Sogno ad Occhi Aperti

La Stagione stava finendo.
L'Inverno stava arrivando.
I primi fiocchi di neve scendevano sulle cime montuose di tutte le regioni del Nord.
Le foglie delle foreste centrali cadevano.
I Mari del Sud si ingrossavano burrascosi e freddi.
L'unica cosa immutata era il Deserto di Suna, sempre caldo ed afoso di giorno e freddo di notte.
Le stagioni non esistevano in quel luogo
Tutte le forme di vita si erano adattate o abituate al clima ed alle dure condizioni di vita.
Uomini, piante e bestie.
Un'armonia miracolosa che nulla poteva infrangere.
Stava tornando dal suo ultimo incarico.
Dopo aver ricevuto una lettera misteriosa, ed essere stato attirato da una serie di eventi in un sotterraneo, cadde in una trappola da parte delle Forze Speciali di Konoha.
Un'Anbu gli aveva rivelato in punto di morte di essere stato condannato dall'Hokage.
Il Capitano degli Anbu di Konoha in persona aveva provato ad ucciderlo, in un'arena sotterranea circondata da magma incandescente, che sarebbe dovuta essere la sua tomba.
Eppure era riuscito a scamparla senza alcun graffio.
Aveva eliminato il Capitano degli Anbu di Konoha, ed era sopravvissuto ad un'eruzione lavica sotto le sue chiappe.
Ora si trovava al limitare della grande foresta, inseguito da una Squadra Assassina delle Forze Speciali.
Erano tutti membri preparatissimi ed agguerriti, con l'unico scopo di ucciderlo.
Non sapeva come, ma era finito fra le liste nere di Konoha, oltre che in quelle di Suna.
Ma una guerra non era certo il momento migliore per darsi alla caccia sfrenata.
Quelli uomini avrebbero dovuto essere in prima linea, senza maschere ad attaccare con tutte le loro forze Kishikumo ed Ame.
Oramai aveva raggiunto il Deserto, era salvo.
Poteva anche scendere a terra e riposarsi prima che lo raggiungessero.

-Dev'essere per via di quella vecchia storia che ora mi vogliono così tanto morto!-

Ed eccoli arrivare dal nulla cosmico.
Come se si fossero materializzati dinnanzi a lui, sollevando una piccola nube di sabbia.
Erano quattro.
Erano agguerriti.
Ed erano più cazzuti che mai!



-Finalmente, pensavo non arrivaste più!-

-Hai poco da fare lo spiritoso Kamigawa.
E' da tanto che aspettiamo questo momento.
Izune ed il Capitano Yabuki non sono morti invano.
Ora conosciamo perfettamente le tue tecniche ed il tuo stile di combattimento!
Non hai scampo-

Fu l'unico che non portava armi a parlare.
Sicuramente era versato nelle arti magiche più di chiunque altro fra l'intera squadra Anbu.
Doveva stare attento, i suoi nemici conoscevano il suo stile, mentre lui non sapeva nulla di loro.
Sapeva solo che erano molto pericolosi e che non avrebbero esitato a sacrificare nulla pur di eliminarlo.

-Certo, certo, ma prima vorrei farvi una domanda-

E la sua mente iniziò a viaggiare indietro nel tempo, a tre anni prima quando era appena diventato un Mukenin.
Appena dopo la battaglia al Gold Saucer.
I ricordi si mescolavano in un groviglio indefinito di forme suoni e colori.
Un'esplosione di emozioni ed inquietudini avvolte da un antro oscuro.
Ali nere nel cielo stellato coprivano la luna gettando ogni cosa nell'ombra.
Il caos più totale divenne finalmente ordine.
Le ombre iniziarono ad illuminarsi lasciando la sua fantasia libera di unirsi ai ricordi, dando vita ad un sogno ad occhi aperti.
Ma prima di vagare nei suoi ricordi più oscuri, volle porre la fatidica domanda.

-L'Hokage, Nube, mi vuole morto per la faccenda di Gast Carchol?-

Stavolta fu un'altro a rispondere sguainando la wakizashi ed irradiandola di Chakra pronto alla lotta.

-Sì, non può passare sopra a quella tremenda vicenda!-

-Oltre a quello non può permettere che un individuo come te accresca ancora il suo potere!-

-Bene
. . .
Cominciamo allora-

Ma non fu lo scontro a cominciare.
Si lasciò cadere nella profondità più oscura e tenebrosa della sua anima, dove si annidavano i suoi ricordi più arcani ed oscuri.
Parte del Sogno Rivelatore che aveva avuto in gioventù era stata spiegata in quella "fortezza"
Gast Carchol

Non si trovava più nel deserto.
Non si trovava più con la Squadra di Anbu Assassini.
Si trovava immerso nella neve, di tre anni più giovane ed inesperto.
Key lo aveva spedito a raccogliere un rotolo che riteneva fondamentale per la loro causa.
Un rotolo contenente i segreti più arcani ed oscuri di Konoha.
Un Jutsu che conteneva la quintessenza di tutti i clan del villaggio.
Nara, Inuzuka, Yamanaka, Akimichi, Hyuga, Senju, Uchiha
. . .
I grandi segreti dei clan della Foglia, riuniti in un unico rotolo contenente un jutsu supremo dal potere inimmaginabile.
Era stato da tempo dimenticato.
L'eredità del Primo e del Secondo Hokage, che hanno unificato tutti i clan in un unico grande Villaggio, hanno deciso, per il bene comune, di unire anche i poteri dei clan in un unico rotolo.
Tutto ciò fu possibile solo grazie ad una donna misteriosa dai capelli color rosso sangue.
Probabilmente la fondatrice del clan del Vortice: gli Uzumaki.
Un'imponente fortezza nera era stata costruita attorno al rotolo per proteggerlo da tutti.
Data l'enorme pericolosità del rotolo, nessuno avrebbe mai dovuto impararne i segreti, se non colui che si fosse dimostrato il degno dominatore del mondo.
Protetta da una mistica creatura di chakra, la pergamena giaceva al centro della fortezza, protetta da una barriera, ed accessibile solamente da sottosuolo, dai livelli più profondi della fortezza.
Un'enorme vulcano attivo alle spalle di essa sbuffava fumo e cenere non promettendo nulla di buono.
Gast Carchol si chiamava quella struttura.
Haru, coperto dal suo cappotto nero, avanzava carponi nella neve colto da un'improvvisa bufera.
Il vento gelido ed i granelli di ghiaccio rendevano estremamente arduo il suo incedere verso la struttura.
Key gli aveva spiegato che finchè non avesse superato le mura esterne con le alte colonne, non poteva ricorrere al chakra o sarebbe stato ucciso all'istante.
I jutsu a protezione della fortezza non scherzavano.
Un fulmine scaturito dal pinnacolo più alto l'avrebbe carbonizzato.
E non voleva assolutamente fare quella fine!
Arrivato finalmente alle mura esterne completamente congelato, iniziò ad arrampicarsi con le sue sole forze, facendo presa sulle mattonelle nere sporgenti ed i motivi ornamentali in rilievo che decoravano le mura.
Superate, ebbe l'impressione di trovarsi sugli spalti di una grande arena.
Come mise piede sul primo gradino la struttura prese vita ed iniziò a muoversi.
L'oscurità lambì l'edificio scaturendo da un grande pilastro al centro.
Dei tentacoli scuri, di una tonalità fra il verde ed il nero sbucarono dal terreno agitandosi in continuazione cercando l'intruso.
La creatura era stata risvegliata.
Key gli aveva detto che il rotolo era li, dentro al pilastro.
C'era un corpo per terra, venne infilzato da uno dei tentacoli che fremette di gioia.
Delle sfere minacciose si addensarono, create dall'oscurità scaturita dal pilastro, nuovi tentacoli oscuri sbucarono da esse pronte all'attacco.

*Non può essere vero!*


Il pilastro si sciolse lasciando una pozza di un liquido scuro ed oleoso nel quale venne trascinato il cadavere.
Il liquido s'innalzò creando una nuova ed enorme sfera tentacolosa con un grande occhio al centro.
Altri mille occhi comparvero ovunque e tutti puntavano Haru.
Il ragazzo fu rapido, agì d'istinto.
Eresse attorno a se una barriera a cupola dorata che respinse gran parte dei tentacoli che volevano infilzarlo.
Ma alcuni sfondarono la barriera a, non vedendolo, lo evitarono.
Poi la fortezza prese nuovamente a tremare.
Delle creature orripilanti comparvero sul campo di battaglia.
Mostri generati dalla carne e dall'oscurità.
Abomini del male venuti a mietere l'intruso.



Ma Haru non si diede per vinto.
Fece appello a tutta la sua riserva di Chakra, ed al chakra naturale.
Fu avvolto da un'aura dorata e straripante di potere.
Anche lui aveva le sue creature.
Utilizzò il jutsu del Guardiano Dorato.
Il Guardiano era rapidissimo, ed Haru con lui.
Tirava pugni ed artigliate a destra e a manca proteggendolo dai mostri e dai tentacoli, ma stava per cadere in un terribile Genjutsu creato dal grande occhio.
Non doveva far altro che chiudere i suoi e lasciarsi guidare.
Il Guardiano si immerse nella pozza del liquido ed estrasse il cadavere sul quale, notò Haru, erano stati impressi moltissimi sigilli.
Strinse con tutte le sue forze e spezzò in due il corpo dell'uomo.
Le ossa scricchiolarono ed il sangue fuoriuscì copioso come se fosse esploso un palloncino pieno d'acqua.
L'orripilante creatura-occhio si contorse ed esplose in un mare di sangue.
Ma ora Haru era sfinito e privo di chakra.
Ed i tentacoli sbucavano ancora dal pavimento provando ad ucciderlo!
Usando le sue ultime forze richiamò la Sospensione del Deserto sotto ai suoi piedi e si fece sollevare in volo.
Poi mandò un'altra nube di sabbia dorata a perforare il pavimento ed a prendere il mitico Rotolo Proibito della Foglia Nera, così si chiamava.
Ed ora il rotolo più potente mai esistito era proprio li davanti a lui.

Non appena prese fra le mani il rotolo, i tentacoli d'ombra si rizzarono e si innalzarono per raggiungerlo, unendosi in un solo enorme tentacolone.
Era veloce ed era letale, ma Haru lo era anche di più.
Aveva dimostrato di essere più forte della marmaglia di Shinobi esistenti all'epoca.
Aveva superato un'ardua prova escogitata dai più grandi ninja del passato per difendere quel segreto.
Ma, anche se non lo sapeva, c'era un ultimo ostacolo da affrontare.
Il cadavere che aveva stritolato, infatti, non era un semplice cadavere bensì oggetto di "studi" del Secondo Hokage Tobirama Senju.
Il primo esemplare in assoluto di Edo Tensei.
Il suo corpo maciullato si ricompose in meno di due minuti e riprese vita.
Aveva una volontà propria, e quell'uomo si era offerto volontariamente di sacrificarsi per mettersi a difesa del Sommo Rotolo.
Ed ora, era tornato in vita, più forte che mai!



L'uomo mascherato si mosse velocemente ed in un lampo si parò dinnanzi ad Haru, sospeso nell'aria per chissà quale jutsu di levitazione.
Lo guardava fisso negli occhi attraverso la sua spaventosa maschera, e le sue mani prima, e poi le sue braccia, vennero avvolte da fulmini purpurei.
Era pronto alla battaglia per riprendere il Rotolo della Foglia Nera, era immortale, ed era anche uno degli avversari più forti che Haru avrebbe mai incontrato sul suo cammino.
Lo Stile del Ragno era ancora attivo ed il Chakra Naturale scorreva ancora copioso nel corpo di Haru che, fiducioso nelle sue abilità, iniziò ad attaccarlo bombardandolo di sfere di Sakin.
Ma il nemico reagì prontamente scagliando saette violacee dai palmi, che trapassarono e distrussero i globi di Haru.
Ma la maestria del ragazzo gli permise di far proseguire la polvere d'oro scissa e ricompattarla davanti al guerriero, colpendolo in pieno.
Il suo chakra era quasi esaurito, e stava facendo appello alla grande riserva del Chakra Naturale per sfruttare la sua abilità.
Ma non sarebbe stato comunque semplice uscirne vivo.

-Sei uno sciocco, il mio compito è difendere quel Rotolo e finchè ce l'avrai tu, il mio compito diventa ucciderti!-

-Beh, se non me ne vado con questo rotolo verrò ucciso comunque quindi
. . .
A noi due!-

Haru era più rapido, ed i suoi colpi più potenti, ma quell'essere era immortale.
Provò una tattica diversa, usò il Palmo violento dell'Onda della Bestia per attaccarlo, sfinirlo, e provare a fuggire in sella alla sua nuvoletta.
Ma il Guardiano continuava a resistere.

-Doton: Tecnica della Pietrificazione!-

Un'aura giallastra opaca avvolse il corpo di Haru che si gettò a capofitto sul Guardiano del rotolo provando a fermarlo in quella maniera, ma successe qualcosa di strano.
L'essere divenne un groviglio di tentacoli oscuri come la creatura scaturita dal pilastro, si scompose, e riapparve alle spalle di Haru lanciandogli un'enorme sfera infuocata.
Haru fece appena in tempo ad attivare l'Armatura di Sabbia dorata ed essere così immune al jutsu, ma anche il Chakra naturale stava scemando rapidamente.

*Non mi resta che un'unica soluzione!*

Gli lanciò il rotolo ed il Guardiano lo prese al volo.
Compose i sigilli e gli sputò addosso un enorme quantitativo di liquido infiammabile prodotto da uno dei suoi jutsu e subito dopo

-Katon: Dai Endan!-

Fu rapidissimo.
L'enorme sfera di fuoco, grande il doppio di quella prodotta dal guardiano, lo investì in pieno esplodendo all'impatto e, combinata all'effetto del Waltzer di Fiamme Danzanti, generò un vero e proprio inferno.
Ma qualcosa era andato storto.
Come aveva detto, il suo scopo era proteggere il Rotolo e, una volta riottenuto, il Jutsu di resurrezione si sarebbe sciolto, e così fu.
Tuttavia l'enorme potenza dell'esplosione non risparmiò il rotolo tanto agognato che finì carbonizzato assieme al corpo del Guardiano.
Gli allarmi della fortezza erano stati attivati oramai da tempo ed un Anbu si stava avvicinando rapidamente.
Haru non aveva più forze, poteva solo mantenere la Sospensione con il poco chakra rimasto.
L'Anbu arrivò prima del previsto ed assistette a tutta la scena.
Vide Haru volare via in alto nel cielo, e la fortezza crollare, ora che non aveva più nulla da custodire, in un enorme boato

. . .

L'ultima cosa che vide prima di tornare alla realtà fu la maschera dell'Anbu: una forma di rapace con un motivo rosso in fronte.
Ed era proprio quello che aveva parlato sfoderando per primo l'arma.
Haru non potè che immedesimarsi in lui.
Sicuramente non capiva perchè avesse distrutto il rotolo, oppure si era fatto qualche strana idea, senza minimamente pensare ad un incidente.
Ma probabilmente era meglio così.
I tre Anbu armati di spada scattarono rapidissimi mentre il quarto si mise a comporre dei sigilli.
Il corpo di Haru, avvolto dalla Polvere d'Oro, si muoveva rapido e schivava senza problema ogni colpo.
Ma il quarto era evidentemente un discendente del Clan Nara.
Usò il suo controllo dell'ombra per immobilizzarlo, ma Haru prese a volare.
Il tentacolo s'innalzò dal terreno prendendo consistenza come quella volta, ma Haru riuscì ad evitarlo.
Bombardò i tre spadaccini di sfere di Sakin ferendoli piuttosto seriamente, ed al quarto riserbò un trattamento speciale.
Una lancia dorata si formò sotto di lui infilzandolo inesorabilmente nel retto ed impalandolo, fino ad uscire dalla bocca.
Gli altri tre lo seguirono subito nell'oltretomba.
Delle lame a falce di luna partirono dal corpo di Haru rapidissime e letali tagliando loro le teste di netto.
Era finita piuttosto rapidamente.
Oramai pochi Ninja erano alla sua altezza.
Non per altro nel continente delle Guerre lo chiamavano Kami-sama.

-Siete stati degli sciocchi.
Avendomi visto combattere, avreste dovuto capire che non eravate sufficientemente forti per affrontarmi in un confronto diretto.
Purtroppo non ho potuto lasciarvi vivere, non sarebbe stato giusto!
Nube pagherà per la sua arroganza prima o poi!-

E lasciò i quattro corpi in balia del Deserto e delle squadre inseguitrici, che avrebbero celermente raggiunto il posto ed occultato i cadaveri, per non lasciare informazioni segrete.
Doveva allontanarsi in fretta, saltò in sella alla Nuvola d'Oro e schizzò rapido verso il covo dove lo attendevano un buon pasto ristoratoe ed una bella dormita di 20 ore!