La forza del Vento

Shanks vs Azibo

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    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato altrui »


    - Casa dolce casa.. -

    Mi venne immediatamente da pensare quando riuscì ad udire le parole di Tron, che dall'alto della sua postazione di vedetta teneva fisso Barbakos, capitale del Regno dei Corsari. Mi spostai verso la prua della nave con passo calmo e deciso, seppur non vedessi l'ora di rivedere nuovamente le facce dei miei genitori e dei miei amici. Erano passati precisamente sedici giorni da quando lasciammo la Capitale, salpando per una nuova avventura che tuttavia non portò chissà quale guadagno ma si può dire, grosso modo, che qualcosa avevo da portare a casa. Il sorriso che avevo in volto era la solita compagnia che affiancava ogni singola situazione che affrontavo, anche quelle in cui ottenevo solo fallimenti. Già perché il mare non era solo rose e fiori, c'erano avventure che riuscivano a farmi guadagnare un bel po' di soldi, altre invece che non aumentavano il mio patrimonio. Aiutare i miei genitori era sempre stata una mia priorità, specialmente da quando mio padre non poteva più navigare come una volta, forse perché non aveva più la mia spalla su cui contare, forse perché stava diventando faticoso per lui svolgere tutto quel lavoro. Fatto sta che la famiglia era diventata una mia responsabilità, per cui, quando riuscivo a racimolare abbastanza denaro donavo tutto a loro, tenendo per me il giusto indispensabile.

    « Tutti ai loro posti, preparate la nave per l'attracco »

    Le parole del Capitano squarciarono la quiete in due, comandando su quel freddo vento che soffiava a nostro favore. Passarono circa cinque secondi da quando il Capitano diede ordine ed il ponte, improvvisamente, si vide composto di persone che andavano avanti ed indietro, scattanti come un fulmine a ciel sereno. Io invece abbandonai il parapetto cui ero poggiato, avanzando con passo calmo e deciso verso le cime che tenevano libere le vele. Il vento intanto soffiava sempre più forte, con un intensità tale da rendere ancor più veloce la nave.

    « Uomini, ammainate le vele. Adesso! »

    Sciolsi uno dei nodi che teneva stretta la cima, liberandola e tirandola verso me stesso. Con la velocità guadagnata, non avremmo riscontrato problema alcuno durante l'ultima traversata verso Barbakos. Le vele si chiusero tutte insieme grazie alla coordinazione attuata in quel momento. Pochi secondi dopo, alcuni mozzi fecero in modo che l'ancora andasse a sbattere violentemente contro il mare stesso, affondando nelle sue "viscere" come se fosse una lama nel corpo di un uomo. Sempre più veloce, essa scese nelle profondità del mare, facendo cosi perdere velocità alla nave che ormai distava meno di cento metri dal porto.

    [...]


    Il piccolo orologio da taschino che portavo sempre con me teneva le lancette precisamente fisse sulle quindici. Nonostante l'orario, la zona circostante era piuttosto affollata. Non era solito trovare cosi tante persone in quella precisa parte del giorno ma forse la colpa era tutta da ricercare nella guerra che sarebbe scoppiata da un momento all'altro. Ruotai il capo come a voler osservare le altre navi attraccate al porto, riconoscendone solamente altre due, forse tre. Le altre, con molta probabilità, erano navi adibite al commercio e che quindi andavano a valorizzare la mia supposizione. Sollevai di conseguenza le spalle verso l'alto, aggiustando poi il nero mantello, pronto per tornare a casa. Avevo anche un altra cosa da fare, un impegno che era stato organizzato e consigliato dall'OSU stessa. Essa diede ordine ai suoi soldati di conoscersi fra loro, formando quindi alleanze e creando rapporti di fiducia che potevano solamente aiutare in quei tempi bui. Potevamo certo confrontarci fra di noi attraverso duelli e quant'altro, specialmente in quella nuova Arena Virtuale di cui tanto avevo sentito parlare sulla Base operativa ma che, sfortunatamente, non ebbi piacere di provare. Supportavo davvero quell'idea, condividendo gran parte dei pensieri e delle ideologie che provenivano dai piani alti ma prima di compiere l'impegno impostomi, mi recai a Baidu, verso casa. Lì potei finalmente riabbracciare i miei genitori, abbracciarli e raccontargli dell'avventura appena conclusa, donando loro tutto quel poco che avevo guadagnato. Provai anche a salutare qualche mia conoscenza, cercando di non perdere ulteriore tempo. Dopo circa due ore mi ritrovai nelle sale della Regina, spiegandole il motivo della mia presenza e del perché chiedessi l'utilizzo del teletrasporto messo a disposizione proprio dall'OSU. Non fu affatto difficile ricevere un suo consenso e in men che non si dica, mi posizionai al centro di quel dispositivo.

    « Oh.. Ciao! Sei tu Azibo? Io sono Shanks, piacere di conoscerti! »


    Cagnellone Okkey, eccoci al nostro allenamento. Fatto questo post aspetto che mi vengano convalidati gli sblocchi e possiamo procedere ^^
     
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    Il sole era da poco sorto ad illuminare le terre del vento, eppure nell'aria si respirava già una cappa di afa incredibile. Non un alito di vento a smuovere i granelli di sabbia, immobili nella stessa posizione ad accumulare un calore che già sarebbe stato insopportabile per camminare a piedi scalzi. La sola sabbia che si muoveva nella scena in questione era quella spostata dal passaggio di un cavallo con a bordo un gringo. L'uomo, che cavalcava al passo il suo destriero, passò di fronte a un piccolo alberello di arbusti, sul quale era appollaiato un gufo marrone, che seguiva il suo spostamento ruotando la testa sul collo, con gli occhi fissi a guardare in avanti. Anche l'uomo seguì con lo sguardo l'animale per un po', poi entrambi distolsero lo sguardo, tornando a guardare il mare di giallo ocra del deserto.
    Azibo sapeva bene di non essere stato riconosciuto, e non pensò che nelle intenzioni dell'uomo ci fosse qualcosa di preoccupante o pericoloso. Doveva trattarsi di un cercatore d'oro o di tesori, o comunque di un avventuriero solitario, totalmente estraneo alle questioni che affliggevano il mondo in cui viveva. Beato lui.

    Il turno di guardia finì dunque senza particolari avvistamenti ne avvenimenti degni di nota. Ormai era giorno e le capacità dello shinobi di muoversi con sicurezza nel buio non erano più necessarie. Presto qualcuno sarebbe giunto a dargli il cambio, e così fece per tornare verso la capitale, spiccando il volo e raggiungendo quota in direzione di Suna.

    ...già, tutto tranquillo.

    Finito di fare rapporto all'ufficio preposto all'ingresso del lato sud ovest del villaggio, Azibo, dopo aver ripreso le sue sembianze umane, fece per incamminarsi alla sua abitazione. Ma fu proprio a pochi passi dalla postazione che fu intercettato da uno shinobi in uniforme, vestito di tutto punto con giubba e coprifronte.

    Azibo Ken-son?

    Si, sono io.

    Buongiorno signore! Sono qui per avvertirla che oggi è richiesta la sua presenza per un ulteriore rapporto sulla missione che ha portato alla sua liberazione.

    Di nuovo? Ma è la terza volta....


    Il ninja non seppe come rispondere, d'altronde era un semplice messaggero in quel caso. Azibo sapeva benissimo che non avrebbe avuto senso chiedere spiegazioni e che anzi, non ci sarebbe stato modo di scampare a questo dovere. Perciò mutò la sua direzione, deviando dalla strada di casa per raggiunger eil palazzo centrale, dal quale avrebbe avuto modo di teletrasportarsi sulla nave ammiraglio dell'OSU, la Nova Shinigami.

    La nave era tirata a lucido, la tecnologia al suo interno era strabiliante agli occhi di un artigiano come Azibo, ed era arrivata ormai a un tale livello da sembrare incredibile persino per l'ishivariano. Girovagando per i corridoi il nostro ragazzo riuscì a farsi indirizzare verso la sua destinazione, un piccolo ufficio interno senza finestre, con al suo interno solo una grande scrivania, con due tizi in giacca e cravatta ad attenderlo, muniti di taccuino. Uno dei due faceva le domande, l'altro appuntava le risposte. Chiesero nuovamente i dettagli della sua prigionia, informazioni sui carcerieri e sulle tecnologie nemiche. Zibo rispose alle domande così come aveva fatto nei precedenti incontri, cercando di essere più preciso possibile sui dettagli. Alla fine dell'interrogatorio fu lasciato libero di andarsene.

    Dunque utilizzò nuovamente il teletrasporto, che lo portò nuovamente a Suna. Lì, una volta giunto nella sala adibilita al macchinario, si trovò di fronte un altro uomo, dalle fattezze di uno straniero, pronto ad accoglierlo con modi gentili.

    « Oh.. Ciao! Sei tu Azibo? Io sono Shanks, piacere di conoscerti! »

    Si, sono io... piacere... ci conosciamo?

    Edited by Cagnellone - 15/11/2021, 16:00
     
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    « Si, sono io... piacere... ci conosciamo? »

    Stetti ad osservarlo da cima a fondo, proprio come fece il ragazzo di Suna. L'OSU spingeva i suoi soldati a conoscersi tutti ed io ero lì solamente per quel motivo. Avrei certamente preferito starmene a Barbakos, magari poggiato al parapetto della nave del mio Capitano, legando la corda che teneva issate le vele e permettendo all'imbarcazione di godere di quel vento che serviva per spingerla via. Ed invece eccomi i una struttura decisamente diversa da quelle che conoscevo, in un ambiente che era completamente l'opposto a quello cui ero abituato. Iniziai a sentire sempre più caldo, tanto da dover slacciare il lungo mantello nero e piegandolo su se stesso, appoggiandolo poi sull'avambraccio manco in modo da riuscire a sopportare, almeno in parte, quel caldo infernale. Successivamente sollevai il cappello di paglia dal capo e lo lasciai cadere all'indietro. Esso si fermò qualche centimetro sotto il collo, poiché era tenuto stretto al mio corpo grazie ad un piccolo laccio. Sospirai, provando a liberarmi di tutta quella tensione, per poi prendere parola verso tale Azibo.

    « Sono anch'io un agente OSU, sezione Hikari »

    Una volta che la presentazione era completa, mossi un passo verso la di lui figura, abbandonando il dispositivo del teletrasporto. Più guardavo il suo corpo e più notavo una netta differenza, a partire dal colorito della sua pelle, più scura e marcata. Sapevo che Suna era un paese costantemente bersagliato dal Sole e probabilmente, molti abitanti, avevano lo stesso colorito del giovane che avevo dinanzi. Non mi soffermai però molto su quel particolare che comunque lo rendeva unico al mondo, almeno ai miei occhi. La mia attenzione era ferma sul suo fisico. Egli doveva essere un tipo che allenava costantemente il suo corpo, tanto da avere una muscolatura degna di nota, quasi ero invidioso.

    « Sono qui perché ormai la guerra è vicina, ragion per cui l'OSU ha invitato tutti noi a conoscerci meglio, non solo quelli delle nostre rispettive sezioni ma tutto l'ambiente che riguarda l'Organizzazione »

    Sospirai per un momento, riprendendo poi fiato e ruotando il capo come a guardare meglio ciò che mi circondava. Nella stanza vi era anche una piccola finestra ove potei osservare meglio tutto ciò che Suna aveva da offrire. Notai la prepotenza che assunse improvvisamente il Sole, forse minacciato dalla presenza di un individuo che non apparteneva al suo amato territorio. Difatti vidi il mio viso bersagliato dai raggi solari, che attraversarono i vetri della finestra con la forza di diecimila uomini. Non auguravo a nessuno di provare quella sensazione e forse, scegliere proprio Suna come prima tappa, era stata proprio una cattiva idea. Ma perché avevo scelto quel Villaggio? Forse perché era quello che riusciva a preparare meglio i propri Shinobi, giacché, nell'ultimo Torneo Chuunin, il maggior numero di Genin promossi ricadeva proprio sul Villaggio nascosto dalle Sabbie. Fu per questo che tentai di studiarmi i diversi fascicoli dei Shinobi provenienti da quel Paese, imparandone i nomi ed i tratti fisici. Azibo fu solamente colui che giunse al momento giusto.

    « Che ne diresti di farmi conoscere un po' il Villaggio? Devo ammettere che è il primo che visito dal vivo. Sai, io vengo da Barbakos, il Regno dei Corsari »

    Già in passato avevo visitato un paese degli Shinobi, precisamente riuscì ad avvicinarmi alle coste di Kiri ma non fui capace di visitarlo al suo interno. Seppi solamente riuscire a "fotografare" il porto di Kiri. Dunque, Suna, poteva dirsi essere la mia prima volta.

    « Saresti cosi gentile da farmi strada? Magari alla fine del tour potremmo allenarci insieme. Che ne dici? »


    Post Narrativo, Cange muoviti come più desideri. Ti cedo l'attacco
     
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    Al terzo up l'allenamento sarà chiuso per permettere a jet di potersi allenare con altre persone
     
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    Il tizio era uno straniero, lo si poteva intuire subito osservandolo. Indossava abiti da forestiero, che per nulla c'entravano coi soliti modi di vestire degli abitanti del deserto. Inoltre non sembrava nemmeno essere un vero shinobi, non portava il coprifronte ne il classico abbigliamento da ninja, anche se ciò non era sufficiente per escludere la faccenda.

    Sono anch'io un agente OSU, sezione Hikari. Sono qui perché ormai la guerra è vicina, ragion per cui l'OSU ha invitato tutti noi a conoscerci meglio, non solo quelli delle nostre rispettive sezioni ma tutto l'ambiente che riguarda l'Organizzazione... Che ne diresti di farmi conoscere un po' il Villaggio? Devo ammettere che è il primo che visito dal vivo. Sai, io vengo da Barbakos, il Regno dei Corsari.

    Ah si, ne ho sentito parlare, ma non avevo mai conosciuto nessuno che venisse da quelle parti, diciamo... In ogni caso nemmeno io sono di queste parti. Provengo da Ishivar, ed è solo ultimamente che mi sono stabilito qui, da quando il mio villaggio è caduto in mano al nemico.


    Lo sguardo dell'ishivariano corse verso l'orizzonte in direzione della sua citta natale, si perse nel nulla per qualche secondo prima di tornare all'interno della stanza, di nuovo sul suo interlocutore.

    Comunque ti accompagno volentieri...


    Così i due uscirono dall'edificio, catapultati nel caldo infernale delle strade del villaggio. Azibo indosso la sua tunica bianca, che andò a coprirlo quasi completamente, lasciando libero solo il volto. La mantella era di un tessuto molto leggero e avrebbe contribuito a diminuire la sensazione di calore, proprio grazie al suo colore chiaro e al tessuto leggero. Poi indossò i suoi occhiali da sole per evitare che i raggi solari infastidissero la sua vista ipersensibile. Dunque si voltò verso Shanks, ed insieme partirono per il tour della città. Abbandonato il palazzo centrale giunsero prima alla voliera, poi all'orto botanico, passando per l'ospedale, per giungere infine all'accademia ninja. Vista l'ora la maggior parte degli allievi era stata mandata a casa, e i campi di allenamento erano praticamente tutti liberi.

    Beh, dicevi che volevi allenarti, giusto? Potremmo prendere uno dei campi... il numero due è molto ampio e comodo se vuoi...

    Shanks accettò, sembrava volenteroso di mettersi alla prova con Azibo, e lo stesso valeva per l'Ishivariano, che già una volta in passato si era trovato a combattere contro i pirati. Era passato tanto di quel tempo che il ricordo sembrava ormai svanito.

    Allora se non ti dispiace, faccio gli onori di casa ed inizio!

    Il campo d'allenamento era piuttosto grande, circa trenta metri su ogni lato, e piuttosto spoglio, a parte qualche manichino di paglia in mezzo e qualche grosso masso. A terra ovviamente vi era molta sabbia, e a delimitarlo una debole recinzione in legno. Prese le rispettive posizioni in campo, Azibo azzardò una prima mossa, azionando la tecnica della cortina fumogena e vomitando sul campo sul campo di battaglia un denso fumo scuro, che andò a diradarsi e a disperdersi per tutta la zona dello scontro. Una volta che il campo fu pervaso dal fumo creatosi dalla tecnica, l'ishivariano azionò un secondo jutsu, collegato a quello iniziale. Tramite la tecnica della multipla moltiplicazione di fumo andò a creare due copie del proprio corpo, con le quali iniziò a mescolarsi, con movimenti da sinistra verso destra e viceversa di ognuno dei quattro cloni. Muovendosi strisciando i piedi nella sabbia tutti e tre gli Azibo riuscirono a scovare, nascosti nella sabbia, dei sassi di varia dimensione, dei quali tutti si armarono. L'Azibo originale scelse in particolare delle forme che si adattassero alla sua amata fionda, il Tirador che si portava appresso fin dai tempi di Ishivar, quando ancora era una sentinella. Era stata la sua prima arma e la conosceva alla perfezione. Estraendola dal borsello potè sentirne per l'ennesima volta al tatto ogni imperfezione, la laccatura che stava cedendo il alcuni punti, il grip sul manico che aveva perso di aderenza, e l'incisione che egli stesso aveva fatto anni addietro per scriverci sopra il proprio nome sul resistentissimo legno d'ebano di cui era composta l'arma. Quando il momento giunse, le copie lanciarono insieme i loro sassi più grandi, con le mani, mentre Azibo azionò rapidamente il suo tirador, caricando il colpo di un particolare chakra fuuton derivante dalla tecnica dello scoppio ad aria compressa. Mirò al centro del corpo del nemico, sapendo che colpendolo al petto non avrebbe causato grossi danni, pur andando a segno.
    CITAZIONE
    Scheda

    Azioni: - Cortina fumogena (10 stamina -50% = 5 stamina)
    - Multipla moltiplicazione di fumo (30 stamina, 2 copie)
    - Aziono Tirador + Scoppio ad aria compressa (1 Resistenza, 10 stamina)

    __

    Resistenza: 800 - 1 = 799
    Stamina: 500 - 45 = 455

    Resistenza protesi: 200
    Stamina protesi: 200

    __

    Maestrie e Abilità
    Cecchino II° livello
    Guerriero Invisibile III° livello

    Vista Soprasviluppata
    Udito Fenomenale
    Volo Silenzioso

    __

    Equipaggiamento

    - 1x Protesi Auto-Chakra [Avambraccio Sx]
    - 1x Tirador [nel borsello]
    - 6x Tomahawk [in rotolo medio n.2]
    - 6x Shurikem del vento demoniaco [in rotolo medio n.1]
    - 2x Rotoli medi [in cinturini per arti]
    - 1x Amplificatore di Dosu [Avambraccio Dx]
    - 1x Kenesis Cannon [non equipaggiato]
    - 5x Spiedi [nel borsello]
    - 2x Fori d'aria di Zaku [equipaggiati]
    - 2x Rotoli piccoli [taschino per arti superiori]
    - 5x Polsini evoca armi [Avambraccio Sx]
    - 2x Tirapugni estesi [polsini evoca-armi]
    - 1x Occhiale Superpolarizzato [indossato]
    - 1x Paraorecchie Orsetto [indossato]
    - 1x Zibo balestra [polsini evoca-armi]
    - 1x Spara-Spiedi [polsini evoca-armi]
    - 1x Lanciafiamme [polsini evoca-armi]
    - 1x Giubba rifinita personalizzata [indossata]

    - 2x Kit di primo soccorso [borsa a tracolla]
    - 5x Gokan Sakusou [1 in taschino per arti superiori, 4 in borsa a tracolla]
    - 1x Pacchetto di sfere esplosive [taschino per arti inferiori]
    - 3x Palla di luce (900) [1 in borsello, 2 in borsa a tracolla]
    - 3x Bomba congelante [1 in borsello, 2 in borsa a tracolla]
    - 4x Fumogeno [1 in borsello, 3 in borsa a tracolla]
    - 2x Antidoto [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Antidoto superiore [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Sonnifero [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Veleno [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Olio di rospi [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Tonico coagulante [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Tonico da guerra [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]

    __

    Conoscenze
    Naturalistiche III° Livello
    Orientative e geografiche II° Livello

    __

    Note: Scusate tanto per il ritardo, cercherò di fare prima!

    Non mi è stata modificata la scheda ancora, ma ho già messo le cose nuove visto che non ci dovrebbero essere problemi, tanto credo mi verrà aggiornata a breve :)
     
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    « Ah sì, ne ho sentito parlare, ma non avevo mai conosciuto nessuno che venisse da quelle parti, diciamo... In ogni caso nemmeno io sono di queste parti. Provengo da Ishivar, ed è solo ultimamente che mi sono stabilito qui, da quando il mio villaggio è caduto in mano al nemico »

    In pochi secondi, e attraverso un rapido scambio di battute, le presentazioni furono fatte. Azibo si rivelò essere uno Shinobi non propriamente nato in quel Villaggio nascosto dalle Sabbie ma da un luogo che era da me sconosciuto fino a quando Fury fece la sua conquista. Ishivar, il Paese della Speranza. Un Paese che adesso era spogliato dei suoi abitanti e che vagava sotto i comandi del mostro che tutti noi stavamo per combattere, quasi come se fosse un burattinaio. Non avevo mai incontrato un Ishivariano né tantomeno ero riuscito a poggiare gli occhi su quel Paese, di cui mi furono raccontate solamente storie tristi. In un certo senso anche noi Corsari avevamo vissuto un Destino come il loro ma vi era una netta differenza: avevamo ancora una casa, seppur distrutta e mezza spazzata via grazie alle gesta di Hito. Con il tempo però eravamo riuscito a ricostruirla, risorgendo dalle ceneri come una Fenice. Loro invece, non avevano altra scelta che scappare via e rincorrere la salvezza, trovata proprio in quelle terre calde come l’inferno. Quasi provai pietà quando Azibo rilevò la sua provenienza e tutte le smorfie di felicità che giocavano sul mio viso, immediatamente cessarono ogni attività, facendo rientrare quella seria e razionale. Deglutì in un primo momento, sollevando poi le spalle appena verso l’alto e mandando giù quel imbarazzante momento. Forse avevo fatto in modo che alcuni suoi spiacevoli ricordi tornassero nuovamente a galla e ciò, non fece altro che ripercuotersi ed aggravarsi sui miei pensieri.

    « Ho sentito alcune storie sul vostro Paese e mi dispiace se in qualche modo ho fatto sì che alcuni ricordi tornassero vivi e vegeti. Per quel che vale però, avete il mio pieno supporto »

    Feci un piccolo inchino, cosa assai inusuale da parte mia ma quell’occasione sembrava proprio richiedere un tal gesto emotivo. Successivamente feci ritornare il busto nella sua posizione più naturale, cercando di rilassarmi e di lasciarmi dietro quell’imbarazzo ancora presente sul mio volto, quasi rosso come la mia chioma. Seguì con lo sguardo quello di Azibo, che intanto si distaccò dal mio corpo portandosi chissà dove, forse proprio a causa di quel drastico momento. Non seppi cosa fare né tantomeno cosa dire, fin quando…

    « Comunque ti accompagno volentieri... »

    …Non fu proprio l’Ishivariano a proferir parola, quasi come se volesse tirarmi fuori dalle sabbie mobili in cui stavo lentamente sprofondando o almeno era quello che volevo. Feci un piccolo cenno con il capo, adesso tremendamente serio in viso, pronto tuttavia a seguire l’altro ragazzo in quella visita che forse avrebbe potuto, in qualche modo, risollevare la nostra conoscenza. Uscimmo dall’edificio, abbandonandolo alle nostre spalle mentre un Sol cocente iniziò immediatamente a picchiettare sui nostri corpi. Azibo, forse perché nettamente più esperto dell’ambiente, riuscì a coprirsi all’istante delle dovute protezioni. Io invece, non feci altro che osservarlo con fare curioso, decorato dalla solita sfumatura pietosa nata e cresciuta per la storia del suo popolo. Dopo pochi secondi di cammino dovetti rallentare e sistemarmi meglio che potevo, posizionando nuovamente il Cappello di Paglia sul capo e piegando per tre volte le maniche della bianca camicia. Adesso veniva meno il calore che quel Sole riusciva a donare al mio corpo ma comunque le temperature restavano alte, sembrava quasi di sciogliere. Tuttavia cercai di resistere con tutte le mie forze, permettendo a quella visita di continuare a meravigliarmi. Era la prima volta che visitavo Suna ed ogni cosa che osservavo riusciva ad incantarmi, come se fosse la musa ispiratrice dei più grandi poeti mai esistiti. L’ospedale, la voliera e perfino l’Orto Botanico. Rimasi di stucco dinanzi a tutto ciò, specialmente sull’ultimo edificio visitato. C’erano tante piante che spiccavano in quell’ambiente, alcune che sembravano emulare il colore del sangue stesso o altre che invece sembravano azzurre come il mare. Probabilmente tutte avevano un qualche proprietà medica e nutrizionale giacché Suna non sembrava un Paese ricco dal punto di vista alimentare. Eppure tutti sembravano felici di poter trascorrere la loro vita in quel Villaggio, andando anche contro al clima che pareva giocare con le loro anime.

    « Beh, dicevi che volevi allenarti, giusto? Potremmo prendere uno dei campi... il numero due è molto ampio e comodo se vuoi... »

    Ero talmente tanto preso da quelle meraviglie che non m’accorsi nemmeno ch’eravamo arrivati ad uno dei campi d’allenamento delle giovani leve del Villaggio. Non gli risposi immediatamente ma lasciai che lo sguardo continuasse a seguire le forme della strutture, cosi divinamente diversa dalla mia Accademia Nautica. Dopo qualche secondo, finalmente mi voltai verso Azibo.

    « Perfetto, andiamo! »

    E con un leggero sorriso sul volto, mi apprestai a seguirlo verso il suddetto campo. Dinanzi a noi vi si aprì un grande spazio, molto ampio e perfetto per gli scontro fra studenti. Vi erano alcuni manichini che, probabilmente, facevano da cavie per testare la forza delle leve. Più a sinistra poi, vi erano alcuni grossi massi che s’aizzavano sulla sabbia come le vele di una nave nel vento più prepotente. Insomma, non mancava proprio nulla. Feci quindi per avanzare, muovendomi con fare attento su quel campo soffice e duro al tempo stesso, posizionandomi precisamente a circa cinque metri dall’Ishivariano, uno dinanzi all’altro; non prima di aver poggiato il nero mantello su uno dei manichini posti sul lato del campo.

    « Allora se non ti dispiace, faccio gli onori di casa ed inizio! »

    E senza farselo ripetere due volte, il ragazzo dalla palle scura sembrò iniziare la sua offensiva. Tante domande vorticavano nella mia mente come un uragano impazzito ma riuscivo a restare calmo e lucido in quasi tutte le occasioni e quella, non pareva far eccezione. Dunque attesi, anche se non ci volle molto giacché dalla bocca dell’avversario uscì fuori una coltre nera come la pece che in poco tempo pareva voler avvolgere il campo di battaglia. Essa s’avvicino al mio corpo, distando precisamente mezzo metro. Riuscì subito a capire che quella era la Tecnica della Cortina Fumogena, infimo Ninjutsu di livello C. Esso era prettamente usato per celare la propria posizione ma risultava inutile contro qualcuno che possedeva una Kekkei Genkai come la mia o che detenesse il Seras. Difatti potevo benissimo attivare degli impulsi a bassa entità capaci di rilevarmi la posizione esatta delle persone che avevo intorno, cosi come potevo benissimo premere sul piccolo pulsantino presente sul Seras, che in pochi secondi mi avrebbe donato la sua locazione precisa. Tralasciando il tutto, proprio non mi piacevano le persone che facevano uso di quella tipologia di tecnica e quindi, il primo pensiero, fu quello di provare ad eliminarla. Allungai, in conseguenza di tal intenzione, ambo le mani verso la Hurricane Sword presente nel fodero attaccato alla mia schiena, estraendola come un fiero Spadaccino. E con entrambe le mani ben serrate sull’elsa, diedi il via libera al congegno presente sulla vagina dell’arma, facendo in modo che la lunga Spada si trasformasse in un Ventaglio Gigante. I tessuti si aprirono fieri, fissandosi saldamente fra loro, pronti ad essere usati in mio soccorso. Cercai di non tardare oltre e lasciai scorrere Chakra Futon dentro di essa, per poi…

    - Kamaitachi no jutsu -

    …Provar a colpire letteralmente il vuoto e lasciando partire delle correnti d’aria proprio contro quel fumo nero. Fui ben accorto ad indirizzarle leggermente verso l’alto, in modo da poter disperdere quel pericolo e permettendo al vento naturale di portarlo con se. Con un pericolo in meno e con, probabilmente, il nemico in vista, avrei potuto focalizzarmi interamente sul mio avversario che in quel momento sembrò lanciare il reale attacco. Lasciai quindi cadere la Hurricane Sword dalle mie mani, portandole poi al centro del petto e facendole congiungere fra loro, invitandole a comporre un singolo sigillo: quello della Pecora. Cercai di sostituirmi con un grande masso presente sulla mia sinistra, eseguendo proprio la Tecnica della Sostituzione. Il Controllo che avevo sul Chakra e le conoscenze che possedevo sui Ninjutsu, mi permettevano di poter ridurre i sigilli di alcune Tecniche, riducendone esponenzialmente la velocità d’esecuzione, risultando così molto più veloce ed efficiente. Ed era proprio su quello che si basava la mia difesa, esser più veloce dell’attacco nemico.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Lame di Vento
    - Tecnica della Sostituzione

    parametri
    Resistenza:300
    Stamina:500-10-5=485

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX]
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX]
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
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    Responso nr. #1


    Attacco -Azibo:
    - Cortina fumogena [Riesce] [Danni: //]
    - Multipla moltiplicazione di fumo [Riesce] [Danni: //]
    - Aziono Tirador + Scoppio ad aria compressa: 155+150+22+20+5+15=367 [Riesce] [Danni: ]

    Difesa -Shanks:
    - Lame di Vento: [Riesce] [Danni: //]
    - Tecnica della Sostituzione: 170+150+30+20+2+11=383 Riesce] [Danni://]

    Danni:
    Azibo //
    Shanks //


    Narrazione Turno:
    Ed ecco che i nostri due sfidanti iniziano le danze, Azibo dall'alto della sua esperienza tenta di bloccare la visuale del suo giovane sfidante con una densa coltre di nebbia, ma a quanto pare il giovane ragazzo può contare su di un'arma tanto artistica quanto utile visto che con un rapido gesto si trasforma da spada a ventaglio potendo così disperdere quella coltre che gli appanna la vista riuscendo a vedere non uno ma ben tre Azibo ed uno sbarramenti di sassi che si avvicinano alla sua persona, e avvalendosi della tecnica più basilare di tutte si sostituisce con un masso che si trova lì vicino mostrando però al giovane ishvariano che non necessita dell'intera composizione dei sigilli per avvalersi delle sue arti magiche.


    Situazione Finale:
    Nebbia sparita, attacco al rosso che si trova a circa quattro metri da Azibo


    Commenti Arbitro:
    Cagnellone nel post mi parli di quattro cloni ma nello specchietto me ne metti due quindi ho optato per lasciarti in campo due Azibo in più. Se ho scordato qualcosa ditelo tranquillamente.
    Jet tu invece non avrai il bonus dei +20 in riuscita sui jutsu con sigilli visto che l'hai usato ora

    P.s. aggiunti i valori del D20


    Edited by LuckyDice - 21/11/2021, 16:42
     
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    La sabbia cocente che ci circondava sembrò stringere i miei calzari, proprio come faceva prima con il masso con cui mi ero sostituito. Tentai di spazzare via quell’elemento spingendo le game ad agitarsi appena, giacché mi sentivo più pesante. Probabilmente era tutto dovuto all’ambiente estraneo in cui mi trovavo e proprio non sembravo riuscire ad adattarmi. Nella battaglia però tutto era diverso e non potevo permettere a quelle forze naturali di corrompere il mio corpo. Suna si stava rivelando davvero un luogo ostico dove combattere, perfino respirare era difficile. Però ci provai con tutte le forze mentre con lo sguardo seguivo la traiettoria di quei sassi lanciatomi contro un attimo prima. Questione di attimi davvero. Capì, da quel singolo lancio, che quel Ishivariano aveva una grande forza fisica ed era anche rapido nei movimenti ma lanciarmi contro oggetti ed altro, non gli avrebbe sicuramente concesso la vittoria. Provai a smuovere i muscoli del viso presenti intorno alle labbra, donandole più una postura facilmente riconoscibile come quella del classico sorriso. Combattere mi divertiva e stimolava la mia mente, quasi quanto i viaggi in mare. Avevo tante passioni che sfociavano in diversi divertimenti, come ad esempio bere Whiskey o ballare per tutta la notte in compagnia di amici cari; ma nulla riusciva ad eccitarmi come una sana e dura lotta. Lo stridio di due Sciabole che impattano fra loro, le urla di un Capitano che incita la propria ciurma, il tonfo generato dalla collisione di due navi; tutto ciò dava un senso alle nostre vite e valorizzava il motivo che c’aveva spinto ad intraprendere quella determinata vita.

    « Ottimo lancio. Era molto veloce, complimenti »

    Iniziai ad avvicinarmi alla Hurrican Sword, lasciata cadere nel momento esatto in cui la Tecnica della Sostituzione prese vita. Poggiava ancora tra le calde braccia della Sabbia, tant’è che l’elsa della Spada divampava e bruciava quanto la lava stessa. Imprecai sottovoce quando la man dritta poggiò i polpastrelli sull’impugnatura, ritirandola non appena mi accorsi del pericolo. La sensazione nata da quel bruciore mi percorse l’intero corpo, quasi come se fossi bersagliato da innumerevoli saette fulminanti. Ma non potevo abbandonare lì la mia amata compagna, dovevo assolutamente tornare in suo possesso. Quindi riprovai ad afferrarla ma con più convinzione, stringendola saldamente con entrambe le mani e riportandola nel suo fodero dietro la schiena.

    « Quindi combatti sfruttando nebbie e cortine fumogene? »

    Aggiustai il Cappello di Paglia sul capo con la man manca, portando successivamente entrambe le braccia ad intrecciarsi al centro del petto. Feci spallucce, lanciando poi un profondo respiro verso la calda etere che avvolgeva i nostri corpi. Speravo vivamente che non avrei dovuto più combattere in quella situazione, giacché preferivo guardare ed osservare i movimenti del mio avversario, ammirando il suo sguardo e provando poi a capire qualcosa sulle sue intenzioni, come se volessi entrargli nella testa come un tarlo o, peggio ancora, come un incubo. Non ero arrabbiato né avevo qualcosa contro la di lui figura ma semplicemente preferivo agire in modo diverso. Probabilmente aveva uno stile diverso dal mio, decisamente molto più furtivo per meglio dire tuttavia, avevo letto solamente la copertina della sua anima e, forse, avevo molto altro ancora da scoprire. Solamente il tempo mi avrebbe donato le risposte che cercavo.

    « Adesso tocca a me giusto? »

    Ed infine sorrisi, staccando lentamente le braccia da quel intreccio romantico e lasciando che cadessero per effetto gravitazionale ai miei fianchi. Nel mentre mi ritrovai ad impastare il Chakra, che ormai mi era diventavo tremendamente facile da manipolare. Ricorsi nuovamente al modus operandi utilizzato con la Tecnica della Sostituzione, componendo un singolo sigillo con entrambe la mani: la Pecora. Ciò che volevo attuare era semplicemente una distorsione nel Chakra dell’avversario, tale da indurlo a pensare che dalla mia bocca e dai miei occhi partissero fasci luminosi cosi abbaglianti da sembrare come un faro sicuro per le navi. Avrebbe dovuto quindi pensare di essere abbagliato da quella intensa luce, così da essere in una posizione decisamente svantaggiata. Ciò che volevo era privargli la vista, cosi che non potesse sfruttare la sua furtività o lanciarmi contro chissà cosa. Come se non bastasse, cercai anche di compromettere il suo udito con l’ausilio di un'altra tecnica preventivamente usata in campo strategico. Mi bastò semplicemente eseguire una solo sigillo, quello del Topo, per permettere alla Tecnica della Dispersione dei Mille Corvi di prendere vita. E senza indugiare oltre, una moltitudine infinita di corvi e cornacchie semi illusorie provarono ad accerchiare l’Ishivariano. Tentarono di beccarlo ma la loro utilità era completamente differente dato che non arrecavano danno ma, impedivano all’avversario di udire altri rumori all’infuori di quel costante gracchiare e con la vista e l’udito fuori uso, avrei sicuramente avuto campo libero per la mia prossima mossa…

    « Raiton, Hiko no yajirushi! »

    …Che consisteva proprio nell’utilizzo del mio elemento primario, il Raiton. Un elemento cosi pregno di potenza che quasi mi faceva sentire come un Dio sceso in terra. Riusciva a far eccitare ogni singolo centimetro del mio corpo e la sensazione che donava ai miei muscoli era euforia allo stato puro. E proprio da quest’ultima nacquero tre saette purpuree attorno alla mia figura, come se fossero delle guardie del corpo. Diedi loro il comando di avanzare verso il corpo dell’Ishivariano, squarciando quell’aria cocente che tentava di difendere il suo rifugiato. Quelle scariche non solo avevano un modesto potere offensivo ma anche una grande capacità di paralizzare l’obiettivo ed era proprio su questo che basavo la mia offensiva.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Illusione Fulminea: Pilastro lampeggiante (Raigen Raikouchuu) utilizzando il Riverbero
    - Tecnica della Dispersione dei Mille Corvi (Sanzengarasu no Jutsu) utilizzando il Riverbero
    - Saette Volanti

    parametri
    Resistenza:300
    Stamina:485-18-10-13=442

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX]
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX]
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

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    La strategia di Azibo non andò a buon fine, l'avversario riuscì senza problemi a disperdere la nebbia creata dall'ishivariano, vanificando di fatto la sua strategia sul nascere. Imbracciava un'arma molto particolare, che incuriosì la vena creativa del nostro uomo. Azibo continuò comunque con sua offensiva così come l'aveva pensata, non si lasciò distrarre e attaccò tramite il tirador. Il rosso però si difese tramite la tecnica della sostituzione, prendendo il posto di un masso nelle vicinanze, proprio un attimo prima che il colpo potesse andare a segno. Il sasso andò ad infrangersi contro la roccia ed esplose in mille pezzi.

    *Ah, la sostituzione, un classico!*


    Il tizio andò a riprendere la sua posizione originale, riafferrando la spada che aveva lasciato a terra in modo da comporre il sigillo necessario a sostituirsi. Azibo se ne stava fermo in mezzo alle copie, non sapendo se l'avversario potesse o meno conoscere la sua vera ubicazione. Egli parlò più volte, forse per conoscere la posizione dell'ishivariano e farlo esporre, ma il ragazzo non rispose e attesei la sua mossa. Era il suo turno.

    *Vediamo che sai fare...*

    Ciò che produsse all'inizio lasciò Azibo stupito, mai si sarebbe immaginato qualcosa di simile ed era la prima volta che vi assisteva. Dalla sua bocca e dai suoi occhi partirono dei raggi di luce fortissima, come se una gigantesca luce si fosse sviluppata all'interno del suo cranio con tanta violenza da essere vomitata da ogni buco possibile. Una luce fortissima attraversò il campo di battaglia più volte, ma per fortuna Azibo stava indossando i suoi occhiali speciali, che gli permettevano di osservare fonti luminose intense senza compromettere la sua super vista. Come se ciò non fosse abbastanza, l'avversario generò una seconda tecnica atta a destabilizzare le capacità sensoriali. Era una tecnica che Zibo aveva già visto in passato, e consisteva nel generare uno stormo di rumorosi e fastidiosi corvi. Ma persino il suo apparato uditivo era ben difeso dalle sue cuffie speciali. Perciò il nostro uomo non fu disturbato più di tanto e riuscì comunque a vedere l'avversario preparare il suo vero attacco, che prese la forma di tre saette dal potere elettrico che scaturirono dal suo corpo. In fretta il ninja di Suna afferrò la lancia che portava dietro la schiena, sfilandola da sopra il vestito ed impugnandola col braccio della protesi. L'arma roteò un paio di volte nel palmo della mano mentre il braccio scendeva dall'alto, poi si stabilizzò con la punta verso l'altro, pronta a sferzare l'aria innanzi a se per dare vita al jutsu successivo.

    *Questo dovrebbe neutralizzarlo!*

    Dalla sua esperienza aveva appreso di come le tecniche di elemento raiton fossero spesso in difetto contro quelle di elemento fuuton, che erano le predilette del ragazzo originario di Ishivar. Egli perciò attivò il chakra che era presente nella sua protesi e lo lasciò confluire in buone quantità all'interno dell'arma. Una volta raggiunto il quantitativo ideale lanciò un fendente dall'alto verso il basso , liberando l'energia durante il movimento. Dall'arma sarebbe dovuto scaturire una forza repulsiva ventosa, che secondo i piani del nostro ragazzone, avrebbe dovuto dissolvere gli attacchi del nemico in un sol colpo.
    CITAZIONE
    Scheda

    Azioni: - Grande cannone del vuoto + sforzo extra 40 punti (50 stamina protesi)

    __

    Resistenza: 799
    Stamina: 455

    Resistenza protesi: 200
    Stamina protesi: 200 - 50 = 150

    __

    Maestrie e Abilità
    Cecchino II° livello
    Guerriero Invisibile III° livello

    Vista Soprasviluppata
    Udito Fenomenale
    Volo Silenzioso

    __

    Equipaggiamento

    - 1x Protesi Auto-Chakra [Avambraccio Sx]
    - 1x Tirador [nel borsello]
    - 6x Tomahawk [in rotolo medio n.2]
    - 6x Shurikem del vento demoniaco [in rotolo medio n.1]
    - 2x Rotoli medi [in cinturini per arti]
    - 1x Amplificatore di Dosu [Avambraccio Dx]
    - 1x Kenesis Cannon [non equipaggiato]
    - 5x Spiedi [nel borsello]
    - 2x Fori d'aria di Zaku [equipaggiati]
    - 2x Rotoli piccoli [taschino per arti superiori]
    - 5x Polsini evoca armi [Avambraccio Sx]
    - 2x Tirapugni estesi [polsini evoca-armi]
    - 1x Occhiale Superpolarizzato [indossato]
    - 1x Paraorecchie Orsetto [indossato]
    - 1x Zibo balestra [polsini evoca-armi]
    - 1x Spara-Spiedi [polsini evoca-armi]
    - 1x Lanciafiamme [polsini evoca-armi]
    - 1x Giubba rifinita personalizzata [indossata]

    - 2x Kit di primo soccorso [borsa a tracolla]
    - 5x Gokan Sakusou [1 in taschino per arti superiori, 4 in borsa a tracolla]
    - 1x Pacchetto di sfere esplosive [taschino per arti inferiori]
    - 3x Palla di luce (900) [1 in borsello, 2 in borsa a tracolla]
    - 3x Bomba congelante [1 in borsello, 2 in borsa a tracolla]
    - 4x Fumogeno [1 in borsello, 3 in borsa a tracolla]
    - 2x Antidoto [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Antidoto superiore [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Sonnifero [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Veleno [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Olio di rospi [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Tonico coagulante [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]
    - 2x Tonico da guerra [1 in taschino per arti inferiori, 1 in borsa a tracolla]

    __

    Conoscenze
    Naturalistiche III° Livello
    Orientative e geografiche II° Livello

    __

    Note: //
     
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