Contatto con Naruto Uzumaki

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    14,533

    Status
    Offline
    CITAZIONE

    Ci siamo quasi. Svela l'ultima illusione che governa questa guerra e regnerai al mio fianco per l'eternità.


    Odo i passi piantarsi freneticamente sul selciato, e contemporaneamente gli ultimi accaduti corrermi in testa. Tristania Uchiha.
    E' la seconda volta che la incontro di persona, e nonostante la ripetuta occasione non riuscito a parlarle a quattr'occhi. Alla stregua di un essere metafisico, trascendentale, le sue apparizioni si sono limitati alla provvidenza di un intervento lampo e decisivo. Mantiene con indescrivibile zelo quell'aura di mistero che l'avvolge e che tale deve rimanere. Quel suo fare, quelle sue manie...io ne sono affascinato passionalmente. Più vado avanti più le ipotesi si accatastano l'una sull'altra, componendo il puzzle di una storia straordinaria.
    Mi ha lasciato le ultime due lettere, per poi far perdere le sue tracce nella fitta nebbia di un luogo imprecisato. Sfreccio per ore e solo poc'anzi la morfologia del territorio mi ha fatto intuire di aver messo piede nel Paese della Pioggia. Devo aggiungere altro?
    Fradicio dalla testa ai piedi per via delle perturbazioni continue, tengo nella tasca interna della giubba i tre manoscritti. Fino ad allora mi ero domandato il perchè Kumo, essendo in possesso di oggetti tanto fondamentali non aveva preso le adeguate posizioni. Tuttavia le cose son cambiate quando ho tentato di aver accesso all'ultimo lascito di Sakkaku: è bloccato da un fuuinjutsu. E il fatto che lo fosse ancora, mi fa presupporre la cura con cui è stato applicato, dato che evidentemente le forze del Raikage non sono bastate a svelarne i segreti.
    Comunque sono perplesso sulla questione: persino un bambino di due anni comprenderebbe la natura delle prime due lettere. Parlano esclusivamente di un amore proibito finito nel peggiore dei modi, ovvero con un povero Sakkaku sconfitto ed esiliato dalla sua gente per aver rubato in nome della sua amata Elizabeth. Eppure questo nome, questa donna trapela un alone di mistero apparentemente irrisolvibile. D'altronde la burrascosa catena di eventi susseguitasi alla Nuvola, non mi ha permesso di scoprire nulla a riguardo.
    Con gli occhi puntati su quei simboli continuo la scalata verso il palazzo dell'Amekage. Devo a tutti i costi entrare in possesso dei segreti nell'ultima lettera. Se qualcuno si è premurato tanto di proteggerli, devono nascondere l'elemento chiave per completare il puzzle...


    - Tra gli idioti della Kishikumo qualcuno deve pur essere in grado di decifrare questi simboli per scioglierli! -

    Ripeto tra me e me, mirando al trono di Sakkaku. Ivi non mi farò scrupolo nel domandare direttamente all'interessato su chi poter fare affidamento. Certo è che nasconderò la facciata della faccenda, il motivo del mio interesse. Comunque se necessario lo costringerò a parlare con lo sharingan. E' tutto troppo importante per arrivare a Tristania. Specialmente dopo quella frase...

    CITAZIONE

    Ci siamo quasi. Svela l'ultima illusione che governa questa guerra e regnerai al mio fianco per l'eternità.


    Penso e ci ripenso senza interruzione. Qual è il significato di queste parole?
    [...] eccomi ad approdo del sovrano, dinnanzi alla monumentale struttura che ospita il suo regale fondoschiena. Le guardie si rizzano sull'attenti al mio passare, come se fossero stati imperati a priori di servirmi e agevolarmi nell'impresa sopracitata. Ignoro il plotone d'onore per dedicarmi ad un più squisito marciare contro le stanze di Sakkaku. Accompagno quindi le porte per ritrovarmelo davanti, intento a guardare fuori dalla finestra dalla sua magnificente poltrona. Di sicuro ha udito la mia presenza, ciononostante resta impassibile nella sua meditabonda posa, costringendomi a presentarmi "bruscamente":


    - Sono... -

    - ...tornato dalla visita a Kumo, lo so già. Non sottovalutare la professionalità delle mie spie. "I miei occhi vedono tutto e ugualmente le mie orecchie odono qualunque voce".
    Il punto è - senza girarci intorno più di tanto - hai trovato ciò che cercavi? Ti esorto a nascondermi la motivazione che ti ha spinto a irrompere a Kumo, ma quantomeno devi rispondere alla mia domanda. -


    Interrompe "l'oracolo" elevandosi ad un veggente. E' fuori discussione informarlo anche sul più stupido degli accaduti, quindi gli rispondo di farsi i cazzi suoi.

    - Devo, dici?! E' mia premura, Sakkaku, ricordarti che non sono uno di Kishikumo, nè tantomeno un tuo lacchè. Io sono un mukenin e sono tale per rispondere solo a me stesso delle mie azioni. Non ti devo nulla. -

    - ..e nulla io devo a te, Zero. -

    Replica giustamente alla provocazione mista minaccia.

    - Ciononostante sei tornato da me e francamente dubito che la tua sua una visita di piacere. Non so se mi spiego. -

    - Eh, non ti sfugge proprio niente! -

    Crocifiggo la scena con delle smorfie di sfida.

    - Perciò te lo domando: cosa vuoi da me ora? Perchè sei tornato? -

    Tentenno alla ricerca della sua espressione. Tuttavia sono costretto ad arrendermi a quell'apatia e a svelare in parte la mano...

    - Sono affari personali, ma sfrutterò la tua "gentilezza" per chiederti il dossier di Kishikumo. Cerco qualcuno esperto in Fuuinjutsu, che sia in grado di decifrare il più complesso dei sigilli. -

    - Un dossier? E perchè mai ne dovrei tenere uno? Kishikumo è l'avanguardia dei criminali, composta da dei ninja unici nel loro genere. Tenere delle prove tanto marcate della mia collaborazione con loro potrebbe essere problematica. Mantenere il profilo basso è sempre stata la mia priorità. Come se non bastasse i miei fidati subordinati sono caduto uno dopo l'altro, ed ora come ora sono stati ridotti da 8 a quattro. L'unico esperto di Fuuinjutsu, Faust, è deceduto qualche tempo fa. -

    - E vuoi forse dirmi che nessuno di quegli abomini è in grado di sciogliere un codice?! -

    Esprimo tutta la mia incazzatura correndo a sbattere i palmi contro il bordo della scrivania. Di tutta risposta il sire solleva il sopracciglio e, sollevandosi dalla seduta, comincia a passeggiare verso di me, tenendo bassi i polsi:

    - Hai forse sentito uscire parole simili dalla mia bocca? Ogni singolo componente di Kishikumo è stato selezionato tra decine di candidati. E' naturale che io abbia la soluzione che fa al caso tuo. -

    - E allora non tergiversare. Dammi una risposta! -

    In altre circostanze l'Amekage avrebbe già tirato fuori il Jikangan, ma non contro di me, contro Zero. Il motivo non lo so, ma in cuor mio sono certo che non mi attaccherà...

    - Vai alla Rocca del Fauno, una conca rocciosa ad ovest del villaggio. Nella rientranza della roccia appuntita che da sulla gola dovresti trovare Numero Tre e Numero Quattro. Le loro capacità sapranno soddisfare le tue esigenze. Dì pure loro che ti mando io. -

    - Bene. -

    Me ne vado o almeno avrei voluto farlo se solo la voce frizzantina di una bambina non mi avesse trattenuto dal farlo...

    - Papà, Jacqueline non capisce perchè non le ordini di far fuori questo mukenin. Nessuno deve osare imporsi sul papà con la voce! -

    - Figliola, Zero non è un nemico e presto imparerai ad accettarlo. Non dico altro. -

    Tiro indietro la coda dell'occhio senza voltarmi. Il disprezzo che mi suscita la mocciosa è indescrivibile a parole. Venuta dall'ombra della stanza sulla sedia a rotelle, mi ha già disturbato col mero cigolare di quella ferraglia. Fossi Sakkaku, l'avrei già segregata in una gabbia 2x2 nei meandri del palazzo, senza cibo e acqua, ma lui si ostina ancora a chiamarla "figlia". Stupida mocciosa! Ce l'ha con me perchè si sente minacciata. Glielo leggo in faccia: prima della mia comparsa era tutta per il suo papà, ma adesso l'evidente interesse che mostra l'Amekage nei miei confronti deve averla minacciata. Ruoto al limite il capo, il tanto per coinvolgerla in uno sguardo accattivante. Poi mi rivolgo direttamente al pezzo grosso:

    - Hai mai pensato di metterla la museruola? Normalmente costituirebbe un reato, ma dato che allo stato attuale delle cose tutti ti vogliono morto, cosa aspetti a farlo? Non sarà di certo la violenza su un minore a peggiorarti la situazione. Tsk! -

    E così dicendo, sogghignando all'espressione furente di Jacqueline, svanisco nei corridoi della struttura.

    Edited by Zérø - 3/6/2013, 18:32
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    14,533

    Status
    Offline

    Zero Esteso


    Cosa rappresenta per me quella donna? Tristania, io non so davvero cosa pensare. Sei una mia alleata? Una mia nemica? Il perchè ti stia cercando è ignoto persino a me. So solo che sento il bisogno di vederti, di focalizzare il tuo viso nelle mie iridi, cosicchè possa pagarmi di questo desio. Quel giorno mi salvasti dalla morte a Konoha, accettando di darmi un futuro, una pista da imboccare. Anche ora non ne capisco il motivo. E inoltre ripetesti la cosa giorni fa alla Nuvola, prendendoci tutti per i fondelli e piazzandomi di sopra una marea di carte bomba. Tuttavia me ne liberasti una volta distanziatoci dal villaggio ostile. L'hai fatto per impedirmi di fare stupidaggini?
    La tua stessa esistenza mi ipnotizza. Mi rende succube di una bellezza tanto evanescente, tanto inconsistente. Ricordo solo i tuoi occhi angelici, il colore uggioso della tua pelle, il tuo gelido tepore e...trascendo la realtà, questo percorso che tanto velocemente ho imboccato per risolvere l'enigma.
    Tiro fuori l'ultima delle lettere contrassegnata da rigidi fuuinjutsu. Prima non l'avevo notato affatto, ma ora che ci faccio caso, dovrebbero corrispondere ad una decina. Premurarsi tanto di proteggerne il contenuto. Non ti facevo tanto meticoloso in queste stronzate, Sakkaku. Non dopo le irrilevanti pochezze nella seconda lettera:


    CITAZIONE
    Alla mia bella, Elizabeth Taylor.
    Mia cara, mia dolce, perdona il tratto nevrotico e la calligrafia sbavata, ma ahimè, è colpa della mano che non smette di tremare. Orsù dunque verrò al punto, senza perdermi nei tuoi occhi come nella prima*: temo per la mia incolumità e ancor più per quella del mio popolo. Sono stato protagonista di qualcosa di inquietante e nondimeno irripetibile, da cui or ora son uscito. Ricordi di cosa scrissi? Parlo esattamente dell'anomina*, che mi fece subito imbracare e partire per dei confini ignoti. Non domandarmi dove, non domandarmi quando: nessun dettaglio è più impresso nelle mie memorie ormai, e persino quella richiesta cartacea pare essere scomparsa. L'ho cercata da forsennato, ma tra le tante, niente.
    Ma ora, per favore, permettimi di farti partecipe dell'esperienza da me vissuta.
    Sacco in spalla, come solo un capo umile quale io posso essere e sono, decisi di avventurarmi per quest'ove arcano, i cui rami degli alberi parevano prolungamenti di mostruose mani e le radici orripilanti tentacoli uncinati, messì lì per spogliare delle membra i passanti. Non ricordo se con fierezza o pavidità l'attraversai, ma una cosa è certa: dal nulla - e non ricordo come - finii in un granaio, logoro e disastrato, circondato da rovi, travi fuor asse e polveri di vari generi. Vedevo l'oscuro tutt'intondo, intermittente al vociferare dei lampi. Perchè sì, gli dei quella notte vollero farci dono dei loro liquidi*. Quindi pioveva. Quindi tonava.
    Poi una voce, candida e soave come poche, null'altro. Ammaliato da cotanta beltà, prestai ascolto al richiamo della sirena, le cui parole mi sfuggono e i cui tratti ugualmente vengono meno alle mie esperienze. Così come una melodia profonda non necessita di frasi auliche, non diversamente sorvolai al significato di quel canto, 'sì simile allo stesso delle creature ornitiche* di cui sopra. Cosa poi? Occhi flebili, ma profondi, e infine questa lettera a te.
    Postumo del piacevole trauma, scrivo questo messaggio, l'ultimo a parer mio che dimostra la mia sanità mentale. Tremo, o dolce; soffro, o bella, giacchè consapevole di stare perdendo il senno. Non so spiegarlo, amor mio, ma non trovo difficoltà a fare capire la causa: così come in ospedale un condannato a morte sa qual'è l'infausto giorno*, alla stessa stregua son io, che gusto nell'aria l'odore della fine. Quindi, graziosa, ho deciso di imprimere nel sangue* gli ultimi barlumi d'audacia - e forse questo è il primo sintomo della rovina - per spedire quella* e quest'altra a Kumo, a te, affinchè io possa impaginare le mie ferite dell'anima, la tristezza di un uomo.
    Allego quindi al messaggio quanto ti appartiene, il mio cuore, e ti restituisco quanto mi desti in giovinezza: questo carillon. Abbi cura di entrambi, perchè sono sempre stati di tuo possesso.

    Con senno,
    Hi Sakkaku.

    P.S. "Dove le Foglie non bruciano più per il Vento". Non so cosa voglia dire, ma ricordo di averlo letto in quel granaio. So che i rebus son di tuoi gradimento. Ti omaggio di questo, nella speranza di poter essere salvato.

    Il post scriptum non mi è utile. Spropositatamente vago. Intuisco che il mittente avesse voluto specificare un luogo di incontro tra Konoha e Suna, ma l'area è troppo vasta, i tempi troppo distanti per recarmivici.
    Ogni giorno passato è sempre più la convinzione che sia stata tu a scrivere quella lettera a Sakkaku con lo scopo di trarlo in una trappola e ipnotizzarlo con quell'occhio cinereo. Il resto è storia...una storia durata ben dieci anni. Facile pensare che l'hai manipolato con un Genjutsu sino ad oggi. Ma allora io cosa c'entro? E perchè aspettare così tanto tempo per mandare in rovina il mondo conosciuto?
    L'Amekage ha parlato chiaro: numero Tre e Quattro mi aiuteranno con questo manoscritto. Mi domando quale sia il loro prezzo e chi mi troverò davanti.

    7.00 A.M.
    Ho viaggiato tutta la mattinata per raggiungere la Rocca del Fauno. Dare un'occhiata alle rocce appuntite e alla cavità di questo posto è sufficiente ad identificarlo come una gola.
    Nulla vi cresce perchè qui non piove. Curioso che mi trovi ancora nei confini della Pioggia.
    A destra e a sinistra noto delle lunghe alture, che creano questo infinito corridoio naturale in mezzo al quale si odono i sonagli dei serpenti, che vibrano non appena mi avvicino ad uno di essi. Scappano intimoriti. Dicono che gli animali abbiano un sesto senso per evitare di incappare in pericoli sconosciuti.
    La sete mi asciuga la bocca, costringendomi a tirar fuori la borraccia. Tracanno con foga il liquido, fanculizzando le copiose gocce che cascano giù tra le insenature della "pavimentazione" rocciosa.
    Il sole si sta levando, e nel bere, prima che un raggio mi abbagli la visuale, scorgo la sagoma di due estranei. Socchiudo l'occhio sinistro e metto a fuoco: sono entrambi giovani, benchè più vecchi di me, e rossi come il fuoco nelle chiome che frusciano al vento:


    - Chi sei tu? -

    Chiede con aria dubbiosa, non sapendo se attaccarmi o meno. La tizia gli sta incollata sotto braccio, facendo di lui una sorta di peluche vivente...o magari è al contrario.

    - Io sono Zero. Pupillo di nessuno. Ambasciatore di niente. Sono qui per... -

    - Zero, dici? Lo stesso di cui Sakkaku si premura dell'incolumità? -

    - Davvero gli sto tanto a cuore?! Non avrà mica strane tendenze sessuali, mi auguro. -

    Derido alle spalle il duce, mantenendo tuttavia un'espressione impenetrabile.
    Loro rispondono come nulla fosse.


    - Io sono Jack, mentre lei è la mia consorte Rebecca. -

    - Siamo III e IV di Kishikumo. -

    Subentra per la prima volta nella discussione la bambola. Suadente di voce e di corpo, con una carnagione talmente perfetta da levigarle la pelle proprio come una bambola da esposizione. Immobile nel suo abbraccio è evidente le appartenga. Quasi quasi lo invidio il bastardo. Da solo in questa landa che suppongo chiami casa, deve sbattersela ad ogni santa ora del giorno per tenersi occupato. Mi rendo conto di quanto sia caduto in basso: reputo le donne meri espedienti per trascorre le attese.
    Me ne infischio e vado avanti:


    - Allora la mia ricerca è finita. E' premura di Sakkaku che voi mi aiutiate, ma sarò più che lieto di darvi qualcosa in cambio qualora rifiutaste gli ordini. -

    - Noi non vogliamo nulla da te. L'Amekage ci ha offerto già tutto ciò che ci occorre: protezione politica. Rispetteremo il suo volere per gratitudine, come abbiamo sempre fatto. -

    - Gratitudine?! PFUAH! Siete disposti a buttare in guerra il mondo per...gratitudine?! Questa mi mancava! -

    Commento con gaudio la scena, pensando a Kishikumo come ad una complessa marionetta tenuta in piedi da delle menzogne ben più fraudolenti di ciò che pensavo.
    Come c'era da immaginarsi però, i due rimangono ritti e composti nella loro simbiotica armonia. Quasi me ne rammarico.
    I miei scherni passano in secondo luogo, adattandosi allo scenario di una goliardica rissa tra bambini. Intervengono gli adulti:


    - Non eri venuto qua per qualcosa? -

    - Eh, già. Siete più noiosi di quel che pensavo. Comunque sia vi dirò perchè sono venuto a cercarvi, senza entrare troppo nei dettagli. Spero che uno di voi sia esperto di Fuuinjutsu, perchè devo scioglierne dieci. -

    - Dieci sigilli?! -

    - Hanno fatto le cose in grande. Dieci sigilli bloccano il contenuto di una lettera fondamentale per delle indagini che sto facendo. Mi aiuterete? -

    - Curioso che Sakkaku ti abbia mandato da noi. Ciononostante considerando la dipartita di Faust VIII, niente a parte l'arte della vita può servirti allo scopo. -

    - Arte della Vita? E che sarebbe? -

    Ribatto stupito dalla questione. Si parla tanto di questi tizi in tutto il mondo, eppure nessuno che conosca le loro capacità! Dovrei aggiornarmi sugli ultimi eventi che la riguardano: non pensavo che qualcuno di questi bastardi assassini di Tony e Geneva ci avesse rimesso le penne. Ora che ci penso l'affare Tristania mi ha cambiato completamente. Tra i miei scopi v'era vendicare la loro morte, e che Dio mi sia testimone lo farò se ne avrò l'occasione, ma ormai l'ira si è sciolta nella fiumana di eventi susseguitosi sino ad oggi...

    - Seguici e presto avrai chiara ogni cosa. -

    Mi portano in una cavità tra le rocce che compongono la rocca. Questi qua sono nascosti bene.
    La poca luce che entra filtra appena dalle spaccature pericolanti. E' un miracolo non gli sia ancora caduta addosso l'intero complesso. Oh beh, fortunati loro!
    Passo passo, mi diverto nell'udire l'eco che mi appresta a loro.
    Jack poggia la mano sui seni della donna. Avrei inteso qualcosa di perverso se non avesse cominciato ad emanare un chakra talmente verde da costringermi ad afferrarlo con gli occhi. Ci provo sul serio a tentare di sfiorarlo, ma il mancato contatto mi riporta alla realtà: è solo chakra.
    Avete presente un rito satanico? La stessa cosa: dei simboli fosforescenti brillano nell'ombra sotto i piedi della ragazza, rigorosamente a vista sbarrata. I capelli le si alzano, mentre l'energia la invade completamente. Meditabondo, anche il Rosso mantiene la concentrazione alta sull'oggetto del rito, lasciando me l'unico in disparte. In attesa di non so cosa, mi schermo dalla luce con l'avambraccio e attendo il tempo necessario alla conclusione della prassi.
    Man mano l'aura che avvolge Rebecca assume le sembianze di un vecchio decrepito con dei tratti filiforme su guance e zigomi. Apre gli occhi in concomitanza con lei riconducendola ad una sorta di possessione.
    Spalanco incredulo la bocca. E lei/lui si accinge a parlarmi con un mezzo sorriso dipinto sul viso:


    - Quindi è davvero questo il problema che leggo nella mente della ragazza? -

    - Ma tu...chi sei? -

    - Io sono il Settimo Hokage. Naruto Uzumaki. -

    - Il leggendario Naruto Uzumaki?!

    simon_old

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    14,533

    Status
    Offline
    - Il Leggendario Naruto Uzumaki?!

    Non posso crederci. Se c'è una cosa che ricordo di Konoha e che mi è rimasta nonostante l'amnesia è proprio quel nome. Impresso nella mente indelebilmente, è stato il Kage più grande di tutti i tempi, persino più maestoso e celebre del primo Hashirama Senju. Per questo dovrei inchinarmi, suppongo, ma il mio personaggio mi vieta di prostrarmi a lui. Devo rimanere rigido e fermo nella mia anonima altezzosità. D'altronde io sono Zero l'Uchiha.
    A sedare gli animi interviene lo stesso evocatore del rito, Jack, che incrociando al petto le braccia, rivela il segreto di Naruto:


    - Non è veramente Naruto, o meglio non lo è al livello carnale. L'arte della vita è l'unica di Kishikumo che permette una sorta di transumananza. In parole povere servendomi di un "contenitore" posso prelevare dal mondo degli spiriti l'anima di chi è stato e immetterla nell'oggetto del rito. -

    - E' una resurrezione spirituale praticamente. -

    - Esatto. -

    - E il corpo ospite? -

    - E' in uno stato di trance parziale. Ci vede, ci sente, ma non può muovere un dito o parlare. Non preoccuparti per lei, la trasposizione all'arte della vita non è nociva. -

    - Non mi preoccupo. -

    Quindi è questa l'arte della vita. In questa cavità sperduta dal mondo io sto per intavolare una discussione con Naruto Uzumaki. Probabilmente non si ripeterà mai più un evento analogo.

    - Cosa c'è in quella lettera? -

    - Non lo so nemmeno io. Ho motivo di credere che contenga il perchè del comportamento di Sakkaku. Stando alle prime due che ho trovato fino a dieci anni fa l'attuale Amekage era un pezzo di pane, romantico fino all'osso. Poi però un evento l'ha cambiato. -

    - Poc'anzi ho detto di non voler nulla in cambio del mio aiuto, ma ho cambiato idea. Se permetti anch'io voglio saperne di più su questa faccenda. Affare fatto? -

    - Basta che non intralci il mio cammino.

    Gli stringo la mano per firmare l'accordo. E torno al concreto, alla mia ricerca di Tristania, sfoggiando la lettera criptata per evidenziare il problema:

    - Ma lui può sciogliere i sigilli che segregano la lettera? -

    Domando con diffidenza al Numero III. A rispondere è il diretto interessato:

    - In giovinezza non avrei mai potuto farlo, ma l'esperienza e le mie discendenze mi hanno svelato capacità che mai mi sarei sognato di governare. Così come anche la Volpe a Nove Code al mio interno. Mi domando che fine abbia fatto oggi. -

    Già, l'Enneacoda al suo interno. Anche questo è risaputo. Non lo interrogo sugli eventi circostanti alla sua morte. Lo reputo futile, quindi passo col porgere il cartaceo nelle esili mani della fanciulla, quando...mi afferra all'improvviso!

    - Ehi, che stai facendo?! -

    In men che non si dica me la ritrovo faccia a faccia, intenta a scrutare la profondità negli occhi come a volermi trafiggere l'anima. Sento che non v'è ostilità in quel gesto, per evenienza son già armato di un kunai. Peccato che lo sia anche Jack, occupato a trattenermi la mano arricciata.
    Ed è stasi.
    Immerso nel suo sguardo spiazzante, sono come vittima di una stanchezza improvvisa, che indebolisce la presa sul pugnale. Sbatte il metallo sulle rocce, diffondendo quel rumore noto a tutti.
    Rompe la vessazione con un movimento secco delle dita, che fa ondeggiare a mezz'aria. Chino il capo e scopro di essere sudato dalla testa ai piedi. I miei capelli hanno perso volume e sono crollati sulla fronte per via della gravità. Per istinto piazzo la visuale sul mio corpo. Mi sento leggero come una piuma, libero da delle catene mai esistite. Io sono...


    - Libero dalla presenza fissa di quegli occhi. -

    - Cosa stai...dicendo? -

    - Discendente di Sasuke Uchiha, tu fino ad oggi sei stato manipolato nella mente e nei ricordi. -

    Spanno la vista e una serie di immagini galoppano tra i miei ricordi. Sono dei flash, nulla di nitido, ma che celano in sè qualcosa di incredibile, surreale.
    Sapevo dell'amnesia, del mio risveglio presso Tony e Geneva...ma sapevo anche di essere cresciuto a Konoha con due sorelle. Ma allora perchè l'unica cosa che vedo...è un rigido contenitore ripieno d'acqua da dentro il quale, nudo, scorgo due sagome ignote?!
    Vedo un uomo, una donna...e poi sono bollicine e macchinari distorti. Io di una vita passata non vedo nulla!
    Respiro con indicibile affanno e avverto il cuore in subbuglio. Comprimo la fitta ficcandomi cinque dita nel petto, e crollo sulle ginocchia sulle rocce puntute.


    44YXzX9



    CITAZIONE

    - Zerion, ciò che stiamo facendo...è umanamente concesso? -

    - Affatto, Marion. Noi stiamo creando la vita. E' prerogativa di Dio. -


    - CHE COS'E' QUESTO RICORDO?! -

    Sbraito a squarciagola ritrovandomi col viso rivolto alla roccia che calpesto.
    L'amnesia...l'ho sempre ignorata, senza curarmi del passato. Ho fuggito Konoha, ho fuggito il mondo ninja, ho fuggito chiunque! Ed ora mi viene gettata addosso, così, senza alcun preavviso?!
    Gocciolo sudore che evapora all'istante e sto a sentire cos'ha da dire Naruto.


    - ...e TU COME FAI A SAPERE CHE SONO UN UCHIHA?! -

    - Tu non sei un vero ninja, ragazzino. Devi sapere che quando due shinobi entrano in contatto, possono capirsi reciprocamente se i loro cuori sono legati indissolubilmente. Era così per me...e per il tuo avo, Sasuke Uchiha. -

    - Non mi dici niente di nuovo, VECCHIO! Dimmi come hai fatto a scoprirlo! -

    - Ho riconosciuto fin da subito il tuo legame con il mio vecchio amico. I vostri occhi parlano da sè. Il contatto fisico di poc'anzi ha fatto il resto. Ciò però di cui ti voglio parlare è il tuo controllo mentale. -

    - Tu menti! Non mi sento diverso da prima in nulla, eccetto che per questi ricordi. Le mie azioni sono sempre state dettate dal mio volere. -

    - Ne sei certo? Che ne è allora del desiderio verso quella donna, come si chiama...Tristania? -

    - Sai anche questo?! -

    - Un vecchio trucco appreso da un'amica Yamanaka. Quel che dici è vero: sei stato tu a dettare le tue azioni fino ad oggi, ciononostante esiste un'antica tecnica Uchiha in grado di impartire direttive che il soggetto esegue senza esserne conscio nè tantomeno consenziente. Il suo nome è Kotoamatsukami. -

    - Koto...amatsukami?! -

    Ripeto inebetito per la rivelazione. Io...controllato?! Ma non è possibile, non ci credo!
    Tremo nel cercarmi di rimettermi in piedi. Sono impossibilitato persino a sbattere le ciglia. La storia si stava ripetendo?! Il vecchio me, Sefiro Mitarashi, era stato preso in giro per una vita dalla sua famiglia che aveva cercato più volte di farlo fuori...e anche adesso, che quel ragazzo è divenuto il temuto mukenin Zero, non decide da solo delle sue sorti...?!
    Tristania...hai fatto questo di me?!


    - ... -

    Sono scioccato. Non spiaccico una parola.
    Intuendo il disagio, Naruto/Rebecca stacca a forza dalla mia mano la lettera, esegue il sigillo della tigre e distrugge un Fuuinjutsu dopo l'altro. Viene quindi tirata fuori dalla busta il criptico foglio e ne viene rivelato il contenuto...


    Quest finita.
    Rinuncio all'exp in cambio della Taglia, ovvero 500.
     
    .
2 replies since 2/6/2013, 03:01   150 views
  Share  
.