Il compleanno

P.Q Yuki Shirasu

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    Era già passato un anno dal mio ultimo compleanno, eppure lo ricordavo così vicino. Quello era stato un periodo abbastanza felice per me, pieno di incertezze ma molto felice nonostante tutto, soprattutto se paragonato a quello attuale. Alla mia festa c’erano entrambi i miei genitori, mio cugino, mio fratello, Moe e Akira. Di tutti quelli elencati era rimasta solo Moe, gli altri o avevano tradito o erano morti e la cosa mi rendeva molto triste.
    La giornata si presentò con un cielo ricoperto da grigi nuvoloni che sembravano minacciare pioggia, tanto meglio, adoravo l’ambiente che si veniva a creare quando pioveva. C’era qualcosa di magico in quell’atmosfera così irreale, le vie del villaggio si svuotavano, l’odore della pioggia si faceva sempre più presente, e quando le prime gocce iniziarono a cadere rimasi per strada per godermi l’attimo. Non mi dispiaceva bagnarmi sotto gli acquazzoni abbastanza frequenti che venivano a crearsi a Kumo.
    Rincasai verso ora di pranzo, avevo bisogno di stare da sola e l’ultima cosa che volevo era vedere vecchi parenti che non sentivo da mesi e che si rifacevano vivi solo per farmi gli auguri di compleanno.
    Negli ultimi giorni avevo chiarito molti aspetti della mia vita, fugando ogni dubbio rimasto riguardante le scelte che avrei dovuto fare.


    - Auguri Yuki, il regalo te lo do stasera ovviamente

    Moe sapeva benissimo che non volevo niente, ma puntualmente si scomodava per farmi qualcosa.
    Quella sera ci eravamo organizzati per uscire e andare a mangiare fuori, io non avevo assolutamente voglia di festeggiare dentro una casa ormai deserta, quindi ci eravamo organizzati per andare al ristorante di carne dove eravamo clienti abituali.
    Atsushi sarebbe venuto più tardi da solo, sembrava stesse facendo una missione e prima di sera non sarebbe tornato. Io e Moe non deviammo dal nostro regolare programma di allenamento, non c'era motivo per la quale mi sarei dovuta riposare il giorno del mio compleanno, di certo i miei nemici non avrebbero fatto una pausa. Dovevo assicurarmi di essere la migliore, non potevo permettermi di perdere ancora, la prossima volta che mi sarei imbattuta in uno dei membri dell'organizzazione lo avrei affrontato, ero stanca di scappare.
    Eravamo al campo di allenamento dove ci allenavamo di solito, quando sentì qualcuno avvicinarsi a passo lento, mi voltai a vidi i miei zii, per la precisione i genitori di Ryuu. Non li vedevo da molto tempo e non avevo avuto il coraggio di parlargli a quattro occhi da quando Ryuu aveva tradito, mi sentivo in parte responsabile anche se loro pensavano che fosse morto come il resto del villaggio.


    - Ciao Yuki, tanti auguri -

    Disse mia zia avvicinandosi per abbracciarmi, io non dissi nulla mi limitai a ricambiare l'abbraccio anche se mi sentivo notevolmente a disagio. Loro era l'unica famiglia che mi era rimasta insieme a Rin, eppure non riuscivo a fidarmi di loro come di nessun altro ormai, per quanto ne sapevo potevano essere anche loro membri dell'organizzazione essendo i genitori di Ryuu.
    Mio zio rimase in disparte e non mi rivolse la parola, si girò e se ne andò lasciando mia zia sola con me.


    - Devi scusarlo... -

    - Non c'è bisogno, lo capisco...grazie per la visita zia -

    Lei mi abbracciò nuovamente e se ne andò, mentre io ripresi gli allenamenti facendo finta che non fosse successo nulla.

     
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    Il resto del pomeriggio passò abbastanza in fretta tra un allenamento e un altro, rimanendo sempre con il pensiero a quanto successo qualche ora prima, nonostante facessi di tutto per evitare di pensarci. Mia zia sembrava dispiaciuta mentre mio zio non voleva nemmeno parlarmi, la situazione mi stava facendo sentire ancora più in colpa di quanto lo ero di solito. Sapevo che ciò che era successo con Ryuu non era colpa mia, e sapevo anche cose che loro ignoravano su quella storia e che io non ero tenuta e spiegargli. Forse avevano il diritto di sapere, ma ciò avrebbe rovinato la bella immagine che avevano di loro figlio, e io non volevo che ciò accadesse.

    - Io direi che è ora di andare, il tempo di farci una doccia e ci rivediamo davanti casa tua -

    Ci separammo dirette ognuna a casa propria, era il momento della giornata che odiavo di più, rincasare. Prima era piacevole, sapendo che avrei trovato i miei genitori o almeno mio fratello, ma da un po' di tempo a quella parte ero costretta ad entrare in un abitazione completamente deserta, che non faceva altro che ricordarmi la misera fine che avevano fatto tutti quanti.
    Salì in camera mia e poi andai a farmi la doccia, lì potei riorganizzare i pensieri e cercare di pensare solo al mio compleanno, lasciando i brutti ricordi e tutti i problemi da parte.
    Mi vestì, lasciando la katana a casa, e uscì pronta per incontrare Moe. Avevo una incredibile voglia di carne, ed erano almeno un paio di settimane che non ci facevamo vive in quel ristorante, solitamente ci andavamo almeno una volta a settimana.


    - Ho una fame, sbrighiamoci -

    Moe era gi pronta e in attesa del mio arrivo. Era sempre disposta ad aiutarmi qualunque fosse la strada folle che stavo per intraprendere e quasi mi dispiaceva, perché ero sicura che prima o poi le sarebbe successo qualcosa a causa del mio comportamento sconsiderato.
    Moe Yoton era un astro nascente del suo clan, molto ben vista dai membri adulti e considerata da molti come il futuro capo clan. Aveva dimostrato in più occasioni di saper districarsi senza troppe difficoltà da situazioni problematiche.




    Insieme ci dirigemmo al ristorante, una volta arrivate ci sedemmo ad uno dei tavoli liberi e ordinammo da mangiare, tenendo un eventuale posto libero per Atsushi nel caso avesse finito in tempo la missione.

    - Sai ho riflettuto molto su tutta la faccenda dell'organizzazione, e credo di avere un piano per abbatterne buona parte. Tutti non credo sia possibile, non per due genin come noi, magari tra qualche anno ma non ora. Ovviamente non parlo di uno scontro diretto, non sono pazza...se riuscissimo a trovare prove contro quelli che sono ancora sotto copertura al villaggio e a riferire tutto al raikage, sicuramente verrebbero imprigionati e le uniche fonti di informazioni per l'organizzazione salterebbero -

    Già avevo pensato ad un piano del genere, il problema era che non potevamo dimostrare in nessuna maniera chi era un infiltrato e chi no. Moe vedendo la mia espressione perplessa continuò a parlare.

    - Oltre al regalo che ho qui, ne ho anche un altro -

    Disse tirando fuori un piccolo pacchetto e sfoggiando un sorrisetto che conoscevo molto bene, doveva avere qualcosa in mente.

    - E se io ti dicessi che ho trovato il modo di decifrare la pergamena criptata che sei riuscita a prendere? E che lì sopra ci sia riportata l'intera scala gerarchica dell'organizzazione? -

    Rimasi spiazzata per qualche secondo, non potevo credere che ciò che stesse dicendo fosse vero, io stessa avevo passato delle ore su quella pergamena senza cavarne assolutamente nulla.

     
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    Moe si affrettò a spiegarmi tutto.

    - Vedi, ero sicura di aver visto quei simboli già da un'altra parte ma solo ieri mi sono ricordata dove -

    Anche io avevo avuto la stessa impressione, mi sembravano figure molto familiari però non ricordavo dove potevo averle viste.

    - Il dojo del clan ranton Yuki! Quella pergamena è stata scritta dai tuoi genitori e non da altri membri dell'organizzazione, e i tuoi genitori avevano accesso a quella zona senza problemi...ricordo quando mi ci hai portata, e ricordo benissimo quello strano libro in fondo alla stanza, sulla copertina vi erano dei simboli proprio uguali a quelli sulla pergamena, così quando mi sono ricordata mi sono informata al riguardo. Sono andata in biblioteca e il bibliotecario mi ha parlato di un libro contente un codice molto antico, creato dai primi discendenti del clan ranton, una volta segreto ma ora facilmente reperibile, anche se in pochi ne sono a conoscenza visto che nessuno ne parla. Il bibliotecario me ne ha dato uno molto simile e tramite quello sono riuscita a tradurre l'intera pergamena, ho qui un foglio con scritto tutto quanto -

    Il cuore mi batteva a mille, non riuscivo a credere che Moe si fosse data tanto da fare per una causa che non la riguardava direttamente. Ero impaziente di leggere il foglietto che stava tirando fuori dalla tasca, finalmente potevo sapere chi apparteneva all'organizzazione e consegnare il tutto al raikage, anche se mi sarei dovuta inventare una scusa per la pergamena che misteriosamente era rimasta a casa mia.
    Moe mi passò il foglietto con su scritto tutto quello che volevo sapere, immaginavo che la lista non fosse perfettamente aggiornata in quanto i miei genitori erano morti da un po' ormai, ma sicuramente avrei scoperto molte cose. Osservai la struttura piramidale riportata con i nomi di tutti i membri. A capo vi era Akemi come già sapevo, subito dopo c'era Ryuu e un certo Aki. Notai che sotto vi erano i miei genitori con Kioshi, e poi ancora un certo Akihiro, Hideki, Isamu e Asuka. Osservai la parte finale della piramide composta dagli ultimi cinque membri, Kenta, Haruka, Mamoru, Kazumi e Takao. In totale erano quindici membri stando alla pergamena, forse nel frattempo qualcuno di nuovo era entrato nell'organizzazione, quindi non potevo sapere con certezza quanti fossero ma ero comunque felice, perché quei nomi rappresentavano una bella svolta.


    - Che mi sono perso? Spero di non essere troppo in ritardo -

    Finalmente arrivò anche Atsushi, sorridente come al solito. Mi affrettai a nascondere il foglietto che Moe mi aveva passato, non volevo coinvolgere anche lui in quella storia.

    - No tranquillo, noi abbiamo appena finito di mangiare ma ti abbiamo tenuto il posto...ordina pure -

    Moe capì che quel discorso lo avremmo ripreso in un altro momento e mi passò il suo regalo sorridendomi. Era un pacchetto allungato ma non troppo grande.

    - Anche da parte di Atsushi ovviamente, mi ha aiutato lui a sceglierlo -



    Una volta aperto il pacchetto vidi il coltello al suo interno, era di tipo ornamentale anche se sembrava avere la lama molto affilata. Lo osservai nei minimi dettagli, era stupendo. Ringraziai Moe e Atsushi e per evitare l'imbarazzo che ne avrebbe seguito cambiai discorso.
    Il resto della serata trascorse tra risate e battute, ricordandomi che nonostante tutto quello che era successo da un anno a quella parte potevo ancora vivere una vita felice con i miei amici.


     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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