Zerocentrismo

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    Nessuno può salvarmi adesso


    [...] e delle immagini si susseguirono accatastandosi le une sulle altre: occhi iniettati di sangue ribollente, gocce cadenti al suolo e prendenti fuoco, urla in esse di milioni di vite umane messe al rogo. Stridii inconsueti accompagnavano la scarnificazione delle labbra delle vergini, le dite degli uomini messe nel tritacarne e i crani dei bambini scotennati dalle scuri delle invasioni barbariche. Fiumi di cadaveri innocenti susseguirsi sotto i piedi di un abominevole conquistatore, disposto a macchiarsi dei più infami reati per il semplice tornaconto personale. Mandibole scardinate, iridi bucate, trachee occupate, e costati sollecitati a fuoriuscire dal loro alloggio. Nella storia nessuno fu mai tanto crudele, tanto spietato, perchè la storia non aveva mai incontrato chi davvero avesse le palle di mettergli le briglie. Sarebbe stato un genocidio, una violenza gratuita continua alimentata dagli esseri umani stessi, che volenti o nolenti avrebbero appoggiato il conquistatore...perchè semplicemente non avrebbero avuto altra scelta.
    Me lo ripetevo nella mente "Nessuno può salvarmi adesso". Innalzavo al terso cielo la testa, e una camera virtuale mi riprendeva: ero io, l'ultimo dominatore degli esseri umani, ricoperto da capo a piede di colate rosse. In mano una falce, nell'altra la testa di un infante. Sotto i piedi: Konoha.
    Gridavo ai confini del mondo.



    *SWOOOOOOMM!!!!*




    - Stain...aiutami! -

    Zero il mukenin squarciò la dimensione del suo laboratorio con l'omonima tecnica di migrazione spaziale. Fece un casino assordante, perchè cadde proprio a ridosso delle sedie della stanza, spargendo nelle piastrine della pavimentazione una colata di plasma non indifferente. Richiamato dai fastidiosi rumori, il dottore tirò in avanti le gambe per dare alla sedia a rotelle la spinta necessaria a raggiungere l'origine del baccano. Solo allora lo vide, la "cavia" prediletta - così definiva i suoi pazienti - stramazzare con unicamente il busto illeso, si fa per dire. Con un sorriso dall'indecifrabile contentezza, quasi derise l'irruzione di quel tale che tante arie si era dato, ritornando tuttavia sul letto di morte - a quanto giudicava Stain.
    Si grattò la capa per scacciar via eventuali pidocchi e zecche, quindi ammorsando lo schienale della sedia che si teneva tra le gambe, scoppiò in grosse e grasse risate, aggiungendo la beffa al danno...


    - Che cazzo ridi, pazzo di un dottore! Aiutami, o morirò! -

    - Wahahahahah. il "grande Zero", ricercato internazionale, che chiede a ME, umile professionista sanitario, di salvargli la vita. -

    - Fottiti e datti una mossa... -

    Soffocò l'occhio nella palpebra per la pesantezza delle condizioni. Nel suo stantio bagno di plasma non ci avrebbe messo più di un paio d'ore a tirare le cuoia, ed ecco perchè - ironie a parte- aveva bisogno dell'aiuto di Stain per fregare la morte. Tanto di guadagnato per il "professionista sanitario", il quale avendo la sua vita nelle mani avrebbe potuto guadagnare più che bene; motivo per cui, irritando il paziente, si accomodò come meglio poteva a sorseggiare una tazzina di sakè pronta sul bancone degli arnesi. Se la stava prendendo comoda, giusto per allarmare maggiormente Zero e costringerlo a tirar fuori quanto più grana possibile:

    - Uhm, interessante...e quanto mi daresti per soccorrerti? -

    - Bastardo approfittatore! -

    - Beh, se non stai alle regole del gioco, nessuno ti trattiene mica qui, sai?
    Dunque, preferisci che ti apra la porta o ti bibidibobidiizzi fuori di qui, così come sei arrivato? -


    - E va bene, fottuta sanguisuga, quanto vuoi? -

    - Dipende da molte cose... -

    Il dettaglio delle pupille di Stain fu ben nitido mentre viaggiavano da un lato all'altro del suo corpo alla ricerca del prezzo giusto. Per lo più si soffermò sulla parte terminale delle gambe, tranciate di netto da chissà quale battaglia. Contemporaneamente le palpebre di Zero divenivano macigni, facendolo sudare come un cane alle strette. Aggiungetegli la febbre crescente che lo inchiodava alla barella sul quale l'aveva piazzato alla buona il dottore ed otterrete uno straccio...

    - Ad esempio: cosa aspetti a usare le cellule Senju per risanarti quella brutta ferita? -

    Giocò con le parole il dottore, alludendo al vecchio braccio Senju che gli aveva trapiantato, ma la risposta smentì le aspettative dell'interrogatore, dal momento che Zero sfiatò e tirò la capocchia all'indietro sul lettino:

    - Perchè il massimo che riesco a fare con quella roba è tirar su castelletti di legno in riva al mare, e a meno che non voglia sfidare i bambini di Kiri, facendomi il cazzo più grosso a "chi vuol essere il più patetico costruttore di merdate della spiaggia", mi serve a ben poco.
    Andiamo Stain...MUOVI IL CULO CAZZO E SPARAMI UNA CIFRA! -


    - "Zero il mukenin", certo. E pensare che vendendoti ai federali potrei sistemarmi per tutta la vita. MA...

    Si tirò su dalla sedia, raggiungendo la strumentazione per fare il figo a ruotarla tra le dita:

    - ...Fortunatamente per te preferirei asportarmi il pene piuttosto che interagire con quei bastardi col guinzaglio.
    Voglio 5000 ryo per ripararti. Devo sottolineare che li voglio in contanti? O così o rilancio l'ipotesi del bidibibodibibu. -


    - Che cazzo! E va bene e va bene, ma ad una condizione. -

    Zero sfidò la sorte, e meglio ancora chi aveva il coltello dalla parte del manico...

    - Waahahahah, sei esilarante ragazzo! Non hai più nemmeno i piedi per averceli nella fossa e sei ancora in vena di voler trattare?! Stiamo a sentire! "Cosa vorrebbe, sua azzerata maestà?" Wahahahaha! -

    Nella sua inerzia il mukenin rise assieme a Stain, nella speranza di fargli capire che stava al gioco, e che forse aveva anche lui qualcosa dalla sua, un asso! E lo ostentò subito, un Mangekyou Eterno col quale lo folgorò negli occhi:

    - Vedila così: per quanto ne sai potresti già essere nelle mire del mio Sharingan, ma ti svelerò un segreto: non lo sei. -

    Tornò serio in volto il dottore, senza però dar di matto (più del solito si intende) per quegli occhi magici. Li guardò con curiosità professionale, certo che fossero autentici. Era una perfetta sovrapposizione di cornee, degno del migliore dei chirurghi. Si poggiò sul dorso della mano:

    - Chi ti ha fatto quel lavoretto? -

    - Sono stato io, ma il come non ti riguarda. E ora veniamo alla condizione: voglio la certezza di un trapianto oculare, ma quando dirò io. Questi 5000 anticipati salderanno l'operazione. Che ne dici? -

    In effetti il mukenin era stato più che furbo, perchè fissandolo tanto intensamente nello sguardo ad un rifiuto sarebbe passato al controllo dello Sharingan, una manovra conveniente a lui sotto ogni punto di vista. Quindi la domanda era: perchè non l'aveva ancora fatto? Lo scambio d'espressione tra i due diede vita a un'atmosfera atipica, degna dei migliori thriller. Non si sapeva più in effetti chi avesse il controllo della situazione. Le ciglia di entrambi parevano aspettare le altre chiudersi, ma nessuno cedette per circa un minuto. Poi Stain parlò pulendosi i denti con un bisturi...

    - Dico che ci sai fare, Zero. Presentarti in casa mia in fin di vita, propormi patti che nessun criminale accetterebbe, e minacciarmi per giunta...wahahahah, sei proprio crudele, wahahahah! -

    Grondante di sudore Zero stimolò il risorio per esibire un evidente falso sorriso di complicità. Stain aveva detto tutto e niente con quello sproliloquio, e questo fu il principale motivo per cui il mukenin mantenne ancora vigile il Mangekyou. Tuttavia quando si ruppe il ghiaccio del momento, si capì chi vinse il braccio di ferro...

    - Ti vanno bene le gambe di un diciottenne? Non sono ancora uscito a far la spesa. -

    - Veramente io pensavo ad un innesto. Puoi farlo? -

    - Intendi dire una protesi meccanica? Come mai questa scelta? L'intervento è molto più doloroso, e poi ci sarebbe la manutenzione del supporto per evitare che si usuri. Sai che dobbiamo attaccare nervo per nervo i collegamenti?
    Fidati di un professionista e fai così come col braccio. -


    - No, no! Non voglio diventare un Frankenstain vivente. Senza contare il rischio del rigetto del corpo. -

    - Quindi è meglio essere una specie di cyborg? Quel che dici è insensato, ma del resto cosa lo è in questa tua visita? -

    - Forza, diamoci una mo...! -

    La febbre lo fece cedere prima di finire il discorso, e Stain ne approfittò per mettersi all'opera. Scotennò con cura le cosce del mukenin, esponendo all'esterno muscoli ed ossa; dopodichè passò alla parte complicata. Si procurò appendici di metallo dalle fattezze di arti inferiori, meccanizzate al punto di potersi articolare alla perfezione se sollecitate dalle terminazioni nervose...il problema era attaccarle nervo per nervo così come aveva preannunciato. Più andava avanti con i suoi materiali ben sterilizzati e più si accorgeva di essere stato fregato: 5000 ryo per quella faticaccia...con per giunta un trapianto gratuito, ma cosa si era fumato per accettare quei patti?!
    Ormai aveva stretto un accordo, ed avere cattiva pubblicità era l'ultima cosa che voleva. Certo, era ancora in tempo per uccidere il mukenin e riscattare la taglia, ma non era così che lavorava lui. Difatti era la passione a muoverlo prima ancora che i soldi, quelli servivano solo a vivere con "qualche" beneficit in più. Era divenuta una sfida per lui, a cui stava prendendo parte da dietro la maschera protettiva e il saldatore per automi. L'operazione andò avanti per oltre sei ore, ma alla fine riuscì.
    Zero resuscitò dal coma circa due giorni dopo. Il dottore si era occupato anche della febbre e di restaurarlo...e il tutto per quella miserevole cifra!


    *Ka-rank...Ka-rank!*



    Non sentiva più le gambe, o meglio udiva soltanto quel rumore a metà tra le macchine moderne e obsolete. Con la febbre scemata, il senso di nausea e pesantezza era scomparso dai sintomi del mukenin, tanto che era nuovamente in grado di ragionare lucidamente e di alzarsi dal lettino. Lo svenimento era stato una perfetta anestesia per l'immane operazione a cui era stato soggetto. Gli impulsi che dal cervello inviava normalmente alle gambe, erano deviati nel sistema meccanico che d'ora in avanti lo avrebbe nuovamente portato a camminare e correre liberamente.
    Pian piano adagiò la pianta sulle piastrine e capì cosa potesse muovere e quanto indipendenti fossero le singole parti: la gamba era a posto, il tarso idem, ed anche le falangette parevano agitarsi come dita a se stanti. Non c'era che dire: un lavoro da manuale!


    - Sono...perfette! Ma come hai fatto? -

    - Joke. E' stato lui ad aiutarmi nell'operazione, in cambio della metà della caparra. Dico seriamente, Zero: non me ne volere, ma ogni volta che vieni qui mi attiri le rogne addosso. Quel trapianto sarà l'ultima visita che ti farò. Dopodichè non vorrò mai più vederti qui, intesi? -

    - Suvvia, non avrai mica paura di scottarti col fuoco? -

    Alchè il dottore scattò sulla sedia a rotelle fino ad urtare con violenza la fronte di Zero. La pazza goliardia che lo caratterizzava era sparita in funzione di un "qualcosa" che ben presto sarebbe stato più che chiaro. Il momento del conto arrivò e con esso ogni spiegazione:

    - Hai perso le gambe in guerra. Smentiscimi o sta zitto.
    Pensavo che il casino sarebbe rimasto ai piani alti, eppure ci ha coinvolti in un modo che non puoi nemmeno immaginare.


    - Di che cazzo stai parlando? Aspetta, sai com'è finita quella storia per caso? Perchè sono rimasto a nanna e non so niente. -

    - Sì...sì. E' tutto finito: l'Amekage è schiattato e il casino scoppiato con i Cercoteri è andato tutto risolto. -

    - Il "Dai Albarn"... -

    - Si parla di un probabile meeting al termine delle riparazioni dei villaggi, un incontro che sancirà assenza di belligeranza.

    - E il problema sarebbe? -

    Gli occhi di Stain gli saltarono addosso come quelli di un leone sulla sventurata gazzella, allarmati, distratti da qualcosa di terribile.

    - Datti una svegliata, bello! Di cosa pensi campino i mukenin, eh?! Ti dice niente "spionaggio industriale e bellico"? O "infiltrazioni e commissioni internazionali"? Secondo te cosa spinge i mukenin a non invadere i villaggi e commettere stragi di innocenti? La "difesa interna"?! "Quelle Quattro mura del mio cazzo"?! Ma per favore! Che tu ci creda o no, "traditore" è solo un modo come un altro di definire i mercenari che dietro compenso fanno il lavoro sporco commissionato segretamente dai "buoni". -

    - Aspetta...cosa?! Quindi ai mukenin sta bene essere emarginati in questa topaia, basta che ci siano dietro affari? -

    - Ovviamente. "Apparente pace" non è altro che un ottimo equilibrio di bene e male, che va bene sia ai ninja che ai mukenin, ma adesso quegli idioti in virtù di finte ideologie vogliono rompere questo sistema, che HA BISOGNO di persone losche per mantenersi in piedi.
    Non va bene per niente la situazione che si prospetta: si sta diffondendo troppo velocemente l'idea di questo meeting, e se non verrà fermato non oso immaginare cosa accadrà. -


    Ancora quelle due parole "bene e male". Zero era indotto a ripensare al mondo di Tristania "al di là di entrambi", ma al contempo non riusciva ad immaginare uno scenario convincente. Ironica la situazione che si era venuta a creare: aveva combattuto tanto per la sua libertà e quando l'aveva ottenuta...questo!
    Il momento vigente rappresentava una quiete temporanea, che non anticipava altro che un nuovo capitolo da scrivere della sua vita.
    I mukenin, privati del lavoro, avrebbero risalito la superficie e minacciato in massa il mondo, che inevitabilmente si sarebbe ritrovato in una nuova battaglia. A quel punto la domanda era chiara: con chi schierarsi?


    - Perchè sei tanto allarmato da questa storia? Una guerra a medici e bellici porta soltanto denaro e fama. -

    - Hai detto bene, mukenin. Cadute le "barriere" dei finti valori del mondo, chi pensi verrà risparmiato? Nessuno potrà fuggire e tutti, nessuno escluso, verremo coinvolti in una vera guerra, dove ognuno sarà padrone dei propri interessi. E non ci sarà un "Amekage" su cui riversare la colpa, nè nessun altro burattinaio. La battaglia non si placherà finchè l'ultimo della fazione non verrà sterminato.
    Il punto è: su quale mucchio stare? Saranno entrambi belli grossi, ci puoi giurare... -


    - DANNAZIONE! -

    Imprecò ai quattro venti battendo il pugno sull'acciaio della barella. Stain lo rassicurò:

    - Rassegnati all'idea, non puoi farci niente. Per ora dormi sogni tranquilli. Finchè il meeting non verrà organizzato, dubito ci saranno azioni avventate. Tutti tengono alla propria pellaccia, dopotutto. Se dev'esserci una guerra, di certo non comincerà con una battaglia di soppressione.
    Piuttosto mi son dimenticato di dirti una cosa: dalle analisi del tuo scheletro ho rilevato un principio di osteoporosi. Nulla di esagerato, uno stadio brado, oserei definirlo. Non avendo praticato alcuna analisi la volta scorsa non so dirti se l'hai sviluppato in seguito alle ferite dello scontro, ma mi sembrava doveroso avvisarti. Fossi in te non ci baderei più di tanto e riposerei.-


    Zero ascoltò i consigli del dottore e passò in rassegna alle previsioni messe in ballo da questo celebre "meeting". Ame non aveva alcun rappresentante, stessa cosa Kiri ed ugualmente Konoha, dato che Nube era passato a miglior vita. Inoltre i villaggi non erano ben messi a seguito degli ultimi eventi, e le forze erano impiegate nella ristrutturazione dei villaggi confinanti, proprio nella speranza di erigere mattone dopo mattone la fiducia di una pace di questo tipo.
    Nel flusso di tali pensieri, il mukenin si intratteneva leggendo i rapporti di Sasuke Uchiha nelle sue ultime fasi di vita. Leggeva di imprese, di battaglie - a volte finite male - e degli ideali che muovevano le azioni del suo bisnonno. "Solo storie da raccontare ai bambini", nè più ne meno, pensava, eppure quanto arrivò a circa 3/4 di libro, il bianco delle ultime pagine lo lasciò alquanto perplesso.
    All'apparenza si presentavano vuote, ma da esse proveniva un'emanazione di chakra aliena all'intero volume, come se qualcuno l'avesse manomesso. Nell'aguzzare lo sguardo fece un tentativo, un'azione che sarebbe costata molto a lui...e al mondo intero: attivò il Mangekyou Sharingan Eterno!


    - No...NO...NON E' POSSIBILE! -
     
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    - Quindi dammi modo di accertarmene, affiancandomi nella lotta contro Tristania, Zero, e io ti darò le risposte che cerchi. Ti svelerò cosa sei. -


    Nel momento in cui occhi violacei si poseranno su di te, Dio reclamerà a sé anche l'uomo, come ha fatto con la donna di nome Eva". Addio. -

    Se son certo di una cosa, è che nessuno capirà mai le motivazioni che mi hanno mosso dal principio alla fine dei miei giorni. Non biasimo nessuno per questo, dal momento che persino io le ho comprese solamente sul patibolo, sul quale mi ha condotto mia figlia.
    Non siamo mai stati una famiglia felice, perchè sulle spalle portavamo il meme della rovina, un gene che spero con la mia morte cesserà di abitare il pianeta. Perchè un amore troppo grande è sinonimo di un odio altrettanto profondo. Chiunque leggerà questo resoconto spero che riscontrerò queste memorie nell'età vigente: gli Uchiha devono morire tutti.
    Sino ad oggi la mia prole non ha dato segni del meme, convengo con la mia compagna che l'ibridazione dei nostri DNA li abbia annullati entrambi. Se così non fosse, prego il lettore di queste pagine a provvedere alla loro estinzione.

    Giorno 1: E' un'alba felice, lieta come il giorno che mi attende: il talento della famiglia - Itachi Uchiha - confida in me per una prosperosa scalata dei vertici ninja. E' tempo di iscriversi in accademia....



    Zero leggeva e rileggeva le abbondanti righe del diario che aveva ottenuto da Sankarea Uchiha, un testo il cui contenuto valeva più di ogni tesoro del mondo. L'oggetto rovinato e mai restaurato, citava le verità dietro le azioni di un mukenin la cui vita era stata davvero al servizio di se stessa. Constatava quanto il mondo ninja rappresentasse solo la fetta più piccola del mondo, poichè confinata nelle sue dottrine, "l'altra parte" - così come la definiva l'autore del libro - era decisamente più reale e in qualche modo trascendente.
    Rivedeva in sè ogni scontro vissuto, ogni battaglia combattuta, semplicemente perchè i moventi gli parevano gli stessi: le scelte di un uomo morto consapevole di essere uno dei peggiori esseri sul pianeta.
    Il mukenin si coturgava la fronte con gli stracci che aveva indosso sullo sgabello di un bar di terz'ordine, nei sobborghi...



    - Giorno 365: ...dovesse costarmi la vita, sarà l'ultima cosa che farò...lo giuro...LO GIURO SUL MIO NOME: ITACHI UCHIHA, IO TI AMMAZZERO'! -



    Ordinò un drink e chiuse il diario per sorseggiarne il contenuto con mano tremula. Intanto ricordava la controparte del manoscritto, la sezione che - come aveva ipotizzato - era stata Sankarea a manomettere, spiegando per filo e per segno "cos'era Zero".
    Accatastò alla buona il bicchiere e portò le mani alle tempie, strizzando gli occhi: tremava come un malato terminale in preda agli spasmi, ed invero non era tanto distante dalla verità. Tristania non aveva mentito, ed ora capiva anche il motivo: qualcosa, nella sua storia era andato storto, o meglio per il verso giusto di qualcuno ben al di sopra della troia. I sintomi che avvertiva nell'anima era l'inconfondibile prova della veridicità del testo segreto di Sankarea...


    Questa è la fine della storia di mio padre, ma anche l'inizio della mia. Soltanto la mia discendenza potrà leggere queste righe, poichè stese con un Fuuinjutsu rivelabile unicamente da occhi Uchiha.

    Giorno 1: Ho ucciso mio padre, consegnandolo nelle mani dei suoi aguzzini in cambio della mia libertà. Sono un pessimo essere umano, ma da oggi vivrò come tutti gli altri: libera dall'oppressione del passato. L'Hokage ha deciso di accogliermi per aver collaborato alla cattura di Sasuke Uchiha. Sono triste e al contempo emozionatissima.



    Grondò di sudore dagli occhi. Come poteva sapere che la sua storia aveva avuto inizio prima ancora della sua nascita? Un travolgente senso di smarrimento lo attanagliò, fino a fargli agguantare il calice da cui aveva sorseggiato l'alcoolico e farglielo mandare in mille pezzi. Con denti aguzzi scavalcò il "regolamento" di quel locale mukenin, attirando su di sè i sinistri sguardi dei presenti. Quell'innocuo gesto rappresentava guai, e il preludio di risse. "Tenere SEMPRE i nervi saldi", ecco l'effige sul locale, una norma che però Zero aveva ingenuamente infranto.
    Il barman arrotandosi il baffone western tirò su il cappellaccio dell'omonimo contesto e fece tonfare sotto il suo naso una balestra carica per l'uso. Lo minacciò con gli occhi e con la punta del dardo in canna lo sollevò dal mento, intimandogli con le "buone" di cambiare aria...


    Giorno 2190: Sono stato fregato...fregato di NUOVO! Orochimaru, quel maledetto mi stava usando come "involucro", il nuovo corpo che avrebbe abitato con la sua viscida pelle. Ma adesso è soltanto una storia passata. Ho ottenuto la forza necessaria per affrontare Itachi, mi lascerò indietro la carcassa del Serpente per andare a reclutare la mia squadra. Sono solito lavorare da solo, ma è un gioco troppo pericoloso su cui scommettere.



    Giorno 1500: Qualcosa non quadra. Faccio strani sogni e mi risveglio con lo Sharingan. Al momento son semplici flash, ombre che vagano tra paesaggi incendiati e accatastamenti di catene. Cosa voglia dire tutto questo non lo so, e non mi interessa. Come previsto la mia vita è un turbinio di gioie ed emozioni, conosco l'amore, i sentimenti ed il sesso. Sono protetta dall'Hokage e tutto sembra andare per il meglio.



    Tutti gli occhi puntati su di lui. Zero assecondò col collo il movimento impartitogli dalla balestra, fino a congiungere lo sguardo con il barista. Da dietro i presenti guardavano la scena con velato distacco, ma in realtà il desiderio di vederlo sbattuto fuori a calci in culo era comune. Poco dopo tuttavia, l'aguzzino inspiegabilmente revocò la minaccia, ma non la ripose da dove l'aveva tirata fuori, bensì se la puntò sotto il mento è pressò il grilletto.
    Le pareti si tinsero di rosso e più di un urlo venne cacciato: ci fu chi andò fuori dal locale, chi invece fuori di testa, impugnando mannaie e coltellacci da macello per partecipare attivamente alla scena.
    Quanto era accaduto non aveva nulla di inspiegabile: il mukenin aveva costretto mentalmente il barista a farsi fuori, sfortunatamente quest'ultimo era amato da molti...


    Giorno 2220: Penso di aver reclutato tre validi alleati, ma quel che davvero conta che è che trovato il covo di Itachi. Quel bastardo è a Konoha, in un antico tempio degli Uchiha ad ovest. Veniva utilizzato per riti etnici e per i trapianti degli occhi. E' strano sia tanto distante dal villaggio, ma meglio per me: non rischierò di incappare nelle guardie del Paese del Fuoco.


    Giorno 1750: Quelli non erano sogni, ma profezie...adesso lo so! Ne ho avuto la certezza. Ho visto quattro giorni fa i signori Masashi morire in un incidente col carro, ed oggi è pervenuta la notizia che son caduti da un burroni durante una transazione. Sono spaventata...ed incinta. Queste novità mi rendono parecchio agitata, soprattutto in questo periodo. Non so chi sia il padre, e francamente dubito che verrà a reclamare questa figlia.



    - Non osate fare un passo. Tornate a bere, preferirei evitare di spargere altro sangue, ma attaccandomi mi costringerete a farlo. -

    Minacciò il mukenin con una pacatezza devastante. Neanche si voltò per capire quanti fossero a volerlo morto, si auspicava che la morte del barman fosse di per sè un deterrente, ma naturalmente si sbagliava.
    [...] schivò dio solo sa quanti shuriken e kunai, scagliatogli contro con una ferocia brutale, ciononostante contrastare quei teppisti gli parve un gioco da ragazzi dopo aver fronteggiato Tristania. Nessuno sapeva davvero il fatto suo, e tolta la salivazione copiosa e il barbone incolto, erano uno più smidollato dell'altro. Gli parve uno spreco di tempo persino farli fuori, così si limitò a metterli K.O. ora con le bottiglie dietro il bancone ora con i cavi d'acciaio che teneva nei borselli. Da fuori si affacciavano i passanti, sventolando mante e cappelli per fare il tifo, ma lui vedeva il tutto come una longeva perdita di tempo...


    Giorno 2230: Sono stremato e abbattuto. Dopo aver fatto fuori Itachi, un certo "Tobi" mi ha detto che ho sbagliato ogni cosa, e che in realtà mio fratello mi amava. Ha sterminato il clan sotto commissione dell'Hokage in persona, e poi ha accettato di morire da mukenin in cambio della mia protezione. Non so più cosa pensare, che Dio mi aiuti.


    Giorno 2000: E' una catastrofe. Adesso riesco persino a controllare le profezie, e vedo la gente morta. Tanta gente morta. So chi sono i responsabili, o meglio chi saranno. L'ho detto all'Hokage, ma è parso non credermi. Il consiglio ha persino steso una pratica per cacciarmi dal villaggio. Io volevo soltanto prevenire tutto questo, ed invece mi sembra di fare l'esatto opposto. Sono però riuscita a dar delle informazioni a Nube e a convincerlo di restare in contatto.
    Momentaneamente sto vagando per le montagne, cercando di trovare un rifugio per Tristania, la prima delle mie figlie. Sono stata soggetta ad altri parti, ma ho lasciato i nascituri in ospedale. Sono sola...e incapace di occuparmi di altri bambini.



    - Ascoltatemi tutti attentamente: io sono Zero e sto mettendo in piedi una squadra. C'è qualcuno disposto a seguirmi dietro compenso? -

    Disse col dito sollevato nel casino generale venutosi a creare. Gli sgabelli sottosopra, i tavoli a soqquadro o spezzati rappresentavano solo il 50% del bordello, la restante percentuale era occupata dai mukenin messi a dormire.
    Quasi tutti parvero ignorare la proposta lavorativa esposta, anzi gli vennero addosso in massa nel vano tentativo di tenergli testa. Ben poca cosa per un provvidenziale susano'o evocato a sfollare la matassa umana.
    [...] un lercio ruppe la finestra e cadde fuori dal locale. Dietro di lui, dalla porta si erse Zero, sconfitto moralmente dalla rissa. Non aveva trovato nessuno disposto ad ascoltarlo, e tantomeno seguirlo. Richiuse quindi il diario e andò per la sua strada, quando...


    Giorno 4000: In questi anni sono successe troppe cose, e per nessuna di queste valeva la pena morire. Ho deciso di appendere le armi al chiodo e di vivere lontano dal mondo con Karin. Genererò una prole, chissà, ma prima devo nascondere al sicuro l'artefatto più pericoloso del mondo: la Stele degli Uchiha. La nasconderò nel luogo dove riposa mio fratello, affinchè nessuno possa trovarla. Chiunque leggerà queste righe, non vada alla sua ricerca. Contiene verità sconvolgenti, che nessun essere umano può reggere senza impazzire. E' un miracolo che io sia ancora sano di mente. E non ne sono nemmeno troppo sicuro.


    Giorno 4000: Ho fatto una cosa terribile, Dio mi punirà per questo. Ho abbandonato Tristania al suo destino, sperando che morisse di stenti, ma una nuova profezia mi smentisce: sarà lei a provocare la fine del mondo, e lo farà con l'aiuto di Sefiro Mitarashi, uno dei miei discendenti. Urge far qualcosa, e fortunatamente so già come agire. Ho predisposto tutto, e stavolta la faremo o in barba al destino, io e mia figlia Marion. Tristania non si renderà nemmeno conto che verrà imbrogliata.



    Già, una storia cominciata molto prima della sua nascita, una linea temporale alternativa che spiegava l'amnesia, in pratica uno Zerocentrismo indotto. Tutto era ruotato attorno a lui, una catena di eventi indissolubili dalla sua persona, che quando pensava di aver giocato il destino togliendo di mezzo Tristania, in realtà aveva soltanto assecondato.

    CITAZIONE

    Gli occhi puri dell'unico fra gli unici diverranno scarlatti. Colui che sarà è tra due vergini. Mitarashi di nome, Uchiha di fatto. Così come una foglia brucia con una fiamma, la Foglia arderà di uno sguardo bruciante, soffocante, rovente. E il fautore della rovina farà ammirare una Konoha ormai inesistente.


    - Non è ancora finita.. -

    ...una mano femminile gli si poggiò sul cappotto, rallentando la camminata del mukenin, il quale di scatto si voltò a pugno chiuso convinto di dover continuare la rissa; erano in due, ma avevano un'aria diversa dai ceffi accatastati nel bar, più "alla mano...

    - Greta e Marco. Allora...quando cominciamo?

    anime-black-lagoon-revy_200s



    Edited by Zérø - 23/7/2014, 22:31
     
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    Camminando camminando il trio dei mukenin arrivò dopo intere giornate di marcia ai confini occidentali delle terre del Fuoco, nei pressi di un cimitero vegetale apparentemente dimenticato da Dio. La folta vegetazione e la fauna tipica del Fuoco, lì moriva di stenti, vuoi per la mancanza di acqua pulita vuoi per le incalcolabili paludi che appestavano letteralmente il luogo. Nessuno si era premurato di fare alcuna bonifica, perchè quei posti erano considerati impraticabili tanto dal Kage quanto dal Daymio.
    Zero avanzava preciso, freddo e sicuro che quella era la giusta pista. Un territorio sperduto nel mondo, non praticato più da nessuno e invivibile. Mai nessun altro posto gli era sembrato perfetto come quello per nascondervi una reliquia leggendaria.
    Malauguratamente per lui, i compagni che si era portato appresso non erano della stessa opinione, o quantomeno una di loro...


    BlackLagoon7


    YbpOcgr



    - Potresti cortesemente smetterla di fissarmi? Mi stai dando ai nervi. -

    - Sta un attimo zitto e ricapitoliamo la situazione: tu ci hai ingaggiati a una paga di merda, per fare un viaggio di merda in un posto di merda alla ricerca di un fantasmagorico oggetto di merda, la cui leggenda è riportata in un diario di merda, scritto da un vecchio di merda. Sbaglio qualcosa?

    - Precisamente. -

    - OOOOOH, ANDIAMO!! HAI LA MINIMA IDEA DI QUANTO MI SIA COSTATA QUESTA SEMI-PERMANENTE?! OVVIAMENTE NOOOO, PERCHE' SEI UN CAZZO DI BIRILLO-MUNITO, E QUESTE COSE NON PUOI CAPIRLE! -

    - Precisamente. Di nuovo. -

    - Quando abbiamo accettato di seguirti l'abbiamo fatto pensando a te come a una sorta di mafioso tutto d'un pezzo con i quattrini che gli uscivano pure dal buco del culo...e invece non hai lo straccio di un soldo!! Non ci credo che abbiamo lasciato la bella vita ninja per questa schifezza di esistenza...

    Disse borbottando tutt'altro che discretamente Greta. Si era lamentata da circa metà viaggio facendo le solite domande rompicoglioni, ma suo malgrado non trovava man forte nel terzo in comodo, che al contrario suo, camminava con i piedi a 10 e 10, fumacchiando all'occorrenza e godendosi il lungo viaggio. Ciò fu causa dell'ennesima lamentela della gallina, che sbottò in un piagnisteo dopo essergli comparsa dalla spalla!

    - Marco...fratellino bello...adorato consanguineo...tu sarai d'accordo con me nel restituire il bottino a questo stramboide e tornarcene da dove siamo venuti...OVVERO PRENDERE AL CONTRARIO LA STRADA PER "FANCULO", CHE GUARDA CASO E' IL POSTO DOVE CI TROVIAMO ORA!! -

    - Suvvia sorellina, guarda il lato positivo della faccenda: siamo al verde e Zero ci ha pagati anticipatamente solo per riesumare un vecchio artefatto. Al giorno d'oggi gli impieghi dei sobborghi bene che ti vadano ti rompono braccia e gambe. Col ricavato della missione potrai andarci almeno altre tre volte dal parrucchiere, non fare così.

    MD4fRm4



    - BAAAAAAH, MASCHI!! Se non avessi le tette stai pur certo che me le farei trapiantare...assieme a un nuovo cervello!
    Fanculo a te e a Zero! Mi hai sentito?! BLEEEEEEAH!! -


    Le linguacce e le pernacchie andarono ancora avanti per un lasso di tempo decisamente troppo lungo da sopportare, e il mukenin fu più volte tentato di rispedirla a casa a calcinculo, ma non lo fece, perchè il viaggio di per sè era già abbastanza faticoso, e di certo Greta non si meritava l'attività di nemmeno uno dei neuroni che Zero aveva in testa. Morale della favola, la lasciò fare, così come si fa con le mocciose viziate.
    Non sapeva nemmeno cosa diavolo l'avesse spinto ad ingaggiarli:


    - Sentite un pò voi due, invece. Spiegatemi nuovamente perchè avete disertato? Avete detto di essere degli Anbu, no? Vita agiata, protezione assicurata...fama...quindi perchè vi siete lasciati tutto alle spalle? -

    - Me lo chiedo sempre...OGNI FOTTUTA NOTTE, CAZZO! PERCHE' CI RITROVIAMO CON LE PEZZE AL CULO, MARCO?! -

    - Perchè l'Otokage era uno stronzo, ricordi? Ti ha visto forte e figa e ti ha costretto ad arruolarti minacciando di bandire dal villaggio ma e pa.

    - Veramente non la ricordavo proprio così la sto...

    - ...COMUNQUE SIA, per una volta si fa come dico io, sorella, perchè ormai siamo passati dalle stelle alle stalle, e sottolineo quanto ci sia andata di lusso questo lavoro. Non è forse così, Zero? -

    Disse Marco abbassando i vetri degli occhiali scuri, ed ammiccando la complicità. "Che diavolo ho fatto di male per meritarmi questo?!" ripeteva tra sè e sè il mukenin, pentito ogni metro di più della scelta fatta. Ma ormai erano là, al cospetto di una ziqqurat, perduta nei secoli, abbandonata dal tempo e dagli uomini.
    Umidità e piante amazzoniche inghiottivano entrate ed uscite del tempio, invecchiandolo persino più di quanto effettivamente paresse. Stando al resoconto di Sasuke Uchiha, quella roba l'aveva costruita lui stesso dalle macerie del mauselo originale, laddove si era scontrato col fratello. La battaglia l'aveva fatto crollare e una volta redenti i "peccati", in suo onore riadattò questa casa di eterno riposo.
    Zero doveva ammettere lo immaginava più grande ed imponente, e non una roba alta appena quattro metri, ma la priorità era il contenuto di quel luogo.
    Con i commenti non richiesti di Greta come sottofondo, il mukenin tastò con mano le mura che lo circondavano. C'erano dei fori, posti a circa tre metri della costruzione, praticamente a ridosso del tetto, ma nessuna apertura abbastanza grande per potervi accedere....


    - CHIUSA?! SERIAMENTE?! -

    - E' strano: sembra essere stato assemblato dall'interno. -

    - Cioè chi l'ha alzata l'ha conclusa restando dentro. -

    - No, sono certo che non sia così. Quando Sasuke Uchiha è morto l'ha fatto a Konoha, sulla ghigliottina.

    - Tutto questo è moooooolto commovente, ma che ne dite di farcene noi una, di apertura? Eh?! E' una bella idea no?! -

    - Insomma a cosa stai pensando? -

    - A qualcosa di più ingegnoso, un deterrente per far restare al di fuori tutti gli ospiti inattesi. -

    - Quindi che si fa? -

    - EHILA'AA'?! TERRA CHIAMA STRONZI?! QUI E' QUELLA CON LE TETTE CHE PARLA! -

    - Ti abbiamo sentito, Greta! Ma non ci sarà bisogno di creare un'entrata. Stai a guardare: Sharingan! -

    L'Uchiha si destreggiò nell'arte oculare che lo caratterizzava tra i ninja, e guardò dettagli invisibili a normali occhi. Girò intondo alla ziqqurat fino ad imbattersi in una parete diversa dalle altre, un ammasso di rocce attraverso le quali tuttavia potè passare con la mano. Greta e Marco corsero alle sue istruzioni, rispettivamente gettando una sigaretta e togliendosi gli occhiali: quella scoperta era una stretta apertura illusoria perpetuatasi nel tempo dal potere degli occhi di Sasuke. Aveva dell'incredibile un Genjutsu talmente potente da essere indipendente dalla vita dell'uomo che l'aveva lanciato, eppure era così...

    - Un Genjutsu perpetuo. -

    - E che cazzo è? -

    - Un'illusione talmente potente dal non dipendere più dal ninja che l'ha lanciato. -

    - Esistono robe simili? -

    - Poche, pochissime, e soprattutto soltanto gli Uchiha le padroneggiavano. Izanagi, Izanami e Kotoamatsukami. Fino ad oggi non ne conoscevo altre. Allora, entriamo? -

    Quest finita. Aprirò la continuazione in Aree disabitate. Intanto da questa rinuncio all'exp in funzione della Taglia.


    Edited by Zérø - 24/7/2014, 01:01
     
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