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Da tempo non prendo la penna in mano, da troppi giorni il mio animo è turbato da un'insolita sensazione di smarrimento, di malinconica solitudine, un malessere cronico che non mi da pace. Come se tutto non sia di nuovo abbastanza, questo posto disperso trai monti, questa gente, questa vita. Ancora una volta mi sembra di nuotare in un lago troppo piccolo, o forse sono io ad essere un pesce troppo grosso. Non so, fatto sta che oggi mi è tornata la voglia di scrivere, ed ho fin troppe cose da raccontare per perdermi in simili inutili giri di parole. Ma andiamo per ordine.
Anno del Cavallo, giorno 38
Era un giorno come gli altri, condito dalla solita esasperante solitudine che mi accompagnava fedele in ogni momento dinonvita privata. Mi crogiolavo a casa sbattendomi da una parte all'altra della mia umile dimora, prima steso sul divano, poi di sopra in camera, poi ancora in cucina, non trovando pace in quell'assenza di attività ed azione. Quand'ecco che ho sentito qualcuno bussare alla mia porta.
*toc toc*
Era un evento inaspettato, non solo non aspettavo nessuno, ma nemmeno poteva essere la brutta faccia di Jackdow, il mio sensei che ormai non si fa vedere da mesi. Ogni tanto penso ancora a che fine possa egli aver fatto, nella speranza che non gli sia successo nulla di brutto. In ogni caso, l'ospite inatteso aveva scatenato in me un incredibile emozione, tanto forte che mi sono letteralmente scaraventato giù per le scale, rischiando di inciampare a metà della rampa, mettendo a repentaglio il mio gracile osso del collo.
Arrivooo!!
Tempo qualche secondo ed ero già sulla porta, che una volta aperta mi ha riservato una più che piacevole sorpresa. Si trattava di Hotaru, il membro del clan Kamizuru che durante una dei miei ultimi incarichi mi aveva salvato la vita, giungendo per caso in mio aiuto nel mio momento di massima difficoltà, quando uno spietato fuorilegge stava per far fettine del mio corpo. Da quel giorno io e il ragazzo eravamo diventati amici, gli ero e gli sono tutt'ora infinitamente grato, anche se purtroppo il nostro rapporto era andato via via scemando a causa dei nostri differenti impegni. Ci eravamo visti ancora un paio di volte dopo il nostro primo incontro, per capodanno e in un'altra occasione in cui eravamo andati a bere qualcosa insieme. Da quella volta più niente, e temevo che egli si fosse dimenticato di me. Ero felice di vederlo alla mia porta, anche e soprattutto per egli ad ora rimane l'unico vero amico che ho.
Ehilà Xavier, passavo di qui di ritorno da un banale incarico ed ho pensato di venirti a salutare! Inoltre, visto che sono in anticipo coi tempi, pensavo che potevamo andare ad allenarci insieme, se ti va...
Non aspettavo altro. La mia faccia esaltata fungeva già da risposta, ma ho voluto comunque accentuare il piacere di un invito così gradito.
Certo che si Hotaru, dammi solo qualche minuto per prendere la mia roba e poi possiamo andare
Detto ciò ho invitato il ragazzo ad entrare, ho preso la mia roba e dopo solo qualche minuto eravamo già in strada, direzione sconosciuta. Abbiamo camminato e chiaccherato parecchio prima di trovare un posto adatto al nostro scontro. Alla fine siamo giunti nei pressi di un'altura, uno strapiombo di quasi cinquanta metri che si affacciava su tutta la vallata. Una visuale splendida, un luogo perfetto per l'occasione.
A te la prima mossa, amico mio
Visto che era stata una sua idea, e che senza il suo arrivo sarei stato ancora a casa a girarmi i pollici, ho lasciato il primo attacco ad Hotaru, il quale non ha fatto certo complimenti ed è passato all'azione. Per prima cosa egli ha evocato dal cielo una grande massa d'acqua, la quale ha completamente coperto il campo di battaglia, bagnandomi però soltanto leggermente i piedi. L'avevo già visto in azione, sapevo di come potesse combinare l'acqua col fulmine, un mix che avevo già provato sulla mia pelle durante uno scontro passato con una ragazza proveniente da Kumo. In quel caso ero stato letteralmente folgorato e non volevo certo fare la stessa fine. Così ho innalzato la mia posizione col movimento del cuore della terra, sopraelevandomi ed uscendo dalla sua trappola. Come prevedibile, il suo attacco successivo sarebbe stato a base Raiton, un fulmine scagliato dalle mani che saettava in mia direzione con aria poco rassicurante. Lesto ho ricoperto il mio corpo con l'armatura di terra potenziata d'alluminio, in modo da annullare la mia debolezza elementare nei suoi confronti. Hotaru rideva, era certo che la mia mossa fosse stata un errore, ed è rimasto letteralmente a bocca aperta quando l'elettricità del suo attacco si è dispersa nelle file del mio supporto. Immediatamente ho approfittato della situazione, evocando dal terreno due lance di terra con le quali sarei andato a colpirlo all'altezza del ventre e della schiena. Visto che era un incontro amichevole le mie armi di roccia sarebbero state limate per l'occasione, con una punta insolitamente arrotondata per evitare di ferire gravemente una persona a cui non avrei mai torto un capello. Non per questo sarebbero state meno efficaci. Ma il giovane ninja mi superava in maestria, e prima che il colpo andasse a segno ha ricoperto il suo corpo con una protezione a base di Raiton che ha letteralmente sbriciolato il mio attacco, nullificandolo. Intanto il furbastro, che non aveva nulla da imparare dal sottoscritto, aveva già mosso le sue fedeli api, le quali mi avevano accerchiato, dandomi ben poche speranze di evitare il suo prossimo attacco. Ma proprio quando le bestioline stavano per entrare in azione, egli si è fermato, e con lui il suo sciame.
Aspetta un attimo!
Edited by cagnellone - 10/12/2014, 23:36. -
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Inizialmente non capivo il perchè di quella pausa, avrei scoperto qualche secondo più tardi che il suo olfatto sopraffino aveva fiutato qualcosa, per la precisione l'odore di altre persone non lontane da li. Purtroppo non poteva sapere che quella che aveva sentito null'altro era se non puzza di guai.
Xavier, vieni con me, ho sentito qualcosa, puzza di uomini...e paura
Mi sarebbe stato chiaro solo successivamente il perchè non avesse detto semplicemente odore. Ci siamo perciò affacciati sul dirupo, stando attenti a non sporgerci troppo per evitare di essere visti o scoperti. C'erano in effetti delle persone, un gruppo di uomini armati che avanzava su una specie di strada dissestata su cui nessuno avrebbe messo piede se non per forza o convenienza. Portavano con loro una carovana trainata da un paio di muli, un carro completamente coperto da un telo color sabbia, in modo da oscurare alla vista il loro trasporto.
Cosa c'è Hotaru?
Il volto del ragazzo era cupo, guardingo, come preoccupato da qualcosa che non lo convinceva. Apparentemente non vi era nulla di strano in quella scena, ma gli occhi si sa, spesso non sono specchio della realtà che ci sta di fronte. Il suo naso invece non sbagliava, fiutava qualcosa che non andava, e presto avremmo scoperto il perchè.
C'è uno strano odore proveniente da quella carrozza, odore di esseri umani, una puzza talmente forte che mi è impossibile ignorarla. Sai qual'è l'emozione che produce il tanfo più intenso, caro Xavier? La paura!
Nonostante la spiegazione continuavo a non capire, anzi iniziavo piuttosto a credere che il mio compagno avesse qualche rotella fuori posto, finchè un grido non si è levato dall'interno del carro, riecheggiando in tutta la vallata.
AIUTOOOO, QUALCUNO CI AIUTI, AIUUU...
Al grido di allarme uno degli uomini che spingeva la carovana da dietro, per evitare che rimanesse incastrata nella strada dissestata, si è gettato letteralmente all'interno, zittendo in chissà quale modo la voce. Ma ormai era troppo tardi, sia io che Hotaru avevamo capito perfettamente la situazione, allarmandoci per la scena a cui avevamo assistito. Ci siamo guardati negli occhi, è bastato uno sguardo, purtroppo però avevamo pareri discordanti su come affrontare la faccenda. Egli mi ha esposto la sua idea per primo.
Dobbiamo chiamare aiuto, corriamo ad Iwa e chiediamo rinforzi, se ci sbrighiamo non riusciranno mai ad allontanarsi più di tanto. Inoltre posso lasciare un fuco su uno di loro, in questo modo è impossibile che ci sfuggano.
Egli aveva ragione, avrei dovuto ascoltarlo, ma stupidamente ho ignorato il suo parere, intestardendomi nel voler far di testa mia. Da troppi giorni ero a corto di azione, da troppo tempo bramavo qualcosa di eccitante e pericoloso, e mai avrei lasciato ad altri quel compito, nella stolta certezza di poter farcela da solo.
No, potrebbe volerci troppo tempo, e non sappiamo cosa farà quella gente. Facciamolo io e te, loro sono solo in cinque, e non mi sembrano molto più che dei comuni banditi. Sono certo che non avremo difficoltà a metterli fuori gioco tutti quanti, fidati!
Hotaru non era d'accordo, si vedeva, ed ha continuato a bocciare la mia proposta finchè io, cocciuto come un mulo, non gli ho detto che in ogni caso sarei rimasto li, e che al massimo avrei fatto tutto da solo. A quel punto il ragazzo, che mi voleva bene, ha dovuto per forza seguirmi, per non avermi sulla coscienza nel caso in cui mi fosse successo qualcosa di spiacevole. Non mi avrebbe mai abbandonato, era una brava persona, una di quelle che si trovano poche volte nella vita. Ed alla fine ha ceduto.
Va bene, però facciamo come dico io.... li prendiamo da due lati, prima entri in gioco tu, e solo dopo io arrivo dalle loro spalle. Dev'essere un azione pulita e senza errori, sono in troppi per permetterci di sbagliare e non voglio immaginare cosa ci farebbero in caso di sconfitta...
Il piano in effetti era ottimo, purtroppo però l'errore era già stato commesso, ed ero io l'unico colpevole nella faccenda.. -
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Come da programma, mi sono calato nel terreno sotto i miei raggiungendo rapidamente lo stesso livello dei criminali che presto avrei affrontato. Sono sbucato dalla roccia senza emettere il minimo rumore, e silenziosamente ne ho seguito le orme per qualche metro, senza far niente, in modo da dare il tempo al mio collega di mettersi in posizione. Quando un'ape mi ha pizzicato il collo ho capito che era giunta l'ora di fare la mia mossa. I mio primo bersaglio era l'ultimo uomo del gruppo, uno dei due che spingeva la carovana da dietro. Visto che il suo compagno era ancora impegnato ad assicurarsi che nessun altro emettesse grida o altri suoni dall'interno del carro, egli era solo. Le mie lance di terra, questa volta affilate come rasoi, sono sbucate dal terreno senza che se ne potesse nemmeno accorgere perforandogli entrambe le caviglie. Un grido di dolore ha spezzato il silenzio, attirando l'attenzione di tutti sul sottoscritto. Quando l'uomo dentro la carovana è uscito per vedere cosa fosse successo ormai era troppo tardi, la mia mano si era già mossa per disegnare la figura di uno scimpanzé, il quale aveva fatto abbondantemente in tempo a posizionarsi vicino alle ruote. Quando il furfante è uscito, la bestia lo ha aggredito, prendendolo a cazzotti fino a farlo cadere, per poi bloccarlo nella morsa delle sue possenti braccia. Ovviamente nel frattempo tutto il gruppo si era radunato di fronte a me, ne restavano tre, e farli fuori sembrava un gioco da ragazzi. Non potevo immaginare che tra quel gruppo di idioti si nascondesse un pericoloso criminale, il quale si era servito degli altri quattro furfanti da quattro soldi per i suoi loschi affari, non potendo far tutto da solo. Egli era ovviamente il capo della banda, colui che impartiva gli ordini.
Muovetevi imbecilli, fate fuori sto bamboccio, non abbiamo tempo da perdere!
Al suo comando i due scagnozzi sono partiti in mia direzione, estraendo le spade che portavano sul fianco. Erano spadaccini di basso rango, lenti e impacciati, tanto che farli fuori è stato un gioco da ragazzi. Volevo dar sfoggio alla mia maestria, far vedere a quella gente quanto ero bravo, così mi sono affidato immediatamente alla mia tecnica più potente. Un fiume di roccia è fuoriuscito dalla mia bocca, una massa informe di terra molliccia che in un attimo ha preso vita, assumendo le sembianze di un grosso golem di pietra. Io stavo sulla sua testa manovrandone le azioni a mio piacimento. Il primo pugno con cui ho colpito uno dei banditi ha scagliato l'uomo per aria, un volo di almeno cinque metri che lo ha messo definitivamente KO. A quel punto l'altro ha esitato, e nemmeno il tempo di prendere una decisione sul da farsi che il mio golem l'aveva già sotterrato, con un pugno dall'alto verso il basso che lo ha letteralmente piantato nel terreno sotto i suoi piedi. Era fatta, ero sicuro delle mie capacita, stupidamente convinto che niente avrebbe potuto fermarmi. Inoltre nel frattempo anche Hotaru era entrato in azione, muovendo il suo sciame verso l'ultimo dei nemici rimasti. Le api lo avevano accerchiato, non aveva scampo, ma proprio un attimo prima della puntura letale, esse sono cadute a terra, tutte morte.
Sciocchi ragazzini, non sapete contro chi vi siete messi contro...
Dalla bocca del ninja rimasto, poiché egli era un vero shinobi, è fuoriuscita una nube di gas, la quale si è sparsa nell'aria circostante. Al primo respiro di quella roba, ho sentito i polmoni scoppiarmi in petto, un bruciore tanto grande da costringermi ad inginocchiarmi. Oltre che internamente, quella specie di acido mi stava corrodendo persino la pelle, stessa sorte che era toccata ai suoi scagnozzi, i quali gemevano al suolo in preda a lancinanti dolori. Non riuscivo a muovermi, a malapena respiravo, le mani strette all'altezza dei polmoni, gli occhi lucidi. A quel punto è intervenuto Hotaru, il quale ha scagliato verso il nemico un attacco a base acquatica, un torrente che di certo lo avrebbe investito, non fosse che l'uomo ha risposto all'offensiva con una tecnica dello stesso elemento almeno dieci volte più potente, una specie di squalo che ha inghiottito il fiumiciattolo, prima di impattare sul mio povero compagno. Poi ancora quel gas, una nuova nube che ha coinvolto anche Hotaru, costringendolo al mio stesso destino. Eravamo entrambi al suolo in preda al dolore, un male a cui mano a mano mi stavo abituando, quasi sarei riuscito a combattere, almeno a provarci, ma proprio quando mi stavo per riprendere l'uomo, spietato, ha riversato un mare di fuoco dalla bocca. L'attacco, potentissimo, ci ha colpiti entrambi, costringendoci ad atroci sofferenze. Non contento, ha replicato una volta, e poi ancora ed ancora. Stavamo bruciando vivi, ero sicuro saremmo morti entrambi, e in quel momento mi sono davvero reso conto di quanto io fossi stato egoista e stupido. Non mi dispiaceva di morire a quel modo, me l'ero meritato, ma non potevo accettare che quel ragazzo, così abile e giusto, morisse insieme a me. Nonostante l'oceano di fiamme che mi avvolgeva impedisse alle mie lacrime di fuoriuscire senza evaporare all'istante, stavo piangendo, disperato per il destino a cui avevo costretto quel caro ragazzo. Con ultime forze che mi erano rimaste ho gridato, con tutto il fiato che avevo in gola, cosicché il mio amico potesse sentirmi, e perdonarmi, se lo voleva.
Scusami Hotaru.... SCUSA! Che io sia maledetto per l'eternità....
Con quella frase, pronunciata flebilmente, volevo che finisse la mia vita, e quello era davvero il destino che auguravo a me stesso una volta morto. Meritavo di andare all'inferno, e di marcirci per sempre, ma non era quello che gli dei avevano in serbo per me. Proprio un attimo prima che le forze mi abbandonassero totalmente, ecco però svanire il fuoco. Non più oppresso dal calore insopportabile, ho aperto gli occhi, giusto in tempo per vedere la bocca del nostro nemico allargarsi innaturalmente, come forzata da qualcosa che gli maturava dentro. Era la sua lingua che gli si stava gonfiando dentro alla bocca, fino ad impedirgli sia di parlare che di utilizzare nuovamente le sue tecniche più letali. Poi un fulmine, o qualcosa di talmente rapido da sembrarlo, si è abbattuto su di lui, mettendolo al tappeto. Si trattava di un ninja di Iwa, con indosso una maschera simile a quella di Jackdow, simbolo che stava ad indicare il suo grado di Anbu. Poi un altro, ed infine un terzo, il quale si è precipitato a curarmi le ferite. Ma nonostante il male fosse indescrivibile e necessitasse immediatamente di cure, le mie volontà erano chiare, e con un fiato di voce le ho espresse al medico.
Cura prima l'altro...
Alla fine le cose si sono risolte per il meglio, e devo dire che ci è andata più che bene. Ancora una volta ero stato salvato da qualcun altro, senza dubbio avrei dovuto accendere un cero agli dei una volta tornato a casa. La lezione stavolta però mi era servita, da quel giorno mai più avrei messo a repentaglio la mia vita così inutilmente, tantomeno quella delle persone a me care.. -
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« Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
«Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
Se poi la vita è quella tua, farò anche d' avvoltoio!»- Group
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SPOILER (clicca per visualizzare)42
Vari errori Grammaticale o lessicali che non sottolineo, sicuramente era migliore delle altre ma mancava di originalità, alcune tecniche erano descritte male e se posso dirla tutta è possibile fare una Metafora con Yogi, Bubu e il ranger Smith
Tuttavia il miglioramento c'è stato ma a conti fatti non è la tua P.Q. migliore perché, ripeto: Errori grammaticali e lessicali abbastanza spesso fastidiosi, alcuni errori di discontinuità o nell'utilizzo tecniche.
Vadi.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)mi puoi dire quali sono sti errori lessicali? Dici che sbaglio i tempi dei verbi o le parole? No perché essendo un diario i tempi dei verbi cambiano a seconda delle necessità, mentre per le parole ti assicuro che non c'è un h fuori posto...non è per dire che vorrei dippiù, ma xk vorrei capire quali sono sti errori.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Si, te li evidenzio subito ^^CITAZIONEquesto posto disperso trai montiCITAZIONEl'ospite inatteso aveva scatenato in me un incredibile emozione
Non te la commento, spero che tu sappia quale sia.CITAZIONEma nemmeno poteva essere la brutta faccia di Jackdow, il mio sensei che ormai non si fa vedere da mesi. Ogni tanto penso ancora a che fine possa egli aver fatto, nella speranza che non gli sia successo nulla di brutto.
Continuità, va al passato perché l'hai effettivamente incontrato.CITAZIONEche una volta aperta mi ha riservato una più che piacevole sorpresa.
E' una frase incidentale, il "Più che piacevole" andava tra virgole.CITAZIONEche durante una dei miei ultimi incarichi
"Uno"CITAZIONEanche e soprattutto per egli ad ora rimane l'unico vero amico che ho.
"Perché"CITAZIONEVisto che era stata una sua idea, e che senza il suo arrivo sarei stato ancora a casa a girarmi i pollici, ho lasciato il primo attacco ad Hotaru, il quale non ha fatto certo complimenti ed è passato all'azione. Per prima cosa egli ha evocato dal cielo una grande massa d'acqua, la quale ha completamente coperto il campo di battaglia, bagnandomi però soltanto leggermente i piedi. L'avevo già visto in azione, sapevo di come potesse combinare l'acqua col fulmine, un mix che avevo già provato sulla mia pelle durante uno scontro passato con una ragazza proveniente da Kumo. In quel caso ero stato letteralmente folgorato e non volevo certo fare la stessa fine. Così ho innalzato la mia posizione col movimento del cuore della terra, sopraelevandomi ed uscendo dalla sua trappola. Come prevedibile, il suo attacco successivo sarebbe stato a base Raiton, un fulmine scagliato dalle mani che saettava in mia direzione con aria poco rassicurante. Lesto ho ricoperto il mio corpo con l'armatura di terra potenziata d'alluminio, in modo da annullare la mia debolezza elementare nei suoi confronti. Hotaru rideva, era certo che la mia mossa fosse stata un errore, ed è rimasto letteralmente a bocca aperta quando l'elettricità del suo attacco si è dispersa nelle file del mio supporto. Immediatamente ho approfittato della situazione, evocando dal terreno due lance di terra con le quali sarei andato a colpirlo all'altezza del ventre e della schiena. Visto che era un incontro amichevole le mie armi di roccia sarebbero state limate per l'occasione, con una punta insolitamente arrotondata per evitare di ferire gravemente una persona a cui non avrei mai torto un capello. Non per questo sarebbero state meno efficaci. Ma il giovane ninja mi superava in maestria, e prima che il colpo andasse a segno ha ricoperto il suo corpo con una protezione a base di Raiton che ha letteralmente sbriciolato il mio attacco, nullificandolo. Intanto il furbastro, che non aveva nulla da imparare dal sottoscritto, aveva già mosso le sue fedeli api, le quali mi avevano accerchiato, dandomi ben poche speranze di evitare il suo prossimo attacco. Ma proprio quando le bestioline stavano per entrare in azione, egli si è fermato, e con lui il suo sciame.
L'ho evidenziato tutto Non vi sono errori, ma la costruzione è impervia bisognerebbe mettere parecchie virgole e levarne qualcuna nei punti giusti, per il resto, questa parte è impeccabile.
Ho analizzato solo il primo post, più che altro per scarsa voglia
Gli errori, non sono sempre gli stessi, eccetto la posizione delle virgole.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Va be va bene, è più che sufficiente, ho capito. Ti ringrazio di aver speso un po di tempo per analizzare la mia scrittura
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Scelta sbagliata |
