Capitolo VIII - Preludio d'un poeta smarrito

PQ Genpaku Hõzuki

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    5,627
    Location
    Napoli.

    Status
    Anonymous
    In quel periodo, la noia imperversava, aveva preso il sopravvento su di me e la consapevolezza di starsene con le mani in mano senza aver un incarico da portare a termine era davvero deludente e poco appagante per me, shinobi di Kiri. Le giornate passavano tra pugni ad un colpitore ed una tazza di caffè bevuta in totale relax stravaccato sul divano. Quello però, era un giorno diverso: tutto parti da una tazza di tè.
    Avevo penna e foglio in mano, un foglio quasi astratto, inesistente perché assorto dai miei pensieri, cercavo invano di cambiare quella solita routine che distingueva le mie noiose giornate cercando di mettere su una storia che, chissà, magari si sarebbe tramandata ai miei discendenti; perlomeno, dalle pretese, questo mi aspettavo ma per come si stava svolgendo la situazione, il risultato sarebbe stato pressocché nullo, anzi, qualcosa l'avrei ricavata: un foglio stracciato e l'inchiostro della penna sparpagliato qua e la, magari. Ingurgitai pian piano un sorso di quella tazza realizzando che, a poco a poco, si stava raffreddando proprio come il mio spirito. Quel giorno, scrivere le storie forse non era la cosa migliore ma scrivere poesie sì, avrebbe completato quella parte di me che tanto lo desiderava da tempo immane.
    Ormai ero un genin in piena regola, con i suoi problemi, le sue frustrazioni, doveri da portare a compimento e tutto ciò che la vita poneva davanti agli occhi come obblighi concreti ed impliciti. La fedeltà al villaggio di appartenenza doveva essere alta, altrimenti la resistenza mentale veniva a mancare; bisognava crederci in quel che si faceva o lo stress e la fatica sarebbero stati fardelli troppo grandi da portare sulle spalle.
    Essere uno shinobi è come essere un poeta di corte, forse il secondo era anche più difficile: nel mondo ninja si è consapevoli che si è in continuo soggetti ad inganni, che fidarsi dei propri compagni, o camerati, non è una cosa molto saggia, così come non lo è mostrare le proprie emozioni e facendo diventare l'omissione un'ancora di salvezza.
    Nella vita di corte, invece, questo esisteva ma il più delle volte non ne eri consapevole o comunque era così ben celato che se non eri abituato a quella ragnatela di tradimenti e di falsi sorrisi ne rimanevi intrappolato e sbranato come un'antilope circondata da un branco di iene.
    Eseguire un'ordine è come scrivere un testo: te lo commissionano e devi farlo, altrimenti saresti andato contro a sanzioni a seconda della trasgressione. Nel primo caso, anche se non te la sentivi, riesci comunque a farlo, in un modo o nell'altro; nel secondo, invece, se non hai l'ispirazione non vai da nessuna parte. E poi se non ti piace il datore di lavoro se sei un ninja, volendo, puoi rimediare diventando un traditore od uno shinobi errante, se invece sei un artista alle dipendenze di un daimyo lo sarai fino a quando quest'ultimo non decide di volerti più.
    Non ringrazierò mai abbastanza il mio villaggio per questo: essere nato a Kiri mi ha dato un certo grado di libertà di scelta, arrivando al punto di riuscire a negoziare la mia "libertà" in piena autonomia.
    Forse questo è stato realmente quel che mi ha spinto ad iscrivermi in accademia, ritrovandomi ogni giorno a dover faticare e sudare come un mulo, facendomi venire calli sulle mani e piedi, ferite e contusioni di vario genere, sputare, letteralmente, sangue. Più passava il tempo e più mi ci abituavo e più mi piaceva: scrivere era una libertà, stava diventando un piacere, trasformato in un lavoro e questo mi uccise più di quanto un seppuku potesse farmi.
    Per un artista non c'è nulla di peggio della morte dello spirito.
    Comunque, ormai lo sono solo a tempo libero e questo mi va più che bene; dopo i miei lunghi allenamenti, solitamente scrivere mi viene spontaneo, naturale e non mi da più fastidio comporre qualcosa che non rientrasse nelle rigide regole che avevo studiato: mi stavo dando al componimento libero con finezze tecniche di alto livello, ma pur sempre libero, questa cosa mi faceva sentire davvero troppo bene, come non lo ero mai stato.


    CITAZIONE

    Vago Viaggiatore, disperso
    agli occhi di chi non sa vedere;
    una nebbia gelida, cinerea,
    come di chi non sa vivere
    lasciato al suo destino.


     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    5,627
    Location
    Napoli.

    Status
    Anonymous
    Far parte di un clan implicava troppe cose, la maggior parte delle quali di grande responsabilità o noiose oltre ogni dire; gli Hoozuki non erano da meno.
    Nemmeno potete immaginare quanto non invidio nel vedere mia madre fuori casa, con indosso degli stracci che utilizza per lavare i vestiti, pulire la casa, prendersi cura di noi, mentre papà invece era intenzionato ad insegnare chissà quale arcana tecnica segreta ad Ayako che se ne stava lì appoggiata sulla sua katana intenta a sbuffare, annoiata dai soliti canoni ristrettivi imposti da papà.
    Ma perché siamo finiti a questo? Perché nobili persone come noi vengono addestrate per una cosa barbarica come la guerra? Non riuscivo a capacitarmici, ma sicuramente stare seduto sul futon e contemplarlo non avrebbe di certo migliorato la nostra condizione di vita, sempre più aggravata dalla mentalità così scadente di noi uomini.
    Ma quella mattina non volevo essere disturbato: da quando ero tornato a casa non ero riuscito a ritagliare un mio spazio personale da dedicare ad una passione che pian piano stava affiorando al mio interno, la poesia. Anche se, in effetti, potremmo parlare più di scrivere, dato che non mi limitavo a comporre sonetti ma anche testi in prosa.
    Un rotolo di carta bianchissima si trovava di fronte alle mie gambe, pronto ad essere riempito come più la mia persona gradiva, mentre la mano destra afferrava il pennino per effettuare le consuete manovre date a mescolare a regola d'arte l'inchiostro, al fine di ottenere una scrittura uniforme.

    CITAZIONE

    È lungi da me
    il freddo nelle mie ossa.
    Tepore umile.


    Poco e niente ci avevo messo nello scrivere quell'haiku invernale, quel piccolo componimento di diciassette sillabe. Peccato che il mio stomaco si lamentava per la fame, producendo quei fastidiosi ed imbarazzanti rumori senza alcuna sosta.
    Colazione l'avevo fatta, alle nove circa. Quindi sicuramente era giunto il momento per pranzare.
    Mi sentivo male: eppure qualcosa era riuscito ad appagarmi, insomma, scrivere due poesie nel giro di mezza giornata era qualcosa che oltrepassava i miei limiti naturali perché si sa, sono un tizio pigro che, seppur lamentandosi della noia che lo affligge giorno dopo giorno, ama l'ozio anche se avrei prediletto rilassarmi su un'amaca. Alla fine, nessuno riusciva a spiegarsi come un Hoozuki, ninja famosi per il loro vigore interno, potesse essere una persona tanto tranquilla, amante della letteratura, la poesia e della cultura in generale.
    Apparecchiai la tavola, sistemando tutto a regola d'arte nel modo migliore che conoscevo, quindi mi misi seduto, assieme ai miei: loro a capotavola, rispettivamente, io ad un posto laterale, come la consuetudine voleva. Il pasto, una modesta ciotola di ramen con diversi vassoi di varie verdure, fu consumato in allegria e parlando di tutto ciò che volevamo, mentre i vapori inebrianti del cibo consumato mi stavano invitando a chiedere il bis. Che feci.
    Un'ultima leggera chiacchierata, poi ci fu il mio momento, una pausa che mi permetta di esporre i miei componimenti: questa pratica durava circa dieci minuti, questa volta solo due.
    I miei genitori rimasero sorpresi e mi chiesero come mai mi ero soffermato sulla scrittura, ciò accentuato dal sarcasmo evidente di Ayako -che continuava ad ingurgitare ciotole di ramen una dopo l'altra senza sosta- indagando perfino sulla mia salute e facendomi domande imbarazzanti riguardi circa una mia possibile compagna.
    Ed alla fine confessai.
    Avevo diciotto anni quando mi resi conto che quel bel periodo era soltanto un momento intenso e non il mio futuro; anche se ho un carattere estroverso, irrequieto ed agitato, rimango sempre un Hoozuki: un tizio che dell'acqua fa la sua sorgente di vita, una persona piena di grinta e di vitalità. Solo la morte poteva fermarmi.


     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    5,627
    Location
    Napoli.

    Status
    Anonymous
    Un solo attimo può sconvolgerti la vita e quell'attimo può essere segnato da diversi fattori, persino il mettere il punto ad una poesia; realizzare di averla completata è decisamente l'attimo migliore. Decisi comunque di cambiare aria spostandomi verso il centro villaggio, magari era l'ambiente che mi influenzava negativamente. Scrissi quelle parole durante la mia pausa pomeridiana, sorseggiando del buon tè sotto la fronda di un gran bell'albero, vicino al monumento in cui venivano scritti i nomi degli eroi caduti per Kiri. Mi capitava spesso, da quando iniziai il mio percorso per diventare ninja, di pensare a loro e paragonarmici, uno strano senso di ansia mi conquistava ogni volta, senza però riuscire a liberarmici ed analizzare a fondo sia il perché che come avrei potuto farmela passare. Tentati scrivendo quei versi, seguiti da altri successivi seppur notando che la mia mano si stesse sempre più raffreddando al contatto fisico con quel boccale mezzo vuoto o mezzo pieno, a seconda del cinismo.

    CITAZIONE

    Vago, Viaggiatore, disperso
    nelle orecchie di chi non sa udire;
    un sussurro del vento, astratto,
    come la triste solitudine,
    fato di chi non si sa capitolare.


    Che fossi io quel viaggiatore? Probabile, come invece potevano esserle le scelte che facevo per portare avanti la mia vita con onore e dignità? In fondo, cosa è un essere umano se non un viaggiatore, protagonista della sua esistenza? Il viaggio è unico, non ci è data la possibilità di ricominciarlo, quindi sentirsi dispersi e soli non era qualcosa di strano. Ancora mi chiedo quante volte mi sia sentito solo, cercando dell'affetto in ciò che facevo pur consapevole che fosse una mera utopia trovarlo, in quelle persone che sembravano provassero qualcosa nei miei confronti ma invece non erano altro che infami la cui soddisfazione è rinnegare la vita altrui tentando di portarla nell'oblio più totale. Ora che ci penso, molte di quelle, non ne avevano per me.
    Il bene di una persona è un qualcosa di valore inestimabile, l'amore ancora di più, ma quando si giunge all'odio, è la fine.
    Un monaco disse che dall'odio nasce altro odio e che l'unica medicina valida per annientare il male era l'amore; un uomo, le cui origini parono essere infondate per noi, reali per i credenti di una religione che, onestamente, non mi dice nulla, afferma che bisogna porgere l'altra guancia quando si subisce un torto, che bisogna amare gli altri come se stessi.
    "Il modo migliore di vivere è rinnegando la violenza".
    Parole senza alcun senso per un aspirante shinobi, per un futuro assassino.
    Perché sì: i ninja sono assassini e questi vivono con la violenza.
    Le numerose guerre che sono avvenute nel corso del tempo, scritte tutte negli annali di ogni villaggio come prova concreta del passato nel quale i nostri antenati vissero non portarono altro che distruzione, desolazione, solitudine, dolore. Ringraziando il fato, io non ho mai vissuto in questi periodi, ma la guerra, la tortura psicologica ed il malessere che subii precedentemente non avrei mai voluto accadesse di nuovo alla mia persona, facendo tutto quello che mi era possibile eseguire, compresi ordini assurdi da parte dei miei superiori.
    Tralasciando che credo nella legalità e nell'ordine naturale delle cose, come di quello gerarchico.
    A parte la violenza, alla quale mi sarei abituato, la via dello shinobi mi apparteneva.
    Intanto mi limitavo ad allenarmi ed a sorseggiare il buon tè, sempre più freddo, quasi congelato che rasentava il mio stato d'animo, continuando a scrivere qualche verso facendo allontanare dal mio corpo quello stato di ansia che tanto mi caratterizzava ad ogni fine sessione di allenamento, anche se ultimamente si affievoliva. È davvero brutto, ma allo stesso momento piacevole, essere consapevole che la morte può sopraggiungere in ogni momento, in vecchiaia od in missione; bisognava abituarsi a quella sicurezza per "lavorare" in tranquillità e senza temere troppo per la fine che si farà.


    Ora è meglio che mi limiti semplicemente a riposare... In fondo me lo merito, dopo tutta la fatica che sto facendo.

    Il tè era finito e la mia mano iniziava ad assaporare quel tepore che tanto era mancato stando a contatto assiduo con la tazza, il mio spirito pareva essersi rianimato e la sera cominciava a giungere: dovevo tornare a casa per darmi una ripulita e dare una mano in casa, per poi benedire di nuovo la giornata per avere di nuovo la possibilità di vivere con i miei genitori, poterli abbracciare e ricevere e donare l'amore che nutriamo per noi della famiglia.
    Chi non riesce a vedere e/o capire la gioia che provo per tutto ciò, è un essere vivente, in quanto vive, ma morto in quanto ha raggiunto la morte psicologica.
    A questo punto è meglio essere morti e basta.


    Eccomi, sono tornato!

    Un bacio, un abbraccio, pur puzzando come un maiale che si è appena rotolato nel liquame, ed il sorriso più bello del mondo, quello che ti scioglie il cuore, quello della tua famiglia nel rivederti.
    Quanto ero fortunato. Avrei dovuto comporre qualcosa, al fine di non scordare mai quei momenti, seppure farlo sarebbe stato impossibile.
    Non sempre l'arte porta a qualcosa di utile o fondamentale.
    Non posso che autodefinirmi un poeta smarrito che ha ritrovato la retta via con e senza di questa.


     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    5,627
    Location
    Napoli.

    Status
    Anonymous
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
     
    .
4 replies since 6/4/2014, 16:31   104 views
  Share  
.