di sfruttare una delle sue poche tecniche da combattente magico, la Tecnica dell’Assorbimento dell’Universo, per fondersi con lo stesso materiale creato dal Mukenin. Le intenzioni erano chiare: liquefarsi il più rapidamente possibile per evitare quei mefitici sputi che gli arrivavano incontro. Agii in fretta, nel caso lui non fosse stato abbastanza svelto, e generai due lingue di legno che facessero da scudo al mio compagno, corrodendosi al posto suo.

    Per la domanda, come già ti dissi, i vestiti ovviamente lasciali perdere, la maschera respiratoria invece devi dirmelo tu, secondo me resiste perchè fatta apposta, ma non mi oppongo se mi fai fare diversamente. Solo fammela durare fino al prossimo turno, altrimenti dovrei moddare il post.



    Nonubu Senju
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 864-35-10-10 809/1000
    Azioni:
    - Grande Movimento del Cuore della Terra per far sprofondare i cadaveri
    - Manipolazione del legno x2 per intercettare i proiettili di acido




    Hanzo Hyuga
    Resistenza: 800/800
    Chakra: 310-35= 275/400
    Azioni:
    - Tecnica dell’Assorbimento dell’Universo per nascondersi nel fango, come da post
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

    Group
    Member
    Posts
    8,002

    Status
    Offline
    Il combattimento procedeva e Marluxia tentava vanamente di fermare i due avversari, l'acido era una Kekkai Genkai molto pericolosa ma averla non significava nulla se non si sapeva usare come si deve. Le abilità innate erano semplicemente delle armi, e la loro potenzialità cambiava in base al possessore. Proprio come un bastone. Inutile nelle mani di un ragazzino inesperto, ma letale se impugnato da un maestro di spade.
    C'erano delle volte però che neanche l'esperienza non poteva far nulla, quando il nemico che si ha davanti è ben oltre il proprio potere.
    E questo Marluxia lo sapeva, fin dal primo istante. E sapeva anche come sarebbe finito quell'incontro, erano i rischi del mestiere.
    La sua offensiva andò nuovamente a vuoto e la possibilità di impossessarsi del Byakugan era più che persa. Gli zombie che aveva mandato contro Nonubu erano stati fatti sprofondare a metri e metri sottoterra, mentre i due sputi acidi finirono sopra due lingue legnose, sciogliendole all'istante. L'avversario col Byakugan era perfino scomparso dalla sua vista, andandosi a mischiare col fango da lui creato.

    E va bene gattaccio..

    Si era deciso, determinato a finire il suo avversario e tentare l'impossibile. Non poteva scappare né fermare i suoi nemici, gli restava solo una cosa da fare.

    Kagero Ninpou: Uta-kata

    Un'esplosione di Chakra proveniente dal corpo di Marluxia smosse tutti i presenti. Un'aura bluastra lo avvolse pesantemente, facendogli drizzare i capelli e scurire il colore della pelle. Successivamente si materializzarono due grosse ali di Chakra sulla sua schiena che gli permisero di elevarsi a qualche metro dal suolo. Il suo obiettivo era chiaro: Nonubu Senju.
    Dal suo corpo vennero sparati quattro raggi di pura energia, capace di abbattere il più forte dei colossi. L'esplosione fu cruciale, la tecnica devastante. Tanto da prendere anche la vita dell'utilizzatore, che al termine finì per terra privo di vita.
    In questo modo Marluxia era immune da qualsiasi interrogatorio il nemico voleva sottoporlo anche se qualcosa nelle sue vesti avrebbe potuto compromettere il suo fare. Oltre alla fialetta e una mappa segnata con diverse ''x'' in certi paesi, si trovava un piccolo amuleto di metallo. Nel retro dei bordi recitava:

    CITAZIONE
    Lì dove il bagliore dorato brucia la terra soffocante, il raggio ti darà la via..

    L'amuleto è amuleto-pentagrama-4816-MLA3907090656_032013-F

    Allora ans, ovviamente devi difenderti da quell'attacco e se non dovessi ritenere la tua difesa valida, perdi la vita. Sono andato avanti (Oltre la morte di Marluxia) per evitare di farti fare un altro post con solo la difesa di un attacco. Quindi tu fai quello che devi, vai anche avanti dopo che ti difendi. Nel caso dovessi morire quello che hai scritto dopo la difesa non verrebbe contato.
    Comunque, dopo che provi a difenderti e trovi questo amuleto hai carta bianca. Vai dove pensi che sia il posto o fai qualsiasi altra cosa, tanto ormai gli altri due sono scappati.
    Spero di essere stato chiaro, in caso contrario mandami un mp
     
    .
  13. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Pensato Nonubu
    Parlato Nonubu
    Parlato Hanzo


    E va bene gattaccio... Kagero Ninpou: Uta-kata

    Non ci voleva un genio per capire che quella formulazione presagiva qualcosa di serio, molto serio. Non era solo una sensazione, lo vedevo con gli occhi. A differenza delle precedenti offensive, questa scatenò un autentico sprigionamento di forza bruta. Non pensavo che quella nullità fosse capace di simili prodezze. Quel che ignoravo, però, era che si trattava di una tecnica suicida, l'ultimo baluardo per chi è tanto deciso nello sconfiggere l'avversario da volerselo portare con se all'altro mondo. Ed essendo una tecnica suicida, non faceva affidamento sulle capacità del suo utilizzatore, ma piuttosto utilizzava l'utilizzatore stesso, portandolo alla morte. Quindi era tutto merito dell'Uta-Kata, e non del Mukenin. Egli era e rimaneva un avversario indegno, anche dopo quell'ultimo attacco. Ignoravo questo, ed ignoravo anche che se fossi stato colpito, non me la sarei cavata ne con qualche graffio, ne con danni più seri. Sarei morto... L'unica cosa che sapevo per certo è che sarebbe stato meglio evitare il colpo, perchè si trattava con ogni probabilità di qualcosa di parecchio violento. Infatti, pronunciata l'ultima sillaba, il Mukenin col nome di una battona impestata dei bassifondi di Ame esplose in un ondata di chakra puro che percosse il suolo, respingendo persino la bruma corrosiva che avevamo accanto. Il mio occhio medico e la mia conoscenza dell'arte magica mi permisero di intuire immediatamente che quel Jutsu doveva essere estremamente debilitate per il fisico, una sorta di attacco finale, perchè una simile liberazione incontrollata di chakra dal corpo avrebbe fatto cedere qualsiasi fisico. Ma non potevo prevedere che fosse mortale, anche se, avendone avuto il tempo, lo avrei sospettato.
    Quando l'ondata di energia fu un ricordo alle mie spalle e potei abbassare le braccia e posare nuovamente lo sguardo sul fuorilegge, lo vidi elevato ad alcuni metri dal suolo, con quattro potenti emanazioni di chakra dalla schiena che ricordavano le ali di una libellula, o gli scarichi di un veicolo a reazione, a seconda dell'epoca in cui narro questo fatti. Fu una visione inquietante, un'immagine che in qualche modo riconduceva la mia mente ai dipinti monastici. Il volto dell'avversario era sorridente, lo sguardo allucinato. Quindi le emanazioni sfrecciarono in avanti sotto forma di quattro raggi luminosi...
    Era il primo vero attacco che ricevevo, e forse anche l'ultimo. Non potevo più giocare. Distesi il braccio verso Marluxia, con la mano aperta che nascondeva ai miei occhi la sua figura, mentre il mio corpo letteralmente divampava in un plasma bluastro e ribollente che mi copriva da capo a piedi, avvolgendomi in un manto di lingue di fuoco demoniaco. Nel contempo, dal simbolo sul palmo della mia mano si estendeva un'ampia superficie circolare che distorceva spazio e tempo, apparendo come uno specchio semi-riflettente dai riflessi fluenti.

    Jikūkan Kekkai: Disutōshon no Chikuro!

    Si trattava dell'unica, vera difesa assoluta che conoscessi, capace di proteggermi da qualsiasi attacco. Quindi la distorsione si ritirò nel simbolo da cui era comparsa, ed il luminoso strato di chakra che mi avvolgeva vaporizzò all'aria. Abbassai la mano con la stessa cadenza con cui il corpo del Mukenin precipitava al suolo. Si schiantò nell'erba con un tonfo sordo, le membra abbandonate in posizione disarticolata come una bambola caduta dal suo scaffale.

    Merda!

    Mi fiondai verso di lui, raggiungendolo in un istante, e lo presi per il bavero, sollevandolo fino a pochi centimetri dal mio volto e ringhiando:

    Non mi morire ora, stronzo!

    Hanzo, che intanto si era ricomposto, aveva già attivato il Byakugan, potendo quindi affermare senza ombra di dubbio che era...

    Troppo tardi signore...

    Rimasi per qualche istante immobile, con il bicipite teso nello sforzo di tenere sollevato il corpo inanimato del fuorilegge. Non concepivo affatto l'atto di suicidarsi per la causa. Quale scopo può mai essere tanto importante da sacrificare se stessi e quindi non godere a prescindere del suo successo? O si trattava semplicemente di paura del fallimento? Inconcepibile, la cosa mi faceva infuriare.
    Poi la smorfia rabbiosa sparì gradualmente dal mio volto, lasciando spazio ad un espressione seria, meditabonda. Lasciai cadere il corpo di Marluxia con un altro tonfo, mentre pensavo a come riparare all'immensa cantonata che avevo appena preso. I compagni del cadavere erano certamente in capo al mondo, impossibili oramai da raggiungere, ed io rimanevo con un prigioniero troppo defunto per darmi le informazioni che cercavo.
    Mi tolsi la maschera e mentre ancora pensavo, Hanzo si avvicinò al corpo pallido e prese a frugare e tastare dentro le sue vesti. Poco dopo mi porse la famosa fiala, quella che ci aveva indotto a seguire quel bastardo suicida piuttosto che gli altri due fuggitivi. La sollevai guardandola in controluce, mentre nei miei occhi si rifletteva luminoso il rosso liquido che conteneva.

    Sangue... chissà cosa nasconde di così prezioso.

    Infilai la mano sotto la veste e dal giubbotto tirai fuori un piccolo rotolo, che feci scivolare atterra srotolandolo. Quindi vi posi sopra le dita ed in uno sbuffo di fumo comparve il mio contenitore criogenico, in cui adagiai accuratamente la fiala di sangue per poi sigillarlo nuovamente nel rotolo.

    Ehi Capitano, guarda qua...

    Mi passò questa volta un oggetto metallico di bronzo, a giudicare da peso, colore e segni di ossidazione, mentre lui si alzava con lo sguardo chino su una mappa. Mi rigirai l'oggetto tra le mani. Era un amuleto simboleggiante un pentagramma inscritto in un cerchio ricoperto di decorazioni. Era la prima volta in vita mia che lo vedevo. Poi l'occhio cadde su quelle che riconobbi come lettere ben definite, e ruotando l'amuleto tra le dita sussurrai:

    Lì... dove il bagliore dorato brucia la terra soffocante... il raggio ti darà la via. Mmmh... Pare un'allegoria sul tramonto, ovvero il momento in cui il sole tocca la linea dell'orizzonte, "bruciando la terra". Il sole tramonta ad Ovest...
    Lì ad Ovest dev'esserci qualcosa di importante per questa organizzazione, se arrivano a citarlo in un'amuleto che probabilmente è il simbolo della setta.


    Ovest? Su questa mappa c'è una croce segnata ad Ovest della nostra posizione, signore. E' su a Testu.

    Mi accostai ad Hanzo per avere conferma di ciò che dicesse, ed in effetti era così. Nel Paese del Ferro doveva esserci qualcosa, questa era una traccia, il primo vero indizio su come sgominare la banda. Intascai mappa ed amuleto e dissi:

    Bene, si riparte, destinazione Tetsu!

    Mmmh... Akito, in futuro evita assolutamente di impostare in questo modo un giro di post. Mi riferisco a questa cosa che devo ruolare cose che avvengono dopo una mia possibile morte, non va bene. E' sia paradossale, sia parecchio spiacevole per me, che in pratica ho scritto metà post raccontando roba che se muoio non accade. Non è come in combattimento dove si impostano le azioni al condizionale, come se fossero tentativi, perchè possono essere nullificati. Qui c'è proprio narrazione di eventi, non è piacevole, ho avuto difficoltà a scrivere.
    Tranquillo, io che di eventi ne ho fatti a palate posso sopportare sta cosa per questa volta, non è che mi sono scandalizzato. Te lo dico per il futuro. So che l'hai fatto per darmi di più su cui narrare, ma devi pensare diversamente lo svolgimento degli eventi in principio, cercando di evitare cose del genere. In futuro.

    Tornando a noi, ho evitato di ruolare cosa trovo una volta giunto a destinazione, mi pareva giusto lasciare a te quella parte. Ho usato questa mappa, che indica che ad ovest di Iwa c'è Tetsu, quello piccolino e verde. Fammi sapere nel tuo post se e quanto chakra recuperiamo nel viaggio.


    Nonubu Senju
    Resistenza: 1000/1000
    Chakra: 809-70= 739/1000
    Azioni:
    - Attivazione modalità Bijuu
    - Ciclo di Distorsione dal palmo della mano per intrappolare l'Uta-Kata
    - Disattivazione modalità Bijuu




    Hanzo Hyuga
    Resistenza: 800/800
    Chakra: 275/400
    Azioni:
    / / /
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Masters
    Posts
    8,066
    Location
    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

    Status
    Anonymous
    Nel freddo Paese del Ferro intanto, qualcuno stava eseguendo degli ordini.
    Ordini macabri.

    - Mi dispiace, ma devo espressamente farvi a pezzi... Tanti pezzi. Mi fa schifo, ma vah... mhm... fatto. Peggio per voi... Niente liquidazione. Uhuhuhuh! Avanti su... -

    L'uomo, vestito e truccato insolitamente, tirò fuori un machete, nella mano destra e un coltello da cucina, nella mano sinistra. Poi li guardò e fece un sorriso macabro e inquietante.
    Sembrava essere la quintessenza di un folle. Di un genio.

    76wCo31



    - ...perché così seri!? -

    La sua voce sembra quello di un diavolo... a molla! Avete presente quelle scatole giocattolo che si aprono e fanno scattare fuori un pupazzo o un clown inquietante? Beh... A volte parlava come se fosse dentro la scatola, calmo e quasi rassicurante, poi scattava! E la sua voce diventava quella di un mostro psicopatico.
    Lo spettacolo successivo fu raccapricciante, ovviamente sia Demyx che Xion lasciarono questo mondo nella maniera peggiore.
    Il tipo poi fece sparire i corpi in modo "singolare", ma la missione non era finita là. Aveva l'obbligo di recuperare quello che gli imbecilli avevano perso, senza contare che un certo gattino poteva essere recuperato prima del tempo, ma...

    *Forse per quello si può aspettare...*

    Gli scocciava molto, ma la sua "spada" era impegnata in altre missioni e i "Rinati" erano stati un fallimento su tutti i fronti.
    Giunse perciò il momento di intercettare le sue prossime vittime, ma non prima di togliere il suo trucco e di cambiarsi d'abito per ritornare ad essere un ninja di Iwa. Esatto. La sua copertura era essere uno Special Jonin del Villaggio della Roccia, ma non uno qualsiasi... Però forse sto dicendo troppo.
    Insomma, tornando alla nostra storia: il nostro caro amico Joe, questo era il suo nome, sbucò all'improvviso sulla strada di Nonobu e di Hanzo, appena arrivati nel cuore del Paese dei Samurai. Li teneva d'occhio da un pezzo, gli è bastato solamente non farsi notare, una cosa che gli veniva molto semplice, nonostante Hanzo avesse il Byakugan.

    *Eccoli... Qualcuno alzi il sipario...*

    sCtzvfp



    - Oh! Mi spiace piombare così all'improvviso, mi presento: sono Joe, Joe Malkerr e sono un ninja di Iwagakure, sono qui per conto dello Tsuchikage, ho seguito le tracce del mio compatriota e le vostre, ed eccomi qui

    Voleva provare a ingannarli come faceva solitamente per evitare il caos, ma lui lo amava, quindi speravo che non gli avessero creduto, così poteva passare ad usare i suoi metodi.

    Ho già stanato gli altri due che erano con il tipo che avete sconfitto, non hanno collaborato, ma uno di loro aveva con sè una pergamena che diceva: "Ci vediamo in fondo alla clessidra, esattamente al centro della città sui granuli" Non sono sicuro di quel che ho capito, ma può darsi che si parli di Suna. Voi che ne pensate?



    Beh, il chakra tuo e di Hanzo è recuperato. Agisci come meglio credi, ma stai attento che se non ti sembra credibile realisticamente, ti toccherà combatterci e stiamo parlando di qualcuno a livelli di un membro di Kishikumo.
    P.s: Se Hanzo dovesse usare il Byakugan su di lui, noterebbe un sistema circolatorio più contorto di quello normale, come se ne avesse più di uno sovrapposto e deforme, però decidi tu se può essere una cosa che può farti sospettare.
     
    .
  15. Anselmo
        Like  
     
    .

    User deleted


    La traversata del Paese della Roccia fu fisicamente lunga, ma il tempo per me parve accelerare a velocità incredibile. I pensieri che mi affollavano la testa, infatti, mi dissociarono completamente, o quasi, dalla realtà, tanto che non mi resi affatto conto di aver percorso tutta quella strada finché le mie elucubrazioni non erano state interrotte da... ancora non è arrivato il momento di parlare di ciò.
    Avevo assoluta necessità di ripensare ad ogni mio passo compiuto dal momento stesso in cui quell'incarico mi era stato affidato. La sensazione che qualcosa non tornasse continuava ad attanagliarmi la mente in una morsa stretta. Ma forse si trattava solo del fatto che raramente avevo partecipato a missioni che filavano così lisce. Fino a quel momento, infatti, tutto pareva essere stato edificato per permettermi di sventare il pericolo senza intoppi, quasi come se una forza maggiore decidesse tutto ciò che mi capitava attorno. Pensai innanzitutto al messaggero che aveva bussato alla mia porta... inutile, pensieri sprecati. Quindi ripercorsi i ricordi del colloqui con quei due Consiglieri, e di come mi avevano presentato le informazioni in loro possesso. Ero poi partito con Hanzo alla volta del Villaggio della Roccia. Viaggio regolare, niente degno di nota. Una volta giunto sul posto, ci eravamo divisi e per tutta la giornata nulla era accaduto. Quindi c'era stato il boato ed una volta giunti sul posto, avevamo assistito al combattimento. Tre cadaveri, un uomo incappucciato. Aveva tentato di attaccare anche me, ma mi ero difeso senza problemi. Quindi era fuggito assieme ad altri due individui con la sua stessa divisa indosso. Lanciati all'inseguimento, li avevamo raggiunti dopo breve tempo. O meglio, ne avevamo raggiunto uno soltanto in quanto si erano diretti tutti verso mete differenti. Altro combattimento, ma il fuorilegge era perito in un atto suicida prima che potessi fermarlo. Sul suo corpo inanimato avevo trovato però informazioni che mi avevano indotto a dirigermi verso la landa dei Samurai. Quindi io e Hanzo ci eravamo messi nuovamente in marcia per poi giungere nel Paese del Ferro, ed è qui che i miei pensieri sono stati bruscamente interrotti:

    Oh! Mi spiace piombare così all'improvviso, mi presento: sono Joe, Joe Malkerr e sono un ninja di Iwagakure, sono qui per conto dello Tsuchikage, ho seguito le tracce del mio compatriota e le vostre, ed eccomi qui.

    I miei occhi avevano già calcolato che ci separavano quindici metri, centimetro più, centimetro meno; i polpastrelli delle dita assaporavano il gelo metallico dei kunai contenuti nel borsello legato in vita; l'altra mano presentava già un sigillo composto e pronto per attivare una tecnica; le gambe erano leggermente divaricate, preparate a scattare; Queste più o meno le reazioni che il mio corpo e la mia mente, addestrati fin dall'infanzia ad agire come la più efficiente delle armi belliche, avevano attuato senza che ne avessi coscienza. Quando il pericolo compare all'improvviso, è solo all'istinto che ti puoi affidare. Esitazioni e ragionamenti causavano nel mio ambiente più morti che figli. Ma non attaccai, perchè non trovai traccia di ostilità in quella figura. Ascoltai le sue parole, rilassando gradualmente muscoli e nervi.

    Ho già stanato gli altri due che erano con il tipo che avete sconfitto, non hanno collaborato, ma uno di loro aveva con sè una pergamena che diceva: "Ci vediamo in fondo alla clessidra, esattamente al centro della città sui granuli" Non sono sicuro di quel che ho capito, ma può darsi che si parli di Suna. Voi che ne pensate?

    Squadrai l'individuo da capo a piedi, mantenendo le distanze. Il suo stile poco consono non mi induceva ad alcuna particolare elucubrazione, avevo visto di peggio. Inoltre era verosimile che dopo l'episodio al Villaggio della Roccia, lo Tsuchikage decidesse di mobilitare le proprie forze. Ma d'altra parte chiunque avrebbe potuto inventare queste ed altre storie per raggirarmi. Decisi quindi di non abbassare la guardia, nient'altro che una precauzione. La fiducia la si guadagna.

    Suna, si, è molto probabile che la pergamena si riferisse a ciò. Ma credo proprio che quel indizio sia oramai obsoleto. Stando alle mie informazioni, la setta ha già operato a Suna, come in molti altri Villaggi. Gli indizi che ho trovato io invece mi suggeriscono di perlustrare questo Paese, ed è ciò che farò. Mi farebbe comunque comodo dare un'occhiata alla pergamena. Ho incontrato dei simboli particolari nelle mie indagini, e potrebbero esserti sfuggiti nel leggerla. Appoggiala a terra ed allontanati, per il momento faremo così.
    Hanzo, vai a...


    ...prenderla. Questo era ciò che avrei voluto ordinare al mio subordinato. Ma una pressione sul mio braccio mi interruppe. Mi voltai verso di lui e vidi il suo Byakugan attivo e puntato con concentrazione sullo Shinobi di Iwa. Si avvicinò a me e chinandosi mi sussurrò con un filo di voce:

    Aspetta, c'è qualcosa di... strano. Non ha un sistema circolatorio del chakra...

    Non ha chakra? Com'è possibile...? Ogni creatura vivente ha...

    Intendo che non ne ha uno, ma molti. O almeno credo, non riesco a capire... E' come se... ci fossero più entità diverse, separare ma fuse allo stesso tempo. Non è normale, non riconosco una fisionomia umana. E' inquietante Capitano... non ho mai visto nulla del genere!


    Rimasi fermo, proteso verso Hanzo ma in silenzio, pensando. Poi mi decisi e mi voltai nuovamente verso quel tale di nome Joe Malkerr, dicendo:

    Ma prima dimmi, perchè il mio compagno qui mi sta dicendo che un vero Shinobi di Iwa non può avere il sistema circolatorio del chakra che possiedi tu?


    Scusa per il ritardo.
    Il post l'ho iniziato con un noioso riassunto degli eventi perchè m'ero dimenticato tutto :asd: m'ha aiutato a proiettarmi nuovamente nella missione.

    Una cosa: considerando tutto quel che ha fatto il mio Pg in altri eventi da quando questa missione è iniziata, ho dovuto aggiornare la scheda. Quindi attualmente il mio Pg ha cose che non aveva quando la missione è cominciata. A memoria posso citare un certo numero di armi, alcune protezioni, forse due tre tecniche ed una decina di punti statistica. Se lo ritieni necessario ai fini di ciò che hai in mente per la missione, posso inviarti un resoconto preciso di cosa ho aggiunto da quando la missione è iniziata, basandomi sul mio topic di aggiornamenti. Se invece permetti un'eccezione usiamo il mio PG per come è attualmente. Dimmi tu, nel prossimo post o per MP o come preferisci :soso:

    Veniamo ora al come ho agito: non avevo alcun motivo per mostrarmi ostile. Ma come hai potuto leggere, ho respinto le informazioni che ha cercato di darmi sulla base di quelle che sono state date a me nel primo post della missione. Inoltre ho deciso di giocare a carte scoperte chiedendogli in modo diretto del suo strano chakra. Il mio Pg non accetterebbe una risposta vaga e sviante, se deve scegliere tra il collaborare o sospettare di Joe. E quando il mio PG sospetta di qualcuno, non si fa tanti problemi: fa in modo di togliersi di torno il problema con pochi giri di parole.
     
    .
23 replies since 2/4/2015, 15:29   898 views
  Share  
.