Periodo di fuoco

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  1. SAFER KING
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    Nel tragitto, sotto di lui, c'era una carovana di mercanti con una decina di carri pieni di merce.
    Assortimenti di beni alimentari da varie regioni del continente, spezie e selvaggina in abbondanza.
    Casse piene di ninnoli, rotoli e minerali e metalli.
    C'era anche un carretto pieno di gioielli e preziosi.
    E gli ultimi tre erano stracolmi di armi: lance, picche, alabarde, spade e scudi.
    Inoltre non si potevano non contare i dieci cavalli, i quattro buoi ed i sedici asini.
    Un ottimo bottino per i briganti tirando le somme.
    Ma nelle terre attorno a Togai non ce n'erano quasi più.
    O tutti uccisi, o scappati o arruolati.
    O ancora uccisi.
    Dopo una fugace occhiata riprese a concentrarsi sulla sua meta.
    Non perse tempo in convenevoli ed entrò direttamente nella sua stanza per cercare la lettera con le istruzioni.
    Trovata!

    CITAZIONE
    Miky è il primo soggetto adeguato ad assisterti.
    Si trova a Sanak, un grosso villaggio nel Sud.
    E' capo di una comunità di straccioni che vivono nei bassifondi ma non sottovalutarlo, è tosto.
    Per contattarlo rivolgiti a Furaki che sa tutto di tutti in quella città
    Hanno una cosa in comune
    Gli piacciono le scommesse!
    Il secondo è un miliziano che vive sulle montagne a Nord, Capitano di Ventura ed esperto di esplosioni.
    Luxard.
    Ha un carattere molto focoso ed irascibile e non gli piacciono i biondi perciò lascia il tuo insetto a casa quando vai da lui.
    Non fare cazzate o dovrai cavartela da solo una volta tornato!

    *Mmm uno straccione ed un fanatico
    . . .
    Apposto stiamo*

    Diede fuoco al biglietto ed uscì a passi lunghi e ben distesi dalla stanza.
    Si richiuse la porta alle spalle con violenza ed impazienza.
    Era un periodo un po' no, doveva essere capitato in quel periodo che si ripete circa ogni 33 giorni paragonabile al ciclo femminile.
    Era stressato, nervoso, iracondo e di pochissima pazienza.
    Il vecchio Haru approfittava di quei momenti per farsi una gita in quel corpo che oramai non gli apparteneva più.
    Ma quello non era proprio il momento adatto.
    Lo ricacciò nei meandri del suo subconscio e proseguì per la sua strada con aria truce.
    Doveva trovare Lars al più presto e mandarlo dallo straccione a Sud, mentre lui si sarebbe occupato del fanatico di guerra a Nord.
    Che coincidenza eh?
    Ai due lati opposti del continente.

    -Ma dove cazzo si è cacciato ora?-

    Scese rapidamente le scale chiedendo a tutti quelli che incontrava se l'avessero visto e tutti risposero impietriti:

    No Kami-Sama!

    Finchè un giovane paggio non ebbe l'ardore di rispondergli.
    Avrà avuto massimo dodici anni, era vestito con un completino verde smeraldo ricamato di filigrana d'oro, ed un berrettino rosso fuoco con una piccola piuma d'argento sul lato sinistro.
    Era piuttosto basso, anche per la sua età ed un po' cicciottello.
    Portava fra le mani un vassoio con una dozzina di piatti sporche e posate a volontà.
    Zampettava rapido cercando di non farsi notare da nessuno.

    -Hey tu ragazzo, vieni qua
    . . .
    Hai visto il biondino che è venuto qui con me l'altro giorno?-


    -S..sì mio signore, è andato poco fa alla Locanda del Drago Verde-

    Gli rispose con voce tremante e spaventata.
    Eppure lo guardava in volto, a differenza di molta altra gente che era più interessata ai suoi stivali.

    -Vai a chiamarlo e digli di raggiungermi SUBITO al cancello Nord!-

    -Q..qualsiasi cosa mio signore!-

    -Aspetta, tieni!-

    Gli lanciò una moneta d'oro che subito si mise in tasca con espressione raggiante, e prese a trottare per l'ampio salone del trono diretto all'esterno.
    Osservò il ragazzino allontanarsi correndo ed uscire dal palazzo lasciando il portone aperto.
    Seguì i suoi passi ma camminando più lentamente.
    Lo vide perdersi fra la folla nella via principale mentre lui era ancora all'inizio del ponte che attraversava il lago.
    Lui prese la via più diretta al cancello Nord dove avrebbe aspettato Lars.
     
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    La via era contornata da case eleganti e negozi raffinati.
    Tutto vicino al palazzo era più sfarzoso e scintillante.
    C'era poca gente che camminava su e giù per la via fermandosi di tanto in tanto davanti a qualche vetrina ad osservare oggetti interessanti.
    Haru indossava il suo lungo cappotto nero senza cappuccio con guanti bianchi e spalline metalliche.
    Somigliava vagamente a quello di Key ma aveva qualche dettaglio bianco.
    Il sole gli dava una strana lucentezza al volto che pareva catturarne i raggi luminescenti.
    I suoi occhi erano fissi sul percorso da seguire.
    E sto cazzo era una strada completamente dritta fino al cancello.
    Ad ogni modo arrivò li in una decina di minuti e con sua piacevole sorpresa, Lars era già li ad aspettarlo.

    *Il bambino dev'essere stato convincente
    . . .
    Meglio così*

    -Perchè mi hai fatto venire qui in fretta e furia se ci hai messo così tanto?
    Stavo per mangiare!-


    Haru sorrise appena ma non disse niente finchè non si fu avvicinato ancora.
    Erano ad un paio di metri di distanza ora.
    Ora, poteva rivolgersi a lui.

    -Lars, andiamo fuori dobbiamo parlare un attimo!-

    -E immagino che era troppo parlare alla Locanda con qualcosa da mettere sotto i denti-

    *Da dove arriva tutta questa confidenza?
    Non ora, abbiamo da fare, più in la lo rimetterò al suo posto*

    Haru non si degnò nemmeno di risponderli.
    Si limitò ad uscire dal grande cancello assicurandosi che Lars lo seguisse da vicino.
    Le guardie si misero sull'attenti al suo passaggio, ma guardarono torvo il biondino ma non osarono muovere un muscolo o emettere un sospiro troppo rumoroso.
    Si allontanarono di una cinquantina di metri lungo il sentiero che portava a Nord
    Alla loro Destra c'era il fiume che sfociava nel Lago sul quale era stato eretto il Palazzo di Togai.
    Il rumore delle acque poteva essere utile a non essere sentiti da orecchie indiscrete.

    -Presto torneremo nelle Terre Ninja.
    Le cose si stanno movimentando la.
    La guerra era agli albori quando sono partito, ma ora sta per scoppiare la prima vera battaglia.
    Tu verrai con me ma in due non avremo grandi chanche.
    Lo Hyuga mi ha dato due nomi e due luoghi.
    Uno a Nord, dove andrò io, ed uno a Sud.
    Tu andrai a Sud e convincerai la persona in questione, un certo Miky, a seguirti a Togai-


    Fece una breve pausa per assicurarsi che Lars stesse ascoltando attentamente.

    -E dove a Sud di preciso?
    E' grande il Sud!-


    -Si trova nella città di Sanak, pare essere il "capo" dei bassifondi della città.
    Se hai problemi a trovarlo rivolgiti ad un certo Furaki, lui dovrebbe essere facile da trovare
    . . .
    Tutto chiaro?-


    -Sì ma
    . . .
    Tu invece?
    Dove andrai?-


    -QUASSOTTOOOOO!-

    E fece un gesto poco consono ad un mezzo dio mezzo re.
    Ma essendo tale poteva fare ciò che voleva.
    Si voltò ed iniziò ad incamminarsi lungo il sentiero diretto a Nord, verso le Grandi Montagne ricoperte di neve.

     
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    Ma perchè mai camminare quando poteva volare e raggiungere ogni meta in tempi brevissimi?
    Ed è quello che fece.
    Saltò sulla sua nuvoletta dorata e sfrecciò nel limpido cielo azzurro con schizzate di bianco avvolto da una brezza rinfrescante.
    Squarciava le nuvole lasciandone solo dei lembi.
    Lembi non nembi hahaha che simpaticone sto narratore eh.
    Ehm comunque, il viaggio sarebbe stato non molto lungo in effetti, tutto ciò che era a "vista" lo poteva raggiungere in un massimo di qualche ora.

    *In effetti non aveva tutti i torti Lars, potevo informarlo della situazione davanti ad un bel boccone.
    Bah aspetterò di arrivare sulle montagne!*

    Ed arrivò sulle montagne.
    Nelle pinete e nelle zone verdi abbondava selvaggina di ogni tipo procacciarsi del cibo non sarebbe stato difficile.
    Tuttavia c'erano due uomini che avevano allestito un bel falò con conigli ben speziati e cucinati oramai pronti, contorno di patate carotine e specialmente tanto vino.
    Tre bottiglie erano già vuote ed ognuno ne reggeva una mezza piena.
    Parlavano sbiascicando e singhiozzando già stonati dall'alcool e dal sole sulla testa.

    -Buon pomeriggio signori, posso unirmi a voi in questo pranzetto?-

    -E tu chi Hic sei?-

    Disse uno dei due guardandolo torvo

    -Non ti daremo un Hic frocetto
    . . .
    Vai a Hic da un'altra parte a Hic i Hic-


    Erano più ubriachi di quanto pensasse.
    Come se non li avesse sentiti si avvicino, si mise in mezzo a loro, prese una bottiglia di vino e si sedette.
    Morse il tappo di sughero coi denti per strapparlo via ed iniziare a trarre qualche sorsata.
    I due uomini nel mentre non se la stavano passando bene.
    Uno aveva uno spiedo dorato che gli entrava dal retto e gli usciva dalla bocca.
    L'altro non aveva più la testa ma una piccola palla d'oro al suo posto.

    -Grazie gentili signori, immagino che posso mangiarmi tutto io eh?!-

    Era ormai pronto.
    Rovistò fra le loro cose e tirò fuori piatti e posate.
    Quelli in eccesso li ruppe, prese l'occorrente per mangiare e tirò giù sul piatto le cosce dell'animale, un'abbondante porzione di patate, il sughetto ed il purè.
    Iniziò a mangiare con voracità alternando la violenta masticata a profonde sorsate di vino.
    Finì tutto in meno di dieci minuti e si rimise in viaggio.
    Non aveva moltissime informazioni, ma era davvero abile nel trovare la gente.

    -Sakin no Kanchi!-

    Ricorse ad uno sforzo non indifferente per estrarre una notevolissima quantità di polvere d'oro da far emergere nel raggio di dieci kilometri per, come dice la tecnica, rilevare ogni forma di vita che la calpestasse.
    Non era sicurissimo ma aveva trovato un nutrito gruppo di uomini nella zona, e probabilmente parte di un villaggio ad Est.
    Sciolse il jutsu e si diresse dove sperava di trovare quel tale: Luxard
    Decise di proseguire a piedi, pessima scelta in quanto quattro uomini dal volto bendato armati di Katane sbucarono da dietro una grossa roccia.
    Ma non doveva avvertire tutto e tutti?
    Allora forse non era poi così casuale quell'incontro.

    -Dammi borsa gioielli ehm volevo dire
    Dammi il portafogli!-


    -Non ce l'ho-

    -Allora venderemo al mercatino i tuoi organi per farci un gruzzoletto hehehughhh aaarrhh-

    -Non penso-

    Disse haru mentre con la sua polvere d'oro strangolava quel secondo interlocutore.
    Gli altri tre si gettarono subito all'attacco ma con un semplice gesto della mano sinistra li spazzò via come foglie tagliuzzandoli per bene.
    Erano feriti ma ancora in vita.
    Lo strangolato stava ancora subendo la morsa della polvere d'oro, ma non respirava più.
    Alti muri scintillanti s'innalzarono attorno ai tre rimasti e come le onde del mare del Paese delle Onde, non voluto il giochino di parole, sommersero gli sventurati banditi con una violenza inaudita.
    Crick crock ed infine crack, e non sarebbero mai più riemersi da li.

    *Vermi!*

    Quando beveva Haru diventava abbastanza violento e picchiatello.
    Continuò a camminare per il resto del giorno fra pini, rocce, terreni scoscesi, dislivelli ed ancora pini e rocce.
    Al crepuscolo era finalmente giunto in prossimita del campo di Luxard.
    Non fu semplice trovarlo, si trovava in un'insenatura fra due montagne e costeggiata dall'altro lato da una pineta.
    Li vicino c'era anche un lago non molto grande e, più in la ancora, il villaggio che aveva "percepito"
    Ma ecco che finalmente, superando gli ultimi alberi che gli ostacolavano la vista
    . . .

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    -ALT!
    Chi va la-


    -Mi chiamano Kami
    . . .
    Voglio parlare col vostro comandante, Luxard-


    L'uomo armato di arco e frecce sulla torretta s'impietrì per un attimo prima di rispondere.

    -E' stato catturato mentre era a caccia, ora il capo è Zitar.
    O è già morto, o stanno per impiccarlo!-


    -Capisco
    . . .
    Beh grazie e arrivederci-


    Salì sulla nuvola d'oro e raggiunse in meno di un minuto il villaggio di montanari.
    C'erano una trentina di case di pietra dai tetti in paglia sparpagliate, o meglio, ammucchiate senza ordine preciso, ed un grande edificio nella piazza centrale che doveva essere la magione del capovillaggio.
    E li, come aveva detto l'uomo al campo, stava avvenendo un'esecuzione.

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    Ciò non poteva proprio permetterlo.
    Haru si gettò dalla nube dorata che subito si sfaldo ed iniziò a roteare attorno a lui formando tantissimi spiedi dorati che scagliò in ogni direzione.
    Gli spettatori ed i boia non ebbero nemmeno il tempo di rendersi conto di cosa stesse succedendo.
    Una dozzina di guardie accorsero mentre un velo di polvere d'oro andò a slegare mani e piedi del quasi decapitato Luxard.
    Le guardie circondarono Haru che, volendo fare un po' di movimento, iniziò a menare le mani.
    Un salto, una capriola a mezz'aria ed un calcio in testa all'uomo alle sue spalle.
    Portava l'elmo ma irrobustendo il piede col chakra Doton riuscì ugualmente a sfondargli il cranio.
    Due uomini armati di spade si gettarono in affondo su di lui da entrambi i lati.
    Ma Haru balzò in aria rapidamente lasciando solo un sottilissimo e quasi impercettibile scia di polvere d'oro.
    Uno trafisse l'altro mentre l'altro mancò l'uno, che subito estrasse la spada dal petto del compagno peggiorando la sua già grave situazione.
    Ma non durò molto il suo dispiacere, una mezzaluna affilatissima di vento squarciò anche il suo di petto lasciandolo a terra agonizzante.
    Aprì le mani e "lanciò" quattro sfere di Sakin ad altrettanti bersagli che ricaddero all'indietro in un volo di quasi otto metri, caddero a terra e non ebbero più modo di rialzarsi.
    I cinque rimasti si avventarono su di lui all'unisono ma con grande rapidità, tempismo ed eleganza, Haru schivò tutti i loro colpi, riuscì a strappare di mano la spada ad uno di loro e, in una danza selvaggia, li trucidò senza esitare.
    Nel frattempo Luxard si alzò e si tolse il cappuccio dalla testa.

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    -Giusto quasi dimenticavo!-

    Schioccò le dita e, in lontananza, esattamente dove si trovava l'ex campo di Luxard, s'innalzò un'alta colonna dorata che trasportava macerie, detriti, alberi ed altro ancora.
    Il campo era andato così come tutti gli ex uomini di Luxard, che venne sollevato da una nuvoletta dorata ed assieme sfrecciarono in cielo.

    -Io sono colui che chiamate Kami, ti spiegherò tutto in viaggio anche perchè non hai molta scelta e io non ho molto tempo.
    Andremo a Sud, a Sanak senza soste!-



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    Luxard era un individuo piuttosto pesante da trasportare, era una montagna di muscoli e nervi pulsanti, con una potenza esplosiva, riusciva a percepirlo.
    Tuttavia era debole e ferito, o non l'avrebbero mai catturato e tenuto prigioniero fino al patibolo tanto facilmente.
    Il dispendio di chakra per volare in due fino dall'altra parte del continente a velocità massima e senza soste non era indifferente.
    Doveva stare molto attento a non superare il limite o avrebbero fatto un gran bel volo senza possibilità di fermarsi.
    Dopo un giorno e mezzo così, stava iniziando ad avere i sensi annebbiati ed una percezione della realtà un po' distorta.
    Il sole picchiava direttamente sulle loro teste ininterrottamente ed il vento gelido della sera smorzava i loro corpi già provati dalla giornata.
    La mattina seguente erano a metà viaggio e la meta sembrava ancora molto lontana.
    Luxard pareva sopportare abbastanza bene ed ebbe modo di riprendersi un po' dalle numerose ferite.
    Aveva detto che gli avrebbe spiegato tutto durante il viaggio e così fu.
    Per distrarsi, per tenersi sveglio vivo e concentrato, unì le due nuvole ed iniziò a parlare.

    -Sei stato reclutato da me Luxard.
    Sei stato reclutato per portare il mondo verso una nuova era.
    Un'era in cui l'uomo non è più sfruttatore e parassita del pianeta.
    Un'era in cui la natura può coesistere con l'uomo in parità ed in armonia.
    La tecnologia errata ed i desideri e le ambizioni dell'uomo, hanno portato col progredire del tempo ad una situazione in cui il nostro pianeta è a rischio.
    Le foreste vengono abbattute per costruire città e case sempre più grandi.
    Macchinari e strumenti che opprimono la coesistenza.
    Le montagne ricche di minerali, vengono svenate per costruire armi ed oggetti inutili.
    I corsi d'acqua vengono deviati e distrutti per i capricci dell'uomo, per avere raccolti più grandi ed abbondanti o peggio, per soddisfare dei lussi
    . . .-


    -E non è lo stesso che fai tu con quest'oro?
    Non lo usi solo per i tuoi scopi personali?-


    -. . .
    Sì, ma l'oro che io utilizzo viene estratto tramite un processo particolare i cui meccanismi più complessi sono a me ancora sconosciuti in parte.
    Ma ti assicuro che una volta che ho finito di usarlo, torna alla terra!
    Magari anche più ricco di sangue e carne rendendola più forte e fertile
    . . .-


    Aggiunse queste ultime parole accompagnate da una lieve e sommessa risata.
    Era vero, quando lui estraeva la polvere d'oro dal sottosuolo e da tutto ciò che lo circondava, non faceva danni al pianeta con quel processo.
    E, come ha subito aggiunto, ritorna sempre alla terra.

    -Le guerre sono orribili perchè devastano il pianeta non perchè muoiono molte persone.
    Quello è solo uno dei lati positivi, meno parassiti.
    Tu sei un guerraiolo, conosci meglio di me la devastazione che porta un esercito quando si muove.
    Parti di foreste abbattute, campi bruciati, branchi di animali sterminati inutilmente
    . . .
    Ma anche la pace ed il progresso sono lesivi al pianeta.
    Solo negli ultimi 100 anni 1/4 delle zone boscose delle Terre Ninja sono state distrutte dalla follia dell'animo umano.
    Ma da dove provengo io è la Natura a farla da padrona.
    A Suna le case vengono costruite senza portare danni all'ambiente, ma anzi adattandosi ad esso.
    Ogni nuovo albero che cresce, ed è molto dura, è motivo di festa.
    Il Deserto è vivo, e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
    E' superiore a tutto e a tutti e solo in pochi vengono considerati suoi pari.
    Io sono uno di quei pochi, ed ho il privilegio di tutto il suo immenso potere, come hai visto!
    Se tutto il pianeta fosse un immenso deserto, con magnifiche oasi sparse qua e la, non sarebbe forse un paradiso?
    Un paradiso in cui chi prova a sfidare il deserto e la natura viene inesorabilmente travolto da essa, gli eserciti non riuscirebbero a riunirsi per più di pochi giorni ed i conflitti fra gli uomini durerebbero il giusto necessario a decidere chi è il più forte.
    E la risposta sarebbe sempre il Deserto!
    Tuttavia è un sogno irrealizzabile per ora.
    Ma cambiare il mondo, cambiare l'animo umano e le sorti del nostro pianeta è possibile, ed è nostro dovere!-


    -A me non piace molto sta storia del deserto, preferisco le montagne!
    Anche le montagne sanno difendersi bene hehehe.
    Sai quanti sono morti sul Picco di Kastragg cercando di superare il Valico Ghiacciato?!
    E poi chi sei tu per farti portavoce del pianeta, non sei mica un Dio!-


    Fu allora che Rise di gusto.
    Strano, perchè proprio la gente di quel continente, anzi, proprio la gente delle Montagne del Nord aveva iniziato a chiamarlo Kami: Dio!

    -Beh, molti iniziano a pensarlo.
    E se le persone ti definiscono in una determinata maniera, beh sei quella definizione.
    Nel mio caso Dio!
    Dio perchè mi ritenevano invulnerabile, Dio perchè creo ciò che voglio, Dio per i miei grandi poteri, Dio per le mie rapide conquiste
    . . .
    Ed alla fine sono divenuto semplicemente Dio, Kami-sama!
    . . .-


    Fece una pausa.
    Stavano sorvolando un lago che proseguiva a Sud in un lungo fiume che andava a gettarsi nell'oceano.
    Quel discorso era veramente importante per lui.
    Era ciò che ancora lo rendeva "umano" ciò che gli aveva impedito di diventare come lo Hyuga, ed allo stesso tempo di agire secondo i suoi dettami.
    Era davvero convinto di quello che diceva.
    Era davvero convinto di poter riportare equilibrio nel mondo.
    Era davvero convinto che fosse la cosa giusta e di agire sempre e comunque nel giusto.
    Ma ancora, in fondo alla sua anima, c'era un enorme peso, una grande ferita che non poteva richiudere.
    E se l'avesse portata a galla, non avrebbe potuto sopportarla.
    Ma ecco che oramai erano arrivati in prossimità della città tanto agognata.
    Abbassò di quota ed atterrarono vicino al corso del fiume, dove c'era una piccola zona boschiva probabilmente ricca di selvaggina.

    -Fermiamoci a mangiare qualcosa, sono esausto.
    Prepara un fuoco mentre io vado a prendere acqua e cibo!-

     
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    Il pasto fu rapido e frugale.
    Mentre Luxard pensava al fuoco, Haru andò al fiume a dissetarsi immergendo completamente la testa nell'acqua e spalancando la bocca rivolgendola controcorrente.
    Rimase per un minuto abbondante così e, quando ne uscì, trasse due boccate d'aria a pieni polmoni che lo rinvigorirono del tutto.
    Gli girava un po' la testa.
    Ora che la sete era passata si rendeva conto di quanto avesse fame.
    Senza perdere tempo, mentre riempiva la borraccia usò la rilevazione di sabbia per scovare delle facili prede che infilzò creando degli spuntoni dorati proprio sotto di loro.
    Erano animali di media taglia, e sperava vvamente che si trattasse di piccoli cervi o cinghialetti e non i soliti conigli del cacchio.
    Richiamò rapidamente gli spiedi e scoprì con sorpresa di aver preso una volpe ed un tacchino.
    Beh, la volpe non l'aveva mai assaggiata e non ci teneva particolarmente, l'avrebbe lasciata a Luxard.
    Il tacchino invece era una cosa di cui andava veramente matto.
    Scuoiò gli animali e li disossò in pochi secondi senza nemmeno toccarli.
    Luxard evidentemente non pensava che la sua maestria arrivasse a tal punto, o forse si immaginava quella cosa fatta ad un uomo.
    In tutti e due i casi si riprese dopo pochi secondi e prese la carne da mettere sul fuoco.

    -Che fai, tu mangi la volpe, io il tacchino, quello che avanza non cuocerlo neanche.
    Lo mangiamo al ritorno!-


    -Perchè non te la mangi tu la volpe scusa-

    -Perchè sono io che decido se non l'avessi ancora capito.
    Tu non sei ne un mio amico ne un mio compagno ne un mio suddito, tu sei un mio sottoposto e come tale devi sottostare a ciò che dico io o trovero un sostituto!-


    Non discusse più e mangiarono in fretta quanto avevano.
    Si rimisero subito in marcia a velocità massima ed in meno di dieci minuti raggiunsero la periferia di Sanak.
    Usò subito la rilevazione per trovare Lars.
    C'era moltissima gente e non fu facile distinguerlo, ma alla fine ci riuscì in meno di dieci minuti.
    Si trovava a meno di 500 metri da loro sulla destra.
    Si inoltrarono in quella che sembrava una città dentro la città.
    Un'ammasso di casupole e baracche diroccate immerse nella sporcizia e nello squallore.
    In lontananza un alto picco con una grande statua in cima.
    Altro esempio del parassitismo umano di cui parlava prima!

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    Doveva trovare al più presto Lars e quel Miky ed andarsene immediatamente da quel luogo.
    O non avrebbe più resistito all'impulso di trasformare la zona in un deserto dorato.
    Fece cenno a Luxard di seguirlo e si addentrarono nella baraccopoli.
    C'erano davvero tante persone, troppe per vivere davvero tutte in quel posto, in quelle piccole e fragili case.
    Tutti li guardavano davvero malissimo ma nessuno, per il momento, li importunò.
    Haru non guardava in faccia nessuno mentre Luxard rispondeva a tutti gli sguardi che gli venivano lanciati, in alcuni casi anche emettendo delle ringhia sommesse.
    Svoltò a destra verso una salita e si ritrovarono in una piazza semi circolare circondata da baracche di due o tre piani.
    Lars si trovava li in mezzo ad una trentina di uomini, a petto nudo che faceva a pugni con un altro.
    Tutti che urlavano ed incitavano i due combattenti.
    Se non fosse che glie l'aveva ordinato Key, li avrebbe eliminati tutti all'istante.

    -LARS!-

    Fu fatale, il ragazzo si distrasse guardando l'appena giunto, e ricevette un poderoso destro al volto.
    Fece un balzo di quasi otto metri e finì rivinosamente al suolo, svenuto.
    Chi cazzo poteva essere così forte da mandare al tappeto uno come Lars?

    Mikey_by_Arhtan

     
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    Haru era davvero incazzato.
    Con Lars, con l'uomo che l'aveva steso, col pubblico.
    Con tutti.
    E si vedeva chiaramente la rabbia nei suoi occhi.
    L'uomo stava saltellando da una gamba all'altra sul posto e ridacchiava.
    Dei cani abbaiavano al nuovo arrivato tenendosi lontani, come se ne percepissero la pericolosità.
    Haru avanzò facendosi largo fra la folla ed andò direttamente di fronte all'uomo che cambiò subito espressione.

    -Spiegati!-

    -Cavvu abiamo fatto scomessa dha perso hehehe-

    -Tu devi essere Miky
    . . .
    Il mio sottoposto, Lars, ti ha detto ciò che doveva dirti?-


    Miky, perchè ormai era chiaro che si trattasse di lui, si guardò attorno, disse qualcosa di incomprensibile ai cani che si zittirono all'istante.
    Guardò per qualche istante Haru camminando a destra ed a sinistra, lo stava esaminando.

    -Sono Miky
    . . .
    Tuo amico qui m'ha deto tuto
    . . .
    Io deto, faciamo sccomessa, tu batti me e io segue, tu perde e io prende tua bela spada hehe.
    Ora paga!-


    Lars che nel frattempo si era rialzato, vide che alcuni degli spettatori presero la sua bella spada e la sua borsa dell'oro portandole a Miky.
    Scattò rapido per fermarli o cos'altro, ma venne bruscamente fermato da Haru.
    L'aveva combinata grossa stavolta.

    -Bene, ti propongo un'altra scommessa, battiti con me.
    Se vinco, ridai l'arma ed i soldi a Lars e mi segui senza storie o domande.
    Se perdo ti tieni tutto!-


    -Eh no babbuzzo.
    Queste sono mie, pure monete.
    Faciamo altra scomessa.
    No combatiento.
    I coni combatono hehehe
    E giochiamo soldi no strane cose!
    400 monete io 400 tu!-


    -D'accordo!-

    Fecero spazio, un grande cerchio attorno ad i cani che, al comando di Miky iniziarono a combattere.
    Tutti stavano puntando e scommettendo.
    Tutti puntavano su un grosso mastino nero, alcuni sull'altro cane un po' più piccolo dalla faccia schiacciata e cattiva.
    Miky aveva scommesso sul mastino, Haru sul piccolo torello.
    Sapeva che non avrebbe potuto batterlo.
    Le due bestie si azzannavano abbaiavano e ringhiavano come se stessero combattendo contro un grosso prosciutto.
    Sembravano più o meno pari.
    Laddove il mastino spadroneggiava in potenza ed in resistenza, il piccoletto mordeva nei punti più deboli, le zampe, gli occhi, sotto le ascelle.
    Era uno spettacolo cruento è vero, ed era un'enorme perdita di tempo.
    Ma Haru voleva stare al gioco.
    Poi Miky schioccò le dita ed il piccoletto girò la testa a destra permettendo al mastino di morderlo al collo, senza lasciargli possibilità di reazione.
    Fu allora che Haru ebbe la conferma che era tutto truccato.
    Uno spettacolino per allocchi, e non gli stava bene.
    Fingendo di incitarlo, senza che nessuno lo notasse, fece in modo che della Polvere d'Oro entrasse in bocca al grosso mastino che allentò la presa.
    Il piccoletto, non capendo più nulla, si liberò e ricominciò a lottare.
    Fu allora che ordinò alla sabbia dorata di colpire.
    All'interno del corpo del cane stava stringendo polmoni, stomaco e cuore.
    Il piccoletto prese ad attaccare il mastino al volto ferendolo gravemente, e questo fuggì dal "ring" di spettatori, decretando vincitore il piccoletto e quindi Haru.

    -Credo di aver vinto Miky
    . . .
    Dammi i soldi-


    -Vaaaaaabene, tu vinto.
    Io perso.
    Ecco tuoi soldi, 800.
    Nuova sfida.
    Come con tu mico.
    Se tu vince io segue te.
    Se tu perde tu da me 1200.
    Cist?-


    Ecco dove voleva arrivare Haru.
    Ecco perchè aveva permesso quel teatrino dei cani.
    Ecco perchè non aveva ancora fatto un massacro.
    Sapeva che Miky avrebbe fatto quella proposta.
    Doveva essere davvero sicuro delle sue abilità!

    -Cist!-

    Si tolse il pesante cappotto nero, la camicia bianca ed i guanti rivelando il suo fisico asciutto.
    Si sgranchì un po' e si mise in posizione.
    Non era una cima nel combattimento corpo a corpo, ma non aveva specificato regole particolari.
    Avrebbe vinto!.
    Miky si riscaldò in fretta e partì subito all'attacco.
    Era veloce, due rapidi pugni al volto che sembravano invece sei.
    Altri tre pugni all'addome che sembravano nove.
    Ed Haru non aveva nemmeno avuto il tempo di alzare la guardia.
    Continuò a subire per tre minuti buoni finchè non si stancò.
    Il suo corpo venne ricoperto da uno strato di dura roccia, i colpi di Miky non avevano più effetto.
    Gli bastò sferrargli un pugno soltanto per mandarlo al tappeto, e Miky non riuscì più a rialzarsi.
    Non era stato poi così difficile, ma doveva ammettere che era veloce e potente.
    Non era normale che i suoi colpi avessero un tale effetto, doveva indagare.

    -Cazzo, sei forte
    . . .
    Come fai?-


    -Uaagh
    Mio gemelo, Riky, lui dentro me attacca quando io attacco.
    Lui può anche uscire e aiutarme.
    Ma tu ha scoperto lui.
    Io ti seggguiròà.
    Dove ndiamo capo?-


    -Prendiamo una nave per le Terre Ninja!-



    Ryo grazie :asd:
     
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