Naruto GDR - La via del ninja

Posts written by ¬Nagi

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    Perché gli hai lasciato tenere quell'arma? Hai idea di cosa potrebbe succedere se il nostro potere cadesse in mani sbagliate? Oltretutto la sua sola esistenza è un affronto a tutti noi.

    Parli tu? Non mi pare tu ti sia lamentato del regalo che ha fatto te, invece. - il mizukage portò allora lo sguardo sul braccio destro, completamente fasciato, di Shinichi, il quale prestamente lo nascose dietro alla schiena - "Quel genin", come lo hai definito, mi ha già ampiamente dimostrato le sue capacità, per questo ho deciso di lasciargliela. E in più, se ti dà fastidio il fatto che non ti abbia informato, sappi che non sono tenuto a rendere conto né a te, né agli altri spadaccini delle mie decisioni, non adesso che sono il Mizukage. Però se ci tieni tanto... mettilo alla prova.

    Intendi battermi con lui? - domandò Shinichi, che sebbene leggermente infastidito dal tono presuntuoso del Mizukage, non osò replicare alle sue parole. Non fu paura ciò che lo bloccò, nonostante l'uomo fosse ancora oggettivamente molte spanne sopra a lui in quanto ad abilità, bensì il buonsenso: in quel periodo critico, lotte interne al villaggio erano fuori discussione, e anche un tipo impulsivo come il ragazzo riusciva a capirlo.

    Chissà, forse. Se ciò può servire a calmarti d'animo. Se non ti soddisferà, potrai distruggere l'arma.

    [...]


    Quando Suzaku si sfilò il Glaciax dalla mano, Shinichi avvertì ancora più distintamente il chakra che emanava. Si trattava di un miscuglio disgustoso tra il chakra di Qayin, assimilabile ad un coprente color rosso scuro, e il chakra argentato dello Yuki che aveva plasmato il guanto. I due sembravano vorticare attorno ad uno stesso punto, riuscendo a mischiarsi e al contempo rimanere separati in una macabra danza. Lo Yuki strinse i denti, realizzando come quello non fosse che una orrenda riproduzione in miniatura di ciò che anche lui viveva fin dal giorno in cui aveva perduto il braccio. Anche il suo potere faceva parte di Qayin ora, ed era tutto dentro quel ragazzo... il pensiero gli generò un terribile brivido lungo la schiena, il che, nemmeno a dirlo, fu una sensazione quasi nuova, visto che Shinichi non sapeva cosa volesse dire come sensazione la parola "freddo".

    Cosa intendo farci? Lo distruggerò, ovviamente. - avrebbe esclamato, per poi allungare la mano a palmo aperto in direzione del chunin. Poteva avvertire il chakra glaciale del guanto, perciò non fu difficile per lui agganciarlo come già aveva fatto con la riproduzione di Ren. Esso sarebbe stato strappato dalle mani di Suzaku, rimanendo a levitare davanti all'anbu per poi appoggiarsi delicatamente sulla sua mano.
    Come puoi essere degno di lui, se non riesci nemmeno a percepire il suo potere? - ripeté nuovamente quelle parole, prima che della nebbia cominciasse a ricoprire velocemente e per intero la zona. Non si trattava di normale foschia, ma di una nebbia fitta e bianca, le cui temperature sarebbero state difficilmente sopportabili anche per un Kaguya. A quel punto l'anbu fece velocemente dei passi all'indietro, scomparendo totalmente alla vista.
    Non preoccuparti: nessuno utilizzerà più quest'arma, ti do la mia parola. - le ultime parole della figura non avevano una direzione precisa, bensì sembravano come un lontano eco, di cui sarebbe stato impossibile individuare la fonte. Nessun suono, né odore: in un attimo sembrò che il ninja non fosse nemmeno mai stato lì.

    Diciamo che siamo arrivati al momento clou dell' "addestramento". In un turno devi riuscire a localizzarlo, prima che se ne vada per sempre con il tuo Glaciax. Avendo la maestria delle Nebbie è impossibile localizzarlo con mezzi normali, e la tecnica dello scudo dell'eco previene dall'identificare la fonte della voce. L'indizio, ovviamente, sta nelle sue parole. A te, e per dubbi sai dove trovarmi.
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    [Il giorno prima, Ufficio del Kage]
    Beh, direi un ottimo lavoro! - esclamò il Mizukage, menando un paio di affondi con la spada a forma di gigantesco ago. L'aria sembro tagliarsi tanto furono rapidi e precisi i colpi del capo della Nebbia, probabilmente il miglior spadaccino del villaggio a quel tempo. Subito dopo perse un bel po' di tempo con la spada a pochi centimetri dal volto, come a voler esaminare ogni singola piccola modifica sulla sua superficie.
    Davanti a lui vi era il legittimo proprietario dell'arma, un ragazzo da poco entrato nei suoi diciotto anni ma comunque ancora piuttosto infantile all'apparenza, che lo osservava a braccia conserte e con espressione piuttosto scocciata.

    Bene, ora sarete soddisfatti. Viaggiare per giorni in quella steppa senza uno straccio di cibo che possa definirsi tale... tutto per riparare un'arma che nemmeno sono capace di usare. - disse il ragazzo, non risparmiandosi occhiatacce e grugniti di disappunto nel mentre.

    Non è questo il punto. Il punto è che sei riuscito, non so come, a rompere una spada che viene passata di mano in mano da più di quattrocento anni. Uno dei più importanti, se non sacri, simboli del villaggio. Hai avuto la tua lezione per il futuro.

    Non ricominciamo con questo discorso, per favore. Ora è integra e scintillante, quasi meglio di prima. Piuttosto... - interruppe la frase per avvicinarsi alla scrivania, poggiando entrambi le mani su di essa come per cercare, inutilmente, di prendere una posizione di superiorità rispetto al Kage - Ho avuto una conversazione piuttosto interessante con il fabbro. Riguardo quel genin che avevi promosso sul campo quel giorno... Suzaku Kaguya, no? Che avevi in mente?

    Gli sguardi di entrambi si fecero improvvisamente più seri, rimanendo fissi l'uno sull'altro in quei pochi secondi di silenzio che seguirono.

    [...]


    Dai fori della maschera, l'anbu scrutava ogni piccolo dettaglio del suo interlocutore. Poteva ben avvertire la sua agitazione, così come il pugno che strinse inconsciamente non appena il suo guanto venne puntato.

    Perché, dici? Mi meraviglio che tu me lo chieda, d'altronde pensavo fossi consapevole della sua natura malvagia, e che fossi almeno in parte in grado di avvertire il chakra oscuro che lo permea. Deve pur averti suscitato qualche reazione, visto che lo porti sempre con te. - diede al ragazzo il tempo di metabolizzare le sue parole, prima di sollevare leggermente le spalle in segno di indifferenza - Però forse per un ninja senza capacità sensoriali non è così scontato. Non è colpa tua.

    Fece qualche passo in avanti, accorciando la distanza a tre metri circa, tenendo il braccio leggermente teso in avanti con il palmo della mano aperto.

    Oltretutto, l'esistenza di questo oggetto è un insulto a noi che condividiamo lo stesso sangue di chi ne ha plasmato inconsciamente le capacità, disonorandoci tutti. Ora che sono più vicino a lui mi accorgo di quanto sono stato "cieco" a non avvertire la sua presenza fino ad oggi.

    Vedendo come il proprietario del Glaciax non fosse ancora intenzionato a cedere l'arma, l'anbu avrebbe fatto scendere le mani lungo i fianchi, abbassando al contempo anche leggermente la testa, rivelando così la spada dal colore scuro fissata dietro la sua schiena.

    Se vuoi metterla così, potrebbe anche essere più divertente. - furono le sue ultime parole, prima che la mano destra andasse a posarsi sull'elsa della lama, pronta a brandirla nel caso Suzaku avesse provato a fare mosse false.
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    Anno 21 d.Z. - Shūtsuki
    Quella particolare giornata non iniziò nel migliore dei modi per nessun abitante di Kirigakure. Oltre al clima di tensione che si respirava in relazione ai recenti avvenimenti mondiali, ci pensò una fitta pioggia a stendere un velo ancora più oscuro su quel dì. La precipitazione si arrestò solo nel tardo pomeriggio, quando ormai era ora per i più di rientrare alle rispettive abitazioni. Per Suzaku in particolare, quella fu una giornata alquanto bizzarra. Non perché si ritrovò impegnato in missioni particolari o assegnato a compiti poco consoni al suo ruolo, bensì per una sorta di "sensazione sinistra" che lo perseguitò per gran parte del tempo. Non era facile da spiegare, tuttavia si manifestava con dei leggerissimi brividi lungo il corpo e come una sorta di "pressione" sulla testa. Era simile in parte a quella percezione che si ha istintivamente quando qualcuno viene osservato a sua insaputa. Non è scientificamente provata, tuttavia molti sostengono si tratti di un vero e proprio "sesto senso", un piccolo superpotere che tutti possiedono. Spesso questa capacità viene confusa con il potere sensoriale proprio di alcuni ninja, ma questi ne capiscono bene la differenza, avendola notata contro gli avversari in grado di sopprimere il loro chakra diventando così dei veri e propri fantasmi alle loro capacità. Tuttavia, lo sguardo non poteva essere schermato, perciò la sensazione di essere osservati veniva avvertita ancora da coloro che questi pedinavano.

    Ci furono però dei momenti in cui quella sensazione si fece più concreta. Ad esempio gli capitò numerose volte di intravedere una figura in lontananza, una silhouette tra la nebbia e la pioggia che lo fissava. Gli bastava tuttavia distogliere leggermente lo sguardo, anche a causa di un semplice battito di palpebre, per far scomparire quella presenza. Anche il provare ad andare nella direzione dove prima vi era la figura non avrebbe portato a nessun risultato: non vi era odore, rumore, traccia. Per alcuni istanti gli sembrò veramente di star diventando paranoico, viste anche le reazioni degli altri ninja se provava a parlarne. In ogni caso, Suzaku non era un pazzo, e se ne sarebbe accorto di lì a poco.

    Più tardi quella stessa giornata, quando il cielo era ormai schiarito e il sole già tramontato, Suzaku avvertì nuovamente quella sensazione mentre era sulla strada di casa, all'estrema periferia del villaggio. Visto l'orario, le strade erano completamente sgombre e non vi era che lui sulla strada. D'improvviso sentì un rumore di passi alle sue spalle. Se si fosse girato in quel momento, avrebbe notato un individuo a circa cinque metri di distanza. Il volto era nascosto da una atipica maschera da anbu, il grado più alto della gerarchia ninja, dalla forma che ricordava quella di una lince, con il simbolo di Kiri impresso sulla fronte. La corporatura, sebbene fosse coperta da un soprabito nero chiuso sul davanti, non sembrava così massiccia, anzi appariva piuttosto snella e per nulla minacciosa.

    Suzaku Kaguya, no? Il tuo aspetto non mi era nuovo infatti, fin dal momento in cui ti ho visto. Mi risulta tu possieda qualcosa che mi interessa. - esclamò la misteriosa figura. Una delle mani tenute fino ad allora nascoste nelle ampie tasche del soprabito si sollevò, indicando il guanto azzurrino che il chunin portava sul braccio sinistro - Quel tuo guanto per favore, vorrei tu me lo consegnassi. In cambio potrei darti dei soldi, in quantità tale da poterlo definire uno "scambio equo". Che ne dici? In ogni caso non me ne andrò senza di esso. Mi dispiacerebbe in caso che tu... non ti mostrassi collaborativo.

    Steg Dato che la banalità non è per noi, al posto di un addestramento noioso questo sarà un evento più "difficile" (ovviamente ciò è stabilito da cosa farai), ma spero anche più divertente.
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    m1FsRyu
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    Vuoi venire... con me? - chiese, grattandosi il retro della testa. Certamente quella fu un'uscita che lo prese alla sprovvista, non capendo se quella di Ren fosse pura sete di conoscenza o un bieco intento di prevenire, con la sua presenza, lo spadaccino dal prendere misure drastiche. In effetti, il ragazzo aveva sviluppato una certa arroganza dagli ultimi avvenimenti, e nemmeno lui era sicuro di come avrebbe reagito ad un "rifiuto" dei proprietari di quelle armi di consegnarle a lui. Certo, ormai erano in pochi a potergli impedire di far follie, e la presunta morte della sua mentore aveva persino peggiorato il tutto.

    Se ci tieni così tanto... - rimase in silenzio per un paio di secondi osservando la mano tesa di Ren, prima di stringerla con la sua fasciata - Ma bada bene che il mio interesse nei confronti di quelle armi non è come il tuo. Per ora mi occuperò subito di quella di cui mi hai parlato, solo perché mi tocca anche personalmente. In quanto al proprietario... beh, si vedrà.

    A quel punto avrebbe staccato Aralia dal supporto che la teneva fissa alla sua schiena, e con un singolo movimento del braccio l'avrebbe portata davanti al fabbro. La spada, illuminatasi leggermente al tocco dello Yuki, si spense di colpo non appena fu adagiata nelle mani di Ren.

    Questa spada, Aralia, si lega indissolubilmente ad una sola persona, e non accetta altri padroni. Puoi analizzarla, come promesso. Ti do solo un consiglio: non provare ad usarla e attento ad ogni sua piccola "reazione": racchiude un potere più grande di quanto non sembri e potrebbe anche ucciderti.

    Quelle parole avrebbero potuto far intendere che Shinichi avesse una certa conoscenza riguardo quella lama, cosa in realtà non vera. Sapeva che la sua provenienza fosse ishivariana, ma nulla riguardo all'origine delle sue capacità peculiari. Fintanto che gli rispondeva, che lo riconosceva come suo padrone, al ragazzo non era mai importato di saperne qualcosa in più.

    Allora ricordati anche di Ago, se potessi anche renderla più resistente con quel materiale mi faresti un favore. E... se scopri qualcosa di interessante su Aralia... beh, fammelo sapere! - avrebbe concluso il discorso sedendosi in disparte, osservando curiosamente l'eventuale lavoro del fabbro.
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    Qayin... - mormorò a voce bassa, compiendo qualche passo in avanti con la testa china verso il pavimento - Non l'ho mai chiamato con il suo vero nome, ora che ci penso.

    I ricordi di quel giorno fatidico, l'ultimo in vita di quel demonio di cui aveva per la prima volta osato pronunciare il nome, gli fecero rivivere in quel breve istante le stesse sensazioni che tanto lo avevano perseguitato nelle notti successive a quello scontro. Lilia, Wendy, la Neo-Akatsuki, Mokou... tutti nemici formidabili che avevano lasciato un segno nel suo animo, ma nulla in confronto al lascito di Qayin: il puro terrore.

    Lui, che era sempre un passo avanti a me, avanti a tutti. Lui, e le sue disgustose mutazioni che lo rendevano sempre più potente e micidiale... lui, il ladro.... - la mano tenuta nascosta dalle fasciature si strinse in un pugno - La mia Aralia ha gioito nel trapassargli il cuore, ma ciò nonostante... - avrebbe voluto aggiungere molto altro, ma non se la sentì di continuare, preferendo tornare invece sul discorso precedente.

    Suzaku Kaguya hai detto? Questo nome non mi è nuovo... ah sì! Quel ragazzo! - esclamò, ricordandosi del giovane genin dalla capigliatura scura e gli occhi cerulei, che Janbo aveva promosso sul campo per il suo valore - Quindi è lui che fa uso del potere del mio clan: furbi a tenermelo nascosto. Avranno pensato che un Kaguya con il potere degli Yuki sarebbe stato una buona risorsa, ma che forse non tutti avrebbero gradito la novità.
    Avrebbe dunque ascoltato le ultime parole di Ren, che menando alcuni fendenti della spada glaciale aveva creato dei minuscoli fiocchi di neve che ora volteggiavano nell'aria. Uno di essi cadde sulla mano di Shinichi, che lo osservò per qualche secondo prima che si sciogliesse.

    No, armi malvagie possono corrompere l'animo dell'utilizzatore e renderlo come loro, non importa la fiducia che riponi in lui. La tua arma, per esempio, ha derivazioni malvagie, vero, ma non ne è una sorgente; ciò la rende un'arma potente sì, ma nient'altro che uno strumento in fin dei conti, e ciò rende giustizia al tuo discorso. Quel guanto, invece, è probabile sia molto peggio: uno strumento che potrebbe portare alla nascita di un nuovo pericolo per il mio villaggio e il continente intero.

    Si trattenne nuovamente nell'aggiungere altro. Avrebbe a quel punto compiuto alcuni lunghi passi in avanti, portandosi circa nella posizione in cui Ren si era posto al fine di ricevere quell'attacco che non arrivò mai, vista la svolta inaspettata.

    Non intendo mostrare qui nessuna delle mie capacità, ma, buon fabbro, posso offrirti uno scambio, giusto per essere pari nel caso deciderai di riparare Nuibari e di rivelarmi chi possiede e dove si trovano le altre armi che hai menzionato. Se lo farai, ti lascerò analizzare la spada che ha lacerato il cuore di Qayin in persona, ovvero la lama che porto sulla schiena. Penso avrai capito da un semplice sguardo che non è una semplice spada, no? Cosa ne dici?
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    Il samurai dimostrò di non essere tipo da farsi intimorire così facilmente, sebbene si trovasse di fronte ad un ragazzo che era in grado di controllare la sua stessa opera d'artigianato senza nemmeno aver bisogno di toccarla. Lo sguardo di Shinichi rimase per tutto quel breve intervallo di tempo fisso su di lui, anche dopo aver acconsentito alla richiesta del fabbro di abbassare la lama.

    "Quello che è tuo? Che diritti puoi mai avere su un potere rubato?" - pensò, senza però tradurre il tutto in parole udibili. Si limitò soltanto ad ascoltare quello che aveva da dire Ren, apprendendo di fatti piuttosto interessanti. Fu dannatamente ironico il fatto che il fabbro parlasse di quelle armi proprio mentre ne aveva una davanti a lui, forse addirittura la più potente. Il braccio fasciato di Shinichi, infatti, era nato dallo stesso processo, sebbene oltre a lui solo Jin ne fosse a conoscenza da quello che sapeva.

    Quindi questa non è l'arma originale, se ho capito bene. E chi possiede quest'arma al momento? Dove si trova? - avrebbe domandato poco prima delle ultime parole di Ren, che, doveva ammetterlo, lo misero alquanto a disagio ora che era venuto a conoscenza di come stavano davvero le cose e le sue scarne abilità empatiche confermavano il tutto. Avrebbe dunque appoggiato l'elsa della lama sulla mano di Ren, prima di rivolgergli le sue scuse abbassando lo sguardo.

    Perdona la mia indignazione... quella lama, o meglio l'arma da cui deriva, è frutto di un'essenza malvagia, e legata alla morte di quelli del mio stesso sangue. Il mio istinto però sa che dici la verità, e che non c'entri nulla in tutto ciò, tuttavia ti sconsiglierei di fare esperimenti con armi del genere la prossima volta, benché meno di provare a replicarle. Ora, potresti rispondere alle mie domande di poco fa, per favore? Dove hai avuto modo di analizzare quell'arma, e da chi?

    I post di dialogo sono sempre scarni per forza di cose.
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    Ren esaminò quei frammenti con grande professionalità, senza lasciarsi andare a inutili sproloqui di ammirazione verso l'oggetto o di condanna nel trovarsi davanti all'indiretto responsabile della sua rottura; anzi sembrava quasi non gli interessasse. Fortuna volle che quegli strani sassolini dorati non gli fossero nuovi, visto che l'anbu non aveva idea di cosa fossero e lo stesso Bokuda non si era sprecato nello spiegargli. "Magari riesce a farci qualcosa con questi" furono le sue parole. Tuttavia, il senso di sollievo provato dal ragazzo per un breve istante venne subito meno in seguito allo strano rifiuto del fabbro di accettare un compenso in denaro per il suo lavoro, e a quella strana richiesta...

    I soldi non vanno di moda da queste parti? Mi sembra strano tu mi chieda questo, visto che hai detto di non conoscermi. - rispose, per poi alzarsi in piedi - Io non sono molto bravo in questo tipo di cose... ma se ciò mi esonera dal pagamento, ok.

    Un po' perplesso, ma allo stesso tempo incuriosito, avrebbe seguito il fabbro fin dall'altra parte della palestra, nella sua armeria personale. In quella stanza un gran numero di spade di diverso tipo e dimensione ornavano i vari piedistalli; ve ne era una di dimensioni anche superiori alla Tagliateste, mentre altre sembravano far vibrare l'aria da quanto fossero affilate. Ma vi fu una in particolare che attirò l'attenzione dello Yuki e soprattutto della sua abilità innata. Egli era in grado di percepire la presenza di ghiaccio molto chiaramente, e quella lama dall'aspetto bizzarro emetteva un'energia glaciale dello stesso tipo, sebbene molto più forte del normale. Vi era un'essenza dello stesso tipo di quella di Shinichi in qualche modo "rinchiusa" in essa, ma non gli era possibile interpretare meglio di così quelle sensazioni che sia le sue doti innate che quelle da sensoriale gli trasmettevano al contempo. Così preso dalla lama non si accorse nemmeno che Ren aveva iniziato ad indossare una lucente armatura dal design alquanto stravagante, interamente costituita dello stesso materiale dorato che Shinichi aveva portato lui. Completamente protetto, il fabbro si diresse poi verso l'uscita, aspettandosi che il ragazzo di Kiri lo seguisse. Questi, prima di farlo, fece uso della sua abilità innata per sollevare la lama di ghiaccio dal suo piedistallo, facendola levitare con il solo ausilio della sua mente. L'avrebbe dunque fatta posizionare dietro la sua schiena, in modo da nasconderla alla vista del fabbro mentre si posizionava dinanzi a lui.

    Prima di ciò, vorrei farti una domanda... - avrebbe dunque sollevato leggermente la mano destra, rivelando così le fasciature che la coprivano interamente, prima nascoste dalla lunga manica - Cosa è questa?
    La lama di ghiaccio sarebbe spuntata da dietro la sua schiena, volteggiando una volta intorno a lui per poi adagiarsi sulla sua mano.
    Al suo interno vi è racchiusa un'energia che mi ha dato fastidio, perché sembra quasi che qualcuno abbia giocato un po' troppo con arti non propriamente... positive. Sei stato tu? - avrebbe dunque puntato quella lama contro il fabbro, aspettando la sua risposta.
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    Ah, quindi saresti tu? E il tuo amico, se posso permettermi, è davvero particolare per essere un rospo... dalle nostre parti non sono più grandi di un pugno - fece qualche passo in avanti, per poi continuare a parlare - Comunque, mi chiamo Shinichi Yuki, e mi manda un tuo amico: Bokuda della Nebbia, ti ricordi di lui?

    Il kiriano accettò dunque l'invito dell'uomo ad entrare all'interno della sua proprietà. Un vialetto conduceva ad un edificio piuttosto grande, adibito quasi interamente a palestra. Il posto era spoglio, ma si vedeva ad occhio nudo che possedeva molte potenzialità in un luogo come Tetsu, e che Ren ne fosse molto entusiasta. Da una porta laterale lo spadaccino venne fatto accomodare in quella che sembrava una sala da tè.

    Non è male questo posto - disse, osservando un'altra volta la palestra dall'altra parte della porta - Certo, forse un po' piccolo per il suo scopo.

    Accennò un piccolo sorriso, pensando a come qualcuno come Jin, esagerato come era, avrebbe potuto ridurre quel posto evocando strutture giganti in legno. Ora che era diventato sannin non aveva più avuto l'occasione di incontrarlo, o meglio era ciò che utilizzava egli stesso come scusa per non ripensare al meeting e a quanto era stato detto riguardo Hoshi e la guerra. Da quando aveva preso consapevolezza del suo "dono", sentiva la sua mente più libera, e voleva godersi quella sensazione il più possibile: il resto poteva aspettare. Per non infastidire il suo interlocutore decise di venire al punto, estraendo dal borsone portato a tracolla qualcosa avvolto da un tessuto bianco. Lo appoggiò dunque sul tavolo e mostrò quelle che erano le due parti di Nuibari, una delle leggendarie spade della Nebbia.

    Un fabbro penso sia a conoscenza della natura di questi... oggetti. Non ti spiego come o chi l'abbia rotta, ma mi serve che sia riparata e mi hanno detto che tu sei in grado di farlo e per questo... - avrebbe interrotto il discorso per tirare fuori dallo zaino un sacchetto scuro, pieno di un materiale giallo e luccicante - ... Bokuda mi ha detto di portare questo con me. Non so cosa sia o a cosa possa servire, sinceramente. Ha detto che avresti capito.

    Lasciati entrambi gli elementi sul tavolo, avrebbe poi lanciato accanto a loro un sacchetto stracolmo di ryo - Questi sono il compenso di una taglia della zona, ma ne ho molti di più in caso non bastassero. Dimmi tu.
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    Anno 21 d.Z. - Yumetsuki - Prossimità di Tetsu

    Quattro anni, eh? - esclamò a bassa voce Shinichi, dinanzi a quella struttura abbandonata e derelitta. Una volta questa era considerata il più lussuoso resort della zona, proprio in riva ad un bellissimo lago cristallino tra le fitte foreste, dominatore incontrastato del paesaggio. Ora, probabilmente in seguito ai conflitti che sconvolsero il paese, di quel resort non rimaneva altro che un rudere, macerie sui percorsi, e acqua stagnante maleodorante. Solo quattro anni erano passati, ma anche quel giovanissimo, e ai tempi genin, assoldato per respingere degli iracondi cinghiali, era già irriconoscibile. L'aspetto era ancora vagamente infantile, ma il suo portamento e la sua espressione di tutt'altra solfa. La maglietta bianca che indossava era parzialmente nascosta alla vista a causa del suo soprabito nero, tenuto aperto sul davanti. Ad esso era agganciata una grande spada scura dai riflessi violacei e solcata da linee di colore rosso acceso, che Shinichi teneva come sempre senza fodero; in effetti, non ne aveva mai chiesto uno nonostante ne fosse in possesso da quasi due anni. Di più recente acquisizione era invece l'altra: "Ago del sarto", la leggendaria spada della Nebbia che da generazioni veniva passata di spadaccino in spadaccino rimanendo sempre fedelmente al servizio della Nebbia, nel bene e nel male. Le leggende parlavano di una "lama" in grado di trapassare qualsiasi nemico, micidiale sul campo di battaglia e... indistruttibile? Sì, forse anche quel termine era stato usato, ma si sa che le leggende sono poco veritiere e molto spesso esagerate. Ora il gigantesco ago era diviso in due parti, spezzato come un misero stecchino di legno e avvolto in un tessuto che sembrava rappresentare un vano tentativo dello spadaccino attuale di scappare da quella vergogna. Certo, del responsabile di quel sacrilegio non era rimasta che della poltiglia informe, probabilmente digerita da tempo da qualche cane randagio, ma ciò non sembrava essere molto di conforto per Janbu. Il nuovo Mizukage, nonché possessore della spada più potente, non volle sentire ragioni, costringendo il ragazzo a trovare un sistema per rimediare a quel torto.

    E quindi ciò lo riportò a Tetsu, la patria dei samurai nonché dei più abili fabbri. Si volle concedere un breve momento di nostalgia, tornando sul luogo della sua prima missione da genin prima di imbarcarsi in quello che forse sarebbe stato un compito più impegnativo di quanto non fosse stato distruggere una potente organizzazione criminale. In sella alla sua Fenrir, percorse le strade del Ferro, incrociando saltuariamente delle piccole carovane che finalmente erano libere di circolare senza paura dei ronin di Chul Mol, ora che la guerra civile era solo un lontano ricordo. Passate un paio di ore, ecco apparire all'orizzonte l'entrata del villaggio. Il ragazzo non ebbe problemi con i samurai, essendo i ninja di Kiri considerati come "alleati" ora che la situazione mondiale era quel che era. In più, essi riconobbero quasi subito chi si trovarono davanti, tanta era ormai la fama dell'anbu (suo malgrado, essendo al contempo uno dei ninja con la taglia più alta di tutto il continente orientale). Dopo aver chiesto informazioni su dove trovare una certa persona lasciò loro la custodia della sua moto, così da potersi muovere per il villaggio più agilmente e senza dare troppo nell'occhio. Fortunatamente a quell'orario erano quasi tutti impegnati a rifocillarsi prima di tornare a lavoro per il pomeriggio, perciò non incontrò quasi nessuno per le strade. Le sue doti da sensoriale lo guidarono anche meglio delle informazioni ricevute dalle guardie, fino a che non si ritrovò dinanzi ad una grande porta, quello che sembrava l'ingresso di una sorta di dojo dei samurai. Dinanzi a lui vi era un uomo accanto ad un enorme rospo coperto da una armatura.

    Hai pensato proprio a tutto eh? Ma hai pensato anche al nome? - esclamò il rospo con tono beffardo, rivolgendosi all'uomo. Nessuno dei due si era ancora accorto della presenza dell'anbu, viste le sue particolari doti nel non emettere alcun rumore e sopprimere la sua fonte di chakra.

    RYOZAMPAKU! Il luogo dove si riuniranno i più potenti combattenti della terra! - rispose entusiasta l'uomo, visibilmente molto soddisfatto. Shinichi accennò un piccolo sorriso osservando questi, e silenziosamente si posizionò accanto ai due per ammirare anche lui l'ingresso. I due si sarebbero accorti della sua presenza solo sentendo la sua voce.

    Allora diventerà sicuramente un posto molto interessante! - avrebbe esclamato a voce alta, probabilmente spaventando i due - Scusate se vi ho spaventato, ma non mi piace dare troppo nell'occhio. Comunque sto cercando un certo Ren Natsume... mi hanno detto che lo avrei potuto trovare qui.

    Shinichi Yuki

    Mi sono arrugginito tantissimo, scusate per la qualità.
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    Atteso dai tempi di Budokai 3 :sasa:

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    CITAZIONE (Stompo @ 23/3/2020, 13:18) 
    Una presentazione quanto mai inusuale, comunque Benvenuto ! :hat:

    Alquanto originale, sì :sasa:
    Benvenuto!
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    33 exp e confermo sblocco!
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    Puoi prenderti 63 Zendi.
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    Rox non prende exp avendo fatto solo un post, mentre Stompo può prendere 50.
978 replies since 26/6/2008
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