L'organizzazione

P.Q Yuki Shirasu

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    Quel solito odore di chiuso e l’aria densa di una tensione mai provata prima, mi era capitato altre volte di entrare nel seminterrato della casa ma avevo sempre evitato di farlo se non strettamente necessario. Quando ero piccola quel posto mi faceva paura, credevo ci fossero dei fantasmi perché mi era capitato più di una volta di sentire dei rumori o dei mormorii provenire da lì. Col senno di poi mi resi conto che doveva esserci una spiegazione a tutto, e ogni fenomeno considerato prima da me paranormale poteva essere spiegato.
    Tutto ebbe inizio nel tardo pomeriggio di quella giornata soleggiata, avevamo appena concluso il nostro allenamento giornaliero e ci apprestavamo a tornare a casa, la sera avevamo in mente di cenare tutti insieme, mio cugino compreso. Non ero sicura della sua presenza a dire il vero, più di una volta ci aveva dato buca per impegni dell’ultimo secondo.


    - Pensavo a una bella grigliata stasera, è tanto che non lo facciamo

    In quel caso avremmo cucinato nel giardino sul retro della casa, li vi era una griglia che mio padre prima di morire utilizzava sempre nel fine settimana, mi ero limitata a metterla al riparo dalle intemperie per evitare che si rovinasse.

    - Ottima idea, ne avevo voglia

    Mio fratello sembrava entusiasta e Moe non ribatte, si limitò a sorridere.
    Impiegammo del tempo per organizzare tutto, riuscimmo a concludere i preparativi e ad accendere la griglia prima che fece buio, sedendoci lì vicino in attesa dell’arrivo di mio cugino.
    Adoravo quel tipo di clima, l’aria fresca ma non troppo, il calore proveniente dalla brace incandescente e le piacevoli chiacchierate con gli amici, le uniche cose che mancavano erano mio cugino e l’odore di carne che si cuoceva.


    - Intanto vado a prendere le bistecche, se Ryuu arriva bene altrimenti mangiamo

    Entrai in casa dirigendomi in cucina anche se mi fermai prima, precisamente davanti alla porta che portava al seminterrato. Quale migliore occasione per vedere che segreti nascondeva quel posto, la curiosità era tanta. Accesi la luce e iniziai a scendere le scale sentendo scricchiolare il legno ad ogni mio passo, era proprio come lo ricordavo. Completamente deserto con una piccola finestra rettangolare in alto e un mobile antico attaccato alla parete di destra. Si poteva scorgere un piccolo pertugio tra il muro e il mobile, una cosa che non avevo mai visto prima. Spinsi la struttura in legno stando attenta e non danneggiarla, e fatta da parte rivelò una stanza segreta, al suo interno vi erano un tavolo in legno con delle pergamene sopra e alcune sedie, una mappa attaccata alla parete e diverse candele spente. Che razza di posto era quello? Perché i miei genitori me lo avevano tenuto nascosto? Ero intenzionata ad andare affondo a quella vicenda. Iniziai a studiare le varie pergamene confrontandole con la mappa appesa al muro, il tutto richiese non poco tempo, e come c’era da aspettarsi Moe e Eiji erano venuti a cercarmi non vedendomi riuscire in giardino.

    - Ma che roba è?

    Ovviamente mio fratello era perplesso quanto me, ma non riuscì a dargli una risposta. In tutto quel casino ero solo riuscita a capire che in quel seminterrato vi erano le istruzioni per raggiungere un luogo nascosto, e vista la curiosità crescente avrei fatto di tutto per vedere di cosa si trattava esattamente.
    Risalimmo al piano di sopra chiudendo la porta del seminterrato, e iniziammo la nostra grigliata all’aperto senza mio cugino visto che probabilmente non si sarebbe presentato.
    Passai il resto della serata a riflettere sui miei genitori e su quante cose ancora potevano avermi tenuto nascoste senza che io lo sapessi, a eventuali teorie sul luogo indicato nella mappa e alla mia totale ingenuità. I mormorii e i rumori che anni prima avevo sentito provenire dal seminterrato probabilmente erano provocati da mio padre e mia madre che architettavano qualcosa, anche se non sapevo con precisione cosa.


     
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    La sera trascorse in fretta e mio cugino si fece vivo quando ormai stavamo mettendo tutto apposto, non sembrava molto volenteroso di mangiare in effetti, aveva un aria stanca e sorrideva a malapena. Volevo parlargli di quello che avevo scoperto in casa ma supponevo che lui già sapesse tutto anche se non ne ero sicura.

    - Scusatemi, sono riuscito ad andarmene solo ora…non ho voglia di mangiare ma solo di riposare, ero venuto per un saluto -

    La prima cosa che feci fu portarlo in cantina e vedere che tipo di reazione avesse, ero sicura che fosse a conoscenza di quel posto ma il suo stupore mi fece ricredere. Sembrava confuso quanto me alla vista di quel passaggio, rimase diversi minuti a guardare le varie pergamene e la mappa appesa al muro.

    - Non ci posso credere… -

    - Cosa?

    Ryuu era titubante, sembrava spaventato e al contempo arrabbiato. Sicuramente la vista di quelle pergamene e della mappa lo aveva portato a una conclusione poco piacevole, probabilmente era a conoscenza di dettagli che io ignoravo.

    - E’ un mappa che conduce ad un nascondiglio, un specie di fortezza…devo andare a dargli un’occhiata e so che dirvi di rimanere qui sarebbe completamente inutile, quindi iniziate a prepararvi l’occorrente per una missione

    Un fortezza? In cosa erano immischiati i miei genitori? Sicuramente nulla di buono visto che si erano dati tanto da fare per tenere quel posto nascosto.
    Salì in camera mia a prendere la mia katana mentre Moe faceva un salto a casa sua per recuperare gli eventuali oggetti di supporto. Mio fratello non era solito ad utilizzare alcun tipo di arma, contava solo sulle sue abilità nel corpo a corpo e nel ninjutsu.
    Avevo un brutto presentimento, tutta quella faccenda non mi convinceva affatto ed inoltre il viaggio che dovevamo affrontare non era per niente facile, il luogo indicato sulla mappa era situato a nord di Kumo, tra le montagne. Il problema reale non era la lunghezza del tragitto ma le pericolosità che quest’ultimo nascondeva, le strade di montagna, soprattutto in quella zona, erano famose per le frane o le aggressioni da parte dei banditi.


    - Andiamo, non voglio perdere altro tempo

    Partimmo tutti quanti insieme a mio cugino, uscendo dal villaggio attraverso la porta nord. Ryuu teneva in mano la mappa della cantina per orientarsi meglio, se il luogo era rimasto celato tanto a lungo probabilmente non sarebbe stato facile trovarlo.
    Era faticoso muoversi sul quel terreno accidentato e ci mettemmo parecchio tempo per percorrere un tratto di strada relativamente breve, il posto che cercavamo non distava molto dal villaggio ma neanche poco, avevamo previsto di arrivare alle prima luci del mattino se non ci fossimo mai fermati.


    - Cosa ti aspetti di trovare di preciso…so che hai in mente qualcosa

    Mio cugino non fece una piega, non mi guardò e continuò a camminare come se non avessi aperto bocca.

    - Spero solo di sbagliarmi

    Quelle furono le uniche parole che pronunciò durante il viaggio, restammo tutti quanti in silenzio in attesa di scorgere qualcosa, nessuno aveva particolarmente voglia di parlare.
    Diverse ore dopo da dietro le montagne i primi raggi di sole fecero la loro comparsa, illuminando quella che sembrava essere una torre di un vecchio edificio in pietra, vi era chiaramente altro ma non riuscivamo a scorgerlo in quanto era coperto dalla montagna.


     
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    Ci portammo più avanti oltrepassando il crinale che ci divideva dalla costruzione in pietra, iniziando a scorgere quest’ultima sempre più nitidamente. Sembrava abbandonata e non curata, ma nonostante questo in buone condizioni. L’edificio si estendeva anche lungo la parete rocciosa, sembrava attuo ad ospitare molte persone.



    All’ingresso si poteva notare chiaramente un’enorme cortile, e fu quello la cosa che mi incuriosì maggiormente e il motivo era semplice, notai della tracce evidenti di un combattimento, alcune zone del terreno sembravano bruciacchiate in altre vi erano piccoli solchi, e poi c’era la presenza di bersagli un po’ ovunque. Un grande portone in legno sembrava portare nell’edificio e io non esitai a varcarlo, ritrovandomi in una grande sala con il pavimento in pietra e una scalinata che portava al piano superiore.

    - Sento dei rumori, c’è qualcuno

    Grazie al mio udito ero riuscita a percepire la presenza di altri individui in quell’edificio, non sapevo dire con precisione quanti fossero ma solo che si stavano muovendo velocemente verso di noi. Mi diedi una rapida occhiata intorno prima che Ryuu ci portò nuovamente nel cortile, sembrava intenzionato a riportarci al villaggio.
    Nove figure comparirono dal nulla di fronte a noi, sbarrandoci la strada, mio cugino arrestò la sua corsa improvvisamente osservando gli individui con aria terrorizzata.


    - Quanto tempo, speravo proprio ci venissi a trovare

    Aveva parlato una ragazza molto bella dai lunghi capelli rossi, sembrava conoscere molto bene Ryuu e non sapevo spiegarmi chi fosse, non la conoscevo. Solo dopo notai un dettaglio fondamentale, il suo coprifronte era scheggiato e aveva il simbolo di Kumo impresso sopra. Tutti gli individui a quanto pare erano mukenin, ex ninja del villaggio della nuvola.

    - Sai che Kioshi era un buon elemento, un po’ sadico e bipolare ma utile alla nostra causa…vedo che ci sei anche tu Eiji

    Stando alle parole della ragazza potevo intuire che Kioshi faceva parte di un organizzazione criminale, e che quelli che avevo di fronte erano gli attuali membri. Eiji probabilmente li conosceva in quanto era stato un breve periodo con Kioshi, e lui probabilmente lo aveva portato in quella fortezza. Ma se mio fratello era già stato lì e sapeva dell’esistenza di una tale organizzazione come mai non me ne aveva parlato? Ebbi ben presto la risposta, e non fu affatto piacevole.

    - Scusate il ritardo, ci è voluto del tempo prima che scoprisse la stanza che usavano i miei genitori, stavo quasi per dirglielo io

    Eiji si allontanò da me dirigendosi verso il gruppo di ninja che ci bloccavano la strada, e si girò a guardarmi sorridente. Non c’era molto da capire, ma non mi capacitavo dal fatto che mio fratello ci avesse traditi con una tale noncuranza.
    Ryuu sembrava totalmente incapace di reagire, fissava incredulo e leggermente spaventato il gruppo di mukenin, che a loro volta non fecero una mossa.


    - Yuki giusto? Tuo cugino non ti ha mai detto la verità sui tuoi genitori? Erano i numeri undici e dodici nell’organizzazione, lavoravano sotto copertura al villaggio. Perché non ti unisci anche tu a noi, mi dispiacerebbe ucciderti

    Lasciai perdere mio fratello per un attimo e provai a pensare ad un modo per andarcene di lì in maniera sicura, Moe era lì accanto a me e non volevo che le succedesse nulla.

    3/6 io sapevo di poter postare tutte e due le parti insieme, ma mi pare di aver capito che non si dovrebbe fare...quindi aspetto che mi venga valutata questa prima di postare l'altra


    Edited by Sele_ - 8/6/2014, 20:10
     
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    Era difficile pensare lucidamente con le informazioni appena ricevute, provai a concentrarmi ma puntualmente il pensiero di mio fratello che mi aveva tradito riaffiorava, provocandomi sconforto e delusione.

    - A cosa vi serve lei? Avete già me, e io non la voglio tra i piedi anche qui… -

    Le parole di Eiji non fecero che peggiorare la situazione, il suo bipolarismo lo rendeva irriconoscibile, non mi aveva mai trattata in quella maniera fino a quel momento. Ovvio che ci fossero stati litigi tra noi, ma quello che si stava verificando in quel momento era la rivelazione della sua vera identità. In tutti i giorni che era stato con me dopo che lo avevamo recuperato aveva solo finto, probabilmente Kioshi lo doveva aver convinto e tornare al villaggio con noi doveva far parte di un piano.
    Ryuu sembrava essere tornato quello di prima, aveva riottenuto la calma che lo contraddistingueva e lo stupore iniziale era svanito, sembrava stesse cercando una soluzione per tirarci fuori dai guai.


    - Io non ho tutto il giorno, prendi la tua decisione in fretta

    La ragazza iniziava a diventare impaziente, io non vedevo vie di uscita e l’opzione di uno scontro diretto l’avevo scartata a priori, erano più numerosi e sicuramente più forti di noi a giudicare dal comportamento di mio cugino.

    - Va bene, accetto…però voglio delle risposte

    Il mio era un tentativo banale di prendere un po’ di tempo e speravo che non se ne accorgessero, se avessi rifiutato ci avrebbero ucciso all’istante quindi valeva la pena provare.

    - A tempo debito…dimostrami che non stai mentendo, uccidi la ragazza

    Disse indicando Moe. Cercai di non sembrare spaventata, mantenni il sangue freddo e sfoderai la katana. Speravo che Ryuu si inventasse qualcosa alla svelta, non avevo alcuna intenzione di ferire o uccidere Moe.
    Un movimento rapido alle mie spalle mi fece sobbalzare, qualcosa sfiorò la mia katana e si frappose tre me e i mukenin. Ryuu si era ferito la mano di proposito sul filo della katana che lui stesso mi aveva regalato tempo prima, senza dare il tempo agli altri di capire cosa stesse succedendo compose i sigilli per la tecnica del richiamo, e un enorme rospo apparve nel cortile della fortezza.


    - Portale al villaggio Gamaken!

    La creatura sollevò me e Moe e con un balzo volò oltre il crinale della montagna, impedendomi di vedere cosa stava succedendo alla fortezza. Forse mi sarei dovuta sentire sollevata all’idea di essermela cavata, ma il pensiero di mio fratello e di mio cugino mi tormentarono per tutto il tempo.
    Il rospo procedeva spedito in direzione del villaggio, quando improvvisamente scomparve in una nuvola di fumo facendoci cadere sulla neve che ricopriva il manto roccioso della montagna.


    - Le creature evocate spariscono se l’evocatore muore

    Fu la prima cosa che mi venne in mente.

    - Non lo dire, Ryuu è in gamba e se la sarà sicuramente cavata…dobbiamo proseguire

    Ero distrutta non tanto fisicamente quanto emotivamente, l’idea di aver perso mio cugino per sempre non mi dava tregua. La paura di essere inseguite era tanta nonostante ci fossimo allontanate parecchio dalla fortezza, eravamo a pochi kilometri dal villaggio ormai e speravo di non incontrare ulteriori complicazioni lungo il tragitto.

     
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    Con la scarica di adrenalina ricevuta non mi ero nemmeno accorta di essermi fatta male alla caviglia durante la caduta, ora che avevo iniziato a calmarmi il dolore si fece sentire più acuto che mai creandomi non pochi problemi a camminare. La decisione di fermarci qualche secondo fu mia, nonostante fossi preoccupata di un eventuale inseguimento da parte dei mukenin non potevo ignorare il forte dolore che provavo e che mi impediva di poggiare correttamente il piede. Ci fermammo in un posto riparato tra le rocce, non facilmente individuabile dal sentiero e sottovento. Non conoscevo le abilità di quei mukenin e dovevo prendere in considerazione ogni eventualità per poter sperare di uscirne viva.

    - Non me lo sarei mai aspettato da Eiji, ci ha prese in giro da quando lo abbiamo riportato al villaggio…questa volta faremo rapporto, mi dispiace Yuki

    Non dissi nulla ma sapevo che era la cosa giusta da fare, dovevo solo farmene una ragione e andare avanti. In quel momento l’odio che provavo nei suoi confronti per averci tradito e aver portato mio cugino alla morte non era ancora abbastanza forte, o perlomeno non superava il senso di tristezza.

    - So che non dovrei farlo, ma credo che sia mia responsabilità fermarlo…mi sento colpevole per quanto è successo, forse non dovrei, ma non c’è nulla che possa farmi cambiare idea. Io sono la persona che gli è stata più vicino in assoluto, era mio compito rendermi conto del suo cambiamento, se fossi stata più vigile probabilmente Ryuu sarebbe vivo ora

    Non sembrava che qualcuno ci stesse inseguendo, o perlomeno io non sentivo nessun rumore sospetto in lontananza, forse avevano semplicemente rinunciato pensando che fossimo arrivate troppo vicine al villaggio per poterci riprendere.
    Mi lasciai andare e tutta la frustrazione accumulata fino a quel momento si liberò sotto forma di lacrime, tutto quello che stavo passando non aveva senso, non sapevo se fossi riuscita a sopportare il peso di tutti quegli avvenimenti, era come se il mondo mi fosse crollato addosso. Mi trattenni dal chiudere gli occhi e dormire, non avevo intenzione di abbassare la guardia a tal punto.


    - Non manca molto al villaggio, forse dovremmo rimetterci in cammino…ti aiuto io

    Feci passare il braccio intorno alle spalle di Moe e mi sorressi a lei per evitare di far sostenere tutto il peso del mio corpo alla caviglia ferita. Di sicuro non andavamo veloce quanto speravamo ma almeno ci stavamo muovendo e al villaggio non mancava molto.
    Ripensai all’offerta fatta dalla ragazza con i capelli rossi, mi aveva chiesto se volevo unirmi a loro e a pensarci con il senno di poi non era un’idea tanto folle. L’unica cosa che mi era rimasta al villaggio era Moe, forse l’unica cosa che mi teneva ancora legata a Kumo.


    - Resisti siamo quasi arrivate, ti porto direttamente in infermeria

    Potevo intravedere i cancelli del villaggio in lontananza e feci un ultimo sforzo per poterli raggiungere, la stanchezza iniziava a farsi sentire. Camminare in quelle condizioni mi aveva fatto consumare molta più energia di quanto pensassi, volevo solo mettermi a letto e riposare.

    - Che vi è successo?

    Le guardie all’entrata aiutarono Moe a sorreggermi, e una delle due ci scortò fino in infermeria mentre cercavamo di spiegargli quanto accaduto. L’ultima cosa che volevo in quel momento era rivivere gli attimi di paura di qualche ora prima, quindi lascia a Moe il compito di raccontare gli avvenimenti.
    Giunti in infermeria i medici mi curarono la caviglia in un attimo, mettendomi a riposo in una delle stanze e chiedendomi di rimanere lì per un po’ sotto osservazione.


     
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    Un turbinio di pensieri mi rendeva completamente assente dinnanzi a Moe che cercava di parlarmi, non riuscivo a venire a capo a tutta quella faccenda. Solitamente quando incontravo una difficoltà riuscivo sempre a superarla, a trovare un lato positivo che mi permettesse di accettare l’evidenza dei fatti. In quel preciso caso non ci riuscivo, mio cugino era morto e mio fratello si era unito ad una organizzazione criminale, ero quasi morta per colpa sua e Moe avrebbe seguito il mio destino se non fosse stato per l’ultimo gesto di Ryuu. La domanda che continuavo a pormi era se meritavo veramente di stare sola, di intraprendere un cammino da ninja solitario, senza legami affettivi o cose che potessero distrarmi e impedirmi di adempiere al mio scopo. Il destino sembrava che dicesse di sì, tutte le persone che avevo amato fino a quel momento, fatta eccezione per Moe, erano morte o si erano allontanate da me.

    - Yuki Shirasu e Moe Yotsuki, siete pregate di seguirci senza fare domande

    Li riconobbi subito dal tipo di maschera che indossavano, erano nella stessa unità anbu di mio cugino. La loro presenza non mi turbò, anzi, quasi me l’aspettavo.
    Insieme a Moe seguimmo i tre shinobi fuori dall’infermeria e lungo le vie del villaggio, diretti chissà dove. Nessuna di noi due fece domande, anche Moe probabilmente aveva capito che cosa sarebbe successo ed era tranquilla, dopotutto ne io ne lei avevamo nulla da nascondere.
    Entrammo in una casetta in legno vicino alla parete rocciosa che cingeva il villaggio, a quel punto Moe venne condotta in una stanza e io in un’altra. Mi fecero sedere su una sedia e si disposero davanti a me. La stanza era di medie dimensioni, buia a causa delle finestre sbarrate, l’unica cosa che illuminava l’ambiente era una semplice lampada posta sul tavolo di fronte a me.


    - Perché siete uscite dal villaggio? Non avevate alcuna missione in corso da quanto ci risulta

    Stavo per rivivere quei momenti, ne avrei fatto volentieri a meno ma visto che era necessario mi feci forza, presi un respiro e iniziai a dare la mia versione dei fatti.

    - Ho scoperto una stanza segreta a casa mia, probabilmente fatta costruire dai miei genitori, lì vi ho trovato parecchi documenti e una mappa che conduceva in posto a me sconosciuto. Quando l’ho mostrata a Ryuu ha voluto indagare e noi siamo andate con lui…c’era anche mio fratello

    Difficile parlare con qualcuno che ti da l’impressione di essere inespressivo, avrei preferito di gran lunga che si togliessero le maschere.

    - Cosa avete trovato? Che fine hanno fatto Ryuu e tuo fratello?

    Presi nuovamente un respiro e continuai.

    - Abbiamo trovato una fortezza tra le montagne, che poi abbiamo scoperto essere il covo di un organizzazione criminale…sono tutti ninja che una volta appartenevano a Kumo, Ryuu sembrava conoscerne una, una ragazza con lunghi capelli rossi.
    Abbiamo scoperto che mio fratello ci aveva traditi, il periodo passato con il suo padre biologico non deve avergli fatto bene. La ragazza mi ha chiesto di unirmi a loro altrimenti mi avrebbe uccisa, io ho fatto finta di accettare per guadagnare tempo, e Ryuu è riuscito ad evocare un rospo enorme per portarci in salvo. Non so esattamente cosa sia successo dopo, so solo che il rospo è sparito a mezz’aria, quindi immagino...che mio cugino non ce l’abbia fatta


    Non riuscì a trattenere le lacrime con quell’ultima frase. I tre anbu si guardarono e poi mi fecero uscire dalla casa, fuori trovai Moe e insieme ci allontanammo da lì.
    Ero sicura che i miei problemi non sarebbero finiti lì, l’organizzazione era ancora in circolazione e io non ero abbastanza forte per difendermi da ninja del loro calibro.


     
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