Inseguimento tra le Risaie - Parte II

PQ Hokaru Uzumaki - Yuka Satetsu.

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    Continua da qua.



    LEGGENDA:
    Parlato Natsumi - Pensato Natsumi
    Parlato Izumo - Pensato Izumo
    Parlato Aki - Pensato Aki
    Parlato Tara - Pensato Tara
    Parlato Hokaru - Pensato Hokaru
    Parlato Yuka
    Parlato informatore.


    Inseguimento tra le Risaie - Parte II

    -Nessuna domanda.-

    La sua voce roca segnò il momento in cui la ragazza si alzò dalla sedia, proprio prima di aprire la porta e di girarsi verso la mia posizione.

    -Ti aspetto giù, così hai il tempo di prepararti.-

    Le feci un segno con la testa; mi andava bene, speravo solo che non si spazientisse per un tempo d'attesa lungo.
    La porta si richiuse alle sue spalle, lasciando spazio alle parole e ai commenti dei miei compagni.
    Non che m'interessassero, in fondo... io ero il capo... io decidevo, ma magari qualche parola di conforto e di accettazione da parte loro nei confronti della ragazza mi sarebbero serviti non poco.
    Il primo a parlare fu Izumo.


    -Hokaru... non vorrei essere colui che ti rompe le uova nel paniere, ma... sei sicuro che ci potrà essere di qualche aiuto?? Insomma, non sembra molto abile, e quel corpo esile non l'aiuta proprio per il combattimento che dobbiamo andare ad affrontare...-

    Mi rialzai da terra, e lo guardai storto... certo che per quanto potesse essere intelligente... ne sparava tante cazzate quell'uomo.

    -Si vede che non l'hai mai incontrata in uno scontro...devi sapere che quella è l'unica persona che non ho avuto ancora l'occasione di sconfiggere... tra tutti coloro che ho affrontato, lei... beh, hai capito. E no, non l'ho fatta vincere... mi ha fregato e basta.-

    Izumo mi guardò un'attimo stranito, come se non volesse credere alle parole che gli avevo proferito... ma perchè gli veniva così difficile?? Cioè, magari non era un portento fisicamente, ma il suo cervello girava velocemente, e il suo chakra altrettanto... infondo, era un ninja che non doveva essere sottovalutato.

    -A me non è piaciuta nemmeno per un momento... e lo sta a dimostrare come l'ho trattata fino a due giorni fa...-

    Adesso era Tara a parlare, e mai una volta -come sempre...- aveva da dire qualcosa di buono sulle persone.


    -Questo è un problema tuo... io so di chi potermi fidare.-

    Mi girai verso Aki e Natsumi, e aspettai un responso anche da parte loro... e sinceramente, speravo fosse qualcosa di positivo.

    -Voi che ne pensate??-

    Le ragazze parvero pensarci su un secondo, quando -con una risata- mi risposero in coro.

    -Solo noi ci siamo accorte che quando ti stavi avvicinando stava cominciando ad accumulare il chakra sulla mano sinistra per poi sbattertelo in faccia??-

    Alzai un sopracciglio... a dire la verità... si, se ne erano accorte solo loro... bah, ma non era questo il punto della situazione e neppure l'oggetto del discorso.

    -A noi sta simpatica... e dal momento che voleva farti del male penso che passerà nella top ten ahahah-

    Ma come facevano a parlare in modo così sincronizzato?? Era qualcosa di estremamente impossibile!!Bah.
    Almeno, ero riuscito ad estorcere qualche complimento verso la ragazza... anche se era solamente perchè aveva intenzione di sbattermi qualcosa in faccia... fa niente, me lo sarei fatto bastare.


    -Bene, qualcuno a cui sta simpatica...-

    Mi rialzai da terra, e mi appoggia col sedere allo stipite del letto, guardando nel frattempo per terra... era quindi giunto il momento di partire.
    Sarei stato all'altezza di quest'impresa?? Sarei riuscito veramente a mettere Ko Orososhi, e non solo... sarei riuscito veramente ad ucciderlo??
    Solo il tempo mi avrebbe dato risposta a questi quesiti.


    -Bene ragazzi... raggiungete Yuka... io mi farò una doccia e poi scenderò giù anch'io.-

    Mi avvicinai alla porta e la aprì, invitando con la mano tutti i ragazzi li presenti ad uscire.
    Tutti i li presenti si rialzarono, ed in fila indiana uscirono fuori dalla stanza. Mi richiusi la porta alle spalle.
    Mi spostai ad un'altra porta, la quale venne aperta con un colpo d'anca, rivelando il suo contenuto... il bagno.
    Mi tolsi velocemente i vestiti, rimanendo nudo, e mi infilai all'interno del box doccia.
    Li aprì il forte getto d'acqua, che moderai per una temperatura non superiore alla ventina di gradi... volevo farla ghiacciata quella doccia; mi sarebbe servito per riprendere il controllo di me stesso.

    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    Stavamo camminando lungo i corridoi dell'Hotel, quando -proprio davanti alla reception- vidi la ragazzina... i nervi che mi vennero in quel momento furono veramente abnormi.
    Proprio non riuscivo a sopportarla... quella sua faccia da idiota, e quel suo petto piatto... cioè, diamine, sei una cazzo di tavola!!
    Dovevo inventarmi qualche scusa per tornarmene in camera di Hokaru... magari c'avrei ricavato anche qualche bella vista... in fondo, era andato a farsi la doccia no??


    -Hemm... ragazzi, mi sono appena ricordata di essermi scordata una certa cosa in stanza...-

    Izumo mi alzò un braccio e mi fece segno di andare... wow, quanta considerazione.
    Vidi il volto della ragazzina girarsi verso la nostra direzione, e con molta nonchalance alzai il dito medio subito prima di salire di corsa per le scale.. direzione stanza 232.

    ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    Finii di farmi la doccia, era stato rilassante, ma il tempo che era a mia disposizione non era molto, e poi... avevo gente che mi aspettava giù... non potevo mica fregarmene no??
    Chiusi il getto d'acqua nel mentre uscivo dal box doccia, e afferrai un'asciugamano con la quale i diedi una veloce asciugata a tutto il corpo, dopodichè la lanciai via, non curandomi minimamente dove potesse andare a finire.
    Aprii la porta, e senza controllare l'interno della stanza me ne andai dritto dritto nel piccolo armadio nella quale vi erano appesi i vestiti.
    Non sapevo perchè ma... mi sentivo osservato.


    -Bah, dev'essere la mia immaginazione...-

    Presi ciò che mi serviva, e richiusi l'anta dell'armadio, per poi dirigermi verso la cassettiera.

    -Vediamo un po'... mutande...-

    Le afferrai, e le lanciai sopra al letto insieme a tutti i miei indumenti... perchè stavano fluttuando??

    -Non si trattano così le donne...-

    Una vocina melliflua mi fece fuoriuscire gli occhi dalle orbite... che ci faceva Tara in quella cazzo di stanza con me nudo e con lei sopra al mio letto mimetizzata con la tecnica del mimetismo??

    -Tara... ma porca miseria, vai dagli altri!!-

    La presi da un piede e la trascinai fuori dalla stanza... a questo punto non me ne fregava più niente se ero nudo.

    [...]


    -Stronzo...-

    Ero appena uscito dalla stanza e l'unica cosa che mi diceva era stronzo?? E allora io che diamine avrei dovuto dire visto come si era comportata per la seconda volta??

    -Cammina e zitta.-

    Non ero arrabbiato, ma diamine... gliel'avevo detto già una volta: io NON sono mio FRATELLO.
    Cominciammo a scendere le scale, lei con in volto un'espressione mezza arrabbiata, mentre io un'espressione rassegnata... ma che ci potevo fare se era idiota??
    Raggiungemmo l'intero gruppo che eravamo ancora in quella situazione, ma io... non mi sentivo toccato in nulla.


    -Scusate il ritardo... possiamo andare.-

    Diedi una piccola occhiata a Yuka, e poi uscimmo.
    Il viaggio aveva inizio.

    [...]

    Erano orami due giorni che viaggiavamo, e finalmente... eravamo arrivati.
    Oto, il paese dei campi di riso.
    Il clima umidiccio cominciò a pervadermi per tutto il corpo, facendomi sentire tutto il suo calore...


    -Umidità... Tsk!-

    La odiavo, ti faceva sentire così tanto caldo che avresti voluto staccarti ogni singolo vestito di dosso... anche se tutto ciò non era possibile.
    Io, Yuka, Aki, Izumo, Tara e Natsumi, cominciammo a muoverci all'interno del villaggi con fare disinvolto, come se non stessimo cercando qualcuno, tanto, sarebbe stato lui stesso a contattarci.
    Continuammo a camminare per le strade del villaggio, quando un mano mi afferrò il braccio e mi tirò verso di se... eravamo quindi giunti.
    L'uomo che mi si presentava davanti era un tipo barbuto con gli occhi scuri e i capelli lunghi, mentre il fisico era magro con un'altezza simile alla mia.


    -Sembra proprio un barbone...-

    -Sentite, non ho molto tempo, quindi ascoltatemi bene e non fiatate... non possiamo permetterci di essere scoperti, quindi, dovete allontanarvi tutti... mi serve solo il vostro capo.-

    Guardai tutti in volto, e cercai di rassicurarli...

    -Andate tutti tranne Yuka... lei mi serve qua.-

    Mi rigirai verso l'uomo, e lo invitai a continuare nel mentre tutti gli altri si allontanavano.

    -Bene, adesso sbrighiamoci.
    Orososhi è un gran bastardo, mi sta facendo braccare da tutti i suoi uomini, ma io sono più furbo... sono riuscito a non farmi trovare e a nascondermi.
    Ma adesso bando alle ciance.-

    L'uomo uscì una cartina da sotto le sue vesti abbastanza logore, e cominciò a spiegarci dove dovevamo dirigerci.

    -Il suo covo, è in questo punto della mappa... è tutto segnato, dovete solamente seguirla... ma attenzione. In ogni muro troverete scritte delle indicazione con la quale evitare le trappole e le guardie appostate... detto questo... io devo andare. Manderò un rapporto completo in organizzazione se riuscirò a salvarmi. Addio.-

    E scomparì... era una copia.

    -Bene Yuka... sei pronta?? Da ora in poi sarà tutta in salita.-

    Mi voltai verso la ragazza e le feci un sorriso solare... aaah... magari avessi saputo cosa sarebbe successo poco dopo.

    come concordatoci hai carta bianca su cosa accade durante il viaggio, fai come credi :please:


    Edited by Anyone™ - 3/11/2013, 23:57
     
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    Mi ero stufata di starmene fuori, iniziavo ad attirare l'attenzione di un po' troppe persone, forse per via della giara o della maschera; in ogni caso, rientrai, prendendo posto su una poltrona, sempre osservata dall'addetto che mi guardava con aria critica. Un'occhiataccia bastò per farlo tornare al suo lavoro.

    *Mi chiedo... ma quello si porta in giro delle tettone apposta o ha solo fortuna?*

    Era Famine, che parlava telepaticamente con me, come sempre. Fu una delle poche volte in cui non mi dispiacque più di tanto, strano ammetterlo ma vedere tutta quella gente e ritrovarmi poi sola mi aveva messo un po' di malinconia, ripensavo a Sakuya e Momo e avrei voluto averle accanto a me più di ogni altra cosa. Almeno c'era quello spiritello a tenermi compagnia.

    Non lo so, so solo che a me tocca portarmi un decerebrato come te.

    Prima che il demone potesse ribattere, sentii dei passi e un po' di vociare. Mi voltai, trovandomi davanti i compagni di Hokaru, probabilmente l'avevano lasciato da solo a prepararsi. Avrei preferito rimanere sola, adesso sarei sicuramente rimasta in silenzio, troppo difficile dire qualcosa. Notai poi una vocina fastidiosa e melliflua, una voce che riuscì ad urtarmi i nervi anche se l'avevo sentita poche volte. Lanciai un'occhiata in direzione di Tara, ritrovandomi davanti quelle due cose enormi, più della sua faccia quasi.

    Hemm... ragazzi, mi sono appena ricordata di essermi scordata una certa cosa in stanza...

    Ricordarsi di essersi dimenticati. Questa qua è buona solo a fare latte. Che schifo.

    Si allontanò dal gruppo, ma poi, poco prima di sparire per le scale, si voltò nella mia direzione, facendomi un gestaccio sorridente. La ignorai completamente, non le avrei dato la soddisfazione.

    *Ma che cazz...? L'HAI VISTA?? UCCIDILA ADESSO A QUELLA TRO...*

    *Smettila, Famine. Quella è solo una volgare vacca da latte, per giunta più grande di me. Il suo comportamento dimostra solo la sua infantilità, non lasciarti trascinare da lei.*

    Anche a me non sarebbe dispiaciuto alzarmi e riempirla di botte, ma non era il caso, e poi IO ero una ragazza tranquilla. Distolsi lo sguardo, ignorandola, avevo cose molto più importanti che pensare ad una tettona con manie di protagonismo. Attesi, assieme a due ragazze e un uomo sulla quarantina, che Hokaru e, probabilmente Tara, terminassero di prepararsi. Non sarebbe stato facile collaborare con i miei nuovi ''compagni di squadra'', sopratutto perché non li conoscevo e sembrava che quella Tara provasse astio nei miei confronti, ma non m'importava. Tutti loro non erano di vitale importanza per me, e se non volevano collaborare non mi sarei sforzata, avrei lasciato le cose così come stavano.

    A dire la verità avrei preferito affrontare il viaggio solamente con Hokaru, ma non penso sia possibile, eppure il solo pensiero di dover passare tutto il tempo con Tara mi fa salire una rabbia che non riesco neanche a concepire. Non pensavo che avrei mai odiato qualcuno, ma non la sopporto veramente. Le e quelle sue tettone...!

    Quella era la cosa che mi dava più fastidio.
    Attendemmo nella sala che Hokaru e l'altra tornassero, come accadde poco dopo, quando fecero capolino dalle scale.

    Scusate il ritardo... possiamo andare.

    Ci alzammo ed io per prima, rispondendo all'occhiata veloce del ragazzo. Ci lasciammo alle spalle l'hotel e proseguimmo a passo serrato per le vie del villaggio della Sabbia, avvicinandosi sempre di più al confine: il nostro viaggio sarebbe stato veloce, non potevamo permetterci di perdere tempo. Il tempo di mostrare copri fronte e la compagnia di un Jonin, che con mia grande sorpresa era stato identificato in Tara, e lasciammo il villaggio, attraversando il deserto. Notai con piacere come tutti i presente ebbero difficoltà a camminare tra le dune sabbiose, barcollando e affondando come pere cotte nella sabbia. Risi piano quando Tra inciampò, rotolando e impregnandosi di sabbia.

    *Che sciocca, quelle tettone devono averle fatto perdere l'equilibrio, ma dopotutto questi qua sono abituati sulla terra ferma, non come noi di Suna che ci viviamo nel deserto!*

    *Sai? Sei decisamente più simpatica quando fai così la bad girl!*

    Sorrisi compiaciuta, mi faceva così strano vantarmi di qualcosa ma a quella tipa stava bene; era dalla partenza che la tentazione di farle provare un mastodontico funerale del deserto mi perseguitava senza lasciarmi un attimo di pace. Quindi riuscivo anche ade essere cattiva, ecco qualcosa che non sapevo su di me. E pensare che era principalmente colpa di un paio di tette...

    Maledizione! Odio questa sabbia!

    Esclamò la vacca rialzandosi, mentre Hokaru ridacchiava con aria rassegnata e altre due ragazze cercavano di nascondere i risolini. Io non stavo ridacchiando, molto di più, sorridevo come mi era capitato poche volte in vita mia, ma nessuno poteva saperlo visto che c'era Famine a nascondere la parte inferiore del mio volto.

    Ti sta bene, tettona. Magari ci muori!

    Con Tara seccata e imbarazzata e il morale del gruppo decisamente più alto, continuammo il nostro viaggio verso Oto, ma la nostra prima tappa era Konoha. Purtroppo per gli accompagnatori, il deserto si estendeva per chilometri e chilometri, e Tara inciampò parecchie volte, ritrovandosi quasi sempre con la faccia affondata nella sabbia cocente.

    BRUCIA!

    Aveva urlato ad un certo punto, fermando la caduta con i palmi delle mani, che si erano scottati data l'elevata temperatura. Stavo morendo dal ridere dentro di me, io e Famine continuavamo a prenderla in giro come se non ci fosse un domani.

    *Ritiro tutto quello che ho detto: hai fatto BENISSIMO ha portarmi con te! Sto morendo dal ridere!*

    *Ma quanto è stupida? Sarà caduta una dozzina di volte!*

    Forse doveva essermi scappato un singhiozzo, perché Tara, dai capelli che ormai si potevano considerare sabbia, si voltò verso di me, rossa in volto, con aria furibonda.

    So che sei stata tu! Ammettilo!

    *FAMMICI PARLARE! LA FACCIO NERA QUESTA BITCH!*

    *Lascia fare, vediamo che vuole!*

    ''Sono stata io'' a fare cosa?

    Notai che le due ragazze si erano voltate con aria incuriosita ma preoccupata allo stesso tempo; Hokaru, invece, sembrava seccato dal comportamento dell'amica. Tara mi fece un sorrisetto che quasi mi fece rimettere la colazione, mentre continuava ad accusarmi ingiustamente, visto che non avevo fatto proprio nulla.

    Non fare la finta tonta: ci scommetto che sai manipolare la sabbia! Sei TU che mi fai inciampare da due ore!

    Ti sbagli, non ho tempo da perdere con una come te.

    Dovevo aver esagerato perché gli altri strabuzzarono gli occhi e Tara divenne ancor più rossa e arrabbiata.

    Prova a ridirlo, brutta tavola di legno!

    Le mollai un pugno in pieno viso e cadde per terra, o almeno sarebbe caduta se le due ragazze e il tipo adulto non l'avessero presa al volo. Sentivo Famine sbraitare e pronto per usare il Canto, la sabbia che avevo attorno sembrava reclamare quel corpo volgare. La fissai con disprezzo mentre si rialzava, pronta ad una bella faida. Non mi importava niente se era una Jonin. Nessuno mi chiamava in quel modo.

    Chiudi quella fogna, volgare vacca.

    Se non fosse stato per Hokaru sarebbe scoppiata una vera e propria guerra. Si mise in mezzo, placando entrambe con aria seria. Abbandonai i miei intenti e ripresi il camino senza battere ciglio, con la mia solita aria pacata ed impassibile, mentre Tara, dimostrando di essere poco più che una ragazzina, continuava a lamentarsi ed ad incolparmi. Sorrisi come se avessi vinto un premio quando Hokaru la zittì definitivamente:

    Te lo sei meritato, Tara, adesso basta!

    Ero in un brodo di giuggiole.

    [...]


    Quando arrivammo ad Oto non ero sicura di quanti giorni fossero passati, due forse, ma di tempo ce n'era eccome, o almeno abbastanza per il viaggio. Ci ritrovammo nel villaggio, senza mura e circondato da paludi, il posto perfetto per un nascondiglio. Solo una volta ero stata in quel posto, me lo ricordavo bene. Hokaru sembrava rabbrividire ogni tre per due, aveva troppo caldo per via del clima, fortunatamente ero abituata a Suna, dove le temperature erano di gran lunga superiori a questi, tutto quello che sentivo era un venticello leggero, piacevole direi.

    Umidità... Tsk!

    Camminammo in lungo e in largo, attendendo chissà cosa o chi, finché qualcuno non si presentò spontaneamente a noi, qualcuno che afferrò Hokaru per un braccio, trascinandolo in un angolo. Sembrava un vecchio senza tetto, dalla barba e capelli lunghi. Squadrò ognuno di noi, sembrava allarmato.

    Sentite, non ho molto tempo, quindi ascoltatemi bene e non fiatate... non possiamo permetterci di essere scoperti, quindi, dovete allontanarvi tutti... mi serve solo il vostro capo.

    Andate tutti tranne Yuka... lei mi serve qua.

    Fu ciò che disse il ragazzo, così restai al suo fianco, sperando che Tara capisse che in quella missione avevo più valore di lei. La lasciai perdere, concentrandomi sulle parole di quel presunto informatore.

    Bene, adesso sbrighiamoci. Orososhi è un gran bastardo, mi sta facendo braccare da tutti i suoi uomini, ma io sono più furbo... sono riuscito a non farmi trovare e a nascondermi. Ma adesso bando alle ciance.

    Tirò fuori una mappa che mostrava il Paese del Suono, indicò un punto non molto distante da noi.

    Il suo covo, è in questo punto della mappa... è tutto segnato, dovete solamente seguirla... ma attenzione. In ogni muro troverete scritte delle indicazione con la quale evitare le trappole e le guardie appostate... detto questo... io devo andare. Manderò un rapporto completo in organizzazione se riuscirò a salvarmi. Addio.

    E sparì nel nulla, probabilmente era una copia. Dunque non restava che incamminarci e trovare questo Orososhi, il resto sarebbe venuto da se. Ero pronta, senza dubbio, avevo fatto troppa strada per rinunciare proprio adesso, e non ne avevo comunque intenzione. Hokaru si voltò verso di me con un sorriso solare, incoraggiante.

    Bene Yuka... sei pronta?? Da ora in poi sarà tutta in salita.

    Abbassai lo sguardo, sorridendo con gli occhi.

    Mettiamocela tutta allora!

    Mi hai lasciato carta bianca, pagane le conseguenze :please:
     
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    -Mettiamocela tutta allora!-

    Non riuscii a vedere il suo sguardo, in quanto lo puntò per terra, ma -pensai e sperai- che per lo meno fosse felice... era da tanto che non regalavo un sorriso di quelli, quindi, ne sarei stato felice se avesse accettato quel mio gesto con felicità.
    Guardai il fondo del vicolo, e vidi -nel muro- un simbolo che indicava un segno raffigurante una freccetta puntante destra... quello era il primo indizio da seguire.


    -Bene, sono sicuro che riusciremo a cavarcela.-

    Le feci un'altro sorriso, ma questa volta non la guardai... era il momento di partire.
    Uscì per un secondo dal vicolo, e feci un leggero cenno col capo a tutti i presenti, invitandoli a seguirmi all'interno della cavità che ci si parava davanti.


    -Ragazzi, dovete fare attenzione ad ogni muro... abbiamo dei simboli che ci aiuteranno a passare questo girone dell'inferno più facilmente, ma... non provate a fare gli eroi.
    Aspettate sempre di ricevere copertura da un compagno.-


    Detto questo, cominciai a far decelerare il mio battito cardiaco in contemporanea alla mia inalazione di ossigeno.
    Adesso ero pronto.
    Guardai tutti i ragazzi negli occhi, come a volergli dire "andiamo a sfasciare qualche culo", e poi cominciai a camminare con il mio passo felpato verso l'incrocio per la svolta a destra.
    Mi fermai, diedi un veloce sguardo, e con la mano feci indicai a Tara di procedere verso il prossimo incrocio, mentre tutti gli altri andarono in fila indiana.
    Adesso il primo della fila era Tara, il secondo Izumo, il terzo Aki, il quarto Natsumi, Il quinto Yuka e il sesto io, e nel mentre aspettavo un qualche tipo di riscontro da parte dei miei compagni continuavo a girare il collo alla ricerca di qualche indizio da seguire.
    I vicoli erano tutti stretti e corti, ed erano per la maggior parte in periferia del villaggio.


    -Non ci si poteva aspettare altro per nascondere un covo...-

    Yuka, riuscendo a trovare un segnale, si voltò verso di me e me lo indico con l'indice... il problema?? Trappola.
    Vidi Tara intenta a spostarsi in avanti... avrei potuto farla fare, ma non volevo proprio che morisse. Mi serviva, e oltre ad essere un'amica, era l'ex di mio fratello... era una questione morale.
    Feci scorrere il chakra in tutto il corpo, e cominciai a far rimbalzare i raggi solari sulla mia pelle... dovevo diventare invisibile.
    La tecnica del mimetismo era un vero prodigio certe volte.
    Mi spostai lateralmente alla fila, e scattai in avanti andando ad afferrare saldamente il braccio della ragazza tirandomela contro.


    -Cretina... ho detto di guardare bene prima di muovere anche solo un muscolo.-

    Le indicai il piccolo segno impresso contro il muro, nella quale vi era simboleggiato una tagliola per orsi infilata sotto il terreno, mentre subito sotto vi era una freccia che puntava verso sinistra.
    Sciolsi la tecnica del mimetismo, e mi rimisi avanti alla fila, facendo cenno a Yuka di rimettersi dietro di me.
    Eravamo tutti contro il muro sinistro, quando -velocemente- ci spostammo tutti a sinistra, e alzammo la gamba quel tanto che bastava per poter sorpassare la tagliola e ci dirigemmo tutti quanti verso sinistra.
    Fu così per un paio di volte, spostamenti veloci senza intoppi di alcun tipo. Semplice semplice, proprio come andare in bicicletta.
    Ma adesso, tutto si faceva più complicato.
    Ci eravamo avvicinati un po' di più al centro del villaggio, andando a superare di un chilometro circa la periferia.
    Sarebbe stato più difficile muoversi senza farsi mettere gli occhi addosso da qualcuno, ma sicuramente... non era una cosa impossibile per noi.
    Dopo tutto, eravamo dei ninja no??
    Continuammo la nostra impresa di "spionaggio" o come la si vuole chiamare, quando ad un tratto... nel muro ci fu un segno esplicito... una guardi, vi era raffigurata una persona accovacciata per terra, come fosse un barbone, ma naturalmente... non poteva esserlo.
    Feci andare come apri fila Izumo, la quale -dopo una veloce occhiata- riuscì ad identificare l'oggetto delle nostre attenzioni.
    Si rigirò verso di me, e io con un cenno delle labbra gli diedi il segnale per partire.
    L'uomo si girò un'anello nel dito, e ne estrasse la pietra che ci stava di sopra, andando a scoprire un pungiglione di appena due centimetri di altezza, con un diametro inferiore ai quattro millimetri.
    Dopodichè, grazie alla sua sovrannaturale velocità, scomparve da davanti ai nostri occhi alzando una piccola nuvoletta di polvere dal terreno.
    Quell'uomo... non riuscivo a seguirlo minimamente... era come se fosse un fulmine, ma che dico... forse anche più veloce.
    Comunque, lo ritrovammo vicino all'uomo accovacciato, alla quale aveva appoggiato sopra una mano, come se lo volesse salutare con un tocco, anche se ciò che voleva fare era estremamente diverso.
    L'uomo squadrò per un paio di secondi Izumo, e nel momento in cui cercò di alzarsi, rovinò a terra... probabilmente morto.
    Izumo gli mise sopra il volto un cappello di paglia che era posto li vicino, e lo lasciò li per terra. Nessuno si sarebbe mai preoccupato per un barbone, anzi, probabilmente avrebbero pensato fosse ubriaco marcio.
    Tornò indietro, rispuntandoci davanti come apri fila... aveva svolto un'ottimo lavoro.
    Gli diedi una pacca sulla spalla, passando al contempo secondo in tutta la fila, portandomi dietro anche Yuka tramite un cenno, la quale l'avrei messa proprio davanti a me, come apri fila.
    Era il suo momento, adesso sarebbe stata lei a guidarci.


    -Mi fido...-

    Le sussurrai il più vicino possibile, e cominciai a seguirla.
    Continuammo con quel tipo di formazione per un bel po' di tempo, quando... per uno strano motivo, i miei occhi scorsero una folta chioma bionda, un corpo estremamente grosso, e degli occhi senza pupille...
    Ci stava aspettando braccia conserte; mi fissava con aria di superiorità e di sfida, come se sapesse già che fossi io... come se sapesse già ciò che mi era successo... come se sapesse che il momento che poco tempo prima aveva predetto a Izumo era arrivato.


    -OROSOSHII!!-

    Urlai, volevo che capisse quanto astio provavo nei suoi confronti, volevo che capisse l'odio che mi fuoriusciva da ogni singolo poro del corpo... volevo solo che capisse... che quella giornata sarebbe stata la sua ultima.

    -Ragazzino... vedo che il volto ti si è risanato perfettamente, come anche il petto... dillo, tecnica di sigillo vero?? Peccato, quelle erano mie firme personali... adesso dovrò rifarteli, ma almeno... avrò qualcosa con cui divertirmi.-

    Si mise di profilo, e cominciò a guardare quel poco do orizzonte che si riusciva a vedere... quel maledetto non mi dava nemmeno considerazione.

    -Sai ragazzo, tu... per quanto ti è difficile ricordare... non hai perso la memoria dei tuoi primi 7 anni... no... l'hai solamente sepolta, è semplicemente rinchiusa dentro i meandri più profondi del tuo cervello... è rinchiusa, e combatte per fuoriuscire.
    Probabilmente ti è già capitato in passato di avere qualche strano flash back oppure un sogno veritiero... bene, quelle erano tutte cose vere, quelle erano un segno che la tua memoria combatte contro te stesso... cerca di fuoriuscire e di riprendersi ciò che era suo, ovvero il controllo.-


    -Non dire CAZZATE!! TU NON SAI NIENTE!!-

    L'uomo si girò verso di me e alzò un sopracciglio, pretendeva di sapere il mio passato.

    -Io non so niente?? PHUHAHAHHAHAHA... ma per favore... sei tu che non sai niente, e te ne accorgerai molto presto... devi solamente dare tempo al tempo, e a quel punto... saprai la verità. ahahahah...-

    La sua risata era come un trapano per il mio cervello, come se stesse cercando di scavare lui stesso, andando a trovare il blocco dei miei ricordi... ma io sapevo che non era come diceva lui.
    La mia memoria era stata perduta... per sempre.


    -POSIZIONI!-

    Vidi Yuka un'attimo scombussolata, me la tirai vicino, guardandola con un mezzo sorriso in volto... adesso eravamo pronti.
    Ci andammo a sistemare velocemente come uno strano rombo, solo che al posto di avere il centro libero, vi erano altre due persone, per l'appunto Izumo e Tara... i due membri più forti del gruppo.
    Un ex-ambu, e un Jonin... un'accoppiata vincente... o almeno lo era la maggior parte delle volte.


    -Aki, Pioggia... Nera.-

    Dissi l'ultima parte della frase con una voce da malato mentalmente, come un pazzo... ma in quel momento era proprio quello che ero... lui era mio, e sarebbe bruciato nelle fiamme dell'inferno.
    Un'aura oscura e macabra cominciò a circondarci, spostandosi velocemente sopra la testa di Orososhi, diventando velocemente una piccola nube nera dalla quale cominciarono a cadere delle piccole goccioline nerastre.
    Non durò molto, ma almeno... Orososhi era totalmente zuppo di quel liquido melmoso e vischioso... non si sarebbe mai immaginato a cosa serviva.


    -Credi veramente che questo liquido possa impedirmi i movimenti?? Credi davvero che questo schifo possa tenermi bloccato e che voi possiate colpirmi?? Ma fatemi il piacere!!! Voi in confronto a me siete solamente dei VERMI!!-

    Non sapeva quello che diceva, e io... io gli avrei fatto scoprire quanto potesse avere torto.
    Il mio viso si andò ad increspare in un'espressione seria e arrabbiata, adesso avrebbe provato il vero dolore.


    c03d

    -Izumo, lance di terra... Yuka, sabbia, bloccagli le gambe e le braccia... poi... usa quella tecnica che utilizzasti contro di me!!-

    L'uomo non se lo fece ripetere due volte, e dopo aver accumulato il chakra, lo rilasciò nel terreno, dalla quale fece fuoriuscire una quindicina di lance che cominciarono a muoversi verso l'uomo.
    Yuka fu altrettanto repentina, andando a eseguire "l'ordine" che le avevo impartito.
    Ero stato fortunato... i miei compagni mi avevano fatto una lista completa delle loro tecniche e i loro svariati utilizzi, mi mancavano solo di Yuka, ma di lei... già ne sapevo qualcosa.
    Grazie a tutte le informazioni, ero riuscito a studiare questa particolare offensiva... speravo di non dover ricorrere alla mia ultima carta.
    Ma adesso, non avevo tempo da perdere... adesso, toccava a me.
    Grande Drago di Fuoco.


    Dalla mia bocca fuoriuscì una cospicua quantità di chakra Katon, il quale si andò a rimodellare in una grande testa di drago totalmente infuocata, la quale, si sarebbe mischiato alle lance di terra che sarebbero andate a fuoco, e al solo contatto con la sua pelle... avrebbero infiammato le goccioline nere, andando a creare una torcia umana.

    -BRUCIA!!-

    Tutto filò liscio come l'olio, e il corpo dell'uomo venne avvolto dalle mie incandescenti fiamme.

    -QUESTO ERA PER CHI MI HAI PORTATO VIA!!-

    Dovevamo stare attenti... non sapevo se sarebbe sopravvissuto, ma se ci fosse riuscito... avremmo dovuto inventarci un'altra strategia.

    Naturalmente non muore :please: e penso che dopo si libererà anche dalla sabbia :please: comunque, per quando prendi tu il "controllo" della squadra... fa come credi, fa conto che ti seguo qualsiasi cosa fai :sisi: Comunque, dopo lo sistemo :please: ora come ora non riesco a sistemarlo :please: devo aspettare un po' :sisi:
     
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    La parte più importante del viaggio iniziava proprio adesso. Dopo aver ricevuto le informazioni, eravamo pronti a cercare Orososhi per tutto il Paese del Suono se necessario. Hokaru ed io avremmo dovuto informare gli altri delle parole dell'informatore, ma se ne sarebbe occupato lui, non ero molto ben accetta nel gruppo.

    Bene, sono sicuro che riusciremo a cavarcela.

    Lo spero, ora che ci penso non ho nessuna informazione sull'avversario, potrebbe essere un Mukenin molto pericoloso... E' stato un errore non chiedere prima? Non sapere come si muove il nemico è uno svantaggio non indifferente...

    Nel peggiore dei casi avremmo improvvisato, anche se confidavo molto in Hokaru, forse era diventato anche più forte di quando ci eravamo battuti la prima volta. Stava sorridendo da solo, non riuscivo a comprendere il suo stato d'animo ma potevo immaginarlo. Seguii il suo sguardo e mi accorsi di una freccia rossa tracciata sul muro, era quella la direzione che avremmo seguito, l'informatore ci aveva lasciato delle indicazioni, perfetto. Prima di seguire la freccia, Hokaru tornò per un attimo indietro, dicendo agli altri di seguirci con un silenzioso cenno con la testa. Una volta che eravamo tutti al riparo dagli sguardi della gente, Hokaru ci diede le ultime raccomandazioni prima di iniziare l'inseguimento.

    Ragazzi, dovete fare attenzione ad ogni muro... abbiamo dei simboli che ci aiuteranno a passare questo girone dell'inferno più facilmente, ma... non provate a fare gli eroi.
    Aspettate sempre di ricevere copertura da un compagno.


    *So già chi vorrebbe fare l'eroe! Io ci scommetto che quella la farà di tutto per risaltare, e se ti fai mettere sotto ti brucio i capelli mentre dormi!*

    *Non preoccuparti, non lo farà. Non sarà così stupida da mandare a quel paese la missione solo per il suo egocentrismo. Ah, toccami i capelli e sai già che ti succede, vero?*

    *Uff! Fa come vuoi! Basta che finiamo presto con sta storia, anche se mi piacerebbe vederti sferrare un altro pugno a Tara, prima l'hai buttata giù come un sacco di patate!*

    *Modestamente! Se l'è meritato. Ma adesso concentriamoci, rischiamo di non capire una mazza se continuiamo a chiacchierare*

    Hokaru aveva appena smesso di dare le ultime direttive e Tara si era messa a capo della fila che stavamo formando, pronti per sgusciare tra i vicoli bui della città, seguendo le frecce sui muri. Mi trovavo penultima, Hokaru dietro di me a chiudere al fila. Camminammo per un po', Tara continuava a darsi arie come se fosse di vitale importanza ciò che stava facendo. Stava seguendo le frecce ma mi accorsi di qualcosa che non andava, un particolare che non mi piaceva. Non sapevo esattamente cosa, ma in quella freccia tracciata sul muro c'era qualcosa di insolito. Non sapendo cosa dire, la indicai ad Hokaru senza proferire parola. Feci la cosa giusta. Il ragazzo scattò in avanti e fermò Tara, che si stava dirigendo proprio nella direzione indicata, usando una tecnica che lo rendeva quasi invisibile.

    Cretina... ho detto di guardare bene prima di muovere anche solo un muscolo.

    Sussurrò alla ragazza. Sorrisi dentro di me, mentre Famine ridacchiava. A quanto pare era nascosta una trappola in quella direzione. Hokaru decise che sarebbe stato meglio per lui fare da capofila, ed io dietro di lui, così avanzammo a sinistra, appiattiti al muro e tentando di non dare nell'occhio. Il nostro cammino fu lungo, ci stavamo avvicinando al centro del villaggio, e intanto ingannavo il tempo parlando telepaticametne con il custode.

    *Peccato, potevi startene zitta no?*

    Si stava riferendo a prima, quando avevo involontariamente salvato la vita a Tara.

    *Bha, avrebbe potuto farsi male, dai. Non mi sta simpatica ma non sono poi così cattiva. Ricordati che ci stiamo muovendo per Hokaru, dobbiamo dargli il nostro aiuto, non è il caso rovinare tutto per i nostri sentimenti. Non è qualcosa che un Ninja farebbe.*

    *Sarà come dici, ma secondo me lei non sarebbe stata così gentile, ci scommetto! E poi ha cominciato lei con 'sta storia. Ignorala se vuoi ma mi guarderei le spalle se fossi in te. Non mi piace quella ragazza.*

    *Wow, è la prima volta che ti preoccupi per me, anzi è la prima volta che sei preoccupato in generale. Pensi che sia una minaccia? E' solo egocentrica, isterica e mestruata. Non fa nulla di male in fondo.*

    Durante il cammino, che durava ormai quasi da un'ora, scorgemmo qualcosa che sembrava un uomo accovacciato, ma mi era difficile capire cosa fosse in realtà o il motivo per il quale si trovasse li. L'uomo, che scoprii chiamarsi Izumo, andò avanti, veloce come mai avevo visto prima, e, senza il tempo di capire neanche perché, poggiò una mano sulla spalla del tipo, che cadde a terra. Morto. Gli mise un cappello di paglia, probabilmente nessuno si sarebbe occupato di lui, sembrava un vagabondo ora che lo vedevo bene. Hokaru, con un cenno di intesa con l'uomo, cambiò di nuovo l'ordine della fila, e queste volta mi trovai davanti a tutti.

    Ci siamo, devo seguire la via giusta ed evitare di incappare in qualche guaio.

    Mi fido...

    Mi sussurrò Hokaru, molto vicino a me. Rabbrividii, per colpa di Kuroda la vicinanza con i maschi mi provocava una leggera angoscia. Ma non volevo essere scortese, mi voltai di poco giusto per strizzargli l'occhio e continuare il cammino.
    Non avevo una vista super sviluppata, ma il mio udito era pressapoco fenomenale, quindi riuscii a tenermi lontana da tutti quei rumori che sembravano passi, respiri, o battiti del cuore, seguendo tutti gli indizi che potevo. Ma c'era qualcosa che non ero riuscita a sentire, qualcuno che si trovava davanti a noi a braccia conserte, come se sapesse già. Aveva una folta chioma bionda e non mi ci volle certo una conferma per capire che era l'uomo che stavamo cercando.

    OROSOSHII!!

    Digrignai leggermente i denti per il dolore, Hokaru aveva urlato con molta enfasi, anche il suo sguardo, tutto il suo corpo trasmetteva l'odio per quell'uomo. Ora che lo osservavo in quello stato ricordavo quello che gli era successo, ricordavo come aveva dovuto sentirsi solo. Mi voltai verso l'uomo, fissandolo con aria pacata ma attenta a scorgere ogni minimo particolare di lui. Prima regola della guerra: conosci il tuo nemico.

    Ragazzino... vedo che il volto ti si è risanato perfettamente, come anche il petto... dillo, tecnica di sigillo vero?? Peccato, quelle erano mie firme personali... adesso dovrò rifarteli, ma almeno... avrò qualcosa con cui divertirmi.

    Si mise di profilo, distogliendo lo sguardo dal ragazzo. Parlava con aria di sfida, prepotentemente. Non era certo un tipo affabile, tutto nel suo comportamento sembrava voler ricordare ad Hokaru cosa gli aveva fatto.

    Sai ragazzo, tu... per quanto ti è difficile ricordare... non hai perso la memoria dei tuoi primi 7 anni... no... l'hai solamente sepolta, è semplicemente rinchiusa dentro i meandri più profondi del tuo cervello... è rinchiusa, e combatte per fuoriuscire.
    Probabilmente ti è già capitato in passato di avere qualche strano flash back oppure un sogno veritiero... bene, quelle erano tutte cose vere, quelle erano un segno che la tua memoria combatte contro te stesso... cerca di fuoriuscire e di riprendersi ciò che era suo, ovvero il controllo.


    Che cos'è questa storia? Non riesco a capire nulla, c'è qualcosa che non torna... Memoria perduta?

    Non dire CAZZATE!! TU NON SAI NIENTE!!

    Urlò di nuovo Hokaru. L'altro gli sorrise mellifluo. Quella storia mi puzzava. Orososhi aveva solamente ucciso suo fratello o c'era dell'altro?

    Io non so niente?? PHUHAHAHHAHAHA... ma per favore... sei tu che non sai niente, e te ne accorgerai molto presto... devi solamente dare tempo al tempo, e a quel punto... saprai la verità. ahahahah...

    Sembrò quasi che Hokaru stesse per scoppiare, ma si trattenne. Sentii il chakra del gruppo iniziare a circolare, feci lo stesso col mio. Non ci fu bisogno neanche che fosse il ragazzo a dirlo, tutti eravamo pronti. Si iniziava.

    POSIZIONI!

    POSIZIONI? NESSUNO MI HA PARLATO DI POSIZIONI!

    Quella non ci voleva proprio per niente. Non sapevo ci fosse da seguire una strategia, non ero pronta, non conoscevo l'abilità dei miei compagni. Cosa dovevo fare? Come dovevo muovermi?

    Che cos...?

    Mi sentii tirare, e, non appena mi voltai di lato, mi ritrovai il mezzo sorriso di Hokaru, che mi teneva vicina a se. Durò un attimo ma mi bastò incontrare i suoi occhi, così diversi eppure esattamente come li ricordavo. Divenni seria e sorrisi.

    Facciamogliela vedere noi... Chiappe tonanti!

    Avevo appena rovinato il momento, e me ne accorsi troppo tardi.

    PERCHE' DICO COSE COSì STUPIDE NEI MOMENTI MENO OPPORTUNI??!

    Non c'era tempo, in un attimo, e sperando che Hokaru non avesse sentito, ci disponemmo in quella che sembrava una formazione a rombo, con il centro occupato da Tara e Izumo. Ora si iniziava sul serio, e Hokaru sembrava smaniante di combattere, era lui a dirci cosa fare.

    Aki, Pioggia... Nera.

    Disse quell'ultima parola con troppa enfasi, sembrava accecato dalla vendetta, mi metteva a disagio ma sapevo che non avrebbe mai fatto del male ai suoi amici o a me. Ancora in posizione, la ragazza di nome Aki usò una tecnica che fece piovere del liquido nerastro sul nemico, che sembrava divertito, per niente preoccupato.

    Credi veramente che questo liquido possa impedirmi i movimenti?? Credi davvero che questo schifo possa tenermi bloccato e che voi possiate colpirmi?? Ma fatemi il piacere!!! Voi in confronto a me siete solamente dei VERMI!!

    *Hei! Quello la ci ha dato dei vermi! Fagli il culo, Yuka!*

    *Ci provo!*

    Izumo, lance di terra... Yuka, sabbia, bloccagli le gambe e le braccia... poi... usa quella tecnica che utilizzasti contro di me!!

    Se lo ricorda ancora... Essia!

    La sabbia si liberò con un sibilo dalla giara, intrappolando il nemico, fermandogli gambe e braccia. Ora mancava il tocco finale, non mi trattenni del tutto stavolta, non mi sarebbe dispiaciuto fargli saltare qualche arto.

    Funerale del deserto.

    Sussurrai stringendo il pugno, imitando la sabbia che ricopriva l'avversario. Sembrava immobilizzato e Hokaru ne approfittò per usare una tecnica di fuoco, qualcosa che sembrava simile alla mossa che avevo subito tempo prima a Konoha da Hokaru stesso. Forse era proprio quella, ma sembrava più devastante di quanto ricordassi. Il corpo di Orososhi divenne in un attimo avvolto dalle fiamme che divampavano, ne sentivo il calore sul volto.

    BRUCIA!!

    Urlò l'uomo, accusando il colpo. Al che Hokaru scoppiò, sembrava attendere quel momento da tempo, con cupidigia.

    QUESTO ERA PER CHI MI HAI PORTATO VIA!!

    Era dunque quella la fine di Orososhi? La vendetta si era consumata in quel frangente? Non ci avrei giurato.
    Neanche un po'.
     
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    Era immerso nelle fiamme più potenti che il mio corpo riuscisse a creare, le quali erano intensificate dall'effetto infiammante della tecnica di Aki.
    Stavo godendo come un matto a sentire i suoi lamenti, stavo godendo come un pazzo al solo sentire la sua voce chiedere aiuto a chissà chi... ero in estasi.
    Il mio volto era increspato in un'espressione di pura follia; la mia bocca era incurvata in quella che era la fisionomia del sorriso da pazzo, i miei occhi... i miei occhi trasmettevano solo pura follia, e odio... un odio incontrollato, i miei lineamenti cominciarono a farsi duri, e io... cominciavo a sentirmi come un re, cominciavo a sentirmi benissimo, come mai ero riuscito a sentirmi, come mai la mia memoria mi permetteva di ricordare.


    5yot

    Il mio piede destro cominciò a muoversi quasi da solo, il mio braccio pure, e la ragazza che fino a qualche secondo prima mi ero tirato contro adesso era stata spintonata via, mentre io, continuavo la mia camminata verso la persone che più odiavo al mondo... verso colui che mi aveva distrutto l'intera esistenza.

    -Potete anche andarvene voi... me la sbrigo io...-

    I miei occhi erano quasi iniettati di sangue, e le vene che vi erano tutt'attorno alla pupilla facevano capire quanto mi stessi sforzando per non far fuoriuscire troppa rabbia.
    Se avessi continuato mi sarebbero fuoriusciti gli occhi dalle orbite, e questo non era ciò che volevo, almeno non fino a quando quell'uomo non sarebbe stato riverso al suolo sopra una pozzanghera di un liquido dal colore rosso vermiglio... il sangue.
    La voce roca, anch'essa come se un pazzo si fosse appena impossessato di me.
    I muscoli cominciarono a gonfiarsi, le vene cominciarono a fuoriuscire dalle loro postazioni, andando a esporsi in rilievo nel mio corpo.
    La pressione sanguigna era aumentata così tanto, che sentivo il mio cuore pompare all'impazzata, come se i miei ventricoli volessero scoppiare... e magari gliel'avrei anche permesso... ma non prima di vedere il finale.
    Cominciai a stringere la mandibola nel mentre mi avvicinavo -all'ormai in fiamme Orososhi , il quale continuava a soffrire, rinchiuso in quella che era una morsa di sabbia, trafitto da delle lance di roccia infuocate, e ormai perso nei meandri del mio odio.


    -TU non hai la più pallida idea di cosa significhi soffrire... di cosa significhi rimanere da soli... di cosa significa rimanere con un cuore vuoto... privo di ogni qualsivoglia legame affettivo, ma non dovuto al mio volere... ma dovuto al fatto che chiunque mi si avvicini alla fine viene per essere maltrattato... o addirittura ucciso da parte tua.
    Ma da adesso, da oggi, io completerò il libro, completerò i capitoli che continuano a segnare la mia vita.
    E indovina con cosa lo concluderò??-


    Il mio tono di voce pernicioso stava trasmettendo tranquillamente tutto il mio odio, tutto il mio risentimento... e tutta la mia pazzia del momento... la mia vendetta stava per compiersi, e io... io mi sentivo vivo.

    -LO COMPLETERO' CON LA TUA MORTE!!-

    I miei passi non erano più lenti... stavano cominciando a velocizzarsi, le mie narici inspiravano più aria, e il mio corpo cominciava a sentire gli effetti del più ossigeno al suo interno.
    Le mie gambe cominciarono a velocizzarsi sempre di più, fino a quando, iniziarono a correre contro l'uomo e saltarono. Era arrivata la sua fine.


    8zez

    -ZUKOKKU!!-

    Gridai e dalla mia bocca venne sparato fuori un getto di fuoco che bruciava a temperature altissime, la quale, non dava solo l'impressione di poter fare del male.
    Tra i presenti sentì una persona perdere un battito grazie al mio udito... era Izumo.
    Vidi della roccia cominciargli ad uscire dalla bocca, andando a creare un grosso golem di Pietra che si andò a posizionare a scudo di tutti quanti, proprio qualche secondo prima che la mia tecnica toccasse il suolo andando a creare una grossa esplosione a cupola che si propagò ovunque per circa dieci metri, andando a distruggere la piccola stradina di periferia, e andando a creare un piccolo cratere nel punto in cui vi era Orososhi.
    Sapevo che quella tecnica era potente, ma... non sarebbe mai riuscito a polverizzare un corpo... era li da qualche parte.
    Riatterrai a terra e cominciai a guardarmi attorno, dovevo capire dove diamine fosse andato a finire... dovevo capire come prevenire la sua prossima mossa.


    -Sei un'illuso se pensi che quelle fiammelle mi abbiano anche solamente sfiorato... se pensi che mi abbiano fatto del male, se pensi che quella sabbia sia riuscita a stritolarmi, se pensi che quelle punte di rocce siano riuscite a penetrare la mia pelle... sei un'illuso se l'hai pensato anche solo per un momento... un verme come te non riuscirà mai nemmeno a sfiorarmi... un verme come te, non riuscirà mai a comprendere l'immenso potere che io posseggo... ma te ne darò una dimostrazione.-

    Vidi il mostro di Roccia sgretolarsi in mille pezzettini, e vidi tutti i presenti che stavano bene, compreso Yuka.
    Eravamo distanti circa 5 metri, e la mia voglia di veder scorrere del sangue non era ancora passata... era più forte di me.


    -Non giocare a nascondino con me... vieni fuori e muori come solo un vero uomo sa fare... come ha fatto mio fratello... come ha fatto mia madre... e come ha fatto mio padre.
    Vieni fuori e sfida il tuo destino... vieni a morire.-


    Il tono di voce non era cambiato da poco prima, e nemmeno la mia espressione facciale. Nulla avrebbe placcato la mia furia, se non il corpo di Orososhi riverso al suolo.

    -Ecco... si, ecco quello che intendevo, ecco cosa ti sei perso, ecco cosa hanno sepolto... ecco il tuo vero essere... questo sei tu, questa è la tua natura. Tu sei un cacciatore, sei cattivo, il tuo cuore è pervaso da oscurità e nebbia, il tuo cuore è immerso nell'immensità della malignità... tu, sei così.
    Il tuo vero essere è riuscito ad uscire, il tuo vero essere... è quello che sei ora.-


    Sgranai gli occhi, e serrai la mia arcata inferiore a quella superiore, sentendo i denti stridere tra di loro.
    Strinsi i pugni, mi guardai attorno, andando a passare lo sguardo tra tutti i miei "compagni"... non sapevo cosa stavano pensando, e sinceramente... in quel momento non m'interessava.
    Ma... dalle loro facce capivo perfettamente che non erano pensieri positivi.
    Tara mi guardava esterrefatta dal mio comportamento, Aki e Natsumi preoccupate, e Izumo... lui nemmeno mi guardava... lui continuava a fissare il terreno, come se volesse dare conferma a ciò che Orososhi aveva appena proferito... mentre Yuka... non lo capivo, quella maschera non mi permetteva di scrutare il suo animo, e gli occhi in quel momento erano coperti da uno strato d'ombra.
    Mi rigirai, cercando di capire da dove quel bastardo sarebbe uscito, quando ad un tratto... un rumore di fulmini cominciò a propagarsi per l'intero circondario, andando a creare un rumore assordante per le mie facoltà uditive troppo sviluppate.


    -Adesso, mi sono stancato. Non ti sopporto più.-

    gngv

    L'uomo cominciò a camminare a passi lenti, facendo rintoccare ad ogni passo che faceva tutti i suoi oggetti di metallo.
    Era visibilmente alterato, per non dire semplicemente incazzato.
    I suoi occhi senza pupilla continuavano a guardarmi, a squadrarmi, quando... si spostarono al gruppo che mi stava dietro... perchè mi stava ignorando?? Io ero il suo avversario!!


    -DOVE STAI GUARDANDO!! DEVI COMBATTERE CON ME!!-

    -Sta zitto mescerino...-

    Continuò a fissare il resto del gruppo, quando ad un tratto, indicò qualcuno.

    -Vedo che vi siete portati un nuovo membro d'appresso eh?? Come si chiama quel moscerino piatto??-

    Il suo tono era derisorio, e io... non lo sopportavo. Adesso si voleva mettere a fare anche violenza psicologica.

    -STA ZITTO!! NON PENSARE AGLI ALTRI... IO SONO IL TUO AVVERSARIO!!-

    L'uomo riportò lo sguardo su di me, e alzò un sopracciglio... adesso si cominciava.

    -Bene, vuoi essere tu il mio avversario?? Allora sei tu l'unico che mi può affrontare... il che significa che... è compito tuo salvare i tuoi amici!!-

    Nel frattempo che parlava mi riavvicinai ai miei compagni, e appena finì... lo vidi scattare come un fulmine, diretto proprio contro di lei.

    -No, te l'eri ripromesso... lei non c'entrava nulla... dovevi mandarla via, non dovevi farla arrivare fino a questo punto... lei... lei... non se lo merita.-

    Fu come un flash, e tutta la rabbia mi passò, tutta l'adrenalina scomparì, il flusso sanguigno si normalizzò, e i miei vasi sanguigni si sgonfiarono insieme ai muscoli... adesso... adesso solo un attanagliante senso di colpa mi stava divorando per intero. Yuka non doveva farsi niente... me l'ero ripromesso.

    -YUKA SPOSTATI!!-

    Le diedi uno spintone, e l'allontanai.
    In quella giornata era già la seconda volta che succedeva, e io... io non mi capacitavo di come fossi riuscito a maltrattare veramente una ragazza... per di più mia amica... non era... non era da me.
    Vidi la ragazza andare a sbattere il fondo schiena per terra, quando ad un tratto, il mio stomaco venne travolto da un treno in corsa. Un pugno, il mio corpo ripiegato in due sul suo avambraccio e il sangue mi fuoriuscì dalla bocca a fiotti, andando a sporcare il bicipite del mostro, mentre i miei occhi si facevano sempre più spenti, i miei sensi sempre meno acuti, e il mio corpo si ritrovò subito dopo a terra, trapassato da continui spasmi muscolari, con gli occhi totalmente privi di pupilla e con la bocca aperta.
    Ero Ko.

    [...]

    Non sapevo quanto tempo era effettivamente passato, ma sapevo perfettamente che lo scontro si era concluso, e io... ne ero uscito perdente.
    Vedevo tutto appannato, e sentivo tutto ovattato... ma d'altronde, mi ero appena ripreso da un trauma che mi aveva indotto ad un sonno forzato, ovvero allo svenimento.
    Rialzai la testa da terra, andando a guardarmi un po' in giro, cercando di capire cosa fosse successo subito dopo, ma l'unica cosa che vedevo erano i miei compagni ancora mezzi sconvolti. Che diamine era accaduto??
    Non lo sapevo, e probabilmente non l'avrei mai saputo, ma... qualcosa non mi tornava... mancava una persona... mancava Yuka.


    -Yuka... dov'è Yuka...-

    Chiesi ad Izumo, e l'uomo -praticamente- senza forze, mi indicò un punto del muro dall'altro lato della stradina, e i miei occhi -seguendo il suo dito- trovarono quella chioma argentata seduta per terra... non era successo nulla di grave per fortuna.

    [...]

    Passò un giorno, e tutti i ragazzi si erano già ripresi, compreso me. Per fortuna quella brutta botta all'addome non mi aveva creato lesioni interne, e questo lo sapevo grazie alle abilità mediche di Tara, la quale mi aveva fatto un check up completo, come -d'altronde- l'aveva fatto a tutti i ragazzi della squadra.
    Eravamo ancora un po' doloranti, e con un paio di fasciature in più punti del corpo.
    Non riuscivo ancora a capacitarmi di come nessun abitante si fosse accorto di tutto il trambusto che avevamo creato il giorno prima... ma forse... dovevo solamente essere felice di questo.
    Eravamo tutti giunti alle porte del villaggio, e io... mi sentivo in dovere di dare delle scuse a Yuka, la quale aveva rischiato la sua vita per una questione nella quale non centrava nulla, e nella quale io avevo contribuito a metterla in pericolo con il mio comportamento.
    Feci andare un po' più avanti tutti i ragazzi, rimanendo di un paio di metri dietro a tutti insieme alla ragazza... ecco, adesso dovevo fare ciò che andava fatto.


    -Yuka...-

    Ci fermammo, incuranti di ciò che gli altri stavano facendo, ovvero continuare a camminare.

    -... ti devo chiedere scusa... il mio comportamento... non è stato corretto, non è stato leale nei tuoi confronti, nei confronti di tutti gli altri, sono stato accecato dalla rabbia, dall'odio, e per questo ci stavate per rimettere voi... io non so cosa volesse dire con quelle parole Orososhi, ma... mi dispiace...-

    Mormorai l'ultima parola e abbassai lo sguardo al suolo... ero solo uno stronzo.

    -Intanto grazie per quel chiappe Tonanti... (sorriso)[serio] poi, Izumo ti accompagnerà nel viaggio di ritorno a Suna... e.. non ti cercherò più se è questo che vorrai... e stai tranquilla, capirei se la pensassi così...-

    Le diedi uno sguardo di sfuggita e ricominciai a camminare, fino a quando non arrivammo ad affiancarci al resto del gruppo, intento a ritornarsene a casa.

    -Bene, qua le strade si dividono... Addio, Yuka...-

    Le feci un cenno con la mano, seguito da un sorriso dispiaciuto, per poi cominciare a correre... e così, io, Aki, Natsumi e Tara, stavamo ritornando a casa, mentre Izumo avrebbe accompagnato Yuka... chissà se l'avrei rivista ancora.

    Bene, come al solito, ti lascio carta bianca su cosa succede durante il periodo in cui sono svenuto :sisi: fa ciò che ti pare :please: Però ricorda, devono svenire tutti (Aki, Natsumi , Tara e Izumo). Tu, vedi cosa vuoi fare, hai carta bianca anche qua.
    E così si conclude la nostra PQ :sisi: Spero che ti sia piaciuta (anche se l'abbiamo ideata insieme :please: ) :sisi: E con questo... alla prossima :si2: :please:
     
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    Orososhi sembrava sconfitto, il suo corpo stava bruciando tra le fiamme, sentivo le sue grida e i suoi lamenti. Ero ancora vicina a Hokaru, ma improvvisamente mi spintonò via senza ragione, e per la sorpresa quasi caddi ma riuscii a restare in piedi, lanciando un'occhiata interrogativa al ragazzo.

    *Questo qua prima ti stringe e poi ti strattona!*

    *Mica mi ha stretto! E poi guardalo bene, sembra diverso. Sta completamente perdendo la ragione, si sta lasciando vincere dalla vendetta...*

    *Si sta aggrappando all'odio!*

    *L'ho già detto io... Non c'è bisogno di ripeterlo...*

    L'altro si stava avvicinando lentamente al Mukenin, con un'espressione di pura follia in volto, completamente deformato da un sorriso che tutto aveva tranne che felicità.

    Potete anche andarvene voi... me la sbrigo io...

    ... Hokaru...

    Niente, sembrava si fosse dimenticato di ogni cosa, per lui esisteva solo la vendetta. Ero certa che volesse eliminare Orososhi con le sue stesse mani, una mossa azzardata, mi sembrava strano che un Mukenin si fosse fatto fregare da noi. Ma ad Hokaru non importava nulla, aveva abbassato

    TU non hai la più pallida idea di cosa significhi soffrire... di cosa significhi rimanere da soli... di cosa significa rimanere con un cuore vuoto... privo di ogni qualsivoglia legame affettivo, ma non dovuto al mio volere... ma dovuto al fatto che chiunque mi si avvicini alla fine viene per essere maltrattato... o addirittura ucciso da parte tua.
    Ma da adesso, da oggi, io completerò il libro, completerò i capitoli che continuano a segnare la mia vita.
    E indovina con cosa lo concluderò??


    La sua voce parve incrinarsi sempre di più, raggiungendo toni così bassi che se non avessi avuto il mio udito più sviluppato non sarei mai riuscita a sentire. Riuscivo a sentire il sangue pulsare velocemente nelle sue vene, il viso contorcersi in una smorfia che esprimeva tutto il suo rancore, rendendolo folle e accecato verso tutto ciò che lo circondava.

    LO COMPLETERO' CON LA TUA MORTE!!

    Trattenni il respiro mentre calò il silenzio sul campo di battaglia, tutto sembrava essersi fermato alle parole del ragazzo. D'improvviso tutto rallentò, ma Hokaru, invece, si mosse velocemente contro Orososhi, con un ultimo urlo da guerra.

    ZUKOKKU!!

    Un vortice di fuoco fuoriuscì dalla sua bocca, ancora aperta per l'urlo, un calore che sentii nonostante mi trovassi distante, al sicuro dalla fiamme. Anche Izumo, con una tecnica che non conoscevo ma sembrava appartenere al Doton, tentò di creare un cratere sotto il nemico, tentando di aiutare il ragazzo. Eppure... dove era finito Orososhi?

    Sei un'illuso se pensi che quelle fiammelle mi abbiano anche solamente sfiorato... se pensi che mi abbiano fatto del male, se pensi che quella sabbia sia riuscita a stritolarmi, se pensi che quelle punte di rocce siano riuscite a penetrare la mia pelle... sei un'illuso se l'hai pensato anche solo per un momento... un verme come te non riuscirà mai nemmeno a sfiorarmi... un verme come te, non riuscirà mai a comprendere l'immenso potere che io posseggo... ma te ne darò una dimostrazione.

    Non giocare a nascondino con me... vieni fuori e muori come solo un vero uomo sa fare... come ha fatto mio fratello... come ha fatto mia madre... e come ha fatto mio padre.
    Vieni fuori e sfida il tuo destino... vieni a morire.


    Ecco... si, ecco quello che intendevo, ecco cosa ti sei perso, ecco cosa hanno sepolto... ecco il tuo vero essere... questo sei tu, questa è la tua natura. Tu sei un cacciatore, sei cattivo, il tuo cuore è pervaso da oscurità e nebbia, il tuo cuore è immerso nell'immensità della malignità... tu, sei così.
    Il tuo vero essere è riuscito ad uscire, il tuo vero essere... è quello che sei ora.


    Hokaru parve interdetto, si voltò a guardarci, ed io osservai tutti gli altri. Izumo, che fino a poco fa aveva cercato di aiutarlo, fissava il terreno, Izumo e Aki erano preoccupate, solo quella stupida di Tara sembrava sbigottita dal suo comportamento. Ed io cosa pensavo? Conoscevo Hokaru meno di tutti, non sapevo niente di lui, non capivo neanche perché mi trovassi li. Ma di una cosa ero certa, lui non era cattivo. Orososhi si stava sbagliando.

    Hokaru è accecato dalla vendetta, ma la vendetta non proviene forse dal dolore che ha provato per aver perduto le persone a lui care? Per estensione, la vendetta è anche collegata all'amore. E' per il dolore della solitudine che vuole estirpare quell'uomo dalla faccia della terra. Vuole fargli comprendere il suo dolore, anche se la sua morte non porterà a nulla se non ad altro dolore. E' un circolo che non ha fine, vendicare chi ci è stato portato via genera solo situazioni analoghe alla nostra, dove sarà chi avrà voluto bene al nostro amico a volersi vendicare.

    Il rancore era un sentimento che non avevo mai provato, così come la solitudine o l'odio. Non potevo capire quello che provava Hokaru, e, per quanto mi dispiacesse affermare una cosa del genere, non avrei voluto provarlo mai in vita mia. Non mi piaceva quel modo di risolvere le cose, non volevo che Hokaru si facesse giustizia da solo, ma non per questo condannavo i suoi sentimenti che lo spingevano ad agire in quel modo folle. Era stato il dolore a farlo diventare così, ma lui non lo era. Ora riuscivo a rimembrare il nostro primo incontro: nonostante la faccia da sbruffone, un ragazzo con uno sguardo così buono non sarebbe mai stato capace di fare del male, non così.

    Adesso, mi sono stancato. Non ti sopporto più.

    Quella voce mi riportò alla realtà, così come l'immagine di quell'uomo senza iridi, che avanzava a passi lenti, emanando un chakra terrificante. Riuscivo a sentire il suo sguardo addosso anche se le sue orbite erano nient'altro che bianco. Hokaru doveva essersene accorto, ma non di me, del fatto che il suo avversario lo stava completamente ignorando.

    DOVE STAI GUARDANDO!! DEVI COMBATTERE CON ME!!

    Sta zitto moscerino... Vedo che vi siete portati un nuovo membro d'appresso eh?? Come si chiama quel moscerino piatto??

    *Qui si parla continuamente delle tue tette. Certo che per non avercele attirano un bel po' di attenzione!*

    STA ZITTO!! NON PENSARE AGLI ALTRI... IO SONO IL TUO AVVERSARIO!!

    Bene, vuoi essere tu il mio avversario?? Allora sei tu l'unico che mi può affrontare... il che significa che... è compito tuo salvare i tuoi amici!!

    In un attimo capii ogni cosa. Capii come tentare di schivare l'attacco imminente di Orososhi, capii che sarebbe stato inutile perché gli occhi folli di Hokaru lasciarono l'ultimo barlume d'odio, trasformandosi in paura. Non so se sarei riuscita a schivare il colpo, forse avrei potuto usare l'armatura di sabbia, forse avrei potuto bloccarlo con la gabbia di sabbia; ma flettei le ginocchia, sorridendo leggermente sapendo di non poter fare nulla. Con la coda dell'occhio, vidi Hokaru lanciarsi verso di me, tanto ero già pronta a cadere.

    Cavolo... qui mi si tratta come uno yo yo fino all'ultimo...

    YUKA SPOSTATI!!

    Fu l'ultima cosa che sentii prima di ritrovarmi per terra, sbattendo con il sedere. Non ero riuscita a proteggere né me né lui in tempo. Lo vidi buttare fuori l'aria, gli occhi strabuzzanti e il sangue che fuoriusciva dalla bocca. L'altro l'aveva colpito dritto al plesso solare, con una forza devastante. Hokaru cadde a terra, o meglio, sulla mia sabbia. Orososhi si voltò verso di me, ancora a terra eppure pronta a combattere. La sabbia avvolse il ragazzo, posandolo in mezzo agli altri che subito gli prestarono delle cure, mentre mi rialzavo, fissando Orososhi negli occhi. Ora ero io ad essere arrabbiata.

    Ho promesso di smetterla di fare la piagnucolona, ho promesso di non fare più quella che non sa cosa fare. Non mi farò salvare da un uomo.



    Fu in quell'attimo che usai la tecnica della paralisi su quegli occhi vuoti, solo in quel frangente. Concentrai quasi tutto il chakra rimanente nella mano destra, era la prima volta che usavo quella tecnica. Quanti metri ci separavano? Cinque forse? O anche di meno. Non importava, sapevo che non avrei fatto altro che sprecare tempo, ma in fondo non conta come combatti, ma per che cosa. Scattai verso l'avversario, il chakra azzurro che roteava nella mia mano.

    Rasengan!

    Nulla di che. Come avevo previsto, Orososhi era illeso, ma almeno ero riuscita ad allontanarlo da noi, forse se ne sarebbe andato.

    Vattene, mostro. La prossima volta avrai ciò che meriti, ma non per mano mia. Ho solo difeso... un amico.

    Sorrise beffardo, scuotendo la testa e sparendo nel nulla. Come? Non importava, mi sedetti a terra, stanchissima e affaticata.

    *Sei stupida, lo sai?*

    Sorrisi nonostante tutto, avevo sentito la voce di Hokaru, stava bene ed era circondato dai suoi amici.

    Yuka... dov'è Yuka...

    Mi voltai, sorridendo, e questa volta ero sicura che non servisse a nulla la maschera, perché sorridevo con gli occhi.

    *Certo che lo so...*

    [...]

    Passò un giorno.
    Inspiegabilmente, nessuno della zona aveva minimamente sentito il trambusto del nostro scontro, neanche fatto caso ai danni. Gli abitanti di Oto mi sembravano strani, ma dopotutto chi non lo era? Hokaru si era ripreso, aveva delle fasciature ma sembrava stare molto meglio, così come tutti gli altri, ripresi anche dallo shock di vedere il ragazzo in modalità pazzo da legare. Stavamo camminando in silenzio tutti insieme, verso il confine del Paese del Suono, quando Hokaru rallentò, distanziando lui ed anche me dagli altri, che proseguirono senza batter ciglio.

    Vuole forse scusarsi? Non è il caso, dopotutto è lui che mi ha salvato... Però poi ho salvato lui, anche se in realtà era già svenuto... Come dovrei comportarmi con una situazione del genere?!

    Yuka...

    Si fermò, incurante degli altri, e così feci, anche se la cosa mi mise in imbarazzo, sopratutto per colpa di Famine che ridacchiava. Cosa c'era di così esilarante?

    .. ti devo chiedere scusa... il mio comportamento... non è stato corretto, non è stato leale nei tuoi confronti, nei confronti di tutti gli altri, sono stato accecato dalla rabbia, dall'odio, e per questo ci stavate per rimettere voi... io non so cosa volesse dire con quelle parole Orososhi, ma... mi dispiace...

    Ecco. Che dico adesso? Non è stato un problema, insomma, riesco a capirlo. Ma che gli dico? ''Tranquillo anche a me capita di farmi prendere da attacchi di follia acuta?

    Ah... Io... Non...

    Provai a balbettare ma sembravo più impedita di mia cugina di tre anni che a stento riusciva a dire ''papà''. Hokaru abbassò lo sguardo, non ricevere una mia risposta l'aveva fatto deprimere?

    Intanto grazie per quel chiappe Tonanti...

    Disse sorridendo e per poco non caddi per terra.

    L'HA SENTITO! PERCHé CERTE FIGURACCE SOLO IO?!

    S-scusa! Mi è scappato...

    poi, Izumo ti accompagnerà nel viaggio di ritorno a Suna... e.. non ti cercherò più se è questo che vorrai... e stai tranquilla, capirei se la pensassi così...

    Ora ero confusa: perché avrei dovuto? Cercai di dire qualcosa ma Hokaru si allontanò, salutandomi con un cenno e un ultimo sorriso.

    Devo dire qualcosa! Ma... COSA??

    Bene, qua le strade si dividono... Addio, Yuka...

    A... Aspetta! Noi... ci vedremo agli esami chunin! E... e dopo ti sfido! Quindi...

    Presi un bel respiro, in fondo che me ne importava di fare la parte della brava ragazza? Mi passai una mano sul volto, e la maschera si dissolse come fumo.

    *CHE STAI FACENDO? STUPIDA!*

    Vedi di non morire, la prossima volta te le lascio bruciare quelle chiappe tonanti!

    Sorrisi con tutta me stessa, salutando il ragazzo che ricambiò il mio sorriso, proseguendo con le tre ragazze verso casa. Mi calmai, respirando e rimettendomi la maschera al suo posto, con Famine che ancora protestava.

    *Non farlo MAI più!*

    *Contaci...*

    Ero rimasta sola con Izumo, che mi aspettava più avanti. Mi avrebbe riportata a Suna: anche per me era giunto il momento di tornare a casa.
    [...]
    Attraversammo le paludi e il ogni genere di paesaggio, fino a che il deserto non giunse ai miei piedi, e fu il momento per Izumo di tornare dagli altri. Ci salutammo, e, finalmente, potetti godere della bellezza del mio paese. Quanto mi era mancato.

    Chissà che starà facendo Hokaru...

    Non sapevo cosa avesse significato tutta quella storia, il motivo per cui era venuto a cercarmi, il perché di tutti quei ringraziamenti, il motivo per cui mi aveva salvata. Non mi spiegavo neanche il mio gesto, così spontaneo da disorientarmi.

    *In fondo è stato gentile...*

    Lo è...

    Dopo quel viaggio io ed Hokaru diventammo amici. C'erano situazioni in cui era impossibile non diventarlo. E rischiare la pelle contro uno come Orososhi era una di quelle.

     
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