Dolore post-crocifissione

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    I miei ricordi erano vaghi riguardo la battaglia a Reole.
    Eppure, mentre venivo trasportato ad Iwa, una piccola parte di me stava osservando tutto ciò che succedeva...
    La follia stava lentamente abbandonando il mio corpo, il mio chakra, la mia anima e la mia psiche assai complessa, ormai mi aveva usato a dovere e perciò poteva anche fare a meno di un corpo che non poteva più lottare in quelle condizioni.
    Occhi gialli, occhi viola, occhi blu, occhi celesti, rossi, argentei o addirittura senza alcuna traccia di pupilla mi fissavano nel buio di quel vuoto in cui ero stato relegato dalla pazzia.
    Ma in che cavolo di situazione dovevo cacciarmi!?
    Cose paradossali e anormali oramai erano diventati parte integrante del mio soggiorno in quel luogo tetro.
    Cercavo di urlare, di dire qualcosa, ma le parole erano solamente frutto di un'analisi dettagliata che probabilmente avrebbe risolto le mie faccende, ma non in quell'occasione, evento nel quale la mia unica preoccupazione era di svegliarmi al più presto da quell'incubo assurdo.
    Intanto arrivai ad Iwa, sentivo solamente dei piccoli bisbigli, probabilmente era mio nonno che parlavo con degli infermieri.
    La cosa plausibile è che mi avrebbe portato in ospedale a causa delle ferite ricevute, ma non ricordavo esattamente se mi facesse male qualcosa in particolare, la mia parte folle vedeva solamente del sangue, tanto sangue fuoriuscire dal mio addome e dal ventre, forse mi ero tagliato, oppure aveva urtato in maniera particolarmente forte qualcosa.
    Non sapevo come definirlo.
    La cosa che però non mi faceva di certo piacere era quella di finire sotto i ferri...

    N..No.. vi.. vi prego..

    A poco a poco entravo dentro il mio corpo, lentamente riprendevo i sensi e purtroppo anche i miei nervi iniziavano a lavorare celermente mandando gli impulsi del dolore atroce al mio cervello.
    Iniziavo a ricordare che ero stato scaraventato da un raggio di Leto contro una croce, e lì vi ero stato letteralmente impalato, incredibile ma vero...
    La cosa più straordinaria era come fossi riuscito a sopravvivere a un colpo del genere.
     
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    Le urla squarciavano il cielo tempestoso di Iwa. Una terribile giornata per gli abitanti di quella terra, che oltre a patire forti correnti ascensionali, tuoni, fulmini e saette, vedevano passare nelle tortuose stradine del villaggio una barella. I medici, appositamente guantati e e mascherati, trasportavano un giovincello vittima di una rivoltante mutilazionem e accanto a loro il Kage del luogo, suo nonno. Andavano talmente di fretta da sembrare stessero balzando di metro in metro, pur di arrivare in tempo a salvare il noto figuro: Hisao Bakusame.
    Le ruote del lettino trituravano le rocce per la velocità a cui si vorticavano, sballottando il corpo di qualche centimetro a destra e a sinistra, ma o così o la vita del ragazzo!
    Una flebo pungeva l'avambraccio dello Sp.Jonin, mentre un respiratore permetteva ai polmoni di ignorare temporaneamente quella grossa falla all'altezza dell'addome, da cui serpeggiavano fiumi di sangue. Il cuore batteva ancora, ma le condizioni fisiche del poveretto e le problematicità climatiche rendevano tutto più difficile. Un errore da parte dei due medici fece urtare alla barella un ciottolo, che fece cadere il lenzuolo che copriva il corpo dai pettorali ai piedi; così l'orripilante mutilazione si mostrò allo sgomento pubblico. Chi si copriva la bocca, chi gli occhi, chi piangeva, chi urlava addirittura con le mani in faccia! Rimbalzavano nell'area frasi del tipo "ma che gli sarà successo?!" o ancora "mamma, guarda, quel ragazzo è bucato!!". Plausibile la paura nelle sguardo dei bambini, protagonisti di una scena dei film horror. Mancavano solo le budella!
    Un ninja medico, ancora in corsa, si premurò di porre fine allo spettacolo, riavvolgendo il corpo esangue con il velo...


    - Chiedo perdono, onorevole Tsuchikage, ma devo chiederle di aspettare fuori dalla stanza. Il nostro chirurgo migliore si occuperò di suo nipote. -

    - ... -

    Il vecchio rispetto alla lettera le parole del medico, lasciando la stessa clinica in silenzio. Quel giorno non si fece più vedere, a differenza del capo-reparto di chirurgia, che quasi capicollò per terra nel raggiungere Hisao. La situazione verteva sulla criticità. Intervenire anche un minuto più tardi avrebbe significato un'emorragia troppo estesa su cui poter intervenire. Linee di sudore scivolavano dalle tempie fino sotto gli zigomi, per la delicatezza e precisione che ci stava mettendo il ninja medico per tamponare con la bambagia il foro. La forma irregolare del buco però lo lasciava assai perplesso. Ricordava una sorta di croce, benchè la fuoriuscita del sangue rendeva difficile la riconoscibilità della lesione.

    - Cos'è che ha provocato questa ferita impressionante?! Se non fossi certo dell'impossibilità della cosa, direi che è stato perforato da un crocifisso! -

    Esclamò con un chè di ironico in direzione degli assistenti, che continuavano tuttavia a condividere timori e preoccupazioni. Poi Hisao parlò.

    - N..No.. vi.. vi prego.. -

    Certo, niente di che, ma quel minimo di coscienza che emerse dall'insofferenza, permise ai presenti di tirare un sospiro di sollievo: il ragazzo era uscito dallo stato di emergenza.
    Giunto il tempo della cucitura, il capo-medico tolse dal viso la mascherina e sorrise per il sollievo.
    Ago nella mano destra, filo nella sinistra e...


    - Rammaricato, ragazzo, ma questo non sarà come bere succo di zucca...! -
     
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    Rammaricato, ragazzo, ma questo non sarà come bere succo di zuzza...!

    Bene.. Ah.. Sono conte..nto..

    Ironia pura, dopodichè cercai di stringere i denti più che potevo, ero tornato in me, sentivo e vedevo in modo abbastanza sfocato, ma probabilmente era plausibile visto lo stress causato dal fortissimo dolore.
    In pratica avevo un bel buco al centro del mio corpo.
    La cosa che mi dispiaceva in modo particolare era che la mia cicatrice col Kanji che ci siamo scambiati io e Raiken Yotsuki.
    Egli giaceva ancora nelle segrete di Iwa, gli avevo promesso che avrei portato la pace nel villaggio e i miei intenti non sono per niente mutati, ma la promessa indelebile ora non vi era più, sarebbe stata sostituita da una cicatrice più grande e profonda, ma proprio per questo anche più brutta.
    Tuttavia c'era un'altra questione più grave. I medici avrebbero potuto vedere che vi era un sigillo sul mio stomaco, era quello dell'Abisso fatto da Xerxes per poter vivere dentro di me.
    Già, il mio caro fratello non lo sentivo da quando iniziai la battaglia contro Leto.
    Avevo il timore che il sigillo si fosse danneggiato abbastanza da causare danni al collegamento di chakra tra me e Xerxes...

    Hisao... Fratello mio... Non lo capisci? Il tuo dolore è anche una benedizione! LA TUA FERITA E' UN VARCO PER ME!!

    Nel bel mezzo della cucitura della ferita mostruosa, il sigillo dell'Abisso iniziò a ruotare, c'erano delle lancette, non l'avevo mai notato...
    Esse iniziarono a girare vorticosamente finchè un chakra denso e violaceo iniziò a uscire da me.. Sentivo che Xerxes stava lasciando fisicamente il mio corpo, sentivo anche che in me qualcosa stava cambiando rapidamente.. La testa bruciava, tal dolore iniziò a sostituire le pene provocate dall'impalamento.
    In mezzo ai medici avvenne una specie di miracolo!
    Le mie ferite iniziarono a rimarginarsi grazie a quello strano Chakra fuoriuscito dal sigillo, dopodichè un lampo interruppe ogni operazione.
    Ora un blackout invadeva l'intero Ospedale e io invece riuscivo a sentire solamente un respiro, una risata in particolare...
    Quella voce...

    Sono libero finalmente! IL SIGILLO E' ROTTO! E ora posso finalmente vendicare l'onore della famiglia Bakusame... Posso vendicare mia madre... I Guardiani... E POTRO' FINALMENTE RICONQUISTARE CIO' CHE APPARTIENE DI DIRITTO ALLA MIA NOBILE FAMIGLIA!!


    jpg

    IWA SARA' MIA E CON ESSA MI MACCHIERO' ANCHE DEL SANGUE DELLO SPORCO METICCIO CHE SI FA CHIAMARE KAGE!! FURYU... PREPARATI A MORIRE!!

     
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    * Mi domando seriamente quanto quel ragazzo possa essere diventato forte. Sopravvivere a quelle ferite poi...!! *

    Così rodeva assurdamente dentro Furyu Bakusame, Kage di Iwa. A mani conservate avanzava lento e imperscrutabile verso il palazzo reale, circondato come di consueto dal seguito di Anbu. Ciascuno di loro manteneva una tenebrosa compostezza, demarcata passo dopo passo dalla trasparenza dei movimenti. Sempre vigili e sull'attenti, per quanto limitati di numero, rappresentavano le forze assolute dello Tsuchikage, ormai distante venti passi o poco più dall'ingresso dell'Ambulatorio della Terra. "Sicuramente staranno facendo del loro meglio per salvargli la vita" rimuginava tra sè e sè il nonno del ragazzo. Perchè quegli insani pensieri? Perchè parole tanti ostili nei confronti del proprio nipote? Le risposte alle domande sarebbero arrivate, certo, ma non in quel dì, dove Hisao Bakusame stava lottando contro il dolore e la disperazione con affianco un paio di ninja guaritori.
    Le urla strazianti, ma d'altro canto confortanti per il vecchio s'udivano per l'intera struttura medica. Accorrevano agli strilli infermieri d'ogni tipo e settore, solo per imbambolarsi davanti la porta inaccessibile della sala chirurgica. Facevano a lotta per chi dovesse inquadrare la scena dalla fessura vetrata e circolare posta a metà dell'ingresso.
    Il povero Sp.Jonin si dimenava nel lettino, contorcendo addome e braccia nella vana speranza di trovare conforto al dolore. Più il paziente soffriva e tanto più il medico sudava freddo. A quel punto i tamponi servivano solo a non far colare il sudore sui suoi attentissimi occhi.
    Precisissime le mani lavoravano con maestria sui tessuti epidermici del busto, intervenendo sulle zone critiche, quando un'insolita visione provocò una crisi al medico. Quel sudore che prima veniva giù per la fatica e il timore di sbagliare, adesso si freddava per lasciar spazio all'inquietudine. Un misterioso motivo nero pece emerse dal sangue rappreso sul muscoloso corpo di Hisao. Prendeva uno spazio limitato, ma le lancette che contrassegnavano il marchio si riconobbero subito, una volta ripuliti gli addominali con una spugna bagnata. L'uomo rigettò all'istante questa nella bacinella piena d'acqua. Temeva di sapere cosa di cosa si trattasse: un Fuuinjutsu! Ma non ne aveva mai visti di quel tipo. Eppure era stato un Anbu della divisione medica!
    Tornò in sè dallo shock e impugnò nuovamente la spugna, strizzandola sopra la bacinella per farla scolare. La brandiva a mò di alabarda, come se volesse sconfiggere l'inchiostro. Almeno così sperava. Sfregò e mutilò il sigillo a lungo, ma nulla accadeva. A quanto pareva i timori erano fondati: si trattava di un jutsu di confinamento. La domanda sorgeva spontanea: cosa celava Hisao al suo interno?
    La paura divenne terrore nel momento stesso in cui il foro sul corpo del ragazzo si rimarginò autonomamente: le lampadine in sala esplosero, e ad esse seguì la restante fornitura in tutto l'ambulatorio. I circuiti andarono in tilt, mentre le campane in vetro che rivestivano i fili di rame implodevano su se stesse. Un fatto decisamente bizzarro.
    Per la struttura volavano voci balbettanti e spaventate. Gridavano a gran voce di attivare i generatori di emergenza, perchè molti dei pazienti ricoverati erano attaccati alle macchine primitive del tempo.
    Il plotone di medici girava e correva per i bui corridoi della clinica, dando risposta alle voci precedenti:


    - I generatori d'emergenza non funzionano!!! -

    Ebbene sì, quel giorno per 15 minuti un blackout totale divorò le apparecchiature e non solo dell'Ambulatorio della Terra.
    I rumori inconsulti provenienti dall'interno si estesero per Iwa, frenando il rientro a casa di Furyu. Il vecchio dal volto inquietato ruotò di mezzo giro il busto e spalancò gli occhi in direzione dell'origine delle urla.
    D'un tratto l'ingresso dell'ospedale venne letteralmente buttato giù e dalle polveri sollevatesi ecco venir fuori i contorni ombrosi di una figura estranea a tutti, tranne che a lui...!!
    Lo Tsuchikage impallidì, mentre la squadra di tre ANBU sguainava sciabole e coltelli affilati, parandosi davanti al protetto in formazione oplitica. Attendevano l'ordine di intervenire. Colui che prima mascherava la sua presenza nell'ombra, adesso, in piena luce del sole si rivelava per chi era: un tipetto di media-statura, espressione sogghignante, occhi tetri e misteriosi, modo di fare scortese e presuntuoso. Capelli medio-lunghi cadevano su un abito a manica lunga, cucito a mano e che ricordava le fiere divise dell'epoca Sengoku...


    *Xerxes!!*

    La squadra assassina stava partendo all'assalto della minaccia, ma Furyu sedò la partenza dei tre sollevando e tendendo davanti a loro il braccio destro. Rivolgeva lo sguardo a nessun altro se non a lui, ma qualcosa gli impedì di reagire alla presenza del misterioso "Xerxes".
    Intanto all'interno dell'ambulatorio Hisao si alzava dal lettino, al cospetto del suo chirurgo rimasto sempre accanto a lui. Laddove mancava la luce, una fioca fiammella risplendeva nell'oscurità della sala chirurgica, improvvisata con una vecchia candela tirata fuori da chissà quale cassetto.
    L'uomo avvicinò cautamente il ragazzo, scorgendo con la fiaccola un nuovo volto...


    - Ragazzo...s-sei ancora t-tu? -

    Comprensibile lo stato d'ansia e la voce tremolante. Del resto Hisao Bakusame, il ragazzo dai capelli d'argento, adesso sfoggiava una rigogliosa capigliatura dalla tinta bluastra.
    Non ebbe il tempo di ricevere la meritata risposta, che fecero irruzione nella struttura gli Anbu di Furyu, pronti a prestare soccorso e a ripristinare l'elettricità...
     
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    Xerxes Reborn!

    Una gran confusione si era creata a causa del blackout, nell'ospedale si sentivano solamente urla e lamentele. Il panico oramai aveva invaso l'edificio rendendolo il regno del caos.
    Io invece sapevo bene che cosa era realmente successo...
    Xerxes non era più dentro di me e il sigillo si era rotto rivelando la sua presenza a tutti quanti, d'altro canto ero a conoscenza della possibilità che un tale evento potesse giungere un giorno, ma non mi sarei mai aspettato così presto. Tutta colpa di quella ferita e del mio indebolimento. Il problema vero erano le intenzioni di Xerxes, io e lui eravamo entrambi frustrati per quanto ci era accaduto...

    - Ragazzo...s-sei ancora t-tu? -

    Il medico chirurgo che mi stava operando mi si avvicinò con una candela tenuta dalla sua mano tremolante per il timore e per la sorpresa di vedere in me qualcosa di diverso.
    Di colpo la luce tornò e decisi di sedermi su quel lettino che oramai risultava inutile visto che la mia ferita era stata risanata.
    Mi guardai nello specchio del bagno di fronte a me, ma non ero per niente stupito del mio nuovo aspetto, del mio viso, dei miei capelli e del mio corpo (l'unica parte restata quasi invariata ad eccezione dei muscoli più in vista e dell'altezza aumentata di pochi centimetri rispetto a prima)
    Sapevo come ero davvero... Lo sapevo perchè Xerxes me lo aveva già mostrato...

    CITAZIONE
    Caro fratellino cosa c'è che ti turba?

    Xerxes... Com'era nostro padre?

    ...Eh.. Mi piacerebbe descrivertelo nel caso in cui lo avessi visto di presenza, ma purtroppo so com'è fatto solo tramite i ricordi della mamma che sono stati impiantati nell'Abisso.
    Però se vuoi posso mostrarti...


    Po..Posso davvero vedere mio padre?

    Non esattamente...

    Una luce mi abbaiò totalmente e poi il buio totale, mi sentivo bene e rilassato, come se avessi ripreso tutte le mie energie.

    Xerxes!? Mi hai portato nell'Abisso?

    Si, ma non potremo starci a lungo. Guardati in quello specchio...

    Fu a quel punto che vidi il mio reale aspetto, io ero come mio padre...

    kamina_2

    Hisao Bakusame I° era un uomo alto con i capelli color blu chiaro, quasi sull'azzurro e gli occhi castani immersi nella sua gioia, i suoi abiti erano singolari, aveva un soprabito particolare con un simbolo strano che assomigliava ad un teschio fiammeggiante...

    Non sei proprio identico, ma gli somigli tanto..

    Dimmi però perchè il mio vero aspetto è questo!?

    simon2

    Perchè in realtà nostra madre Guren aveva in grembo due bambini, doveva fare un parto gemellare e noi eravamo due gemelli eterozigoti...
    Ma a causa della distorsione temporale e spaziale dell'Abisso, alla nascita siamo entrati in un unico corpo fondendoci e nacque un solo bambino col tuo falso aspetto.
    Però verrà un giorno in cui io riuscirò ad uscire dal tuo corpo tramite la rottura del Sigillo.
    A quel punto...

    ..."assumerai il tuo vero aspetto"...
    Ed ecco come stavano le cose.

    Si dottore sono ancora io, Hisao Bakusame non si preoccupi...

    Non potevo dare una spiegazione valida a quel medico e ovviamente neanche a chiunque mi conosceva come il ragazzo di Iwa dai capelli d'argento.
    Mi sarei inventato qualcosa, ma al momento il problema rimaneva Xerxes.
    Egli ora era libero e voleva combattere Furyu... Io non ne capivo il motivo, in fondo ero io colui che doveva vendicarsi di quel vecchio, a Xerxes non ha mai fatto nulla lui...
    ...o forse sì?




    Bene bene... Allora Furyu? Che c'è non riesci a combattere contro di me da solo? Lo sapevo... Sei solo un codardo che si nasconde dietro ai suoi cani da guardia...
    Non importa, tanto oggi morirai e raggiungerai l'inferno da cui provieni!
    Mi hai riconosciuto evidentemente, grazie al tuo Sharingan mi hai sempre osservato dentro Hisao e quindi sapevi che ero anche io una minaccia, ma oggi i tuoi segreti e quelli che riguardano i Bakusame verranno svelati...


    Xerxes scattò in avanti e dal suo bastone ottocentesco tirò fuori una lama affilatissima con la quale tagliò le giunture posteriori tra ginocchio e tibia a tutti e tre gli ANBU che si accompagnavano allo Tsuchikage.

    Gli ANBU erano sbalorditi e sofferenti, la sua velocità era incredibile, tale da non riuscire a seguire i suoi movimenti, immediatamente dopo Xerxes si preparava a combattere Furyu...

    Avanti vecchio, ora voglio che attivi lo Sharingan, senza di esso non potrai mai fare nulla contro di me, e lo sai bene.
    Se proprio non vuoi mostrarlo in pubblico possiamo anche andare in un posto isolato.


    Intanto io uscì fuori dall'ospedale per vedere la scena e cercare di capire le intenzioni di Xerxes, sfortunatamente io non ero in grado di lottare più a causa della stanchezza post-missione.


    Edited by ƒury - 8/9/2011, 13:07
     
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    Accompagnata da una corona d'organi, la nuova presenza sprizzava aure negative da tutti i pori. Un solo occhio, lucido e scarlatto, sbucava dall'incolta chioma trafiggendo in linea retta Furyu e il plotone Anbu. Benchè numericamente inferiore Xerxes, figura imponente e mastodontica nelle sue dimensioni ridotte, suscitò scalpore e sgomento in quei pochi abitanti che ebbero il piacere di assistere alla scena. Il solco maligno che lo contraddistingueva in faccia non lasciava spazio a fraintendimenti: le sue intenzioni rientravano tra le peggiori, sicuramente.
    La postura principesca e la minuziosità dei merletti sulla camicia lo davano per un tipo raffinato e sopraffine, ma proprio questo aspetto faceva di lui un assassino a sangue freddo, o almeno questo lasciava intendere.
    Ondeggiò le spalle in una camminata solenne, da condottiero, fino a distare 10 metri dallo Tsuchikage e dai soldati.
    Furyu dal canto suo aveva preso con i guanti l'apparizione di Xerxes, che come una brutto brufolo ricompare sul volto di un adolescente, era tornato a mostrare la sua brutta faccia al mondo. Lo Tsuchikage strofinò il prominente pizzetto bianco, meditando sul da farsi. Conosceva quell'individuo: si sarebbe dato all'esibizione lanciandosi a briglie sciolte sugli Anbu, per poi "passare" a lui. Bene. Accadde questo, ma non prima che recitasse il copione shakespeariano:


    - Bene bene... Allora Furyu? Che c'è non riesci a combattere contro di me da solo? Lo sapevo... Sei solo un codardo che si nasconde dietro ai suoi cani da guardia...
    Non importa, tanto oggi morirai e raggiungerai l'inferno da cui provieni!
    Mi hai riconosciuto evidentemente, grazie al tuo Sharingan mi hai sempre osservato dentro Hisao e quindi sapevi che ero anche io una minaccia, ma oggi i tuoi segreti e quelli che riguardano i Bakusame verranno svelati... -


    jpg



    Lui conosceva...era al corrente di tutto! Tuttavia le lancette giravano in ben altra direzione: lo Tsuchikage sapeva che sarebbe giunto quel giorno, lo attendeva da 18 anni con impazienza...il giorno della fine di Xerxes!
    Nascosto nelle interiora di Hisao, aveva aspettato e aspettato ancora di fuoriuscire dal suo corpo! Ebbene sì, Xerxes era venuto fuori dall'utero di Guren assieme ad Hisao, in un parto gemellare. Il seguito è soltanto storia...
    Il vecchio tacque qualsivoglia parola o discorso, imponendosi un'immobilità totale, praticamente disumana. Così come aveva atteso l'arrivo del ragazzo dai capelli bianchi, adesso si preparava ad osservare come mutilava gli Anbu. Vedere di cos'era capace gli premeva più di ogni altra cosa. In effetti difficile stabilire chi fosse il "giusto" della situazione. Xerxes accolse l'invito a braccia aperte, lanciandosi all'attacco dei ninja mascherati. Con singolare velocità estrasse dal bastone regale una lama, che nella corsa squarciò dapprima il vento e dopo i legamenti delle loro ginocchia, costringendoli al suolo.
    Le smorfie di dolore degli Anbu, per quanto nascoste dalle maschere, esplodevano in convulsioni del corpo e nondimeno in copiosi rigetti di sangue...
    Saettante come un fulmine, il principe ottocentesco si rivelava così per quello che era: un mostro capace di spostarsi alla velocità della luce!
    I poveretti, che ora parevano civili piuttosto che le guardie personali del Kage, allungarono sofferenti le braccia a Furyu, il quale per evitare improvvisate dal nemico ignorò di fattispecie le richieste di aiuto...


    - Kage...! -

    *Idiota, e tu saresti una delle mie guardie personali??!!*

    Rimuginò tra sè e sè il vecchio, mantenendo lo sguardo inchiodato sulla minaccia.

    - Avanti vecchio, ora voglio che attivi lo Sharingan, senza di esso non potrai mai fare nulla contro di me, e lo sai bene.
    Se proprio non vuoi mostrarlo in pubblico possiamo anche andare in un posto isolato. -


    - No, non penso sarà necessario. -

    E dopo questa entrata in scena ironica e spietata, lo Tsuchikage, che sapeva il fatto suo, piantò il tallone a terra, sollevando una spessa lastra rocciosa davanti a lui. Per un attimo Xerxes perse il contatto visivo, ma nello stesso istante una mano rugosa e dilatata spaccò il terreno a lui sottostante per appoggiarsi sul suo addome...

    *!!!!!*



    Una fragorosa esplosione di chakra bruciò l'aria, travolgendo il principe e scagliandolo con una potenza impressionante sopra il palazzo del Kage, sul tetto del quale si ergeva già lui: il temibile Furyu!

    - E' tempo che i Bakusame estirpino le cattive radici! -

    Continuiamo in una quest separata. Attendiamo exp.


    Edited by ƒury - 9/9/2011, 17:14
     
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    Zef il massimo.
    Fury il massimo -4.
     
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