L'avvento del mostro leggendario

PQ Chul-Moo Lee

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter I
    •Legenda Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato altrui (altri colori)

    Ma signore perchè non mi permette di unirmi alla missione?

    Non è un compito consono al tuo rango ed inoltre ci è già stato informato che una squadra di validi shinobi provenienti da vari villaggi ninja si è già preso l'onere di occuparsene.

    Ma... ma quei due ragazzi sono stati ingoiati davanti ad i miei occhi! Non posso starmene con le mani in mano dopo quello a cui ho assistito!!

    Inveii, con particolare foga, sbattendo la mano sulla scrivania del capitano Furuda, uno dei samurai incaricati di gestire e supervisionare lo smistamento delle missioni in terra straniera. Non era da me un comportamento del genere e difatti, una volta compiuto il gesto, deglutii impallidendo leggermente.
    In completa balia dei miei sentimenti, trascinato dal mio senso di giustizia, avevo alzato la voce davanti ad un superiore, non uno qualsiasi tra l'altro, impuntandomi su una questione di estrema delicatezza ed alla quale mi era già stato espressamente detto di non immischiarmi più.
    Di che si tratta? Beh, forse è meglio fare un passo indietro.

    Due giorni prima...



    Era una giornata come tante tra le selvagge ed impervie montagne innevate del Paese del Ferro, se non per il fatto che, a seguito di alcuni sfavorevoli eventi, mi ritrovai in una situazione un pò problematica. Nel bel mezzo di una missione di ricognizione e spionaggio il mio unico compagno d'armi venne ferito in maniera considerevole, di conseguenza per poter proseguire dovetti lasciarlo indietro. Preoccupato per le sue condizioni iniziai a dare la caccia in maniera frenetica ed impulsiva ad i malviventi che stavo inseguendo, finendo, senza neanche accorgermene, al di fuori del paese; precisamente in alcune rovine di una zona completamente disabitata. Trascinato dalle mie emozioni, sia per via dello stress fisico conseguito dall'estenuante inseguimento che dalla preoccupazione per l'incolumità del mio compagno, finii per scaricare la mia aggressività su uno della banda di criminali che ero riuscito a mettere alle strette. Il fato volle, tuttavia, che per me le sorprese non finissero lì.
    Sempre un pò spinto dall'irrazionalità, finii per incappare in un ignaro ninja che scambiai per uno del gruppo di malviventi. Dopo un breve scambio di battute che, tutto sommato, non ci aveva portato ad una bella impressione l'uno dell'altro, finii per attaccarlo senza apparente ragione.
    Non l'avessi mai fatto.
    Mostrando delle buone competenze nelle arti magiche, anche fin troppe per i miei gusti, finii per cadere dalla padella nella brace; letteralmente. Il tale, rivelatosi in seguito come un ninja di konoha, sfruttò un particolare ninjutsu di fuoco per intrappolarmi in una prigione infuocata ed arrestare la mia carica verso di lui. Per qualche strana ragione il ragazzo non inveii contro di me mantenendo quella tecnica e, una volta liberatomi, parve iniziare il suo contrattacco, se non, a seguito dell'arrivo di un terzo incomodo, fermò la sua offensiva sul nascere.

    Parte 1/3
     
    .
  2. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter II
    •Legenda Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato altrui (altri colori)

    Ad interrompere la nostra piccola "scaramuccia" fu un ragazzino dalla bassa statura che indossava un lungo soprabito di colore rosso e mostrava, sotto i leggeri sprazzi di luce provenienti dal cupo cielo ricoperto di nuvole grigiastre, il coprifronte del Villaggio della Cascata. Non sembrava avere intenzioni ostili, anzi, per la verità fummo proprio noi due a richiamare la sua attenzione dopo averne avvertito la presenza. Fosse stato per lui non si sarebbe degnato minimamente di metter bocca nelle nostre questioni. Il bello, tuttavia, è che non vi fu neanche il tempo di far evolvere la cosa che, ancora una volta, ecco che un altro tizio sconosciuto fece la sua apparsa. E meno male che il luogo dove mi trovavo veniva chiamato "area disabitata".
    A questo giro, però, non si trattava dell'ennesimo ragazzino con il coprifronte di un qualche villaggio ninja, bensì era uno strano uomo, sicuramente più vecchio di me, dalla dubbia provenienza e la misteriosa identità; celata dal suo abbigliamento bizzarro. Non si riusciva a capire se avesse intenzioni ostili o meno, se non fin quando non proferì parola spiazzando tutti i presenti. Bava di rospo? Insegnare ad usare le spade? Allenamento di gruppo?
    A giudicare da cosa aveva detto stava iniziando a darmi l'idea di essere un semplice ed innocuo svampito, anche se, dopo un'attenta occhiata, non pareva uno qualunque. Infine, per aggiungere ancora più disordine alla confusione generatasi, senza alcun preavviso, il ninja di konoha dalla sconosciuta identità sparì nel nulla a seguito di una modesta nuvoletta di fumo. Impossibile dire se era scappato o che altro, fatto sta che adesso non c'era più.
    Calmati i bollenti spiriti, finalmente riacquistai un pò di autocontrollo tornando il solito Chul-Moo di sempre. Mi ero reso conto della stronzata che avevo fatto attaccando quel povero ninja, per cui, quando il tizio misterioso mi propose un allenamento, decisi di assecondare la sua richiesta. Non era proprio il caso visto che mi trovavo in missione e di lì a poco sarebbero sopraggiunti i miei compagni; per non parlare che qualche metro più in là avevo lasciato incustodito e privo di sensi uno del gruppo di criminali che avevo braccato e che non sapevo nulla dei due tizzi davanti a me. Potevano anche essere dei poco di buono o che altro, ma, non avendo potuto aggiustare le cose con il tale di Konoha, decisi di essere utile nei confronti dell'uomo barbuto. La potreste chiamare ingenuità, stoltezza, tuttavia per me era semplice desiderio di aiutare il prossimo.
    Composte le squadre e svelata parzialmente l'identità di tutti i presenti, cioè mancava ancora quella dello svampito fumatore in quanto sia io che il ragazzino ci eravamo presentati a dovere, si diede il via alle danze.
    Colui che aveva lanciato la sfida venne lasciato da solo ad affrontare sia me che il ninja di Taki, un certo Alphonse, ma nonostante l'inferiorità numerica non c'era da stare tanto tranquilli. Sfoggiando una velocità pressocchè assurda, mi piombò addosso talmente velocemente da non darmi la possibilità di reagire. O meglio, ci provai, ma fui talmente lento da, nonostante avessi già in mano le mie spade, riuscire a muovere di appena qualche centimetro la wakisashi con cui speravo di intercettare la sua offensiva; incassando un violentissimo montante allo stomaco. Il colpo ricevuto mi spezzò il fiato, facendomi sputare una copiosa quantità di sangue e procurandomi un intenso dolore. Pensate: la forza generata da quel tale fu talmente elevata che mi alzò letteralmente di peso per circa una ventina di centimetri, prima di rispedirmici, se non prima di aver volato per almeno una decina di metri, con un violentissimo, nonchè subdolo, colpo di ginocchio all'inguine.
    Tutto finito. Erano bastati una manciata di attimi per ritrovarmi accasciato al suolo e completamente incapace di reagire a causa del dolore generato dai tremendi colpi subiti.
    Rimanendo disteso sulla gelida neve macchiata dal sangue che gocciolava dalle mie labbra, non potei fare altro che osservare il ninja di Taki che, come me, non potè fare alcunchè difronte alla disarmante differenza di capacità tra noi e quel mostruoso combattente. Ne avevo incontrati di personaggi forti in vita mia, ma, onestamente, questa era la prima volta mi capitava di cimentarmi in un duello con qualcuno di così abile. Heine. Un nome che di certo non avrei scordato facilmente.. anche se la situazione non avesse preso una piega così stramaledettamente assurda da rendere quel giorno indimenticabile, in ogni sua forma, nei giorni avvenire.
    Parte 2/3
     
    .
  3. Kote
        Like  
     
    .

    User deleted


    •Chapter III
    •Legenda Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato altrui (altri colori)

    Appena si concluse l'allenamento, o meglio, il pestaggio a senso unico da parte di Heine, un tremendo boato attirò la nostra attenzione. Un frastuono talmente potente da far vibrare sia l'aria che tutto l'ambiente circostante. Non avevo mai percepito un boato del genere, tant'è che a causa del mio fine udito iniziarono a fischiarmi tremendamente le orecchie. Di li a poco il terreno iniziò a tremare sempre più, in maniera decisamente irregolare ed incostante, preannunciando quello che aveva dell'incredibile.
    Due grosse montagne innevate davanti a noi si piegarono, letteralmente, causando una serie di valanghe che cambiarono drasticamente la morfologia della vegetazione circostante. In mezzo ad esse quella che sembrava una strana collina si dirigeva a velocità assurda verso di noi. Una collina semovente? Già, ad una prima occhiata sembrava proprio questo ma, non appena si avvicinò un pò di più e l'effetto ottico generato dalla luce del sole e dal nevischio in aria che impediva di vedere efficacemente svanì, potemmo constatare tutti quanti che non si trattava di una cosa tanto irreale. Quella cosa che si stava avvicinando in maniera minacciosa non era una cosa, ma un essere, precisamente una creatura dalle dimensioni talmente gigantesche da far pensare di essere sotto l'effetto di un qualche fungo allucinogeno.
    Incrementando ancora di più la sua velocità, essa aprì le sue fauci affinchè potesse ingurgitare sia Heine che Alphonse; nonchè parte del terreno su cui erano rimasti immobili a causa dello shock generato dalla tremenda visione. Il tutto in una manciata di secondi, prima che, ignorando il sottoscritto, se ne andò come era venuto: nuotando nel terreno!
    Incredulo, shockato, allibito, impaurito, ma soprattutto disorientato, ci misi parecchio a realizzare che ciò a cui avevo assistito non era un'allucinazione, ma la cruenta verità. Difatti, se non fosse stato per la tremenda distruzione che quell'essere si era lasciato alle spalle, neanche i samurai che sopraggiunsero nella mia posizione dopo circa un'ora non avrebbero creduto alle mie parole.

    Presente



    Abbassando il capo in segno di dispiacere mi sortii tutta la ramanzina da parte di un furente Furuda.

    Ehi soldato, ricordati chi hai difronte a te. Stai al tuo posto!
    E' solo per merito del tuo accurato rapporto che siamo stati in grado di avvertire i villaggi ninja dell'accaduto, tuttavia come già ti è stato detto non si tratta di questioni che uno come te può trattare. Parliamo di un Leviatano del Deserto, una pericolosissima e leggendaria creatura che si credeva estinta...


    Eccetera, eccetera. Solamente dopo una decina di minuti il capitano si calmò, dicendomi di sparire dalla sua vista prima che cambiasse idea e mi punisse per insubordinazione. Niente da fare: nonostante volessi tentare di fare qualcosa mi era stato impedito di fare alcunchè. Mi rendevo conto di com'era la situazione e che, sicuramente, con le mie attuali capacità avrei potuto combinare ben poco, tuttavia qualcosa dentro di me mi impediva di stare fermo senza fare qualcosa. Il problema, però, è che non potevo proprio fare alcunchè.
    Visto che si trattava di un caso internazionale, che comprendeva vari stati, non potevo semplicemente sgattaiolare fuori dal paese ed intrufolarmi nella missione, anche perchè per farlo avrei dovuto reperire le informazioni su dove e come si sarebbe svolta, cosa piuttosto complicata visto che si trattava di roba top-secret, se venivo sgamato rischiavo veramente di incombere in pesanti conseguenze. Non so come funzionava negli altri villaggi, tra le fila degli shinobi, ma a Tetsu il non rispettare gli ordini dei propri superiori era una delle peggiori cose che un samurai potesse compiere. Per quanto ne sapeva si poteva anche rischiare di venire arrestati, se non peggio.
    Morale della storia, abbastanza abbacchiato, finii per tornarmene a casa affinchè potessi riposarmi. Negli ultimi due giorni, infatti, tra il rapporto della missione sulla banda di contrabbandieri, la riabilitazione dopo al tremenda batosta subita da Heine, la comparsa della misteriosa creatura e tutto quello che ne conseguì, non ebbi ne il tempo ne le condizioni psicologiche per farmi una dormita decente.

    Spero solo che i ninja a cui si sono affidati per salvare Alphonse ed Heine sappiano quel che fanno...

    Pensai, fra me e me, guardando pensieroso verso il basso e sperando che tutto andasse per il meglio.
    Parte 3/3. Lo so che fa un pò cagare come Pq, ma almeno ho provato a dare una motivazione no-game del perchè non sono nell'evento :si2: detto questo attendo la valutazione.
     
    .
  4. ~Dan
        Like  
     
    .

    User deleted


    Mmm.. 29
     
    .
3 replies since 28/3/2015, 19:00   69 views
  Share  
.