Accademia di Ikari Keyaru

Supereroe

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    Non c'era più tempo da perdere, i tempi erano maturi e tutti i villaggi ninja si stavano preparando per poter tirare fuori quanti più ninja capaci e carne da macello, la guerra era alle porte e la vita di tutti stava per cambiare drasticamente.

    E-E-E-Etchiu

    Il tempo come sempre era fresco e come ogni anno in quel dannato periodo il mio naso e i polmoni si riempivano di muco facendomi tossire e starnutire ogni minuto, il periodo della pioggia di roccia era quasi giunto e tutti si stavano iniziando a coprire di più per sopportare quel vento freddo di montagna che ci accompagna, ma non potevo saltare la mia lezione, non quel giorno almeno, dovevo valutare i nuovi ninja che dovevamo sfornare.
    L'accademia come sempre pullulava di vita, la calma era tornata e tutti si sentivano nuovamente sicuri all'interno di quelle quattro pareti, quanta leggerezza e quanta innocenza, entrai in aula come mio solito e come da tradizione mi ero invertito la lezione, l'ultima lezione con il mio collega della classe adiacente, era un metodo che avevamo noi istruttori di Iwa per mettere alla prova gli studenti senza pregiudizi alcuno.


    Come tutti voi sapete oggi stiamo per affrontare una prova molto importante, vi dovrò giudicare degni o no di prendere il coprifronte del nostro villaggio *COFF COFF* scusa-E-Etchiu

    Un pezzo di muco volò da oltre il fazzoletto e cadde vicino al piede di uno studente alto e magro con una carnagione chiarissima, sembrava malato come il sottoscritto e indossava una particolare mascherina.


    Scusami ragazzo, non sono molto in forma oggi... Comunque, ora vi chiamerò per nome e ognuno di voi mi spiegherà perché si trova qui e perché è pronto a sacrificare la sua vita su di un campo di battaglia, ed evitate di rendere le vostre vite tristi e al limite della sopportazione, voglio la verità!

    Iniziai a leggere i nomi uno per volta ed ascoltai le risposte degli studenti e sfortunatamente erano quasi le stesse...' lo era mio fratello', 'voglio essere utile', 'me l'hanno consigliato i miei'

    Ricordatevi che motivazioni deboli rendono un ninja debole e inaffidabile... ora tocca a Keyaru Ikari, su dammi anche tu la tua motivazione e vediamo se c'è almeno uno di voi con un minimo di buon senso!



    Tranquillo, non c'è una risposta esatta :cribbio:

    Ed eccoci qui con la tua accademia, dammi una descrizione del tuo pg e facciamogli muovere finalmente questi primi passi, descrivi la tua giornata e rispondi a questo tuo malaticcio sensei (tanto non ti danno fastidio i germi vero?) dimostragli che si sbaglia e fallo sbattere contro il tuo credo! Per ogni cosa sono su discord o qui sul forum attraverso mp
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    accademia di Ikari keyaru
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    La sveglia suonò in maniera insistente come ogni mattina, la testa appoggiata al cuscino si esibì in qualche lamento incomprensibile prima di decidersi a spegnerla e porre fine a quel lieve ma fastidioso rumore continuo. Gli occhi dorati del ragazzo sdraiato si alzarono fissando il soffitto della sua stanza, persi nel vuoto colmo del legno che componeva la parte interna della struttura, utile in quelle zone famose per gli inverni piuttosto rigidi. Era la mattina che poneva fine alla sua avventura all’accademia ninja, essa fu assai duratura, tre anni, come da norma erano ormai passati dal giorno della sua iscrizione. Non era diventato un ninja totalmente per sua scelta, il grosso del lavoro lo aveva fatto il suo padre adottivo nel convincerlo, o meglio nell’obbligarlo. Il clan Jomae, la famiglia della quale era diventato esponente, aveva una tradizione di ninja artigiani, e non sarebbe stato facile impararne tutte le arti segrete. La fiducia nelle sue capacità, come sempre, era tanta ma anche la preoccupazione di non riuscire a tenere fede alla promessa fatta iniziava ad insinuarsi adagio nel suo cervello. Le mani iniziarono a grattare il capo, per poi passare a stropicciare gli occhi, non voleva avere questi pensieri ma proprio per questo motivo non riusciva a scacciarli. Era così da sempre, quando non voleva pensare ad una cosa essa iniziava a ripetersi in un loop infinito, come se l’imporsi di non avere determinati pensieri fungesse da alimentazione agli stessi.

    Era giunto il momento di alzarsi, prepararsi e dirigersi verso l’accademia. Fortunatamente il passare all’azione, riusciva a scacciare i pensieri meno ossessivi, quelli che, per quanto fastidiosi, non riuscivano a sopravvivere per anni nella sua mente, non erano quindi un peso così eccessivo, non come molti altri pensieri…
    Le mani si muovevano velocemente, questi movimenti erano sempre gli stessi da anni, le abitudini ed i rituali erano ciò in cui il povero ragazzo si rifugiava. L’acqua del lavandino scorreva velocemente, non troppo calda, non fredda, tiepida al punto giusto, proprio come piaceva a lui. Le mani proseguivano al pulirsi vicendevolmente in maniera coordinata, compiendo movimenti circolari, sempre gli stessi, stando ben distanti dal bordo del lavandino, un minimo contatto con la superficie di porcellana bianca sarebbe stato fatale per il rituale di pulizia, portando all’inevitabile ripetizione dello stesso. Il sapone utilizzato non era di quelli liquidi, i lavaggi frequenti con quel tipo di detergente risultavano eccessivamente irritanti per la sua pelle delicata, soluzione migliore era invece rappresentata dalle saponette, il sapone cerato era molto più delicato. Dopo le mani fu il momento della faccia, l’acqua venne portata da entrambe le mani verso il viso, questo momento era quello meno dispendioso, non c’era modo di contaminare la purezza dell’acqua che stava utilizzando, non c’erano oggetti lungo la traiettoria e quindi non risultava essere un gesto ripetuto così tante volte.

    Keyaru si guardò allo specchio, era uno dei pochi momenti in cui poteva vedere tutte le sue fattezze non coperte dalla mascherina protettiva. Vedendo l’espressione dei suoi occhi era chiaro che pensieri di poco prima non riuscivano ad essere soppressi e forse non c’era nemmeno tutta questa volontà di farlo da parte sua. Ebbene sì, era preoccupato di non riuscire a rispettare appieno il patto con il suo genitore adottivo, perseguire entrambe le carriere, quella da artigiano e quella da medico ninja, l’obiettivo personale che si era prefissato, non sarebbe stato cosa facile ed il suo timore, oltre alla delusione di terzi, era sicuramente quello di dover sacrificare una buona fetta di tempo che avrebbe potuto dedicare al compimento del suo scopo: trovare una cura per la sua malattia.

    Sangue, un piccolo rivolo di colore scarlatto iniziò a scendere in maniera lenta dall’angolo della sua bocca, non era raro sanguinare con la sua malattia, anzi, c’era piuttosto abituato, e stranamente non gli dava così fastidio, non considerava il liquido uscito dal suo corpo come una sostanza sporca, al contrario, proveniva dall’interno e quindi non poteva essere contaminato da qualsivoglia agente esterno. Il rituale dunque andava ripetuto e così prese il sapone e tornò a lavarsi prima le mani e poi il viso.

    Passarono all’incirca cinque minuti, terminata la fase di pulizia mattutina prese a vestirsi, con l’immancabile maschera per proteggersi dai germi e dai batteri, ovviamente il disturbo era la causa principale del suo indossare perennemente guanti e mascherina sterilizzati ma tutto ciò era anche dovuto alla sua malattia, qualsiasi tipo di infezione o malanno poteva essere, se non fatale, molto più grave del solito, doveva proteggere ad ogni costo il suo cuore già fortemente debilitato.

    Ore 8.30
    Il mattino di Iwa era decisamente fresco quel giorno, l’aria stava cambiando alla stessa velocità di sempre, il caldo dell’estate lasciava spazio alle forti folate di vento della stagione di mezzo, tipiche del mese di Ametsuki.
    L’accademia del villaggio pullulava di vita, erano i giorni degli esami finali e tutti gli studenti erano pronti per dare il loro contributo alla comunità ninja. L’aula dove Keyaru aveva passato la maggior parte del tempo dei suoi ultimi tre anni era abbastanza grande, la sua classe era formata da poco meno di una quarantina di studenti e tutti erano pronti per prendere parte alla prova che, se passata con successo, avrebbe voluto dire “diploma”. Quello era il primo passo, necessario e fondamentale alla scalata della gerarchia del mondo ninja, quello stupido mondo militare che il padre adottivo di Keyaru sminuiva di continuo. Già lui era diverso, insisteva nel dire che il mondo ninja era schiavo del potere dei soldi e mentre lo diceva, continuava ipocritamente il suo progetto per arricchirsi sempre più e godersi la vita… La totale disillusione però cozzava molto con l'aver costretto il giovane Keyaru a diventare un ninja, il patto era quello, lui sarebbe diventato shinobi ed avrebbe imparato a padroneggiare le arti segrete del clan, nel contempo avrebbe avuto tutto il supporto necessario per poter avviare la sua carriera da ninja medico, da sviluppare parallelamente.

    Un uomo entrò nella stanza, lasciando perplessi tutti gli studenti presenti, nessuno di loro lo aveva visto, se non di sfuggita durante le lezioni, non era il loro sensei, ma evidentemente sarebbe stato il loro esaminatore. Non si presentava benissimo, era un uomo d’età adulta, con capelli disordinati e lunghi fino alle spalle, il volto bianco cadaverico e gli occhi della stessa tonalità castana della chioma. La sua andatura era molto a rilento e dalla sua bocca provenivano i versi di chi stava combattendo con il raffreddore o una crisi allergica, i tipici piccoli lamenti involontari successivi ad un potente starnuto.

    Come tutti voi sapete oggi stiamo per affrontare una prova molto importante, vi dovrò giudicare degni o no di prendere il coprifronte del nostro villaggio *COFF COFF* scusa-E-Etchiu

    La sostanza infetta che proveniva dalle sue vie respiratore volo per qualche metro, sospinta dalla forza dello starnuto, cadendo a pochi centimetri dalle scarpe del giovane Keyaru. Gli occhi dorati si sgranarono, con un’espressione mista tra inorridito e arrabbiato, la sua bocca non proferì parola, le sue mani iniziarono a cingersi a pugno per non tremare. Il respiro irregolare, tipico degli attacchi d’ira, lasciò velocemente il posto ad uno più ritmato e rilassato, era una tecnica di respirazione per gestire l’ansia e la rabbia: le due fasi della respirazione dovevano alternarsi durando almeno cinque secondi l’una, in modo da incamerare più ossigeno, filtrato dall’apposita mascherina.

    Scusami ragazzo, non sono molto in forma oggi... Comunque, ora vi chiamerò per nome e ognuno di voi mi spiegherà perché si trova qui e perché è pronto a sacrificare la sua vita su di un campo di battaglia, ed evitate di rendere le vostre vite tristi e al limite della sopportazione, voglio la verità!

    Parole per nulla incoraggianti che però non fecero particolarmente colpo sulla mente del giovane, era preparato al peggio, non viveva nel mondo delle favole, sapeva a cosa andassero contro gli shinobi ogni singolo giorno della loro vita sul campo.

    Ricordatevi che motivazioni deboli rendono un ninja debole e inaffidabile... ora tocca a Keyaru Ikari, su dammi anche tu la tua motivazione e vediamo se c'è almeno uno di voi con un minimo di buon senso!

    Era il primo, “via il dente via il dolore” fu il primo pensiero che prese forma, seguito a ruota dal pensiero di evitare il muco ancora presente sul terreno davanti a lui, nel fare il passo avanti.
    Erano tutti disposti in fila quindi gli bastò un semplice passo lungo per emergere dal gruppo. La domanda era dannatamente semplice, e per questo motivo decisamente insidiosa, nessuno poteva stabilire se una motivazione fosse debole o forte, era un parere del tutto soggettivo, per alcuni la semplicità la forz del proprio sogno di dare una mano alla nazione poteva essere abbastanza, per altri nemmeno la determinazione di un giovane che segue l’utopia della pace può esserlo.. Con questi pensieri, Keyaru giunse alla conclusione di non preoccuparsi più di tanto, avrebbe detto la verità, il sensei era lì per giudicare la sua preparazione, non certo la solidità del proprio obiettivo.

    Sono Ikari Keyaru, la mia motivazione per diventare uno shinobi è la seguente: voglio diventare un ninja medico, dare manforte ai gruppi dei miei compagni ed assicurarmi che ognuno di loro torni intero a casa dalla propria famiglia!

    Non era decisamente la verità, prima di uscire dalla sua bocca è come se qualcosa gli avesse imposto di indorare la pillola, un sogno troppo egoistico forse sarebbe stato bollato come poco utile alla causa, specialmente se il suo obiettivo era quello di divenire un ninja medico, la figura più di supporto che possa esistere nel mondo degli shinobi…



    Riassunto Azioni


    AZIONI
    Scrivete qui

    PARAMETRI
    Resistenza:x
    Stamina:x

    MAESTRIE E ABILITÀ
    Scrivete qui

    EQUIPAGGIAMENTO
    Scrivete qui

    CONSUMABILI
    Scrivete qui

    CONOSCENZE
    Scrivete qui

    NOTE
    Chiedo scusa, ma il weekend è weekend per tutti :cribbio:



     
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    Il ragazzo che si fece avanti era il povero che aveva rischiato di doversi pulire il mio muco dalla scarpa, era un giovane poco più alto di molti altri presenti in quella stanza e il suo sogno per quanto bello e incentrato nell'aiutare gli altri si poteva definire ancora immaturo e grezzo

    Dimmi studente....è solo questo ciò che vuoi??

    Iniziai a camminare avanti e indietro davanti a tutti quei giovani pieni di speranza per il futuro, speranza, quanto era strana quella parola in quei tempi. Mi fermai davanti una ragazza bionda e lentigginosa e la interrogai sul suo futuro, lei iniziò a decantare di come la sua famiglia era composta da ninja fin dal nonno del suo nonno ma mi annoiò così tanto che smisi di ascoltare quasi subito.

    Shinigami vi prego portatemi via

    I novizi si alternavano tra un colpo di tosse e uno starnuto ma le storie erano sempre le stesse, tutti con grandi desideri e sogni, ma nessuno di loro aveva quel qualcosa dentro, quella volontà che deve permettere al ninja di superare ogni evenienza così da poter coronare il proprio sogno. Tutti eccetto uno... Il primo a parlare era l'unico che sembrava covare qualcosa dentro, quel qualcosa che ti spinge a fare un passo dopo l'altro e a sopportare tutto.

    Bene giovani promesse deludenti, non sembrate avere quella scintilla quindi siete tutti pregati di uscire da qui e di andare dal vostro istruttore e dirvi che vi ho cacciato dall'aula, tutti eccetto Ikari, mi servi ancora... ragazzi... ho detto ORA!

    I ragazzi inizialmente confusi corsero fuori dall'aula e non dovetti aspettare molto per rimanere solo con il giovane dalla carnagione bianco latte, eravamo io e lui a circa tre metri di distanza e fortuna volle che ci trovavamo in una delle aule più grandi. Iniziai a sgranchirmi nocche e gambe così da dare un minimo di preparazione a Ikari

    Non sei stato una completa delusione...ma vediamo cosa sai fare contro un nemico a mio modesto parere più forte di te.. Doton Tsuchi Bunshin no jutsu

    Composi velocemente i sigilli per la tecnica della moltiplicazione di terra ed evocai un mio clone perfetto in tutto, compreso quel mio bianco cadaverico dato dalla malattia con l'unica differenza era che il clone sembrava malato ma in realtà aveva più energie di me, il mio intento era semplice volevo mettere alla prova i suoi riflessi con lo stesso giochetto che aveva fatto con me il mio esaminatore quel ormai giorno lontano.

    Ora sta a te, vediamo cosa mi riesci a fare.

    La copia che ormai distava un metro da me scattò in avanti verso Ikari e cercò di afferrarlo per il collo con il braccio sinistro, non volevo fargli del male ma solo testare il suo buon senso e vedere cosa sapeva fare con qualche decimo di secondo per pensare.



    Riassunto Azioni

    Scheda del sensei

    Azioni
    1° Tecnica della Moltiplicazione di Terra (Tsuchi Bunshin no jutsu)
    2° //
    3° //
    4° //

    Copia
    1° Presa al collo
    2° //
    3° //
    4° //

    parametri
    Resistenza:???
    Stamina:???

    Maestrie

    Equipaggiamento

    Consumabili
    // //

    Conoscenze

    note



    Hai tre opzioni per difenderti:
    Moltiplicazione e puntare sulla fortuna
    Sostituzione
    Schivata/Contrattacco fisico
     
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    accademia di Ikari keyaru - 2
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    Dimmi studente...è solo questo ciò che vuoi??

    Keyaru rimase di sasso dinanzi alla reazione del professore, solo questo? Si confermava quel tipo di persona che pretende di giudicare i sogni e le ambizioni altrui e, anche se quella detta poco prima non rispecchiava le sue reali ambizioni, si sentì quasi ferito nell’orgoglio da quelle parole. Pensò rapidamente a cosa rispondere ma ormai aveva già bollato quel sensei come qualcuno non degno di troppo impegno, così cerco di liquidare in maniera seria e professionale la discussione.

    Sì, confermo.

    La giostra delle interrogazioni agli studenti continuò, era una sorta di test attitudinale molto probabilmente, sarebbe servito da prima scrematura dei candidati a diventare ninja, d’altronde, in tempi duri come quelli che stavano vivendo, era fondamentale che chiunque intraprendesse questa carriera militare fosse mentalmente preparato, ancor prima che fisicamente. Le motivazioni degli altri studenti erano tutte più o meno simili, c’era chi voleva diventare ninja per motivi familiari, come se fosse una tradizione avere un ninja in casa e quindi essi dovevano raccogliere l’eredità dei loro parenti e predecessori. Qualcuno azzardò un “voglio diventare kage” davvero poco convincente, altri ancora si esibivano in desideri infantili o in desideri fin troppo studiati per essere spontanei, un po’ come aveva fatto lui, cercavano di indorare la pillola per rendere accettabile e non criticabile il loro sogno, risultando così decisamente poco sinceri.
    Proprio in quel momento quel dubbio attanagliò la i pensieri del giovane Ikari: e se anche lui fosse risultato poco sincero e totalmente innaturale?
    Il giro continuava senza sosta ma ormai l’udito di Keyaru aveva smesso di trasmettere informazioni al cervello, era immerso totalmente nei propri pensieri, anzi, nel proprio pensiero, che ossessivamente faceva capolino nonostante gli innumerevoli tentativi di liberarsene. Ormai era esperto in queste cose, sapeva di che combattere il pensiero intrusivo era il modo migliore per non liberarsene affatto, ma nonostante questo, tra il dire e il fare c’è una gran bella differenza, era pur sempre un ragazzo, colmo di difetti dovuti alla giovane età e privo dell’autocontrollo che giunge col tempo, con la totale maturazione.

    Bene giovani promesse deludenti, non sembrate avere quella scintilla quindi siete tutti pregati di uscire da qui e di andare dal vostro istruttore e dirvi che vi ho cacciato dall'aula, tutti eccetto Ikari, mi servi ancora... ragazzi... ho detto ORA!

    Il tono autoritario e deciso di quelle parole fu l’agente esterno utile a privarsi del pensiero ciclico, in aggiunta, il commento del professore dissipò i dubbi che avevano preso ormai il sopravvento. Tutti erano stati scartati, anche in malo modo, solo lui quindi aveva superato questa prima fase del test. Ne rimase sorpreso, i suoi occhi non riuscirono a nascondere tale sentimento, non tanto per essere “passato” oltre questo primo ostacolo, ma quanto per essere stato l’unico della sua classe a farlo.
    Rimase fermo immobile in attesa di qualsiasi ulteriore comando dal sensei, mentre con la coda dell’occhio vedeva sfilare tutti i suoi compagni al di fuori dell’aula, accomunati da un mutismo tombale e da espressioni tra lo scioccato e l’arrabbiato, a molti probabilmente non era andato giù il comportamento del sensei, ma ovviamente nessuno si sarebbe mai permesso di fiatare contro le sue decisioni.

    Una volta che nell’’aula fossero rimasti solo Keyaru e il maestro, quest’ultimo si pose a circa tre metri dal ragazzo, iniziando a fissarlo e preparandosi come ad uno scontro, il rumore delle nocche che schioccavano assieme alle ossa delle gambe era inequivocabile, stava riscaldandosi per fare qualcosa. Istintivamente il corpo di Keyaru iniziò a tendersi per prepararsi, ma i pensieri non riuscivano a seguire i sentimenti del corpo, d’altronde era il sensei dell’accademia, non avrebbe fatto uno scontro con uno studente, vero?

    Non sei stato una completa delusione...ma vediamo cosa sai fare contro un nemico a mio modesto parere più forte di te.. Doton Tsuchi Bunshin no jutsu

    Non appena ebbe pronunciato quelle parole, dal professore prese forma una copia totalmente identica, qualsiasi dettaglio corrispondeva al ninja originale, anche il minimo come la lieve ombra sotto gli occhi ed il viso leggermente scavato dal malessere stagionale che lo aveva colpito. Le sue parole furono molto chaire, aveva pronunciato “Doton” quindi, come la maggior parte dei cittadini del villaggio, aveva dimestichezza con l’uso del chakra elementale di tipo terra. Era tipico per gli abitanti di Iwa, questo popolo aveva da sempre avuto un’unione particolare con questo elemento, tanto da farne la colonna portante del proprio stile di vita e, nel senso letterale del termine, colonna portante del villaggio in quanto esso era scavato nella pietra. Da questo punto di vista lui era un caso singolare, nonostante fosse originario delle terre che circondano il villaggio della pietra, la prima proprietà elementare alla quale il suo chakra era affine era risultata essere quella del vento, ovviamente la cosa era capitata a molti altri ninja, ma una grossa percentuale degli shinobi di iwa rispettava la sintonia originale.

    Ora sta a te, vediamo cosa mi riesci a fare.

    Gli occhi passarono velocemente alla copia che iniziò a muoversi, o almeno quella che lo studente credeva essere una copia, non poteva esserne certo, particolarità della tecnica della moltiplicazione, s’altronde, era quella di evocare copie di sé stessi e ingannare l’avversario mischiandosi ad esse, doveva essere pronto a tutto. Quello che tra i due non aveva ancora proferito verbo, scattò con agilità verso l’esponente del clan Jomae. Era veloce, sicuramente più dell’esaminando.
    Keyaru pensò velocemente ad una contromossa, il suo repertorio di tecniche era davvero ridotto, come tutti gli studenti, conosceva solo le tecniche base che insegnano all’accademia ninja, quelle che simboleggiano ciò che ogni shinobi deve conoscere per essere considerato tale agli occhi degli altri.
    La prima che gli venne in mente fu quella della sostituzione, essa era perfetta per scampare all’attacco di qualcuno in maniera rapida ed indolore, necessitava però di un oggetto di medie dimensioni, facilmente spostabile. Il dorato occhio cadde su uno degli oggetti posto a qualche metro di distanza da lui, era luna delle sedie situate tra i banchi degli studenti, d’altronde quella era una normalissima aula, seppur tra le più grandi visto che doveva ospitare una quarantina di studenti.
    La scelta fu quindi inevitabile, non aveva tempo da perdere, non poteva tentare di varare altre opzioni, il suo nemico stava per colpirlo in qualche modo e non aveva molta di voglia di contatto fisico con il tizio che poco prima aveva rischiato di sporcarlo col suo muco infetto.
    Tentò quindi di muovere le sue mani il più velocemente possibile, l’obiettivo era compiere i sigilli Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente atti al kawarimi no jutsu, se ci fosse riuscito sarebbe risultato scomparire in una nube di fumo ed al suo posto sarebbe “comparsa” dal nulla la sedia di cui sopra.




    Riassunto Azioni


    AZIONI
    Kawarimi no Jutsu

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    Stamina:300-1

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    Il ragazzo non appena vide la copia avvicinarsi a lui decise saggiamente di optare per tecnica della sostituzione così da potersi sostituire con una delle sedie degli altri alunni che ormai dovevano essere quasi arrivati dal suo collega, la copia finito l'attacco si trovò con una sedia tra le mani e dopo averla lanciata di lato guardò fisso negli occhi il ragazzo a pochissima distanza da se.

    Ma allora sei veloce nel pensiero quando devi scappare, chissà come te la cavi in attacco... decidi tu cosa fare e come attaccare la mia copia, puoi anche utilizzare armi di fortuna, tipo...quel righello di ferro la vicino oppure lanciando sedie, puoi fare tutto ciò che vuoi...susu mostrami qualcosa di carino!

    Mi misi a sedere in attesa dii una qualsiasi offensiva del giovane studente, volevo sembrare figo ma in realtà mi stavano iniziando a fare male i fianchi e non riuscivo più a stare in piedi, quel dannato raffreddore mi stava uccidendo.

    Ho un'idea...

    Presi il mio registro e iniziai a segnare il nome del forse unico promosso a genin sulla lista dei passati mentre la copia si mise a saltellare sul posto in attesa del giovane.



    Riassunto Azioni

    Scheda del sensei

    Azioni
    1° //
    2° //
    3° //
    4° //

    Copia
    1° Presa al collo
    2° //
    3° //
    4° //

    parametri
    Resistenza:???
    Stamina:???

    Maestrie

    Equipaggiamento

    Consumabili
    // //

    Conoscenze

    note
    Come avrai capito ora puoi attaccare liberamente, ti ho detto di usare anche armi di fortuna per darti quanta più libertà possibile, mostrami qualcosa di simpatico utilizzando tutto ciò che hai a tua disposizione, ah e solo una cosa, utilizza anche il pensato ogni tanto :kashi: detto questo torno nel mio ufficio

     
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    accademia di Ikari keyaru - 3
    Narrato, Parlato, Parlato sensei,

    L’elementare tattica che aveva pensato si era rivelata efficace contro la mossa del suo insegnante. La sedia era comparsa al suo posto in un lasso di tempo brevissimo e lui era riuscito a sostituirsi efficacemente ad essa. Era ovvio che il sensei non avesse messo chissà quale sforzo in questa sua offensiva, ma il risultato era di certo incoraggiante, usare una delle tre tecniche base in maniera perfetta era sicuramente uno dei requisiti che venivano presi in esame dagli insegnanti dell’accademia.

    Ma allora sei veloce nel pensiero quando devi scappare, chissà come te la cavi in attacco... decidi tu cosa fare e come attaccare la mia copia, puoi anche utilizzare armi di fortuna, tipo...quel righello di ferro la vicino oppure lanciando sedie, puoi fare tutto ciò che vuoi...susu mostrami qualcosa di carino!

    Il doppione dell’insegnante lanciò la sedia, che si era ritrovato tra le mani, lontano, facendola rotolare di qualche metro, mentre iniziava a guardare il ragazzo con occhi quasi di sfida. L’altro, il corpo originale a questo punto, si sedette quasi a trattare con sufficienza l’attività che stavano svolgendo, dimostrando un disinteresse a tratti scoraggiante che indispettì un po’ il giovane esaminando. Il pensiero e la voglia di far pentire il sensei di questo gesto erano onnipresenti nella sua mente in quel momento, ma aveva altro a cui pensare, doveva fare la sua offensiva e doveva meritarsi quel titolo di ninja, questa era la priorità, questo doveva essere il suo unico pensiero ciclico, non doveva lasciarne attecchire altri.
    Non aveva grandi tattiche a disposizione, il suo arsenale era ridotto così come lo era per la fase difensiva, tuttavia aveva un’arma in più rispetto a tutti gli altri studenti che conosceva, forse grazie a quest’ultima sarebbe riuscito ad impressionare l’insegnante, prendendo due piccioni con una fava.
    Qualche tempo prima Keyaru, durante uno dei suoi allenamenti, aveva svolto la prova per conoscere la propria affinità elementale, una delle varie a cui avrebbe potuto avere accesso in futuro, la dominante. Il test era semplice: un foglio di carta particolarmente sensibile al chakra gli fu posto tra le mani, dopo aver concentrato il chakra in quel punto, il foglio, di tutta risposta si tagliò a metà, rivelando la così la sua affinità al chakra di tipo vento. Quasi nessuno studente era già a quel livello di padronanza del chakra e di questo il giovane Ikari ne andava incredibilmente fiero.

    Le mani iniziarono a muoversi, componendo vari sigilli ad alta velocità, solo una delle tre tecniche di base poteva avere valenza offensiva e questa era la tecnica della moltiplicazione, tecnica simile a quella utilizzata poco prima dal sensei ma priva della componente elementale, il piano era semplice, avrebbe usato tutti i mezzi a sua disposizione, proprio come richiesto da chi lo stava esaminando. Si era guardato attorno prima di iniziare la composizione dei sigilli ed aveva individuato degli oggetti che avrebbero potuto essergli d’aiuto.
    Non appena finita l’esecuzione della tecnica, sarebbe comparsa una nube di fumo che avrebbe nascosto l’originale e i suoi cloni agli occhi dell’esaminatore e della copia, da questa nube sarebbero partiti due righelli di ferro presenti sui banchi poco distanti dal ninja. Avrebbe sfruttato la coltre di fumo per non farsi individuare, visto che le sue copie erano immateriale, l’obiettivo del lancio sarebbe stata la copia, basandosi sulla sua conoscenza, le copie, appena toccate, spariscono dal campo di battaglia, nello stesso modo in cui sono state evocate. Successivamente sarebbe corso assieme alle sue otto copie verso l’esaminatore, ognuno di loro avrebbe finto un gancio destro e così anche il vero Keyaru, salvo tentare di colpirlo all’ultimo istante con le dita della mano sinistra, imbevute di chakra vento, cercando di sfruttare l’effetto lacerazione di quest’ultimo, con obiettivo la spalla dell’esaminatore





    Riassunto Azioni


    AZIONI
    Moltiplicazione (8 copie)
    Colpo con le dita imbevute di chakra vento

    PARAMETRI
    Resistenza:50
    Stamina:299-1-10

    MAESTRIE E ABILITÀ
    Scrivete qui

    EQUIPAGGIAMENTO
    Scrivete qui

    CONSUMABILI
    Scrivete qui

    CONOSCENZE
    Scrivete qui

    NOTE
    Chiedo scusa per il post scarno ma probabilmente non sarei riuscito a postare nei tre giorni.



     
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    Il ragazzo riuscii a stupirmi anche questa volta, la sua sostituzione avvenne senza intoppi e la sua posizione era nettamente di vantaggio, in uno scontro tra studenti ovviamente, la mia copia non poteva utilizzare il chakra e non poteva fare molto ma aveva le mie stesse capacità fisiche di cui andavo modestamente fiero.

    Vediamo ora che farai

    Il ragazzo iniziò a squadrare la stanza finché non trovò quello che cercava visto che ad un certo punto compose i sigilli della moltiplicazione, non vedevo usare quella tecnica in un combattimento da tempo immemore, anche se grazie ad una mia piccolissima specialità quella tecnica era sempre stata molto inutile. Dalla nuvoletta di fumo che stava utilizzando come nascondiglio comparvero due righelli di ferro che si stavano dirigendo a grande velocità verso la mia povera copia che immobile e senza volontà stava aspettando solo quel momento per sparire, infatti per dare un minimo di autostima al giovane la lasciai immobile a subire in toto il danno di quelle due armi improvvisate che lo copirono una al petto e l'altro al collo -ottima mira-.

    Ed ora vediamo, cosa uscirà fuori da quella nuvola? Una sedia? Una penna?

    Il ragazzo e altre sue otto copie comparvero da dietro quel denso fumo che oramai si stava diradando e al posto di lanciare cose iniziò a muoversi verso di me supportato da quelle illusioni tanto convincenti, se fossi stato un ninja normale mi sarei messo a ragionare su chi era quello vero, o almeno avrei fatto un qualcosa per poter distanziare tutti gli ikari dinnanzi a me, ma per sua sfortuna ero un ninja molto particolare, non mi affidavo al naso oppure alle mie orecchie, no, le mie capacità mi permettevano di poter distinguere con una sola occhiata del mio terzo occhio interiore chi era chi.

    Trovato!

    Mi alzai di botto mentre la mia copia si stava sfaldando e andai a stringere la mano con cui il giovane studente stava per colpirmi con delle dita fin troppo affilate con la mia mano destra, potevo percepire la sensazione di chakra doton invadermi il braccio mentre la pelle diventava più ruvida e resistente ed entrava in contatto con il suo chakra fuuton.

    Penso che con questo possiamo mettere fine alla tua vita come studente, complimenti, Genin.

    Mano a mano entrarono anche altri studenti, prima uno, poi due, cinque, tre ecc finché non arrivammo ad una trentina di persone.

    Più di quanto mi aspettassi sinceramente...

    Mano a mano che entravano un po' tutti i ragazzi mi mostrarono la loro voglia di poter partecipare e tutti chi più e chi meno erano tornati con le loro gambe attraverso il loro ragionamento, teoricamente non si può bocciare un'intera classe, ma nemmeno si possono promuovere tutti se i motivi sono blandi, ed è qui che nasce il test della bocciatura, chi ritorna in aula con le proprie gambe verrà valutato normalmente, chi invece andrà a lamentarsi dall'altro istruttore verrà bocciato in maniera definitiva.



    Come dire.... :please: sei un genin quindi ti prendi:

    Il passaggio di grado da studente a genin
    65 exp
    ed ovviamente il post ti vale come sblocco dell'elemento vento.

    In privato ti ho mandato un piccolo specchietto con le correzioni che devi fare e gli errori commessi e se hai problemi o dubbi non esitare a contattarmi in privato su discord o per mp, detto questo va a prenderti le tecniche e a finirti la scheda schiavo della pulizia :kidding:
     
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    Allora ti puoi prendere 70 exp :rosa:
     
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