Ōrora

P.Q Yuki Shirasu

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    Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato, non ero nervosa ma solo impaziente di partire. Era molto tempo che non vedevo la mia sorellina Rin, l’ultima volta era accaduto in circostanze bizzarre e fino a quel momento me ne ero tenuta lontano di proposito. Con tutti i guai che stavo passando avrei solo rischiato coinvolgere anche lei, ma in quel caso volevo accertarmi che stesse bene. Nel diario di mio padre avevo scoperto che la seconda base dell’organizzazione era situata da qualche parte nel bosco di Konoha, e oltre a me c’erano poche persone a sapere dell’esistenza di mia sorella, due di queste erano Ryuu ed Eiji. Quest’ultimo aveva dimostrato di essere molto più simile al padre di quanto non volesse ammettere, ed ero preoccupata che potesse fare del male a Rin solo per arrivare a me. Ero consapevole che mi sorella fosse in buone mani e che l’organizzazione non avrebbe assolutamente osato avvicinarsi a Konoha, però sarei stata più tranquilla nel vedere io stessa che tutto andava bene.

    - Ci aspetta un lungo viaggio, portiamoci qualcosa da mangiare

    Atsushi aveva accettato di accompagnare me e Moe fino a Konoha anche se non sapeva bene per quale motivo lo stessimo facendo, non gli avevo ancora detto molte cose convinta che fosse la cosa migliore, sicuramente lo avrei fatto più avanti.
    La preparazione per un viaggio del genere era sempre molto minuziosa, dovevamo portarci viveri e strumenti utili, armi e oggetti di supporto. La cosa più importante era avere qualcuno con cui parlare durante il viaggio, così da farlo risultare meno lungo e noioso.


    - Se partiamo dopo pranzo è meglio, almeno non ci viene subito fame e siamo pieni di energie

    La mia idea sembrò riscuotere un certo successo, quindi passammo la mattinata ad organizzarci e a ora di pranzo ci ritrovammo al chiosco di ramen per mangiare qualcosa. Poco dopo prendemmo le ultime cose e ci preparammo a partire, dirigendoci al cancello sud del villaggio.
    Non avevo paura di incontrare membri dell’organizzazione in quanto più di una volta mi avevano dimostrato di non volermi uccidere, anche se non sapevo con precisione quale fosse il loro piano per me. Ryuu nonostante avesse tradito continuava a proteggermi a distanza, almeno stando a quanto avevo sentito dai membri dell’organizzazione che avevano cercato di rapirmi. Invece non sapevo nulla delle intenzioni di Akemi, il leader. Sapevo che era la ragazza di Ryuu, e non mi era sembrata cattiva quando la incontrai la prima volta, però non mi era mai capitato di parlarci veramente, e anche se sembrava strano mi sarebbe piaciuto. Avevo sempre visto l’organizzazione come qualcosa di malvagio, eppure molte delle persone che mi stavano a cuore si erano unite a quest’ultima, forse portavano veramente avanti una causa giusta per cui valeva la pena combattere. Non riuscivo comunque a concepire l’idea di tradire il proprio villaggio, era una cosa che non mi apparteneva e per questo non riuscivo a perdonare la scelta di Ryu di abbandonare Kumo.
    Nell’ultimo periodo avevo avuto modo di pensare molto, cercando risposte sul perché gente come Ryuu o mio fratello avessero deciso di fare un scelta del genere. Avevo avuto modo di chiarire dubbi che avevo riguardanti delle scelte. Non nascondo che l’idea di entrare nell’organizzazione per vedere cosa avessero da offrirmi mi aveva intrigato sul momento, ma solo dopo mi ero resa conto che fosse un follia e che solo prendere in considerazione una tale offerta andava contro tutto ciò in cui credevo.


    - Siete pronte?

    Il cielo era leggermente nuvoloso e l’aria fresca quel tanto che bastava, ero pronta ad intraprendere quel lungo viaggio che mi separava dalla mia sorellina. Tornare a Konoha era sempre un piacere, speravo solamente di non incorrere in imprevisti spiacevoli.

     
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  2. Sele_
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    Iniziammo a scendere lungo il sentiero che portava a valle, quella era la parte più lenta di tutto il tragitto, bisognava stare attenti a dome si mettevano i piedi e ad eventuali zone a rischio frane. Quest’ultime erano molto frequenti tra i monti che circondavano il villaggio, gli shinobi della nuvola erano molto abili a riconoscere le zone a rischio e ad evitarle.
    La discesa durò un po’, quello che seguì furono le pianure desolate del paese del fulmine, una zona che conoscevo fin troppo bene e dove avevo trascorso istanti poco piacevoli. In quel luogo mi era capitato di avere scontri con banditi, con ex compagni e con ninja traditori. Ogni volta che mi capitava di passarci non potevo fare a meno di pensarci, erano ricordi che nonostante tutto sentivo ancora tanto.
    Le pianure si estendevano per kilometri e per attraversarle ci sarebbe voluto parecchio, sapevamo però che per accamparci dovevamo passare a zone meno aperte e dove ci si potesse costruire un insediamento sicuro, al riparo da eventuali attacchi di animali o persone.


    - Stai bene Yuki? Non dirmi che hai già fame?

    A differenza di Moe, Atsushi non sapeva delle cose che avevo dovuto passare in quel luogo, lo conoscevamo da relativamente poco e non avevamo avuto il tempo di raccontargli tutto, quel viaggio sarebbe stata una bella occasione per farlo.
    Subito dopo aver superato le pianure e varcato il confine, ritrovandoci di fatto fuori dal paese del fulmine, decidemmo di accamparci visto che stava scendendo la notte. Ci posizionammo al limitare di una foresta e iniziammo a raccogliere la legna per accendere un fuoco. Non dovevamo preoccuparci del cibo in quanto eravamo stati previdenti, quindi ci limitammo a sederci intorno al fuoco appena accesso e a mangiare le scorte che ci eravamo portati.
    Adoravo il clima che si veniva a creare in quelle situazioni, il verso degli uccelli notturni, lo scoppiettio del fuoco, il cielo stellato sopra le nostre teste. Tutto sembrava così perfetto, il momento ideale per farsi una chiacchierata.


    - Io ho una vita un po' incasinata, sicuramente ti sarai posto delle domande -

    Dissi rivolgendomi ad Atsushi non ci sarebbe stata occasione migliore di spiegargli tutta la storia, sapevo di potermi fidare.
    Iniziai col parlare dei miei genitori e della loro morte, gli descrissi tutti i problemi che avevo dovuto affrontare subito dopo, e delle scoperte sconcertanti. Mi dilungai a parlare di mia sorella e dell'organizzazione, più andavo avanti e più mi sentivo meglio, era come liberarsi di un peso.
    Atsushi non lasciava trasparire nessuna emozione, se ne stava seduto a mangiare la sua cena, come se non avessi detto nulla fino a quel momento.


    - Alcune cose le sapevo, sai com'è, al villaggio le voci girano...però di tua sorella per esempio non sapevo nulla...quindi stiamo andando a Konoha per lei -

    Moe ovviamente già sapeva tutto, ma il fatto di non averlo detto ancora ad Atsushi era una cosa che mi aveva tormentato fino a quel momento.
    Passammo il resto della serata a chiacchierare, fino a quando decidemmo di metterci a dormire.
    Il mattino seguente ci svegliammo di buon ora, mettemmo via tutto quanto e ripartimmo alla volta di Konoha. Sapevamo di essere a circa metà strada, forse nel pomeriggio potevamo essere già al villaggio.


     
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  3. Sele_
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    Camminammo per delle ore senza mai fermarci, le condizioni climatiche erano ideali. Faceva fresco, tirava poco vento e c'era bel tempo, non potevo chiedere di meglio.
    Eravamo da poco entrati nel paese del fuoco quando giungemmo ai margini della foresta di Konoha e Atsushi si irrigidì improvvisamente. Ci fermammo tutti quanti, i intenta a scorgere qualche rumore sospetto in lontananza ma con scarsi risultati.


    - C'è qualcuno in rapido avvicinamento, difficile dire se abbiano buone intenzioni o meno...ne riesco a sentire due, ma forse ce ne sono altri che celano la propria presenza, dobbiamo andarcene -

    Atsushi era un ninja con poteri sensoriali, a differenza mia riusciva a sentire la presenza di nemici per kilometri, riuscendo anche a sentire le vibrazioni del chakra delle persone e se erano malintenzionati o meno. Mi aveva stupito il fatto che non fosse riuscito a dirlo in quell'occasione, forse si stava concentrando sul gruppo e faceva fatica a focalizzarsi su uno solo per capirne le intenzioni.
    Facemmo per spostarci nel bosco ma qualcosa ce lo impedì, sentì per la prima volta un movimento nelle vicinanze, era strano che non me ne fossi accorta prima. Mi girai in quella direzione e vidi una ragazza uscire dalla vegetazione con tutta tranquillità.




    - E' una delle due presenze che avevo sentito avvicinarsi, deve essersi teletrasportata in qualche maniera -

    La ragazza aveva un coprifronte di Kumo scheggiato, ma non ci volle quel dettaglio per farmi capire che era un membro dell'organizzazione.

    - Scusate ma non posso lasciarvi andare, c'è qualcuno che ti vuole parlare -

    Disse la giovane ragazza riferendosi a me. Io sapevo già cosa intendeva dire con quella parole, erano settimane che i membri dell'organizzazione cercavano di portarmi con loro senza farmi del male. Mio cugino voleva parlarmi e non sapevo il perché, io non avevo nulla da dirgli, ormai era un ninja traditore.

    - Oh ma che maleducata, io sono Haruka, è un piacere conoscerti Yuki -

    Stavo analizzando la situazione, cercavo un maniera per far scappare tutti e tre anche se sapevo che non sarebbe stato facile, non sembrava affatto una semplice da battere. Ci bastava raggiungere Konoha per essere al sicuro, ma il villaggio distava ancora qualche kilometro.
    A breve sarebbe arrivato anche l'altro ninja che Atsushi aveva percepito e a quel punto avremmo potuto fare ben poco per scappare, dovevamo muoverci e subito.


    - Non lo fate, non è una buona idea -

    Sembrava avesse intuito le nostre intenzioni ma questo non mi fermò, crei la cortina fumogena sul campo di battaglia e portai i miei due compagni con me nella vegetazione poco prima che venisse spazzata via del tutto da una tecnica di tipo vento molto potente.
    Corremmo tra la vegetazione della foresta senza voltarci indietro, ma ero sicura che se non ci fossimo messi al sicuro ci avrebbero ritrovato in poco tempo, esattamente come ci avevano individuato poco prima. Probabilmente l'altro ninja che Atsushi aveva percepito aveva poteri sensoriali come lui, e se così fosse stato quella fuga si sarebbe rivelata a dir poco problematica.


    - Konoha è in quella direzione, dobbiamo sbrigarci, ho avvertito un'altra presenza molto vicina -

    Non dovetti attendere molto per sapere chi fosse visto che ci piombò davanti sbarrandoci la strada.

     
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  4. Sele_
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    Ryuu non era cambiato affatto, aveva sempre il solito sguardo che ispirava fiducia. Per tutto il tempo in cui ero stata lontana da lui me lo ero immaginato diversamente, avevo iniziato a vederlo sotto una luce peggiore, pensavo fosse diventato un criminale in tutto e per tutto.



    Moe sapeva chi fosse ma Atsushi non lo aveva mai visto. Io rimasi ferma a fissarlo fino a quando decise di parlare.

    - Ti chiedo solo di lasciarmi parlare, ti devo molte spiegazioni...quando avrò concluso potrai andartene -

    Sapevo che non mi avrebbe fatto del male, mi voleva bene e si notava da come mi guardava. Io annuì appena con la testa e Ryuu riprese a parlare.

    - Non sei stupida, e suppongo tu abbia capito molte cose riguardante l'organizzazione. Comunque sì, io ero un infiltrato nel villaggio da un po' ormai...Perché esiste l'organizzazione e a cosa puntiamo? A eliminare le mele marce e poter restituire agli abitanti di Kumo un grande villaggio, come lo era una volta. Io l'ho fatto perché credo in questa causa, e ho capito che restando lì non avrei ottenuto nulla -

    Non capì esattamente a cosa si riferisse.

    - Chi sono esattamente queste mele marce? E' meglio che tu non lo sappia, gente che comunque è al potere e che non vuole il bene del villaggio...non parlo del raikage, ma di persone che gli sono vicino nel suo incarico.
    Noi tutti sappiamo di essere considerati traditori, ma siamo molto più fedeli a Kumo di molti altri, vogliamo solo il bene del villaggio e delle persone che ci vivono.
    -

    Io non volevo credergli eppure sembrava essere convinto di ciò che diceva. Volevo più risposte, avevo bisogno di sapere tutto quanto e farmi un'idea di quanto stava accadendo.

    - Akemi fu una delle prime a denunciare determinate cose, poco dopo provarono ad ucciderla con scarsi risultati...però fu costretta ad abbandonare il villaggio, fu allora che creammo “Ōrora”. -

    Tutti i membri dell'organizzazione che aveva incontrato fino a quel momento, escluso Kioshi, non mi avevano mai fatto del male e non mi erano sembrati “cattivi”. Sapere la verità fu abbastanza illuminante e mi fece riflettere su alcuni episodi del passato.

    - Capisco...le cose iniziano ad essere più chiare, però io non voglio tradire il villaggio. Diventerò Raikage e cambierò le cose -

    Ryuu sorrise.

    - Non ho dubbi in proposito, comunque non ti avrei mai chiesto di tradire il villaggio, volevo solo che capissi, tutto qui -

    Eppure mi faceva un effetto così strano trovarmi mio cugino davanti dopo così tanto tempo, sembrava come se non ci fossimo mai allontanati, come se non avesse mai tradito il villaggio. Allora sembrava tutto più facile, quando sentivo crollarmi il mondo addosso c'era sempre lui pronto a sostenermi e ad infondermi coraggio.

     
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  5. Sele_
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    Ero tranquilla e sollevata, non mi sentivo più così sola.
    Sentì qualcuno avvicinarsi, e due figure ci raggiunsero. Una era la ragazza di nome Haruka che avevo conosciuto poco prima, l'altro era un ragazzo con i capelli e scuri e dall'aspetto bizzarro, probabilmente doveva essere lui il ninja con i poteri sensoriali che ci aveva individuato.




    - Oh siete qui, avete parlato? -

    Chiese Haruka, e Ryuu annuì.
    Io stranamente mi sentivo a mio agio lì in mezzo, d'altro canto Atsushi non sembrava riuscire a mantenere un atteggiamento controllato, era chiaramente nervoso e non c'era da biasimarlo.


    - Stavi andando da Rin giusto? Ti posso dire io che sta bene, tranquilla...a breve dovrebbe iscriversi all'accademia -

    Non volevo sapere come facesse Ryuu a saperlo visto che tecnicamente tutti lo credevano morto, ma poco importava, l'unica cosa importante era l'incolumità di mia sorella e sapere che stesse bene per me era un sollievo. Dopo tutto quel viaggio era il minimo che andassi a trovarla ugualmente, tornare subito indietro non sarebbe stato molto furbo, inoltre dovevamo fare scorte per il viaggio di ritorno.

    - Vai tranquilla, ci terremo in contatto -

    Detto questo Ryuu e gli altri due si dileguarono, e rimanemmo solo io, Moe e Atsushi. Ci furono alcuni attimi di silenzio nel quale i mi limitai a tenere lo sguardo fisso nel vuoto e a pensare a quanto appena accaduto.

    - Uhm, quello era tuo cugino quindi...al villaggio era abbastanza famoso, cavolo ancora non ci credo -

    Atsushi sembrava riprendersi pian piano, il che era un bene visto che ancora non eravamo al villaggio e io dovevo incontrare mia sorella. Ci saremmo fermati per qualche ora, il tempo di parlare con Rin e di fare provviste.
    Riprendemmo a camminare verso Konoha consapevoli del fatto che il tragitto che ci separava dal cancello era poco.
    Io ancora cercavo di metabolizzare tutte le informazioni ricevute poco prima, ero così concentrata a fare il punto della situazione che per poco non urtai uno dei ninja di guardia al cancello. Atsushi ci parlò e loro ci fecero passare senza troppi problemi, quello fu l'unico momento in cui tornai ad essere presente. Konoha era magnifica come sempre, a me piaceva molto passare da quelle parti di tanto in tanto. Il clima era mite e le giornate soleggiate si alternavano a quelle piovose. Ero contenta che mia sorella fosse cresciuta lì e in un clan prestigioso come il clan Nara.


    - Ci vediamo qui al cancello tra un paio d'ore, io e Atsushi pensiamo alle provviste -

    Annuì e andai immediatamente a casa di Makoto e Sayuri per vedere se era lì. Quando bussai alla porta mi venne ad aprire proprio lei, in realtà fu una cosa inaspettata perché non credevo di trovarla a casa. Vederla mi provocava sempre una certa emozione. Le sorrisi e la abbracciai e lei ricambiò.

    - Che ci fai da queste parti? Stai svolgendo una missione? -

    - No niente del genere, sono venuta per salutarti, era da un po' che non ci sentivamo e volevo sapere come stavi -

    Sapevo di non aver molto tempo a disposizione per stare con mia sorella, ma due ora sarebbero state più che sufficienti per parlarci un po'.

     
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  6. Sele_
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    La casa sembrava vuota, non sentivo nessun tipo di rumore che potesse farmi pensare il contrario.

    - Domani mi iscrivo all'accademia, i miei genitori sono convinti che io sia in grado di finirla in pochissimo tempo -

    Non sembrava del tutto convinta, eppure la prima volta che l'avevo conosciuta mi era sembrata un ragazza decisa e sicura di sé.

    - Hai dei dubbi in proposito? Anche io la penso come Makoto e Sayuri, sei un tipa in gamba e non avrai problemi all'accademia -

    - Tutti si aspettano grandi cose da me, una Ranton cresciuta nel clan Nara... -

    Sapevo benissimo cosa provava, era capitato anche a me di passare un periodo del genere, sostenere l'aspettativa degli altri non era facile soprattutto se all'età di Rin.

    - Non tradirai le aspettative che gli altri hanno su di te...pensa ad un obbiettivo da raggiungere e fai di tutto per far sì che ciò accada, non pensare agli altri -

    Ero sicura che Rin avrebbe fatto grandi cose, era un certezza che nessuno avrebbe potuto togliermi. Aveva solo otto anni e un'intelligenza fuori dal comune, non osavo nemmeno immaginare quanto potesse fare al test del QI.
    Passammo del tempo a parlare del più e del meno, io evitai accuratamente il discorso di Ryuu, non sapevo se fosse giunta la notizia della sua morte anche ai genitori di Rin e volevo evitare di dare spiegazioni o di fingermi affranta per qualcosa che in realtà non era successa.


    - Credo sia ora che vada, i miei amici mi stanno aspettando...in bocca al lupo per tutto, ci sentiamo presto -

    Mi dispiaceva ogni volta essere costretta ad andarmene, fosse stato per me sarei rimasta insieme a lei anche tutto il giorno, ma purtroppo dovevo andare e tornare a Kumo. Ci salutammo sull'uscio della porta, con la speranza che quel distacco non sarebbe durato a lungo.
    Raggiunsi Atsushi e Moe al cancello sud del villaggio, trovandoli già pronti e con gli zaini peini di provviste.


    - Avevo fame solo al pensiero di ripercorrere tutta quella strada, e quindi ho preso tanta roba, tanto non avanzerà -

    Io ero tranquilla contrariamente ad Atsushi, la cosa che mi turbava un po' all'andata era il pensiero di imbattermi in qualcuno dell'organizzazione, ma ora che sapevo che stavamo praticamente dalla stessa parte ero molto più serena.
    Partimmo alla volta di Kumo subito dopo pranzo, pronti ad affrontare la lunga strada che ci separava del nostro villaggio.
    Ripensando alla chiacchierata con Ryuu stavo iniziando a chiedermi se la strada che avevo deciso di intraprendere fosse davvero quella giusta come credevo. Sistemare le cose senza necessità di tradire il villaggio, diventare Raikage e riportare Kumo al suo antico splendore. Non mi sarebbe affatto dispiaciuto unirmi a Ryuu e a quelli dell'organizzazione, ma diventare mukenin andava contro tutto ciò in cui credevo.
    Per la prima volta dopo tanto tempo non mi sentivo persa, sapevo quello che volevo fare e sapevo di aver persone vicino che mi sostenevano. Avevo uno scopo e un obbiettivo da raggiungere, e avrei fatto di tutto per realizzarli.


     
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  7. Anselmo
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    Il minimo per entrambe, quindi 20+20. Mi spiace ma questa non può essere considerata una PQ da 6 post. Se hai una storia breve da raccontare, fai 3 post sostanziosi, non la dividi in 6 post solo per ricevere più exp. Per sta volta prendi questi 40 exp, che sono comunque più del massimo che un Genin può prendere. Prossima volta se ti vengono 6 post minuscoli, li metti insieme.
     
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6 replies since 6/7/2014, 11:25   85 views
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