Mani lunghe!

PQ Kori Yogan

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  1. Itarake
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    Mani lunghe!
    - Parlato Kori -
    " Pensato Kori "
    - Parlato presenti -


    Kori aveva appena abbandonato la Biblioteca, dove soddisfatto, aveva studiato e appreso una nuova jutsu, la sua prima tecnica elementare. Ogni volta che usciva da quel luogo si sentiva diverso, migliorato e dunque più sicuro di se, più, come dire...abile. Ogni tanto si ritrovava però a rimuginare su come qual giorno alle spiagge di Kiri, l'allenamento che decretò il suo primo elemento nel chakra, non era posi stato tanto entusiasmante. Di tutti gli elementi, la Terra è sempre stata la sua meno preferita, e per giunta uno come lui, in un posto come Kiri, nel Villaggio della Nebbia Nascosta, nel Paese dell'Acqua, un elemento simile di sicuro è molto dissonante, come un leone in un branco di lupi.

    " Beh, se in questo caso devo essere un leone ben venga, anche se... "

    Un leone di solito è famoso per la sua forza e e la sua autorevolezza, tutte caratteristiche che Kori, non ha esattamente nel suo bagaglio caratteriale. Riflettendo lui è esattamente l'opposto, un ragazzo solitario e taciturno, un tipo che di gran lunga preferisce usare la testa, la sua intelligenza ed essere quanto più razionale possibile, piuttosto che affidarsi al mero istinto e alla pura forza bruta. Quando si trovava a pensare a questo il giovane Yogan si ritrovava dunque a pensare di dover rimettere in discussione tutto se stesso, per poi, dopo ore a volte, intere, di esasperante riflessione e dilemmi concludere con un:

    - E' solo un particolare fondamentale ma non così rilevante...un chakra elementare non può di sicuro cambiare radicalmente la natura di una persona e di un ninja... -

    Il giovane camminava ora in direzione del campo di addestramento, con l'idea e l'intento chiaro di provare subito e vedere quanto fosse in grado di mettere in pratica la jutsu appena appresa. Passo dopo passo attraversò la strada principale del Villaggio, affollata dai soliti affaccendati abitanti che chi più chi meno si dirigevano nei posti più disparati; chi si muoveva con in mano buste piene di materiale e provviste appena acquistate, chi in compagnia si divertiva a parlare di una vecchia missione andata a buon fine e alcuni shinobi, di tutte le età, che correvano su e giù per il Villaggio. Un urlo di un bambino attirò l'attenzione del Genin che curioso come suo solito, non potè fare a meno di fermarsi per assicurarsi quale fosse la fonte di tale rumore. La vista gli era occupata dalla fiumana di persone che continuavano a muoversi di qua e di la, e dunque, dopo aver scansato ninja e abitanti, si defilò abbandonando la strada principale, imboccando il vialetto laterale nel quale un gruppetto di tre piccoli ragazzini, si divertivano malignamente ad importunare un loro coetaneo evidentemente molto meno in gamba e in grado di difendersi da solo. Kori si avvicinò piano mentre i giovanotti continuavano a sbeffeggiare la loro vittima, uno addirittura si permise anche di rifilare un calcio che il povero indifeso assorbì con un altro piccolo urlo soffocato. Continuavano a ridere e a schernirlo:

    - Sei un incapace! Non meriti di entrare nel nostro gruppo! -

    - Già, sei solo uno stupido...non sei nemmeno capace di trasformarti...non passerai mai l'esame all'Accademia! -

    - Ahahahahaha, scemotto! Guardalo come frigna! -


    Stava per mollare un altro calcione al giovane ragazzino quando Kori decise di intervenire.
     
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  2. Itarake
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    La vicenda stava prendendo una brutta piega, soprattutto per il poverino, ormai ranicchiato e in balia dei suoi coetanei, pieno di lividi e sporco di polvere. I tre teppistelli non accennavano a voler mollare la presa e quindi lasciare in pace il piccolo e futuro ninja. Kori decise che era il caso di far smettere quei bulletti da strapazzo. Quello che sembrava essere il capetto dei tre, si stava per lanciare ancora una volta sul corpo ormai quasi inerte della piccola vittima questa volta il collo del suo piede aveva incontrato qualcosa di ben più duro della semplice carne dell'addome del piccoletto in difficoltà:

    - Aaaaaaaahia!!! - urlò il pestifero bambino colpendo la mano di Kori, che si era frapposta fra il suo piede il giovane ragazzino a terra, e che per giunta aveva indurito con il controllo della terra. Il risultato era stato dunque una sorta di calcio rifilato ad un muro o ad un masso.

    - Non avete nulla di meglio da fare?! - chiese irritato da tale atteggiamento. I due rimasti in disparte guardavano ora leggermente preoccupati e sorpresi il nuovo arrivato, mentre il terzo si teneva, seduto a terra, frenetico la caviglia dolorante.

    - Sei pazzo?! Cosa diavolo vuoi?! Aaaaaaahia.... - urlò infine in direzione di Kori, che impassibile continuava a fissarlo dimenarsi al suolo dolorante.

    - Perchè vi è saltato in mente di mettervi contro un vostro coetaneo e trattarlo in quel modo? -

    - Vuole far parte del nostro gruppo ma è un buono a nulla! - replicò il secondo, con leggero imbarazzo ma provando a dimostrarsi sicuro di se, e sembrare minaccioso difendendo le proprie motivazioni.

    - Un buono a nulla?! E voi chi siete per decidere se uno è più o meno abile di voi?! - sorrise divertito pensando a quello che avrebbe detto di li a poco - Beh, visto che siete dei cosi bravi osservatori perchè non provate a decidere se io sono bravo o meno, e degno del vostro gruppetto?! - concluse istigandoli a farsi avanti e ad attaccarlo. Kori sapeva di essere in svantaggio numerico, ma erano comunque più piccoli di lui di qualche anno e per giunta erano ancora studenti all'Accademia...se lui, un Genin con una missione già conclusa alle spalle, avesse avuto problemi contro quei tre mocciosetti dall'aria baldanzosa allora la sua situazione era davvero da riconsiderare.

    - Beh, allora?! Avete deciso di rimanere li immobile a fissarmi a bocca aperta?! - niente... non si muovevano, e per giunta continuavano ad essere titubanti, scambiandosi sguardi incerti tra loro, come a convincersi l'uno l'altro sul da farsi.

    - Eh va bene...vorrà dire che farò io la prima mossa! - disse Kori infine simulando un sigillo, ghignando, con le mani. Bastò quello a far si che spaventati si tirassero indietro intimoriti. Uno di loro si fece avanti gesticolando visibilmente impaurito da un possibile attacco da parte dello Yogan.

    - No no fermo fermo! Va bene la smettiamo! Abbiamo sbagliato..non ci comporteremo più così con lui! - concluse indicando la loro vittima ancora a terra, alle spalle del Genin. Quest'ultimo in risposta, si rimise tranquillo, smise di sorridere malevolo e con tono duro e deciso gli rimproverò sonoramente:

    - Voglio ben sperare che smettiate di comportarvi come ignobili teppistelli! Comportatevi bene con i vostri compagni, e se pensiate che non siano alla vostra altezza, aiutateli a migliorare, invece di sbeffeggiarli e prenderli a calci. Un giorno potreste trovarvi fianco a fianco in una missione dove rischiate la vita, e fidatevi, in qui momenti preferirete esservi comportati diligentemente con i vostri compagni piuttosto che averli trattati da schifo! -

    Lo fissarono in silenzio assoluto, forse insensibili a quelle parole o al contrario colpiti da quel ragionamento che obiettivamente non ammetteva repliche. Kori li ignorò un attimo e si voltò dandogli le spalle, chinandosi sul quarto bambino, accasciato dolorante dietro di lui. Controllò il suo stato di salute e se avesse riportato seri danni; a parte qualche livido e contusione sull'addome e sulle braccia, e qualche graffio sul viso non sembrava avere altro di cosi rilevante. Il maggiore degli Yogan lo tirò su sussurrandogli:

    - Tutto bene...? - l'altro annui leggermente con il mento - ...su dai, tirati su! Non preoccuparti...non sei l'unico ad aver subito un trattamento simile; l'importante è sapersi rialzare e poi...è sempre un divertimento dimostrare di essere, più in la, ben migliori di loro. Inizia da ora a fatti rispettare e vedrai che saranno loro a chiederti di essere loro amico...dimmi ci tieni davvero ad entrare nel loro gruppetto?! - un'altro si soffocato da vergogna e timidezza. - Beh...se è questo che vuoi, impegnati affinchè possa accadere... - poi dopo aver messo una mano intorno al braccio destro del piccolo e tiratolo su si rivolse per l'ultima volta verso gli altri tre.

    - E voi...accompagnate il vostro amichetto in infermeria per farsi dare una sistemata a quella caviglia...e portatevi dietro anche lui! - disse indicando l'emaciato ragazzino. - E sia chiaro...se vi ribecco a fare i bulli ancora una volta qui intorno, vi faccio passare la voglia di divertirvi alle spalle dei più deboli. Su filate! -

    Li osservò dunque allontanarsi, il capetto zoppicando aggrappato al suo amico, e l'altro ancora dolorante sostenuto dal quarto elemento di quello strano gruppetto di mocciosi aspiranti ninja della Nebbia. Si incammino infine fuori dal vialetto per rimettersi sulla strada principale, con la speranza di non incontrare nessun altro imprevisto che possa disturbare il suo, si sperava, allenamento.

    - Aiutooooooooooooo!!! Al ladroooooo!!! -

    Come volevasi dimostrare. Kori si volta come tutti intorno a lui, per cercare di capire da dove e il perchè di quel grido d'aiuto. In mezzo alla folla passarono spintonando tra i passanti e gli abitanti, in fuga. La situazione iniziava ad essere sempre più chiara. Più arretrata comparve una vecchina che affaticata cercava di stare al passo con i due che ormai, saltando di lato, sui tetti stavano per distanziarsi dalla zona affollata. La donna inciampò e rischiò di cadere, proprio a pochi passi da Kori, che fissandola si allungò per trattenerla:

    - Cosa è successo?! - chiese. Trafelata e singhiozzando la vecchina rispose

    - Quei due, mi hanno ingannata...non sono dei ninja del Villaggio, ma dei banditi! Hanno rubato tutti i risparmi del mio negozio poco fa! Ti prego aiutami... -

    Il Genin non riuscì a dire di no, e annuitole con garbo si mise all'inseguimento dei due...
     
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  3. Itarake
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    L'inseguimento continua, una lotta contro il tempo e contro la fatica. Il Genin lancia lo sguardo davanti a se, nel tentativo di tener sottocchio la fuga dei due banditi che imperterriti, con il bottino saldamente stretto tra le mani si dimenano tra i tetti del Villaggio della Nebbia Nascosta ormai quasi a pochi metri dalla cinta muraria che protegge e divide l'edificato dall'esterno. Kori, non si aspettava una preparazione tale nei suoi imprevisti avversari, ma ora si ritrova a correre dietro di loro, rimproverando se stesso, e la sua stupidità nel credere una cosa simile:

    " Stupido...sono uno stupido! Pensavo fossero dei semplici ladruncoli da strapazzo e invece sono due banditi di prim'ordine e per di più ben organizzati. Hanno scelto i tetti come loro via di fuga per evitare il caos delle strade...caos che invece avrebbe di sicuro fatto perder tempo e terreno prezioso ad eventuali inseguitori. E a giudicare da come si muovono potrebbero essere addirittura oltre la mia portata. Mi trovo a seguirli con il rischio di essere sopraffatto e in svantaggio numerico! "

    Lo Yogan continua a maledire la sua inesperienza e la sua improvvisa e scellerata avventatezza nell'agire, rara per un tipo come lui, cosi sempre razionale e calcolatore. I metri tra il giovane ninja e gli altri due shinobi non accennavano a ridursi, e per di più le gambe del ragazzo iniziavano a sentire la stanchezza e la poca dimestichezza con gli inseguimenti lunghi. Gli occhi, si vanno ancora ad allungare sull'orizzonte in cerca dei nemici vigliacchi; un ghigno soddisfatto e speranzoso si dipinge sul suo viso quando vede che finalmente, le due ombre nere, hanno ormai raggiunto l'ultimo edificio e quindi l'ultimo tetto disponibile...davanti a loro non ci sono ormai che solo le mura.

    " Devono fermarsi...sono al capolinea!!! "

    Questi i pensieri del ninja di Kiri, che però li vede sfumare in una smorfia incredula. I due mukenin, o quel che erano, senza pensarci su due volte, senza nemmeno fermarsi, con un balzo incredibile si lanciarono direttamente oltre la cinta di divisone, come se nulla fosse, superando in volo quelli che forse erano addirittura una decina di metri, anche più. Kori si pietrifica letteralmente...i suoi obiettivi erano spariti oltre le mura, e un senso di incapacità gli attanagliò lo stomaco, impedendogli fisicamente di muoversi. I suoi piedi rallentarono la corsa fino a fermarsi del tutto a metà dell'ultimo tetto, lo stesso usato dai nemici come trampolino per il loro salto di fuga; le immagini nella sua mente iniziarono a metabolizzare infinite possibilità: si immaginava deriso da tutti, disprezzato dalla vecchietta al quale aveva promesso il suo aiuto, la sua famiglia che lo avrebbe segnato a vita prendendosi la soddisfazione di credere di essere nel giusto giudicandolo un buono a nulla e una pecora nera fin dal giorno in cui mise il piede a terra per cominciare a camminare e pensare da solo; ma più di tutti era il confronto con se stesso quello che più lo disturbava...il guardarsi in faccia sapendo che non aveva, per paura o incertezza, insicurezza, affrontato le sue responsabilità, tirandosi indietro e rinunciando a portare a compimento una promessa fatta!

    " E sia...se devo morire oggi, morirò sapendo di aver fatto quello che andava fatto! Lo faccio solo per me, per nessun altro! "

    I suoi pensieri non si erano ancora azzittiti nella sua mente che già i suoi muscoli erano in moto, un passo dopo l'altro, il bordo del tetto e le mura sempre più vicine; le piante dei piedi inchiodati a terra, i flessori delle gambe in tensione, braccia all'indietro, un respiro profondo incontrollato, lo sguardo oltre la barriera, un colpo di reni e il corpo del giovane che volava per quella decina di metri che i suoi avversari avevano già superato, qualche istante prima. Lo Yogan sentiva in quel balzo un senso di libertà misto ad un peso nel petto che si lasciava dietro. Iniziava l'atterraggio, la discesa verso l'esterno del Villaggio; il sottile manto erboso e alcuni sassi si avvicinavano sempre più, ed ecco finalmente l'impatto col suolo. Nella caduta Kori poggiò leggermente male il piede sinistro che piegandosi all'impatto fece digrignare i denti al ragazzo, che però mosso da una strana determinazione, ignorò la fitta e proseguì alla ricerca dei due banditi. Un rapido sguardo e individuò subito i fuggitivi; alla sua destra si allontanavano dal villaggio con passo sempre svelto, dirigendosi verso una palude che costeggiava in parte il Villaggio della Nebbia Nascosta! Il genin correndo, ma a distanze sempre invariate, si mise sulla loro traiettoria...sapeva però che doveva inventarsi qualcosa, perchè con quel ritmo non avrebbe retto poi tanto. Si voltò per notare che le mura dell'abitato erano ormai lontane e quindi più nessuno sarebbe potuto accorrere in suo aiuto; ma se c'era una cosa che aveva imparato è che ogni singolo episodio ha i suoi pro e i suoi contro!

    - Ehi vigliacchi!!! Scappate nonostante siate seguiti da un unico e giovane Genin?! - sperò di colpirli nell'orgoglio.

    Ogni ninja, quanto spietato e balordo potesse essere, non avrebbe mai fatto passar sotto silenzio un insulto al suo onore nel decidere di rinunciare ad uno scontro, specie se istigato a quel modo. Kori sperò di non doversi ripetere, e con un pizzico di soddisfazione, vide i due mukenin rallentare e voltarsi in sua direzione. Pensò che di sicuro stessero valutando le varie possibilità; Kori provò ad accelerare ma comunque la cosa sembrava non essere sotto il suo controllo...avrebbe dovuto affidarsi alle decisioni dei due e districarsi di volta in volta nelle situazioni che si sarebbero andate a creare. Ormai erano in mezzo al nulla, la sola palude, con tanto di fango e pozze d'acqua qui e la come unico scenario. Fu proprio da una di quelle pozze che fuoriusci inspiegabilmente uno dei due ninja che si lanciò contro Kori colpendolo in viso con un pugno:

    " Com'è possibile?! Erano in due a fuggi... "

    Una delle due sagome in lontananza di dileguò con uno sbuffo, e un istante dopo la seconda fece lo stesso. Si erano sostituiti, lasciando credere che stessero continuando la fuga, ma in realtà quelle a scappare erano delle semplici copie. Erano riuscite a crearle e nascondersi senza che il giovane potesse accorgersene. Ora lo Yogan era riverso al suolo, con la mascella dolorante e un rivolo di sangue lungo il mento. Sopra di lui, con le braccia strette al petto e un ghigno sul viso, se la ridevano divertiti; uno dei due aveva un incredibile taglio trasversale che gli ricamava l'intero volto dal basso verso l'alto...fu questo a parlare:

    - Muahahahah, guarda...un moccioso che sperava di fermare noi due... -

    - E l'idiota ha avuto anche l'infelice idea di provocarci...credo che ora si starà maledicendo! -

    - E invece è proprio quello che volevo... - disse il ragazzo sputacchiando dolorante, provando a rimettersi in piedi. La reazione di uno dei due però in tutta risposta gli rifilò un calcione tra le costole che fece strisciare sul suolo fangoso il kiriano. Urlò avvertendo una fitta lancinante tra l'addome. I due erano lontani una cinquina di metri, ridendo malignamente. Kori si risollevò piano, e sapeva che i due si sarebbero divertiti con lui. Doveva rischiare il tutto per tutto, o sarebbe davvero morto li, miseramente...almeno l'ambiente era dalla sua parte. Sorrise divertito poi, quasi inconsciamente, pensando a quello che il caso aveva deciso per lui. Quasi a se stesso sussurrò:

    - Mhhmhmhmh...vorrà dire che proverò qui la mia nuova jutsu... -

    Si rimise in piedi, con le gambe malferme, ma comunque piantate al suolo. Sentiva la terra e il fango entrare in sintonia con il suo corpo...tenne sott'occhio i suoi due avversari che sembrarono non preoccuparsi del Genin. Kori sfruttò quella libertà concessagli per manipolare il chakra e impastarlo alla perfezione nel suo corpo...si sentiva pronto, la rabbia e la determinazione stavano facendo il resto! Compose rapido i sigilli: Topo, Serpente, Tigre!

    - Doton: Onda di Terra! - urlò il giovane.

    Quasi immediatamente il terreno sotto i suoi piedi si sollevò gradualmente sollevando anche lui; il fango assunse le sembianze di una vera e propria onda, quasi fosse un'onda d'acqua...impetuosa, sotto i suoi piedi, l'onda di terra si mosse frenetica e inarrestabile verso i mukenin che non ebbero il tempo di evitare l'impatto con il fango. Pochi attimi prima dello scontro, dopo aver cavalcato quell'ammasso di terra e fango il giovane Yogan balzò all'indietro, atterrando sfinito al suolo, mente la massa informe si abbattè sui due nemici, circondandoli e avvolgendoli come se fosse quel fiume di terra avesse una propria consapevolezza e fosse direttamente legato alla mente del suo esecutore, pronto a seguirne le volontà. Di fatto, pochi attimi dopo i due ladri erano imbrigliati in due spirali di terra e fango, incapacitati a muoversi, imprigionati. Kori si trascinò fino a loro, tenendosi la mano sulle costole, la mascella dolorante...li guardò sogghignando:

    - Avreste fatto meglio a non fermarvi...idioti! - detto questo cadde in ginocchio. Una voce alle sue spalle lo richiamò:

    - Kori Yogan?! - un Chuuni con il coprifronte del Paese dell'Acqua, veniva dal villaggio in sua direzione. Si accovacciò accanto al Genin per accertarsi delle sue condizioni, lanciando un'occhiata ai due delinquenti stesi a terra, che si dimenavano nelle loro gabbie di fango, maledicendo e sbraitando.

    - Tutto bene?! Ho saputo da un paio di passanti che ti sei lanciato all'inseguimento dei rapitori...sei stato un incosciente! -

    - I Ryo dovrebbe averceli uno di loro...forse lui... - disse indicando il tizio con la cicatrice...ignorando le parole del Chuunin.

    - Ah si...la refurtiva...la prossima volta potresti non essere cosi fortunato Yogan! Comunque sei stato in gamba...andiamo. Stanno arrivando altri ninja a prenderli...andiamo! - concluse sollevando il giovane ninja di Kiri, che dolorante ma soddisfatto, lo seguì verso casa.

    FINE

     
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  4. Anselmo
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    30 exp
     
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