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Il respiro di Shinsuke sul mio collo si fa sempre più irregolare. Cerco di muovermi con quanta più cautela possibile, ma non è facile in questa situazione.
Halan sta scagliando dei potentissimi ninjutsu contro il nuovo arrivato, che crea una sorta di barriera di cristallo, così dura da resistere all'enorme potere di Halan.
Il mio Jutsu casca a fagiolo, ha costretto il nostro inseguitore a distogliere la sua attenzione da noi, per provare a proteggere il suo signore.
La mia Mutabilità ha cominciato a sgretolare le mura del palazzo, con l'intento di far crollare tutto.
L'altro ragazzino ha infuso il suo chakra per contrastare la mia tecnica e, con un grande sforzo, riesce a contenere i danni evitando la fine clamorosa che mi ero immaginato per quel posto.
Tuttavia un varco si apre sopra le nostre teste facendo crollare parte della prigione, dandoci modo di uscire in volo.
Il veleno inizia a fare qualche effetto e la perdita di sangue non aiuta.
per fortuna ho alleggerito Halan e Shinsuke, altrimenti non so se riuscirei ad uscire da qui.
Siamo praticamente fuori, quando sento il respiro di Shinsuke scemare.
Il cuore del mio caro amico, sta compiendo gli ultimi battiti, ormai lo so.
Le sue condizioni sono troppo gravi, lo "vedo".
Ce l'abbiamo fatta!
Con uno sforzo immane provo ad accelerare, andando ad inoltrarci nella boscaglia sulle colline oltre il castello, luogo che avevo già adocchiato ben prima di entrare come via di fuga.
Una volta allontanati abbastanza atterro cercando di essere più dolce possibile.
Lascio andare Halan e poggio a terra Shinsuke, prima di accasciarmi al suolo poco distante.
NO?! Il tuo amico!!!
Halan prova a fare qualcosa per Shinsuke con i suoi macabri poteri, ma oramai è tutto inutile, lo so.
Era spacciato dal momento in cui l'ho issato sulla mia schiena . . .
Shinsuke, non sono riuscito a salvarti, ma riporterò a casa il tuo corpo.
Almeno non sei morto prigioniero, io non mi darò pace per la tua morte, ma so che tu saresti felice almeno di questo.
Vana consolazione, che mi fa solo incazzare maggiormente.
Lacrime cominciano a rigare i miei occhi stanchi, che chiudo con un grande sospiro, ripensando a tutti i momenti d'infanzia vissuti con quei due, che non ci sono più.
Mi dispiace... Non c'e nulla da fare...
Questo lo so Halan . . . lo so da quando abbiamo spiccato il volo. Eppure in questo momento non mi importa di nulla, lascio solo le lacrime sgorgare.
Mi rendo conto che potrebbe non essere il momento giusto, ma devi tenere duro qualche secondo... Ti farà un pò male però devo estrarre il veleno dal tuo corpo...
Ed è così che assisto in prima persona al macabro potere di Halan.
Provo una sensazione stranissima pervadermi tutto il corpo, come se ci fosse un "guanto" a rovistare al mio interno.
Sento un formicolio fastidiosissimo esteso a tutto il corpo ed emetto appena un gemito.
Vedo il volto di Halan concentrato, quasi sotto sforzo, nel tentativo di fare solo lui sa cosa.
D'improvviso provo un forte bruciore lungo tutto il braccio sinistro ed il il petto. Poi il bruciore si sposta, muovendosi sotto la mia pelle e nelle mie vene e arterie. Halan si sta impegnando molto, glie lo leggo in faccia, ma perchè si da così da fare per salvarmi?
Non ha importanza ora . . . in questo momento il dolore che mi sta facendo provare nel tentativo di estrarmi il veleno, mi sta solo aiutando ad affrontare la morte di Shinsuke.
Poi, come se fossi caduto su di un cactus, sento un acuto ma flebile dolore esteso a tutto il braccio sinistro, da cui schizzano fuori centinaia di "aghi di sangue" che si riversano sul terreno in una pozza vermiglia.
Stringi i denti!
Hai mantenuto la tua parola Jashinista . . .
Mi hai aiutato a trovare Shinsuke e a portarlo fuori . . .
Ora tocca a me.
Con le poche forze che mi rimangono, passo la punta di indice e medio sulla pozza di sangue, poi poggio la mano insanguinata a terra, dopo aver compiuto i sigilli necessari al richiamo.
Una nube fumosa ci avvolge e ci ritroviamo tutti e due, più il corpo di Shinsuke, sul dorso di un aquila decisamente fuori dal comune: Manwe.
Ragazzo, in che pasticcio ti sei cacciato!?
Dice l'enorme volatile mentre spicca il volo, lasciando dei solchi nel terreno dovuti alla spinta delle sue zampe.
Manwe, come il gemello Melkor, ha dimensioni decisamente spropositate rispetto ai normali pennuti, la sua apertura alare è di circa dieci metri e sul suo dorso, in tre, ci stiamo comodamente.
Halan, questo è Manwe, uno dei Principi del Cielo.
Faccio una breve pausa, troppo affaticato per riuscire a parlare con fluidità.
Io ho stipulato un patto di sangue con suo padre, loro saranno il nostro tramite.
Manwe, ti chiedo questo favore, comunica anche ai tuoi fratelli l'aspetto e l'odore di quest'uomo, sapreste ritrovarlo dico bene?
Certamente!
Quando avrò novità manderò uno di loro. Ora penso di chiudere un attimo gli occhi . . .
Così ho preso accordi con uno dei miei nemici giurati, un Jashinista. Eppure, se ciò che dice è vero, lui non è come gli altri, e una piccola prova me l'ha data, mi ha aiutato.
Ora non ho le energie di stare a pensare se non fosse tutti nei suoi piani, non ne ho le energie nè la voglia.
Voglio solo stare nel mio dolore per Shinsuke, il cui corpo ora tengo fra le braccia, con l'aria notturna fra i capelli, in alto oltre le nuvole.
Addio . . . amico mio . . . Salutami Zura, a presto!
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