Nella Caverna

PQ per Eremitica

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    Quanto gli ci era voluto per arrivare in quel luogo? Tanto, troppo. Almeno un paio di settimane, forse un po' di più. Difficile tenere il conto, dopo un po' di tempo passato in mezzo al nulla più totale.

    Non sapeva nemmeno dove si trovava di preciso. Aveva perso il senso dell'orientamento da qualche parte tra un fiume e una palude, circa dieci giorni prima. Sapeva solo che era da qualche parte a ovest del Villaggio. Era ancora nei confini di Konoha? Oppure si era inoltrato in qualche paese minore? Non lo sapeva. Sapeva solo che, ormai, era vicino.

    Sarakube Kazamura, ultimo del suo Clan, era partito tempo prima alla ricerca della mitica Caverna Ryuchi, la dimora del Serpente Bianco nonchè capo dei serpenti. Era partito perchè aveva percepito, probabilmente in maniera inconscia, un richiamo, e gli era stata detto che si trattava dell'energia naturale che permeava la caverna dei serpenti. L'aveva rintracciata, seguendo il suo istinto finchè non era arrivato in qual punto. Ci aveva messo una vita e non aveva la più pallida idea di come c'era riuscito, ma ce l'aveva fatta. Proprio in quel momento si trovava davanti all'ingresso di una caverna che sembrava più che altro una porta in una parete di pietra. Forse un'ingresso per visitatori umani? Non credeva che i serpenti passassero da quella parte, se non forse i più piccoli.

    Indeciso su come proseguire, Sarakube si accarezzò la barba incolta che gli era cresciuta mentre marciava. Mentre lo faceva, gli venne in mente di tagliarla. Non ci aveva pensato durante il cammino, troppo concentrato sul compito di rintracciare la fonte dell'energia che percepiva in maniera molto flebile. Tuttavia, non poteva certo presentarsi davanti al Serpente Bianco come un barbone. Non poteva neppure perdere tempo e fare un lavoro troppo accurato. Avvolse le sue dita nel Fuuton e con un paio di passate si rase. Poi, per completare il tutto, si guarì i graffi con il Palmo Mistico. Diede un'ultima controllata per essere sicuro di essere impeccabile, poi entrò nella caverna.

    Dentro era buio pesto. Era sicuro che più avanti si sarebbe schiarito, ma sul momento, i suoi ochi vennero sopraffatti dall'oscurità opprimente. Si fermò un secondo, lasciando che si abituassero al buio. Pian piano il mondo oltre la porta assunse una forma, anche se molto vaga. Lunghi corridoi, o meglio gallerie, si snodavano in molte direzioni. Quello che aveva preso lui era piccolino, ma ne incrociava alcuni abbastanza grandi da far passare Manda senza sforzi. Il problema, adesso, era trovare la strada giusta.

    Ma sono un cretino! Sono nella tana dei serpenti, chi meglio di un serpente può indicarmi la strada?

    Ovviamente, Sarakube non intendeva limitarsi a chiamare un serpente a voce sperando che arrivasse. In quelle gallerie poteva esserci di tutto, e non conosceva tutti i serpenti che ci abitavano. Molto più sicuro evocarne uno che conosceva e farsi guidare da lui.

    Ma chi evocare? Non Manda, non si fidava troppo di lui. Forse il Serpente d'Argento? Si, poteva essere una buona idea, ma era un po' troppo piccolo e comunque non aveva intenzione di spendere troppo chakra solo per arrivare a destinazione. Il Serpente Maculato? Nah, sarebbe apparso sotto terra, rendendo inutile tutto quanto. Basta, avrebbe evocato un normalissimo Serpente Gigante. Bastava e avanzava.

    Composti rapidamente i sigilli necessari, Sarakube evocò il serpente gigante, ovviamente in una delle gallerie abbastanza grandi da poterlo contenere. Il Serpente apparve e si guardò in giro, confuso.

    Si, è casa tua. Mi serve una mano, devi portarmi dal Saggio. Il Serpente Bianco. Capisci, no?

    Il Serpente lo fissò per un secondo con queli occhi inespressivi, poi fece un movimento con la testa che Sarakube interpretò come un cenno d'assenso. Quindi, senza ulteriori indugi, gli salì sulla testa e lasciò che il serpente lo conducesse verso il Saggio. A quanto pareva, sarebbe stata una cosa veloce.

    Il Serpente Gigante continò ad avanzare nel sistema di gallerie per un po', ma molto meno di quello che si era aspettato. Il Saggio evidentemente non era molto lontano. Alla fine, dopo una svolta, la galleria si aprì in un'enorme caverna, talmente alta che non ne vedeva il soffitto. E in fondo a questa caverna, illuminata da un qualche tipo di luce naturale, c'era il Serpente Bianco.

    Il Serpente Bianco era diverso da qualsiasi altro serpente che avesse mai incontrato. Non era enorme, era certamente massiccio ma non quanto Manda. Però era lunghissimo. Le sue spire strette riempivano buona parte della caverna. Non riusciva nemmeno a capire quanto fosse effettivamente lungo, perchè non capiva di preciso quante spire ci fossero, ma sicuramente era la creatura più lunga che avesse mai visto, anche più dei dragoni della Volta. In più, era l'unico serpente che avesse mai visto ad indossare qualcosa. Per la precisione, riusciva a vedere due bande gialle che circondavano il suo corpo a mo' di cinture, uno strano cappello con delle punte sul davanti e una collana che teneva una grossa sfera. E aveva una pipa in bocca. Come facesse a fumare considerato che non aveva le labbra era un po' un mistero, ma al momento non gli importava.

    Il Serpente Gigante si fermò all'ingresso della caverna, intimorito dalla presenza del Saggio. Sarakube lo capiva. Scese dalla sua testa e si avvicinò a piedi al rettile colossale. Era veramente immenso. Una volta arrivato davanti al... trono? Su cui era "seduto" il Saggio, Sarakube fece un saluto formale, chinandosi leggermente e portando le mani davanti al petto, una chiusa a pugno e l'altra che l'avvolgena.

    Grande Serpente Bianco, mi chiamo Sarakube Kazamura. Sono venuto fin qui per imparare i segreti del Senjutsu. Se mi ritenete degno del vostro tempo, sarò lieto di essere vostro allievo.

    Ecco, il dado era tratto. Sarakube non aveva la minima idea di come avrebbe reagito il Serpente Bianco al suo arrivo ne tanto meno alla sua presentazione. Poteva essere estremamente amichevole, cosa sicuramente strana considerato che di solito i serpenti non lo erano, oppure estremamente scorbutico. Poteva chiedergli una prova, un sacrificio o chissà cos'altro. Poteva anche rifiutarsi in toto di insegnargli. Ma lui era lì, e tentare non costava nulla.

    Bon, a te Kashi :si2:
     
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    Lo sgorbietto percorse tutta la strada fra gli sguardi freddi ed atroci dei serpenti che popolavano quel luogo, molto differenti rispetto a quelli insinuatisi nelle terre di Manda: questi erano bianchi e con una lucidissima e lucente sclera gialla, e moltissimi in prossimità della coda possedevano un piccolo sonaglio nero, che con un suono sibilato e continuo avvisava il grande serpente Bianco dell'arrivo di stranieri in quelle terre od un imminente pericolo.
    Anche se molte volte il vecchio e gigantesco essere se ne sbatteva altamente, anche perchè era sempre occupato con i suoi importantissimi ed inderogabili affari, tanto che anche adesso, proprio mentre il giovane stava per arrivargli davanti, era totalmente immerso nel suo fare: troppo importante per mollare adesso. Anche altri piccoli serpenti erano riuniti là intorno, tutti intenti ad osservarlo assorti.

    tumblr_n065qpKaFx1su7sauo1_500


    SSSSSSO SSSSSAY GERONIMO! SSSSSSAY GERONIMO! SSSAY.... OPPORCA.

    Ed ovviamente alla vista de giovane quella che pareva essere una copia ingigantita di una strana umana(?), scomparve in una nuvola di fumo che impregnò l'aria per qualche istante, seguita da un profondo ed intenso odore di fumo e putrefazione. In quel frangente tutti i serpenti tornarono alle loro postazioni, chi sfuggendo dietro il trono del Grande Serpente Bianco, e chi tornando indietro, verso Sarakube, e superandolo senza degnarlo di uno sguardo.
    Ci sarebbero voluti un po' di secondi prima della dissoluzione della nuvola, ed effettivamente dopo tutto quanto aveva un aspetto diverso... e sicuramente più serio. Tutto era nuovamente in ordine, ed il grande serpente aveva assunto la sua solita aria nobile e presa, anche se forse aveva esagerato anche sotto questo frangente. Insomma, era diventato un tipo alquanto estroso, o come direbbe lui: eSSStroSSSo.

    14FdcDQ


    Uh, vediamo Giorgio, chi è che aBiamo qua. Ah.. uh..

    Ovviamente si riferisce al suo fedele segretario cobra, molto più piccolo di lui ma capace di trasformarsi in un rotolo annotatore.

    Grande Serpente Bianco, mi chiamo Sarakube Kazamura. Sono venuto fin qui per imparare i segreti del Senjutsu. Se mi ritenete degno del vostro tempo, sarò lieto di essere vostro allievo.

    Ahhh ho capito chi sei! Quindi Giorgio... ANNOTALO FRA LE COSE DI CUI NON ME NE SBATTE UN CAZZO! Mangiatevi sto stronzo che varrà quanto il moccio di mia mamma, pace all'anima sua.

    Dicevano che con gli anni potessero succedere due cose: o si diventava più buoni o stronzi, e nel suo caso era diventato davvero un grandissimo figlio di puttana, tra l'altro eccentrico come una Drag Queen nel suo primo giorno di lavoro. Insomma, una persona con la qual raramente si ha e si vorrebbe avere a che fare.
    Ed ecco che sul povero Sarakube cominciarono ad incombere da davanti con le loro zanne belle in mostra due serpentoni lunghi almeno 5 metri ed abbastanza spessi, mentre un liquido violaceo colava dalle loro lunghe ed affilatissime zanne. Oh povero, che bella accoglienza.

    Fa ciò che vuoi :asd:
     
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    Sarakube ci mise poco a rendersi conto che aveva fatto bene a usare uno dei serpenti che poteva evocare per muoversi nella tana del Serpente Bianco. Non conosceva i rettili che vi abitavano: grandi serpente a sonagli bianchi che lo scrutavano con occhi freddi e implacabili, emettendo un rumore fastidioso dalle loro code che probabilmente avrebbe avvertito il Saggio del suo arrivo.

    Solo che il Saggio pareva indaffarato a fare altro, quando arrivò davanti a lui. Nello specifico, stava osservando una figura umanoide, vagamente femminea, che stava ballando davanti a lui.

    tumblr_n065qpKaFx1su7sauo1_500



    Ma che caz...zarola sto guardando? Si chiese Sarakube, disgustato eppure morbosamente affascinato dallo spettacolo che gli si parava di fronte.

    Intanto, il Saggio delle Serpi parve accorgersi di lui.

    SSSSSSO SSSSSAY GERONIMO! SSSSSSAY GERONIMO! SSSAY.... OPPORCA.

    Ci fu un'esplosione di fumo puzzolente, e nel mentre la nuvola fetida si dissipava, i serpenti presero a correre in tutte le direzione, senza ovviamente prestare attenzione al giovane shinobi. Dopo un paio di secondi, il Serpente Bianco riprese un aspetto leggermente più consono... anche se non particolarmente.

    14FdcDQ



    Uh, vediamo Giorgio, chi è che aBiamo qua. Ah.. uh..

    A quanto pareva si riferiva a un piccolo serpente (piccolo rispetto a lui, ovviamente) che si trasformò in una sorta di rotolo. Sarakube si presentò e attase una risposta dal serpente. Il quale parve capire chi era.

    Ahhh ho capito chi sei!

    Sarakube era sorpreso. Sono onorato che il Saggio sappia chi...

    Quindi Giorgio... ANNOTALO FRA LE COSE DI CUI NON ME NE SBATTE UN CAZZO! Mangiatevi sto stronzo che varrà quanto il moccio di mia mamma, pace all'anima sua.

    E qui il nostro prode ninja, che aveva camminato per settimane nel nulla più totale, seguendo il suo istinto, solo per parlare con il Saggio, perse la pazienza. Non si era nemmeno reso conto di quanto stress avesse accumulato in quel periodo, se non quando tutta la sua frustrazione esplose come un vulcano.

    Non permetto a nessuno di mettere in dubbio la mia forza. E considero un insulto che pensiate che quei due serpentelli possano uccidermi!

    Incazzato come una belva, Sarakube dimenticò che solitamente studiava gli avversari prima di attaccare e ci andò giù pesantissimo che quei due poveri rettili che alla fin fine non gli avevano fatto nulla... a parte cercare di ucciderlo.

    Kanashibari no Jutsu, Tecnica della Paralisi!

    Sarakube conosceva bene i serpenti, e sapeva che pochissimi erano esperti nelle arti magiche (soprattutto considerato che non avevano dita). Perciò, la prima cosa che fece fu mandare un'onda di chakra paralizzante attraverso lo sguardo, per bloccarli sul posto. La mossa successiva era farli a pezzi.

    Soryou Soufousetsu, Doppio Drago!

    Evocando contemporaneamente il chakra Fuuton e il chakra Suiton e eseguendo gli appropriati sigilli, Sarakube generò due draghi neri composti di acqua congelata. Le due creature, già di per se più gradi dei due fessi che aveva davanti, furono ben felici di scagliarsi contro di loro e colpirlo con il loro potere gelido. Ma Sarakube non era soddisfatto. Caricò il chakra Fuuton nel palmo di entrambe le mani, generando due sfere di vento tagliente che avrebbero fatto a pezzi i due sfortunati.

    Kami Oroshi, Vortice di Vento della Montagna!

    Le sfere esplosero i due vortici d'aria che travolsero i due poveracci. Quello probabilmente era il colpo di grazia. Anche se fossero sopravvissuti, il colpo gli avrebbe lanciati a diversi metri di distanza, dandogli tutto il tempo di reagire se avessero deciso di attaccarlo ancora.

    Ancora arrabbiato, ma non tanto da fare l'atto indicibilmente stupido di attaccare il Saggio, Sarakube smise di impastare chakra e si rivolse al Serpente Bianco.

    Se non volete insegnarmi, benissimo. Non disturberò oltre. Troverò qualcun'altro che mi aiuti a utilizzare l'energia naturale. Addio.

    Il ninja fece dietrofront e si incamminò verso l'uscita.

    Nel caso serva metto le statistiche :asd:
    Resistenza: 1000
    Stamina: 1000 - 18 - 35 - 35 - 35 = 867
     
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    Uhu, a quanto pare il giovane Sarakube si era arrabbiato, e tutto ciò scatenò l'ilarità del Serpente bianco, tanto che sul suo volto venne a disegnarsi un ghigno assai sinistro, come se non avesse mai sorriso in tutta la sua vita e fosse la prima volta. Si mise comodo e guardò curioso la scena, anche perchè quel giovane era fin troppo pieno di sé, ed anche se aveva le capacità per diventare uno degli Eremiti squamati, sarebbe comunque rimasto leggermente idiota a vita, con quell'atteggiamento.

    Non permetto a nessuno di mettere in dubbio la mia forza. E considero un insulto che pensiate che quei due serpentelli possano uccidermi!

    Infatti io sono il Serpente Saggio, non nessuno, testina. E no, non lo penso, ma è divertente vedere i palloni gonfiati come te arrabbiarsi ed infoiarsi come tori.

    Rivelò il grosso serpente, anche se nel mentre il giovane generava tante di quelle tecniche da essere esagerate per qualsiasi situazione, e di nuovo si ritornava al punto di partenza: quel tizio là era un pagliaccio, ed ormai l'avevano capito tutti, ma se pensava che sarebbero stati i serpenti a piegarsi a lui si sbagliava, è lui che avrebbe dovuto implorare loro: non erano Rospi, non concedevano un simile potere al primo idiota che si presentava.
    Ovviamente le due creature, semplici creazioni di terra del Serpente Bianco, caddero con il primo attacco, tanto che tutto quell'ambaradam di roba fu pressochè inutile e si disperse nel vuoto. Il serpente lo guardò con lo stesso sorriso di scherno mentre parlava, quasi a dire che delle sue parole se ne fregava altissimamente.

    Se non volete insegnarmi, benissimo. Non disturberò oltre. Troverò qualcun'altro che mi aiuti a utilizzare l'energia naturale. Addio.

    Ciao ssbruffolo. Salutami i non-Eremiti come te quando torni nelle terre Ninja. Chissà chi ti insegnerà a controllarla, forse i Rospi? Shshshshs. Ah, ricorda, lasciare questo posto è lasciare l'alleanza con le serpi. Quindi ritieniti fortunato d'essere ancora vivo. Ps. Buffone, erano due semplici creazioni, volevi far vedere che conosci molte tecniche? Uuh.
    Se sai cos'è l'energia naturale, cosa che normalmente pochi ninja sanno, saprai pure come incanalarla, non ci credo che sei venuto qui per "sentito dire". Please.


    Domandò curioso, e poi si voltò, tornando ad osservare Giorgio e confabulare con lui fra una risata e l'altra.

    Beh, in sto caso ti sei menato la zappa sui piedi da solo, mi spiego: Kabuto non è andato da loro conoscendo "l'Eremitica", ma cercando un potere più grande. Stessa cosa per quella dei Rospi: Naruto non la conosceva, glielo ha detto Jiraya. Quindi se la conosci significa che puoi provare senza che lui dica nulla, in sto caso :asd: Magari riesci ad addolcirlo e non perdere il patto :*):
     
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    Dopo aver massacrato i due serpenti e aver appreso che il Serpente Bianco si stava solo divertendo con lui, Sarakube stava per lanciare la caverna, soprattutto a causa dello scherno del Saggio Bianco.

    Ciao ssbruffolo. Salutami i non-Eremiti come te quando torni nelle terre Ninja. Chissà chi ti insegnerà a controllarla, forse i Rospi? Shshshshs.

    Qualcuno troverò. rispose Sarakube prima di continuare a camminare. Ma fu fermato da una parola del Saggio.

    Ah, ricorda, lasciare questo posto è lasciare l'alleanza con le serpi.

    Questa singola frase ebbe il potere di fermare la marcia di Sarakube. Non voleva rinunciare all'alleanza con i serpenti. Aveva fatto troppa fatica e aveva speso fin troppe energie per mollarla così, in un impeto di rabbia. Perciò, il ninja di Konoha si impose di calmarsi. Forse aveva ancora la possibilità di ottenere qualcosa da quella situazione. Non che fosse facile con il grosso rettile che lo prendeva per i fondelli.

    Quindi ritieniti fortunato d'essere ancora vivo. Ps. Buffone, erano due semplici creazioni, volevi far vedere che conosci molte tecniche? Uuh.

    Sarakube chiuse gli occhi e si concentrò, respirando profondamente. Si doveva rilassare. Doveva riflettere velocemente e doveva essere calmo se voleva ottenere quello per cui era venuto fin lì. Al momento, quantomeno, il Saggio Bianco non pareva offeso dalle sue azioni, al massimo leggermente divertito. Forse sarebbe riuscito a convincerlo che valeva la pena allenarlo.

    In una frazione di secondo, riprese il controllo e tornò a voltarsi verso il grande Saggio, che nel frattempo aveva detto qualcosa di molto sensato. La primissima cosa sensata da quando l'aveva visto, in pratica.

    Se sai cos'è l'energia naturale, cosa che normalmente pochi ninja sanno, saprai pure come incanalarla, non ci credo che sei venuto qui per "sentito dire". Please.

    Sarakube si sedette di fronte al Saggio. Probabilmente sarebbe stata una cosa lunga. Prima di tutto, mi scuso per il mio scoppio d'ira. Per arrivare qui ho dovuto fare molta strada praticamente alla cieca, e la cosa è stata molto frustrante. Ad ogni modo... so cos'è l'energia naturale perchè conosco le storie antiche, quelle della Quarta Guerra Mondiale dei Ninja. Naruto Uzumaki è stato uno dei Kage del mio villaggio, anche dopo 150 anni la conoscenza è rimasta. E sono venuto qui perchè, sempre dalle cronache della Quarta Guerra, so che Kabuto Yakushi venne qui per cercare un grande potere e quando tornò era un Eremita.

    Quindi, effettivamente sono venuto qui per "sentito dire". Avendo saputo che Kabuto Yakushi qui aveva trovato il potere dell'Eremita, ho pensato di cercarlo anche io. Non avevo indicazioni di alcun genere mi sono dovuto muovere alla cieca, cercando qualsiasi piccolo indizio che potesse condurmi in questo luogo.


    Sarakube fece un piccola pausa, per cercare di riorganizzare le idee. Finora aveva detto solo la pura verità, senza pensarci troppo, ma adesso doveva cercare di essere diplomatico. Senza diventare un lecchino, però. Impresa non facile. Quantomeno, adesso aveva l'attenzione del Serpente Bianco, mentre prima sembrava non avere nemmeno quella.

    Grande Saggio, io voglio il potere che a suo tempo ebbe Kabuto Yakushi. E non posso ottenerlo da solo. Anche se so cos'è l'energia naturale, non sono in grado di percepirla in ciò che mi circonda. Ho bisogno che qualcuno mi indichi la via, che mi apra gli occhi. So che è possibile. Mi metta alla prova, se vuole. Ma la prego, mi insegni.

    Ecco, questo poteva andare bene. Umile, ma senza cercare di ingraziarsi il Saggio a forza di leccate. Sperava che il serpente accettasse. In effetti, se non l'avesse fatto sarebbe stato un grave colpo per le sue ambizioni.

    Kashi, anche se Kabuto non sapeva che poteva avere l'Eremitica andando dal Serpente Bianco, siamo nel futuro di Naruto, posso averlo scoperto da qualche parte :asd: Ok che sono passati 150 anni, ma in un qualche schifoso libro di storia ninja ci sarà scritto una roba tipo "Kabuto Yakushi divenne Eremita dei Serpenti". Da li a capire che se per diventare Eremita dei Rospi devi andare al Monte Myoboku, allora per diventare Eremita delle Serpi devi trovare il Ryuchido, passa poco :asd:

    A meno che i ninja non studino la storia passata, in quel caso sono fottuto :please:
     
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    Shape, non cominciare ad uppare, ti prego, posterò quando posso, sapete bene che ho l'università, quindi puoi uppare all'infinito, ma se non c'ho tempo in determinati giorni non ne ho anche se tu scrivi "up" :asd:
     
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    Il vecchio serpente era certo che il ragazzo non sarebbe mai andato via, aveva avuto modo di parlare con Manda e conoscerne la sua natura, molto simile a quella della maggior parte degli uomini: pur di accogliere potere che nemmeno sapevano controllare si sottomettevano a qualsiasi cosa, che fossero umiliazioni o prove di gratuita violenza. E questo al Re divertiva, perchè gli uomini erano stati sempre stupidi, proprio come lo stesso Kabuto Yakushi, pura macchina in mano ad un ente più grande che l'aveva gettato in pasto al nulla.

    Prima di tutto, mi scuso per il mio scoppio d'ira. Per arrivare qui ho dovuto fare molta strada praticamente alla cieca, e la cosa è stata molto frustrante. Ad ogni modo... so cos'è l'energia naturale perchè conosco le storie antiche, quelle della Quarta Guerra Mondiale dei Ninja. Naruto Uzumaki è stato uno dei Kage del mio villaggio, anche dopo 150 anni la conoscenza è rimasta. E sono venuto qui perchè, sempre dalle cronache della Quarta Guerra, so che Kabuto Yakushi venne qui per cercare un grande potere e quando tornò era un Eremita.

    Sì, quell'idiota patentato. Era venuto qui per il grande potere, ed è stato abbastanza bravo per acquisirlo, ed abbastanza stupido da andare a sfidare gli avversari sbagliati. Ma si sà che voi uomini siete tutti idioti, e tu di certo non sei da meglio. Anzi, tu mi stai pure un po' sulle balle, ma vediamo che sai fare: voi ometti mi divertite così tanto con le vostre smanie di potere.

    Quindi, effettivamente sono venuto qui per "sentito dire". Avendo saputo che Kabuto Yakushi qui aveva trovato il potere dell'Eremita, ho pensato di cercarlo anche io. Non avevo indicazioni di alcun genere mi sono dovuto muovere alla cieca, cercando qualsiasi piccolo indizio che potesse condurmi in questo luogo.

    E tutto questo perchè? Dimmi, lui almeno aveva un serio motivo per ricercare quel potere, tu invece che motivo hai? Ho assistito agli avvenimenti di voi umani, alle vostre guerre, a tutto quanto. Tu sei stato particolarmente inutile, ed adesso che pare tutto in stasi... Cos'è che esattamente vorresti da questo grosso potere?

    Curioso il serpente, perchè nonostante fosse stronzo era anche molto molto intelligente, e non sbandierava quel potere a destra e manca come fossero biscottini da thé o come fosse la verginità di una prostituta. Anche se comunque sarebbe stato quel potere stesso a determinare la riuscita o meno dei suoi intenti, perchè l'energia naturale sa riconoscere chi è davvero degno di accoglierla, come se fosse viva e senziente. Anzi: è viva e senziente, anima il mondo.

    Grande Saggio, io voglio il potere che a suo tempo ebbe Kabuto Yakushi. E non posso ottenerlo da solo. Anche se so cos'è l'energia naturale, non sono in grado di percepirla in ciò che mi circonda. Ho bisogno che qualcuno mi indichi la via, che mi apra gli occhi. So che è possibile. Mi metta alla prova, se vuole. Ma la prego, mi insegni.

    Ovviamente il vecchio avrebbe parlato solo dopo un'eventuale ed esauriente giustificazione del giovane a quella ricerca.

    Allora, SaccoETube, che nome di merda poi, non è nulla di così esageratamente complicato: devi diventare un tutt'uno con la natura che ti circonda, sentendola in ogni tuo essere e cercando di far spazio ad una nuova energia all'interno del tuo corpo, che ha una consistenza decisamente differente rispetto a quella alla quale sei abituato. Dovrai diventare terra, fango e rocce. Ti somiglia pure molto il fango, quindi non penso sarà difficile.

    Ovviamente voglio che i prossimi due post siano fatti con decenza e cognizione di causa, e non con la fretta con la quale hai evidentemente fatto i precedenti, quindi impegnati, perchè a discapito del permesso dei master, se non ruoli in maniera distinta almeno questi ultimi due post io potrei anche decidere di farti fallire l'allenamento :sisi:
    Have fun :si2:
     
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    Mentre Sarakube spiegava, il Saggio non poteva fare a meno di interromperlo. La cosa gli dava un estremo fastidio, ma aveva capito che aveva le mani legate. Non poteva rispondere a tono al Serpente Bianco, era a casa sua e gli serviva il suo aiuto. Una volta che l'avesse ottenuto, semplicemente se ne sarebbe tornato a casa e avrebbe per sempre evitato quel luogo. Fino ad allora...

    Almeno, però, quelle interruzioni gli permettevano, adesso che era calmo, di tracciare un quadro psicologico del serpente che gli stava davanti. Non era molto lusinghiero, nemmeno in partenza.

    Sì, quell'idiota patentato. Era venuto qui per il grande potere, ed è stato abbastanza bravo per acquisirlo, ed abbastanza stupido da andare a sfidare gli avversari sbagliati. Ma si sà che voi uomini siete tutti idioti, e tu di certo non sei da meglio. Anzi, tu mi stai pure un po' sulle balle, ma vediamo che sai fare: voi ometti mi divertite così tanto con le vostre smanie di potere.

    Arrogante, spocchioso e ovviamente, non poteva fare a meno di insultare l'interlocutore. Classici sintomi di un complesso di superiorità, probabilmente dovuto al fatto di essere vecchissimo e molto potente. Certo, per essere così vecchio, si comportava in un modo alquanto infantile.

    Poi però il serpente gli fece una domanda che lo lasciò seriamente basito. Dopo che gli ebbe spiegato come aveva scoperto di dover arrivare fin lì per ottenere il potere del Senjutsu, gli chiese:

    E tutto questo perchè? Dimmi, lui almeno aveva un serio motivo per ricercare quel potere, tu invece che motivo hai? Ho assistito agli avvenimenti di voi umani, alle vostre guerre, a tutto quanto. Tu sei stato particolarmente inutile, ed adesso che pare tutto in stasi... Cos'è che esattamente vorresti da questo grosso potere?

    A parte il commento sulla sua inutilità che non condivideva appieno - di nuovo, il complesso di superiorità si faceva sentire in maniera pesante - quella non era una domanda che Sarakube si sarebbe aspettato dal Saggio. All'inizio, addirittura ne fraintese il significato. Pensò che il Saggio gli avesse chiesto perchè desiderava il potere. Un po' come chiedergli perchè voleva denaro. Perchè serviva, ovviamente. Poi capì che il Serpente Bianco voleva sapere le sue motivazioni, e questo, in un certo senso, era ancora più strano.

    Sia chiaro, Sarakube sapeva che il Saggio faceva bene a non sbandierare in giro il modo di ottenere il Senjutsu, ma non riusciva a comprendere a cosa servisse interrogarlo sulle sue intenzioni. Se lo poteva aspettare da un altro ninja, sicuramente, perchè un ninja è interessato a sapere le motivazioni di un suo simile che cerca il potere. Ma al Serpente Bianco cosa interessava? Lui se ne stava lì, al Ryuchido, a osservare tutto e a non muovere una spira, fregandosene allegramente del resto del mondo. Per lui, che Sarakube avesse o meno appreso il modo di utilizzare l'energia naturale, non cambiava nulla. Sarakube se ne sarebbe andato per la sua strada, avrebbero fatto quello che voleva con il potere acquisito, e lui sarebbe comunque rimasto nella caverna con le sue ballerine serpentesche. Non pareva nemmeno avere un qualsiasi scrupolo morale di sorta, tale da non voler insegnare la tecnica a qualcuno con intenzioni poco nobili. Magari era solo curioso, ma avrebbe trovato molto più sensato se l'avesse semplicemente messo alla prova.

    Comunque, Sarakube doveva sapeva di dover rispondere alla domanda. Escluse immediatamente la risposta più adatta e spontanea, ossia "chettifrega". Il giovane Kazamura rifletté sul motivo che lo aveva spinto a farsi due settimane a piedi nel nulla assoluto. Non gli ci volle nemmeno troppo tempo.

    Sono seriamente sorpreso che mi chieda perché cerco potere adesso, quando il mondo ninja è stabile. O quantomeno statico, come ha detto lei. Semplicemente, è il momento migliore. La calma mi permette di concentrarmi sull'allenamento più di quanto potrei fare durante periodi di disordine e guerre.

    Sarakube fece una pausa, cercando di restare rilassato. Non era facile. Il Saggio non era come si aspettava e non gli andava nemmeno molto a genio. In più, sembrava fargli domande stupide per tenerlo sulle spine, invece di dirgli semplicemente si o no. Per essere una creatura probabilmente secolare, se non millenaria, riusciva a essere irritante come un bulletto da strada. E gli si stava anche indolenzendo il sedere, a forza di stare seduto per terra. Ma, si ricordò, gli serviva il suo aiuto per imparare a usare il senjutsu, quindi fece un profondo respiro, inalando l'aria stantia della grotta, e riprese il suo discorso.

    Come ha detto, non sono stato molto utile negli avvenimenti recenti. Non mi definirei totalmente inutile, ma sicuramente non sono stato risolutivo. Altre persone hanno stretto le redini del mondo ninja... e questa cosa non mi piace. Non mi piace che il futuro mio, del mio villaggio e di tutti i suoi abitanti siano in mano ad altri. Voglio essere io a decidere come va la mia vita, non lasciare che un qualsiasi tizio arrivi e la stravolga senza che io possa farci qualcosa.

    Sarakube prese fiato. Era un discorso lungo, e non era finito. Certo, gran parte della sua motivazione stava lì. Lui voleva essere più forte, perchè essere più forte gli permetteva di decidere della sua vita. Ma non era il solo motivo. Approfittando del momento di pausa, Sarakube si mosse, agitandosi nel vano tentativo di trovare una posizione un po' più comoda, o anche solo di alleviare la sensazione fastidiosa dovuta all'essere seduto sulla nuda pietra, ma ovviamente non risolse nulla. Espirò e riprese.

    Inoltre, Saggio... sappiamo tutti e due che questa "stasi" non è destinata a durare a lungo. Alcuni direbbero che la lotta e la violenza sono intrinseci nella natura umana. Hi Sakkaku è stato sconfitto, si... ma quando ne arriverà un'altro? Tra vent'anni anni? Tra dieci? E quanto passerà prima che si formino nuovi attriti con le altre nazioni? O quanto passerà prima che un gruppo di mukenin decida che le Terre Ninja sono abbastanza deboli da potersi scatenare senza rischi?

    Questa calma prima o poi passerà e arriveranno nuove violenze. E quando questo succederà, io voglio essere pronto. Non farò discorsi strappalacrime su come voglio proteggere i miei compagni, il mio villaggio, la mia nazione eccetera. Non voglio essere stucchevole. Ciononostante, voglio proteggerli in caso fossero in pericolo, e per proteggere qualcuno, serve il potere. Senza potere non si può proteggere nessuno, tanto meno se stessi. Senza potere si è obbligati a subire quello che vogliono gli altri. Non voglio che succeda nessuna delle due cose. Per questo sono venuto fin qui e per questo le ho chiesto di insegnarmi.


    Ecco, quello era il succo del discorso. Un discorso estremamente semplice, nel suo nucleo. Voleva usare il potere ottenuto per proteggere se stesso e chiunque, o qualunque cosa, volesse. Era un sentimento particolarmente nobile? A dire il vero, non tanto, e ne era perfettamente consapevole. Sarakube, semplicemente, aveva già perso quello a cui teneva una volta, e senza poter fare nulla. Non voleva che accadesse di nuovo ed era disposto a qualsiasi cosa per riuscirci.

    Il Saggio dei Serpenti parve soddisfatto della risposta... più o meno. Probabilmente non abbastanza da dargli una spiegazione chiara.

    Allora, SaccoETube, che nome di merda poi, non è nulla di così esageratamente complicato: devi diventare un tutt'uno con la natura che ti circonda, sentendola in ogni tuo essere e cercando di far spazio ad una nuova energia all'interno del tuo corpo, che ha una consistenza decisamente differente rispetto a quella alla quale sei abituato. Dovrai diventare terra, fango e rocce. Ti somiglia pure molto il fango, quindi non penso sarà difficile.

    Di nuovo, Sarakube era stordito, abbastanza da ignorare l'insulto gratuito nel suoi confronti. Che razza di risposta era quella? Sembrava che avesse parlato uno di quei cartomanti televisivi, o un finto guru che dopo averti scucito un po' di soldi scappava via lasciandoti nella tua depressione. "Diventa tutt'uno con la natura", "fai spazio ad una nuova energia", "dovrai diventare terra, fango e rocce" non volevano dire assolutamente niente, e non lo aiutavano a capire cosa doveva fare. Un muscolo della mascella gli si contrasse, mentre si tratteneva dall'esclamare un liberatorio "mavaffanculo!" al serpente. Ispirò profondamente, espirò, calmò il battito cardiaco... e riflettè. Mise insieme le parole della serpe con quello che già sapeva dell'energia naturale per trovare, da solo, la soluzione.

    Per prima cosa, le parole vaghe del serpente gli avevano ricordato una cosa. Dovrai far spazio a una nuova energia significava, abbastanza chiaramente, che l'energia naturale doveva entrare nel suo corpo in qualche maniera, ma intuì che non doveva farla semplicemente entrare. Aveva sentito storie sul fatto che Naruto Uzumaki aveva trasformato in un rospo di pietra uno dei corpi di Pain durante la distruzione di Konoha. Poteva significare che doveva trovare il modo di non esserne sopraffatto. Altrimenti sarebbe morto e basta.

    Sempre in base alle storie, sapeva che Pain possedeva tecniche si assorbimento del chakra. Se il corpo si era trasformato a causa dell'assorbimento del chakra di Naruto, e non era detto, voleva dire che il chakra stesso conteneva energia naturale.
    Era un ragionamento sensato, ma non ne era affatto sicuro. Poteva essere un'altro il segreto, ma era abbastanza sicuro che il Saggio non avrebbe detto altro, quindi si basò su quello. Se doveva mescolare il suo chakra con l'energia naturale, l'unico modo era unirla alle due energie fondamentali del chakra, l'energia fisica e quella spirituale.

    Che fosse quello il segreto? Unire l'energia naturale a quella spirituale e fisica? Ma in che proporzioni? Era un grosso problema, accentuato dal fatto che non era assolutamente in grado di percepirla, ora come ora. Doveva escogitare un modo. Un modo per non essere sopraffatto da un eccesso di energia naturale, trasformandosi in un serpente di pietra.

    Per prima cosa, congiunse i pugni e si bloccò. Aveva sentito anche quello, dalle storie. Per attivare la trasformazione, Naruto Uzumaki doveva rimanere immobile... lui o uno dei suoi cloni. L'immobilità doveva evidentemente essere un requisito fondamentale. Però era dannatamete complicato. Non era semplice non lasciare che i propri muscoli avessero contrazioni involontarie, o che cominciassero a tremare. Per questo, gli ci volle un po' perchè il suo corpo si abituasse all'immobilità.

    In più, doveva anche percepire l'energia. Non sapeva come fare. Per questo, chiuse gli occhi e aprì i suoi sensi, svuotando la mente da ogni pensiero affinchè non ci fosse nulla che si frapponesse tra i suoi sensi e la sua mente. Percepì i movimenti dei serpenti nelle gallerie, l'odore quasi muffoso dell'aria e la superficie liscia della pietra, scomodissima. Espanse anche la sua percezione del chakra, venendo sommerso dalla quantità di vite che percorrevano lo spazio attorno a lui, ma nonostante questo mantenne la concentrazione, o meglio lo stato di vuoto mentale che affinava le sue percezioni. Se stare immobile e cercare di percepire tutto quello che c'era attorno a lui, nell'aria, nella terra, non bastava, allora non sapeva proprio che pesci pigliare.

    Restava poi il problema di mescolarla nelle giuste proporzioni alla sua energia fisica e spirituale... e finchè non la percepiva, non poteva farlo. Avrebbe rischiato di prenderne troppa, o troppo poca. Non era neanche sicuro di come si facesse davvero. L'energia sarebbe entrata spontaneamente nel suo corpo? O doveva accumularla? Domande che non avevano risposte.

    Perciò, Sarakube decise di prendere un rischio. Avrebbe cercato di accumulare la sua energia fisica e la sua energia spirituale nelle sue braccia, creando una sorta di vuoto nel resto del corpo. Non sapeva nemmeno se sarebbe servito a qualcosa, ma forse poteva evitare trasformazioni indesiderate. Se le due energie erano separate e non potevano unirsi, non poteva formarsi il chakra e l'energia naturale non si sarebbe potuta miscelare con nulla. Se la sua teoria era esatta, in questa maniera, anche se l'energia naturale fosse entrata nel suo corpo, si sarebbe limitata a stazionare, inerte, come faceva solitamente nell'aria e nella terra. Forse questo gli avrebbe permesso di percepirla.

    Pregò solo che funzionasse.
     
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    Il serpente rimase ad ascoltare il giovane, ed anche il suo sguardo sembrava decisamente più interessato rispetto a prima: forse aveva notato nel giovane qualcosa che a primo impatto gli era sfuggito, e se fosse stato davvero all'altezza dell'allenamento? Beh, l'avrebbe saputo solamente provandoci: in fin dei conti i giorni lì sul monte erano sempre uguali, e forse un po' di disponibilità nel confronti di quel piccolo stronzetto non avrebbe fatto male a nessuno, anzi, forse avrebbe portato vantaggio a tutti.

    Sono seriamente sorpreso che mi chieda perché cerco potere adesso, quando il mondo ninja è stabile. O quantomeno statico, come ha detto lei. Semplicemente, è il momento migliore. La calma mi permette di concentrarmi sull'allenamento più di quanto potrei fare durante periodi di disordine e guerre.

    Continuò ad ascoltare, attentamente, curiosamente, scrutando il ragazzo e provando a percepire il suo potere analizzando i suoi occhi ed il suo chakra: c'era del potenziale, non poteva mentire a sé stesso, e quindi lasciò che l'altro si sfogasse, ad un certo punto nemmeno ascoltandolo più tant'era il desiderio d'insegnargli qualcosa. Sì, avrebbe sicuramente fatto dei passi da gigante, adesso ne era certo, anche se spettava alla prova pratica la decisione finale.

    Come ha detto, non sono stato molto utile negli avvenimenti recenti. Non mi definirei totalmente inutile, ma sicuramente non sono stato risolutivo. Altre persone hanno stretto le redini del mondo ninja... e questa cosa non mi piace. Non mi piace che il futuro mio, del mio villaggio e di tutti i suoi abitanti siano in mano ad altri. Voglio essere io a decidere come va la mia vita, non lasciare che un qualsiasi tizio arrivi e la stravolga senza che io possa farci qualcosa.

    Inoltre, Saggio... sappiamo tutti e due che questa "stasi" non è destinata a durare a lungo. Alcuni direbbero che la lotta e la violenza sono intrinseci nella natura umana. Hi Sakkaku è stato sconfitto, si... ma quando ne arriverà un'altro? Tra vent'anni anni? Tra dieci? E quanto passerà prima che si formino nuovi attriti con le altre nazioni? O quanto passerà prima che un gruppo di mukenin decida che le Terre Ninja sono abbastanza deboli da potersi scatenare senza rischi?

    Questa calma prima o poi passerà e arriveranno nuove violenze. E quando questo succederà, io voglio essere pronto. Non farò discorsi strappalacrime su come voglio proteggere i miei compagni, il mio villaggio, la mia nazione eccetera. Non voglio essere stucchevole. Ciononostante, voglio proteggerli in caso fossero in pericolo, e per proteggere qualcuno, serve il potere. Senza potere non si può proteggere nessuno, tanto meno se stessi. Senza potere si è obbligati a subire quello che vogliono gli altri. Non voglio che succeda nessuna delle due cose. Per questo sono venuto fin qui e per questo le ho chiesto di insegnarmi.


    E fu così che il giovane concluse il suo discorso, mentre nel frattempo il grosso serpente si era già mosso per avvicinarsi a lui, portando il suo muso mostruosamente vicino al corpo di Sarakube, tanto che il giovane avrebbe potuto sentire il puzzo di morte e carogne che accompagnava quel maestoso corpo squamoso dal colore candido. Prima di parlare fissò con intensità il giovane, penetrando con le sue accese iridi negli occhi del giovane: voleva essere sicuro della sua determinazione.

    E così sia. Allora parti, muoviti, fa tutto ciò che devi fare: ma se fallirai anche solo una volta io ti decapiterò, mentre il tuo corpo diventerà cibo per i miei serpenti. Sai bene che non scherzo, guardami negli occhi.

    E dopo ciò, il giovane cominciò il suo allenamento, compiendo qualche strano movimento e rilassandosi visibilmente davanti a quella creatura così possente. Il serpente si limitò a guardarlo per tutto il resto del tempo, notando con piacere come lentamente dei segni più scuri si andavano delineando intorno agli occhi e sul volto del giovane, mentre la sua pelle sembrava quasi squamarsi, proprio come era successo a Kabuto almeno centocinquanta anni prima.
    E fu così che anche il grosso serpente percepì l'immenso potere che stava crescendo sempre di più in corpo a quel giovane, leccandosi le fredde e viscide labbra con la sua lingua biforcuta ed assaporando ogni istante quell'energia crescente, quel potere maestoso che aveva avuto l'onore di trasmettere solamente un'altra volta in tutta la sua vita. Ed anche il tatuaggio che era simulacro del patto coi Serpenti avrebbe dovuto brillare di un intenso colore rosso, anche perchè quello strano potenziamento e quell'energia naturale derivavano proprio dal fatto che Sarakube possedesse un patto con loro, altrimenti, probabilmente, non ce l'avrebbe mai fatta, a meno che non avesse la stessa forza del buon vecchio Hashirama Senju.

    Pssssss... Ma complimenti, qualcuno ce la sta facendo davvero, allora le tue non erano proprio fandonie, c'è davvero del potenziale in te. FERMO UN ATTIMO!

    Urlò, facendo perdere la concentrazione al giovane, e con quello anche il suo controllo dell'energia naturale.

    Adesso che ce l'hai fatta una volta.. beh, dovrai rifarcela, ma in più, questa volta dovrai scagliare contro di me una delle tue tecniche, e dovrai dirmi cosa senti di diverso rispetto al solito, mentre ti dirò cosa sento io di diverso rispetto alle tecniche che hai utilizzato prima.

    bene, dovresti ripetere il processo, ed in più utilizzare una tecnica, descrivendo le sensazioni, e quindi gli effetti del Senjutsu, magari sentendo il costo di chakra più leggero o sentendoti più forte e bla bla bla. Mi raccomando a fare un buon ultimo post :sisi:
     
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    Dopo che Sarakube ebbe spiegato le sue motivazioni e aveva ricevuto i suggerimenti del caso, per quanto poco utili, il Saggio Bianco si era mosso verso di lui. Sarakube arricciò il naso sentendo l'odore fetido del Serpente, un misto di carne putrefatta e meschinità. Il serpente aveva portato il suo enorme muso proprio davanti a Sarakube, fissandolo negli occhi. Il ninja di Konoha rispose con uno sguardo identico. Non avrebbe abbassato lo sguardo per primo.

    E così sia. Allora parti, muoviti, fa tutto ciò che devi fare: ma se fallirai anche solo una volta io ti decapiterò, mentre il tuo corpo diventerà cibo per i miei serpenti. Sai bene che non scherzo, guardami negli occhi.

    Sarakube lo guardò negli occhi e non vide alcun segno di menzogna o pietà negli occhi del Serpente Bianco. Non che se lo aspettasse: aveva imparato a conoscere i serpenti e sapeva che la misericordia non era tra i loro pregi.

    Tuttavia, visto che il serpente non sembrava intenzionato a smettere di fissarlo, Sarakube dovette abbassare lo sguardo per primo, perchè se voleva concentrarsi doveva chiudere gli occhi. Non poteva perdere tempo: separò la sua energia fisica da quella spirituale e le concentrò ciascuna in un braccio diverso. Secondo le sue intuizioni, in questo modo l'energia naturale non avrebbe potuto mescolarsi al suo chakra e trasformarlo in pietra... sempre che il Saggio non lo uccidesse prima che la trasformazione fosse completa. Forse sarebbe stata una morte migliore.

    Sarakube eliminò questi e altri pensieri mentre si concentrava. Su cosa? Su tutto e su niente. Se voleva cercare di percepire l'energia della natura, non poteva permettersi di focalizzarsi su un singolo aspetto di quello che lo circondava. La natura era ovunque intorno a lui e solo cercando di abbracciarla nella sua interezza poteva sperare di coglierne la presenza. Fare altrimenti l'avrebbe portato al fallimento e a una morte rapida e, quantomeno questa era la sua speranza, indolore.

    Non seppe mai quanto tempo rimase immobile, seduto su uno scomodissimo pavimento di pietra fredda, con il capo leggermente chinato in avanti e i pugni chiusi, cercando di impedire alle due energie di unirsi e formare il chakra, ai muscoli di tremare e ai suoi sensi di percepire tutto quello che potevano percepire... tutto sforzandosi di non pensare a nulla. Lo sforzo fisico e mentale gli fece lo fece sudare in pochi minuti. Il che peggirò la situazione, in quanto il sudore prese a scorrergli lungo al schiena e l'aria fresca della caverna rischiò di farlo rabbrividire. Ma Sarakube non tremò. Rimase assolutamente immobile, come una statua.

    E poi, all'improvviso, ci fu una scintilla. Proprio al centro del suo petto, qualcosa brillò. Un istante dopo, ebbe la sensazione che la caverna si fosse improvvisamente riscaldata. Ma prima che potesse focalizzare la sensazione, il Saggio parlò.

    Pssssss... Ma complimenti, qualcuno ce la sta facendo davvero, allora le tue non erano proprio fandonie, c'è davvero del potenziale in te. FERMO UN ATTIMO!

    La concentrazione di Sarakube andò in frantumi come un vetro colpito da un sasso. La scintilla scomparve. La caverna tornò ad essere fredda, lugubre e stantia. Però era sicuro di esserci riuscito. Per un solo secondo, forse. Ma aveva percepito l'energia naturale.

    Perchè l'avete fatto, Saggio? C'ero quasi riuscito! Esclamò il ragazzo, aprendo gli occhi e guardando il Saggio.

    Il grande Serpente ignorò la sua lamentela. Lo stava ancora fissando. L'aveva fatto per tutto il tempo che aveva passato lì? In un certo senso, era inquietante.

    Improvvisamente il corpo di Sarakube tremò. Era stanco, sia fisicamente che mentalmente. Il sudore era diventato gelido e gli mandava brividi lungo la spina dorsale. Ma il ragazzo scacciò quelle sensazioni. Era a un passo dalla meta. Non avrebbe ceduto proprio ora.

    Il Saggio continuò a fissarlo, poi finalmente si decise a parlare.

    Adesso che ce l'hai fatta una volta.. beh, dovrai rifarcela, ma in più, questa volta dovrai scagliare contro di me una delle tue tecniche, e dovrai dirmi cosa senti di diverso rispetto al solito, mentre ti dirò cosa sento io di diverso rispetto alle tecniche che hai utilizzato prima.

    Quindi ci era riuscito! Probabilmente la trasformazione non era completa perchè non aveva mescolato il suo chakra con l'energia naturale, ma questa era veramente entrata dentro il suo corpo! Adesso doveva solo ripetere il processo, mescolare le tre energie in maniera bilanciata e forse era riuscito a imparare il Senjutsu! Sarebbe stato fantastico e molto soddisfacente, dopo tutta la fatica fatta per arrivare fin lì.

    Quindi, contenendo l'eccitazione, Sarakube fece esattamente quello che aveva fatto prima. Escluse dalla sua mente tutto quello che non gli serviva, si immobilizzò in maniera completa e si concentrò. Questa volta doveva farcela. Non poteva permettersi di sbagliare proprio ora che era un passo dalla fine.

    Con sua immensa sorpresa, la scintilla era ancora lì. A quanto pareva, una volta che percepivi l'energia naturale, era per sempre. Certo, doveva ancora rimanere immobile e concentrarsi, ma non ci avrebbe più messo un'infinità di tempo e non doveva più stare attento a non accumularla per sbaglio. L'energia era lì, a portata di mano, e doveva solo allungare la mano e prenderla.

    Sarakube affondò nella scintilla e improvvisamente la percepì ovunque. Aveva avuto ragione, era ovunque intorno a lui. E adesso che riusciva a percepirla, non sarebbe più stato necessario tenere separate l'energia fisica e spirituale. Adesso poteva fonderle insieme per creare il chakra eremitico.

    Ma era meglio procedere con calma. Non voleva compiere errori. Probabilmente la sua prima, vera trasformazione in eremita sarebbe stata incompleta o poco efficiente, perchè come per tutte le cose, la perfezione si raggiungeva con la pratica. Ma c'era tempo per perfezionare il suo Senjutsu, una volta che fosse riuscito a ottenerlo e a uscire vivo dal Ryuchido. Fino ad allora, anche una trasformazione imperfetta andava bene.

    Così, Sarakube attinse alle lezioni basilari del ninjutsu. Per creare il chakra, serviva energia fisica e spirituale, mescolate in parti uguali. Beh, si poteva variare le percentuali per ottenere diversi effetti, ma quello era secondario. Per adesso, doveva semplicemente raccogliere l'energia naturale intorno a lui e fare in modo che fosse bilanciata con le altre due.

    Con cautela, evitando di strafare, Sarakube attinse all'energia naturale che lo circondava e quando su abbastanza sicuro che le tre forze erano in un equilibrio sufficiente da evitare scompensi, le fuse assieme e per la prima volta, generò chakra eremitico.

    Sarakube si fermò. Con calma, si alzò in piedi. I dolori alle gambe erano spariti. Non sentiva più caldo o freddo, o meglio, li sentiva ma non gli davano alcun fastidio. La stanchezza era evaporata. Riusciva a percepire tutte le creature nelle vicinanze. Le sentiva strisciare, molto più forte e molto più lontano di prima. Il suo naso colse tutti gli odori del luogo, nessuno escluso, dall'odore della bava dei rettili alla puzza nauseante del Saggio. Il chakra dei serpenti brillava al suo occhio interiore, permettendogli di capire quanti effettivamente ce ne fossero in quella caverna. Un'infinità di creature striscianti, ovunque si posasse il suo sguardo interiore. Sopra, sotto, a destra e a sinistra, davanti e dietro.

    Ma non ci vedeva. I suoi occhi erano coperti da una patina nera che non permetteva alla luce di raggiungerli. Aveva sentito parlare di questo effetto secondario: Kabuto Yakushi riuscì a tenere a bada due utilizzatori di Sharingan proprio perchè i suoi occhi erano oscurati. Cautamente, si toccò un braccio. Voleva capire se c'era stata qualche mutazione a livello fisico. Le sue dita percorsero la pelle, sorprendendolo con una nuova sensibilità che non pensava di possedere. Il Senjutsu potenziava qualsiasi sua percezione sensoriale. Risalì fino alla spalla, percependo le irregolarità della pelle, diventata più scagliosa e liscia. Risalì ancora, passandosi una mano tra i capelli, e alla fine si accorse di quattro protuberanze che gli spuntavano dalla calotta cranica. Corna? Pareva di si. Quella era un'aggiunta sgradita, ma pazienza. Se quello era il prezzo, allora l'avrebbe pagato volentieri.

    E'... stupefacente.

    Si sentiva benissimo. Si sentiva forte, come se l'energia naturale avesse ricaricato il suo corpo. Sentiva il suo corpo vibrare di energia, i suoi sensi affinarsi. Era anche normale, ragionò: aveva aggiunto un terzo fattore al suo chakra, un fattore che non dipendeva da lui e pertanto gli donava nuove forze senza affaticare il suo fisico.

    Era fantastico.

    Saggio, avevate detto che dovevo usare una tecnica, giusto? Molto bene.

    Sarakube decise di utilizzare una tecnica che conosceva da tanto tempo... le Sfere del Vuoto. Piccole, letali sfere di Fuuton che avrebbero trapassato qualsiasi materiale e protezione non troppo potente. Era un jutsu che richiedeva l'imposizione delle mani e quindi non lo usava tanto spesso come un tempo, soprattutto contro avversari molto forti, ma in quel caso poteva andare. In fondo, era solo una prova, no?

    Il ninja eseguì i necessari sigilli, sorprendendosi di come le sue mani reagissero in fretta. Miglioramento delle capacità motorie... aumento delle reattività... potenziamento dei riflessi. Incredibile quante cose potesse fare il Senjutsu. Quell'aumento delle caratteristiche fisiche avrebbe impattato in che misura sulla sua abilità combattiva? L'avrebbe scoperto appena possibile. Per il momento, si limitò a impastare il chakra Fuuton nei polmoni e soffiarlo fuori con tutta la forza che aveva.

    Il risultato andò oltre le sue aspettative. Il suo chakra era diventato talmente potente che ne bastava una quantità inferiore per ottenere lo stesso effetto di prima. Così ad occhio, un terzo, forse la metà di quello che gli era servito precedentemente per evocare il medesimo jutsu. Impressionante. Cos'altro poteva fare? Quali erano i limiti di questo potere?

    Le sfere schizzarono contro il Saggio, o forse contro una copia del Saggio. Non era sicuro che si sarebbe fatto colpire da una tecnica, ma magari era talmente potente da considerare quelle sfere poco più che un fastidio. Non poteva saperlo. Quindi si limitò a fare quello che gli aveva detto il Serpente Bianco e sperare che lo ritenesse un successo. In caso contrario, probabilmente sarebbe morto. Sarebbe stato un peccato, dopo essere riuscito a raggiungere quel risultato.

    Ecco, ho finito :sisi: Non dovrebbe mancare nulla.
     
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    Shape, i master hanno notato che questa è la tua seconda richiesta per questo grado, quindi al prossimo grado non avrai diritto a nessuna richiesta.
    Lo staff.

    La prima volta il giovane era riuscito ad accumulare l'Energia naturale in maniera perfetta, questo era vero, ma il processo di trasformazione richiedeva PIU' energia naturale, e sfruttando proprio quella che aveva accumulato prima - o quanto meno i suoi residui - il giovane avrebbe dovuto ricompiere l'operazione per poterla completare del tutto. Il vecchio Saggio stesse a guardare, compiaciuto e soddisfatto, le azioni del Kazamura.
    Lentamente il suo corpo prese un colorito molto più scuro, mentre tutto veniva ricoperto da quelle scaglie tipiche dei rettili, ma che adesso ricoprivano nuovamente il corpo di un umano dopo almeno centosessant'anni. Quella sensazione fece provare piacere al grosso serpente, perchè finalmente aveva trovato qualcuno all'altezza di quel potere, di nuovo, e sperava non fallisse miseramente come Kabuto Yakushi.
    E quel potere esplose tutto d'un tratto completando quella magnifica trasformazione e donando al giovane quello che era l'aspetto di un drago antropomorfo, con tanto di sclera, corna e scaglie scure su tutto il corpo, mentre i segni neri tipici intorno agli occhi cominciavano a farsi sempre più visibili. Il grosso serpente si inumidì le labbra già umide con la lingua sottile, sibilando leggermente, mentre tutti gli altri piccoletti accorrevano per quella sorta di "miracolo".

    Perfetto.. Perfetto..

    Ed a lui fecero eco tutti quei serpentelli intorno, che erano accorsi a centinaia, ed il giovane avrebbe potuto sentirli tutti quanti, dato i suoi sensi super sviluppati in quel momento, in particolare quello di percepire le vibrazioni che lo circondavano.

    Saggio, avevate detto che dovevo usare una tecnica, giusto? Molto bene.

    Scatenati.

    Fu il suo unico commento, anche se il giovane aveva già cominciato quella sua offensiva diretta a lui. Non aveva paura di essere colpito, ma non perchè fosse smisuratamente più forte dell'altro, semplicemente perchè il Saggio aveva una capacità di rigenerazione così elevata che delle ferite poteva fregarsene altamente, figurarsi quelle dovute ad un singolo jutsu, per quanto potente potesse essere. Avrebbe valutato.
    Il ragazzo generò delle sfere di vento dalla sua bocca, questa volta visibilmente più potenti rispetto ai jutsu di Fuuton che aveva utilizzato prima, lo si poteva anche solo notare dalla dimensione degli stessi: almeno il doppio. Il saggio stette lì ad aspettare che arrivassero addosso, e quando lo fecero non si lamentò nemmeno, piuttosto cominciò a ridere, mostrando una parte del suo ventre piena di tagli e completamente arrossata.

    AHAHAHAHAHA SI'! SI' FINALMENTE ABBIAMO TROVATO IL NUOVO EREDE DEI SERPENTI, INCHINATEVI STRONZETTI!

    Ordinò a tutti i serpentelli, che effettivamente alzarono la parte superiore del corpo per poi riabbassare la testa, come fosse un vero e proprio inchino umano: ma non si può pretendere molto, perchè molti anni ad osservare gli umani hanno umanizzato queste creature, così come i ninja erano diventati sempre più bestie e meno persone pensanti. Magari i ruoli si erano invertiti, chi poteva realmente saperlo?
    Ed il giovane si sarebbe abituato presto a quella vista vagamente offuscata, tanto che avrebbe comunque potuto vedere le ferite del saggio rigenerarsi molto più velocemente rispetto al normale, e forse avrebbe anche intravisto l'ombra di un sorriso su quel volto allungato e sibilante. Ed una volta completato quel processo si sarebbe avvicinato rapidamente al giovane, avvolgendosi in maniera larga attorno a lui, lasciandogli almeno sei metri di spazio all'interno delle spire: quella creatura era a dir poco gigantesca.

    Ce l'hai fatta, umano, non ci speravo. Porta il nostro potere ai confini del mondo, fa vedere a quegli stolti che non sono solo i Rospi di merda a detenere il potere. Fa vedere a tutti la nostra potenza, trasmetti il nostro veleno ed il nostro verbo. Vinci tutte le tue battaglie e torna vittorioso, mostra la mondo cosa significa essere un Rettile Reale. Un drago, se vuoi, perchè in fondo noi siamo loro discendenti, no?

    Ed una risata sinistra riempì l'aria mentre il serpente si srotolava da Sarakube, tornando al suo trono seguito da un paio di emissari, continuando a scoccargli sguardi gelidi, ma comunque soddisfatti. Era finita, il giovane ce l'aveva fatta: aveva acquisito un grande potere, ma che si ricordi: da grandi poteri derivano grandi responsabilità.

    Finita! Scusa il ritardo! Te ti becchi l'eremitica, io mi becco... uhm.. 35 Exp solo per l'idea del serpente che balla(?) :asd: No, comunque ne prendo 35 non perchè mi meriti il massimo, semplicemente perchè erano 5 post :si2:
    Spero ti sia piaciuta :si2:

     
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    E' stata divertente, anche se onestamente il serpente che balla era un po' meh :asd:
    Più che altro non pensavo che l'eremitica contasse come tecnica :nono: Me lo ricorderò per la prossima volta.
     
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