[Bijuu] Il Cercoterio della Seconda Coda - Matatabi

Anselmo, Shadow Killer, PNG Medico

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    Tutto quello che era stato realizzato in tre anni stava finalmente dando i suoi frutti, e neanche la disfatta di Sakkaku fu di ostacolo ai suoi piani, perchè la scacchiera si era rivoltata da sola: le armate di tutti i villaggi si erano riunite a pochi chilometri dalle entrate della Pioggia, sicure di stare agendo in modo ottimale. Molte, moltissime discussioni erano state bruciate a riguardo: chi era contro il mandare in toto i militari, chi parlava invece di un inaspettato e possibile contrattacco dell'Amekage, chi di trappole su trappole volte a decimare i plotoni, ma alla fine una scelta era stata presa. Gli accordi parlavano chiaro: 1/10 delle forze armate sarebbero rimaste sulle retrovie per eventuali sorprese, mentre le restanti sarebbero partiti per chiudere unilateralmente ogni via di fuga della Pioggia. I Kage sapevano di non stare conducendo una campagna di conquista, bensì una crociata, volta unicamente a sedare il leader di Ame e chiunque lo sostenesse nella sua politica di soppressione del popolo. C'era anche chi voleva farlo prigioniero ed interrogarlo sui motivi del suo cambiamento, dato che nel suo primo regno aveva portato il suo regno nell'età d'oro, ma la maggioranza parlò chiaro: "Hi Sakkaku è troppo pericoloso per essere lasciato in vita, seppur da prigioniero. Le sue risorse sono inimmaginabili!". E così i martelli erano stati battuti: l'Amekage era stato condannato a morte. Ad insaputa del mondo tuttavia Kiri - la più umiliata dalle azioni della Pioggia - aveva escogitato un assassinio a tradimento, inviando il suo più caparbio ninja alla disfatta silenziosa del nemico. Ed il piano invero era riuscito: non appena gli eserciti varcarono uno ad uno i vari ingressi del Villaggio, Sakkaku dovette vedersela con un uomo in particolare, l'Anbu Signalis. Contemporaneamente allo scontro, le via della Pioggia furono invase rapidamente, mettendo in sicurezza i civili, ma sterminando con altrettanto zelo la resistenza. Perchè di questo si trattava. Le forze coercitive erano stimate sugli 1:30. Infine però, quando la "guerra" parve vinta dall'armata della liberazione, un assordante boato distrusse i 300 metri quadri circostanti al quartiere reale. Il palazzo non esisteva più, al suo posto si ergeva una creatura immensa, colossale, dalle fattezze per metà bovine e metà da polpo. Non ci fu un solo uomo che non ne capì l'identità: era il cercoterio delle Otto code!
    Il panico fu soltanto un canovaccio: i militari più vicini non sapevano se tremare e scappare, o stringere i denti e darsi alla battaglia. Nella collettività però si trovò la forza di gettarsi in un impeto disperato; alla creatura tuttavia fu sufficiente piazzare una tentacolata per rimandare al creatore cinquanta di quegli uomini!
    Gli urli e le pire abbaiarono nella notte piovosa, vociferando l'anticipo di una ritirata strategica da parte degli shinobi, ma il vero scenario orrorifico subentrò al manifestarsi di nuove sette ombre a impedirla. Difatti, proprio nei pressi dell'entrate da cui avevano avuto accesso gli eserciti, occhi scarlatti con tre tomoe all'interno, si accesero nell'oscurità, pronunciando in coro una sorta di formula:


    DAI ALBARN


    - DAI ALBARN.... -

    - ...ADESSO AVVERRA'... -

    - ...E CON ESSA GLI UMANI VERRANNO STERMINATI... -

    - ...E LA STORIA VERRA' RISCRITTA... -

    - ...DAL NOSTRO ADAMO... -

    - ...E DALLA NOSTRA EVA... -

    - ...GLI UNICI TRA GLI UNICI! -



    CITAZIONE

    - Rilascio: Morte dei contenitori!! -

    black_rock_shooter_by_micchan22-d5517iq


    All'altezza dei sette ingressi ci fu un'esplosione di energia, anzi di energie dai toni differenti. Ai piedi di esse degli ormai involucri vuoti privi di corpo e di anima, ma che erano serviti a lei, Tristania Uchiha, per annichilire le forze e le armi del mondo: i ninja! Solo in seguito sarebbe passata alla distruzione dei civili, ma doveva prima colpire le loro armi nell'epicentro, ciò che era divenuto AME! Tutto adesso aveva senso: le finte alleanze stilate dal primo suo burattino, Sakkaku, onde creare nella mente del mondo l'idea di una minaccia, sconvolgere in un secondo momento quelle per sortire un "effetto tradimento" ed infine simulare la sconfitta del fautore di ciò...ogni parola di quel romanzo era servito a riunire i ninja in un unico luogo per abbatterli...con i bijuu!
    Zona idraulica, lacustre, industriale, mineraria, eolica, fognaria e sotterranea. Quei luoghi - rispettivi alle code evocate - segnarono l'agguato delle creature e l'inizio della guerra, che ormai poteva dirsi uno sterminio. Non una sola via di fuga, non una sola speranza. Cosa ne sarebbe stato del mondo? Dai presenti sarebbe dipeso il destino del genere umano.


    CITAZIONE
    Zona idraulica - Ichibi: Possibilità per i ninja di colpire le cisterne in mezzo al campo di battaglia che indeboliscano Shukaku
    Zona lacustre - Matatabi: Possibilità di spingere il bijuu sul lago sfruttando le imbarcazioni e la rete fognarie e di scolo che c'è sui moli
    Zona industriale - Isobu: Piena di palazzi e piccole fabbriche ove i ninja possono sfruttare i parafulmini sui palazzi e i cavi elettrici, si possono anche sfruttare i motori e gli alternatori all'interno delle fabbriche per escursioni termiche o esplosioni
    Zona mineraria - Son Goku: Possibilità di utilizzare i materiali più duri e resistenti come difese contro i poteri dei Bijuu o come loro prigioni, in più si potranno sfruttare gli scavi come fosse o trappole
    Zona eolica - Kokuou: possibilità di far muovere le pale eoliche degli impianti per sfruttare correnti di vento potenziate o per dissolvere vapori, fumi o altro che si sfalda con attacchi d'aria, in più si possono sfruttare le stesse pale per danneggiare fisicamente il Bijuu facendole cadere
    Zona fognaria - Saiken: Possibilità di sfruttare le fognature come "tombe" per i Bijuu, per trappole, prigioni e altro. Colpendo le tubature si possono pure sfruttare getti d'acqua. All'interno delle fogne ci sono pure tubature di gas che si sfruttano con le fiamme ed esplosioni
    Zona sotterranea - Choumei: Ovvero la Zona dei sobborghi criminali, si potranno sfruttare le varie costruzioni al di sopra per creare degli impedimenti ai Bijuu, in più sarebbe saggio ricorrere ai vari cunicoli costruiti dai Mukenin per le fughe veloci per poter schivare attacchi devastanti.
    Quartiere reale - Gyuuki: Complesso più fitto di palazzi dove ci si potrà riparare dagli attacchi del bijuu o fargli cadere addosso gli edifici.

    CITAZIONE
    Matatabi
    Resistenza=Stamina: 2750

    Fate il primo post, laddove descrivete tutti la partenza dalla vostra città, citando quanto riportato nel mio post. Dovete arrivare sino all'apparizione del bijuu da voi scelto. Considerata che gli eserciti prendono tutta la città, è ovvio che siate mescolati nelle etnie, quindi non fatevi troppe pippe mentali a riguardo. Io e Fury abbiamo scelto le zone in base alle possibilità di aiuto che avrete dall'interazione col luogo, ma ogni evento è personale e gestito dallo staffer di turno, che potrà aggiungere roba in base allo svolgimento dell'evento. Siamo indipendenti da questo punto di vista.
    Utilizzate lo stesso post per prepararvi il campo oppure attaccare (personalmente consiglio la prima opzione dato che poi tocca al bijuu attaccare :asd:). Ricordate che i bijuu hanno resistenza e stamina che coincidono, quindi quando attaccano spendono pure energia.
    Postate scheda come sempre e...che la morte abbia inizio. Prevedo tanti bonus morte utilizzati :please:
     
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  2. Shadow Killer
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    Una leggera brezza estiva, le foglie che volavano accompagnate delicatamente dal letto del vento, le nuvole che, come tante pecorelle, lentamente andavano spostandosi nel cielo, lasciando spazio all' immensità azzurra del tetto del mondo e alla lue del sole che pochi istanti prima veniva filtrata da esse.
    Una giornata importante era questa, ancora però non lo sapevo, era iniziata come una magnifica giornata da passare all' aperto, ma ci sarebbero stato dei risvolti imprevisti da non sottovalutare.
    Quella mattina mi svegliai, col viso illuminato e riscaldato leggermente dai raggi di luce solare che filtravano dalla tenda della mia finestra, sembrava iniziare bene, mia madre dormiva ancora, mio padre già era uscito in missione di ricognizione ed io mi ero appena svegliato.
    Tutto liscio all' apparenza, mi alzai tranquillamente e, dopo essermi lavato, mi vestì deciso ad andare a fare un piccolo allenamento; una volta varcata la soglia di casa, i miei rossi occhi vennero investiti dalla ancor più intensa luce del sole che per due secondi netti mi impedirono di vedere, finchè, abituandomi a tale intensità di luce, potei vedere il villaggio di Konoha ed i suoi abitanti.
    Una di quelle poche giornate in cui regnava la pace, i mrcanti vendevano, i cuochi cucinavano, gli ubriaconi bevevano e facevano festa, i bambini sorridevano e giocavano qua e là... non che tutte quelle cose mi interessassero, ma ero contento per loro che vivevano felici.
    A quel punto iniziai a correre verso il campo d' addestramento per andarmi ad allenare un pò, anche se senza un avversario era assai noglioso allenarsi, però non si può fare gli schizzinosi, chi si accontenta gode.

    DOPO QUALCHE ORA

    Finalmente tornai a casa, dopo aver finito di allenarmi, anche se proprio allenamento non lo chiamerei: corsa di kilometri, saltando tra rocce e alberi, simulazione di combattimento con gli alberi e i massi, non c' era alcuno stimolo senza un avversario.
    Mentre percorrevo la solita strava del mercato per tornare a casa, una volta arrivato vicino alla piazza, vidi un mucchio di gente riunirsi lì e l' Hokage Nube in cima ad una pedana in legno massiccio che attendeva che tutti gli abitanti si riunissero in piazza per udire le sue parole.

    Hokage Nube-sama?!

    a quel punto mi avvicinai anche io per ascoltare.

    Miei cari abitanti di Konoha... dei risvolti di buon auspicio per la pace del mondo sono avvenuti ed ora è richiesto l' aiuto da parte di Konoha nell' azione offensiva che potrebbe finalmente portare alla conclusione di questa guerra sanguinaria che sta infettando le nostre terre ed avvelenando le nostre acque.

    fece un piccolo colpo di tosse e poi riprese a parlare:

    Adesso, cari shinobi di Konoha, fate vedere ai ninja degli altri villaggi che Konoha non è debole, che può essere d' aiuto, anzi che è fondamentale per la vittoria in questa guerra! Mostrategli la forza indistruttibile ed indomabile della vostra volontà del fuoco!

    dopo quelle parole d' incoraggiamento, disse un' ultima cosa...

    Questo messaggio è per tutti gli shinobi di Konoha, dal grado chunin in su, sotto il comando del Capitano dell' Armata Ricognitiva, Nonubu Senju, e sotto il comando dei miei altri comandanti... ANDATE IN GUERRA PER L' ASSALTO FINALE!

    a quel punto l' intera piazza scoppiò in urla ed acclamazioni per l' Hokage ed i ninja che avrebbero partecipato all' assalto finale al nemico.

    Nonubu?! Può mai essere davvero lui?! Pensavo fosse morto, non ne avevo più sentito e non l' avevo più visto da nessuna parte... ha fatto carriera!


    a quel punto, conclusi la mia camminata sino a casa, ma senza trovare i miei, probabilmente erano già usciti, allora approfittai della loro assenza per prepararmi l' intero equipaggiamento per l' attacco al nemico.
    Proprio quando stavo finendo gli ultimi preparativi, arrivarono a casa, di corsa, mia madre e mio padre, entrambi in lacrime, io capì la motivazione di tale reazione, ma stettii in silenzio...

    Non devi andare per forza... ci sono molti altri shinobi di valore! Tu sei diventato da poco un chunin, non puoi partecipare ad un assalto simile, ci rimetteresti solo la pelle.

    Io a quel punto le risposi con calma, tranquillità e freddezza:

    Mamma, sò che non vuoi che rischi la mia vita, ma è il rischio di tutti noi shinobi, potrei anche perire in qualche altra missione o in uno scontro con qualche ninja sconosciuto... quindi, se devo morire, preferisco farlo combattendo per la mia volontà del fuoco!


    La volontà del fuoco?! Cos' è che ti spinge a rischiare anche la vita?!

    Davvero non lo sai mamma?!

    a quel punto intervenne mio padre che, mettendole una mano sulla spalla, le disse:

    Tesoro, la sua volontà è quella di proteggerci, proteggere tutti noi, per questo sino ad oggi ha ricercato sempre più potere! Lascialo andare!

    a quel punto li abbracciai entrambi ed uscendo di casa gli dissi:

    State tranquilli, tornerò di sicuro!

    quelle parole mi lasciarono una sensazione d' amarezza in bocca e il cuore triste, perchè sapevo che non v' era sicurezza che tornassi, da vivo.
    Nonostante tutto, dovevo fare ciò che ritenevo giusto, così mi unì ai ninja di Konoha convocati per l' assalto, ed iniziammo a correre e dirigerci in massa verso la base nemica, il villaggio di Ame, del Paese della Pioggia.
    Arrivammo nel Paese della Pioggia verso la sera, un nome più azzeccato di quello per un paese non esisteva, perchè, calata la notte, scoppiò improvvisamente a piovere, i ninja di tutto il mondo si erano riuniti in un unico esercito per assaltare Ame e far cessare il regno del terrore da parte del nemico, Hi Sakkaku.
    Inizialmente sembrò che la guerra fosse stata vinta da noi, Armata della Liberazione, che mettemmo al sicuro i civili ed abbiamo sedato la resistenza repentinamente, ma proprio quando la gioia stava iniziando ad affiorire nei cuori degli shinobi, il palazzo di Sakkaku crollò in pezzi, al suo posto comparì una creatura gigantesca dall' aspetto per metà di toro e metà di polpo... non potei trattenermi:

    L' otto code???? Che diamine ci fà qui????

    con un solo colpo di tentacolo sterminava plotoni di cinquanta o più ninja, sembrava invincibile.. ma poi, di male in peggio.
    Io con 1/10 dell' esercito siamo rimasti alle porte di Ame e, proprio lì, dall' oscurità, comparvero degli occhi rosso sangue, con tre tomoe nere al loro interno, dal quale provenirono parole simili a quelle di formule magiche:

    - DAI ALBARN.... -

    - ...ADESSO AVVERRA'... -

    - ...E CON ESSA GLI UMANI VERRANNO STERMINATI... -

    - ...E LA STORIA VERRA' RISCRITTA... -

    - ...DAL NOSTRO ADAMO... -

    - ...E DALLA NOSTRA EVA... -

    - ...GLI UNICI TRA GLI UNICI! -


    a quel punto vi furono sette esplosioni di luce e chakra, di intensità e colori diversi l'uno dall' altra, in sette zone attorno ad Ame, ed uno di quei posti era proprio vicino alla mia postazione, così, mentre gli altri della mio plotone erano rimasti come pietrificati dal terrore, io iniziai a correre per raggiungere la colonna di luce blu che proveniva in una zona vicino ad un lago; mentre correvo verso quel luogo, notai che c' era un' altro ninja che mi seguiva, era un ninja medico del mio plotone, sarebbe stato d' aiuto in caso di nemici.
    Una volta arrivato trovai già lì Nonubu che osservava la colonna di luce blu...

    Che guardi Nonu...

    le parole mi si bloccarono in gola, alla vista di ciò che si nascondeva in quella luce... il Demone Gatto a Due Code, il Nibi.

    " Cosa sta succedendo?! Prima l' otto code, adesso il due code, c' è da supporre che anche nelle altre colonne di luce ci siano dei bijuu... ma chi li ha portati qui?! Che sia il contrattacco finale di Sakkaku?! "


    comunque sia, dovevo reagire e dovevamo trovare un modo per affrontare il demone.

    Nonubu, il corpo di questo bijuu e ricoperdo di fiamme incandescenti, quindi non lo posso colpire con attacchi corpo a corpo, però ho un paio di cartucce che potrei usare, sfruttiamo il lago a nostro vantaggio! Circondiamolo, io lo attacco dal lago, tu attaccalo dalla terra ferma, non potrà difendersi da entrambi, e poi, anche se potesse, userebbe molte energie!


    a quel punto iniziai a correre verso il lago, e mi posizionai ad una ventina di metri dal Nibi, rimanendo sul telo del lago, ed una volta che mi misi in posizione di combattimento...

    " Byakugan! "

    a quel punto attivai il mio doujutsu e non solo, per assicurarmi di essere al massimo delle mie possibilità, ingerì immediatamente un tonico da guerra che tenevo nel borsello: iniziai a sentire le energie che si potenziavano, sentivo potenziarsi anche la muscolatura ed i riflessi ora erano più veloci, adesso ero pronto a morire, se quello era il mio destino, al massimo delle mie forze, con la dignità nel cuore, l' orgoglio tra le mani, ed il potere negli occhi.



    Jin Hyuga
    R: 300
    S: 250-10= 240
    A&J:
    - Attivo Byakugan;
    - Ingerisco Tonico da Guerra ( +4 Forza Fisica, +25 Agilità)
    - Mi posiziono a 20 metri di distanza dal Nibi, sul telo d' acqua del lago, così in caso di un suo attacco, posso nascondermi sott' acqua.
     
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  3. Anselmo
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    Parlato
    Pensato

    Parlato Shikabane Nara
    Parlato Jin Hyuga


    "L'Amekage era stato condannato a morte."
    L'intero Villaggio della Pioggia era stato condannato a morte. La guerra era stata lunga e l'occasione per i nemici di cessare le ostilità non erano mai state negate. Almeno fino a quel momento. Oramai avevamo oltrepassato il punto di non ritorno. L'atto finale di un'estesa successione d'eventi. Le armate dell'alleanza avevano invaso il dominio di Sakkaku, ed io con loro. Un invasione che miracolosamente non aveva subito alcun intoppo. Niente barriere o trappole ad ostacolarci, e le difese all'interno delle mura erano state fragili. Shinobi che, per quanto coriacei, venivano sopraffatti in breve tempo dal nostro numero infinitamente maggiore. Caddero uno dopo l'altro, con tanta rapidità che quando stavamo per giungere al palazzo del Kage, ovvero quando il conflitto poteva oramai dirsi al termine, le mie membra nemmeno soffrivano la fatica. La fiumana offensiva mi scorreva attorno carica del sapore di una vittoria imminente. Negli occhi di tutti vedevo un lampo di esultanza. Che fosse per le vittime mietute, per la soddisfazione di aver conquistato un grande Villaggio o per la consapevolezza di aver finalmente portato a conclusione un capitolo oscuro della storia, era difficile dirlo. Ma tutti sembravano certi del proprio successo. Tutti meno che me. Non mi sentivo parte di quell'evento, non sentivo la guerra appartenermi, e perciò nemmeno la vittoria. La mia figura, Nonubu Senju, Shinobi di Konoha e Capitano delle armate di ricognizione... puro utilitarismo. Non combattevo per la patria, per gli oppressi, per la pace; la mia parte in quel conflitto si riduceva ad un dovere che ritenevo importante portare a termine per salvaguardare la posizione che avevo raggiunto nella gerarchia militare. Non avevo ideali da compiere, ma solo volontà da soddisfare. Sfruttavo la società per acquisire potere, l'avevo sempre fatto.
    Quindi non mi feci contagiare dall'entusiasmo che si andava diffondendo tra le file dell'alleanza, e fu forse per questo che ciò che avvenne successivamente fu per me un colpo meno duro da incassare, ma comunque inimmaginabile: un boato tremendo che fece vibrare il suolo, seguito da grossi blocchi di macerie che ricadevano attorno a me come pioggia. L'alto palazzo dell'Amekage era andato in frantumi, ed ora la sua sommità era nascosta da una colonna di polvere che andò a confondersi nel cielo nuvoloso. La causa di tutto ciò mi fu rivelata quasi immediatamente, quando dalla coltre di fumo si protese un muso mastodontico dalle fattezze che riconobbi solo andando a scavare in ricordi mai sondati prima. Un Bijuu, l'otto code, era appena apparso nel centro del Villaggio. Esplose il suo verso rabbioso che c'investì come un onda d'urto. Seguì qualche istante di silenzio, in cui tutti rimasero col fiato sospeso. Poi si scatenò l'inferno: l'esercito perse la sua formazione compatta, dividendosi in chi venne preso da una paura folle e cercò di fuggire dalla direzione da cui era arrivato, chi invece rimase fermo, cercando di ristabilire l'ordine con i propri comandi, e chi addirittura avanzò, deciso a contrastare anche quella minaccia. Non è una buona idea, pensai. Non in modo così avventato! Ed infatti il coraggio di quel pochi fu soppresso quando un movimento di una delle otto code dell'Ichibi, un movimento che parve quasi distratto, colpì il suolo radendo alle fondamenta decine di edifici e cancellando l'esistenza di chissà quanta gente. I soldati accelerarono la fuga verso le porte, schiacciandosi a vicenda per cercare salvezza. A me non riuscì niente del genere. Rimaso come paralizzato in contemplazione di quella potenza. Che apparizione violenta; fin d'ove poteva arrivare la forza che quel essere poteva sprigionare? Fui quasi tentato di muovere un passo verso di essa, senza nemmeno essere consapevole dei miei veri intenti.
    Fu a quel punto che altri boati, simili a quello che aveva annunciato l'arrivo dell'Ichibi, fecero campo in ogni direzione. Emanazioni portentose comparvero laddove l'esercito tentava la fuga, sbarrando la via. Ne vedevo solo alcune, ma le percepivo tutte. Fonti di Chakra di dimensioni inquantificabili. L'intero villaggio si era appena trasformato in un enorme tagliola, e noi eravamo le prede. La vittoria non era mai stata raggiunta, qualcuno ci aveva giocati. Non avevo la più pallida idea di quale individuo di questo pianeta potesse detenere dalla propria parte il potere di otto Bijuu. Ma una cosa era certa, ora dovevo combattere per la mia sopravvivenza.
    Un coro di voci vibrò nell'aria:

    - DAI ALBARN.... -

    - ...ADESSO AVVERRA'... -

    - ...E CON ESSA GLI UMANI VERRANNO STERMINATI... -

    - ...E LA STORIA VERRA' RISCRITTA... -

    - ...DAL NOSTRO ADAMO... -

    - ...E DALLA NOSTRA EVA... -

    - ...GLI UNICI TRA GLI UNICI! -


    Parlarono i demoni stessi, e mi fu chiaro che dovevano essere completamente assoggettati al comando di un nemico. Le loro intenzioni erano state esplicite. A quanto mi era dato capire, chi manovrava i Bijuu aveva premeditato fin dall'inizio l'attacco delle forze armate congiunte, in modo da poter eliminare qualsiasi minaccia in un sol colpo, per "riscrivere la storia"-
    A quel punto Shikabane attirò la mia attenzione:

    Capitano! Dobbiamo cercare una via d'uscita per l'esercito. Stanno tornando indietro, vanno incontro ad uno dei demoni!

    S-Si... Certo...

    Risposi, riscuotendomi dal mio torpore confuso e lanciando un'ultima occhiata verso l'Ichibi, prima di voltarmi verso la via che avevamo appena percorso. Cominciammo a correre ed a saltare di palazzo in palazzo. Già dopo pochi metri riuscivo ad intravedere la mole di un altro Bijuu. Una montagna fluttuante che emanava un bagliore bluastro, accerchiata a decine di metri di distanza da una moltitudine di Shinobi che parevano paralizzati, incapaci di agire. Ancora qualche secondo e potei intravederne i particolari: aveva le fattezze di un gatto, ma era difficile indovinarne la forma perchè era immerso in una pira di fiamme danzanti. Fiamme strane, pericolose. La colonna d'aria calda che lo circondava scorreva verso l'alto con il tipico effetto ondulatorio che scacciava ogni desiderio di avvicinarcisi.
    Infine arrivai sul posto. La temperatura di tutta l'area era tremenda e presto la cute mi s'imperlò di sudore. Sembrava di stare nei pressi di un inceneritore. Dall'altezza di un edificio di pompaggio, poi spaziare con lo sguardo su tutta la zona: non distante dal demone c'era un ampio bacino acquatico e tutto il suolo era cosparso di grosse tubature e di rientranze che davano su canali di scolo.
    Il Nibi, che ora riconobbi dal numero di code, pareva non farci molto caso. Combatteva in modo ferale, senza alcuna coscienziosità delle sue azioni. Ed incrociando il suo sguardo notai degli occhi mutati, diversi dal loro colore naturale. Erano di un rosso vivo, quasi ipnotico. Se la cavava senza problemi, spazzando Shinobi su Shinobi con potenti artigliate. La situazione era drammatica, presto i Bijuu ci avrebbero decimato. E non intendevo sottrarmi dalla parte che dovevo compiere.

    Tieni questo.

    Dissi, porgendo un tonico coagulante a Shikabane ed ingoiandone un altro.
    Deglutii quando l'ennesima ondata di calore mi mosse i capelli. Se già a quella distanza le temperature erano così alte, non era difficile intuire quanto fosse impossibile toccare la pelle di quel mostro. L'associazione fu automatica: acqua! L'unico modo per ferirlo gravemente doveva per forza essere l'acqua. Il lago li vicino mi sarebbe quindi sicuramente tornato utile. Ma era soprattutto sui Jutsu acquatici che puntavo. e per sfruttargli al meglio, decisi di far ricorso ad una sostanza fornitami dal mio amico Kuroda. Estrassi dal borsello una siringa contenente un liquido blu e me lo iniettai in vena.
    C'era solo un ultima precauzione che intendevo prendere prima di ingaggiare il combattimento: srotolai un piccolo rotolo e vi poggiai sopra la mano, recitando:

    Kuchiyose: Raikou Kenka!

    Comparve immediatamente davanti a me della sabbia che feci aderire al mio corpo attivando uno dei pochi SunaJutsu di mia conoscenza, L'Armatura di Sabbia. Era eccellente contro le alte temperature, e mi fu chiaro immediatamente dalla scomparsa del caldo opprimente. Solo allora potei dirmi pronto. Spiccai un balzo, portandomi davanti all'esercito che circondava il Nibi, seguito a ruota da Shikabane. Il suo coraggio, nonostante la giovane età, non finiva mai di sbalordirmi.
    Da li sotto il mostro pareva ancora più immenso. Torreggiava su tutto e tutti, ma al contempo era capace di movimenti rapidissimi, decisamente oltre la mia portata. E mentre lo fissavo, una voce attirò la mia attenzione:

    Che guardi Nonu...

    Mi voltai verso quello che riconobbi come Jin Hyuga, un ragazzo che non vedevo da lungo tempo. Non mi sorpresi tanto della sua presenza, quanto più del fatto che fino a quel momento non sembrava essersi accordi dell'entità del nostro nemico. Un po' disattento il ragazzo, ma sembrava volenteroso e deciso a collaborare, perchè aggiunse:

    Nonubu, il corpo di questo bijuu e ricoperdo di fiamme incandescenti, quindi non lo posso colpire con attacchi corpo a corpo, però ho un paio di cartucce che potrei usare, sfruttiamo il lago a nostro vantaggio! Circondiamolo, io lo attacco dal lago, tu attaccalo dalla terra ferma, non potrà difendersi da entrambi, e poi, anche se potesse, userebbe molte energie!

    Sono d'accordo con... ASPETTA!

    Dovetti afferrarlo per un braccio prima che mi sfuggisse. L'idea che si recasse al lago mi piaceva, ma non poteva illudersi di attirarci anche il demone con tanta facilità. Ma avevo un piano, e non l'avrei lasciato sfuggire prima di...

    Prima lascia che ti imprima questo. Capirai più tardi... forse.

    Gli toccai il dorso della mano, imprimendoci un sigillo di dislocazione, e lo lasciai andare, raccomandandogli di fermarsi ad aspettare laddove il lago gli potesse sembrare abbastanza profondo da poter inghiottire il Bijuu. Impressi un sigillo anche sul braccio di Shikabane, spiegandogli che:

    Farò in modo che il mio drago ti porti abbastanza vicina al Bijuu da permetterti di colpirlo con uno dei tuoi Jutsu Fuuton. A quel punto il drago avvolgerà Nibi e tu dovrai fare in modo che io ti raggiunga, toccando il sigillo che ti ho appena impresso.

    Ricevuto Capitano!

    Bene...

    La strategia che avevo in mente poteva essere infallibile, ma anche totalmente fallace. Difficile ponderare tutte le eventualità in una situazione simile...

    Ed ora... diamo il via alle danze...

    Sospirai, consapevole che le mie probabilità di uscire vivo da uno scontro con un simile potere erano decisamente scarse. Concentrai il chakra ed evocai il Drago di Legno dal suolo sotto i piedi della mia alleata. Il terreno si spaccò, lasciando fuoriuscire centinaia di metri di legno. In quanto a dimensioni, il mio drago non aveva nulla da invidiare al demone. Scattò verso il Nibi con andamento ondeggiante ma rapido, e quando si fu avvicinato, udii l'urlo di Shikabane, saldamente attaccata alla testa dell'essere di legno:

    FUUTON, KAZEKIRI!

    Partì una cannonata d'aria precisa e devastante. Seguii con lo sguardo il drago che tentava di saettare attorno al demone per intrappolarlo e comprimerlo nelle proprie spire, ma non rimasi con le mani in mano perchè, come premeditati, concentrai nuovamente il chakra e gridai:

    MOKUTON NINSHUU, RŪTSU CHIKA NO JUTSU!

    L'intento era quello di far fuoriuscire delle radici proprio sotto al cercoterio, in modo che risalissero su per le sue zampe, avvolgendogliele e stritolandogliele per impedirgli di muoversi. Come avevo comandato alla mia alleata, ora toccava a lei agire, ed infatti lo fece, perché venni istantaneamente dislocato accanto a lei mentre si allontanava da quella zona pericolosa con un salto. Non persi un attimo di tempo, e fruttando l'istantaneità della dislocazione, poggiai una mano sul drago di legno che lo avvolgeva l'essere di chakra nella posizione raggiunta da Jin, sperando si trovasse sul lago.

    Nonubu Senju
    Shikabane Nara
    Resistenza: 588/588
    Chakra: 900-50-18-200-85-70= 477/900
    Azioni:
    - Ingestione Tonico Coagulante (Resistenza---> 588/588).
    - Iniezione Slagnot (Jutsu acquatici causano la metà della disidratazione).
    - Creazione di Sigilli di dislocazione su Shikabane e su Jin (-50 chakra).
    - Utilizzo Armatura di Sabbia (-18 chakra)
    - Tecnica del Drago di Legno sotto Shikabane, in modo che lei si ritrovi sulla testa del Drago (-200 chakra)
    - Radici sotterranee sotto Nibi, per bloccargli le zampe e stritolargliele, in modo che il drago di legno possa avvolgerlo. (-85 chakra)
    - Dislocazione Istantanea su Drago di Legno e Nibi per trasportarli sopra il lago, sfruttando il sigillo di dislocazione su Jin (-70 chakra)



    Resistenza Drago di Legno: 600/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Spostamento verso Nibi (con Shikabane che utilizzerà il suo Jutsu di Vento).
    - Avvolgimento e stritolamento su Nibi.
    - Avvolgimento e stritolamento su Nibi (solo nel caso il primo tentativo fallisse)



    Resistenza Shikabane: 600-1= 599/600
    Chakra Shikabane: 700-70= 630/700
    Azioni Shikabane:
    - Ingestione Tonico Coagulante (Resistenza---> 600/600)
    - Squarcio di Vento su Nibi (stando sulla testa del drago di legno mentre questo si avvicina)
    - Salto di allontanamento (quando il drago avvolge il Nibi) toccando il sigillo di dislocazione per dislocare Nonubu sul drago.
     
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    .:Fuoco e sangue:.



    Era nero il cielo ad Ame, tetro come il carbone e profondo come l’abisso. La pioggia, che aveva ripreso il suo corso incessantemente, ruscellava sui tetti e la ghiaia formando pozze iridescenti, il lezzo dell’umidità si stava progressivamente mescolando con il tanfo del sangue versato da innocenti e non di entrambe le fazioni. Le urla strazianti formavano una cacofonia di suoni che si espandeva per metri e metri, esplosioni e altri rumori assordanti spezzavano per un attimo il violento scrosciare dell’acqua sul mondo. Come le lacrime e i fluidi cremisi tutto scompariva, tutto andava a mescolarsi al terreno fluendo nei canali, nelle crepe e nelle insenature del mattonato. Nessun punto era stato risparmiato dalla follia della guerra e da ciò che era nato da essa. La battaglia dell’armata della liberazione stava per focalizzarsi su altri obiettivi ben più ostici da affrontare, una battaglia per la vita e la morte dove il numero non contava più tanto quanto prima. In un primo momento parve che un unico colonnato di chakra prendesse forma, molti degli shinobi di entrambe le fazioni ebbero tempo di voltare la testa senza accorgersi di cosa stesse succedendo, ad esclusione però dei ninja vicini al palazzo dell’Amekage. Un mostro titanico e mai apparso fin’ora aveva fatto crollare l’intera roccaforte, lasciando scivolare verso il baratro tonnellate di massi lasciando negli occhi di tutti gli spettatori lo sconcerto totale. Annichiliti o no, le fazioni dovevano scegliere cosa fare: continuare lo sterminio dell’armata della Pioggia o attaccare il bijuu. Poi, però, venne qualcos’altro. Vennero altri fasci, ognuno di un colore diverso dall’altro, colonnati alti fino a toccare il cielo e larghi fino ad abbracciarsi l’un l’altro, sette fasci pulsanti chakra. Altri sette bijuu. Seppur nessuno conoscesse realmente le loro identità, tranne i più esperti e saggi uomini tra quella marmaglia di combattenti, molti di loro si dimostravano più intelligenti del solito compresi molti neo-chunin, professori e illustri conoscitori di ogni singolo dettaglio. Chissà se le loro conoscenze ricadevano anche sul colore dello sterco stesso delle creature, sarebbe stato curioso saperlo.
    La distanza tra ogni creatura era tale da permettere a molti temerari di affrontarne uno senza il pericolo di incappare nella potenza dell’altro. Seppur i bijuu fossero creature molto potenti e famose, di certo non erano immortali e, se affrontati nella maniera giusta, erano prede non impossibili da abbattere.
    Tra tutte le otto bestie ve n’era una particolarmente inquieta, isolata nei pressi di un lago e colpita costantemente dalla pioggia. Il nibi, il gatto a due code dal manto infuocato, la creatura degli inferi capace di incenerire l’aria e controllare le fiamme con maestria assoluta.
    Una bestia del genere, seppur martoriata dall’acqua scrosciante e resa più inoffensiva dalla vicinanza del grande bacino d’acqua a poca distanza, non era di certo meno pericolosa di qualunque altro nemico. Proprio quel tempo, quel cielo così odiato dal gatto, gli faceva venir voglia di bruciare e far divampare le sue fiamme in tutto il villaggio. Bruciare qualsiasi cosa, umani, bestie, oggetti, costruzioni. Un tanfo di carni bruciate si mescolava già assieme all’umidità, urla che duravano poco più di qualche secondo, pelli nere come il carbone. Non v’era differenza tra uomo e donna, i lineamenti di entrambi marcivano indistinguibili assieme a tanti altri cadaveri, quelli che potevano un tempo essere dei genitali ora erano una massa in decomposizione. L’unico fattore positivo di quelle morti era la totale assenza dell’odore di putrefazione, sostituito brillantemente da quello citato poc’anzi. Ma poi, dopo tante incertezze, tre shinobi si palesarono nei pressi del mastodontico gatto indomabile, tre shinobi con serie intenzioni di metter fine a quel mattatoio, tre shinobi pronti a lasciarci le penne. Da dove avrebbe iniziato quel gatto degli inferi? Dai piedi, o magari dai capelli? Di certo avrebbe bruciato qualcosa di loro, persino l’anima era in discussione.
    Era immobile a fissare le nubi, quel maledetto sentore di acqua putrida lo tormentava quasi come un vero e proprio felino randagio. Nessun riparo però era grande abbastanza da tenere quel bijuu al riparto dalla pioggia, era impossibile trovare anche un solo anfratto che potesse metterlo al sicuro. In un momento di apparente tranquillità si mosse, agitandosi su se stesso e mandando fiamme a destra e a manca, pioggia incandescente sul terreno bagnato. L’acqua evaporò nei punti baciati dal calore.


    UMANI, ESSERI TROPPO SCIOCCHI E AVIDI.



    Puntò lo sguardo a terra, fissando la massa di gente che si affrettava a circondarlo assieme ai tre di prima, non riuscendo però a comprendere la gravità della situazione. L’unico malus di quella pioggia era lo stress, nient’altro però e troppe erano le aspettative di quegli stolti. Volevano aggiungersi agli altri corpi carbonizzati.
    La velocità del Nibi era troppo elevata per essere raggiunto senza un minimo di organizzazione, e l’avventatezza di quelli stolti sarebbe presto stata ripagata.
    Emise un urlo strano, il calore generato da quel verso parlava già da sé, aria bollente investì tutti i presenti provocando un fastidioso dolore agli occhi.
    Il più ostico dei due si stava dimostrando, al momento attuale, anche il meno saggio. Il suo attacco, una combinazione di legno e tecniche di dislocazione molto potenti e ben organizzate. Tuttavia però avevano dimenticato un piccolo particolare: non erano contro un idiota. Nel momento stesso in cui quelle radici sotterranee presero vita, il gatto a due code caricò il peso sulle quattro zampe e spiccò un salto prodigioso in linea retta, diretto verso il drago di legno, lo fece avvolgendo il suo corpo di un particolare strato di fiamme, bollente e impossibile da placare. In un secondo balzo, iniziò a roteare su se stesso, portandosi dietro le inseguitrici legnose. Rallentò improvvisamente, proprio nel punto più vicino tra l’impatto del drago di legno e delle radici, radici che effettivamente si attorcigliarono attorno alla preda. Povero Nonubu Senju, chakra sprecato per nulla. Le radici, troppo deboli per trattenere quel mostro, presero fuoco improvvisamente creando una massa di lingue rossastre proprio mentre quella “carezza” di vento stava per essere lanciata. Un ulteriore balzo per schivarla e tutto la sua strategia andò in fumo.
    Giunse fino in prossimità di una costruzione, il suo peso sembrava minimo rispetto alla sua stazza. Da lì poteva osservare tutto e incenerire tutto.

    PUZZERETE DI BRUCIATO TANTO QUANTO QUELLO STUPIDO AMMASSO DI LEGNA AMMUFFITA TRA QUALCHE ISTANTE.



    Le sue membra pulsavano del colore dell’oceano, un oceano tetro, nei suoi occhi brillava la scintilla della morte. Non perse tempo inutile nel caricare chakra, fino a quel momento era troppo presto per usare una bijuu dama, e quel gatto era troppo orgoglioso per vincere in modo così rapido. Non c’era gusto. Nella sua mente non c’era un obiettivo preciso, ma la maggior parte del suo potere l’avrebbe dedicato al senju e alla sua compagna. Colse in pieno l’occasione di distruggere quel vermicello di legno su cui attualmente vi si trovava Nonubu, e lo fece sfruttando la massa ardente di lingue cocenti prodotta dalle radici. Avrebbero preso il sopravvento del drago di legno e lentamente avrebbero iniziato a bruciarlo, seppur non sarebbe stato abbastanza. Rimase in silenzio, facendo si che tutto ribollisse. La pioggia evaporava a metri e metri di distanza dal suo corpo e il suo martellare incessante sembrava non riuscire nell’intento di spegnere quelle già esistenti. Era un qualcosa di troppo violento. Quelle che parevano braci erano la stage dell’inferno. Dal suo corpo, sciami di topi vennero fuori e si lanciarono addosso alla stolta rincorrendola fino ad esplodere. Altri invece erano diretti sia verso il drago (sempre più macilento) ma anche alle imbarcazioni vicine. Perché? Semplice. L’amichetto era troppo convinto che rifugiarsi in acqua o sott’acqua sarebbe servito a qualcosa. Se le navi avessero preso fuoco un enorme falò avrebbe quasi divorato la superficie del lago come a volerne bruciare tutte le molecole. Le prime due navi avrebbero lentamente preso fuoco e questo sarebbe bastato alla creatura per poter generare altro calore con cui mandare all’altro mondo il povero neo chunin. Anch’esse divennero blu ed si lanciarono verso Jin, allargandosi a mo’ di ventaglio per tutta la larghezza consentita da quella sua abilità. Non restava null’altro da fare, se non divertirsi ad osservare la fine degli stolti tenendosi a buona distanza dal lago. Il trucchetto di prima, al momento attuale, non avrebbe funzionato più.


    Matatabi:
    R/S: 2750-35-3-35-300-35-50: 2229
    Difesa:
    Balzo in linea retta verso drago di legno per farsi inseguire dalle radici sotterranee
    Manto di fuoco ribollente per bruciare le radici (234 danni)
    Balzo per levarsi dalla traiettoria del Kazekiri dopo aver distrutto le radici
    Balzo per evitare l'avvolgimento del drago di legno

    Attacco:
    Pirocinesi dalle fiamme delle radici per danneggaire il drago di legno
    Topi di fuoco *5 su Shikabane
    Topi di fuoco sul drago di legno *15
    Fiammata a cono su shadow (Pirocinesi)
    Mantenimento manto fuoco ribollente



    Status: Radici sotterranee avvolte dalle fiamme (175 resistenza contro 235 del manto)
    2 navi su venti bruciate
    Nibi a 15 metri di altezza, 20 di distanza


    Edited by Yama™ - 6/4/2014, 09:15
     
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  5. Shadow Killer
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    E fu così che, trovandomi davanti uno dei famosi demoni codati, che vidi la morte in faccia.
    Un viso dalle fattezze feline, ed il medesimo era l' aspetto del resto del corpo, solo che c' era un unico problema, se fosse stato solo un gigantesco gatto con due code, forse avremmo anche potuto avere una speranza in più, ma quello era il Nibi, demone gatto a due code, il gatto avvolto dalle fiamme blu dell' inferno.
    Eh si, quel demone aveva l' intero corpo avvolto da un bellissimo tanto quando letale, manto di fuoco blu elettro e nero, non era minimamente avvicinabile, il suo solo respiro poteva bruciare una casa, figuriamoci colpirlo a mani nude, su quel suo manto infuocato... sarebbe stato puro suicidio.
    Proprio per questo motivo, io, Nonubu e la ninja medico, Shikabane Nara, decidemmo intanto di dividerci i compiti ed in sezioni diverse, io mi approntai a raggiungere il lago, ad una ventina di metri dal Nibi, restando sul telo dell' acqua grazie al chakra concentrato sotto i piedi... Nonubu e Shikabane invece idearono una strateggia offensiva sin da subito: prima che io potessi muovermi verso la mia postazione, mi fu impresso da Nonubu un qualche sigillo sul dorso della mano...

    Sono d'accordo con... ASPETTA!

    Prima lascia che ti imprima questo. Capirai più tardi... forse.


    Cosa è questo sigillo?! A cosa serve?!

    Non ebbi risposta alla mia domanda, tutto ciò che mi disse e che mi sarei dovuto mettere ad una distanza tale che il lago fosse abbastanza profondo da poter conterene il Nibi...

    " Ma come ci andrà a finire il Nibi qui dentro?! Forse per merito di questo sigillo?! Ma poi, come facciamo a sapere che questo lago non sia un laghetto in realta?! Speriamo in bene! "

    a quel punto iniziai a correre, ritrovandomi nella mia postanzione, con attorno solo un paio di imbarcazioni ed acqua ovunque.
    In quel punto, potei assistere all' offensiva di Nonubu: dapprima, creò, grazie ad un suo Mokutonjutsu, un gigantesco drago di legno, sul cui capo, vi era Shikabane; questo drago si gettà immediatamente all' attacco del Nibi, nel frattempo Nonubu utilizzò un' altro suo jutsu di legno col quale fece emergere delle radici dal suolo, con esattezza da sotto le zampe del demone, in modo da bloccarlo...

    Wow... Nonubu è davvero diventato potente! Questo succede quando si acquisisce più potere!

    purtroppo però il Nibi era potere allo stato puro, infatti dapprima balzò sul drago mentre era in corsa, a quel punto si fece seguire dalle radici che poi vennero bruciate dal suo manto infuocato...

    Caspita...

    dopodichè fece un' altro balzo indietro, evitando un' attacco di vento di Shikabane e, successivamente, un' altro balzo per evitare l' attacco del drago di legno.
    Tutti gli attacchi, erano stati resi nulli, come fossero dei giocattoli, da quattro balzi qua e la come se stesse giocando.

    Ma che diavolo?! Come possiamo sconfiggere un avversario al quale basta saltellare qua e là per evitare tecniche come quelle?!

    Ora però, era il suo turno di attaccare, infatti il suo attacco fu improvviso e devastante: prima le fiamme delle radici, si mossero, probabilmente controllate dal Nibi, ed andarono ad attaccare il drago di legno per danneggiarlo, dopodichè, dal corpo del demone, comparvero una miriade di topi fatti dello stesso manto di fuoco blu del Nibi che si divisero in due gruppi: il primo si mise a rincorrere Shikabane, il secodo invece, fece prendere fuoco ad un paio d' imbarcazioni, un pò troppo vicine a me; il calore era tale da farmi sudare a quella distanza.
    Ad un tratto, cercando di capire il perchè abbia dato fuoco a quelle imbarcazioni, mi ricordai come ha controllato le fiamme delle radici, così pensai che volesse attaccarmi nel medesimo modo.

    " Oh cavolo! Però non mi freghi! "

    Mi preparai e quando avessi avuto occasione, avrei annullato il chakra sotto i piedi, nel tentativo di farmi cadere in acqua, così, se mi avesse attaccato, mi sarebbe bastato solo andare sott' acqua e risalire da un punto lontano in modo da potermi mettere in salvo e, risalendo sul telo del lago, mi sarei preparato ad attaccarlo.



    R: 300/300
    S: 240-10= 230
    A&J:
    - Mantengo Byakugan Attivo;
    - Mi lascio cadere in acqua;
    - Non appena Nibi mi attacca, vado sott' acqua e mi allontano per risalire da un punto più sicuro.
     
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  6. Anselmo
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    Parlato
    Pensato

    Parlato Shikabane Nara
    Parlato Jin Hyuga




    Più di ogni altra cosa, fu il malinconico crepitio del mio Jutsu che s'inceneriva ancor prima di raggiungere quel demone infernale, ad indurmi un profondo senso d'impotenza. Le fiamme guizzavano alte nel cielo, illuminando quasi a giorno quel tetro luogo, dimora di un crudele massacro. Guardandomi intorno non vedevo altro che visi pallidi, illuminati dalle intense pire che si creavano ogni qualvolta il Bijuu decideva di seminare un po' di morte. Il calore era infernale, soffocante, ed ero sicuro che se non fosse stato per la pioggia battente, le mie vesti si sarebbero incendiate al solo varcare la soglia di quel campo di battaglia ridotto a fornace. Nibi danzava tra le spire del mio imponente drago, tracciando nel cielo tempestoso scintillanti scie di fuoco che rimanevano impresse negli occhi di chiunque le fissasse. Nonostante la sua mole, difficile da indovinare per l'incostanza delle fiamme che l'avvolgevano, il demone gatto era una vera scheggia. Pareva una miccia a combustione rapida che veniva consumata in un attimo. Guizzava da una parte all'altra, schivando ogni offensiva. Non potei fare altro che contemplare quella farsa, tacendo nel farmi carico del disprezzo che il Bijuu ci rovesciava addosso senza alcun ritegno:

    UMANI, ESSERI TROPPO SCIOCCHI E AVIDI.



    Non c'era risposta che tenesse a quella provocazione. Il Nibi era troppo superiore per poterlo affrontare anche solo a parole. Me ne convinsi quando lo vidi arrampicato sulla parete di un alto edificio di pompaggio, totalmente illeso. Le mie offensive non erano riuscite nemmeno ad avvicinarlo, ci aveva giocato come fossero una distrazione. Era furioso per l'oltraggio che noi umani gli stavamo portando nella pretesa di combatterlo, o era nel pieno dell'euforia omicida per l'occasione di mietere vittime che gli stavamo presentando? Persino scrutando nei suoi occhi cremisi, non trovai risposta. L'unica cosa di cui fui certo, era che quella potenza non si sarebbe arrestata finché ognuno di noi avesse giaciuto in un mucchio di cenere ai suoi piedi. Inspirai profondamente nel tentativo di ritrovare la forza di ingaggiare il conflitto, ma non ottenni altro che una boccata di fumo nauseabondo che quasi mi fece rimettere. La carne arrostiva in ampie zone, facilmente individuabili per le inumane grida di sofferenza che vi giungevano. In un attimo, tutto il luogo era mutato in una desolazione infernale. Non era un luogo per noi Shinobi. Mi sentivo un intruso, come se ogni cosa attorno a me ora mi volesse comunicare di fuggire, scappare, o per me sarebbe presto giunta la peggiore delle conclusioni. Nibi invece dava tutt'altra impressione: lì regnava padrone, era il suo dominio, comandava lui! Il manto dalla fluida dinamicità che lo avvolgeva era un elemento in perfetta armonia con le volute di fumo e le ondate di calore che aggredivano le pesanti nubi sopra i nostri capi. Strinsi i pugni per la rabbia, fino a farmi affondare le unghie nei palmi delle mani. Ero fremente dalla voglia di stritolare quel muso bastardo fino a far schizzare i grandi occhi fuori dalle orbite, di modo che potessero affondare nell'acqua. Ma la superiorità del demone me lo impediva, e ciò mi inondava di brividi furiosi.

    No... io ti annienterò!

    Sussurrai con voce roca. Ed anche se non mi poteva udire, sembrò rispondere alla mia sentenza con una condanna di morte decisamente convincente:

    PUZZERETE DI BRUCIATO TANTO QUANTO QUELLO STUPIDO AMMASSO DI LEGNA AMMUFFITA TRA QUALCHE ISTANTE.



    Lo sconforto, a quel punto, franò sotto una valanga di furore. Le vene di tutto il corpo mi si gonfiarono per l'adrenalina che vi si riversò dentro. Ero teso come un montante d'acciaio, pronto a reagire con la prontezza di chi combatte per la vita. Non avevo la minima intenzione di trovarmi surclassato dal Nibi, per quanto esso fosse potente. Era una questione che andava risolta, un combattimento che andava chiuso. Un gong nella mia testa scandì la ripresa delle armi. Era ora di dare tutto me stesso!
    Le fiamme presero forma in una vampata bruciante dirette le prime sul drago sotto i miei piedi, e le altre sul compagno che, non molto distante da me, per ora si era limitato ad osservare lo scontro dal pelo dell'acqua. Inutile proteggere la mia creatura di legno, era solo un'arma nelle mie mani. Ma se non reagivo, con ogni probabilità il calore avrebbe raggiunto anche me. Dovevo staccarmi da essa, fare in modo che le fiamme lo bersagliassero senza avvicinarmisi. Ma nel contempo potevo tentare di proteggere Jin. E visto che si trovava sulla superficie del lago, avrei anche sfruttato quell'acqua per provare a salvare la mia creatura. Le speranze erano poche, ma la furia che s'era presa totale possesso su di me, non ragionava per logica.
    Al mio comando il drago scattò verso Jin, o meglio, difronte a lui: puntò sul lago che spaziava davanti allo Hyuga, in modo che con la sua mole potesse proteggere il ragazzo dall'ondata di fiamme. L'impatto con il lago avrebbe anche sollevato un'onda d'acqua che pensavo capace di respingere il fuoco. Ed immergendosi nel lago, le fiamme che avvolgevano il drago avrebbero avuto vita breve.
    Mentre il drago scattava, io mi lasciai cadere verso la superficie del lago, che si trovava ad una decina di metri sotto di me. E durante la caduta, concentrai il chakra e gridai:

    Doton Ninjutsu, CHIDŌKAKU!

    Intendevo erigere una colonna di roccia dal fondale del lago che si sollevasse verso il cielo, frapponendosi tra me e le fiamme che mi stavano per raggiungere.
    Fu mentre tutto ciò accadeva che, con la coda dell'occhio, notai Shikabane sulla terraferma. Delle strane lingue di fuoco la stavano raggiungendo serpeggiando sul suolo, e quando erano oramai in procinto di investirla con chissà quali effetti, udii il suo grido lontano:

    Reika no Jutsu!

    Che l'avessero colpita o meno, vidi una strana forma luminosa scattare verso l'alto e virare rapidamente verso il lago. Non conoscevo quel Jutsu, ma mi fidavo dell'intelletto e della prontezza di spirito di quella ragazzina formidabile.

    Nonubu Senju
    Shikabane Nara
    Resistenza: 588/588
    Chakra: 477-35-20= 422/900
    Azioni:
    - Movimento del cuore della terra per frapporre una colonna di roccia tra me e le fiamme, mentre mi lascio cadere dal drago che scatta in picchiata.


    Resistenza Drago di Legno: 600/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Picchiata verso la zona di lago difronte a Jin in modo da: evitare le fiamme lanciate, proteggere Jin dalle fiamme che lo bersagliano, immergersi nel lago per spegnere le fiamme.
    - Restare immerso nel lago per difendersi dai topi infuocati.



    Resistenza Shikabane: 599/600
    Chakra Shikabane: 630-200= 430/700
    Azioni Shikabane:
    - Attivazione tecnica della spiritualizzazione per proteggersi dai topi infuocati.
    - Spostamento tramite spiritualizzazione fino alla superficie del lago, dove i topi infuocati non la possono raggiungere.


    Note:
    Yama, ma il Nibi non dovrebbe subire un tot di danni a turno per gli attacchi del resto dell'esercito?
    Comunque ricordo che ho l'armatura di sabbia ancora attiva.
     
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    .:Il re:.



    Rideva, o meglio i suoi versi avevano tutta l’aria di una risata. La sua voce cavernicola e profonda, il movimento delle due code che sollevava meteoriti di fuoco blu incendiando cose a caso, e gli occhi di un animale divertito, di un leone di fronte a delle gazzelle zoppe. Quella bestia era diversa dalle altre della sua razza, il solo pensiero di avere in mano l’intero controllo del fuoco e la generazione stessa di esso dal nulla, era un pensiero terribile. Dall’altra parte c’era il lago, unico modo per i ragazzi di abbatterlo ma anche questo non lo preoccupava minimamente. Che forse il suo fuoco bruciasse anche in acqua? Che non fosse un banalissimo elemento in grado di carbonizzare qualcosa ma di morire in acqua? Forse quel suo manto blu lo era davvero e a quel punto sarebbe stato ancora più difficile terminare il compito ed evitare di perderci le palle.
    Se ne restava lì, acquattato sul palazzo ad osservare quasi divertito la morte dei piccoli ninja, microbi esseri troppo convinti di poterlo battere. Spazzatura, per lui non erano altro che scarti della feccia che contaminava da secoli il mondo. Gomitoli di carne umana con cui giocherellare prima di stancarsi, o semplici scatolette di tonno da allontanare con la zampa. Una considerazione davvero sadica, non ci sono dubbi. Fiamme le sue che non avevano la minima intenzione di ledere solo superficialmente le prede. Voleva vedere una danza di morte, voleva udire urla simili a quelle dei morti nell’inferno, il piacere di guardare il riflesso della propria immagine negli occhi terrorizzati, occhi che ovviamente si sarebbero anneriti e affumicati in pochi istanti. Qualcosa venne a galla, un’azione disperata per salvare il salvabile. Ancora una volta a prendere le redini era quell’insignificante Senju, forse pensava di combinare qualcosa essendo di un grado poco più elevato rispetto al suo compare che attendeva la morte sullo specchio dell’acqua.

    HMM.



    Rilassando gli artigli, fissò con estrema attenzione i movimenti sinistri del suo fuoco, troppo veloci perchè un colosso di quelle dimensioni potesse evitarle. Iniziò a bruciare così intensamente che persino il Nibi stesso ne fu estasiato, ma il ragazzo era comunque preparato abbastanza da poter salvare il salvabile. Lo fece scattare verso il suo compagno in modo tale da fornire protezione a quest’ultimo fermandosi a poca distanza dallo Hyuga che ancora manteneva il controllo della sua posizione. La fortuna non fu tanto buona con la ragazzina Nara, che fu investita da una massa infuocata dalle fattezze di roditori. Erano pochi, ma comunque troppo rapidi e letali e lei era allo stesso livello del Senju. Cadde per terra, dimenandosi nel rogo causato dalle sue stesse vesti, inerme di fronte a tanta potenza. Almeno lei però non era sul lago, cosa che a breve si sarebbe rivelata molto pericolosa.
    Nonubu aveva fatto un passo falso. Era si riuscito nell’intento di proteggere Jin sovrapponendo alla fiammata il suo mastodontico “animale” di legno, ma aveva direzionato le fiamme verso le imbarcazioni vicine oltre ad aver creato troppo caos e ad aver alzato troppe onde. Presero fuoco altre quattro navi, due delle più grandi e adibita al commercio, navi contenenti qualcosa di pericoloso quasi quanto il Nibi: fuoco greco, una miscela di diverse sostanze creata dagli alchimisti di Iwa assieme ai manipolatori della calce. Rise, mentre barili delicati quanto esplosivi rotolavano fuori dalla chiglia delle navi compromesse esplodendo a contatto con l’alta temperatura, litri e litri di liquido infiammabile presero fuoco divorando la superficie del lago a poco a poco, fino a coprire una enorme parte del bacino che diventò improvvisamente un enorme rogo bollente. Jin aveva evitato di bruciare vivo solo però grazie all’aiuto del suo compagno.

    CHE INUTILE MASSA DI CAPRE. UNO SCAPPA E L’ALTRO E’ COSì STUPIDO DA PRESTARGLI SOCCORSO. QUANTO GRANDE PENSIA SIA QUESTO LAGO? UNA VOLTA CHE SARà COPERTO DEL TUTTO, LUI SARA’ MORTO. O FORSE LO SARA’ PRIMA, DOVRA’ MUOVERE QUELLE BRACCIA VELOCEMENTE SE SPERA DI SALVARSI LA PELLE. LA TUA FIDANZATA INVECE SEMBRA LA MENO PATETICA.



    Non c’era speranza di abbattere un mostro simile, a meno che non iniziassero realmente a cooperare. Scappare non serviva a nulla e agire da soli, elevandosi a salvatori del prossimo, era la cosa meno opportuna da fare. Ma qualcuno non lo aveva ancora capito.

    Danni:

    SHikabane: 360 (35*5+185) 20 danni a turno per ustioni
    Jin: //
    Nonubu: //
    Drago di legno: 200 (incenerimento dell'aria)

    Status e posizioni
    -6/20 navi distrutte
    -1/5 del lago occupato dal fuoco greco
    -Jin 100 metri dal punto più vicino, 25 metri a turno (ho seguito il regolamento Inseguimenti e gare, ma essendo tu a nuoto la velocità diminuisce. Il fuoco greco si espande di 30 metri ad ogni turno. Trova un modo per salvarti, dal prossimo turno (nel caso in cui non dovessi riemergere) avrai una diminuzione nelle statistiche e una calo della resistenza. Tre turni a morte per affogamento.
    -Drago di legno in acqua per tre quarti, fin quando resterà all'interno non sarà possibile spingere il bijuu nel lago.
    -Nonubu a 20 metri dal drago, 15 da shikabane, 50 da Jin
    -Posizione invariata per il Nibi




    Edited by Yama™ - 6/4/2014, 20:31
     
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  8. Anselmo
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    Parlato
    Pensato

    Parlato Shikabane Nara
    Parlato Jin Hyuga



    In un primo momento ebbi l'impressione, o meglio, il timore che le fiamme potessero invadere tutto il campo di combattimento, segnando la fine per me e per centinaia di altri Shinobi nei paraggi. Anche stando a decine di metri dal demone codato, la temperatura dell'aria era tale che il sudore evaporava direttamente dalla pelle. Sentivo la cute bruciare, come se si stesse lentamente ustionando. Gli occhi lacrimavano copiosamente rigando le guance coperte di fuliggine. E la mia gola riarsa a causa fumo bollente che aleggiava come nebbia su tutta la zona, mi permetteva a stento di respirare. In una simile condizione, pareva che anche la più piccola fiamma potesse avere effetti devastanti. Il calore generato dal Nibi era già di per se oltre il limite della sopportazione umana. Ed a complicare la faccenda c'erano le numerose pire che s'erano formate laddove egli aveva deciso di dar sfoggio della propria potenza. Fiocchi di cenere mischiata a pioggia precipitavano dal cielo come se stesse nevicando, ma il solo pensiero che in un simile inferno potesse nevicare scatenava in me amare risa. Persino la mia creatura di legno era stata aggredita dalle fiamme, e potevo dirmi estremamente fortunato d'essere riuscito a salvarla, facendo si che si immergesse nel lago. Anche un altro dei presenti, Jin, aveva usufruito di una bella dose di fortuna. Nel momento stesso in cui le fiamme erano state innescate dall'aria stessa in sua direzione, mi era parso, anzi, ero certo di aver letto sul suo volto un enorme stupore. Forse quel combattimento era davvero troppo per lui. Io stesso, per poter solo riuscire a tener testa all'avversario, dovevo spremere ogni cellula del mio corpo fino allo spasimo, ottenendo solo di stuzzicare la sua voglia di affrontarmi. Jin, quindi, non poteva avere speranze. Forse avrebbe fatto meglio a tenersi in disparte. Nella posizione in cui si era trovato dall'inizio del conflitto, poteva unicamente fungere da bersaglio facile. In ogni caso non mi era nemmeno passata per la testa l'idea di lasciarlo alla mercé del demone, non se potevo proteggerlo senza mettermi a rischio. Il mio drago di legno era infatti riuscito a fungergli da scudo, permettendogli di immergersi sott'acqua, al sicuro. Ma non potevo promettere che ciò potesse ripetersi una seconda volta.
    Dopo l'impatto con il lago, lo Hyuga era sparito alla mia vista, ma percepivo la sua fonte di chakra allontanarsi. Intuii immediatamente il perché di quella fuga: anche se le fiamme non ci avevano minimamente intaccato grazie ai miei scudi, erano comunque riuscito a sortire un effetto devastante, colpendo le imbarcazioni nei paraggi. Queste erano letteralmente esplose, spargendo sulla superficie del lago una sostanza in fiamme che pareva non soffrire minimamente il contatto con l'acqua. Anzi, si espandeva ad alta velocità. Per il Chunnin, tutto dipendeva dalla velocità a cui era capace di nuotare. Questo fu ciò che pensai con rammarico, seguendo con lo sguardo un'ombra sott'acqua che immaginai essere la sua.
    Ma distolsi subito gli occhi, puntandoli su qualcosa di decisamente più allarmante: il corpicino all'apparenza fragile di Shikabane era stato coinvolto in una brutta esplosione, venendo scaraventato per dieci metri. Non avevo avuto modo di salvare pure lei. Conoscevo le sue capacità ed ero quasi certo che sarebbe sopravvissuta, mentre lo stesso non poteva dirsi dell'altro mio alleato. Infatti eccola lì che si rialzava, non senza qualche fatica. Dalle sue vesti si elevavano numerosi fili di fumo, non era affatto ben messa. Ma con uno sguardo mi fece intendere di essere pronta a continuare. Tirai un sospiro di sollievo, la sua collaborazione mi era fondamentale. Non avevo possibilità di reggere lo scontro da solo.
    Fino a quel momento avevo dato il tutto per tutto, questo era sicuro. Ma nel farlo, imparavo sempre più a conoscere i miei limiti, ad avvicinarli, a superarli. La forte impressione di poter fare di più, di potermi spingere oltre, era un chiodo fisso nella mia mente. Era ora di insegnare a quel demone maledetto di non sottovalutarci.


    CHE INUTILE MASSA DI CAPRE. UNO SCAPPA E L’ALTRO E’ COSì STUPIDO DA PRESTARGLI SOCCORSO. QUANTO GRANDE PENSIA SIA QUESTO LAGO? UNA VOLTA CHE SARà COPERTO DEL TUTTO, LUI SARA’ MORTO. O FORSE LO SARA’ PRIMA, DOVRA’ MUOVERE QUELLE BRACCIA VELOCEMENTE SE SPERA DI SALVARSI LA PELLE. LA TUA FIDANZATA INVECE SEMBRA LA MENO PATETICA.


    PENSA ALLA TUA DI PELLE, SCHIFOSO ANIMALE! DOVRAI TENERTELA STRETTA, SE NON VUOI CHE TE LA STRAPPI!

    Ed avevo tutte le intenzioni di mantenere fede alla mia minaccia fatta. Ero fremente di rabbia per l'inettitudine che avevo mostrato fino a quel momento, ma ero anche profondamente desideroso di lanciarmi all'attacco. Non era certo la voglia di combattere a mancarmi. E presto il Nibi l'avrebbe capito. La sua velocità non gli sarebbe servita a niente contro ciò che avevo in serbo per lui.

    SHIKABANE...

    Gridai in direzione della ragazza, mentre mi preparavo a ridare il via alle danze.

    ...DOVRAI SEGUIRMI MEGLIO CHE PUOI! MI SERVE IL TUO AIUTO, COLPISCILO QUANDO È' IN DIFFICOLTÀ!

    FARÒ DEL MIO MEGLIO CAPITANO!


    Il Bijuu ci osservava dalla sua posizione sopraelevata, con gli artigli ben piantati sulla parete di un alto edificio che a stento reggeva la sua mole. Avevo intenzione di sfruttare la cosa a mio favore, nel migliore dei modi. Impastai il mio charka elementale e feci scattare una serie di possenti radici che, fuoriuscendo alla base dell'edificio, lo avvolgessero per indebolirne la struttura fino a farla cedere. Che il Nibi fosse abbastanza rapido da spiccare un salto per evitare di rovinare assieme alla costruzione, o che invece precipitasse giù in caduta libera, poco importava. Ero pronto ad ogni eventualità: valutando il punto d'atterraggio del gigantesco avversario, mi preparai ad accoglierlo con una morsa rocciosa che, nel migliore dei casi, avrebbe posto fine al massacro per opera delle sue fiamme impenitenti. Fu a quel punto che Shikabane diede il suo contributo:

    FUUTON, FŪJIN NO JUTSU!

    Ottimo tempismo...


    Pensai mentre, a mia volta, seguendo il demone con lo sguardo, concentrai il chakra nei palmi delle mani per poi batterle violentemente a terra, gridando:

    SANDO NO JUTSU!!

    Un pessimo giaciglio per accogliere il suo atterraggio, almeno dal suo punto di vista. Ma non ero uno sprovveduto, avevo superato da un pezzo il punto di non ritorno e non mi sarei illuso che ciò potesse bastare per sopprimere l'animale di fuoco. Ed a quanto pare anche Shikabane fu dello stesso avviso perchè -mentre muovevo il drago di legno, resistito alle fiamme che gli erano state scagliate contro, in modo che circondasse i due emisferi del Mountain Smash e, grazie alla propria forza, facesse in modo che la loro chiusura non fosse contrastabile nemmeno da un essere come il due code- si fece immediatamente avanti caricando un altro Jutsu Fuuton, lo Squarcio del Vento, e scagliandoglielo addosso, mirato alle zampe.
    Una serie di tecniche che sarebbero risultate devastanti per chiunque, ma avevo già visto compiere a quell'essere prodezze inimmaginabili come fossero azioni quotidiane. Non potevo permettermi di limitarmi a ciò. Questa volta sarei andato oltre. Per quanto la mia riserva di chakra stesse oramai calando a picco, approfittai dell'offensiva della ragazza per generare un secondo mastodontico drago di legno, che sarebbe fuoriuscito accanto a me guizzando verso l'avversario, in attesa di poter eseguire il suo compito.

    Kage Nui!

    Disse Shikabane, dando vita ad una serie di tentacoli ombrosi diretti alle zampe del Bijuu, per trafiggerle ed inchiodarle al suolo. Non esitai ed eseguii una tecnica che, se fosse andata a segno, avrebbe letteralmente tagliato a fette qualsiasi cosa, persino il corpo di quella bestia. L'Onda d'Acqua Lacerante, un getto taglientissimo che indirizzai agli arti della creatura, per separarglieli dal resto del corpo. Nel farlo, però, dovetti ricorrere alla Creazione Rigenerativa, per ristabilire parte del chakra perso.

    Ed ora, vediamo di renderlo inoffensivo!

    Sussurrai mentre l'estensione inquantificabile dei miei due draghi andava districandosi per dirigersi verso la massa infuocata vivente. Prima uno e poi l'altro, entrambi cercarono di circondare il Nibi, paralizzandolo completamente. Vari tentativi vennero compiuti, questa volta non volevo vedere l'essere sfuggire tra le spire non ancora strette. Non prima però che una delle Palle di Luce venisse scagliata verso il muso del mostro tramite la Tecnica del Richiamo dell'Ombra della Nara, per accecarlo.

    Nonubu Senju
    Shikabane Nara
    Resistenza: 588-360= 228/588
    Chakra: 422-85-100-200+300-120-20= 197/900
    Azioni:
    - Radici sotterranee sull'edificio a cui è aggrappato Nibi per farlo crollare.
    - Mountain Smash nel punto in cui Nibi atterra (sia che cada dall'edificio, sia che salti da esso) in modo che non possa evitarlo, tenendo conto dell'eventuale deviazione causata dalla polvere esplosiva di Shikabane.
    - Tecnica del Drago di Legno per creare Drago#2 mentre Shikabane usa lo Squarcio di Vento.
    - Onda d'acqua lacerante per staccargli quelle fottute zampe che lo fanno saltellare come na merda! (Ed attivazione della Creazione Rigenerativa, seconda modalità)



    Resistenza Shikabane: 599/600
    Chakra Shikabane: 430-60-70-120-20= 160/700
    Azioni Shikabane:
    - Tecnica della Polvere Esplosiva su Nibi mentre questo è in volo (a seguito del fatto che faccio crollare l'edificio a cui è aggrappato)
    - Squarcio del Vento sulla zampa del Nibi mentre questo ha a che fare con il Mountain Smash.
    - Cuciture dell’Ombrax4, una per ogni gamba del Nibi.
    - Tecnica del Richiamo dell'Ombra per far esplodere una Palla di Luce sul muso del Nibi.



    Resistenza Drago#1: 600-200= 400/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Avvolgimento dei due emisferi del Mountain Smash per sommare la propria potenza a quella della tecnica.
    - Avvolgimento e stritolamento di Nibi bloccandogli zampe e gola (DOPO che Nonubu e Shikabane hanno agito)



    Resistenza Drago#2: 600/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Avvolgimento di Nibi mentre anche il Drago#1 lo avvolge (two is meglio che one)
    - Secondo tentativo di Avvolgimento di Nibi SOLO se il primo fallisce.
    - Terzo tentativo di Avvolgimento di Nibi SOLO se il secondo fallisce.




    Note:
    Yama, ho sfruttato due volte il fatto che, se il Nibi salta, non può compiere schivate mentre è in volo e non può cambiare il punto d'atterraggio che aveva deciso al momento del salto (non sa volare). Quindi in teoria non potrebbe evitare la tecnica della polvere esplosiva e subito dopo dovrebbe finire nel Mountain Smash.
    Inoltre sono per lo più attacchi che avvengono uno dopo l'altro, non combinati (a parte quelli combinati al mountain smash).
    Ah, ricordo che l'armatura di sabbia è sempre attiva.

    Per aiutarti qui ti metto un sunto della sequenza di attacchi:
    1. Uso le radici sotterranee per far crollare l'edificio.
    2. Shikabane cerca di intercettare il Nibi in volo con la tecnica della polvere esplosiva.
    3. Il Nibi dovrebbe atterrare nel mio mountain smash.
    Shikabane cerca di impedire al Nibi di liberarsi colpendolo ad una zampa con lo squarcio del vento.
    Il drago#1 cerca di aumentare la pressione del mountain smash avvolgendone la base e stringendo.
    4. Shikabane usa le cuciture d'ombra su ogni gamba (rimasta) del Nibi.
    5. Uso l'onda d'acqua lacerante sul Nibi.
    6. Shikabane fa esplodere una palla di luce sul muso del Nibi.
    7. Drago#1 cerca di avvolgerlo e stritolarlo.
    Drago#2 lo aiuta imitandolo.
    8. Drago#2 cerca di avvolgere e stritolare il Nibi nel caso non ci fosse riuscito prima.
    9. Drago#2 cerca di avvolgere e stritolare il Nibi nel caso non ci fosse riuscito prima.


    Edited by Anselmo - 8/4/2014, 18:51
     
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  9. Shadow Killer
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    E fu così, che il Nibi partì all' attacco: sembrava proprio che il fuoco degli inferi avesse deciso la nostra sorte.
    Il grandissimo e potente drago di legno, evocato da Nonubu, sembrava essere imbattibile, nulla da invidiare in stazza al Nibi, ma la potenza dei due stava su tutt' altro livello: il drago, come fosse un semplice legnetto, venne bruciato dal manto di fuoco blu e nero del Nibi.


    UMANI, ESSERI TROPPO SCIOCCHI E AVIDI.


    Non potevo credere ai miei occhi... probabilmente uno dei jutsu più potenti di Nonubu, evitato e ferito in un sol colpo ed in quel modo poi?!
    Il Nibi, nonostante la sua mole, si dimostrò molto veloce ed agile, tant' è che riuscì ad evitare tutti gli attacchi di Nonubu, che comprendevano anche delle gigantesche radici sbucate dal terreno che si ridussero in fiamme in breve tempo, e di Shikabane... andandosi poi a posizionare su di un edificio a poco più di una dozzina di metri d' altezza sulle nostre teste.

    PUZZERETE DI BRUCIATO TANTO QUANTO QUELLO STUPIDO AMMASSO DI LEGNA AMMUFFITA TRA QUALCHE ISTANTE.

    " Maledetta! "


    dalla cima di quell' edificio, sembrava essere su di un trono in cima al campo di sua proprietà, infatti, come una sovrana, mandò avanti il suo esercito: ad un tratto le fiamme delle radici, evocate da Nonubu in precedenza, iniziano a muoversi da sole e da esse uscirono una moltitudine di topi fatti interamente di fiamme...

    " Ma cosa diavolo?! "


    Quei topolini di fuoco iniziarono a dividersi in gruppi: una parte iniziò a seguire Shikabane, che dopo un pò ne venne investita, fortunatamente non venne ferita gravemente perchè dopo un pò si sarebbe rialzata; un' altra parte, più grande di quella che aveva assalito Shikabane, assalì il drago di legno di Nonubu, ed infine, la terza parte, andò su delle imbarcazioni vicine la riva, che presero immediatamente fuoco.
    Quelle imbarcazioni in preda alle fiamme erano troppo vicine a me, così cessai di far scorrere il chakra nei miei piedi, cosa che mi privò della capacità di restere in piedi sul telo dell' acqua, facendomici cascare dentro.

    " Brrrrr... fresca! "

    Cascato in acqua, rimasi solo con la testa ed il collo fuori, in modo da poter osservare l' andamento della situazione... le fiamme delle imbarcazioni iniziarono, dapprima a cambiare colore, divenendo lo stesso del manto del Nibi, poi si mossero da sole, sicuramente grazie ad un potere di controllo esercitato dalla creatura, e mi attaccarono allargandosi tutt' intorno a me e poi fiondandosi sulla mia povera testa...

    Diavolo!

    a quel punto, mi riuscì ad immergere in tempo, perchè questo?! beh, perchè Nonubu aveva fiondato il suo drago di legno nel lago per difendermi dalle fiamme e darmi il tempo d' immergermi.
    Nonostante fossi sott' acqua, riuscivo a vedere tutto ciò che accadeva in superficie, grazie al mio Byakugan... Nonubu cercava di dare il massimo nel suo contrattacco, così iniziai a riflettere velocemente a cosa avrei potuto fare per aiutarli nella loro offensiva, così trovai un' idea a dir poco geniale, nessuno avrebbe potuto sospettare di niente, neanche Nonubu stesso: iniziai a nuotare velocemente sott' acqua per raggiungere una parte del corpo del drago di legno che era in acqua e mi ci aggrappai con tutte le mie forze.
    A quel punto non avrei dovuto far' altro che aspettare che Nonubu lo richiamasse alla battaglia per uscire dal lago, aaggrappato segretamente alle scaglie di legno che componevano il corpo del drago.
    Ad un tratto sentì come un tremore provenire dal drago, pensai subito l' invitabile:

    " Si sta muovendo... ALLA BATTAGLIAAAAAAAAAAA!!! "

    il drago a quel punto, veloce come un fulmine uscì dall' acqua, portandomi con se, io mi feci scudo col suo corpo dalle fiamme, così uscendo dall' acqua rimasi aggrappato a quelle scaglie di legno, finchè sotto di me non vi fosse stata che la terra ferma a quel punto mi lasciai cadere tranquillo che a quell' altezza, grazie alla mia alta abilità nel concentrare il chakra, sarei uscito indenne da quella caduta, mi sarebbe bastato solo concentrare la giusta dose di chakra sotto i piedi ed il gioco era fatto.
    Una volta arrivato al suolo, vidi l' edificio su cui poggiava il Nibi distrutto, Nonubu che spaccava il terreno sotto le zampe del Nibi, quest' ultimo a mezz' aria, in due mezze sfere che sembravano le due parti di una bocca che lo voleva mangiare ed infine un secondo drago di legno evocato.
    Avrei atteso finchè tutti gli attacchi di Nonubu e Shikabane fossero cessati, dopodichè, non appena i due draghi di legno avessero cercato di avvolgere il Nibi avrei iniziato a correre all' impazzata, veloce come una saetta e poi, compiendo un poderoso balzo in alto, avrei tentato di colpire il Nibi, con un triplo...

    " Hakke Kuushouu!! "

    all' altezza del petto.
    Dopo di che, una volta riatterrato al suolo, compì un' ultimo balzo, stavolta d' intensità e forza maggiore, grazie al quale sarei riuscito a toccare il Nibi con mano; a quel punto, incanalando il mio chakra fuuton nelle mani, avrei tentato di colpire il Nibi, sempre nello stesso punto dei colpi precedenti, con la tecnica:

    " Hakke Hyakunijūhan Shō!!! "

    non mi importava di riportare delle ustioni sul corpo, ciò che contava era la sopravvivenza dell' alleanza e dei miei amici.
    Se tutto fosse andato come doveva, una volta riatterrato al suolo, con molte ustioni, mi sarei allontanato dal Nibi, mettendomi a debita distanza, al fianco di Nonubu.



    R: 300-20-20-20-64= 176
    S: 230-10-20-20-20-10-64= 86
    A&J:
    - Mantengo Byakygan Attivo
    - Mi aggrappo alle scaglie di legno del drago in acqua e uscendo aggrappato ad esso, mi faccio scudo con le sue scaglie
    - Palmo D' aria degli 8 Sigilli x3 direzionati al busto del Nibi e lanciati a distanza ravvidinata, in modo da non colpire i due draghi di legno che lo stritolano [io attacco dopo che i draghi lo hanno avvolto e mentre lo stritolano]
    - Incanalo Chakra Fuuton nelle mani
    - Tecnica delle 128 Chiusure al busto del Nibi.
     
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    Mentre due degli otto mostri mitologici venivano distrutti dalle fazioni impegnate a eliminarli, il Nibi sembrava più forte e tosto del previsto, forse perché il fato non era in vena di farsi scrupoli. La massa enorme di fuoco che si dipanava tramite la sostanza di Iwa circondando pian piano tutto il lago, il manto di fuoco perenne del due code dalla luce oscura quanto la notte e persino la sua sola presenza avevano reso l’aria bollente, tanto quanto il nucleo di un vulcano. Gradi di temperatura inquantificabili, avvicinarsi al felino rappresentava morte certa. E qualcuno ci sarebbe morto, poco ma sicuro.
    Fino a quel momento, la disparità di livello era a dir poco assurda, da un lato c’era uno Hyuga che tendeva a scappare in continuazione inseguito ora dalle fiamme che divoravano il mare, dall’altra un Senju furioso. Che qualcuno di loro ci avrebbe rimesso le penne a fine combattimento? Entrambi, almeno queste erano le idee del Nibi e lui le idee le trasmutava in morte. Forse era persino capace di vedere il futuro delle fiamme, nessuno era al corrente di quel dettaglio, ma sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
    Brontolò qualcosa a quella frase di sfida lanciatagli dal manipolatore del legno. Si appoggiò sulle zampe di tutta risposta, accucciandosi quasi a voler dormire mentre il tempo faceva il resto. Il suo udito era incredibilmente acuto (certo, era un gatto) e la sua agilità superiore a quella dei migliori shinobi, perciò il berciare di Nonubu non era qualcosa di cui preoccuparsi.
    Soltanto che..

    CHE DIAVOLO!



    Delle radici dalle movenze di serpi distrussero la costruzione su cui il gatto dimorava, un gesto istintivo lo portò a compiere un balzo verso il basso. Proprio come Nonubu si era aspettato, il gatto a due code stava precipitando proprio verso il punto in cui il suo Mountain smash era stato eretto. Convinti com’erano i due continuarono nell’offensiva, ma era del Nibi che si parlava: seppur SHikabane era stata veloce nell’impastare il chakra e spedire quel jutsu di vento devastante verso il suo avversario, lo stesso si era dimostrato veloce e abile abbastanza da evitarla. Come? semplicemente sfruttando parte delle fiamme che bruciavano le navi per creare un prolungamento degli arti e innalzarsi ancora più in alto, tanto in alto da riuscire a evitare la posizione del mountain smash. Un passo falso lo commise nel momento stesso in cui decise di sciogliere quei trampoli per caricare qualcosa come la bijuu dama. Una palla di luce esplose proprio dinanzi al suo muso, un trucco bastardo ma efficace, tanto efficace da rendergli impossibile la schivata del getto acquatico pressurizzato che al momento stesso del contatto riuscì a tranciare di netto gli arti a cui Nonubu aveva mirato.

    UAHHHHHH MALEDETTI RIFIUTI!



    Stava stramazzando al suolo quando un secondo drago legnoso venne evocato e il primo, più debole ma non per questo innocuo, si lanciò verso il due code per stritolarne le membra e bloccarlo in quella posizione. Quei mostri erano una seccatura e lui non aveva intenzione di demordere. Difatti con la stessa mossa di prima riutilizzò ancora una volta le fiamme per creare attorno a sé un ulteriore involucro che, fondendosi al manto blu, lo rese un vero e proprio forno crematorio vivente. Iniziò ad avvampare così furiosamente da far piangere il cielo ancora di più di quanto già non lo stesse facendo, mentre gli occhi di tutti cominciavano a lacrimare. Questo non fermò entrambe le bestie di legno che in quel momento avevano agguantato il bersaglio seppur bruciassero già per via di quella devastante fiamma vivente.
    E di Jin? Bhè, ecco. La sua non fu una cosa tanto intelligente da fare, non tanto per palmo d’aria degli otto sigilli che effettivamente andò in segno ma per le 128 chiusure. Perché usare una cosa simile contro un corpo fatto interamente di chakra e, soprattutto, contro qualcuno fatto interamente di fuoco? per carbonizzarsi? Si, ci era sicuramente riuscito.

    SIETE FURBI ABBASTANZA DA USCIRE DAI VOSTRI BIDONI, MA LA SPAZZATURA BRUCIA UGUALMENTE.



    Parlava da sotto la trappola di legno, sprizzando rabbia da tutti i pori mentre Jin bruciava. Per il due code non era ancora troppo tardi, e soprattutto quel misero legno da quattro soldi non sarebbe bastato a renderlo immune. Un fascio di fuoco prese forma, una zampa che allungandosi cominciò a saettare come una furia per intrappolare i tre. Il suo intento non era quello di tenerli a distanza ma quello, più semplice, di portarli sul suo manto. Iniziò a caricare nel ventre una massa enorme di chakra tanto che pareva si stesse gonfiando come un pesce palla: e lanciò, lanciò una serie di ben due sfere di fuoco mentre l’incenerimento dell’aria restava vivido attorno al suo corpo. Una pira funeraria di dimensioni mastodontiche ne venne fuori. Si sarebbero dovuti salvare da quella presa e non sarebbe stata cosa facile.


    Matatabi:
    R/S: 2229-1-5-5-90-10-180-90=1848
    Difesa:
    Balzo per schivare la polvere esplosiva
    Incenerimento dell'aria per evitare il mountain smash
    Incenerimento dell'aria per evitare lo squarcio del vento
    Incenerimento dell'aria per proteggersi dai draghi di legno e gli attacchi di Jn

    Attacco:
    Zampa di fuoco a distanza per prendere tutti e tre partendo da Nonubu
    Devastazione di fuoco *2 sui draghi e sui tre nemici intrappolati
    Incenerimento dell'aria su se stesso per danneggiare draghi e nemici



    Danni:
    Matatabi:
    Onda d'acqua lacerante: 255 D100=70 (arti mozzati)
    Draghi di legno: 300
    Palmo d'aria degli otto sigilli: 129
    Danni esterni: 400
    Jin [Morto]
    Manto di fuoco ribollente: 80
    Incenerimento dell'aria: 180
    SHikabane: //
    Nonubu: //
    Draghi di legno: 180



    Status:
    1/2 delle navi distrutte
    2/5 del lago occupato
    10 mt distanziano i tre, 20 metri dal nibi
    Jin e SHikabane 20 danni a turno per le bruciature



    Shadow puoi prendere 210 punti exp :si2:



    Edited by Yama™ - 12/4/2014, 10:15
     
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  11. Anselmo
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    Le capacità di quell'ammasso di energia spirituale vivente si mostravano in tutta la loro illimitatezza proprio sotto il mio sguardo incredulo e sprizzante di rabbia. Doveva cadere nella mia trappola, avevo calcolato tutto per filo e per segno. Non c'era modo che potesse evitarla. E nel momento in cui l'avevo visto balzare dall'edificio, esattamente come avevo previsto, un profondo sollievo mi aveva invaso le membra, perchè ciò significava la fine di quella tortura. Ma andò tutto storto. Mentre era ancora a mezz'aria, una lingua di fuoco era comparsa dal nulla, fungendo come appiglio a quella bestia maledetta, che senza la minima difficoltà variò la sua traiettoria cambiando all'ultimo momento il punto in cui avevo ipotizzato sarebbe atterrata. La bara di roccia, che se fosse andata a segno avrebbe finalmente messo a tacere il gatto demoniaco, si chiuse quindi sul nulla con un profondo boato e tutto ciò che io e Shikabane avevamo in mente di compiere per non lasciare possibilità di sopravvivenza al Nibi, sfummò al vento come i corpi di centinana di Shinobi che avevo visto crudelmente inceneriti attorno a me. Se non fosse stato per la geniale mossa della ragazza Nara, non avrei saputo reagire all'ennesima disfatta subita contro il demone. Fu lei che, facendo esplodere la sfera di luce proprio sul muso del nemico creando un efficace diversivo, mi permise di colpire con precisione per la prima volta il Nibi. Ebbi modo di utilizzare quello che probabilmente su di lui era il Jutsu più efficace del mio intero repertorio: un getto d'acqua spruzzato con tale pressione da divenire una lama inarrestabile. Nemmeno il manto infuocato che inceneriva qualsiasi cosa gli si avvicinasse, potè nulla contro una simile offensiva. Io stesso fui profondamente sorpreso della formidabile precisione con cui riuscii a fendere lo spazio difronte a me indirizzando l'onda d'acqua lacerante in una frustata che tranciò di netto tutte e quattro le zampe del demone. Quegli arti maledetti che fino a qualche attimo prima avevamo fumato per l'evaporazione del sangue di cui si erano macchiati, si spensero perdendosi nell'oscurità delle ombre proiettate dai numerosi incendi che divampavano in ogni direzione. Il Bijuu non potè fare altro che schiantarsi violentemente al suolo mentre le mie due creature di legno lo raggiungevano per fare di esso un involucro di fuoco inerme.
    Il mio cuore agitato si era fermato improvvisamente, colto alla sprovvista dall'improvvisa realizzazione del fatto che lo scontro era giunto al termine, che avevo vinto. Fu quindi un duro colpo constatare l'infondatezza della mia convinzione, che venne istantaneamente arsa viva dalle taglienti parole del demone:

    SIETE FURBI ABBASTANZA DA USCIRE DAI VOSTRI BIDONI, MA LA SPAZZATURA BRUCIA UGUALMENTE.


    Sentii le energie mancarmi improvvisamente. Ero avvolto da correnti incandescenti, immerso nei vapori del mio stesso sudore e ricoperto dalle incrostazioni di fuliggine che mi investivano ogni qualvolta il vento cambiava direzione. Ma nonostante tutto ciò, fui come innondato da un gelo che mi penetrò fin nelle ossa. La gente moriva in quantità attorno a me; ne pestavo i resti, ne respiravo le ceneri, ne udivo le grida. Ma io ero sopravvissuto, con la determinazione di poter soggiogare quel monopolio di potere. Ma dopo aver constatato che nemmeno la privazione di una delle parti più importanti del suo corpo potesse fermarlo, vidi il Nibi incombere in tutta la sua immortalità sulla fragilità della mia esistenza. Mutilato, immobilizzato, ma le sue minaccie parevano realizzabili come non mai. Il suo muso incandescente ed i suoi ipnotici occhi color cremisi, mi puntavano frementi di rabbia. L'intensità del suo odio era immensa rispetto alla mia sicurezza. Sentivo quel sentimento raggiungermi, artigliarmi, ordinarmi di cedere e di lasciare che la bestia facesse di me l'ennesima vittima; tutto pur di arrestare quella tortura di tizzoni ardenti e timori agghiaccianti. Perchè non lasciarmi cadere sulle ginocchia, spalancare le braccia e farmi avvolgere dalle fiamme dell'inferno? Non potevo sostenere un simile confronto, dominava su di me un'autorità troppo micidiale. Un Dio sanguinario. Era il momento di cedere, di arrendersi al fato, di provare il sollievo della disfatta, era il...

    Jin...

    Un'ombra che scivolò verso il basso, lasciandosi dietro una scia di denso fumo nero, in netto contrasto con le fiamme luminose che avvolgevano le spire dei draghi. Il corpo carbonizzato dello Hyuga impattò al suolo, sollevando uno sbuffo di cenere, e giacque immobile proprio sotto le fauci scoperte del demone. Il tratti del suo volto erano stati consumati dal calore fino a mostrare il teschio candido del ragazzo. Era irriconoscibile, ma la certezza della sua identità mi derivava dal fatto che le sue gesta, passatemi in un primo momento inosservate per la foga della situazione, mi tornarono ora alla mente. Era emerso dal lago assieme al mio drago, e si era gettato senza esitazione dritto contro il mostro, incurante delle fiamme che lo contraddistinguevano dai suoi simili. Doveva aver tentato di colpirlo al costo della sua stessa vita, ed il prezzo per quell'avventatezza era stato il più costoso possibile. Ma sapeva che fine avrebbe fatto gettandosi in un simile rischio, chiunque l'avrebbe intuito solo osservando la creatura di fuoco. Eppure l'aveva fatto, si era sacrficato, non si era arreso neppure difronte ad una certezza di morte. Come potevo quindi io cedere quando Jin non l'aveva fatto?
    Mi riebbi dalla disperazione che poc'anzi mi aveva colto, e passandomi una mano sul volto solcato per metà dalle cicatrici di vecchie ustioni, sussurrai:

    Ho conosciuto le fiamme meglio di chiunque altro. Non ho intenzione di soccombervi ancora...

    Ed a quanto pareva le intenzioni del Nibi erano proprio quelle di smentirmi, perchè una lingua di fuoco si sviluppò dal suo corpo. Avrebbe spazzato qualsiasi cosa nel raggio di parecchi metri, me e Shikabane compresi. non c'era modo di schivare l'attacco, l'unica mia possibilità era di erigere una sorta di parete difensiva che mi proteggesse. Ma contro quelle fiamme poche cose avrebbero retto il confronto. Ed una di queste ce l'avevo proprio difronte. Concentrai il chakra e gridai:

    SHIKABANE, ATTACCATI AL DRAGO!

    Liberai la riserva di chakra del sigillo tramite la creazione rigenerativa e feci fuoriuscire dal suolo sotto i miei piedi un terzo drago. Questa volta però non mi avrebbe affiancato, ma nello sbucare dal terreno avrebbe spalancato le fauci per inghiottirmi nel suo corpo resistente. Nel contempo Shikabane avrebbe estratto il suo filo d'acciaio per fare in modo che si avvolgesse al corpo legnoso e la trascinasse con se verso l'alto, lontano dagli attacchi incendiari. Monitorando le fonti di chakra dall'interno del drago, poi, avrei manipolato il legno del drago stesso per erigere una protezione attorno a Shikabane, che oramai doveva aver raggiunto la pelle della creatura di legno. Stava tutto al drago, quindi, evitare gli attacchi del Nibi, mentre io cercavo di ristabilire un certo quantitativo di energia spirituale inghiottendo una pillola particolare. Non prima però di aver utilizzato la tecnica delle Radici Sotterranee per costringere maggiormente il demone all'immobilità, avvolgendogli le fauci spalancate e serrandogliele con violenza.

    Nonubu Senju
    Shikabane Nara
    Resistenza: 588/588
    Chakra: 197+300-200-10-20-75+80= 272/900
    Azioni:
    - Tecnica del Drago di Legno per far fuoriuscire il drago dal suolo sotto i miei piedi. Il drago ha la bocca spalancata, in modo da "inghiottirmi" (Ed attivazione della Creazione Rigenerativa, seconda modalità, per la seconda volta)
    - (Da dentro il drago) Manipolazione del legno per creare uno scudo difensivo attorno a Shikabane appena questa si avvicina al drago tramite la stretta d'acciaio.
    - Radici sotterranee che fuoriescano davanti al Bijuu e gli stritolino il muso in modo da chiudergli la bocca ed impedirgli di sputare fuoco.
    - Ingestione Charge.



    Resistenza Shikabane: 239-20= 219/600
    Chakra Shikabane: 160-5= 155/700
    Azioni Shikabane:
    - Tecnica della stretta d'acciaio sul drago che viene evocato da Nonubu per farsi trascinare verso l'alto ed evitare gli attacchi attaccandosi al drago.



    Resistenza Drago#1: 400-180= 220/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Mantenimento della stretta su Nibi (quindi assorbimento del 20% del chakra iniziale)


    Resistenza Drago#2: 600-180= 420/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Mantenimento della stretta su Nibi (quindi assorbimento di un altro 20% del chakra iniziale)


    Resistenza Drago#3: 600/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Viene creato in modo che fuoriesca con la bocca aperta per inghiottire Nonubu, ma non dovrebbe essere un'azione sua, quanto più dell'"evocatore"
    - Tentativo di schivare le due distruzioni di fuoco.
    - Allontanamento per evitare l'incenerimento dell'aria.




    Note:
    Armatura di Sabbia perennemente attiva :si2:
    La zampata di fuoco parte da me, quindi shikabane dovrebbe avere più tempo per la sua stretta d'acciaio.
     
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    .:Carneficina:.



    La battaglia stava infuriando lì, sotto quel cumulo di legno che pareva un quarto di Ame. Due colossi dalle dimensioni di un bijuu fatti di legno più la stessa creatura, questa però fatta di puro fuoco dell’odio. Le lingue bluastre parevano danzare innalzandosi per almeno cinquanta metri, grosse anime maledette uscite dal portale del mondo degli inferi per saziarsi dei terrestri. Nibi si contorceva, si dimenava ma sentiva pian piano la sua forza esaurirsi ma era certo che il suo potenziale sarebbe bastato per mettere a tacere quei dannati microbi. Con uno di essi ci era riuscito. Doveva ammetterlo però, aveva avuto fegato quel tizio di Konoha che era scappato continuamente dal suo nemico fin quando non si era visto alle strette. Aveva attaccato con tecniche inutili per un mostro simile ma quantomeno aveva dimostrato di saper affrontare il destino come un vero uomo. Ora era un pezzo informe totalmente nero dal tanfo di bruciato che faceva torcere le budella e il suo cuore aveva cessato di battere nel momento stesso in cui la devastazione del fuoco gli era entrata dentro. Le sue urla di dolore durarono appena venti secondi, poi la sua voce si spense mentre la morte continuava a ledergli le viscere.
    Non commentò minimamente quella misera morte, anzi il suo desiderio di fare lo stesso con il Senju era implacabile. La sua zampa di fuoco era talmente veloce da sembrare animata di una presenza propria, era così rapida da fregare sul tempo la guardia dei draghi di legno già presenti sul terreno che inutilmente tentarono di fermarla. Da quella posizione Nonubu era liberissimo di difendersi come meglio credeva, ma commise un enorme sbaglio: evocare un terzo drago comportava non solo troppa concentrazione ma anche troppo spazio. E lui fu troppo lento per evitare quella presa che lo intrappolò due istanti prima che il muso del drago venisse fuori. Costui, emergendo dal terreno, si impigliò nella mastodontica figura del suo gemello, arenandosi come una nave tra gli scogli: lo shinobi aveva esagerato con le valutazioni, non accorgendosi che già “tre bijuu” erano sul campo di battaglia, troppi per poterne evocare un quarto.
    Gli artigli affondarono nella carne, l’armatura di sabbia era ancora forte abbastanza da ridurre a zero il danno, ma non sarebbe stata la stessa cosa per i seguenti. Anche SHikabane venne agguantata dalla zampa in quanto, come precedentemente detto, il drago di legno era impossibilitato a proseguire nella sua venuta, e su di lei fu tutta un’altra storia. Cominciò a bruciare già da quella presa e quando entrambi vennero portatati all’interno di quella pira la situazione si fece assurda. La prima palla di fuoco venne scagliata, un boato squarciò il cielo come fosse un fulmine, non era difficile immaginare che la loro sconfitta era ormai vicinissima. Uno di loro non si arrese. Nonubu, convinto ancora di poter resistere e cocciuto quanto non mai riuscì a intrappolare la bocca del Nibi tra nastri di legno spuntati direttamente dal sottosuolo, un groviglio mediocremente resistente ma sufficiente a bloccare la fuoriuscita della seconda sfera di fuoco prima che questa potesse venir fuori. Il getto tondeggiante tornò indietro e un dolore accecante si accanì sul Nibi che non solo ora non avrebbe più potuto camminare per via della mancanza di arti ma avrebbe fatto difficoltà ad impastare chakra all’interno del proprio stomaco. Compresa la bijuu dama? Chi l’avrebbe saputo, era l’unico attacco che mancava all’appello.
    A quel punto, intrappolati com’erano nella zampa della bestia fu solo questione di tempo prima che l’ultima onda calda si facesse beffa di tutti andando a incenerire le future speranze dei due esseri umani le cui parti del corpo sentivano già gli effetti di quel calore mortale.

    VI PORTERO’ ENTRAMBI ALL’INFERNO CON ME, DANNATI UMANI!



    La sua rabbia era ancora più feroce la fortuna non era dalla parte di nessuno. Altre formiche dall’esterno tirarono le loro assurde “carezze” che non fecero altro che renderlo ancora più nervoso. Era la fine.
    QRq8IAu


    Danni:
    Nonubu: 100 (50 danni a turno per ustione, *2 ad ogni turno che si rimane intrappolati. Cure mediche obbligatorie a fine evento)
    Zampa di fuoco: 20 (0 per via dell'armatura)
    Devastazione di fuoco (D36): 150-115= 35
    Devastazione di fuoco °2 (D81): //
    Incenerimento dell'aria: 180-115= 65
    Manto di fuoco ribollente: 80 (0 per via dell'armatura)
    Drago di legno #1= 180+150+80=ko
    Drago di legno #2= 180+150+80=410
    Drago di legno #3= //
    Radici sotterranee: Ko
    Shikabane: [Morta]
    Zampa di fuoco: 20
    Devastazione di fuoco (D36): 150
    Devastazione di fuoco °2 (D81): //
    Incenerimento dell'aria: 180
    Manto di fuoco ribollente: 80
    Matatabi: 66
    1848-1084 (danni precedenti)= 768
    Draghi di legno #1 e 2#: 307 (40%)
    Devastazione di fuoco #2: 150
    Stritolamento radici (D20): 145
    Danni esterni: 100



    Posizioni:
    Nonubu avanti al muso di Matatabi (chi lo sa, magari non l'hai visto bene abbastanza :asd:)
    Drago di legno #1 Ko
    Drago di legno #2 quasi ko (La stretta non funzionerà, visto il manto perennemente attivo)
    Drago di legno #3 imprigionato nel terreno (bisognerà pagare nuovamente la somma di stamina per poterlo evocare)
    Nibi impossibilitato ad usare tecniche che richiedono il chakra interno per via del danno da devastazione di fuoco
    Possibilità di usare solo jutsu senza sigilli, in quanto le braccia sono imprigionate nella presa del Nibi :si2:


    Edited by Yama™ - 13/4/2014, 11:23
     
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    Ascoltate. Vi racconto la storia di un ragazzo, del suo percorso per diventare uomo e del suo operato per salvaguardare le vite degli altri, anche di coloro che apparentemente non meritavano nessun trattamento favorevole.
    Vi racconterò del ragazzo che aveva il potere di utilizzare il passato per creare un nuovo futuro.




    Ad Ame oramai pioveva sangue, l'acqua era stata sostituita dal dolore dei caduti. Il piano di Tristania Uchiha stava distruggendo i ninja utilizzando le fonti del potere più forti che si conoscano: i Cercoteri.
    I demoni stavano eliminando ogni loro nemico, tuttavia vi erano stati ninja che si erano distinti e avevano già sconfitto alcuni mostri e sigillati.
    La battaglia però continuava e un Ishivariano, un ragazzo di nome Andras, stava sfrecciando a tutta velocità nei pressi del Villaggio, di ritorno da una visita in quella che era la sua terra natìa. Il giovane, alto e atletico, dalla pelle scura-olivastra, dagli occhi dorati e dai capelli corvini, non aveva trovato i suoi compagni guerrieri e si era informato della loro posizione. Gli venne spiegato che stava per iniziare una battaglia, forse inutile.
    Andras non perse tempo e iniziò a seguire le voci delle persone che ad uno ad uno cadevano come mosche nel Mondo Puro e perdevano la vita.
    Il ragazzo aveva la capacità di comunicare con i morti e di sentire come un brivido ogni qualvolta qualcuno lasciava questa vita e questo mondo, guidato da questo potere incredibile aveva deciso di andare direttamente nel luogo in cui la guerra stava culminando. Nauseato dalle stragi, cercò di tranquillizzarsi mangiando una barretta di cioccolato, mentre teneva con la mano desta il manubrio della sua Fenrir.
    Il suo viaggio non fu molto lungo e arrivò al Villaggio della Pioggia e ciò che trovò non lo sconvolse più di tanto.
    Le porte del Villaggio erano state abbattute, per le strade c'era il caos, gente che fuggiva impaurita, bambini, donne e uomini morti per terra senza che nessuno potesse curarsene. Continuò a ingurgitare il suo cioccolato con una punta di malinconia, quello che più gli dava fastidio era di non poter farci nulla.
    Alzò di poco lo sguardo e li vide: i Bijuu, i demoni creati dall'Eremita dei Sei sentieri. Stavano lottando contro gli shinobi e sembava una storia che si ripeteva e che lui, dai racconti dei loro avi, aveva sentito e risentito più volte.
    Un altro morso alla barretta e poi prese la carta e la mise in una delle tasche della sua cappa rossa legata come sempre alla cinta che nascondeva i suoi borselli e la sua cintura ove albergava una delle sue tante armi.

    - Ahi ahi... Quando finisce il cioccolato è un brutto segno. Fenrir ti chiedo un ultimo sforzo e poi ti metto a guardare in prima fila -

    Disse come se avesse un reale interlocutore. La sua moto ovviamente non rispose, ma l'Ishivariano si limitò a fare un sorriso e poi a tutta la velocità ed evitando con maestria la gente, si lanciò su uno dei tetti degli edifici distrutti e poi appoggiò il cavalletto con molta calma.
    Scese dal veicolo e si mise a guardare l'orizzonte che, credetemi, aveva tutto tranne che un aspetto paradisiaco. Un demone toro-polpo stava duellando fisicamente contro un ammasso d'acqua vivente; il demone a tre code aveva letteralmente giustiziato i suoi avversari; il demone a quattro code stava ruggendo mostrando la sua forza, degno della sua appartenenza ai grandi primati e infine il demone a due code era stanco e infuriato perchè aveva trovato pane per i suoi denti. Andras aveva il gatto a due code proprio in linea d'aria e aveva tutta l'intenzione di voler mettere la parola fine a quelle battaglie aiutando quanto più poteva. In quel momento iniziò a sentire la perdita di altre vite che proveniva da un'altra direzione, opposta a quella in cui si trovava lui, non troppo lontano, al centro delle Terre Ninja.
    Infatti non sarebbe potuto restare tanto. Decise comunque di effettuare vari salti veloci fino a giungere nell'area del 2 code, poco prima di farsi notare decise di chiudere i suoi occhi.
    Li riaprì e si ritrovò nell'oscurità più totale e iniziò a sentire un coro di voci. Il Mondo Puro, luogo del riposo dei defunti, per lui era come una casa come un motore di ricerca, gli bastava dire qualcosa per potere avere informazioni dai morti che erano al suo "servizio", alcuni gli erano ostili o indifferenti, ma erano di più le anime pie che volevano contribuire all'operato del loro interlocutore in vita.

    - Il Demone Gatto a due code... -

    In men che non si dica si ritrovò circondato da gente che aveva avuto a che fare con quel mostro gigantesco e con il manto infuocato.
    Come se fossero passati pochissimi istanti, Andras riaprì gli occhi e solo allora sapeva cosa doveva fare.
    Scattò verso il muso della belva che aveva ancora un avversario in vita. Andras lo guardò e si ricordò di qualcuno dei morti che poco prima gli aveva parlato. Fece un sorriso, era contento di sapere che poteva aiutare qualcuno. Il ragazzo stava lottando con il Demone infuocato utilizzando quella che Andras identificò come Arte del Legno, l'abilità innata del nobile Hashirama Senju.
    Le conoscenze di quel ragazzo erano quasi infinite, le sue capacità gli avevano permesso nel tempo di poter studiare e capire dai più grandi maestri ninja del passato, condividento o meno i loro operati e le loro idee.
    Andras si fermò accanto a lui, Matatabi gli stava di fronte. Il giovane Ishivariano lo fissò e gli sorrise un secondo.

    - Prometto che finiranno anche le tue sofferenze, Matatabi. Yugito dice che non sei così cattivo come vuoi far credere. Quindi perdonami, ma riposare ti aiuterà a capire che cosa ti sta veramente a cuore. Lo Sharingan ti ha annebbiato i pensieri. -

    Esatto. Andras aveva visto giusto. Il Demone, come gli altri del resto, era stato alterato dall'uso dell'Occhio Caleidoscopico, lo Sharingan. Anche quel potere non era sconosciuto ad Andras, così decise di interrompere quel supplizio. Incrociò le braccia e iniziò a sprigionare un potere immenso. Le 8 Porte del Chakra erano state aperte fino alla Settima: lo Stupore. Andras era uno dei pochi uomini che non cambiava espressione con l'uso di quel potere. Poi agì.
    Poggiò la sua mano sul muso incandescente del demone fregandosene del dolore del calore, non era la prima volta che gli capitava di farsi male.

    - Keyiaku Fuuin! -

    Il Sigillo della Purificazione avrebbe dovuto ribelare il Bijuu dal Soggiogamento degli Occhi Rossi, ma in ogni caso era probabile che la confusione del momento avrebbe gettato nel panico il demone. Andras doveva pure essere sicuro che il Gatto non colpisse Nonobu. Prese il ragazzo e lo tolse dalla prese del gatto. Quindi decise di caricare con tutta la sua forza un sonoro pugno dritto alla mascella del felino. Poi posò il ragazzo per terra curandolo delle ustioni con uno dei suo Jutsu Medici.

    - Dammi un secondo. -

    Disse a Nonobu sorridendogli. Poi scattò a gran velocità e con un balzo sopra il Nibi effettuò il suo ultimo attacco.

    - Scusami, ma spero tu possa perdonarmi in futuro... Oukashou! -

    La Collisione dei Fiori di Ciliegio. Un colpo della nobile Tsunade e della sua allieva preferita: Sakura Haruno. Il demone avrebbe subito parecchi danni e non si sarebbe accorto di nulla.
    Con l'effetto delle porte ancora attive usò su sè stesso il Palmo Mistico per curarsi dai danni delle bruciatue causate dal manto del gatto.
    In un lampo tornò accanto a Nonobu e si rivolse a lui amichevolmente.

    - Mi chiamo Andras. Tu devi essere Nonobu, Shikabane dice che sei stato un capitano degno e valoroso! -

    Andras sapeva dell'ultima vittima del Due Code tramite la sua abilità e aveva parlato con lei, la donna Nara che elogiò le doti di Nonobu, le doti del suo Capitano che aveva fatto il possibile in una battaglia fuori dall'ordinario.

    - Tieni. Aiuta a far passare gli shock o i brutti pensieri, forse non è propriamente vero, ma la dolcezza è un potere sottovalutato. -

    Dicendo questo porse al giovane Senju una barretta di cioccolato al latte, era davvero convinto nella forza del cibo che amava di più al mondo e anche se a Nonobu sarebbe sembrato strano, quel che diceva Andras aveva del vero.


    Andras

    Resistenza: 700-189-1-10-80-80-80+125=385
    Stamina: 800-35-35-50=680
    Azioni:
    - Attivazione Settima Porta (-189 Resistenza a turno)
    - Togliere Nonobu dalla Presa del Nibi
    - Curare le sue ustioni con la Cura Segreta della Distruzione del Male (-35 Stamina, non dovrebbe più necessitare di cure in Infermeria)
    - Sigillo della Purificazione su Matatabi per liberarlo dal soggiogamento dello Sharinga di Tristania (-35 Stamina)
    - Pugno alla Mascella del Nibi (-1 Resistenza)
    - Collisione dei Fiori di Ciliegio con lo Sprigionamento del Chakra attivo come da tecnica (-10 Resistenza, -10 Stamina)
    - Palmo Mistico su sè stesso (-50 Stamina, +125 Resistenza)
     
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  14. Anselmo
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    Quanto si può esagerare nell'oltrepassare un limite? Quanto ci si può spingere oltre senza rischiare di giungere a livelli talmente inaccettabili da non poterli sopportare, tanto fisicamente quanto mentalmente? I limiti, si sa, sono barriere poste per essere oltrepassate, per condurre a nuovi orizzonti di consapevolezza. Ma c'è un limite a tutto, persino a questo. Perchè se da una parte quel demone infernale si era dimostrato capace di ribaltare ogni mia aspettativa, disgregando con leggerezza la mia intera concezione di cosa fosse il vero potere e di come esso fosse quantificabile, dall'altra questo suo atto distruttivo nel miei confronti sembrava ingigantirsi come una fiamma alimentata da secchiate di carburante. Lo scontro era stato impari fin dall'inizio, ma lo potevo accettare. Ogni mio tentativo di reprimere quella forza assassina era fallito miseramente, ed anche questo lo potevo accettare. Attorno a me i cadaveri fumanti erano inquantificabili, sia per il numero esagerato che per le condizioni d'incenerimento in cui versavano, ennesima cosa che, anche se con molte difficoltà, potevo accettare. Ero riuscito poi a rendere quella bestia inoffensiva, mozzandogli di netto tutte e quattro le zampe come fossero tronchetti sotto l'accettata di un taglialegna. Quindi quell'incredibile portendo di chakra fiammeggiante che avevo quasi ritenuto imbattibile, mi pareva in quel momento niente di più che un degno avversario. Ma quel che non potevo accettare fu ciò che mi si rivelò di fronte proprio quando pensavo di aver posto il timbro "caso chiuso" su quella carneficina di fiamme e sofferenza. Così non fu, purtroppo. Anzi, la bestia era stata infine stuzzicata oltre il suo limite di sopportazione. Ed anche se fino a quel momento si era limitata a giocare, ma la mia mente continuava a rifiutare di crederlo, ora era in balia di una furia assassina che solo un animale in trappola può provare. Una furia ineguagliabile, qualcosa con cui non avevo mai avuto a che fare nemmeno nei miei incubi più terribili. Un misto di istinto di sopravvivenza, ripugnante arroganza, rabbia inumana e potenza inarrestabile. E la sua zampata arrivò, un muro di fuoco che roteò sul suo perno a velocità supersonica, spazzando tutto ciò che giaceva al suolo nel raggio di una trentina di metri, me e la mia compagna compresi. Il talento di superare i limiti naturali della mente non aveva nulla a che fare con ciò. Perchè mi trovavo difronte a qualcosa che non potevo contrastare. Non c'era alcun modo di farlo, nemmeno nelle situazioni più utopiche che mi potessi immaginare. Si trattava dii qualcosa che nemmeno un uomo toccato da Dio avrebbe potuto concepire, sopportare. Fui, smontato, fisicamente e mentalmente. O meglio, lo sarei stato se avessi avuto il tempo di realizzare che era giunta la mia fine. Colpendomi, la zampata mi aveva avvicinato al mio carnefice. Ma soprattutto aveva fatto della mia pelle una coperta di cuoio annerito e strappato. Come se ciò non bastasse, nemmeno il tempo di accogliere la prima ondata di doloroso strazio, che una seconda ed ancora più devastante ondata di fuoco compì l'opera colpendomi dal davanti. Il mio corpo agì di sua spontanea volontà, disperdendo una grande quantità di chakra che si esplicò nell'ambiente formando una museruola di radici semi-carbonizzate che andarono a chiudere le fauci del Nibi... finalmente!
    Mi ritrovai con gli arti superiori ammanettati in un involucro di fuoco. Non seppi com'ero riuscito a sopravvivere, com'ebbi potuto reagire salvandomi dall'ultimo colpo e come fossi finito in quella situazione. Non sapevo come la mia mente potesse essere ancora concentrata sul nemico nonostante il fuoco vivo che mi circondava come un'aura, consumandomi gradualmente la cute e gettandomi in un oblio di sofferenza inconcepibile. Non lo sapevo, e proprio questo agii di conseguenza:

    GANCHUSOOO!



    Evocai il Jutsu spontaneamente, facendo emergere dal suolo su cui il corpo del Bijuu era premuto grazie alla stretta del mio unico drago rimasto, una miriade di appuntite lance di terra che lo trafissero senza pietà. Ed avrei fatto di peggio, avrei decisamente continuato ad accanirmi con rabbia, forse fino a giungere alla morte per esaurimento di chakra. L'unico sentimento che provavo per quel demone era una profonda repulsione, rifiuto verso la sua sopravvivenza. Era tutto ciò che c'era di irraggiungibile, e non poteva esistere, non per me. In quel momento, però, una figura mi affiancò. Rimasi tanto spiazzato che più di osservarlo con bocca ed occhi spalancati, non potei fare. Io ed il Nibi eravamo circondati da una corona di ceneri umane oltre cui nessun Shinobi lì presente osava andare, e se io sopravvivevo lo dovevo solo alla mia armatura di sabbia. Quindi chi diavolo era quel tizio che, senza la minima esitazione, aveva deciso di piazzarsi proprio accanto a me, tanto vicino da sfiorarmi la spalla e da ferirsi per le fiamme che eruttavano dalle narici del gatto demoniaco?! E non solo, egli sorrideva. Osava farlo, inammissibile!

    - Prometto che finiranno anche le tue sofferenze, Matatabi. Yugito dice che non sei così cattivo come vuoi far credere. Quindi perdonami, ma riposare ti aiuterà a capire che cosa ti sta veramente a cuore. Lo Sharingan ti ha annebbiato i pensieri. -

    Pazzo!
    Che diamine aveva per la testa? Farfugliava felicemente, e lo faceva difronte all'assassino più spietato sulla faccia della terra. Allungò un braccio nudo e, recitando una formula, appoggiò la mano tra le fiamme del muso del demone. Non avevo la minima idea di quali fossero le sue intenzioni. Ma una cosa era certa: dal Nibi ci si poteva aspettare di tutto, e non ero per niente sicuro che le mie lance di terra avessero davvero mandato a tappeto l'essere. Quindi mi divincolai disperatamente per allontanarmi da quella situazione pericolosa. Ma l'uomo misterioso mi afferrò per una spalla e mi scaraventò violentemente a terra, strappandomi dalla presa di fuoco. Rimasi al suolo, paralizzato dallo stupore, mentre l'individuo finiva la bestia a pugni. Colpi poderosi, mai visti, ma in quel momento non avevo le facoltà mentali per realizzare nulla del genere. Nemmeno quando egli mi si avvicinò, dicendomi...

    - Mi chiamo Andras. Tu devi essere Nonobu, Shikabane dice che sei stato un capitano degno e valoroso! Tieni.
    Aiuta a far passare gli shock o i brutti pensieri, forse non è propriamente vero, ma la dolcezza è un potere sottovalutato. -


    ..passandomi una barretta di cioccolato, fui capace di articolare una risposta davvero sensata. Mi riuscì di dire solo:

    I-Io... io odio la c-cioccolata...

    Nonubu Senju
    Resistenza: 588-100= 488/588
    Chakra: 272-18-18-18-18-20+80= 260/900
    Azioni:
    - Creazione di 4 lance di terra separate che trafiggano il Bijuu.


    Resistenza Drago#2: 420-410= 10/600
    Azioni Drago di Legno:
    - Mantenimento della stretta su Nibi (quindi assorbimento di un altro 20% del chakra iniziale)




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    Anche il secondo umano era morto. Il suo cuore aveva cessato di battere, le fiamme avevano colorato la sua bocca e le sue orbite, il calore aveva sciolto le vesti e la pelle agendo su ogni singolo atomo del suo corpo. Era materia nera ora, cenere che il vento avrebbe portato via. Qualche uccello sarebbe planato su quel pezzo carbonizzato andando alla curiosa ricerca di qualche brandello commestibile. Occhi o lembi di carne varia, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di nulla ma purtroppo per loro non ci sarebbe stato nulla di sano da ingurgitare. Povera ragazza, avrebbe seguito il tizio di prima all’altro mondo.
    Il nibi era riuscito nell’intento di agguantare gli ultimi due rimasti, e ora avrebbe soltanto dovuto mantenere fede alla parola data: uccidere l’ultimo rimasto. Era intrappolato nell’emanazione a forma di arto, era proprio d’avanti ai suoi occhi, le ustioni avevano già attecchito le parti non protette dall’armatura di sabbia e tra poco non sarebbe rimasto più nulla di lui. Ma quel maledetto contraccolpo, quella dannata palla di fuoco bloccata da quei maledetti rami avevano reso il povero bijuu ancora più debole di prima. Era stremato, il suo potere enorme stava cessando e lui ne era conscio.
    Si fermò su se stesso quasi a voler recuperare un po’ di energie ma sapeva di non poter perdere, sapeva che quello che stava per arrivare era sicuramente l’attacco che avrebbe segnato la sua fine. Erano l’uno di fronte all’altro e ognuno era sottoposto a stress enorme, da una parte Nonubu si dimenava tra l’alta temperatura e le lingue incandescenti e spettrali, dall’altra v’era il gatto attorniato da quel maledetto drago di legno. La presa di quella creazione era in assoluto la cosa più odiosa da sopportare, la sua resistenza era davvero alta e non era stato facile abbatterne uno e tener testa al resto degli attacchi. Quel danno agli arti poi era stata la botta più pesante da sopportare, e aveva comportato il danno più alto dell’intera “partita”.
    La stretta del bestione era comunque al limite, in quanto erano rimaste pochissime energie prima che il legno cedesse, e certamente il chakra del poppante era al limite, il che era la cosa migliore visto che non avrebbe potuto evocare più mostri simili.
    Il suo manto ribolliva di quel calore disumano, la temperatura altissima stava lentamente sciogliendo i materiali circostanti che pian piano stavano sciogliendosi come burro. Il lago era lontano, troppo per essere utilizzato dal Senju. Gli sarebbe bastato resistere soltanto a questa offensiva e poi nulla avrebbe più potuto fermarlo. Sennonchè…

    CITAZIONE
    - Prometto che finiranno anche le tue sofferenze, Matatabi. Yugito dice che non sei così cattivo come vuoi far credere. Quindi perdonami, ma riposare ti aiuterà a capire che cosa ti sta veramente a cuore. Lo Sharingan ti ha annebbiato i pensieri. –

    Prima ancora che le lance uscissero dal terreno per trafiggere la bestia, prima ancora che un rigurgito potesse rimbombare nell’aria, prima ancora che tutti i pensieri potessero prendere il sopravvento dei due combattenti, una figura sconosciuta nel mondo ninja aveva fatto il suo arrivo strappando dalle grinfie del gatto a due code il suo topo.
    Non venne impalato dai pilastri, una manna dal cielo. Lo sconosciuto prese a parlare ancora, pareva una sorta di pazzo avvolto da energia verde, le vene sulle tempie pulsavano come se il sangue volesse uscire. Forse si rifiutava di restare all’interno di quell’involucro, lo stress imposto ai suoi arti era incredibilmente elevato.

    CITAZIONE
    - Keyiaku Fuuin! –

    UMANO!



    Si rifiutava di credere ai suoi occhi ma con quel sigillo non riuscì più a comprendere nulla, non capiva cosa era successo. Non ebbe tempo di voltare la testa, di sbuffare fumo dalle narici o di muoversi che un colpo potentissimo sfondò la sua testa: alla faccia del perdono!
    Cadde stremato a terra, senza sensi, l’onda d’urto spaccò il suolo sotto i piedi creando un cratere nel mattonato. Il potere del bijuu iniziò ad affievolirsi, i suoi movimenti erano divenuti minimi dopo l’impatto, assenti alla fine di quella crudele offensiva. Perché dimostrarsi buono per poi attaccare una bestia con tutta quella potenza, una bestia che non sarebbe potuta andare da nessuna parte e che molto probabilmente a breve avrebbe perso i sensi senza più chakra da usare?
    Quanta crudeltà per un singolo nemico.

    .:Ame:.



    Ora le scintille erano flebili, il rogo nel lago andava ad avvolgere in toto il Nibi, il suo calore era diventato stranamente più dolce, questo significava che la trance degli occhi rossi era stata sciolta. La bestia guardò i due, mentre pareva riassorbire il suo elemento affine per rigenerare le ferite. La sua voglia di distruggere era finita nel momento stesso in cui l’ipnosi dello Sharingan era terminato.


    DEVO RINGRAZIARE ENTRAMBI PER AVERMI LIBERATO DA QUELL’IPNOSI. NON ERA MIA INTENZIONE ELIMINARE I TUOI ALLEATI, GIOVANE DI KONOHA. PUOI FARE DI ME CiO’ CHE VUOI, PENSO SIA UN PREZZO EQUO. ME IN CAMBIO DEI TUOI COMPAGNI.



    Il suo tono era mite ora, e proprio come quando era soggetto a quello sporco trucco dello Sharingan, anche ora appariva convinto nella sua decisione. Lentamente si alzò, gli arti ricomposti ma l’energia al minimo. Ci sarebbe voluto un po’ di tempo per ritornare come prima, ma non aveva importanza. Il suo destino era nelle mani dei due, non avrebbe potuto riportare indietro Shikabane e Jin ma quantomeno avrebbe offerto la sua vita come pegno, o come arma per eliminare le minacce future. Il sole, stava finalmente tornando a splendere sulle loro teste.

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    Bene, mi sembra logico ciò che avverrà, ultimi post per voi due, io ho finito :si2:


    Edited by Yama™ - 17/4/2014, 13:48
     
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18 replies since 30/3/2014, 16:06   1120 views
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