La Mano Nera - O'Ren

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    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

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    Dorian


    La pioggia cadeva torrenziale su Ame, il fango invadeva le strade, e le macerie non erano ancora state del tutto rimosse dalle trafficate strade della metropoli, un tempo ridente città industriale, ora ridotta, come Konoha, ad un cumulo di macerie e rottami.
    La fame dilagava in tutta la città, il pane era diventato più prezioso dell'oro, e le famiglia tiravano avanti come potevano, facendo secondi lavori e chiedendo prestiti alle famiglie amiche più benestanti, anch'esse colpite dalla dura crisi presente in città, ma con una situazione economica ben migliore.
    La mia piccola abitazione, forse grazie alla divina provvidenza, era scampata alla distruzione, poichè situata in una zona non molto frequentata, al limite fra la zona degli acquedotti e quella urbana, potevo ritenermi molti più fortunato di molte altre persone, che una casa non l'avevano più.

    Dannata pioggia..

    Pensavo, guardando le gocce d'acqua che si infrangevano sulla finestra che dava sulla zona dell'acquedotto, pesantemente danneggiata da uno dei Biiju, quello con due code e con il corpo ricoperto di fuoco blu, più caldo dell'inferno stesso a quanto dicono.
    Toccai il vetro, era freddo, la temperatura si stava lentamente abbassando in questi tempi, l'autunno era alle porte, ed Ame non avrebbe resistito un intero inverno senza riscaldamento e senza un tetto e quattro mura dove far riparare la popolazione, l'alleanza doveva aiutarci, a tutti i costi, la popolazione non era colpevole di nulla, solo di essere stata plagiata e guidata da un Kage che della città se ne fregava altamente, intento solo a realizzare i propri scopi.
    Oramai si era fatta sera, il crepuscolo era giunto e i lavoratori, instancabili, tornavano alle proprie case, per chi le avesse ancora, gli altri invece tornavano nei centri di accoglienza, pronti per un altra dura giornata di ricostruzioni, il ciclo era così da ormai tante settimane, e probabilmente sarebbe durato ancora per tanti, tanti mesi.
    Mangiai qualcosa, poco, non avevo molto appetito, giusto del riso in bianco e della carne alla griglia, pollo, poi andai al piano di sopra e mi spogliai dei miei abiti, pronto per farmi una doccia, dovevo usare poca acqua però, quella calda era indispensabile che fosse risparmiata il più possibile.
    Uscito dalla doccia andai a mettermi un pantaloncino corto ed una maglietta, per poi coricarmi a letto, erano circa le 22.

    ...



    Stavo dormendo beatamente, quando qualcosa, non sò ben dire cosa, ma qualcosa, si insinuò nella mia testa, nel mio sogno, trasformandolo in un incubo.
    Cominciai a sudare freddo, nel mio sogno vedevo un essere dal volto coperto da una maschera di teschio, uccidere persone, una dietro l'altra, utilizzando una falce di grosse dimensioni, queste persone urlavano, mentre questa strana figura le massacrava senza ritegno...non erano ninja, erano persone comuni, civili.

    Ghhh..

    Mi rigiravo nel letto, sudavo, ma ero ancora nel sogno.
    La creatura mi vede, si dirige verso di me, io non posso inspiegabilmente muovermi, posso solo vederla che si avvicina, e fissare il suo sguardo vuoto, freddo, simile alla morte stessa avvicinarsi verso di me con aria vuota, la maschera non faceva trasparire nessuna espressione.
    Ricordo che, in quel momento, nel sogno, cominciai a sentire freddo, l'erba attorno a me appassiva rapidamente, che fosse il volto della morte?
    Mi arrivò ad un palmo dal viso, potevo sentire il suo respiro affannoso, mentre, con una mano, dotata di lunghi artigli affilati, si rimuoveva la maschera, sempre di più...sempre di più, fino a scoprire quello che c'era sotto.

    AHHHH!!!!

    Urlai, drizzandomi sul sedere e afferrando un kunai che avevo sotto il cuscino, agitandolo davanti a me, come per scacciare qualcuno.
    Ero sudato, molto, ed il cuore batteva all'impazzata, era solo un incubo...solo un incubo.

    Era solo un incubo..

    Pensai, ma era reale, era dannatamente reale.
    Il mio corpo gocciolava, la maglietta era mezza, ed i miei capelli impregnati di sudore.
    Mi alzai dal letto ancora un po intontito, e mi diressi verso il bagno, mi lavai il viso, accuratamente, per poi vestirmi, dovevo sgranchirmi un po le gambe fuori casa, Amegakure di notte è qualcosa di unico.
    Passeggiavo per la via principale della città, in quell'immane silenzio era addirittura possibile sentire il gorgoglio dell'acu che passa nelle tubatire sotto il cemento che stavo calpestando, con il mio udito potevo sentire anche i suoni più leggeri e quasi invisibili, era magico.
    La luna rischiarava il mio cammino, potevo camminare anche ad occhi chiusi, tanta era la luce che essa produceva, sempre dritto, sempre avanti, la luna accompagnava il mio cammino.
    Guardavo le finestre delle case, quelle ancora integre.
    Tutte sbarrate, tutte nere, solo in qualche casa la luce era ancora accesa, qualcuno che, come me, non riusciva a dormire.

    Problemi di sonno little boy ahahaha?

    Una voce proveniva dall'alto, il fantastico silenzio della notte era stato spezzato da una voce fredda e fastidiosa, a me purtroppo ben nota, tant'è che sapevo già chi avrei visto se avessi alzato lo sguardo, cosa che avrei preferito non fare e proseguire nella mia passeggiata, ma che, dentro di me, sapevo fosse impossibile.
    Alzai infine lo sguardo, e prorpio sopra un palo della luce, accovacciato verso di me, Jester mi osservava con quegli occhi, occhi che avrebbero fatto crollare anche il più coraggioso ed idomito degli animi.

    Milford Sound in New Zealand



    Stava li a fissarmi, fermo, come se mi stesse aspettando da un po, come se già sapesse cosa avrei fatto quella notte, come se già sapesse che sarei passato di li.

    Cosa vuoi Jester?

    Ahahaha, brutti sogni? Capita..

    E tu cosa ne sai? Sei stato tu? Perchè?

    Dissi con tono autorevole, sapevo che non mi avrebbe fatto del male, ma mi aveva rovinato il sonno, ed adesso anche la passeggiata al chiaro di luna, esigevo risposte.

    Nooooo little boy...non sono stato io, è stato...lui! Ahahahahah

    Quella risata, quel modo di pronunciare le parole allungate, quel suo essere dannatamente terrificante in certi momenti, tutto questo rendeva quel personaggio un vero dilemma, un dilemma oscuro.

    Lui? Vuoi dire Lord Jashin? perchè?

    Vedi little boy, quello è uno dei tanti modi che ha per comunicare con i suoi seguaci, e se ti ha mostrato quello che ti ha effettivamente mostrato, è perchè ha dei piani per te.

    Piani? che tipo di piani?

    Mi ha mandato qui per portarti in un posto, per darti un...premio...ahahaha

    Disse, gettandosi giù dal palo e arrivandomi ad un palmo dal viso, io non indietreggiai.

    Andiamo, ahahhaha!

    Mi afferrò la mano, e sotto di noi si generò una pozza di sangue, che ci risucchiò entrambi.


     
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    Dorian Ashford

    Il viaggio fu decisamente preve, dopo essere scomparsi, sentii una strana sensazione di gelo, come se quel sangue avesse raggelato la temperatura, era tutto buio, non potevo ne vedere ne avvertire nulla, nulla, tranne la mano di Jester sulla mia spalla, una mano fredda, ma non tanto fredda quanto la sensazione di gelo che mi opprimeva.
    Era tutto totalmente buio, ma pochi secondi dopo riemergemmo fuori dal terreno dalla medesima pozza di sangue, ma in un luogo totalmente diverso, che non aveva nulla a che fare con il locus aemenus che era il bosco in cui mi trovavo prima.




    Il luogo in cui arrivammo era gelido, si trattava di una caverna con ampi spazi, probabilmente una caverna non naturale, ma scatava da mani umane, le imprecisioni e le scalfiture sulle pareti indicavano un luogo molto, molto antico.
    Vi erano varie colonne rocciose che parevano essere li per reggere l'intero peso del soffitto, mentre il pavimento era in parte lastricato da lastre di pietra levigata, in altre invece lasciato a se stesso, con buchi anche abbastanza grandi.
    Una leggere nebbiolina dominava la zona, era davvero un luogo inquietante, doveva probabilmente essere il rifugio di Jester, che altro posto poteva essere?

    Benvenuto nel Santuario di Sangue...little boy, il luogo dove i fedeli del dio si riuniscono e pregano, al sicuro dai pericoli del mondo sopra di noi..

    Ci trovavamo quindi in una grotta sotterranea, un santuario di Jashin, quel luogo tanto misterioso e freddo adesso aveva un buon motivo per essere tale, mi trovavo in un luogo dove probabilmente nessun eretico aveva accesso, e ben presto mi accorsi che non ero da solo.

    Prego...lascia che ti introduca a gli altri..

    Altri..?

    Jester cominciò a camminare, scendendo una piccola scala in pietra che conduceva fino ad un corridoio, anch'esso scavato a mano nella dura e fredda pietra.
    Infine, giungemmo fino ad una stanza molto ampia, la temperatura era cominciò ad abbassarsi ancora di più, fino a raggiungere quasi gli 0 gradi, faceva un gran freddo, e non riuscivo a spiegarmi il perchè.
    D'un tratto, avvertii un fruscio, un fruscio proveniente dalle pareti, non era possibile osservare cosa ci fosse nella stanza con accuratezza, essendo la stanza immersa nella quasi completa oscurità, alcune torce erano presenti si, ma erano spente.
    Io e Jester eravamo uno accanto all'altro, ma lui cominciò ad indietreggiare, mi voltai verso di lui per seguirlo ma mi fece cenno con la mano di non farlo, e di guardarmi attorno.
    Io avanzai, portandomi al centro della sala di pietra, vedevo solo ad un palmo dal mio naso.

    Lui è Dorian Ashoford, prossimo a diventare uno di noi..

    Mi voltai verso Jester, non capivo con chi stesse parlando, ma ad un tratto cominciai a sentire dei passi intorno a me, qualcuno stava camminando, non era una persona sola, più d'una, forse tre, forse otto, non potevo capirlo con certezza, ammetto che, il quel momento, sudavo freddo come mai fatto.
    D'un tratto, le torce apposte ad i quattro muri della stanza a pianta quadrata si accesero una alla volta, e mi accorsi che, intorno a me, quattro individui coperti dalla testa ad i piedi da tuniche nere stavano a fissarmi, ero totalmente circondato.

    Milford Sound in New Zealand



    Quattro uomini molto alti, vestiti con tuniche nere ed una maschera terrificante sulla faccia stavano attorno a me, totalmente immobili.
    La maschera che avevano sulla faccia permetteva di vedere solo gli occhi, occhi che smebravano celare un viso bruciato, essendo la parte intorno all'occhio cosparsa di abrasioni e simili, il sangue mi si gelò nelle vene, sudavo freddo.

    Sei tu dunque il famoso Dorian, Jester ci ha parlato tanto di te..

    Disse uno di loro ad alta voce.

    Chi siete voi?

    Noi siamo i quattro Astri di Saggezza, gli uomini più vicini al dio, coloro che custodiscono questo luogo..

    Io sono Mephisto

    Io sono Magellan

    Io sono Radamante

    Ed io sono Raviel

    Ti trovi qui poichè sei stato scelto dal dio come suo pedina in questo mondo corrotto...
    Il tuo viaggio è cominciato alla Shibusen, il Gran Maestro ti aveva scelto fra tanti giovani assassini per prendere il suo posto come sacerdote del dio nero, rivelandoti la sala segreta nella biblioteca dell'accademia dov'è conservato una copia del Morellonomicon, il libri delle ombre..


    Ora sei qui, al nostro cospetto, la carica più alta nel culto, e noi siamo qui per iniziarti al tuo viaggio attraverso l'eternità, vieni a noi..

    Jester scomparì del tutto, mentre i quattro uomini si avvicinavano a me alla stessa velocità, stringendo sempre di più il cerchio e facendosi sempre più vicini.
    In quel momento la paura mi abbandonò, sapevo di essere in buone mani, non erano nemici, ma neppure amici, l'unica cosa che sapevo era che le cose stavano per cambiare.
    I quattro sacerdoti si fecero vicinissimi, tanto da poter sentire il loor gelido respiro sul collo, uno di loro, Maphisto, tirò fuori dalla sua tunica nera come la pece una scodella ricolma di un liquido rosso, non era acqua, era...sangue..

    Bevi il sangue del dio, e diventa parte di esso, finchè la morte dell'anima non sopraggiunga, e ti porti al cospetto di lui, per essere giudicato secondo la legge nera..

    Bevi!

    Bevi!

    Bevi!

    Bevi!

    Non avevo altra scelta, dovevo bere il sangue contenuto in quella scodella bianca, non si tornava più indietro adesso.
    Portai la ciotola alla mia bocca e bevvi senza esitazione, non appena ebbi finito di bere, sentii il mio corpo leggero, molto leggero, come se qualcosa dentro di me si stelle liberando di un peso.
    D'un tratto caddi a terra, così, di punto in bianco, forse ero stato avvelenato, l'unica cosa che mi ricordo di quel momento sono stati i miei occhi chiudersi.

     
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    Dorian Ashford

    L'ultima cosa che ricordo di quel momento fu che caddi a terra, il sangue che avevo ingerito forse era drogato, avvelenato, o forse qualche altro intruglio di erbe e roba simile, fatto stà che caddi a terra ed i miei occhi si chiusero piano piano, fino a serrarsi totalmente, l'ultima cosa che vidi fu il viso dei quattro Astri che mi fissavano.

    ...



    Al mio risveglio mi trovai in una grossa stanza, le pareti erano di spessa roccia, mi trovavo ancora nel santuario di Jashin probabilmente, l'ultima cosa che ricordavo era che ero svenuto, ed adesso ero in un letto fatto di pietra, con una coperta fino al collo ed una bacinella alla mia destra piana di urina ed un altra piena di feci secche.

    Ahh, la mia testa..

    Bentornato nel mondo dei vivi..

    Alzai lo sguardo verso sinistra, nell'ombra si celava una figura a me già nota, era Mepisto.

    Che cosa mi avete dato da bere?

    Quello che hai bevuto non era altro che sangue umano misto a una potente droga, avevamo paura che tu non ti svegliassi più..

    Mi guardai un po attorno, prima di spingermi verso il fondo del freddo letto di pietra e mettermi in piedi.

    Quanto ho dormito?

    Dissi, toccandomi la testa e cercando di correggere l'appannamento degli occhi, strofinandoli con forza.

    3 settimane circa, forse qualche giorno in più..

    E' un sacco di tempo...e adesso che succede?

    Adesso? Adesso ti sarà consegnato un oggetto molto particolare, un regalo, se così possiamo dire, poi sarai introdotto ad i tuoi fratelli..

    Che tipo di regalo?

    Seguimi e lo vedrai..

    Mi fece alzare e mi condusse in una sala sprovvista di qualsiasi tipo di decorazione, era decisamente spartana, l'unica cosa all'interno della stanza era un piedistallo di legno con sopra un porta katane e, sopra di esso, una katana totalmente nera, elsa e fodera compresa.

    Milford Sound in New Zealand



    Quella è O'Ren, detta anche "La Mano Nera", una katana la cua lama è nera come la nostra anima, e cosparsa di un veleno che distrugge il corpo ad ogni fendente, logorandolo dall'interno man mano che il tempo passa, prendila, adesso è tua.

    Mi avvicinai al piedistallo ligneo e la afferrai, estraendola immediatamente dalla sua elsa e osservandone il filo e la lama, aveva ragione Mephisto, era nera, nera come la notte.

    Usala per portare morte e sofferenza ad ogni tua passo nel nome di Jashin, nostra unica guida in un mondo corrotto, unica luce dove ogni altra luce si spegne...

    Lo farò, signore..

    Bene ragazzo, era quello che volevo sentire, adesso seguimi, voglio presentarti ad i tuoi fratelli..

    Mephisto mi prese e mi portò in un altra stanza, una stanza molto più ampia di quella precedente, io stringevo la katana nelle mie mani, era un dono prezioso, ero certo che avrei saputo come farne un saggio utilizzo in combattimento.
    Giungemmo infine in questa ampia sala di roccia, non vi erano sedie, nulla, una sala di roccia totalmente spoglia di qualsiasi cosa, l'unica cosa presente erano tante, tante tuniche nere e altrettante maschere, nonchè altrettante persone ad indossarle, le fiaccole erano accese e gli altre tre Astri di Saggezza erano su una parte rialzata, il "palco" se così possiamo chiamarlo, Jester invece era in un angolo ad osservare, c'erano proprio tutti.
    Mephisto mi condusse sopra il palco e mi disse di inginocchiarmi su di esso.

    Oggi consacriamo te, Dorian Ashford davanti al supremo Jashin, nostra guida e salvatore.
    Giuri solennemente di servire il dio portando la tua lama contro tutti coloro che oseranno opporsi al culto?


    Lo giuro.

    Giuri di osannare Jashin come tua unica ragione di vita?

    Lo giuro.


    Il fardello che porterai sarà grande, ma la beatitudine che ti attende lo sarà ancora di più.
    Io ti benedico in nome del nero!


    Tutti e quattro gli astri si alzarono in piedi e, portando con loro una bacinella piena di sangue, me la rovesciarono in testa, causando una cascata di sangue che mi invase totalmente, un po mi andò anche in bocca, riuscivo a sentire il suo sapore metallico fino in gola, ma non era un problema, mi sentivo inspiegabiolmente vivo, per la prima volta nella vita.

    Alzati in piedi Dorian Ashford, da oggi in poi sarai conosiuto come Il Monaco Bianco, adesso vai, e porta la volontà di Jashin con te, finchè morte non sopraggiunga.

    Jester si fece spazio fra la follla, fino a raggiungermi.

    Adesso è il momento di tornare a casa, sei ufficialmente uno di noi little boy, non sei contento? ahahaha

    Disse, svanendo nella stessa pozza di sangue che ci aveva portato fino a qui, trascinanndo me con lui.




    Fine della PQ, per chi se lo stesse chiedendo, NO, non è il patto con Jahsin.
     
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    Sotto un Albero di Arance.

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    Puoi prendere 47 exp, c'erano alcuni errori ortografici :si2:
     
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