Fratelli!

PQ Kori Yogan

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  1. Itarake
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    . Esempio



    Legenda:
    - Parlato Kori -
    " Pensato Kori "
    - Parlato Juka -
    - Parlato Furan -



    - Sono a casa... -

    " ...purtroppo!"

    Queste le parole e i pensieri che annunciarono il suo rientro a casa, nel pomeriggio, in uno dei tipici e ordinari giorni al Villaggio del Paese dell'Acqua, nebbia densa e fitta, cielo plumbeo e umori seriosi e diffidenti. Il solito giro abituale di personale perlustrazione volontaria del giovane Genin, in cerca di qualcosa da fare era appena terminato, senza nessun incarico particolare e interessante...a dir la verità nemmeno qualcosa di noioso e infantile, cosi come amava definire quel tipo di mansioni che non richiedono nessun particolare ingegno, il nostro Kori.
    Sta di fatto che nessuna risposta sembrò arrivare nemmeno dai suoi famigliari all'interno dell'abitazione. Che non ci fosse nessuno?

    " Speriamo...quanto meno avrò qualche tempo in più per stare tranquillo...per fatti miei! "

    Ancora nessuno. Nessun rumore, nessuna voce. Kori decise quindi di salire al secondo piano; prima di farlo però passò in rassegna tutte le camere del piano terra, per avere la certezza di essere solo. La dimora della sua famiglia era un edificio normale, abbastanza tipico e conforme all'ambiente e allo stile di Kiri, sviluppato più in altezza e profondità che in larghezza, in pietra, con finestre strette e poste ad intervalli regolari su entrambi i piani. Situato praticamente quasi in periferia, annesso allo scheletro principale della struttura, alle sue spalle poteva permettersi quindi un abbastanza ampio giardino, con tanto di alberi, laghetto e tiri a segno per shuriken e kunai e manichini e pali di legno per l'allenamento del corpo a corpo, quasi fosse stato preparato per essere una piccola zona di addestramento privata; inutile dire che la scelta di tutto questo fu del padre, un Anbu del Villaggio! Kori però col tempo aveva imparato ad apprezzare questo scenario adibito in quel modo, praticamente in casa e a portata di mano, la possibilità di uno spazio aperto dove sfogarsi, isolarsi e migliorare nelle proprie abilità di shinobi. Ed era proprio in quel luogo che aveva passato la maggior parte del suo tempo col padre, li aveva appreso da lui la fondamentali e basilari componenti pratiche e teoriche del mondo ninja...per questo Kori aveva visto suo in suo padre, più che un genitore, affettuoso e comprensivo, un Sensei a tutti gli effetti, duro e inflessibile! Accompagnato da questi ricordi, il ragazzo si ritrovò finalmente nella sua camera, al piano superiore. Anche li, in quell'ambiente considerato cosi intimo e personale, invalicabile per chiunque, emergeva l'impostazione e lo stile rigido imposto dai suoi genitori, spartano e quasi asettico: un letto, un manichino sul quale fare ulteriore allenamento e appendere i propri abiti, e praticamente nient'altro, se non qualche oggetto sparso qua e la. Lo Yogan si portò alla finestra, una delle due della sua camera, precisamente vicino a quella che dava sul giardino. Un rapido sguardo giù e intorno, quasi sbadato per poi con un piccolo balzo salire sul bordo della finestra e appoggiare la schiena alla stessa, gamba destra lasciata a penzolare fuori, nel vuoto, l'altra raccolta quasi attaccata al petto, gomito sinistro avvolto intorno. Kori chiuse gli occhi per riposarsi...amava particolarmente quella posizione, sospesa...
    Le palpebre iniziarono a serrarsi naturalmente, a diventare pesanti, quando un rumore, flebile e quasi impercettibile disturbò il suo momentaneo stato di quiete; in un primo momento non ci badò, portato a pensare che fosse stato solo frutto del suo appisolamento, come se fosse stato l'inizio di un sogno, ma questo si ripetè ancora e ancora! Kori fu cosi costretto, da fastidio e interesse a cerare la fonte di tale rumore. Si drizzò leggermente, rimanendo comunque nella stessa posizione tenuta fino a quel momento, ma con occhi ben vigili, cosi come le orecchie, ben drizzate e pronte a carpire ogni minimo fruscio. Eccolo ancora...una specie di singulto, un pianto...singhiozzato!

    " Chi sta piangendo?! " si chiese Kori " Ero sicuro che in casa non ci fosse nessuno...che sia...a mo...e poi quale malintenzionato andrebbe mai a piangere in casa di qualcun altro?! "

    Il giovane ruotò allora il proprio busto di novanta gradi in modo da avere tutte e due le gambe fuori dalla finestra, e mani aggrappate al bordo, si spinse leggermente in avanti per avere una miglior visuale dell'intero giardino. Il singhiozzo sembrava continuare, ma Kori ancora non riusciva ad individuare la provenienza esatta del piagnucolio; un leggero movimento sotto di lui, catturò la sua attenzione e con la coda dell'occhio finalmente il Genin potè notare la fonte di quel fastidioso disturbo...era Furan, il più piccolo degli Yogan. Il fratellino di 8 anni, il minore dei tre, era ranicchiato sul bordo della verandina di legno, che separava la casa dal giardino, a piangere in solitudine. A quel punto il giovane shinobi saltò giù dalla finestra, atterrando in perfetto equilibrio a pochi passi dal fratellino, che avvertita la nuova presenza emise un singulto decisamente più forte, spaventato.

    - Scusami Furan ma...perchè sei qui a piangere? E da solo per giunta...gli altri dove sono?! - si affrettò a chiedere

    Il piccolo, molto simile al li presente Kori, capelli scuri e leggermente lunghi, tenuti sciolti e ondulati, occhi decisamente più chiari e una corporatura minuta, si passò le mani sulle guance nel tentativo di mascherare quel suo momento di visibile debolezza; Kori percepì in quel gesto un altro chiaro ed evidente sintomo di come fossero ben radicati in loro, gli ideali, al quale furono ed erano tutt'ora quasi costretti a sottostare...in quel caso l'obbligo morale di nascondere i propri sentimenti. Lasciò passare quei minuti per permettere al fratellino di prendersi il suo tempo. Finalmente Furan decise di parlare, alternando le parole ad alcuni singhiozzi:

    - Ciao Kori...papà è in missione e mamma è fuori con sigh-sigh, con Juka! -

    " Mmh...deve essere successo qualcosa con lui... " commentò tra se Kori notando come il piccolo avesse cambiato tono di voce nel nominare il secondo dei fratelli, Juka.

    - E cosa è successo? -

    - Niente, mi sono fatto male...sigh...tirando un kunai... -

    Kori lo fissò socchiudendo gli occhi...Furan era il membro della sua famiglia con il quale aveva una relazione, come dire, più normale; dimostrava di provare del sincero affetto per ogni famigliare, gentile e affettuoso con i genitori, e sempre pronto a star dietro ai fratelli più grandi nel tentativo di imitarli. Indurendo un po il tono della sua voce disse:

    - Furan...sai bene che non sei bravo a dire bugie...dimmi cos'è successo! -

    - E va bene...è stato Juka! -

    continua
     
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  2. Itarake
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    Kori stinse i pugni in un impeto di rabbia; si accorse poi di esser stato stupido forse in quell'istintivo gesto...non sapeva ancora cosa fosse successo quindi non poteva di certo accusare nessuno...per il momento! Decise allora di mostrarsi calmo e propenso all'ascolto, e fu cosi che allora il giovane Genin si sedette accanto al fratellino, Furan, ancora ranicchiato su se stesso, sul bordo della veranda. Ora erano uno accanto all'altro, ad un metro di distanza, quasi l'uno il passato e il futuro dell'altro data la somiglianza tra i due. Passarono secondi di imbarazzante silenzio...fu il maggiore dei due a rompere quel muro di mutismo e imbarazzo:

    - Allora, Furan...dimmi, cosa è succeso...cos'ha fatto Juka? -

    - Niente Kori...niente. -

    - Non provare a nasconderlo...poco fa hai detto che è colpa di nostro fratello se sei qui a piangere...parla! -

    - Non ha fatto nulla...davvero...mi ha solo detto... -

    - Cosa?! - sbottò Kori iniziando a non trattenere la sua già carente riserva di pazienza! Si obbligò per la seconda volta a dimostrarsi paziente

    - Su...non succederà nulla...te lo prometto! - avvertiva chiaramente l'imbarazzo del fratellino, e la conferma arrivò praticamente subito

    - Non so se...cioè mi dispiace... -

    - Cosa ti dispiace?! Su Furan, non farti tirare le parole di bocca... -

    Silenzio...il piccolo Yogan non riusciva a tirar fuori quello che Kori si aspettava da lui; a quel punto decise di alzarsi e lasciar perdere...sapeva di quanto fosse testardo e timido il fratellino, quindi decise di non pensarci più o almeno era quello che voleva far credere al piccolo. Si alzò e girò le spalle per andarsene e quando era ormai sul punto di entrare in casa la frase del giovanissimo parente lo fermò:

    - Ha detto che non mi permetterà di diventare come te! - scoppiò di nuovo a singhiozzare!

    La frase arrivò dritta come uno schiaffo per Kori, che di certo non si aspettava una simile situazione; tutto si sarebbe aspettato, un litigio, un allenamento finito male, un pasticcio combinato da Furan scoperto dal secondo fratello, ma mai avrebbe pensato ad un attacco psicologico di quel genere! Lo aveva spaventato dicendogli che sarebbe finito col diventare esattamente come lui? Il Genin a quel punto tornò subito sui suoi passi si risedette nel punto in cui era seduto pochi secondi prima:

    - Ti ha detto che...non ti permetterà, di diventare come me? -

    - Si...mi dispiace... -

    - Ti dispiace per...me? -

    Kori iniziava a capire...il fratellino era l'unico ad aver dimostrato in quella famiglia un po di sano sentimento umano, scevro di ideali assurdi, e insensati quasi per chiunque, figurarsi per un bambino di 8 anni; Kori stava per chiedere dell'altro ma fu preceduto dal fratello che come un fiume in piena aveva avuto finalmente il coraggio di sfogarsi fino in fondo:

    - Lui, loro... - si riferiva a Juka e ai loro genitori - ...non apprezzano quello che tu fai, o meglio non vedono di buon occhio il tuo modo di pensare, e di comportarti...così lontano dai loro insegnamenti, cosi sempre isolato da tutto e tutti, dimostri loro la tua ostilità apertamente e... -

    - ...e tu, che sei l'unico ad avere ancora qualche tipo di confidenza e affetto per me, credano possa diventare come me...capisco. -

    Concluse Kori per lui. Era tutto chiaro...stavano cercando dunque di isolarlo completamente; rovinare la sua immagine anche agli occhi del fratellino più piccolo, definitivamente...e questa volta ne la madre ne il padre erano stati a lanciare il sasso, ma il loro comune fratello, il secondo genito, Juka...dunque anche lui era stato "contaminato" da loro, in un modo o nell'altro, che lo abbia fatto di suo proposito o che semplicemente se ne siano serviti.

    - Secondo me non sei cattivo Kori...non meriti questo trattamento... - confessò infine Furan. Lo shinobi guardò il fratellino con sincero affetto

    - Beh grazie Furan, davvero...ma non preoccuparti...io ho già deciso, e per me va bene lo stesso! Ma tu...mi dispiace dirtelo, devi scegliere! Devi scegliere se...essere come loro ed...non essere come me ma...essere come tu sei e vorresti essere! Il mio consiglio non può essere che uno solo...non farti oscurare dalle idee degli altri! Vivi per te stesso! E sii sempre te stesso... -

    continua
     
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  3. Itarake
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    La situazione famigliare, in cui Kori era immerso, sembrava essere dunque ben più grave di quanto si aspettasse; il suo distacco e la sua naturale ma anche ricercata freddezza, lo aveva portato quindi a non accorgersi di come fosse evidente la differenza di intenti che si era venuta a formare sotto lo stesso tetto. Non immaginava ovviamente, dunque, che anche i suoi fratelli minori fossero stati tirati in ballo in questa diatriba famigliare, basata su un conflitto intellettuale e idealistico, nel quale però non potevano non risentirne i più naturali e aspettati sentimenti tipici di una normale famiglia! Ora il quadro sembrava a Kori, essersi delineato con estrema chiarezza: loro padre ad essere, come ovvio che sia, la guida e lo spirito forte del gruppo, l'elemento responsabile e colui che ha determinato le dinamiche e le idee fondamentali della famiglia. La madre altro non era quindi, che la maggiore supporter del marito e ora sembrava che anche Juka, il secondo genito, fosse entrato di propria volontà in quel circolo di pensiero; Kori sapeva di essere invece il loro più forte e unico oppositore...ma a parer suo, ora non era lui ad essere nella posizione più ostica e complicata, ma proprio il suo fratellino, Furan, che nonostante fosse il più debole di tutti, ora si vedeva costretto a scegliere, sospeso in quegli istanti tra i genitori e il suo fratello maggiore. Kori pensò a quanto potesse essere sconfortante per un bambino di 8 anni esser messo già di fronte ad un quesito così apparentemente difficoltoso anche per chiunque avesse qualche anno in più sul groppone! Kori diede un buffetto sulla fronte del fratellino e poi di alzò non sapendo cosa altro aggiungere, ne per consolarlo ne per altro...dopo le ultime sue parole non poteva e non voleva costringerlo a scegliere in quel momento, per andarsene questa volta sul serio; ma esattamente come qualche minuto prima della rivelazione fatta dal piccolo Furan, ancora una volta il giovanissimo Yogan lo blocca con una frase:

    - Vorresti allenarmi tu...Kori? -

    Silenzio...una strana richiesta da parte del fratellino. Cosa doveva rispondere?

    - Scusami Furan ma...ora...cosa direbbero se... -

    - Ti prego...so che tu sei forte...forse ancora non quanto papà ma sai, lui non mi piace come ha allenato te e Juka...è troppo severo e duro! E poi secondo me tu diventerai più forte di lui! - disse infine con un sorriso accennato come a convincere il fratello maggiore ad accettare.

    - Oh e va bene...per oggi niente allenamento però! O meglio...vorrei capire prima di che pasta sei fatto...piccolo! -

    Cosa aveva in mente Kori? Semplice...vedere davvero a che livello fosse il minore dei fratelli, e farlo sfogare, per cercare di lenire quel dolore che sicuro doveva avere, alimentato da quella insicurezza e da quella imminente e sempre più tempestata scelta al quale sarebbe prima o poi arrivare.

    - E cosa faremo?! -

    - Vedrai... -

    Kori a quel punto lo superò portandosi quasi al centro del boschetto del loro giardino - campo di allenamento, e con un cenno del capo e della mano destra lo chiamò a se...Furan eseguì piantandosi a un paio di metri dal maggiore dei fratelli; chiese con voce titubante:

    - Cosa, emh...devo fare adesso? -

    - Attaccami! -

    - Cosa?!? - rispose subito stupito Furan - Attaccarti?! E per quale motivo?! -

    - Non c'è un motivo...fallo e basta! -

    Furan era sempre stato molto portato per le arti ninja, fin da piccolo, ma non lo aveva mai voluto dimostrare, perchè non aveva mai avuto motivo o voglia di lottare. Comunque sia decise di ascoltare e si lanciò in avanti con il pugno destro proteso verso il petto del fratello; Kori attese l'arrivo del pugnetto del piccolo Furan con un ghigno simpatico e divertito sul viso, spostandosi di lato un istante prima del contatto, alla sua destra evitando cosi il colpo, che di conseguenza andò a vuoto! Gli assalti di Furan continuarono, a ripetizione senza però raggiungere mai l'obiettivo, considerando il fatto che il più grande dei due riusciva a leggerne un secondo prima la destinazione. Dopo alcuni minuti di questa danza fatta di calci, pungi, assalti, affondi e schivate, Furan si fermò a riprendere fiato, con le mani sulle ginocchia, il Genin a tre metri da lui, con leggero affanno, ma nulla di più; fu proprio quest'ultimo a rompere il silenzio:

    - Non ci siamo ancora Furan...non sei convinto delle tue azioni! Lo stai facendo solo perchè te l'ho detto io di farlo...non perchè lo vuoi! Forse bisognerebbe motivare leggermente... - si interruppe.

    Kori negli ultimi due minuti aveva pensato ad un modo per stimolare la foga del fratellino, e allo stesso tempo allenare se stesso nell'utilizzo di una tecnica appresa all'accademia. Il ragazzo a quel punto, iniziò a concentrare e a controllare il chakra nel proprio corpo e ad impastarlo nel modo giusto per la realizzazione della tecnica che aveva in mente di ricreare; il flusso era ora già in perfetto equilibrio dentro di lui, e allora la sua mente andò a raccogliere i particolari della persona in cui aveva deciso di trasformarsi; si perchè stava per usare la tecnica della Trasformazione! Aveva tutto in mente, ora bastava ricreare i Sigilli...Cane, Cinghiale e Pecora!

    - Trasformazione del Corpo! - uno sbuffo e la nuvoletta bianca lo avvolse, lasciando nello stupore più assoluto il piccolo Furan.

    Kori aveva appena assunto le sembianze del secondo dei fratelli Yogan...Juka. L'espressione del piccolo Furan cambiò immediatamente; divenne più risentita...ancora provava un senso di rancore e rabbia, delusione per quello che gli era stato detto prima! Ed era proprio su quello che Kori aveva puntato...per spingere il fratellino ad essere convinto delle sue reali capacità:

    - Dimostrami che non diventerai succube di nessuno e che...farai tutto perchè tu decidi di farlo! Oppure hai deciso di vivere trasportato dagli eventi e dalle persone che potrrebbero essere più forti di te?! -

    Non ci fu una risposta...almeno non verbale! Furan scattò in avanti con rabbia e determinazione, attaccando quasi senza preavviso e razionalità! A quel punto i due si ritrovarono a pochi centimetri l'uno dall'altro; Kori decise di farsi colpire, e fu così che il destro del fratellino lo raggiunse rapido e abbastanza forte da piegargli il viso di lato, la guancia presa in pieno dalle nocche; ma il giovane shinobi sapeva che un'altra lezione, anche se piccola, ma fondamentale, doveva essere ancora imparata dal piccolo parente. Indurendo i muscoli del collo, e imuscoli della mascella, resistette al colpo e con un rapidissimo movimento delle braccia, prima con la destra sbilanciò il braccio teso dell'altro togliendoselo quindi dal viso, e con la sinistra in una frazione di secondo, colpì allo stomaco, non con violenza ma con abbastanza forza da provocargli un minimo di dolore e da sbalzarlo indietro di circa un metro! Furan lanciò un piccolo grido di sorpresa e malessere; Kori dal canto suo ruppe la tecnica per ritornare alle sue fattezza originali. Si avvicinò allora al fratellino e lo aiutò a rialzarsi:

    - Ben fatto Furan...come vedi è solo la motivazione giusta che ti serve! Non solo per combattere, ma anche per prendere le scelte giuste che in futuro daranno significato alla tua vita...e che incontrerai ogni giorno numerosissime difficoltà. Sappi che qualunque sia la tua scelta riguardo me e loro, tu resterai comunque il mio fratellino... -

    Gli diede uno schiaffetto sulla guancia e si allontanò, questa volta definitivamente, e mentre gli dava le spalle, pronto a rientrare in casa concluse quel loro incontro dicendo:

    - Ah e...ti allenerò io, se ti fa piacere...Furan... -

    Fine, attendo valutazione!
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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