[Infermeria] Chi va con lo zoppo... TOPI!

Infermeria Ambrose Ashford

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    Insomma, a quanto pare anche nelle missioni di basso livello ci possono essere degli imprevisti decisamente pericolosi, ed il nostro Ambrose - assieme al ragazzo di Konoha - se l'è vista davvero brutta per quanto sia stato salvato in tempo dagli shinobi che li hanno soccorsi. Ed ora si trova qui, nel paese delle Calde Acque.
    Ormai quella ferita dovrebbe essere stata quasi richiusa, anche se proprio ora si ritroverebbe sotto i ferri per le ultime cuciture e no, senza alcun tipo di anestesia: siamo comunque nel paese di Jashin, no? Vuoi pure che abbiano a che fare con le anestesie? Suvvia, non siate ridicoli cari.
    Potrà sentire tutto quanto ed anche decisamente un bel po' di dolore al piede, come se glielo stessero ancora tagliando con un seghetto nonostante stiano solamente ricucendo quella ferita. Voltandosi, ogni tanto, potrà anche notare dietro al vetro della sala operatoria la faccia di suo padre che, crucciato, ogni tanto lo guarda.

    Ambrose, rimani sveglio, hai perso molto sangue ma ce la farai. Come diavolo ti sei fatto ciò?

    Chiede il capo chirurgo al ragazzo, e non senza un tono decisamente sorpreso e quasi di rimprovero, come se lui fosse impossibile capire come si possa perdere un piede in una missione così semplice, addirittura per studenti. Ancora l'ago nella sua pelle, e nel mentre il palmo mistico va a curare ancora quelle ferite, cercando di suturarle alla bell'e meglio.
    E l'operazione continua, ed addirittura su un monitor poggiato sul muro, a circa cinque metri da lui, potrà addirittura vedere in diretta quell'operazione ed addirittura notare gli specializzandi là dietro nella sala che prendono appunti ed osservano decisamente interessati. Beh, oltre al danno pure la beffa per il figlio del Kage, no? Ma lui non è speciale, è un Genin come tutti gli altri.

    Dorian-Sama, volete che gli innestiamo una protesi?

    Ma fate scegliere a lui, non mi importa moltissimo.

    Oh beh, insomma, un padre amorevole, no?

    Infermeria per Revan, in caso voglia potrà mettersi una protesi per il piede perso con 20 punti Resistenza pagando 800 Ryo (potrà aggiungere 10 Resistenza con altri 800 Ryo e con un'altra PQ Medica).
     
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    - Phantom Pain -


    L'ultimo ricordo che avevo era di un intenso dolore alla caviglia sinistra, poi nient'altro, qualcosa doveva essere andato storto alla fabbrica della Magnificent Carrots, i miei ricordi erano offuscati.
    Mi svegliai di soprassalto su una barella, mentre tre medici mi portavano di corsa lungo un corridoio chissà dove.
    Mi guardai intorno, ero sdraiato sulla barelle e vedevo chiaramente lampade da soffitto susseguirsi in rapida successione, mentre i tre medici parlavano delle mie situazioni.
    Dopo pochi secondi da quando avevo ripreso conoscenza avvertii una strana sensazione alla caviglia sinistra, provai quindi a muoverla, ma sembrava anestetizzata, provai ancora ma era come se avessi perso totalmente la sensibilità in quella zona, dunque alzai un po il collo per vedere cosa fosse successo, e con mio grande magone scoprii che la caviglia non c'era più, al suo posto, lembi di pelle lacerata ed un pezzo di osso che sbucava fuori mezzo scheggiato.
    In quell'istante il mio cuore aumentò di 20 battiti in un solo secondo, ed il dolore arrivò tutto insieme.

    Ahhhhhh cazzo!

    Cominciai a scuotere tutta la barella, i medici mi tenevano fermi e cercavano di tranquillizzarmi, eravamo arrivati in sala operatoria.
    C'erano circa 5 medici che operavano su di me, mentre, dietro ad un vetro, una decina di ragazzi della mia età che, con dei quaderni, prendevano degli appunti e mi fissavano, parlando tra di loro.
    Il momento peggiore fu quando uno dei chirurghi incise la ferita con il bisturi, un dolore lancinante mi pervase i nervi ed arrivò fino al cervello.
    Stavo per esplodere, afferrai con forza lo scomodo materasso della barella sotto di me e lo strinsi cosi forte da forarlo con le unghie.

    Cazzo, dammi un asciugamano dannazione!

    Urlai, non mi riferivo a nessuno di particolare ma speravo che qualcuno facesse come chiesto.
    Un altra incisione, questa da un altro lato della caviglia, avrei dato un calcio in faccia al chirurgo se solo i tre medici accanto a me non mi stessero tenendo fermo con sei mani.

    Ambrose, rimani sveglio, hai perso molto sangue ma ce la farai. Come diavolo ti sei fatto ciò?

    Dei fottuti topi grossi come cani mi hanno sopraffatto!

    Esclamai con non tanta calma.
    Finalmente, l'asciugamano arrivò, il lo afferrai rapidamente e, dopo averlo arrotolato, me lo ficcai in bocca e lo morsi più forte che potevo, mi avrebbe aiutato a non mordermi la lingua e perdere un altra parte del corpo e, soprattutto, a scaricare la tensione.
    Roteavo il mio sguardo da tutte le parti, pregando che finisse presto e che fossimo alla fine dell'operazione, mentre facevo ciò la mia attenzione cadde dietro il vetro della sala operatoria, li, autoritario e impassibile, mio padre osservava la situazione con una calma degna di noi Ashford.
    Notai che un dottore gli si era avvicinato e gli aveva fatto una domanda, la sua risposta non la compresi, ma la sua espressione sembrava non curante, ma per me non era una sorpresa, non era d alòui scomporsi, questo lo avevo capito negli anni.
    Il medico tornò nella stanza e mi espose le opzioni possibili, un paio di stampelle oppure una protesi provvsoria, la scelta per fu palese, non pensai nemmeno lontanamente a rimanere senza piede.

    Vada per la protesi, ma fate svelti perchè fa un male infernale cazzo..!

    Mi distesi di nuovo e mi rimisi il cencio in bocca, pregando che finisse tutto e desiderando di dare fuoco a quei maledetti ratti che mi avevano ridotto così.
     
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    Non appena il ragazzo chiede un asciugamano subito una delle infermiere si allontana per andare a procurarne uno pulito, immaginando chiaramente cosa il giovane possa farci data quell'operazione dolorosa e decisamente complicata alla quale è sottoposto. Glielo porge tranquillamente mentre il capo-medico continua con la procedura.
    Aghi che vanno su e giù, ma soprattutto il chakra medico che velocizza e favorisce la cauterizzazione e la disinfezione della ferita: il che non è decisamente roba da poco. Mano a mano che procedono i secondi, comunque, il dolore si affievolisce un pochetto i continuo, sempre di più.

    Topi grandi come cani... dannazione, ti è andata bene che non ti sia beccato la rabbia, allora. Ma eri da solo?

    Chiede al ragazzo giusto per distrarlo da quell'operazione, anche se con l'aggiunta di altre tre persone con il loro chakra medico, la situazione sembra migliorare quasi in quattro e quattr'otto, e dopo la sutura rapidissima operata dal capo, ecco che la ferita dovrebbe andare a chiudersi senza troppi problemi grazie a quel potere.
    Oramai il dolore dovrebbe essere scomparso all'ottanta per cento, anche se il giovane può continuare a sentire prurito ed un grande fastidio, ma forse la cosa più grossa è la completa mancanza del suo vero piede, il che non è una cosa da sottovalutare, soprattutto in questioni di equilibrio e deambulazione.
    Una volta terminato quel procedimento, quindi, il ragazzo viene trasportato in una delle stanze dell'ospedale, e dopo un po' che si sarà ripreso totalmente, un paio di orette, sicuramente può alzarsi e vedere che effettivamente non si ritrova più il piede sinistro dalla caviglia in giù, e lì c'è solamente il vuoto, il nulla, così come è vuota quella stanza.

    Tutto a posto signorino Ambrose? il dottore giungerà qui fra poco con la protesi, le serve qualcosa?

    Un'infermiera molto carina, alta circa 1.70m e con dei bellissimi capelli biondi legati in uno chignon sta lì sull'uscio della porta ed osserva il ragazzo, ora, parlandogli gentilmente mentre comincia a sistemare la stanza e togliere tutto ciò che può dar fastidio all'installazione della protesi.
     
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    Phantom Pain


    L'operazione stava giungendo, fortunatamente, al termine, la ferita pareva essersi quasi totalmente rimarginata a vedere dai monitor posti a gli angoli della stanza, i quali mi permettevano di osservare tutto quello che succedeva alla mia caviglia, ormai irrimediabilmente maciullata dai denti di quei famelici roditori.
    Il dolore, prima molto intenso, stava lentamente andando a scomparire, tant'è che mi levai dalla bocca l'asciugamano e cominciai a respirare affondo, cercando di controllare quel dolore rimanente che ormai non era così insostenibile.
    I tre medici che assistevano il primario di chirurgia stavano utilizzando una tecnica medica per suturare le mie ferite e favorire la cicatrizzazione della carne, così da impedire l'eventuale riaprirsi dell'incisione del chirurgo.

    Topi grandi come cani... dannazione, ti è andata bene che non ti sia beccato la rabbia, allora. Ma eri da solo?

    Chiese il primario, mentre sistemava le ultime cose.

    No non ero da solo, ma non ho idea di che fine abbiano fatto gli altri, eravamo separati..

    Forse erano morti, o forse l'avevano scampata, poco mi importava in realtà, la cosa che mi premeva di più adesso era capire se c'era un modo per farmi ricrescere un piede umano e non una dannata protesi sintetica.
    Dopo pochi minuti, il chirurgo annunciò il successo dell'operazione, mio padre era già andato via da un po, scomparendo da dietro il vetro che separava il corridoio dalla sala di chirurgia.
    I medici mi sollevarono e mi posero di nuovo sulla barella, uno di essi poi mi spinse fuori dalla sala, nel corridoio.
    Mi sentivo molto meglio, ma continuavo ad avere quella fastidiosissima sensazione di avere ancora il piede attaccato, potevo sentirlo muoversi, come quando ti si informicolano le mani o i piedi perchè non c'è affluenza di sangue.
    Venni portato in una stanza privata, una stanza vuota, con solo qualche decorazione e mobilio, molto spartana, andava benissimo.
    Mi tirai su e mi sedetti sul lettino, scoprendomi la caviglia e ammirando l'operato dei topi, la pelle era stata avvolta intorno alla caviglia come in un salame, il dolore era sparito ma il fastidio e la strana sensazione rimanevano, ma non potevo fare altro che pensare che ero stato fortunato a non aver perso tutta la gamba, se non fossi stato salvato per tempo probabilmente mi avrebbero mangiato vivo.
    Mi sdraiai di nuovo sul letto e pensai a cosa avrei fatto adesso, dovevo ricominciare ad allenarmi il prima possibile in vista degli esami chunin, ma dovevo anche assicurarmi di saper gestire la protesi, se si fosse rotta al momento sbagliato probabilmente sarei finito in ginocchio, e stare in piedi su una sola gamba durante un combattimento non è cosa facile, adesso avevo un evidente punto debole, che avrei dovuto nascondere dentro gli stivali affinchè nessuno potesse approfittarsene.
    Dopo qualche ora in cui cercai inutilmente di dormire, una giovane infermiera bionda e di bell'aspetto si presentò sulla porta, finalmente.

    Tutto a posto signorino Ambrose? il dottore giungerà qui fra poco con la protesi, le serve qualcosa?

    Tutto bene grazie, no sono a posto.

    Speriamo solo che la protesi non faccia troppo schifo.
     
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    L'infermiera si mette comunque a sistemare la stanza ed apre la finestra, fa arieggiare la stanza e sistema anche le coperte del letto di fianco a quello di Ambrose in silenzio e con parsimonia. Ogni tanto lo guarda, anche se effettivamente è forse più per premura che altro. Non ci sta moltissimo, in realtà, prima che arrivi l'equipe.
    Quattro sono i medici che entrano in stanza, capeggiati da un dottore molto alto e pelato, con tanto di stetoscopio attorno al collo, un camice bianco e sotto un'uniforme azzurra. In testa ha anche una cuffietta ed alle mani ha i guanti in lattice. Fra le mani tiene una sorta di piede di qualche metallo strano, particolare.
    Si avvicinano in silenzio e portano nei presi del tavolo anche un tavolino ed il carrelino da lavoro, poggiandoci sopra la protesi e guardando Ambrose con fare piuttosto soddisfatto, associando comunque il successo dell'operazione di sutura con il suo volto. Non ci vuole molto prima che lui parli, ma come già detto non è solo.
    Assieme a lui ci sono due dottoresse ed un altro dottore. Quella a sinistra ha i capelli rossi e chiusi in una crocchia, con un camice bianco e lungo e sotto la stessa uniforme blu, ma a forma di tailleur. La seconda ragazza ha i capelli neri e si potrebbe dire una donna, è un po' più grande e dalle forme spiccate, i capelli lunghi e sciolti.
    L'altro ragazzo, invece, pare albino: capelli ed occhi chiarissimi, magrissimo e dei lineamenti filiformi. E' il primo, difatti, ad allungare le mani verso la caviglia monca del ragazzo per sollevarla un po' mentre gli altri cominciano a muoversi là attorno. Ma è quello pelato che spiega tutto quanto.

    Ambrose, sono il Dr.Grambiku, tuo padre non ha voluto pagare per la sostituzione del piede, quindi ci ha detto di quanti Ryo sei in possesso, più o meno il minimo per una protesi decente. E' in fibra di carbonio, sì, ma non delle migliori, ma fortunatamente i nostri tecnici biomedici potrebbero sostituirtela in caso tu riesca ad ottenere migliori finanze.

    E detto fatto. In caso il ragazzo accetti di pagare, quindi, le procedure comincerebbero senza indugio alcuno. Delle specie di gancetti vengono staccati dalla superficie del piede in carbonio e vanno ad aderire con la pelle del ragazzo, provocando un pizzicore fastidioso ma non eccessivo. Il ragazzo albino tiene la caviglia alta, mentre le due donne si pongono ai lati.
    Entrambe poggiano le mani sulla gamba: una sul piede bionico e l'altra sulla gamba del ragazzo, attivando il loro chakra medico per stimolare anche il funzionamento di quella protesi e permettere che i nervi vengano collegati coi sistemi i funzionamento della stessa. Anche in quel momento sentirà prima una sensazione piacevole, poi una sorta di scossa elettrica percorrerlo lungo tutto il corpo e terminare nella gamba.
    Sorpresa delle sorprese: sicuramente è una sensazione diversa dall'avere il proprio piede, tuttavia potrà chiaramente sentire che qualcosa ora è "attaccato", e non c'è più il vuoto. Provando anche a camminare - forse un po' scomodo per via della pratica, potrà anche vedere come sia anche piuttosto comoda.

    Puoi anche levarla quando vuoi, se ti affatica, e quando la rimetterai si collegherà da sola al tuo sistema nervoso centrale, aderendo alla tua pelle tramite il super adesivo che è impresso sui ganci. Buona fortuna Ambrose.
    Rettifico un attimo, alla protesi ci mettiamo 50 punti resistenza (non 500, proprio 50) perché 200 complessivi sono troppi. Ma potrai aumentarli secondo le modalità sopra descritte (ovvero una PQ Medica ed 800 Ryo per aumentarne la qualità/resistenza. Chiaramente questa resistenza non si sommerà alla tua, ma sarà solamente una soglia oltre la quale il piede bionico andrà in frantumi.
    Chiaramente nulla vieta che un Artigiano con la 3a Maestria possa modificarti questa protesi - essendo già collegata al tuo corpo e non necessitando di conoscenze Mediche.

    Io piglio 32 exp se va bene, tu non dovresti pigliare Exp :si2:
     
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4 replies since 23/12/2016, 17:39   1319 views
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