Shibusen, la Scuola degli Assassini

PQ Introduttiva di Rain

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    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

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    la Shibusen

    Passeggiavo per i corridoi della Shibusen, l'accademia degli assassini, il luogo dove ogni ragazzo viene addestrato per diventare un letale assassino a sangue freddo.
    In questa scuola, il Gran Maestro Tezn, nomina maestri ogni 10 anni, affinchè addestrino i giovani allievi nelle arti del combattimento corpo a corpo e nell'usare la massima furtività in ogni azione, per sorprendere l'avversario che, impreparato, risponderà all'offesa in modo disordinato e caotico, andando verso la propria morte, come un salmone fà risalendo il fiume, ignaro che degli orsi sono li, pronti a mangiarselo in un sol boccone.
    La Shibusen si trova nel paese delle Lame, un paese situato al confine Nord del paese della neve, e dè per questo che la temperatura del paese è quasi sempre rasente allo zero.
    Questo però è anche un ottimo metodo per allenare i giovani assassini, poichè vengono fatti allenare all'aria aperta, senza nulla dalla cintura in su, solo un paio di pantaloni leggeri, niente maglia o scarpe, messi nel cortile a congelare con un arma in mano, e con il solo compito di sconfiggere il compagno, il perdente deve restare in cortile...tutta la notte, e se sopravvive..bhe...ritorna tra i ranghi degli studenti, rafforzato dall'esperienza vissuta.
    Come dicevo, passeggiavo per i corridoi della scuola, era l'ora in cui gli studenti sono lasciati liberi di fare ciò che vogliono, per 60 minuti esatti, per poi fare ritorno alle aule per le prove fisiche in combattimento ravvicinato.


    Cristo se fa male..


    sad4

    Pensavo, cercando di non pensare al dolore delle punizioni corporali che mi erano state inferte dai maestri dell'accademia.
    Sfortunatamente non era possibile non pensarci, poichè ad ogni passo che compivo, il dolore si faceva sentire, sempre più forte.
    Non ero stato capace di occultare totalmente il suono dei miei piedi sul legno del tatami, mentre lo attraversavo da parte a parte, ed ero stato punito con una frustata sulla pianta del piede, che ora sanguinava di brutto, così per 4 volte, finchè non sono riuscito, seppur quasi in lacrime, a completare la prova.
    Non c'erano donne alla Shibusen, la tradizione vuole che solo gli uomini possano aspirare al gradi di "Assassino", le donne sono ritenute inferiori, ed il massimo a cui possono ambire è essere una seguace che pulisce e affila le armi dell'assassini, e guai se ne rompe una, c'è la morte per questi individui.
    Non ricordo molto della mia infanzia, è cominciata qui, tra le mura dell'accademia, non ricordo di aver avuto un padre o una madre, o un fratello, o comunque qualunque altro parente stretto o meno, tutta la mia famiglia era quell'accademia, era al Gran Maestro Tzen che dovevo la vita, mi aveva accolto nella sua casa e mi aveva addestrato, trattandomi come fossi un suo stesso figlio, un figlio di sangue, nonostante io ovviamente non lo fossi.
    Tzen aveva un altro figlio, Haon, un ragazzo di 1 anno più grande di me, con il quale andavo molto d'accordo, dopo tutto eravamo cresciuti insieme, allevati allo stesso modo e con gli stessi ideali, solo che lui era destinato a diventare, un giorno, il Gran Mestro dell'ordine, mentre io no, poichè il diritto di successione era per via di sangue, non di merito.
    Non me ne facevo una croce dopo tutto, non desideravo diventare gran maestro dell'ordine, volevo solo diventare un abilissimo assassino, in grado di tenere testa anche ai più abili utilizzatori del chakra.
    Una delle particolarità della Shibusen, è che viene impartito un particolare insegnamento a tutti gli allievi, che viene continuamente ripetuto a tutti gli allievi a partire dal primo livello, fino ai maestri assassini...qualk'è questo insegnamento? E' molto semplice...Coloro che usano il chakra saranno sempre inferiori fisicamente a noi, e noi dobbiamo sfruttare questa particolarità per attaccare.
    In un certo senso era vero, ma anche se non lo era, io ero obbligato a crederci, perchè questo era il volere dell'ordine.
    Un utilizzatore del chakra utilizzava tecniche a lunga distanza il più delle volte, ma è completamente sprovvisto di difesa fisica nel caso un assassino tentasse di colirlo ravvicinatamente, ed è questo che noi assassini dovevamo sfruttare, il fatto che, nel corpo a corpo, gli utilizzatori del ninjutsu fossero terribilmente inferiori.


    Hey, papà ti vuole, corri..

    Improvvisamente, Haon comparì da dietro di me, non mi ero accorto che era arrivato, dopo tutto, durante le lezioni di mimetizzazione era il migliore, ma non era bravo quanto me nell'uso delle armi bianche, soprattutto della falce.

    Ok vado subito.

    Risposi, e subito girai i tacchi in direzione dell'ufficio del maestro, chissà cosa desiderava da me, non avevo combinato nulla quel giorno, e nemmeno quello prima.
    Una volta arrivato davanti a l'ufficio del gran maestro, varcai la porta, aprendo la porta verso l'interno, e dirigendomi verso la sua scrivania.
    L'ufficio era tutto in pietra, come lo era la maggior parte della Shibusen, con quadri e armi attaccate ai muri, varie kama e kusarigama, katane e kunai di ogni lunghezza e genere, lui era un appassionato collezionista.


    Mi ha fatto chiamare Gran Maestro? Haon mi ha avvertito.

    Si figliolo, vieni...siedi...

    Così feci, mi diressi accanto a lui e mi sedetti.

    Ti ho fatto chiamare perchè devo comunicarti una cosa, Rain, oramai sei cresciuto, sei diventato un abile utilizzatore dell'arte della furtività, come compete al migliore degli assassini, ed è arrivato per te il momento di proseguire il tuo addestramente fuori, nel mondo esterno.

    La sua frase mi turbò molto, rallegrandomi allo stesso tempo però.
    Il mondo esterno? non ero mai stato nel mondo esterno, era uno dei miei più grandi desideri, ma non conoscevo nulla, ne nessuno, come avrei fatto a sopravvivere?
    Dopo un secondo, ripensai a cosa avevo appena detto, e me ne vergognai, avevo davvero detto " come avrei fatto a sopravvivere?"? Sono un assassino, siamo addestrati anon mangiare per giorni e a non dormire per intere notti, come poteva anche solo essermi balzata per la mente una tale idea?


    Signore, dice sul serio? Io..non me l'aspettavo, credevo di avere ancora molto da imparare..

    Ciò che potevo insegnarti l'ho fatto caro Rain figliolo mio...la Shibusen ti ha formato come carattere e come tecnica, ma adesso devi raggiungere il mondo esterno per poter completare la prossima nonchè ultima fase del tuo allenamento.
    Prima però devi superare un ultima prova, un combattimento..


    Disse il vecchio Tzen.

    Contro chi maestro?

    Contro Haon, devi batterlo, poi potrai andare, lui sà già tutto

    Ecco perchè, quando mi era venuto ad avvertire, era così serio.
    Titubante ma felice, accettai.


    Accetto.



    Edited by Revan - 17/9/2013, 01:49
     
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    Haon, figlio di Tzen, erede dell'Ordine.

    Alla Shibusen non si parlava d'altro che di ciò che il gran maestro mi aveva detto, a quanto pare si era sparsa la voce della mia imminente partenza, cosa che aveva destato molto sgomento fra gli altri studenti.
    Alcuni erano felici per me, poichè, essendo uno dei migliori utilizzatori di armi bianche, gli facevo sempre sfigurare, se me ne fossi andato avrebbero avuto la possibilità di mettersi in buona luce con i maestri finalmente.
    Altri erano scontenti, poichè desideravano anch'essi di allontanarsi dalla Shibusen e andare nel mondo esterno, per vivere mille avventure e completare il loro addestramento da assassini.
    Il problema per noi assassini era sopravvivere, eravamo killer a pagamento, ma se nessuno ci assoldava era un grosso problema tirare avanti, e din tempo di pace, l'uso degli assassini si limita a qualche omicidio politico oppure grane fra clan, niente di più, mentr ein tempo di guerra c'è solo l'imbarazzo di scegliere quale contratto accettare e quale invece rifiutare..bei tempi.
    Passeggiavo per la mia stanza, alla Shibusen le camere sono singole perchè difficilmente si riesce a convivere con qualcun altro senza piantargli un coltello nel cuore durante la notte, i ragazzi li sono fatti così, non ci si può fare niente.
    Pensavo e ripensavo alla clausola che il gran maestro mi aveva imposto, battere suo figlio, Haon, maestro d'armi di primo livello, questo era certamente un compito non facile, ma davani al quale non potevo minimamente tirarmi indietro, il mio futuro dipendeva unicamente da quel combattimento, combattimento che si sarebbe svolto nella sala dei duelle quel pomerigio alle 15 in punto, ci sarebbe stata una grande fossa intorno, una folta shciera di maestri, allievi, e perfino il gran maestro in persona, era un onore non da poco avere il sommo maestro presente ad un prorpio incontro, anche se per me, più che un maestro, er aun padre, un patrigno per la precisione.

    Ci siamo..

    Erano le 14.55 quando uscii dalla mia stanza e mi diressi verso la sala dei duelli, il cuore mi batteva a mille, ed era comprensibile, un duello con il mio fratellastro era l'ultima cosa che avrei voluto, anche perchè chi avrebbe perso si sarebbe dovuto subire una punizione corporale non indifferente, 30 frustate sulla schiena, ecco cosa succede a chi perde un duello, di qualunque importanza ed entità possa essere.
    Entrai nella sala, erano già tutti presenti, messi ai lati del tatami dove si sarebbe svolto lo scontro, si trattava di un duello con Katana vera, niente legnacci duri e crudi o lame smussate, qui si trattava di vere katane in acciaio temprato molto tagliente, ci si poteva fare davvero male anche se era un semplice allenamento/test.
    Mi posizionai al centro del tatami ed andai a stringer ela mano ad Haon, il mio fratellastro..


    Buona fortuna Haon.

    Non ne ho bisogno, lo sai.

    La sua risposta era molto spavalda, voleva impressionare in tutti i modi nostro padre, voleva dimostrargli che era lui quello degno di lasciare la Shibusen, non io, e che dovevo fare ancora molta esperienza prima di poter arrivare al suo livello.
    La stanza era ricolma di gente vestita interamente di nero, con delle sfere di fuoco attaccate con fili al soffitto che facevano da illuminazione, il gran maestro prese la parola.


    Siamo qui per giudicare il valore e l'abilità di Rain, mio figliastro, e la sua abilità nell'uso delle armi, contro mio figlio Haon.
    Se vincerà, si guadagnerà il diritto di lasciare queste mura e di continuare il suo addestramento nel mondo esterno, se perderà...sapete cosa accade a chi perde, trenta frustate, nè più nè meno.


    is99

    Le direttive erano chiare, due maestri incappucciati ci porsero le nostre armi, e compimmo il saluto degli assassini prima di cominciare.
    Un profondi inchino e...si parte!
    Sono già scintille da entrambe le parti, con katane che si scontrano a grande velocità, producendo scintilli e sibilii leggeri e taglienti.
    I nostri piedi si muovevano armoniosamente, al ritmo dei fendenti lanciati e parati, dando vita ad una coreografia pazzesca, nella quale pareva che nessuno dei due superasse l'altro in abilità o in vellcità.
    Ad un certo punto, un contrasto tra le nostre due katane interruppe il combattimento infuocato, sia io che lui spingevamo con tutta la nostra forza, per vincere questo contrasto era necessaria solo una buona forza fisica, la quale io possedevo in misura leggermente superiore a Haon, e fu proprio questo piccolo particolare a permettermi di vincere il contrasto, facendo arretrare il ragazzo e portando verso di lui 3 fendenti obliqui al suo petto, che vennero tutti parati e respinti.
    Un rapido caòcio alla gamba destra mi fece perdere l'equilibrio, caddi a terra ma tenevo lo sguardo fisso su Haon che ora, saltava in aria intento ad impalarmi con la sua arma, trafiggendomi da parte a parte.
    prontamente, compii una rotolata a destra e mi rialzai di scatto, lanciando un calcio potentissimo a Haon, che lo colpì in pieno torace e lo scagliò a circa 4 metri di distanza.
    Gli cadde la Katana, il dolore al petto non era indifferente, mi guardò con aria di odio, mentre io gli facevo cenno che gli avrei dato il tempo di raccogliere l'arma.
    Il combattimento riprese immediatamente, lo avevo mandato al tappeto e a lui questo non era piaciuto, infatti si lanciò con gran foga verso di me, menando fendenti a destra e a manca, causandomi un taglio sulla spalla destra a causa di una schivata mal riuscita.
    Sorrise nel vedere il mio sangue, non era l'haon che conoscevo, era morto, su quel campo di battaglia eravamo due persone diverse, e lui non aveva avuto nessuna difficoltà ad accettarlo, dopo tutto, la prima regola di un assassino è quella di uccidere e reprimere i sentimenti, poichè veicoli di sofferenza e sconfitta.
    Decisi di fare sul serio, partendo in quarta dopo aver schivato l'ultimo attacco, prima un fendente alla gamba sinistra e poi a quella destra, il sinistro riuscì a pararlo, l'altro no.
    Gli tagliai un lembo di pelle, accusò il colpo non indifferentemente, poggiando il ginocchio a terra...


    Ora!

    Pensai, era il momento giusto per attaccare, un vero killer sfrutta i punti deboli a suo vantaggio.
    Balzia in aria e gli atterrai dietro, lui non fece a tempo a girare la testa che già la mia katana si era conficcata nel suo addome per 15cm, mandandolo al tappeto sanguinane e dolorante.
    Nessuno esultò, nessuno battè ciglio, solo il gran maestro si mosse, per indicare a due maestri di prendere Haon e di portarlo in infermeria.


    Scusa Haon..

    Non rispose.
    Il gran maestro mi indicò di seguirlo nel suo ufficio, dopo essersi congratulato con me.


    Congratulazione figliolo, ce l'hai fatta..
    Haon starà bene, andiamo nel mio ufficio, dobbiamo parlare del tuo futuro.



     
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    Amegakure.

    Ce l'avevo fatta, ero riuscito a battere Haon in un duello, nessuno c'era mai riuscito fino ad ora, questa era una bella vittoria, voleva dire che la mia abilità nell'utilizzo della katana era aumentato, anche se non era la katana la mia vera arma da combattimento, bensì la falce.
    In ogni caso avevo vinto, avevo vinto ed era stata una vittoria meritata, poichè non tutti i giorni capita di affrontare un maestro d'armi di primo livello e batterlo senza rimetterci un dito o una gamba o comunque una qualsiasi parte del corpo, questa era una delle regole principali di un assassino, se il tuo avversario è di livello superiore al tuo, portalo al tuo livello fiaccando la sua difesa, e poi colpiscilo come solo un assassino sà fare...questa è la chiave del successo.
    Assieme al gran maestro feci ritorno nel suo ufficio, nessuno degli altri allievi aveva aperto bocca quando siamo usciti dalla stanza, un pò perchè era usanza parlare solo quando si era interpellati, un pò anche per lo stupore, non capitava tutti i giorni che Haon, il migliore di tutti, venisse battuto dal figlio illegittimo del gran maestro così, in poche mosse, e addirittura sul suo campo di specializzazione.
    Una volta arrivati nell'ufficio dell gran maestro, questo andò a sedersi presso la sua sedia per mettersi comodo, gli acciacchi dell'età cominciavano a farsi sentire, anche per un uomo atletico e scattante come d'altra parte lui era.
    Mi indicò di sedermi, così feci, mettendomi a sedere su una delle sedie poste davanti alla scrivania.
    Vidi che cominciò ad aggeggiare ad un armadietto, dal quale tirò fuori una scatola di medie dimensioni, fatta di legno, con sopra il simbolo della Shibusen.


    Rain, figliolo...ti ho cresciuto come fossi sangue del mio sangue, addestrato a diventare uno dei migliori assassini di questa generazione, furtivo e letale, scattante e furbo, ti ho addestrato bene, e oggi me ne hai dato la prova battendo tuo fratello.
    Voglio molto bene a Haon, è molto abile anche lui...ma non è come te, tu sei diverso.


    Quelle parole mi piacquero molto, vedevo ricompensato il mio duro lavoro e la mia dedizione alla causa degli assassini, unica causa che conoscevo.

    La ringrazio mio maestro, ho dato tutto alla Shibusen, ed in cambio ho ricevuto importanti insegnamenti, non solo pratici, anche di educazione, questo posto oramai è casa mia..

    Ci sarà sempre un posto per te qui alla scuola, ma devi andare, come ti avevo promesso.

    Disse, aprendo la scatola in legno.


    emcy

    Queste lame sono appartenute ad un grande assassino, il cui nome resterà per sempre nei registri della scuola.
    Un assassino che ha compiuto grandissime opere, sconfiggendo alcuni tra i più potenti ed abili ninja della storia del paese delle lame.
    Sfortunatamente per lui, la morte lo ha colpito in tarda età, quando oramai non era più in grado di difendersi, soprattutto se il nemico è una malattia.
    Non c'è onore più grande per me, di aver servito sotto questo grande assassino, e le sue armi adesso, le voglio cedere a te, Rain, ti faranno comodo durante il tuo viaggio nel mondo esterno.


    Sono bellissime signore..

    Lo erano, lo erano davvero.
    Delle perfette e bellissime lame celate da vero assassino, in argento con sistema a molla che fa scattare la lama che, in un millesimo di secondo, viene eiettata e lacera la carne ed i muscoli del bersaglio, inoltre è silenziosa e segreta, perfetta per un omicidio silenzioso.


    Questa è una mappa, ti condurrà fino ad una città chiamata Amegakure, nel Paese della Pioggia, è un luogo tranquillo, dove non darai eccessivamente nell'occhio, e dove le tue azioni saranno ben pagate, soprattutto perchè adesso dovrai cavartela da solo, non avrei più il sostegno dell'ordine, sei solo Rain.

    Tornerò, tornerò presto, quando sarò più forte, e le darò dimostrazione di quello che ho appreso.

    Dissi, e mi proiettai fuori dalla porta dell'ufficio, sbrigandomi a raccattare le mie cose, poche, e a gettarmi fuori dalla Shibusen, ansioso di scoprire i segreti del mondo esterno, e di vedere per la prima volta una grande città, come probabilmente Amegakure era.
    Le ore di viaggio furono decisamente tante, circa 13, nelle quali non riposai nemmeno un attimo, dritto per la mia strada seguendo la mappa, attraversando boschi, prati e strade ciottolate, fino ad arrivare, finalmente, davanti alle porte della città.
    Era gigante, un portone tannto immenso, da superare in altezza addirittura la torre maestra della Shibusen, con palazzi di dimensioni apocalittiche, o almeno per me lo erano, con insegne luminose e tutto ciò che ne compete, sembrava più una metropoli che un villaggio, in più, la pioggia battente, dava quel senso di oscurità che a me piaceva tanto, dopo tutto, era attraverso quella che lavoravo.



    a5l9



    SPOILER (click to view)
    Spero sia carina, ho cercato di creare il Background di Rain fino all'arrivo a Ame.
    Exp chi può :sisi:
     
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  4. »TheOnlyNico.
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    CITAZIONE
    Ma sti 30 Exp che ti sto assegnando, te li aggiungi o no? :lol!:
     
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3 replies since 16/9/2013, 05:04   101 views
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