Hail To The King

PQ di Trama

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    Edited by Kashi - 30/9/2013, 23:03
     
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    Il fatto che fossi tornato da meno di una settimana non significava che non avessi fatto nulla per mantenere la promessa fatta a Jak. Insomma, aveva dimostrato d’essere una persona che sa ragionare e ci aveva fornito il suo aiuto, non avrei mai tradito la sua fiducia. Semplicemente in quel momento mi ritrovavo a camminare lungo la via dei negozi di Oto, ma forse è meglio tornare al giorno del mio ritorno.
    Dopo aver salutato l’anziana mamma del Kinchou, quel giorno, mi fermai all’entrata per parlare con le due guardie dell’accaduto: volevo che tutti quanti sapessero cos’è successo, ed anche esagerare un po’ i fatti non fa male in situazioni del genere.
    Raccontai loro la prima parte della guerra senza particolare attenzione, focalizzandomi inizialmente su come avessi cercato un fare diplomatico e ci fossi riuscito, raccontando come subito dopo la flotta di Ame avesse deciso di attaccarci: ma non perché avessi “tradito”, no, solamente perché avrebbe dovuto farlo su ordine di Sakkaku.
    I due continuavano ad ascoltarmi a bocca aperta, e così continuai a raccontare tutto quanto, anche dell’incontro perso con Jak e delle sue parole, senza la paura che qualcuno potesse sentirmi: ormai lo scontro era inevitabile, e che fosse successo prima o dopo non sarebbe cambiato nulla. Qualcuno doveva cadere, e doveva cadere quel giorno stesso.

    Oh, vero! C’è una cosa che non vi ho detto, cari miei. Aneiretsu e Sakkaku si sono scambiati delle lettere.

    Lettere? Che genere di lettere?

    Non avevo timore di raccontare tutto quanto a loro: facevano parte di quella porzione di villaggio che voleva che il Takage fosse deposto, quella stessa sezione che sosteneva Blaze ed adesso, come per magia, sembrava anche credere in me, al fatto che io potessi cambiare le cose. In un certo senso non volevo deluderli, ma forse era più una questione d’orgoglio, più che d’altro.

    Anf.. Parlavano di Blaze, ed anche di me. Eravamo “pedine sacrificabili”, e Sakkaku sapeva già che ci saremmo ribellati, ed aveva predisposto la sua flotta a distruggere la nostra e quella di Kiri, anche se non è andata proprio così. Però c’è un dettaglio.. scabroso. Una dei Kishikumo, la numero quattro, ha annullato TUTTA l’armata di Kumo con un semplice e poderoso colpo, anche se è rimasta senza forze.

    Tutta?! Ma che diavolo di mostri abbiamo contro?

    Non lo so, ma c’è una cosa importante.. Il generale Viraru mi ha raccontato la verità, Sakkaku voleva che tutti l’attaccassero per mettere fine alla vita di ognuno con l’intervento del numero I, Kris Statfield. L’unico problema è che lui è morto, e probabilmente ora quel pazzo avrà qualcos’altro in mente. Ricordate che quando è entrato in campo contro Blaze e lo Tsuchikage ne ha ucciso uno e mutilato l’altro: e sapete benissimo quanto la potenza di Blaze superasse quella del nostro Kage e.. probabilmente della maggior parte di quelli che adesso governano.

    Ma.. esattamente cosa vuoi che facciamo?

    Allora, sarò chiaro. Aneiretsu deve cadere nel giro di questa settimana. Dovete galvanizzare il popolo senza coinvolgerlo, e convincere coloro che la pensano come noi. Erza ci darà una mano. Mi raccomando, state attenti alle persone con le quali parlate. Altrimenti potremmo morire molto prima, lasciando la popolazione del suono nelle mani di un verme come Orotsu e le sue scellerate azioni.

    Sapevo di potermi fidare di loro, il vero problema, in quel momento, era che bisognava portare dalla nostra parte la maggior parte del paese, cosa pressoché impossibile per qualcuno: ma io sapevo benissimo quanto la gente, i chuunin, i jonin e gli anbu di questo villaggio fossero d’accordo con me. O meglio, erano d’accordo con Blaze, al quale raccontavano tutto quanto, ma sapevano benissimo che io sapessi tutto: ero la sua ombra, letteralmente.
    Li lasciai lì a parlottare fra di loro, perchè io avevo molto altro da fare, e di certo non riguardava solamente convincere le guardie del cancello o qualsiasi altro shinobi del villaggio. Io dovevo pensare ad una linea d'azione, dovevo agire come uno stratega, ma soprattutto dovevo capire cosa avrei veramente voluto fare dopo. Era ancora il sogno di Blaze quello oppure stavo davvero realizzando qualcosa per me e per il popolo? Non l'avevo ancora capito, ma che volete da me? Ero giovane, in fondo, quindi mi lasciai trasportare dall'istinto.
    Arrivai a casa nel tardo pomeriggio, non dopo aver parlato con qualcun altro del villaggio ed essermi fermato dalla vecchia Shinatobe a prendere qualcosa da mangiare per cena. Non sapevo nemmeno se Erza fosse a casa, e rimanere senza cena per un altro giorno avrebbe letteralmente prosciugato le mie riserve. Richiusi rapidamente la porta alle mie spalle e mi diressi in cucina, poggiando immediatamente la busta fumante sul tavolo e lasciandomi cadere su una delle sedie con un lungo sbuffo.

    Qualcuno mi dica che c'è un idromassaggio pronto.

    Effettivamente sì.

    Quella voce era così inaspettata e familiare che mi costrinse a voltarmi con un'espressione quasi sorpresa. Erza e Wendy, la sorellina di Blaze, stavano in piedi proprio davanti all'entrata della cucina, entrambe con un grandissimo sorriso in faccia. Mia sorella indicò il corridoio che portava alla sala da bagno, e fu solo in quel momento che dovetti intuire che fosse vero quanto avevano detto: c'era davvero la vasca pronta. Ormai la cena era un ricordo lontano, tanto che mi fiondai su entrambe e scompigliai loro i capelli prima di sparire nell'acqua bollente. Nemmeno chiusi la porta.

    IL SOLITO!

    La sentii urlare, ma l'unica cosa che riuscii a fare in quel momento era sorridere mestamente e sprofondare nell'acqua biancastra e rovente, avvolto dal vapore. Ero a casa, e per ora me la sarei goduta. Giusto una notte, non avrei chiesto di più. Una sola notte.

    Il primo post è uguale! Continua..
     
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    Ma non ebbi nemmeno quella, perchè alle tre e mezza in punto ero già bello che pronto. Poggiato sul davanzale marmoreo della finestra mi concessi qualche istante per osservare il villaggio, o quello che potevo scorgere di lì, e provai una sorta di gigantesco senso di colpa per quello che stavo per fare: qualcuno avrebbe potuto rischiare davvero, però non potevo fermarmi per questo. Aneiresu aveva sbagliato probabilmente in buona fede, non era mica uno stupido, ma il vero problema era che adesso centinaia di persone erano morte per qualche soldo in più. E da morto non te ne fai nulla dei soldi.
    Lui mi avrebbe aspettato proprio al negozietto di ramen situato in estrema periferia, dove il malcontento nei confronti del nostro Kage si faceva sentire sempre più forte ogni giorno. Perdere figli, fratelli, mamme, sorelle e padri in quelle zone significava crollare su se stessi, perdere tutto quanto. La parte più periferica della città era conosciuta per l'estrema povertà che aleggiava sulla gente come fumo invisibile: nonostante tutti gli scambi il Takage non era riuscito a coprire tutto quanto.
    Svolazzai giù e cominciai a percorrere rapidamente le strade con il chakra soppresso ed ogni possibile traccia perfettamente nascosta. In pratica nessuno avrebbe potuto vedermi, sentirmi o percepirmi in alcun modo fino a quando fossi rimasto nell'ombra. La città era praticamente deserta, moltissimi dei lampioni della città erano spenti, e le possibilità di passare inosservato erano altissime. Nonostante questo continuai a camminare in maniera cauta e attenta: errori non erano ammessi. Io non ne avrei ammessi.
    In meno di un quarto d'ora raggiunsi quel luogo, ancora più buio del centro città e soprattutto molto più puzzolente del resto del centro abitato. Il tanfo di muffa e putrefazione era insopportabile, ma fortunatamente la benda pulita che avevo a coprire la metà inferiore della faccia filtrava quelle schifezze, alleggerendo quel puzzo e rendendo quella zona più accessibile alle mie povere narici abituate e profumi e robe varie.
    La locandina era sempre lì, malridotta e poco illuminata, ma che stranamente lasciava che nell'aria si disperdesse il piacevole odore del ramen: checché se ne dicesse di quei posti, almeno il cibo era buono, posso confermarlo. Quando entrai il proprietario nemmeno mi rivolse lo sguardo, ma fece un rapido movimento della mano per indicare la porta del bagno aperta, così non indugiai oltre prima di dirigermi rapidamente verso la piccola stanza e richiudermi la porta dietro.

    Ghehe.. Sei arrivato.

    Sai che mantengo la parola.

    Hai portato..?

    Sì, sì.. tieni. Ma toglimelo dagli occhi, mi fa schifo.

    Tirai fuori da sotto al mantello una sacchetta plastificata e trasparente colma di un liquido denso e rosso: sì, era il mio sangue. Il mio povero sangue nelle mani di un pazzo squilibrato. Era sempre così, ogni volta che mi serviva qualcosa da lui voleva un campione di sangue diverso, e per quel giorno non avevo di certo tempo di dissanguare qualcuno con una siringa, così riempii quel contenitore direttamente dalle mie vene, trattenendo conati di vomito che m'investivano come onde.
    Strinse a sè quella schifezza e poi se la cacciò nella borsa con una velocità impressionante, lasciando che diffondesse in quello stanzino di 2x2 metri un rumore strisciante. Che schifo. La debolissima candela che illuminava la stanza mi mostrò il ghigno feroce che gli era comparso in volto, anche se non mi feci affatto impressionare da ciò: lo conoscevo da così tanto tempo da poter dire di sapere esattamente a cosa corrispondesse un determinato comportamento.

    Un veleno. O meglio.. un siero che renda le coltivazioni di riso tossiche, ma che debba "comparire" solo dopo qualche giorno. Quanto ci metti a prepararlo e gettarlo nella Grande Risaia?

    Tre ore per prepararlo, due secondi per versarlo.

    Non mortale.. possibilmente?

    Un'ora e mezzo.

    Ottimo, divertiti come vuoi e.. prepara anche ingenti quantità di medicinale per curare eventuali effetti negativi.

    Quello vorrà altro..

    Sangue, sì, avrai un'altra sacchetta direttamente dalla mia chiappa sinistra una volta che l'alta cima dell'albero sarà tagliata.

    Non servirono altre parole. Uscì rapidamente da quel bagno e scomparve nel buio della notte. Sapevo che da quel giorno non avrei dovuto far più entrare del riso o del grano in casa mia, ma sapevo ancora meglio che pian piano avrei dovuto portare dalla mia parte prima le famiglie degli shinobi persi in battaglia, e poi mi sarebbe servito far leva proprio su questo disagio forzato. Il senso di colpa continuava a mangiarmi il petto come un verme, ma sono sempre stato più forte di lui.
    Con la stessa nonchalance tornai a casa, concedendomi qualche ora di sonno prima dell'inizio del grandi giochi. Ma c'è qualcosa che dovrei ben spiegare: il giorno dopo sarebbe cominciata la raccolta del riso e del grano, e contaminare la "Grande Risaia Centrale" avrebbe portato al fatto che all'interno del paese praticamente il 90% di quei cereali sarebbero stati contaminati dal siero di Gig. Ma c'è qualcosa di ancora più intrigante in tutta questa storia: quella grande terra adibita a coltivazione fa parte dei territori precedentemente consegnati ad Orotsu dall'Amekage come "acconto" per il sostegno nella battaglia delle onde. In pratica avevo almeno tre ragioni per incastrarlo: scarso interesse per la salute della popolazione, la morte di centinaia, migliaia di shinobi in una guerra senza senso, e soprattutto l'acquisto di terre malsane e non bonificate.
    Fu un colpo al cuore osservare il giorno dopo quei giganteschi carri che trasportavano il riso dirigersi verso il mercato centrale o fermarsi a consegnare porzioni di riso crudo alla gente. Speravo davvero che Gig non avesse esagerato, anche perchè se il lavoro fosse stato fatto male si sarebbe scordato il sangue e.. l'avrei ucciso con le mie stesse mani. Spiegai ad Erza la situazione, e nonostante l'iniziale incazzatura, qualche schiaffo e calcio random, alla fine riuscii a convincerla che era la cosa giusta da fare. Ovviamente accettò di aiutarmi, e data la sua enorme confidenza con le questioni di questo genere, lasciai che fosse lei a darmi le direttive d'azione.

    Allora, noi dovremo solo radunare tutti quelli che sono a favore della nostra causa.. per il resto dovremo lasciare che sia il popolo a fare il resto: Aneiresu non attaccherebbe mai la popolazione, in quel senso è una persona davvero intelligente. Il suo problema è che.. ha compiuto uno sbaglio troppo grande per poterci passare sopra e chiudere un occhio, e se non si è ancora dimesso lui.. beh, qualcun altro dovrà pur accelerare questo
    processo, almeno immagino. Dovremo portare pazienza, e nel frattempo agire nell'ombra: fra tre giorni, hai detto, tutto dovrebbe cominciare a movimentarsi.. bene: entro quella data dovremo raccogliere taciti consensi ed alimentare il fuoco. Cominciamo da ora, muoviti. Tanto sai bene da chi andare.


    Effettivamente lo sapevo su chi far pressione, e cominciai proprio dalle famiglie che avevano perso qualcuno in guerra. La reazione delle stesse al triste annuncio era quasi sempre uguale - incazzatura più, incazzatura meno -, ma alla fine riuscivo a condurli verso quella che sarebbe dovuta essere la soluzione sin dall'inizio: il governo non era stato capace di prevederlo, il governo non era efficiente. Per ora solo idee, parole, ma tutto sarebbe peggiorato davanti alla paura della morte. Sarebbe arrivata a breve, all'incirca all'ora di pranzo.
    E dopo di loro passai a coloro che potevano realmente fornirci una mano in campo militare, non prendendo in considerazione persone che non fossero almeno dei Jonin speciali. Insomma, non volevo mica coinvolgere gente troppo poco esperta nel combattimento diretto con le forze alleate del kage, anche perchè stavamo parlando di Jonin ed alcuni Anbu. Ovviamente nessuno, a parte me, Gig ed Erza, era a conoscenza dell'avvelenamento delle risaie, ma cercavo di disseminare i miei discorsi di messaggi subliminali per evitare che anche loro contraessero il morbo. Qualcosa come: "Ho sentito dire che quest'annata di riso fa davvero schifo" oppure "Mia sorella ha avuto una sciolta pazzesca dopo aver mangiato il riso, diceva fosse amaro!". E roba del genere. Beh, poi tutti quanti si sarebbero accorti di cosa realmente stesse succedendo solamente tre giorni dopo.
    L'ora di pranzo arrivò.

    fine secondo post! continua..!
     
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    Ovviamente fra i miei consensi più forti c'era Levy, ed effettivamente c'era pochissima gente stimata come lei all'interno del villaggio. Immagino che Oto non avesse mai avuto un medico tanto abile quanto rinomato come lei, ma il vero problema per Sakkaku era che lei avrebbe fatto di tutto per spodestarlo, sin da quando fece imprigionare per la prima volta il nostro comune amico dai capelli azzurri come il mare.
    Proprio all'ora di pranzo mi fiondai nel suo ufficio - che poi era anche casa sua - e scambiammo qualche parola amichevole prima di venire al sodo. Era una delle pochissime persone che potevo considerare un'"amica" nel villaggio: avevamo stretto un buon rapporto durante l'apprendistato di Blaze ed anche dopo con gli allenamenti, durante i quali puntualmente mi metteva al tappeto con pochissimo sforzo e tantissima bravura. Così avevamo cominciato a frequentarci anche quando l'Eroe di Oto non c'era, instaurando una buona amicizia.
    Ascoltò attentamente tutto ciò che avevo da dirle, ed alla fine del racconto non sembrò nemmeno tanto stupita di quello ch'ero stato capace di fare, anche lei avrebbe fatto lo stesso, la conoscevo. Cercammo di non toccare il discorso ancora per qualche minuto, ma alla fine fu impossibile, non c'era moltissimo tempo ed io non potevo perderne a parlare di bambole e mangiare thè e biscottini. Sì fa per dire eh, odiavo ed odio tutt'ora certe cose.

    Ecco.. mi servono dei.. certificati di sanità falsificati, 3 diversi, uno effettuato un anno fa, uno sei mesi fa ed uno una settimana fa. Questa è la sostanza, però effettivamente non so come cappio dovresti riuscire a fare una cosa del genere..

    Piccolo scemo, è tipo la cosa più facile del mondo. Stampi il tutto, su quelli più vecchi ci versi qualche macchia di caffè, li fai stare all'umido un paio di giorni e li stropicci, mentre quello nuovo dev'essere immacolato e perfetto. La sostanza mi serve, ovviamente, così posso costruirne il probabile percorso evolutivo nel tempo. Sai che è una cosa sbagliata verso la popolazione, vero? Però..

    Però sai meglio di me che è necessario. La cura è già pronta, e quando l'avrò l'analizzerai, così potrai produrne in quantità ingenti. Non pensare che mi piaccia tutto questo, ma certe volte bisogna fare scelte non molto facili.

    Vai, dai. Credo che stiamo per assistere ad uno dei più grandi casini avvenuti qui al Suono dai tempi della fondazione. Ma.. sarà per una giusta causa.

    Il fatto che potessi contare sul suo preziosissimo aiuto era una soddisfazione assai grande, ma il senso di colpa continuava ad attanagliarmi come una sorta di stretta insolubile. Tornai il più rapidamente possibile a casa, anche perchè nel giro di poche ore non sarebbe stato poi così tanto consigliato aggirarsi per tutta la città. Non che tutto sarebbe successo nell'immediato, per carità, ma era meglio essere prudenti e non destare sospetti.


    3 Giorni Dopo...

    La gazzetta parlava chiaro, ed anche i messaggi recapitati all'ospedale ed agli uffici amministrativi. La città era in subbuglio. Annunci radio e giornali trasmettevano tutti quanti la stessa notizia. Il grosso paese era completamente deserto e silente, tutte le porte e le finestre barricate come fossero tutti in tempo di guerra.

    Allarme Sanitario
    Violente Onde Epidemiche Percorrono La Città. In corso Esami Medici.


    Ormai sono giorni interi che la gente se ne sta barricata in casa, incapace di uscire a causa delle condizioni fisiche assai precarie che hanno colpito la popolazione. Pochissimi sembrano resistere a questo virus, anche perchè una notevole quantità di Shinobi sono rinchiusi nei loro bagni, impossibilitati ad uscire se non per affacciarsi alla finestra e prendere un po' d'aria fresca e "pulita".
    Ma a cosa è dovuto tutto questo? In realtà non lo sappiamo, infatti proprio in queste ore i nostri medici più abili stanno svolgendo analisi su analisi per capire cosa abbia portato all'interno del villaggio questo male comune, e quindi cercheremo di lavorare ventiquattrore su ventiquattro per diffondere notizie ed eventuali soluzioni non appena sapremo qualcosa di più. Per ora possiamo solo consigliare di non uscire dalle vostre case ed evitare di imbottirvi di medicinali inutili che potrebbero unicamente danneggiarvi, limitate gli utilizzi a qualcosa capace di limitare la febbre e gli altri sintomi, ma nulla di troppo forte. Tutti quanti saranno aggiornati tramite la gazzetta ed annunci vocali.

    Un altro giorno passò, ma proprio all'alba tutte le radio cominciarono a parlare all'unisono, e nemmeno un paio di ore dopo l'edizione del giornale fu consegnata in ogni casa grazie agli uccelli dell'ufficio di stampa. Erano alquanto lenti, ma il Suono in quel tempo non poteva permettersi più di quei lenti e vecchi animali, perchè checché se ne dica, gli accordi con Sakkaku non avevano portato tutta quella ricchezza prevista dal Kage, anzi.

    Allarme Sanitario: Riso Contaminato
    Le analisi hanno portato ad una conclusione: Il Riso della Grande Risaia è contaminato!


    A quanto pare sì, signori, la fonte di sostentamento numero uno del villaggio è contaminata e potenzialmente letale, anche perchè le affrettate analisi compiute durante quest'arco di ore non sono state capaci di affermare con certezza se sia letale o meno, ma i nostri esperti medici dicono di non preoccuparsi: come se fosse facile! A quanto pare tutto il riso proveniente dalla Grande Risaia ha cominciato ad assumere uno strano colorito nero, e pare essere la causa di quella forma epidemica che sta colpendo praticamente tutta la popolazione. Fortunatamente il villaggio possiede moltissime altre risaie che sono state esaminate e ritenute pulite, ma poniamoci qualche domanda! Perchè proprio QUEL territorio oggetto di uno scambio economico presenta queste anomalie? Purtroppo con le ingenti perdite dovute all'ultima guerra la nostra popolazione potrebbe davvero subire un calo demografico non indifferente. A chi si può attribuire la colpa di tutto questo? Impossibile dirlo. Ma dagli ultimi documenti scoperti dalla dottoressa Levy è venuto a galla un fatto assai interessante: è più di un anno che mangiamo riso infetto, ma quei documenti sono stati da lei ritrovati in uno sgabuzzino dell'ospedale per puro caso. Altre ed eventuali notizie saranno disponibili a breve, speriamo, restate aggiornati!

    Il Kage gettò contro la finestra il giornale arrotolato, per poco non facendola andare in frantumi. Fuori pioveva, e la pioggia battente era assai forte che sembrava quasi volesse sfondare tutto quanto per scatenare sul villaggio una rabbia senza fine. Rabbioso si alzò, dirigendosi a grandi passi dall'altro lato della stanza, proprio dove il suo segretario stava ancora leggendo - incredulo - le ultime notizie appena recapitate. Gli domandò chi diavolo avesse scritto quella roba, chi avesse dato il permesso di mandare in onda quelle trasmissioni, ma soprattutto perchè non gli erano stati immediatamente recapitati quei referti e tutto quanto. Fece convocare tutti quanti i medici, compresa l'egregia dottoressa, e desiderò ovviamente - in realtà le esigette - delle spiegazioni. Ovviamente aveva il sangue che pulsava nelle tempie come non mai. Levy spiegò accortamente che quei documenti portavano il suo sigillo - finito non si sa come là sopra - e che erano assai vecchi, non permettendo comunque di toccarli, perchè si premurò di leggere tutto quanto. In quel momento mandò via tutti quanti, lasciando che potesse intrattenersi solamente lei ed il primario del reparto adatto, esigendo una cura al più presto, ma ovviamente comprendendo i tempi della medicina e delle analisi. Aneiresu non è mai stato un'idiota, ma aveva compiuto comunque degli errori che erano costati davvero caro.
    Quelle notizie, comunque, non servirono di certo a calmare la popolazione, anzi, a quanto pare scosse un po' le coscienze di tutti quanti, perchè esattamente il giorno dopo, all'alba, una gigantesca massa di gente era affollata sotto il palazzo, e proprio davanti agli uffici amministrativi era posto un gruppo di persone che pareva essere più sano - o meno malato - rispetto alle altre, fra i quali c'erano la stessa Levy, gli altri primari dell'ospedale, una decina di Jonin - fra i quali spiccava quella faccia da culo di Rogue - ed anche alcuni dei suoi Anbu.

    Non ricordo esattamente che ore fossero quando Erza e Levy mi svegliarono, ma fui trascinato quasi di peso nella piazza cittadina. Ciò che vidi era qualcosa di assolutamente ignobile, ed il senso di colpa penetrò nel mio petto come una lama. Più tutti quanti continuavano a ripetermi che fosse la cosa giusta da fare, e più mi sentivo angosciato per quello che stava succedendo. Tutta la gente era smagrita e pallida, c'era anche chi tossiva in maniera pericolosa, e l'odore non era dei migliori.
    Noi stavamo lì, di fronte al palazzo, mentre il Kage ed il suo segretario osservavano attoniti la scena fuori dalla balconata. Effettivamente dall'alto lo spettacolo sarebbe stato sicuramente raccapricciante, e fortunatamente non ebbi modo di vederlo. La prima a compiere una mossa fu proprio Levy, facendo un paio di passi avanti per spiccare e rendersi staccata dalla massa. A ruota fu seguita dai due primari dell'ospedale ed un paio di anbu, poi mi fece un cenno, ma lì per lì rimasi bloccato. Fu Erza a spingermi in avanti, ponendosi accanto a me e spingendomi proprio accanto al medico. Io non parlai, ovviamente, perchè si prese la dottoressa quel peso.

    Signor Takage. Se la popolazione è tutta quanta qui, oggi, non è un caso. Sa bene quali sono stati gli eventi degli ultimi giorni, e quanto siano stati devastanti per la popolazione. Il problema è un altro: questa è solo una goccia, forse quella che ha fatto traboccare il vaso. Sa bene quanti uomini abbiamo perso in guerra, signore? Rogue è uno dei pochi sopravvissuti a quell'ecatombe insieme a Nanabi, e moltissimi altri sono rinchiusi nell'ospedale in condizioni non proprio ottimali. Le terre che.. quell'uomo le ha consegnato come una sorta di primo pagamento sono risultate malsane. Probabilmente nessuno, nemmeno lei, si è mai preoccupato di avviare una bonifica. Per questioni sanitarie dovrebbero avvenire anche delle terre che si credono sane, ma nessun avviso del genere è mai arrivato al reparto di Sanità del Suono. Ovviamente questo genere di incompetenza non può essere tollerata da un capo di stato, e.. mi faccia finire prima di parlare: non ho terminato. Purtroppo non ci sono solo enormi falle a livello sanitario ed amministrativo, perchè c'è qualcuno che ha qualcos'altro da dire. Rogue, Erza, Nanabi Kinchou, venite avanti e parlate, per favore. Nanabi, per favore parla tu.

    Signore, con tutto il rispetto che avrei provato nei vostri confronti in altre situazioni non posso che mostrare il rammarico per ciò che è successo. Purtroppo durante la battaglia abbiamo assistito a TROPPO perchè possiamo rimanere zitti. L'esercito di Ame ci ha attaccato, e l'avrebbe fatto di sorpresa se il Generale Rogue non avesse agito diplomaticamente con il Generare Viraru. Il nostro esercito è stato violentemente sterminato, così come quello di Kiri, Kumo, Konoha e Suna. Ora mi chiedo, signore, perchè ha continuato a seguire quel folle se.. tutto ciò che aveva promesso al villaggio non è nemmeno mai arrivato? Le condizioni precarie sono rimaste più o meno le stesse, con qualche lieve miglioramento, ma dopo ANNI pretendiamo qualcosa di più di un semplice rialzo della qualità di vita. C'è anche un altra cosa di cui vorrei parlare, ma non sono il più adatto a parlare di segreti ed intrighi, e non sono nemmeno il diretto interessato, quindi lascio la parola al mio commilitone Rogue.

    Tirai fuori dalla casacca un foglietto, o meglio, le lettere che avevo ottenuto in guerra, cominciando a leggerle ad alta voce.

    "Hi Sakkaku, questo è un messaggio segreto che ti invio per dimostrarti la mia indiscussa buona fede sui termini pattuiti.
    La battaglia che affronteremo difatto sarà combattuta anche sul fronte psicologico, dato che tra le truppe inviate ci sarà anche un certo Rogue. Il suo peso nell'operazione potrebbe essere tanto rilevante quanto irrilevante, tuttavia mi sento in dovere di avvisarti dei rapporti che quest'ultimo aveva con Blaze Cooper, lo stesso soggetto che tempo addietro ti avevo messo a disposizione proprio per sottolineare la mia disposizione ai patti. Ed invero è ciò che mi accingo a fare anche oggi, su queste righe stilografate.
    Blaze Cooper è morto e questo è avvenuto per causa tua. Ora io non sono a conoscenza dei minuziosi dettagli che ruotano attorno a questa faccenda, ma è lecito pensare che il Rogue di cui sopra abbia cercato di venire a galla della faccenda.
    Pensi che inviare questo soldato in guerra possa creare problemi? Distinti Saluti, Orotsu Aneiresu."
    E ce n'è un'altra, per quanto mi dolga ammetterlo.
    "Ho ricevuto la tua risposta. Rogue partirà per la guerra come da te stabilito. La condizione tuttavia è declinare da ogni responsabilità il Takage, indipendentemente dalle pieghe che potrebbe prendere l'operazione conquista delle Onde.
    Tendo inoltre a ricordarti che i patti con Oto prevedono la nostra collaborazione solo fino all'acquisizione del Paese delle Onde. Sempre più distinti saluti, Orutsu Anereisu"


    Mormorii sempre più concitati cominciarono a percorrere la massa, e le notizie colpirono anche coloro che erano accanto a me. Nessuno era a conoscenza di quella seconda lettera, ma la scrittura ed il sigillo reale non potevano far crescere dubbi nella mente di nessuno. Tutti gli sguardi erano puntati su di me, ma non volevo. Io ero solamente uno strumento per raggiungere ciò che Oto si meritava da tanto tempo: un governo efficiente e chiaro, cosa che non aveva mai avuto dai tempi del sannin Orochimaru, che in quanto a loschi affari era il maestro.

    Come possiamo noi continuare a credere in lei dopo questo? Dopo tutto questo? Mi dispiace signore, ma.. la carta canta, e non credo sia l'unica a dire qualcosa.

    Avevo ragione, infatti quando terminai di parlare il mormorio della folla erano diventate vere e proprie urla, rabbia, frustrazione e delusione erano mischiate in quelle voci. Anche il suo consigliere piantò uno sguardo inorridito sulla sua figura, spostandosi più a lato possibile del balcone, portando entrambe le braccia sul cornicione per sorreggersi. Certo che sembrava essere stato davvero un forte colpo un po' per tutti, perchè oltre al popolo malato, la schiera degli shinobi era pressoché allibita. "A MORTE! TRADITORE! A MORTE! TRADITORE! AMMAZZIAMOLO": urla concitate e sempre più violente cominciarono a levarsi dal popolino, che irrimediabilmente cominciò a spingere verso le porte, provando ad investire tutti quanti.

    GENTE! FERMI TUTTI! COSA RISOLVERETE COSI'?! EH? SIETE TUTTI IN PESSIME CONDIZIONI, E L'OSPEDALE HA SVILUPPATO L'ANTIDOTO, LO STA PRODUCENDO. PIUTTOSTO ANDATE LI', IL NOSTRO.. ANEIRESU VERRA' GIUDICATO DAL TRIBUNALE. PERO' NESSUNO VUOLE SENTIRE CIO' CHE HA DA DIRE?!

    Molti "no" si levarono dalla folla, ma non potevo non oppormi.

    SI INVECE, GENTE. NON SIAMO BARBARI, E NON VOGLIAMO CHE SI COMPIANO GLI STESSI ERRORI. INSOMMA, TUTTI AVRETE GIUSTIZIA, PAROLA MIA, MA ADESSO DOVETE ASCOLTARLO.

    Uomini, donne, tutti. Sono rammaricato per quanto detto e professato dai vostri compaesani, ma.. sono cosciente di quello che ho fatto e non posso negarlo. E' vero, ho scritto quelle lettere. E' vero, non ho controllato le terre, è vero, per colpa mia sono morti troppi uomini. Purtroppo non ho scusanti, e propinarvi un noioso discorso sarebbe struggente per tutti voi. Andate a curarvi, io accetterò QUALSIASI destino sarà a me riservato. Un addio ufficiale dal vostro non-più-Kage Orotsu Aneiresu.

    A parte insulti vari ed imprecazioni, probabilmente pochissimi riuscirono a cogliere quanta sincerità ci fosse nelle parole di quell'uomo, che adesso pareva tanto fragile quanto le vite di quelli che erano caduti in guerra. Moltissimi andarono via, qualcuno rimase, mentre altri tornarono alle proprie dimore in attesa che qualcuno portasse loro tutto il necessario per riprendersi da quella situazione. L'ex-Kage si tolse lì davanti a tutti il cappello, con la pioggia battente che ancora picchiava tutti e tutto, e lo poggiò sul grosso davanzale, scendendo con un teatrale salto proprio davanti a noi. La folla non osò avvicinarsi, probabilmente intimorita dalla schiera di Shinobi lì davanti, fra cui c'ero io.

    Allora siate più saggi, ma state attenti. Il peso, talvolta, è fin troppo grande.

    Furono le sue ultime parole, ma forse è meglio spiegare bene come andò in seguito. La gente si dileguò molto rapidamente a causa delle condizioni climatiche e di salute, nel frattempo tutti quanti scortammo l'ormai passato governante fino al grosso tribunale Centrale, all'interno del quale fu rinchiuso in una delle celle e legato con apposite catene sopprimi chakra. In tempo record tutti i membri furono lì, e fu richiesta la fondamentale presenza di Nanabi, Erza, Levy e la mia. Il processo fu qualcosa di alquanto rapido e soprattutto aperto al pubblico, anche se davvero pochi - se escludiamo shinobi e kunoichi - si presentarono per seguirlo tutto quanto. Aneiresu non provò a negare nulla, assumendosi qualsiasi tipo di responsabilità: non si era arreso, potevo leggerlo, perchè lui stava facendo tutto questo perchè era giusto.
    La sentenza arrivò a nemmeno un'ora dall'inizio: condanna a morte per tradimento, e si optò per decisione unanime alla morte chimica. Quasi fossimo in una cerchia infernale, per analogia quell'uomo sarebbe morto per mano di un veleno indolore, ma mortale, il giorno dopo, con un'esecuzione pubblica che probabilmente il popolo avrebbe gradito: avrebbero avuto la loro "giustizia", anche se sotto questo ce n'era ben poca.

    [...]


    Il giorno seguente arrivò in fretta un po' per tutti, ed alle dieci di mattina era tutto quanto predisposto per l'esecuzione capitale, che vedeva al centro di un grosso palchetto di legno una sedia, al quale era saldamente legato l'ex-kage, ed accanto a lui un carrello colmo di materiale medico ed una piccolissima siringa colma di liquido viola. Quando tutti quanti ci fummo riuniti e venne il momento, non potei fare a meno di guardare negli occhi il condannato ed essere investito da una sorta di empatia: quant'era giusto quello che avevo fatto? Forse avrebbe portato davvero alla creazione di un governo migliore e più saldo, eppure tutto ciò era frutto di una congiura non poi così legale. Certe volte il fine giustifica i mezzi, ed il termine di quell'avventura fu duplice: la siringa penetrò la pelle, rilasciando nel suo sangue quel liquido e facendo afflosciare il suo corpo qualche istante dopo, tutto quanto accompagnato dai gridi d'esultanza della folla, ma non so dirvi per cosa stessero festeggiando, in realtà; fu davvero istituito un nuovo governo, una sorta di Tetrarchia: noi quattro, che avevamo presieduto al processo ed avviato quest'abdicazione, fummo chiamati dal consiglio degli anziani e dal Damiyo in persona, ed accettammo con certo riguardo il compito di reggenti momentanei. Ovviamente il morbo non era ancora passato, ma Gig e gli altri medici ormai avevano già sintetizzato l'antidoto e lo stavano distribuendo: solo dopo che tutta la popolazione sarebbe stata curata saremmo passati alla bonifica di TUTTE le risaie, ovviamente prima purificando la Grande, e poi procedendo verso le altre. Quel giorno la giustizia era sovrana? Non posso dirlo con convinzione, ma una cosa certa posso affermarla: era l'inizio di una nuova epoca.

    fin. Aspetto Zero
     
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    Bella, mi è piaciuta, anche se onestamente sei calato mooooolto verso la fine. Parlo di parte in quanto il tragico è la mia punta di diamante, ma avrei dato alla morte del Kage il climax della vicenda. Penso proprio che farò una quest a parte dove parlerò per conto suo, in quanto al resto niente da dire. Abbastanza plausibile e avvincente. Non prendi exp perchè era il tuo esame in aggiunta alla missione: sei anbu con titolo "Membro del Consiglio Amministrativo di Oto".
    D'ora in avanti grazie al tuo titolo assumi il diritto di amministrare Oto nelle varie prese di posizione rispetto alla trama.
     
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4 replies since 22/9/2013, 11:14   175 views
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