Preludio di una nuova era

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    Preludio



    - Quindi alla fine mi hai trovato...che domanda stupida: anche tu puoi contare su abilità sensoriali. -

    Ti trovo qui, a ridosso di una camera buia ancora in allestimento piena di scatoloni e cianfrusaglie varie, illuminato per metà dalla luce del corridoio. Stavo per ticchettare sulla porta d'ingresso per annunciarmi, ma dimentico che rilevi qualunque fonte di chakra in avvicinamento. Mi permetto quindi di entrare senza ulteriori domande e rilascio nell'aria il suono ovattato dei calzari in cuoio che avanzano per la sala.
    Braccia conserte, maschera china e gambe incrociate: posso immaginare come ti senti. Poche persone al mondo sono buone come te. Ti carezzo il gelido volto metallico col dorso delle falangi, è più che altro una manifestazione dello stato d'empatia di cui risento.
    Sento le tue mani tremare al sol pensiero di cos'avresti potuto combinare se fossi stato poco più impreciso nel gestire il flusso molecolare. La verità, Matador, è che se c'è una cosa al mondo che temi...è te stesso.
    Estendo le carezze alle braccia protette dalla tuta isolante, l'unica armatura che assieme a questa maschera avvolge il tuo cuore. Fa nulla, "Don Giovanni" da strapazzo, ci sono io qui per te. Non posso parlarti, ma sta' sicuro che ti starò sempre accanto.


    - Sir Matador, è da tempo che la cerchiamo: gli avversari che lei e Sarukube-sama avete eliminato dal torneo insistono per incontrarvi. Vi attendono in infermeria. Uno di loro è in gravi condizioni. -

    Scrolli di dosso la polvere accumulata in questa gatta buia e come nulla fosse, sobbarcandoti tutti i pesi del mondo, ritorni nei panni solari e goliardici del Matador:

    - Vamos, no hay necesidad de estos cumplidos! -

    - Ehm...come scusi? -

    Stupido inserviente del Daymio, ha detto solamente che le formalità sono inutili. Prendo l'iniziativa io e, superata la guardia, marcio verso la destinazione seguita dal mio complice.
    Lì giunti assistiamo a un movimentato andirivieni di medici in panico per le continue ricadute di "Great Sakinman". Bendato in punti vitali e con flebo per tutto il corpo, respira a fatica grazie ad un inalatore professionale. L'elettrocardiogramma è instabile e propaga pulsazioni a ritmi critici. E' la prima volta che lo vedo senza maschera: un ragazzo dai tratti somatici scolpiti come gli addominali in petto; capelli argentei e cristallini come il mercurio gli sormontano il capo, adagiati sul cuscino in lattice. Non nego di essere ipnotizzata dalla sua bellezza, ma in quanto medico svio l'attenzione sulla patologia. E' strano: a parte qualche taglio superficiale stilato dal vento non sembra così grave, eppure le chiazze di sangue emergenti dall'epitelio lasciano intendere l'esatto opposto.
    E' questo il potere della corrente Iseki, Matador?
    Poco più in là, meno considerato dai dottori, riposa ad occhi aperti Shaku, il vecchio giovane dalla capigliatura rosso focolare. A differenza del compagno di stanza, non ha nulla che non vada.
    Ti faccio cenno col capo di intervenire: sarò io a occuparmi di Sakinman, però di contro tu dovrai mandare via questo ammasso di inetti. Ci riesci?


    - Señores, un momento de atención: de ahora en adelante ce occuperemo noi de los pacientes. Mucha gracias! -

    In una manovra da maestro prendi al lazzo di un filo d'acciaio l'intero corpo medico in sala e li trasferisci in sicurezza chissà dove con un Iseki stabile. Son sicura di questo. Sbarri quindi la porta, mentre io focalizzo l'attenzione sull'uomo d'oro.
    Magnetizzo le mani per attrarre a mè gli arnesi necessari all'operazione: scodella d'acqua impastata con chakra, sieri sedativi, bolle iniettanti e tanto altro. Farà male, perchè con l'occhio del Kagura unito alle conoscenze anatomiche ho rilevato il problema...nonchè la causa della pericolosità dell'Iseki: nel trasferimento destabilizzato hanno interferito pulviscolo e schegge rocciose dal sottosuolo, immettendosi nel suo corpo durante il processo di ricomposizione. Devo estrarre quei materiali, prima che sia troppo tardi. Resisti Sakinman, sono qui per aiutarti... -


    - Haru, il mio comportamento è imperdonabile. Ti domando scusa. In un turbinìo di emozioni ho osato scatenare su di te un jutsu di quella portata, quando non c'entravi nulla.
    La verità è che tra il pubblico, sugli spalti di questo torneo si cela la minaccia peggiore che la storia abbia mai partorito. Un essere talmente ignobile che al confronto Madara e Obito Uchiha sono delle scolarette di accademia. -


    Avevo ragione quindi: è stato Zero la causa scatenante dell'Iseki. Ma abbassare tanto la guardia al punto di rivelare un dettaglio simile non è da te. Devi essere davvero devastato dentro!
    E così Sakinman in realtà si chiama Haru, un nome tipico di Suna. Tossisce e inarca il tronco in avanti colto da una crisi. Tento di sopprimere il dolore con unguenti e jutsu medici, ma per calmarlo devo dar fondo alle mie intere riserve di chakra...


    - Questo però non mi giustifica. Usare su di te l'Iseki è stata una mossa scorretta. Un errore...e non saremmo stati qui a parlare. Mi dispiace.
    Rosalita, come procedono le cure? -


    Una goccia di sudore cade da dentro il cappuccio. Rimuovere le particelle estranee alla sua biologia è arduo persino per un medico del mio calibro. Un dubbio mi assale: come fai a conoscere Haru, Matador?
    Shaku dall'altra parte emerge dal suo status di sonno apparente e si addentra nella discussione. Avrà sentito ogni cosa?


    Edited by Zérø - 16/9/2013, 02:01
     
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  2. "KING"
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    L'oblio era sceso su Haru.
    Sentiva voci, suoni e colori.
    Sì perfino colori sentiva: il blu era abbastanza acuto, il rosso era profondo e tonante, ed il giallo armonioso e leggero.
    L'oblio esplose in un turbinio di forme e colori che schizzavano ovunque creando una discreta confusione.
    Haru era svenuto già da un po', ed i medici erano già alle prese con lui.
    Nulla di quello che facevano sembrava funzionare, lui aveva come rigettato ogni cura ricevuta.
    Ma quando le forme ed i colori cominciavano ad assestarsi, e l'udito migliorò, arrivando a distinguere un suono dall'altro, arrivò anche il dolore.
    Ogni singola cellula del suo corpo stava bruciando, pulsando, vibrando, o comunque stava facendo qualsiasi altra cosa che gli causasse quel dolore sempre crescente.
    Ad un certo punto la luce cambiò completamente.
    Dopo un vortice, rimasero solamente poche forme guizzanti a danzare scoordinate attorno a lui.
    E sentiva una voce familiare.
    Poi, all'improvviso, si svegliò e vide tutto nitidamente per un istante, poi divenne tutto bianco, e pian piano si riabituò alla luce.
    Ma sapeva già cos'aveva visto, quell'istante di nitidezza gli era bastato.
    Lui era coperto un po' ovunque da bende.
    Si trovava in una stanza che aveva tutta l'aria di essere un infermeria con lettini flebo e tutto il resto.
    Su un letto vicino al suo stava riposando Shikamaru Hoozuki, lievemente ferito.
    Alle prese su di lui c'era una donna misteriosa, e li, che lo guardava da dietro la sua maschera, c'era El Matador quel gran fiodena!

    -S-sei venuto quindi-

    -Haru, il mio comportamento è imperdonabile.
    ti domando scusa.
    In un turbinio di emozioni ho osato scatenare su di te un Kinjutsu di quella portata, quando tu non c'entravi nulla.
    La verità è che fra il pubblico, sugli spalti di questo torneo, si cela la minaccia peggiore che la storia abbia mai partorito.
    Un essere talmente ignobile, che al confronto Madara ed Obito Uchiha sono delle scolarette di accademia-


    *Uchiha
    . . .
    Sefiro!*

    Bingo.
    Ancora non ne aveva la certezza finchè non chiedeva direttamente, ma comunque tutto fu annebbiato da una violenta tosse sanguinolenta, sintomo di una ricaduta.
    il suo corpo ebbe violenti spasmi involontari tanto forti da piegarlo.
    Perse i sensi per un paio di secondi, la stanza vorticava feroce e le fitte di dolore, perchè questo erano ciò che provava prima a confronto, erano diventate esplosioni interne, praticamente.
    La medica stava sudando, era seriamente in difficoltà, Haru rimase calmo e chiuse gli occhi, ascoltando quello stronzo di El Matador, che prima tenda di uccidere uno e, quando non ci riesce, si scusa come se nulla fosse.
    Il dolore era incredibile ed avrebbe voluto volentieri dirgli due paroline, ma non ci riusciva.

    -Questo però non mi giustifica.
    Usare su di te l'Iseki è stata una mossa scorretta.
    Un errore
    . . .
    E non saremmo stati qui a parlare.
    Mi Dispiace.
    Rosalita, come procedono le cure?-


    Di merda!
    Il dolore si faceva sempre più intenso ed insopportabile e bagliori di luci gli stavano strippando la testa, che intanto non aveva ancora smesso di girare.
    la nausea ebbe il sopravvento e gli venne un conato di vomito che riuscì a contenere per chissà quale miracolo.
    Rosalita, così si chiamava, forse, gli stava spalmando su una ferita dell'olio strano che puzzava di capra morta rimasta al sole troppo tempo.
    E tanto per cambiare bruciava da morire, ed innescò un'altra tosse violenta con conseguenti spasmi, più violenti ancora.
    Poi il dolore pareva affievolirsi, non sapeva cos'aveva fatto quella dona, ma stava tutto passando.
    O meglio, stava tutto diventando sopportabile, e riaprì gli occhi.
    Con un filo di voce appena, controllandosi abbastanza da non balbettare, parlò:

    -C-credi di avermi battuto per via del tuo Kinjutsu?
    Se non mi avessi distratto saresti tu qui, e ridotto peggio penso hehehe
    Cogh Cogh
    . . .
    Ma come fai a conoscermi?
    Che legame hai con me, e con Sefiro Mitarashi, o Uchiha se preferisci.
    E chi sei tu!
    . . .
    E cosa sono queste ciarle sulla minaccia più grande della storia?-


    Riprese fiato.
    Tossì di nuovo.
    Senza spasmi stavolta.
    Riprese ancora fiato.

    -Sefiro è solo un bamboccio capriccioso ma, l'ultima volta che l'ho visto, era con un uomo con una grossa spada, una ragazza dai capelli neri, e si stava confrontando contro il King: Juan del gruppo Kishikumo.
    Non puoi riferirti a lui, ma è l'unico sangue di Uchiha che abbia mai visto
    . . .
    E che sia sopravvissuto hehe-


    Rosalita stava ancora armeggiando con Haru, che era ancora li steso sul lettino, con dolore ovunque, sangue ovunque, un po' fresco ed un po' rappreso, e denudato del suo costume.
    Il suo costume
    . . .
    Key altro gran figlio di mignotta gli aveva dato quel ridicolo costume.
    Costume che i medici del torneo manco gli avevano tolto per curarlo, ma dopo aver visto la repentina ricaduta, l'avevano finalmente spogliato e provato a curare con mezzi più estremi, e poi erano intervenuti El Matador e Rosalita.
    Key
    . . .
    Lui era il male supremo, forte oltre ogni immaginazione, e determinato a distruggere ogni essere umano esistente, o quasi.
    La confusione regnava nella sua testa, confusione che poteva frugare solo El Matador.
    ora sorgeva un problema.
    Shikamaru l'aveva già conosciuto, come Gold tempo addietro.
    L'avrebbe sicuramente riconosciuto, aveva usato la tecnica che gli aveva donato tempo addietro!
    Doveva mettere le cose in chiaro al più presto.

    -Tu non sperare di restarne fuori.
    Mi hai conosciuto prima come Gold, poi come quel ridicolo travestimento
    . . .
    Great Sakinman, ed ora come Haru il Traditore.
    Ma una cosa alla volta, mi aspetto delle spiegazioni dopo ciò che è avvenuto in quell'arena El Matador!
    E sappi, che, in piene forze, potrei distruggerti in cinque secondi, come tu hai fatto con me, ma non è una minaccia, oggi non hai visto Haru il Kami in quell'arena!-

     
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    Gelatina viscosa, gelatina viscosa ovunque! Le voci dei medici agitati per la sorte del mio compagno arrivano distorte e ovattate. Possibile che in quattro anni di onorata carriera questa sia solo la seconda volta che un avversario mi manda KO? Beh, spero che si degni almeno di dare spiegazioni, sempre ammesso che sia un uomo!
    Ok, meglio distruggere questa maledetta gelatina e ritornare a camminare, sarebbe bastato darmi un po' d'acqua, ma questi ignoranti mi hanno quasi dato per morto. Mph, paramedici che hanno nel loro nome una parola in più: la parola “medici” sicuramente. Penso che imparando la singola tecnica del palmo mistico, pur non conoscendo una ceppa di medicina, potrei curare molti più pazienti rispetto a loro.
    Rigonfio il braccio destro, la gelatina avviluppata a questo esplode in mille pezzi, concentrando su di essa l'attenzione di tutti i medici spaventati dal botto. Riassorbo tutti liquidi andati a rigonfiare il braccio destro e li concentro su quello sinistro: stessa solfa; esplosione della gelatina e nuovo stupore dei medici.
    Una volta liberate le mani, strappare il resto della gelatina è un gioco da ragazzi. Riesco a malapena a star diritto, quando una voce strana, familiare, ma al contempo nuova, si presenta alle mie orecchie...

    El Matador?

    Ormai ho perso tutta la gelatina, ma nulla mi vieta di restare sul lettino a fingere di essere in pieno trauma cranico. Ok Shaku, sai benissimo come si finge il trauma cranico: occhi spalancati e non muovere alcun muscolo; fai finta di avere qualche conato di vomito e una tosse convulsa e ecco qua: un trauma cranico pienamente credibile. Se non fosse per il fatto che io non posso avercelo un trauma cranico.
    Dove ciospa è finito quell'accento spagnolo da mariachi fallito? La sua voce si è fatta più profonda, più calma e soprattutto meno fastidiosa: riesco quasi ad ascoltarlo senza volergli spaccare il culo in mille pezzi. Ok, forse esagero.
    Oltre a muovere scuse a destra e a manca, El Matador fa anche un monologo sulla minaccia più grande esistente sul pianeta: come se lui non fosse già abbastanza!
    Colpo di scena: dopo un minuzioso lavoro di medicina, la donna che si accompagna al Matador, riesce a mettere in sesto Haru quanto basta per farlo parlare. Incredibile quante cose riesca a seguire con la coda dell'occhio!
    Tra il trambusto, riesco ad ascoltare anche le parole di Haru, che prima si focalizzano sul risanare il suo orgoglio evidentemente ferito più del suo fisico stesso, per poi soffermarsi su un certo Sefiro: discorso inutile. La cosa più interessante del suo discorso è la fase in cui si rivolge a me. Chiamatelo egocentrismo, chiamatela pure mania di protagonismo, ma io sono un istrione!
    Riesco a sentire ogni sua parola nitidamente, ma appena sento l'ultima frase riservata a me, le orecchie paiono chiudersi, come quando il sangue ad elevata pressione vi sale al cervello permettendovi di fare poco meno che un cazzo.
    Gold e Haru sono la stessa persona? Haru è un traditore? Ho dato dei soldi a un traditore per apprendere una tecnica tanto utile da farmi perdere al primo turno in un torneo? Beh, anche qui, meglio che non ribatta più di tanto. Quel tizio è in grado di maciullarmi se si impegna. Solo una domanda mi rimane su Haru: PERCHÈ CAZZO DI MOTIVO NON SI È IMPEGNATO A LOTTARE?
    Ok, entrata scenica numero 23, indignato dopo aver origliato una conversazione su di me: gamba destra in avanti, gamba sinistra indietro e... Alzarsi dal letto con uno sguardo, sollevare il capo e partire con il monologo mentre si viaggia verso i due interlocutori a passo lento. Mani in tasca per l'ennesima volta. Voltarsi di scatto e... Monologo!

    Bene, credo che delle risposte mi siano dovute da entrambi, non siete dello stesso avviso?

    Frase ad effetto: ho il coltello dalla parte del manico in questa situazione. Nonostante io sia l'anello debole, la diplomazia è ciò che fa per me.

    Cominciamo dalle domande più vaghe: voi tre, chi siete davvero? E che cazzo è l'Iseki?

    Mi volto prima verso Haru, poi verso la fredda maschera del Matador, ed infine verso la donna, che impegnata a medicare il ninja traditore, nemmeno ha il tempo per fissarmi.... Dannata rovina inquadrature!

    Poooi: ho sentito di una minaccia, poi tu gli hai risposto che il nome di questa minaccia sarebbe “Sefiro”. Vorrei chiedervi innanzitutto perchè uno con un nome che ricorda vagamente una marca di zucchero, debba rappresentare un'immensa minaccia per il mondo ninja. Ah, vorrei anche chiedervi perchè sono l'unico che non lo conosce... E io che pensavo che la vera minaccia forse Kishikumo

    Dico voltandomi verso El Matador, con un'espressione a metà tra l'incredulità e lo scherno. Mi avvicino a passo lento verso il misterioso ninja ammantato, allungo una mano verso di lui: punto alla maschera, ma non prima di annunciare le mie azioni. Non voglio costringere nessuno, soprattutto quelli più forti di me, a fare ciò che io voglio che facciano.

    Preferirei parlare faccia a faccia con te, permetti che io ti rimuova questa maschera. Sei qui a parlare con noi, non c'è nessun altro. E fidati quando ti dico che non direi nulla in giro: potrei ritrovarmi smolecolarizzato nell'aria. E questo non mi va.

    Terza fase: l'uscita scenica. Inarco la schiena in avanti e mi giro verso Haru e Rosalita. Un sorriso a mezzabocca si palesa sul mio volto, mentre i miei occhi spalancati si posano sulle bende sul suo corpo

    Ora, da te che in queste condizioni ti permetti di minacciarmi, Haru, Gold, Stronzoman o come ti chiami, cosa dovrei temere io? Ricordi di avermi insegnato una tecnica, no? Beh, sono sicuramente migliorato da quel giorno. Non minacciarmi, Haru. Non voglio che tu sia archiviato tra i traditori più bassi nel girone dell'inferno. Ti concedo di spiegarmi un po' di te, visto che, a questo punto, ho domande su tutto ciò che avete detto fino ad ora.
    Insomma, avrete un bel po' da parlare... Vi ascolto


    Porca puttana, che attore consumato! Adesso manca solo l'ultima scena: avvicinarsi ad una sedia e sedercisi svogliatamente, accavallare le gambe e posare un braccio dietro lo schienale. Quanto posso essere figo quando faccio il serio? Ok, ho minacciato praticamente due dei ninja più forti che io conosca, ma probabilmente non mi ricapiterà mai più.
    Alleggerisco la tensione, una canna di marijuana è ciò che ci vuole: la porto alla bocca, la accendo e tiro una prima boccata. Ecco il gesto da gentleman.

    Volete fare un tiro? È anche un modo per lenire le tensioni appena intercorse tra di noi, come dei veri gentiluomini dovreste accettare.

    Fine, sono sempre più figo.
     
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    -C-credi di avermi battuto per via del tuo Kinjutsu?
    Se non mi avessi distratto saresti tu qui, e ridotto peggio penso hehehe
    Cogh Cogh. . . -


    - Bene, credo che delle risposte mi siano dovute da entrambi, non siete dello stesso avviso?
    Cominciamo dalle domande più vaghe: voi tre, chi siete davvero? E che cazzo è l'Iseki? -


    Ora che tutti e due son svegli e vigili, naturalmente cominciano a tempestarti di domande. Come biasimarli? Conoscere un tipo enigmatico come te farebbe storcere il naso persino alla persona più individualista e menefreghista. Dal nulla siamo apparsi in torneo, iscrivendoti come "El Matador della Passera Caliente" ed esponendoti ai concorrenti con modi discutibilmente eccentrici. Hai suscitato riso e scherno fra i tuoi avversari e fra gli stessi spettatori, i quali però si son dovuti ricredere davanti la verità: a differenza di ciò che sembra, tu sai sempre quel che fai e in combattimento pochi possono tenerti testa.
    Sei una sorpresa continua, Matador, ma tieni a bada una cosa: pur risentito dal rimorso, devi discernere bene cosa puoi da cosa non puoi rivelare a Sakinman e all'Hoozuki. Ne va di entrambi. Confido in te e, dopo una breve pausa impiegata a disinfettare gli strumenti, continuo l'operazione spalmando sul robusto corpo del paziente un unguento maleodorante.
    Dal canto tuo, sentendo la richiesta di Shaku, non riesci a trattenere l'eccitazione, tanto da cercare la mia approvazione alla risposta con un continuo su e giù della testa. Non puoi proprio farne a meno, eh Matador?


    - Como chi soy yo? Yo soy "El Matador della Passera Caliente"! E l'Iseki es mi firma, mi Z de Zorro, un jutsu espacial que traslada los cuerpos! -

    Sotto il cappuccio sbuffo in un'espressione disgustata. Ci risiamo. Beh, immagino sia migliore di qualunque altra risposta. Almeno questo te lo riconosco. Meglio improvvisare che dire la verità. Poi però le domande diventano più precise, più mirate, ed è qua che devo stare attenta ad intervenire qualora i sensi di colpa ti estirpino troppi segreti dalla bocca...

    - Ma come fai a conoscermi?
    Che legame hai con me, e con Sefiro Mitarashi, o Uchiha se preferisci.
    E chi sei tu!
    . . .
    E cosa sono queste ciarle sulla minaccia più grande della storia?-


    Metti da parte l'orgoglio ispanico per riassumere momentaneamente i tuoi panni. Devo ammettere che anch'io son curiosa di sapere come lo conosci. Perchè? E' molto semplice: abbiamo trascorso gli ultimi anni sempre assieme, stipati nei meandri del deserto di Suna. Quando hai potuto conoscere Sakinman?
    Per il resto, occhio a cosa dici: spiegare il legame che ti accomuna a Sefiro equivarrebbe a smascherarci, e poi non sono sicura che questi due potrebbero capire. E' un nesso abominevole, un ignobile destino e...la nostra comune condanna.


    - Ti sembrerà strano, Haru Kamigawa, ma noi due ci conosciamo già. Certo, capisco che sia difficile per te ricordarmi: all'epoca non portavo alcuna maschera. Parliamo di quando ancora tu non eri un mukenin. Esatto: so anche che sei un ninja traditore...perchè ti tengo d'occhio da tempo. -

    Quindi vuoi spingerti fino a quel punto, Matador. Le nostre ricerche, volte ad individuare i ninja più forti del pianeta, sarebbero dovute essere il nostro asso nella manica qualora avessimo fallito con Zero. Lui è uno dei guerrieri che hai scelto? Lo guardo negli occhi mentre è impegnato ad ascoltarti: biondi come l'oro e profondi come l'oceano. Arrossisco inspiegabilmente e scuoto la testa: a cosa vado pensando in un momento simile?! Torno alle mie faccende. Anche l'ultima scheggia è andata. Dovrebbe andare meglio. Fermerò il sangue con i jutsu medici per completare l'opera.

    - Poooi: ho sentito di una minaccia, poi tu gli hai risposto che il nome di questa minaccia sarebbe “Sefiro”. Vorrei chiedervi innanzitutto perchè uno con un nome che ricorda vagamente una marca di zucchero, debba rappresentare un'immensa minaccia per il mondo ninja. Ah, vorrei anche chiedervi perchè sono l'unico che non lo conosce... E io che pensavo che la vera minaccia forse Kishikumo -

    -Sefiro è solo un bamboccio capriccioso ma, l'ultima volta che l'ho visto, era con un uomo con una grossa spada, una ragazza dai capelli neri, e si stava confrontando contro il King: Juan del gruppo Kishikumo.
    Non puoi riferirti a lui, ma è l'unico sangue di Uchiha che abbia mai visto
    . . .
    E che sia sopravvissuto hehe-


    - E invece mi riferivo esattamente a lui: ciò che lega me a Sefiro alias Zero il mukenin non vi riguarda, però posso...anzi, voglio dirvi ciò che so sul suo conto. Avete un anno di tempo per prepararvi alla sua mossa, un'imponente marcia contro il mondo ninja volto a cambiare la realtà così come la conosciamo.
    Non pensate di poterlo anticipare nè tantomeno di poter arrestare la sua corsa, però c'è qualcosa che avete l'obbligo morale di portare a compimento: una congregazione di forze, una resistenza segreta se preferite. -


    Arrivare a svelare tanto...cosa penseranno di te, Matador? Gli metterai in testa stupidaggini del tipo che sei il guerriero venuto dal futuro per cambiare le sorti dell'umanità, pretendi forse l'opposto?!
    Stai azzardando troppo, calcando ancora una volta la mano. Ma mentre sono impegnata a fasciare i polpacci di Haru, sento Shaku avanzare in direzione del Matador e fare quanto di più sbagliato possibile: tentare di togliergli la maschera!


    - Preferirei parlare faccia a faccia con te, permetti che io ti rimuova questa maschera. Sei qui a parlare con noi, non c'è nessun altro. E fidati quando ti dico che non direi nulla in giro: potrei ritrovarmi smolecolarizzato nell'aria. E questo non mi va. -

    Brucio di sguardo quanto basta per passare all'azione: muovendomi d'impulso mi avvito su me stessa, prendendo a mezz'aria lo Shuriken del Vento demoniaco in caduta libera da sotto la manta; gli fendo in un lampo il polso, facendogli liquefare la mano, e infine gli poggio la lama dell'arma elettrificata sulla fossetta giugulare: Matador, te l'ho già detto, non permetterò a nessuno di toglierti la maschera!

    - Mi spiace, Shaku, ma la mia complice qui non sembra d'accordo coi tuoi propositi. Dovrai accontentarti delle mie parole.
    Fidati di me: non tentare stupidaggini. Rosalita è un'avversaria ben più pericolosa di me. -


    L'Hoozuki pare recepire l'antifona e torna, seppur velatamente deluso, sulle sue. Per quanto mi riguarda son costretta a rigirarmi verso Haru, che in preda al dolore, ha subìto una mia gomitata accidentale dovuta alla manovra. Ripongo l'equipaggiamento e metto le mani in viso, desolata per quanto accaduta. Lenisco quindi il malessere per come posso, col mio tipico tocco delicato.
    Ripresosi Sakinman carica il compagno di stanza con delle minacce alquanto esplicite:


    -Tu non sperare di restarne fuori.
    Mi hai conosciuto prima come Gold, poi come quel ridicolo travestimento
    . . .
    Great Sakinman, ed ora come Haru il Traditore. -


    - Ora, da te che in queste condizioni ti permetti di minacciarmi, Haru, Gold, Stronzoman o come ti chiami, cosa dovrei temere io? Ricordi di avermi insegnato una tecnica, no? Beh, sono sicuramente migliorato da quel giorno. Non minacciarmi, Haru. Non voglio che tu sia archiviato tra i traditori più bassi nel girone dell'inferno. Ti concedo di spiegarmi un po' di te, visto che, a questo punto, ho domande su tutto ciò che avete detto fino ad ora.
    Insomma, avrete un bel po' da parlare... Vi ascolto -


    - Dateci un taglio, voi due. Siamo in un torneo omogeneo all'interno di una struttura protetta dagli anbu di tutti e nove i paesi ninja. Se vi combatteste all'infuori del campo di battaglia finireste in gatta buia. E dubito che siate intenzionati a farlo, dico bene?
    Oltretutto, Haru, perchè credi abbia smaterializzato il suo Jokey Boy anzichè spedirvelo alle spalle? Avrei potuto farlo, ma la potenza che ho percepito in esso sarebbe stato in grado di distruggere l'intera sezione inferiore dell'edificio, uccidendo tutti i presenti, i qui presenti inclusi.
    Fossi in te non sottovaluterei questo ragazzo. -


    L'intera sezione del complesso?! Roteo stupefatta il volto in direzione del rosso, il quale incurante del disastro che avrebbe potuto arrecare, si rolla della droga e la fuma placidamente seduto su una sedia. Possibile che un soggetto simile nasconda in sè una tale potenza?! Anzichè ravvedersi però il tipo pare compiaciuto dalla tua dichiarazione, tanto da azzardare un invito:

    - Volete fare un tiro? È anche un modo per lenire le tensioni appena intercorse tra di noi, come dei veri gentiluomini dovreste accettare. -

    Stupido, presuntuoso e anche incosciente! Avresti potuto ammazzarci tutti!

    - Ma una cosa alla volta, mi aspetto delle spiegazioni dopo ciò che è avvenuto in quell'arena El Matador!
    E sappi, che, in piene forze, potrei distruggerti in cinque secondi, come tu hai fatto con me, ma non è una minaccia, oggi non hai visto Haru il Kami in quell'arena!-


    - Lo so bene, Haru. E' per questo che ho scelto te...e anche lui... -

    Dici indicando lo svampito cannato:

    - ...per avviare il progetto di cui parlavo. Capisco la difficoltà nel fidarsi di uno come me, ma dovete credermi: non sono un vostro nemico, al contrario. Se ignorate il mio consiglio, ovvero radunare i ninja più forti esistenti in un'organizzazione segreta, tra un anno verrete trucidati, o peggio, sottomessi al volere di Zero!
    Dovete darmi ascolto, perchè se io dovessi cadere per mano sua, il concetto stesso di tempo verrebbe meno, perchè l'evoluzione del genere umano verrebbe soppressa. -
     
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    Tutto era così confuso e disorganizzato nella sua mente, che Haru non sapeva più a cosa pensare.
    Era davvero dura per lui, essere li in quella stanza con El Matador e Shaku, non sapeva più che fare, come comportarsi e come agire.
    Poi tutto cambiò.
    Gli occhi di Haru divennero lucidi, e gonfi di lacrime che non sarebbero mai uscite.
    Il dolore che provava si trasformò in calore, ed il Vero Haru, soppresso fin dalla notte del Gold Saucer, venne a galla, accompagnato da un'unica lacrima, versata per il suo amore perduto.
    Non era più il Kami, non era più Gold, non era più nulla.
    SI sentiva come nel suo sogno di tanto tempo fa, quando un vecchietto gli passò il suo bastone, e gli fece resuscitare un giovane albero, il tutto immersi nel bianco di un paesaggio etereo.
    Un sogno contorto in grado di lasciare basito chiunque, ma estremamente profondo.
    Era forse stato un sogno premonitore?
    Come il sogno della scimmia del drago e delle tigri?
    Al tempo, aveva interpretato il tutto in una maniera sconclusionata ed accostando elementi simili, facendosi una teoria che l'aveva portato fino al Gold Saucer e, quindi, fino a quel lettino.
    Se solo avesse capito al tempo
    . . .
    Ma ora era tardi, e solo il VERO Haru, quello soppresso da tre anni, poteva accorgersene, perchè il nuovo Haru, ed ora se ne rendeva conto, era stato castrato.
    Oltre che fisicamente, anche mentalmente.
    Si era lasciato volontariamente soggiogare dall'oscura influenza dello Hyuga, ma aveva preso una piega ben diversa da quella desiderata da quel mostro.
    Ed ora, Haru era tornato.

    -Kaori
    . . .
    Quel che dici è impossibile: ho combattuto contro Sefiro Mitarashi e so che tipo è. Se la saprà anche cavare sul campo di battaglia, ma è uno stupido e cocciuto idealista. Oserei definirlo un "filantropo", un idiota tanto capace quanto attaccato al perbenismo. Come potrei credere che adesso voglia cimentarsi in un tale bagno di sangue?
    Come potrei pensare che sia anche solo in grado di compiere una simile rappresaglia?-


    Haru in fondo già sentiva di conoscere la risposta.
    Aveva provato in prima persona per ben due volte l'ira del Mitarashi, la furia degli Occhi Rossi che, quando attivati, scatenavano nel ragazzo una sorta di seconda personalità che lo portava ad essere altamente sadico, distruttivo e folle, incurante della propria salute pur di arrecare danno ad altri.
    Aveva ancora ben vivida l'immagine della sua mano avvolta da fulmini, trapassare il petto di Faust, il n° VIII di Kishikumo, estrarre il suo cuore e spappolarlo dinnanzi ai suoi occhi, per poi avventarsi su di Haru suo compagno di missione.
    Beh, quel giorno è stato il giorno in cui Haru ha capito di essere debole.
    Debole non come intendono molti, ma debole nella mente.
    Da quel giorno ha sempre allenato la sua mente ad essere scattante e rapida, pronta a far reagire il suo corpo nello stesso istante in cui pensava cosa fare.
    Ha allenato la sua mente a pensare fuori dagli schemi e ad adottare strategie sempre più efficaci e versatili.
    Ed ora era, come detto dal Matador, uno dei Ninja più forti al mondo.

    *No . . . Ho ancora molto da fare prima di essere il Migliore*

    Haru rimase ad ascoltare quanto aveva da dire l'uomo mascherato la cui potenza aveva sbalordito il vero Haru, mentre il Kami pensava di poterlo battere, cosa probabilmente vera, in altre circostanze, lui sapeva di non essere alla sua altezza a livello di potenza.
    Lui sapeva che solo grazie alla sua astuzia avrebbe avuto chance con uno come lui.
    Ma aveva ragione.
    Haru era forte, molto forte, probabilmente il più forte che abbia mai incontrato, altrimenti non avrebbe chiesto a lui di prendersi una tale responsabilità.

    *tsk, credevo di essere il il Messo Divino che doveva trovare il Dio in Terra che avrebbe salvato il mondo.
    invece, io sono uno Dio, e devo trovarne altri, per affrontare questo Zero, che sarebbe quel nabbo di Sefiro?!*

    -Così io ti ho già incontrato eh?
    Beh vedrò di scavare nella mia memoria per capire chi sei, o forse un giorno ti toglierai quella maschera
    . . .
    Sefiro, no, Zero deve essere fermato sono d'accordo, e farò quanto suggerisci.
    Radunerò i ninja più forti del mondo attorno a me, e distruggeremo quel ridicolo psicopatico.
    La mia "missione" è salvare il pianeta dalla stupidità del genere umano, ma per farlo, immagino di aver bisogno di aiuto hai ragione.
    Tuttavia, prima di addentrarmi in questa ricerca, devo occuparmi di una questione molto importante, una minaccia forse pari a Zero, ma forse, non così pericoloso.
    Parlo di Key Hyuga, il mostro che ho seguito negli ultimi quasi quattro anni.
    Ed ho una richiesta da farti, diciamo per sdebitarti di quanto mi hai fatto hehehe
    . . .
    A breve, non so quando, Key Hyuga tornerà nelle Terre Ninja, ed io intendo ucciderlo quando lo farà, e portare la sua testa alla Kazekage, come le avevo promesso.
    Vorrei che tu mi aiutassi nell'impresa, non so quanto sia migliorato rispetto a lui, ma so che sarà molto dura ma, con te al mio fianco, non avrebbe scampo.
    Ho cercato i ninja più forti che riuscivo a trovare, per eliminare lo Hyuga, dopo lui, ne troverò di ancora più forti per fermare Zero!
    Quante bestie escono dalla foglia!-


    Poi volse la testa in direzione di Shaku.
    Shaku Hoozuki, un ragazzo tanto abile quanto inopportuno.
    Conosceva la sua identità, sapeva che era un mukenin e sapeva chi era.
    Non poteva andarsene così.

    Shaku
    . . .
    Tu verrai con me quando sarà il momento, so come trovarti e come comunicare.
    Non posso lasciarti libero di scorrazzare a rivelare a tutti chi io sia.
    Devo bloccare la tua potenziale minaccia alla mia serenità e sicurezza, non posso permettere che qualcuno scopra chi è Great Sakinman, così come chi sia Gold, pseudonimo che ho usato spesso.
    Il mio esercito avrà bisogno di un comandante mentre io sarò a caccia di Ninja
    . . .
    Tu sarai la mia prima recluta hehehe!-

     
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    La seconda boccata, la pregusto da tanto ed è finalmente arrivata. I due continuano il loro infinito parlare. Ascolto ogni singola parola, mentre fingo abilmente d'essere disinteressato: il distacco e la svogliatezza sembrano essere doti da grandi leader... Non chiedetemene il perchè, non lo saprei.
    Con la mano appena ricresciuta ancora un po' intorpidita, mi accarezzo i capelli, notando che la folta chioma sembra continuare a crescere incontrastata. Ormai l'ho capito: questi capelli mi arriveranno al culo entro la nottata.
    I due continuano a parlare tra di loro, di come Tizio conosca Caio, Caio conosca Sempronio e il circolo vizioso si chiude con entrambi che conoscono questo fantomatico Sefiro, Zero o come cazzo si chiama. Certo, molto gentile parlare di un totale sconosciuto al quarto incomodo.
    Beh, ne ho abbastanza, sono stato fuori dai riflettori per troppo tempo, eccessivo per uno come me. Con ancora la canna in mano mi alzo, mi dirigo verso il Matador, che inizia a pontificare sulla grandezza di questo Zero come se ne fosse attratto in qualche modo.

    Ok, ora basta. Dici che dovrei fidarmi di te, ma mantieni il segreto su qualsiasi cosa ti riguardi e poi vieni qui a farci presagi sulla fine del mondo?! Beh, mi dispiace carissimo, ma essendo stato quasi fatto fuori da uno dei pazzi di Kishikumo, questo “Zero”, non avendolo né visto, né sentito mai nominare, non mi sembra nemmeno un granchè. Quindi, o provi a spiegarti meglio, oppure continuerai a suscitare solo altra malsana curiosità in me. E fidati, non ti piacerebbe avere me e la mia curiosità alle calcagna, quindi vuota il sacco per bene, Babbo Natale

    Capo chino, mi volto verso destra e nascondo con i capelli appena cresciuti, gli occhi lucidi dovuti a una ramanzina così d'impatto contro un uomo capace di cose che il solo immaginarle mi fa rabbrividire; mi volto di centottanta gradi, ma me ne pento pochissimo dopo. Un momento, ha detto “avete un anno di tempo”? “Non pensate di poterlo anticipare né tantomeno arrestare la sua corsa”? “C'è qualcosa che AVETE l'obbligo di fare...”
    Spero proprio che quella seconda persona plurale si riferisca ad Haru e la sua compagna. Perchè ho così tanta paura della responsabilità? Credo sia piuttosto umano avere paura di una responsabilità che si è quasi costretti a sobbarcarsi senza sentirla propria.
    Mi volto verso il Matador, giro il capo verso Haru. Dovrò essere parte della resistenza contro un ninja così pericoloso? Beh, se è pericoloso anche solo un decimo come i tirapiedi dell'Amekage, non vedo cosa potrei fare contro di lui. Non vedo cosa CHIUNQUE possa fare contro quel tizio.

    Beh, tu vieni qui e giustamente metti sulle nostre spalle il peso dell'intero mondo ninja. Ma tu, sì, proprio tu che non vuoi toglierti la maschera, che non vuoi parlare di te, che non vuoi dare fiducia, ma che pretendi fiducia da noi. Tu, che ruolo avresti in tutto ciò? Il profeta che, a disastro accaduto, si prende il merito per aver fatto la sua bella predizione?

    Cazzo, adesso mi trema anche il mento. Come celarlo meglio se non dando le spalle a ognuno dei presenti, mentre mi avvicino a una finestra con le tende aperte. Afferro la corda e tiro: le tende si abbandonano l'una sull'altra, chiudendosi. So che probabilmente non c'è alcun pericolo in giro, ma il buio durante i discorsi di cospirazioni, armate segrete e probabili devastazioni, ha sempre il suo effetto.
    Infine, come risposta al mio battibecco con Haru, El Matador, forse con la voglia di portarmi dalla sua parte, inizia a fare un po' il ruffiano, parlando della perfezione del mio Jokey Boy e intimando a Haru di non sottovalutarmi. Però, nemmeno lui se la cava male con l'adulazione. Completa l'opera con l'ultimo monologo, che ho ascoltato talmente bene, che ancora saprei ripeterlo a memoria.

    - Lo so bene, Haru. E' per questo che ho scelto te...e anche lui... -



    Dice indicandomi. Mi ha... Scelto?!
    Sono confuso, non so se sentirmi lusingato o totalmente preso per il culo. Beh, forse mi sottovaluto, ma essere scelto da uno di quella portata mi sembra un carico eccessivo per uno come me: che ha iniziato la carriera ninja per potersi permettere tutti i vizi della vita, finendo poi per incontrare alleati, nemici e amici talmente grandi da aiutarlo a disintossicarsi definitivamente, dopo tutti i tentativi falliti.

    - ...per avviare il progetto di cui parlavo. Capisco la difficoltà nel fidarsi di uno come me, ma dovete credermi: non sono un vostro nemico, al contrario. Se ignorate il mio consiglio, ovvero radunare i ninja più forti esistenti in un'organizzazione segreta, tra un anno verrete trucidati, o peggio, sottomessi al volere di Zero!
    Dovete darmi ascolto, perchè se io dovessi cadere per mano sua, il concetto stesso di tempo verrebbe meno, perchè l'evoluzione del genere umano verrebbe soppressa. -



    Il cuore si ferma. Forse questo tizio è davvero peggio dei matti di Kishikumo, ma prima devo togliermi questo dubbio.

    Senti, Matador. Ammetto che sto cominciando a spaventarmi...

    Magari avessi cominciato solo ora, ma adesso è il momento di stare bene sul palco

    ...Ma io pensavo che la minaccia più grande su questo pianeta fosse l'Amekage accompagnato da Kishikumo. Spero tu ne sappia qualcosa, perchè non mi andrebbe di spiegarti nulla. Giusto per fati provare ciò che io sto provando adesso.

    Sorrisetto di scherno a maschera di un volto deformato dalla paura, dalla curiosità e dall'onore arrivato per un tale incarico. Ormai è chiaro che sono bi...Anzi, tripolare.
    Mi sono intromesso fin troppo nei discorsi del Matador, meglio sentire cos'ha da dire Haru.
    La voce di Haru è ben più profonda da quando l'ho conosciuto, anche quando si è presentato come Gold è stato molto più distaccato, per non parlare di quando si è presentato come quel coglione di Great Sakinman. Si vede che l'argomento preoccupa anche lui, si vede dal modo in cui il suo volto si trasforma appena pronuncia il nome “Sefiro”.
    Lui ne prende quasi le difese di questo “Zero”, ne parla come se fosse un santone che professa la pace. Ma insomma, questi due vogliono decidersi?!
    Ecco che, inaspettatamente, Haru accetta l'incarico. Io pensavo di essere supportato da qualcuno per mandare a fanculo il Matador se non avessi ricevuto risposte, ma questo a quanto pare non potrà verificarsi.
    Haru parla anche di ciò che lo affligge e lo ha portato a nascondersi e a diventare un perfetto idiota. Sono quasi affascinato dalle sue parole: ne traspare una pacatezza e una voglia di libertà che ho avvertito solo in pochi, tra cui Hei Nanju, che nonostante mi abbia quasi ucciso, sembrava parlasse diversamente da una “macchina assetata di sangue”.
    Il mostro che lo ha costretto a negare a tutti la sua vera esistenza si chiama Key Hyuga. Un altro cattivone?! Ne avrei anche ben donde di siffatte ciuffole! Le richieste di Haru sono chiare: un aiuto da parte del Matador a liberarsi finalmente, dalle catene che lo opprimono.
    L'ultimo monito è per me. Non so perchè sono stato finora ad ascoltarlo senza proferire parola, forse proprio perchè fino ad ora non si è mai rivolto a me.
    Le sue sono raccomandazioni che suonano quasi come minacce: è strano sentirle da una voce così pacata, capita solo con i geni del crimine visti nei film. Beh, meglio non divagare: Haru mi sta trattando come un poppante! Non ci sto, io sono sempre un adulto e sono stato scelto per portare a termine un compito proprio come lui. Se devo sobbarcarmi queste responsabilità, voglio che mi sia dato il rispetto dovuto! Ok, ho quasi paura ad alzarmi, so già cosa dirò, ma il metodo d'immedesimazione nei personaggi questa volta deve funzionare: proverò ad immedesimarmi in un ninja coraggioso, tanto coraggioso da essere di una stupidità incredibile.

    Senti, Haru. A quanto pare questo compito ci è stato assegnato e ciò vuol dire che siamo stati ritenuti talmente capaci da far colpo su quel tizio. Anche se, Matador, sappi che prima di accettare davvero, dovrai rispondere ad almeno la maggior parte delle mie domande.
    Essendo anch'io ritenuto un ninja dalle buone capacità, non permetto che tu dubiti di me. Non posso permettere che tu creda che io vada a sbandierare in giro di conoscere un ninja traditore, soprattuto di aver appreso “tusaicosa” da lui. Ho anche una figlia da difendere. Beh, è una figlia che non sa di essere mia figlia, ma questo è un altro discorso.
    Come pensi che reagirebbero gli Anbu di Kiri se dicessi di aver fatto amicizia con un Mukenin?
    In ogni caso, verrò con te, ma non osare mai più darmi degli ordini fuori dalla battaglia. Spero che tu sia d'accordo


    Non posso più nascondere l'emozione, ma un ultimo gesto dev'essermi consentito: con un rapido colpo di bacino mi stacco dal muro al quale sono poggiato, avvicinandomi ciondolante a Haru. Tendendogli una mano. Gli propongo la stretta che suggellerà l'accordo. Missione o meno, è sempre buono avere amici “potenti” a cui rivolgersi. Perchè non approfittare della situazione?
    Una volta realizzata la sua risposta, non proferisco parola e mi accovaccio in posizione quasi di meditazione, voltando le spalle a tutti e tre. Inclino ogni tanto il capo per vedere le loro azioni.

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    Sguardo figo... E stop!
    Cerco di capire se ho fatto colpo con questa interpretazione. A parer mio è stato da Oscar! Nonostante il cagotto per aver espresso così tanti giudizi quando non ne ho assolutamente la facoltà, mascherare il tutto con un'espressione da duro non è per niente facile. A me i grammy!

    Perdonatemi se mi sono dilungato, ma ero particolarmente ispirato. Ho fatto anche la rima e son più scemo di prima :eh:


    Edited by Tenshin - 13/9/2013, 00:33
     
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    - Ok, ora basta. Dici che dovrei fidarmi di te, ma mantieni il segreto su qualsiasi cosa ti riguardi e poi vieni qui a farci presagi sulla fine del mondo?! Beh, mi dispiace carissimo, ma essendo stato quasi fatto fuori da uno dei pazzi di Kishikumo, questo “Zero”, non avendolo né visto, né sentito mai nominare, non mi sembra nemmeno un granchè. Quindi, o provi a spiegarti meglio, oppure continuerai a suscitare solo altra malsana curiosità in me. E fidati, non ti piacerebbe avere me e la mia curiosità alle calcagna, quindi vuota il sacco per bene, Babbo Natale -

    - Quel che dici è impossibile: ho combattuto contro Sefiro Mitarashi e so che tipo è. Se la saprà anche cavare sul campo di battaglia, ma è uno stupido e cocciuto idealista. Oserei definirlo un "filantropo", un idiota tanto capace quanto attaccato al perbenismo. Come potrei credere che adesso voglia cimentarsi in un tale bagno di sangue?
    Come potrei pensare che sia anche solo in grado di compiere una simile rappresaglia? -


    Beh, tu vieni qui e giustamente metti sulle nostre spalle il peso dell'intero mondo ninja. Ma tu, sì, proprio tu che non vuoi toglierti la maschera, che non vuoi parlare di te, che non vuoi dare fiducia, ma che pretendi fiducia da noi. Tu, che ruolo avresti in tutto ciò? Il profeta che, a disastro accaduto, si prende il merito per aver fatto la sua bella predizione?

    Finita l'operazione su Haru, assisto con distacco a come vieni attaccato unilateralmente dalle accuse dei "tuoi" guerrieri scelti. Di risposta arretri di un passo, gettandoti sulla difensiva a mani avanti. L'avevo detto io: piombare con questi discorsi su degli sconosciuti non avrebbe di certo aiutato la nostra causa, nè tantomeno sarebbe servito ad aprir loro gli occhi.
    Vorrei aiutarti in una qualche maniera, ma se fosse per me cancellerei loro la memoria e tornerei sulla nostra strada. Sì, penso che agirò così. Torno quindi in piedi e concentro il chakra nel braccio per di posarlo sulle teste dei due, ma prima che possa avviare il processo, sento una forza trattenermi il polso. Mi giro...e sei tu.
    Scuoti il capo di lato per negarmi i propositi. Matador, ti stai sbagliando stavolta. Per quanto dura è ammetterlo, questi due non ne vogliono sapere di collaborare e francamente preferisco tagliare i ponti con loro. Vorrei procedere, ma vedo che tieni le dita del pugno strette; sposto la visuale sul tuo finto viso e capisco: prima o poi ci farai ammazzare. Sei troppo buono...


    - Haru e Shaku, io non sono nè un profeta nè un ambasciatore della pace. Sono qui soltanto per porvi una possibilità, la possibilità che vede il mondo sottomesso oppure salvato...da voi. Tuttavia non spetta a me la scelta definitiva: potete decidere di considerarmi un mitomane e aspettare da ignavi di smentirmi, oppure darmi retta e prepararvi al peggio. Anche se non accadesse nulla di ciò che vi ho riferito, non ci perdereste alcunchè: avreste semplicemente formato invano un'alleanza segreta agli occhi del mondo. Tutto qua. -

    Stavolta son loro ad indietreggiare sulle difensive, colpiti dallo schiaffo della verità. Te la sei pensata in anticipo o è frutto di un'improvvisazione? Comunque sia dando loro due possibilità ugualmente vantaggiose li hai messi nella posizione di cominciare a crederti, a riporre fiducia in un uomo mascherato.
    Più dei due è l'Hoozuki a risentire della batosta verbale, un fulmine a ciel sereno in grado di farlo dubitare di sè. Trema nel parlarti:


    - Senti, Matador. Ammetto che sto cominciando a spaventarmi...
    ...Ma io pensavo che la minaccia più grande su questo pianeta fosse l'Amekage accompagnato da Kishikumo. Spero tu ne sappia qualcosa, perchè non mi andrebbe di spiegarti nulla. Giusto per fati provare ciò che io sto provando adesso. -


    Tirano in ballo Kishikumo solo adesso? Sono proprio curiosa di stare a sentire se gli dirai anche la verità dietro la guerra.

    Tortuose rivelazioni


    - Kishikumo? Hi Sakkaku? Sono solo le giuste menzogne che il mondo si merita, un gioco di intrighi e di misteri finalizzato alla creazione di un nuovo inizio con un nuovo Adamo ed una nuova Eva.
    Vi racconterò una storia, la vera storia di come è cominciata la crisi attuale.
    C'era una volta un bambino, il cui nome era Sefiro Mitarashi, cresciuto tra gli sfarzi materiali di una vita da borghese altolocato e tra gli insegnamenti umanistici che lo crebbero nel rispetto della vita altrui. Sarebbe potuto diventare persino un Kage, un individuo talmente buono e gentile da poter passare alla storia come il più vicino in assoluto alle esigenze del suo popolo. Tuttavia il destino o forse gli dei - se preferite - decisero di condannare la tracotanza di quel pregio, superiore a quello di qualunque altro individuo esistente, marchiandolo con un cognome ed un sangue maledetto: quello degli Uchiha.
    Si pensava che con la morte dell'ultimo superstite, Sasuke, quel gene si fosse ormai estinto da anni, ma in realtà quell'uomo ebbe una prole che giunse ai giorni nostri.
    Conoscete la verità dietro la natura degli Uchiha? Loro sono portatori di due indoli opposte, ugualmente estremizzate: "la bontà assoluta e l'odio più rovinoso". La vita non contempla per loro una via di mezzo: sarebbe come chiedere a un mulatto di Kumo di omologarsi alla cromatura di un Suniano, è impossibile.
    Come se non bastasse il giovane Sefiro entrò in contatto con un'altra sua parente, la quale usò su di lui lo Sharingan, ordinandogli di impazzire ogni qualvolta avesse utilizzato anch'egli il potere di quegli occhi. Faceva parte di un piano ben orchestrato, atto a farlo detestare e braccare da Konoha per via degli incidenti che avrebbe provocato.
    Ricordate che vi avevo parlato di un nuovo inizio? Di una nuovo Adamo e di una nuova Eva? Sefiro sarebbe dovuto diventare il padre di una nuova umanità, partorita da colei che lo aveva soggiogato per averlo al fianco. Kishikumo e Hi Sakkaku sarebbero stati solo dei mezzi per realizzare quel progetto. E lo sono tutt'oggi.
    In altre parole la guerra attuale a cui il mondo sta dando tanto importanza, non è altro che una delle tante variabili per azzerare e ripopolare il pianeta. -


    Nessuno sa niente di questa storia, eppure hai deciso di dirgliela a rigor del vero. Ti sei solo degnato di camuffare il nome di "Eva", a che pro?
    Per rivelare in toto la storia devi essere sicuro che Zero si ribellerà a Tristania, ma come?


    - Ciononostante non avete di che temere. Conosco Sefiro almeno quanto voi conoscete voi stessi, e se ha cambiato il suo nome in Zero è proprio perchè non gli importa di attuare una cosa simile. Si ribellerà alla sua "Eva", fino ad ucciderla. Ne sono certo. I ninja invece, per quanto decimati, dovranno solo preoccuparsi di far cadere Sakkaku e il suo apparente controllo della situazione.
    Il reale problema arriverà dopo, quando l'indole di Zero toccherà il climax: i suoi poli hanno quasi raggiunto gli estremi della bontà originale. Fatevi due calcoli, ed immaginate cosa potrebbe essere in grado di compiere. -


    Un bagno di sangue di proporzioni bibliche, un disastro apocalittico contro l'umanità. Zero vorrà annientare le vite quanto Sefiro voleva salvarle. Il destino degli Uchiha è qualcosa di orribile, nel suo cuore deve riservare un odio spropositato...
    Haru mosso dal racconto si alza anche lui dal letto, praticamente messo a nuovo dal mio intervento, e prende una decisione:


    -Così io ti ho già incontrato eh?
    Beh vedrò di scavare nella mia memoria per capire chi sei, o forse un giorno ti toglierai quella maschera
    . . .
    Sefiro, no, Zero deve essere fermato sono d'accordo, e farò quanto suggerisci.
    Radunerò i ninja più forti del mondo attorno a me, e distruggeremo quel ridicolo psicopatico.
    La mia "missione" è salvare il pianeta dalla stupidità del genere umano, ma per farlo, immagino di aver bisogno di aiuto hai ragione.
    Tuttavia, prima di addentrarmi in questa ricerca, devo occuparmi di una questione molto importante, una minaccia forse pari a Zero, ma forse, non così pericoloso.
    Parlo di Key Hyuga, il mostro che ho seguito negli ultimi quasi quattro anni.
    Ed ho una richiesta da farti, diciamo per sdebitarti di quanto mi hai fatto hehehe
    . . .
    A breve, non so quando, Key Hyuga tornerà nelle Terre Ninja, ed io intendo ucciderlo quando lo farà, e portare la sua testa alla Kazekage, come le avevo promesso.
    Vorrei che tu mi aiutassi nell'impresa, non so quanto sia migliorato rispetto a lui, ma so che sarà molto dura ma, con te al mio fianco, non avrebbe scampo.
    Ho cercato i ninja più forti che riuscivo a trovare, per eliminare lo Hyuga, dopo lui, ne troverò di ancora più forti per fermare Zero!
    Quante bestie escono dalla foglia!-


    Una missione personale?
    Sento poggiarmi sulla spalla una mano guantata e riconosco subito che appartiene a te. Cosa vuoi che faccia, Matador? Seguire Haru per tenerlo d'occhio?
    Come sempre, ci vedo giusto:


    - D'accordo Haru, dato che tu ti sei fidato di me, voglio ricambiare il favore. Oltretutto non posso permettere che tu muoia, non ora: Rosalita ti assisterà nella tua lotta personale. A differenza mia, lei può assassinare i nemici senza risentirne: ti sarà più utile di quanto potrei essertene io.
    Sei d'accordo? -


    Matador, io non voglio abbandonarti...sei la mia unica ragione di vita. Avverti la tristezza con cui ti fisso, e cerchi di placarla carezzandomi il viso. Noi siamo complici, ricordi? Non c'è più rimasto altro se non noi stessi. Però capisco quanto sia importante la sua sopravvivenza. E va bene: lo farò!
    Raddrizzo il capo e ti annuisco.


    - Grazie per la collaborazione, Rosalita. -

    - Senti, Haru. A quanto pare questo compito ci è stato assegnato e ciò vuol dire che siamo stati ritenuti talmente capaci da far colpo su quel tizio. Anche se, Matador, sappi che prima di accettare davvero, dovrai rispondere ad almeno la maggior parte delle mie domande.
    Essendo anch'io ritenuto un ninja dalle buone capacità, non permetto che tu dubiti di me. Non posso permettere che tu creda che io vada a sbandierare in giro di conoscere un ninja traditore, soprattuto di aver appreso “tusaicosa” da lui. Ho anche una figlia da difendere. Beh, è una figlia che non sa di essere mia figlia, ma questo è un altro discorso.
    Come pensi che reagirebbero gli Anbu di Kiri se dicessi di aver fatto amicizia con un Mukenin?
    In ogni caso, verrò con te, ma non osare mai più darmi degli ordini fuori dalla battaglia. Spero che tu sia d'accordo -


    Interviene lo sciagurato, annientando il phatos del momento. Però lo fa tirando un problema effettivo: se il governo lo scoprisse in combutta con un ricercato potrebbe venire arrestato.

    - Non a caso ho parlato di una "società segreta". Dovrete agire nell'ombra e nell'anonimato, evitando addirittura di vedervi. Se davvero volete aiutare me e l'umanità, dovrete scrivervi come due amici di penna anonimi, informandovi all'occorrenza degli aggiornamenti sulle reclute. Adottate anche un codice personale, onde evitare venisse decifrato qualora intercettato.
    Deduco a questo punto che vi fidiate di me. -


    Vedo i due stringersi la mano e te compiacerti della cosa. Mi sono sbagliata: nonostante le difficoltà sei comunque riuscito a trovare i nostri alleati. Sei davvero grande, Matador.
     
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    Il dolore stava completamente svanendo grazie alle amorevoli cure di Rosalita.
    Haru sentiva il di lei cuore sobbalzare ogni volta che sfiorava il suo corpo, doveva aver fatto colpo.
    In effetti Haru si era sempre considerato un gran bel figo, decisamente il più bell'imbusto di Suna.
    Ma come avrebbe reagito vedendo la sua mutilazione?
    Probabilmente se ne sarebbe fregata per due motivi:
    1 Funziona benissimo anche così.
    2 Sembra ancora più grosso con un solo gioiellino attaccato.
    Rosalita ed El Matador, che accoppiata tanto bizzarra quanto ben assortita.
    Più il dolore passava, più il chakra riprendeva a scorrere potente e vigoroso come prima di cominciare lo scontro.
    Haru non voleva nemmeno scoprire chi fosse El Matador, aveva quasi paura di ciò che poteva celarsi sotto quella maschera.
    Ma avrebbe più che volentieri smascherato Rosalita, ed il suo membro era dello stesso parere.
    Poteva anche nascondersi un mattone rosso con degli sarabocchi disegnati ed una cicca sotto quel cappuccio, ma le sue forme, il suo profumo, perfino il suo respiro, avevano qualcosa che faceva ribollire il sangue nelle vene di Haru, e del suo membro!
    Ma beh, in un momento di tale tensione, dove complotti segreti, trame nascoste e la fine del mondo venivano esposti così d'improvviso, se ne sarebbero accorti?
    Probabilmente Rosalita sì, era china su di lui da un bel po' di tempo.
    Ed El Matador, se era davvero questo straordinario ninja sensoriale, lo sapeva da prima che Haru stesso se ne accorgesse.
    Shaku, beh, che gli importava se Sjaku se ne accorgeva?
    Ad ogni modo, El Matador aveva fatto la sua teatrale orazione, Shaku pure, ed Haru anche; Rosalita era l'unica a non aver ancora parlato minimamente ma, perchè?
    Che ruolo aveva lei in quella faccenda?
    Poteva forse trattarsi di
    . . .
    No impossibile, era morta, erano tutti morti in effetti quelli che legavano Sefiro ad Haru.
    Faust, i due del Gold Saucer, il King e molti altri.
    Comunque, Haru si alzò finalmente dal lettino, con un po' di barcollamenti, dopo che Rosalita ebbe finito di curarlo.
    Era tornato in piena forma, ma era un po' intontito ed intorpidito da quanto passato.
    Gli ci voleva una gran bella dormita!
    Il tarello si ammosciò non appena Shaku si fece avanti per stringergli la mano.
    Haru fece una cosa insolita, al cospetto di due testimoni, seppur un folle mascherato ed una donna incappucciata, fece ricorso alla sua innata e, dal suo stivale sinistro, poggiato assieme al resto del suo costume su un tavolino, uscì un sottile velo di Polvere d'oro che prese la mano destra di Haru, e la portò a stringere quella di Shaku, formando un legame sia morale che fisico.
    Un'alleanza tanto azzardata quanto sconclusionata, ma Haru aveva scelto lui, così come anche El Matador.
    C'era qualcosa nel rosso che faceva uno strano effetto ad Haru, a parte ammosciarlo in velocità lampo, sentiva come di
    . . .

    *Non è lui quello che sto cercando, ma è lui quello che cercherà con me!*

    L'oro, compattatosi in tre sfere, prese a ruotare attorno ad Haru, dopo che lasciò la stretta, descrivendo cerchi con angolazioni diverse che ruotavano e si incrociavano ad alte velocità, senza mai scontrarsi.
    Poi El Matador rispose alla richiesta di Haru.
    Come previsto, si era accorto della sua reazione alla vicinanza con Rosalita visto che, anzichè accettare di aiutarlo ad eliminare Key Hyuga, gli affiancò la misteriosa donna.
    Sembrava dispiaciuta, e molto di separarsi da El Matador, ma l'avrebbe fatto.
    Era forse innamorata dell'uomo sotto la maschera?
    Beh se non avrebbe permesso ad Haru di morire, Haru non avrebbe ostacolato l'amore.
    L'oro prese delicatamente ad attaccarsi al Kamigawa che, con sguardo fiero, andò direttamente di fronte al matador, fissandolo nei buchi della maschera per gli occhi.

    -Ed io ti prometto che ti riporterò Rosalita sana e salva, ma non posso prometterti che non si innamorerà di me!-

    Fece un sorriso al tizio mascherato.
    Haru avrebbe giurato di riuscire a sentire el Matador inarcare le labbra in un sorriso sotto la maschera, in risposta al suo, ma chi poteva dirlo.
    Poi si rivolse direttamente a Rosalita.

    -Non preoccuparti, quello che hai visto nell'arena era solo una buffonata per questo circo.
    Saprò proteggerti, se necessario, anche se credo tu te la sappia cavare anche meglio di lui.
    Diciamocelo, se avessi fatto sul serio, non sarebbe rimasto molto del tuo ama Ehm El Matador hehehe!-


    Ma Rosalita non parve sorridere, anzi non parve nemmeno calcolarlo.
    Probabilmente era arrabbiata col Matador, e decise di punire tutti con silenzio ed indifferenza, ma sarebbe riuscito a farla sciogliere senza ombra di dubbio.
    E finalmente arrivò il turno del suo nuovo alleato.
    Anzi, prima voleva dire una cosetta al Matador.

    -Quando tutto questo sarà finito, o prima non m'importa quando, voglio una VERA sfida con te Matador, senza maschere e senza trucchi, solo noi due!
    Ma ora veniamo a te mio nuovo alleato!-


    E fece due passi in direzione di Shaku, faccia a faccia.
    l'aveva visto prima come ragazzino dalle grandi doti, ma non sapeva ancora che farsene.
    Poi l'aveva visto come vecchio inutile capace solo di vecchieggiare.
    Ed infine, l'uomo trubato dalla crudeltà del destino, ma forte, tanto da andarci incontro nonostante l'enorme paura.

    -Questa guerra che tanto incute terrore, queste minacce alla serenità del mondo
    . . .
    Non sono queste cose il vero problema.
    Il vero problema è l'animo umano, così incline alla corruzione ed alla devastazione.
    Tutto ciò che faremo sarà vano se gli uomini continueranno a comportarsi come parassiti su questo pianeta.
    Forse non subito, ma verrà un giorno in cui ci guarderemo attorno e diremo "siamo fottuti, abbiamo ucciso il mondo"
    Ed io non lo permetterò!
    Per questo e solo per questo ho creato tanto scompiglio, per dare agli uomini un motivo per migliorarsi, per allearsi e mettere da parte rancori, orgogli e sciocchi desideri di affermazione.
    Ma ora che El Matador ha rivelato date cose, penso che Zero sarà il mostro capace di far cambiare la natura dell'animo umano!
    . . .
    Io ti voglio come mio Secondo Hoozuki, voglio il tuo animo giusto come riferimento e come promemoria, per non sprofondare di nuovo nell'oblio!-


    Beh che dire, un discorsetto coi fiocchi, degno di Haru, ed al contempo dell'Ombra della Morte.
    Banalizzare una guerra devastante, ed un futuro tiranno assassino psicopatico, in favore dell'apocalisse.
    Ma infondo, erano i gesti e le piccole cose a distruggere i grandi turbamenti del mondo.
    Le piccole cose mettono in moto i grandi avvenimenti, un bacio, o un bacio mancato, possono cambiare drasticamente il destino del mondo, più di due eserciti che si scontrano su larga scala.

    -Ed ora, se volete scusarmi, ho un folle da uccidere, un rotolo da cercare, e dei biscotti che mi attendono assieme ad un bel thè caldo nel Deserto.
    Approposito, finchè non mi farò vivo io, se mai aveste bisogno di me, venite nel deserto di Suna, ed io verrò da voi!
    Ah Matador, quando avrò bisogno di Rosalita o del tuo aiuto
    . . .
    Lo capirai fidati!-


    Così, irradiò il suo corpo di chakra Fuuton e tagliò le bende rimaste emettendolo con precisione dai punti di fuga.
    Con indosso solo un paio di boxer, prese la calzamaglia nera di Great Sakinman, la indossò con l'aiuto del suo oro, così come stivali, guanti, tunica verde e mantello rosso.
    Si provò il casco ma la visiera era completamente imbrattata del suo stesso sangue impedendogli di vedere.
    E cos'è uno shinobi senza vista?
    Uno shinobi senza vista, e ad Haru piaceva vedere, anche se preferiva ascoltare!
    Ad un suo cenno, la finestra della stanza si aprì, l'oro avvolse il suo corpo, e volò via, lontano e veloce lasciandosi dietro una scia sbirluccicante.

     
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    Sorrow

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    Alleanza costruita, il peso del mondo ninja sulle mie spalle e una stretta di mano tanto d'effetto che persino un attore come me è rimasto di stucco. Questo torneo appena trascorso non è stato di certo il migliore in quanto a risultati, ma lo è stato di certo in quanto a emozioni.
    Sono ancora sconvolto dai discorsi di entrambi, ormai non ho più come ribattere, posso solo assecondarli finchè il primo non si deciderà ad andarsene.
    Haru e El Matador continuano a parlare tra di loro, io sono distratto dai mille pensieri che mi vengono in mente, quando vedo la donna misteriosa trarre indietro la mano, per poi essere bloccata dal Matador. Tra i due sembra esserci un'intesa muta, difatti lui sembra non rivolgere la parola alla donna, ma lei sembra capirlo comunque e viceversa.
    A pensarci bene, non ho mai avuto una così bella intesa con nessuno al mondo, nemmeno con mia moglie o mia figlia. Beh, loro sono fuori discorso, se non mi fossi disintossicato probabilmente non sarei nemmeno tornato da loro e mi avrebbero dato per morto. Questi sono altri discorsi, adesso bisogna concentrarsi sull'uscita di scena! Tutti fanno il proprio monologo e c'è un piccolo momento di silenzio in cui l'attenzione dei partecipanti si concentra su di me. Ho le lacrime agli occhi e la voce mi trema, ma il bello è che non so se si tratti di orgoglio o paura!
    Mi alzo, sono pronto al monologo. Haru ha appena detto che sarò il suo vice, mi ritiene più forte di quanto pensassi. È anche stato carino volendosi prendere le responsabilità da capo (Almeno a me piace pensarla così), si merita un bel discorso di ringraziamento e incoraggiamento.

    New Alliance



    Beh, sapete, non so cosa abbiate visto entrambi in me, ma probabilmente siete i primi a vederlo. E quando dico primi, intendo proprio i primi, nemmeno io ho mai visto quello che voi state vedendo. Grazie, Haru, porterò il tuo segreto fino alla tomba e crederò in te. Do un'estrema fiducia a chi la ricambia, ho spesso sbagliato, ma questa volta sento di fare la cosa giusta.
    Grazie, donna di cui non conosco il nome, per aver curato il mio partner senza farti alcuna domanda, nonostante la sfiducia che ho colto nei tuoi movimenti... Specialmente quando hai tentato di tagliarmi una mano. Proverò a farti ricredere...


    Tre passi indietro, mi volto e vedo gli occhi del Matador intenti a scrutare il mio volto durante il monologo, nonostante lui gli occhi non ce li abbia!
    Non mi è mai capitato di essere in difficoltà in una “gara di diplomazia”, ma qui i due sono due ossi duri. Non mi arrendo, dopotutto grazie alla mia diplomazia è tornata la pace tra Kiri e Konoha!

    ...E, veniamo a te, Matador. Grazie. Non so per quale motivo ringraziarti di preciso, so solo che, nonostante la mia paura, aspettavo un incarico simile da tempo. Sentirsi così ignorati dal proprio villaggio insabbia l'autostima, la seppellisce e brucia la sua bara. Beh, credo di essermi spiegato...

    Piccola risatina di completamento del periodo, vado verso la finestra a riaprire le tende, ho capito che l'incontro è quasi finito, non c'è più alcun motivo di restare al buio, adesso siamo semplicemente quattro conoscenti che si complimentano durante il post-torneo.
    Le mani giunte dietro la schiena, mentre il volto rivolto verso le chiome degli alberi all'esterno, illuminato dalla luce del sole, proietta a terra un arcobaleno per via dello spettro della luce che si riflette nell'acqua che mi compone.

    ...Adesso, che dire ulteriormente. Ah già, visto che noi non possiamo più farlo, Matador, devi assolutamente vincere il torneo per noi. Non potrei sopportare tutte queste lusinghe, per poi ammettere di essere stato battuto da un perdente che sa solo dare fiato alla bocca.
    Vai fuori, continua a parlare spagnolo e prendi per il culo chi resta, da ora hai su chi contare.


    Sono sicuro che a questa affermazione Rosalita avrebbe davvero voluto trapassarmi il petto con un chidori, ma a chi importa? Tanto il Matador non gliel'avrebbe potuto mai permettere proprio ora.
    Adesso è il momento di farsi valere un po', oppure di sottolineare l'ovvio, dando a quei tizi informazioni/ordini da seguire. Dopotutto, sono sempre il vice, giusto?

    Piuttosto, da ora saremo sconosciuti, totalmente ignari dell'esistenza altrui. Matador, tu non avrai problemi a trovarmi, ovunque ti ritrovi. Tu, Haru, a patto che non faccia il cazzone, hai tantissime risorse a tua disposizione per trovarmi. Io vi troverò ovunque siate, abbiamo tutti e tre delle cartucce ancora da sparare. Detto questo, arrivederci, compagni

    Due dita passano dal mio fianco destro alla mia fronte, come a voler emulare un saluto militare, nonostante le istituzioni non siano proprio ciò che più mi piace lodare nel sistema difensivo di Kiri.
    Haru, dopo aver assistito al mio saluto, sgattaiola via veloce come un furetto a bordo della sua polvere d'oro, lasciandomi solo con il Matador. Oddio, che disagio stare di fronte a quell'uomo tanto enigmatico da incutere quasi timore. Riesco a fare un semplice saluto agitando la mano e me la do a gambe levate, esco dagli spogliatoi e abbandono l'arena. Prima di partire sosto su un albero e contemplo il recente passato:
    È possibile cambiare idea su delle persone in così poco tempo? Haru mi è sembrato, quando l'ho conosciuto come Gold, un amante della pace, della serenità, ma comunque un ottimo combattente, un po' come me, ma poi ho saputo che è un traditore e ho subito cambiato idea, ritenendolo al pari della feccia come Kishikumo. Ora che l'ho sentito parlare, che mi ha stretto la mano con un entusiasmo pari solo a chi ha davvero un ideale da mandare avanti contro la morte, ho nuovamente cambiato idea: quell'uomo non è affatto feccia, è semplicemente un uomo buono, soggiogato dal destino stesso.
    Le mie opinioni sono radicalmente cambiate anche sul Matador, dapprima pensavo fosse un coglione, un semplice dongiovanni senza arte né parte, poi si è rivelato essere uno dei ninja più forti che abbia incontrato. Nonostante gli portassi rispetto, non avevo alcuna stima per quell'uomo, fin quando anche lui ha dimostrato di credere in ciò che dice, fino a chiedere l'aiuto di due scapestrati come noi, due persone che hanno smarrito la strada a causa del destino.
    Ho cambiato opinione pure su me stesso, nessuno mi ha mai dato fiducia in vita, probabilmente non ho mai cercato l'approvazione e la fiducia nelle altre persone, nonostante provassero a darmela. Adesso ho qualcosa in cui credere, perchè c'è qualcuno che crede in me, un'alleanza fondata sulla fiducia reciproca, basata sugli ideali e pronta ad affrontare il nemico più temibile: l'animo corrotto dell'uomo, incarnato in Zero.
    Mi stendo sul prato, è fresco, massì, mi farò un sonnellino prima di ripartire. Buonanotte mondo.
    FINEH
     
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    « Sanità mentale? Non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio!. [cit.]»
    «Mi gioco anche la mia vita sul filo del rasoio.
    Se poi la vita è quella tua, farò anche d' avvoltoio!»

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    Il massimo a tutti e tre :please:
     
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